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Codici: la multa dell’Agcom a Tim e Wind Tre dimostra la necessità di fare chiarezza sui contratti proposti ai consumatori

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Supera il milione di euro la doppia sanzione inflitta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a Tim e Wind Tre, oggetto rispettivamente di una multa di 634mila euro e di 464mila euro per la mancanza di trasparenza di alcune offerte. “Un’azione importante – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e rivolgiamo un plauso all’Agcom. Spesso ci troviamo a segnalare le tante zone d’ombra che caratterizzano il settore, danneggiando i consumatori”.

Per Tim, l’Autorità ha punito la mancanza di trasparenza delle offerte “Tutto compreso” e durata piani di rateizzazione delle offerte da rete fissa oltre i 24 mesi, ravvisando inoltre ostacoli al diritto di recesso dalle offerte da rete fissa mediante addebito spese di disattivazione eccedenti i limiti normativi ed ostacoli al diritto di recesso dalle offerte da rete mobile con smartphone abbinato mediante imposizione di penali ed estinzione anticipata del piano di rateizzazione. Per Wind Tre, invece, si tratta di mancanza di trasparenza delle offerte “Tutto incluso” ed ostacoli all’esercizio del diritto di recesso per addebito di spese non giustificate e conversione del pagamento rateale in pagamento in unica soluzione.

“Le sanzioni inflitte dall’Autorità a Tim e Wind Tre – dichiara Antonella Votta, avvocato di Codici – confermano ancora una volta le nostre preoccupazioni sulla mancata trasparenza delle condizioni contrattuali. Da tempo sosteniamo, per esempio, che rateizzare il modem per 48 mesi, quando il contratto può essere al massimo valevole per 24, può indurre in confusione i consumatori e spingerli a non cambiare operatore. Nel medesimo senso, è stata confermata la scarsa chiarezza e il surplus di costi addebitati al consumatore in caso di recesso. Siamo soddisfatti che l’Agcom sia intervenuta per porre un freno a queste condotte e, come sempre, sollecitiamo i consumatori a contattarci e a far emergere le criticità. Ricordiamo che i nostri conciliatori territoriali possono offrire un valido supporto per chiarire eventuali situazioni di dubbio e far valere i diritti di ciascun consumatore”.

In caso di problemi con il proprio operatore telefonico, di conti che non tornano in bolletta o spesa extra non previste, è possibile richiedere l’assistenza di Codici scrivendo a segreteria.sportello@codici.org o telefonando al numero 06.55.71.996.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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