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CLIMA, ACCORDO USA – PECHINO: RIDURRE EMISSIONI ENTRO IL 2030

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Tempo di lettura 2 minutiCina e Stati Uniti sono responsabili della produzione di circa il 45% delle emissioni di CO2 prodotte al mondo.

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Redazione

Pechino – Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo sulle emissioni inquinanti oggi a Pechino durante un vertice bilaterale tra il presidente cinese, Xi Jinping, e il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Pechino si impegna a raggiungere il picco delle emissioni di CO2 "attorno al 2030", mentre gli Stati Uniti promettono di tagliare il totale delle emissioni di gas serra a partire dal 2025 in una percentuale compresa tra il 26% e il 28% rispetto ai valori raggiunti nel 2005. La decisione e' stata annunciata durante una conferenza stampa congiunta dei due leader che si e' tenuta alla Grande Sala del Popolo, su piazza Tiananmen. Da lunedi' Obama e' a Pechino per partecipare al vertice dei leader dei Paesi Apec, conclusosi ieri. Al termine del meeting, i due capi di Stato avevano dato il via ai colloqui bilaterali, dopo che Obama era stato ricevuto da Xi Jinping a Zhongnanhai, il palazzo presidenziale cinese. Obama ha commentato l'accordo come una "pietra miliare" nella relazioni tra Cina e Stati Uniti e "mostra cosa e' possibile fare quando si lavora insieme su un cambiamento globale urgente".
  La Cina si e' impegnata anche ad aumentare la percentuale di energia prodotta non da combustibili fossili al 20% del totale del proprio mix energetico entro il 2030, piu' che raddoppiando i valori dello scorso anno, quando era attorno al 10%. In base al nuovo accordo, la Cina dovra' sviluppare mille gigawatt di energia pulita da fonti rinnovabili e dal nucleare, entrambi settori in forte espansione nel Paese. L'accordo sulle emissioni tra le prime due economie del mondo arriva a pochi mesi dalla conferenza sul clima di Parigi 2015, in cui verranno discussi gli obiettivi per la riduzione delle emissioni e del cambiamento di paradigma nel panorama di produzione e consumo energetico da parte della comunita' internazionale, come concordato a Durban, in Sudafrica, nel 2011. In vista dell'appuntamento del prossimo anno e della conferenza di Lima sul clima di dicembre, l'Unione Europea aveva deciso il mese scorso un taglio delle emissioni inquinanti entro il 2030 del 40% rispetto ai valori del 1990.
  Cina e Stati Uniti sono responsabili della produzione di circa il 45% delle emissioni di CO2 prodotte al mondo. Per la prima volta, lo scorso anno, la Cina aveva superato l'Unione Europea nel volume di emissioni pro-capite, secondo i calcoli del Global Carbon Project, equipe di scienziati internazionali fondata nel 2001. Nel 2013 le emissioni pro-capite cinesi hanno raggiunto quota 7,2 tonnellate, contro le 6,8 tonnellate dei Paesi Ue.
  L'accordo di oggi rappresenta la prima volta che la Cina fissa una data, seppure approssimativa, per il raggiungimento del picco delle emissioni. Fino a oggi Pechino si era sempre impegnata al raggiungimento del picco "il prima possibile". Al Climate Summit delle Nazioni Unite di New York di settembre, il vicepremier esecutivo cinese, Zhang Gaoli aveva dichiarato che dal governo di Pechino sarebbero emerse indicazioni riguardo al raggiungimento del picco prima della conferenza di Parigi del prossimo anno. Obama aveva sottolineato i risultati raggiunti dal Climate Action Plan statunitense e aveva chiesto la collaborazione di tutte le maggiori economie del mondo per evitare i danni derivanti dai cambiamenti climatici. Tra le prime reazioni all'accordo di oggi c'e' quella di GreenPeace East Asia che segnala un "chiaro senso di responsabilita' collettiva" attorno al tema dei cambiamenti climatici, anche se, spiega Li Shuo, Senior Climate and Energy Campaigner di GreenPeace East Asia, "c'e' una grande aspettativa di maggiore ambizione da parte di queste due economie, le cui proiezioni di emissioni determinano la risposta globale al cambiamento climatico".