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Roma

CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, SABATO 22 SETTEMBRE: “IN MARCIA PER LA SALUTE – PRIMA EDIZIONE”

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Tempo di lettura 4 minuti "La verità è che la capitaneria di porto sta facendo quello che può con il ridotto organico che ha, soprattutto dopo le 15: solo 5 persone a controllare tutto il porto"

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Redazione

“L’autunno caldo dell’attivismo salutar-ambientalista civitavecchiese affronta la sua seconda tappa. Dopo il successo del GreenDay Live alle terme di Traiano, sabato 22 settembre, un altro segnale verrà inviato all’amministrazione comunale, all’enel e ai gestori dello scalo portuale cittadino. – Dichiara Antonio Cozzolino per il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste in una nota –  La manifestazione è promossa dal Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste di Civitavecchia e del Comprensorio – prosegue Cozzolino – ed è volta a rimarcare uno spiacevole fatto: dalla scorsa estate, in cui manifestammo contro lo scandaloso inquinamento atmosferico causato dallo scalo portuale cittadino, non è cambiato praticamente niente. Anzi. Eppure, stando a quanto sostiene il comandante della capitaneria di porto Vella, a Civitavecchia la qualità dell’aria è migliorata. Come fa a dirlo?  Beh, secondo il comandante, ‘La conferma arriva dalle centraline di rilevamento dei fumi installate all’interno dello scalo ed è frutto, tra l’altro, di un’intensa opera di prevenzione, controllo e repressione messa in atto dalla Capitaneria di Porto’. Chiaro? l’aria è migliorata, rispetto ad uno strumento in funzione solo da quest’anno!!! Quindi, è migliorata rispetto a che? Mistero misterioso. La verità è che la capitaneria di porto sta facendo quello che può con il ridotto organico che ha, soprattutto dopo le 15: solo 5 persone a controllare tutto il porto…se non capita qualche incidente in mare; in quel caso resta il solo nostromo. Quindi, anche se il personale è coscienzioso e s’impegna al massimo (mai messo in dubbio e verificato di persona), non è il tempo di proclami trionfaleschi. Lo potrà confermare chiunque, quest’estate, abbia fatto il proverbiale “passo indietro” ad osservare Civitavecchia da lontano; da san Liborio, dalle uscite dell’autostrada o per chi ha una barca, da neanche un  miglio dalla costa: un enorme nuvola giallo/marrone ci ha sovrastati durante tutta la bella stagione. Quindi? differenze con lo scorso anno? Nessuna. D’altronde lo sappiamo, la legislazione è carente, e agli armatori non potrebbe importare di meno della salute di 50/60 mila persone (solo a Civitavecchia, ovviamente). Quindi la vera soluzione, per ora, sarebbe un autorità portuale che applicasse politiche di vera avanguardia per rendere lo scalo SOSTENIBILE. Ma al presidente Monti, sembra interessi unicamente la sua lanciatissima carriera. Testimone ne è lo sciorinamento di discorsi sull’ampliamento del porto, il potenziamento del comparto merci o il servizio di bunkeraggio che il presidente ci propina ad ogni occasione istituzionale. E di Arpa Lazio che piazza le centraline in maniera improbabile, abbiamo già parlato.

Seconda questione: ENEL.

Sono 60 anni che il colosso energetico vessa il territorio in maniera più o meno pesante. Certo i tempi di Fiumaretta erano peggiori; ma alzi la mano chi crede ancora alla panzana del carbone pulito. In più, come se non bastasse, il Sindaco non riesce ad illustrare alla cittadinanza una linea politica degna di questo nome per risolvere il problema. Sarebbe facile pensare ad enel come al giochino di ogni amministratore per sistemare l’amico, appianare i debiti e avere qualche introito in più da gestire che non fa mai male di questi tempi. Noi però non ci vogliamo credere al perpetrarsi di queste bassezze…anche perchè a lungo andare non ci guadagna nessuno. Quindi il sindaco faccia chiarezza. Perchè non può sostenere (come durante il greenday live) che “non monetizzeremo! la salute non è in vendita!” e contemporaneamente dichiarare ai giornali che “Ci siamo impegnati – ha aggiunto Tidei – a concordare eventuali opere compensative a sostegno della città e del comprensorio, relativamente ad aspetti ambientali.“ Informiamo il sindaco che monetizzazione e opere di compensazione ambientale sono la stessa cosa. Ormai la misura è colma; pretendiamo dal sindaco che nel fantomatico tavolo permanente si affronti una questione fondamentale: la data di smantellamento del polo energetico. O almeno quella della sua riconversione alle rinnovabili. Dopo 60 anni abbiamo dato. Basta. E per quelli che ci accusano di voler “mandare per strada la gggente!” cerchiamo di capirci bene: la centrale non deve chiudere domani…e neanche dopo domani. Ma se la data la fissiamo tra 25 anni, abbiamo tutto il tempo di preparare il tessuto cittadino all’evento. Se poi riconvertiamo a rinnovabili, si possono anche accorciare i tempi. A chi reputasse “impossibile” la cosa, ricordo che prima della seconda guerra mondiale, Civitavecchia era una rinomata stazione balneare e termale. Oggi abbiamo anche i croceristi. Con un polo energetico a rinnovabili saremmo veramente un punto di riferimento ed un esempio per tutto il paese. Conclude Cozzolino – Quindi, appuntamento a tutti SABATO 22 SETTEMBRE ALLE 10 SOTTO IL COMUNE per la prima edizione di In Marcia per la Salute.  Antonio Cozzolino per il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste"

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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