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CISTERNA DI LATINA: PUNTO DI PRIMO SOCCORSO INTITOLATO AL DOTTOR VINCENZO GENOVESE

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Tempo di lettura 2 minuti Lunedì mattina la cerimonia alla presenza dei vertici istituzionali

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Redazione
Cisterna di Latina (LT) – Commozione e partecipazione durante la mattina di lunedì 5 gennaio a Cisterna di Latina, in occasione dell’intitolazione del locale Punto di Primo soccorso al dottor Vincenzo Genovese. Presso la struttura sanitaria di via Monti Lepini, ha avuto luogo la cerimonia per la dedica della Sala Rossa al compianto medico chirurgo cisternese che nella sua vita si è distinto per umanità e professionalità.

L’evento ha avuto inizio alle 12 ed ha visto la presenza di un grande numero di concittadini, i rappresentanti delle associazioni alle quali ha dato “vita”, e molti tra i suoi colleghi medici.
Sono intervenuti all’evento, oltre alla famiglia ed agli amici del Dott. Genovese, il Sindaco Eleonora Della Penna, le autorità militari, il Dott. Belardino Rossi, Direttore Responsabile del Distretto Sanitario A.S.L. Aprilia- Cisterna – Cori e Rocca Massima e Don Patrizio Di Pinto, Parroco della Chiesa S. Maria Assunta in Cielo.
Momenti di commozione hanno anticipato il disvelamento della targa da parte dei figli, preceduti dalle parole del Sindaco che ha esaltato la figura del medico cisternese, professionista e uomo estremamente conosciuto ed amato in città.
I ringraziamenti non sono stati limitati al suo lavoro in senso stretto ma al modo di intendere la vita e i rapporti umani.

A Cisterna ha fondato l’associazione “I Vitelloni”, primo club di arte visive che organizzava cicli di cineforum. Eccezionale anche l’impegno di Genovese verso altre attività: si occupava di formazione dei volontari della Croce Rossa Italiana e accompagnava i malati nei viaggi a Lourdes.
Presso "La Pergola" di Olmobello è sempre stato per tutti i ragazzi ospitati il "Dottore Vincenzo": coadiuvato da altri volontari e sostenuto dal Comune, ha organizzato per loro, per la prima volta nella Regione Lazio, il corso di alfabetizzazione della lingua italiana per extracomunitari.
Dopo Della Penna ha preso la parola il parroco Don Patrizio di Pinto che ha avuto modo di conoscere personalmente il Dottore.
Di Pinto ha ribadito quanto Genovese fosse sensibile ai problemi dei più sfortunati, ricordando anche quanto il suo contributo fosse stato sostanziale per l’avvio di alcune associazioni come la Caritas parrocchiale.
La cerimonia si è conclusa con i saluti ed i ringraziamenti della figlia del dott. Genovese. Un intervento toccante che ha commosso i presenti:  “L’amore e la disponibilità che mio padre  ha rivolto verso le persone e verso il suo lavoro – ha detto Cecilia Sofia Genovese – può essere certamente d’esempio per le nuove generazioni.  Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa per perpetrare il suo ricordo”.
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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