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Roma

CIAMPINO, SINDACO TERZULLI: “PRIMA DI GIUGNO NON CI SARANNO RIFUGIATI POLITICI IN CITTÀ”

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Tempo di lettura 2 minutiL'ostello Casale dei Monaci, che accoglie almeno 70 ragazzi, non ospiterà più i richiedenti asilo

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di Maurizio Costa

Ciampino – L'ostello Casale dei Monaci non ospiterà più rifugiati politici, così come tutta la città di Ciampino. A dichiararlo è il sindaco, Giovanni Terzulli, che, ai microfoni de L'Osservatore d'Italia, ha dichiarato che “entro giugno, o anche prima, Ciampino non ospiterà più richiedenti asilo”. Il Casale dei Monaci, quindi, non accoglierà più questi ragazzi provenienti principalmente dall'Africa.

La cooperativa che gestisce l'ostello, la “Eriches 29” (implicata con Salvatore Buzzi nello scandalo Mafia Capitale), dovrà abbandonare la struttura entro fine giugno a causa della scadenza del bando di affidamento. Ma i ragazzi che si trovano all'interno dell'ostello, che aspettano il permesso di soggiorno perché rifugiati politici, potrebbero lasciare l'ostello e Ciampino anche prima.

Questo perché la prefettura, che gestisce l'emergenza immigrazione, ha lanciato un bando per la creazione di nuove strutture per ospitare i richiedenti asilo, e nessuno dei vincitori ha dichiarato come sede del complesso ospitante il comune di Ciampino. Quindi, Ciampino non ospiterà più rifugiati politici in attesa di permesso di soggiorno.

Giovanni Terzulli, sindaco di Ciampino, ha rilasciato a L'Osservatore d'Italia un'intervista a riguardo: “La struttura Casale dei Monaci è del comune di Ciampino e la cooperativa che lo gestisce, la Eriches 29, paga al comune di Ciampino 40mila euro l'anno, ma non ne sono sicuro al cento per cento”. Quindi, al comune non costa nulla, anzi ci guadagna da questo ostello.

Ma allora come fa la Eriches 29 a guadagnare da questa attività? “La cooperativa – continua Terzulli – guadagna affittando le stanze alla prefettura, che paga per permettere a questi ragazzi di vivere in questa struttura”. Parliamo di 30 euro al giorno che la cooperativa guadagna per ogni rifugiato per garantire cibo, acqua e un tetto sotto cui dormire ai richiedenti asilo. I ragazzi del centro, però, guadagnano solo 1 euro e 50 al giorno.

Il sindaco, poi, racconta la storia del Casale: “La struttura nasce come ostello e noi abbiamo fatto il bando per l'affidamento (il primo luglio 2012 n.d.r. per la durata di tre anni) con la possibilità di un utilizzo per progetti di utilità sociale. La cooperativa che ha vinto il bando ha deciso di utilizzarlo con finalità sociali. A noi pagano un tot all'anno, poi quello che ci fanno non interessa, basta che rispetti la destinazione d'uso del bene. Gli ospiti rifugiati politici richiedenti asilo – continua il sindaco – all'interno della struttura sono in affitto, a carico della prefettura o dello Sprar, che paga le camere alla Eriches 29 che così ospita questi ragazzi provenienti principalmente dall'Africa”.

Terzulli afferma che c'è la possibilità che il prossimo bando sia di un altro tipo. Il futuro sicuramente non prevederà richiedenti asilo a Ciampino: “La cooperativa finisce il suo operato a giugno, basta. Noi comunque dovremo fare un bando a prescindere, al quale potrebbero partecipare anche loro perché in realtà la cooperativa appartenuta a Buzzi è in amministrazione giudiziaria controllata, quindi esterna ormai ai rapporti con Mafia Capitale. Ma il fatto è che la prefettura ha compilato già un bando per assegnare i rifugiati a Roma e provincia e ci hanno confermato che non ha partecipato nessuna cooperativa che dichiarava una sede a Ciampino, quindi la questione rifugiati politici non riguarderà più Ciampino. Chiunque vincerà il prossimo bando – conclude Terzulli -, che faremo per l'affidamento di questa struttura, non ospiterà rifugiati richiedenti asilo politico perché il bando è stato fatto e non ci sono strutture di Ciampino che hanno partecipato”.

Una cosa è certa : “Anche prima di giugno i rifugiati politici a Ciampino non ci saranno più”. Finisce così la telefonata con il primo cittadino di Ciampino.