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CIAMPINO, RYANAIR, O'LEARY NON SI SPOSTA DALL'AEROPORTO: LA SUA FLOTTA E' LA PIU' SILENZIOSA D'ITALIA

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Tempo di lettura 3 minuti Reazione immediata delle Amministrazioni di Ciampino e Marino che chiedono il trasferimento immediato dei voli da Ciampino a Fiumicino

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Redazione
 
 
Ciampino (RM) – Come consuetudine, l'amministratore delegato di Ryanair continua a creare confusione. Nessuna nuova rotta. È ormai evidente alle Amministrazioni e soprattutto alla stampa la modifica che la compagnia aerea effettua chiudendo rotte meno commerciali di quella stagione sostituendole con altre più commerciali. Stesso discorso per le nuove assunzioni.
 
Alle dichiarazioni di Michael O’Leary che ieri ha annunciato l'arrivo all'Aeroporto Pastine di quattro nuove rotte, sottolineando la sua intenzione di non lasciare l’aeroporto ciampinese e sostenendo come la sua flotta sia più silenziosa che voli in Italia, attribuendo altresì la responsabilità del rumore ai velivoli militari, fa seguito la reazione immediata delle Amministrazioni comunali di Ciampino e Marino.
 
Continua l’arroganza già manifestata dalla compagnia aerea irlandese sullo Stato Italiano, fanno sapere dai due Comuni – da anni fianco a fianco insieme ai comitati di cittadini, Legambiente e ad altre associazioni – per risolvere l’emergenza causata dall’eccesso illegale di voli e dunque contro l’inquinamento acustico nel territorio di prossimità dello scalo aeroportuale ciampinese, come se fosse anch’esso di sua proprietà.
 
Resta difficile comprendere a quale titolo l’amministratore di una compagnia possa esprimere dichiarazioni sul futuro di un aeroporto, nello specifico quello di Ciampino, contravvenendo a quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che sancisce il trasferimento dei voli dal G.B. Pastine al Leonardo Da Vinci, e sorpassando di gran lunga i risultati degli studi epidemiologici – S.A.M.B.A., presentato pochi giorni fa, e C.R.I.S.T.A.L. e S.E.R.A. – secondo i quali il volato di questo aeroporto non è sopportabile dal territorio e risulta lesivo per la salute dei cittadini, soprattutto dei più giovani.
 
Le due Amministrazioni chiedono che i voli, così come stabilito dal decreto ministeriale, da subito, siano trasferiti da Ciampino a Fiumicino. Lì avranno a disposizione una struttura capace di accogliere il volato del Pastine, come ampiamente dimostrato in occasione dei lavori di ristrutturazione delle piste ciampinesi.

È sul terreno della tutela della salute pubblica dei cittadini e, soprattutto, dei bambini, dai danni provocati dall’inquinamento atmosferico e acustico, che i Comuni di Ciampino e Marino continueranno la loro battaglia, confidando nella volontà del prossimo governo di considerare la questione salute dei cittadini quale priorità assoluta.
 
Le Amministrazioni comunali assumono altresì posizione a difesa della flotta aerea della Repubblica Italiana, dell’Aeronautica Militare e della Presidenza della Repubblica facente scalo all’aeroporto Pastine, indirettamente e vergognosamente tacciata da O’Leary di non conformità in termini di inquinamento acustico e contemporaneità.
 
Elemento non confortato dai reali dati in possesso, visto il recente rapporto di Arpa Lazio sul monitoraggio acustico del movimento aereo all’Aeroporto Pastine che ha evidenziato come il rumore provocato dagli aerei che ogni giorno vi fanno scalo superi quello consentito nella zonizzazione approvata nella Conferenza dei Servizi il 1 luglio 2010 dalla Regione Lazio.
 
Le due Amministrazioni comunali giudicano infine inspiegabile come, ancora oggi, con tutti i risultati prodotti dagli studi effettuati, non si abbia mai avuto notizia da parte di Enac e Adr in termini di sanzioni dirette a Ryanair. Provvedimenti che, da norma, gli enti dovrebbero adottare quando una compagnia aerea supera i limiti consentiti dalla legge.
 
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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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