CIAMPINO PRINT XA2: TRA SVILUPPO IMMOBILIARE E URBANISTICO COSA BOLLE IN PENTOLA?

 

Lunedì 14 Luglio alle ore 10.00 è stato convocato il Consiglio Comunale di Ciampino. All’ordine del giorno vi sono alcuni temi importanti. Per esempio , la discussione, valutazione  e delibera sul programma sul programma integrato Print Xa2 Ciampino.

 

di Domenico Di Pietro

Ciampino (RM) – Mentre tentavo con difficoltà di uscire dalla strada in cui è ubicato il mio condominio,  per immettermi su Viale Kennedy a Ciampino, a causa delle solite auto e camion parcheggiati sullo stop o sulle strisce pedonali oppure in doppia fila selvaggia, mi veniva di pensare ad un interessante articolo che avevo recentemente avuto modo di leggere su “La Repubblica”. Il pensiero mi veniva alla mente proprio guardando con preoccupazione alla situazione in cui versa Ciampino e alle mille cose che dovrebbero essere fatte per tentare di ridare dignità e sviluppo sostenibile alla città.

Del resto, cercare di pensare a come migliorare la città, dovrebbe essere un’ “ossessione” comune a tutti i cittadini. Invece molti restano barricati nei propri appartamenti oppure nelle loro villette con giardino, lasciando la partecipazione politica in uno stato di totale abbandono o nei casi migliori delegando senza nessun tipo di controllo democratico. I problemi quotidiani ovviamente sono molti e la politica viene lasciata da parte.

Ciampino e il buon governo:

Nell’articolo si parla di un gustoso libro dello storico Patrick Boucheron dal titolo “Conjurer la peur”. Si tratta di un saggio molto interessante sulla forza politica delle immagini che parte da un’originale e dettagliata analisi dell’opera il “Buon Governo” con cui il pittore senese Ambrogio Lorenzetti già nel 1338 mise in guardia contro gli effetti del buono e del cattivo governo in città e in campagna.

Francamente, oltre all’immagine del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (…direi giustamente obbligatoria), non saprei che quadri o immagini siano attualmente affissi alle pareti dell’ufficio del nuovo Sindaco di Ciampino Giovanni Terzulli.  Qualora il Sindaco non avesse ancora deciso per altre opzioni artistiche o per mia gioia già provveduto a optare per l’arte del senese, mi sentirei di consigliare proprio una copia ovviamente low cost del “Buon Governo” di Ambrogio Lorenzetti.

Lorenzetti nel suo quadro, mette l’arte al servizio di un messaggio politico forte, e insiste sull’idea che la politica deve essere finalizzata al buon governo. Questo obiettivo fondamentale si realizza non tanto perché esercitato in nome di principi giusti e da persone virtuose, ma solo in quanto riesce concretamente a prendersi cura delle persone, producendo effetti benefici nella vita quotidiana.

Lorenzetti nel suo quadro esprime anche la consapevolezza di chi sa che l’orizzonte della politica è anche inevitabilmente fatto di delusioni e frustrazioni.  Questo però non deve scoraggiare gli individui. Proprio al contrario, la lucidità deve essere uno stimolo a continuare la battaglia. Come scriveva Machiavelli, per centrare l’obiettivo, è necessario mirare più in alto. 

La città di Lorenzetti è diversa dalla Città ideale conservata ad Urbino. Quella del senese è una città viva e animata. Una città che è il risultato di una molteplicità di punti di vista. Per il pittore senese, la vita in tempo di pace non è perfezione immobile e divina. Proprio al contrario è una società dinamica di uomini reali con i loro limiti e le loro contraddizioni. La vita civile di una città nasce e si sviluppa su contrasti e compromessi. E la democrazia è l’arte di organizzare le divergenze e comporre i conflitti. La città di Lorenzetti è una successione di conversazioni, dove ognuno ha diritto alla parola. All’epoca di Lorenzetti i comuni avevano proprio l’ossessione della circolazione armoniosa delle parole. Questa paura a Ciampino non dovrebbe esserci. Ciampino è una città dove molte persone non si interessano e non partecipano alla vita pubblica. Compito della politica e obiettivo di un Sindaco illuminato deve essere proprio quello di aprirsi il più possibile al dibattito e alla critica costruttiva. Quando la parola pubblica si carica di risentimento e d’invidia è il segno evidente che la vita politica si è degradata. Serve invece la volontà di mobilitare le energie e le passioni collettive per l’obiettivo comune di riuscire a cambiare Ciampino.

Ripensare la città:

“Pensare la città”, oggi, implica a Ciampino l’individuazione di alcune azioni che possono concretamente dare la prospettiva al “fare la città”: riconoscere, riprogettare, rifunzionalizzare, ricucire e reinvestire. Riconoscere la città deve fare riferimento alla necessità di costruire insieme una visione di città. Riprogettare significa una sfida politica che deve entrare in una logica di coerenza tra i risultati desiderati e le azioni da mettere in campo. Rifunzionalizzare  deve significare un recupero delle funzioni vitali e identitarie di un oggetto o uno spazio urbano, riconnettendolo con l’ambiente circostante e con una visione futura del vivere collettivo. Ricucire è una visione che rifugge dalla “città a pezzi” per rilanciare la necessità di dover ripartire dalle fratture sociali e spaziali della città ( e Ciampino è un caso di studio su questi temi), che nel tempo sono diventate minacciose. Reinvestire nella città non vuol dire solo riflettere su tematiche urbanistiche e finanziarie. Serve una nuova mentalità per vincere la sfida di modernizzare i servizi, progettare per l’inclusione sociale e per il rafforzamento della capacità di decidere insieme senza conflitti o forzature generazionali. 

Questo nuovo approccio nel “fare la città” non deve essere più legato ad uno  sviluppo immobiliare e urbanistico gestito con le vecchie logiche. Questo nuovo metodo e questi nuovi processi operativi non devono essere appaltatati solo alla libera iniziativa privata, ma richiamano inevitabilmente la necessità di una idea di sviluppo olistica che coniughi qualità della vita, mercato e sostenibilità.

Per la nuova Ciampino sarebbe logico pensare allo sviluppo come esito virtuoso di una coralità produttiva” basata non solo sulla vicinanza tecnica,spaziale e culturale delle imprese, ma anche sulla omogeneità e congruenza culturale delle famiglie. In questa logica è fondamentale un coinvolgimento pieno della politica e del Sindaco. Questi attori dovranno svolgere un ruolo di “registi di processi” con una minore capacità di mettere in campo risorse proprie, ma con maggiori possibilità di muovere e regolare risorse altrui.

Qualora queste logiche non venissero seguite come ha scritto di recente il politologo francese Alain Touraine:” non resta che affidarsi alla resistenza etica, unica capace di ridare un senso al vivere e all’agire collettivo”. Questa resistenza dovrà essere condita anche da robuste dosi di gite fuoriporta per cercare di non cadere nella depressione più totale.

Cosa bolle in pentola nella vita amministrativa locale?:

Lunedì 14 Luglio alle ore 10.00 è stato convocato il Consiglio Comunale di Ciampino. All’ordine del giorno vi sono alcuni temi importanti. Per esempio , la discussione, valutazione  e delibera sul programma sul programma integrato Print Xa2 Ciampino. A Ciampino si arriva a questo dibattito con grande ritardo e con uno scarsissimo coinvolgimento della città. Però alla fine si è arrivati a capire che si tratta di interventi che potrebbero cambiare e di molto le prospettive anche economiche e sociali della città. 

Sul tema mi è capitato di leggere un documento di lavoro nel quale si legge che allo stato attuale il parere e le indicazioni dell’Amministrazione di Ciampino non sono vincolanti per ciò che sarà deliberato dal VII Municipio del Comune di Roma. Certamente il fatto che il territorio interessato ricade sotto la giurisdizione amministrativa di Roma Capitale non vuol dire che le forze politiche ciampinesi e soprattutto il PD che è forza di Governo non debbano attivare tutte le leve della sinergia Comune-Governo Regionale e Nazionale per permettere che anche Ciampino possa esprimere la propria volontà politica per raggiungere un risultato positivo per tutti i territori interessati. 

Probabilmente si è ancora in tempo per portare avanti un lavoro costruttivo e ragionato, ed è necessario, che maggioranza ed opposizione lavorino in sinergia per raggiungere gli obiettivi comuni di uno sviluppo sostenibile. Tra l’altro anche il Comitato di Quartiere della Folgarella che confina con il territorio interessato ha chiesto ufficialmente di essere inviato al processo partecipativo nell’interesse dei cittadini. Il Comitato di Quartiere della Folgarella ritiene si debba ragionare sul fatto che venga evidenziata l’eventuale insufficienza delle opere pubbliche previste in ordine ai bisogni e alle eventuali interferenze prodotte sul territorio del Comune di Ciampino e sull’intero quadrante a sud della Capitale.

Il Consiglio Comunale tratterà anche una mozione avente ad oggetto l’adesione al progetto Lumiere ENEA e ammodernamento degli impianti di illuminazione a costo zero tramite la società ESCo.  Ovviamente si tratta solo dei passi preliminari ma valutiamo positivamente l’idea di iniziare a incamminarsi gradualmente vreso obiettivo della Smart City. Al prossimo Consiglio Comunale si discuterà anche una mozione avente per oggetto la richiesta di intervento per ripristino e messa in sicurezza della Chiesuola sita in Via Mura dei Francesi. Si tratta anche in questo caso di eventuali  interventi “spot” che risultano inutili se non vengono inquadrati in un piano strategico complessivo che vada a creare un sistema integrato,fruibile ed economicamente sostenibile di tutto il patrimonio storico ed archeologico dell’area di Ciampino.

Le opposizioni e le nuove idee politiche per lo sviluppo di Ciampino:

Il gruppo del M5S ha presentato i primi atti aprendo ufficialmente la stagione dei lavori dell’opposizione alla nuova giunta comunale a guida PD. Avendo letto l’elenco degli atti giudichiamo con favore le prime iniziative a parte quella mozione da definire “bizzarra” su temi non proprio prioritari.  Sui temi del Print Ciampino, della Smart City i “grillini” sono però partiti con il piede giusto.

L’area dei moderati di Forza Italia è ancora in “stand by”, in attesa di una probabile nuova organizzazione, conseguente alla sconfitta elettorale. 

Il gruppo politico che ha come referenti Addessi e la Sisti potrà riservarci delle concrete sorprese vista la conoscenza delle dinamiche locali che sono tipiche dei due esponenti dell’NDC-UDC. Ovviamente, qualche polemica, ha portato la recente nomina della Sisti come Assessore a Grottaferrata. Da vedere, quindi, se qualcosa potrà cambiare in Consiglio Comunale a Ciampino o se la Sisti manterrà il posto.

Mauro Testa e la sua lista “Punto a Capo” vive un momento di riflessione insieme al PSI. Vedremo quali saranno le prossime iniziative. 

Boccali ha promesso di fare opposizione attenta e propositiva e vista l’esperienza politica del leader di “Gente Libera”, siamo sicuri che ne vedremo delle belle. 

Di Porchetta e del suo movimento si sono al momento perse le tracce, ma il giovane leader della sinistra ha idee e capacità per dare un contributo dialettico e progettuale alla vita politica cittadina. Vedremo quali iniziative vorrà ancora mettere in campo. Di molte delle liste civiche che hanno animato la campagna elettorale ciampinese si sono perse le tracce. 

Storia a parte è quella della lista civica Cambiare Ciampino che continua nel suo progetto politico culturale che vuole aggregare attorno al proprio metodo di lavoro e alla propria filosofia politica chi ha veramente a cuore il futuro di Ciampino. Cambiare Ciampino, punta la sua linea politica su temi concreti, e sull’obiettivo prioritario di voler cambiare veramente la città. A tal proposito si adopera per un dialogo costruttivo con tutti coloro i quali hanno idee  e volontà di dare concretezza a questo progetto ambizioso. 

I prossimi mesi…….

Probabilmente, nei prossimi mesi, nello scacchiere delle opposizioni ci potranno essere delle “fibrillazioni”, delle “riflessioni” o magari delle nuove aggregazioni. Non resta che aspettare…….. 

Riteniamo però che anche da parte della maggioranza si dovrà guardare con maggiore attenzione alla possibilità di aprirsi a ulteriori collaborazioni, non dimenticando che a Ciampino è stata ampia l’area del dissenso alle politiche di maggioranza, e che sono molte le aree della città lontane dalla politica e sulle quali sarebbe necessaria una linea politico culturale di maggiore coinvolgimento ed integrazione nelle dinamiche e nei processi amministrativi.  Vedremo se il PD e i suoi alleati sapranno cogliere questa necessità e quali valutazioni verranno fatte.      

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