Connect with us

Roma

CIAMPINO, LUPI IN REGIONE: "FATTI NON PAROLE"

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti L'On. Lupi ha inciso sul bilancio regionale in approvazione, proponendo un emendamento che porterà nelle casse del Comune alcuni milioni di euro

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione
 
Ciampino (RM) – Sulle chiacchiere che sono girate a Ciampino dove si è accusato l'ex sindaco Simone Lupi di aver "abbandonato la poltrona" lasciando la città nei pasticci, arriva la nota dei consiglieri del PD di Ciampino Colucci, Corrias, Perandini e Piccari.
 
“In molti in queste settimane hanno manifestato le proprie perplessità sulla candidatura dell’ormai ex sindaco Simone Lupi alle elezioni regionali, i fatti per ora però vanno in altra direzione. Dopo poche settimane di consigliatura, l'On. Lupi è già riuscito ad incidere sul bilancio regionale in approvazione, proponendo un emendamento, approvato in Consiglio regionale, che porterà nelle casse del nostro comune alcuni milioni di euro per spese sia in conto capitale che in spesa corrente”.
 
Queste, le parole dei Consiglieri comunali Pd.
 
“In questi giorni si è fatto un gran parlare della attuale situazione politica della nostra città, utilizzando parole anche molto pesanti, riportate dai giornali e che citano un presunto 'uso improprio della politica' del quale i cittadini dovrebbero essere risarciti”.
 
“E’ evidente come amministrare in questo periodo di incertezza politica, crisi economica e amministrativa, non sia facile, ma molte sono le iniziative che questa amministrazione sta portando avanti, non scevra da responsabilità e immobilismi su alcuni temi, ma crediamo che nessuno possa maldestramente tentare di smarcarsi da questi anni di governo, sia per incarichi ricoperti, sia perché questa maggioranza ha sempre dimostrato compattezza nei numeri e nei voti in consiglio comunale”.
 
“Crediamo che questa maggioranza, – proseguono i consiglieri Pd – abbia più che mai bisogno di coesione e di compattezza, per affrontare gli annosi problemi che ci separano da qui alla pur imminente fine consigliatura. Restano da portare avanti molti temi inseriti nel programma di mandato del sindaco o  la soluzione a problemi emersi in questi anni; ci riferiamo al riassetto ed al risanamento delle aziende partecipate, al dimensionamento scolastico, all’asfalto delle strade, alla manutenzione ed al decoro delle proprietà comunali, alla gestione degli impianti sportivi, alla  realizzazione delle zone 167, case in edilizia agevolata, già previste dal piano regolatore che approvò addirittura il sindaco Rugghia e che si trovano collocate nelle attuali zone, perché le precedenti si sono rivelate poi non adatte. Riteniamo che come condiviso da tutto il gruppo del PD fino ad oggi – ad eccezione dell’ultimo consiglio comunale in cui il consigliere Sudano ha preso le distanza dal gruppo – i ritrovamenti archeologici, oltre ad essere un patrimonio culturale prezioso da salvaguardare, possano essere anche fonte di sviluppo per il paese e come tali devono essere salvaguardati. Come pure devono essere tutelati gli interessi di tutte quelle famiglie ciampinesi che hanno investito i propri risparmi nella realizzazione della prima casa in cooperativa. Al fine di garantire gli interessi di tutti, riteniamo doveroso proseguire nel rapporto già avviato con la Soprintendenza Archeologica di Roma del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, che è l’ente demandato per legge a dettare regole e modalità per l’uso dell’area”. 
 
“Nonostante la nostra indicazione per ricoprire la figura di vice sindaco fosse per la nomina dell’Assessore Emanuela Gentile, in modo tale che, per la prima volta, una donna avrebbe retto la carica istituzionale più alta nel nostro comune, siamo convinti che Carlo Verini sia una persona di garanzia, in grado di reggere il peso del ruolo che sta ricoprendo ed al quale non faremo mancare il nostro appoggio e sostegno”.
 
“Al di là delle diverse posizioni politiche, la città aspetta fatti concreti dall’Amministrazione che ha eletto, chiede che piani e programmi si traducano in realtà nel più breve tempo possibile”. 
“Riteniamo infine, – concludono i Consiglieri Colucci, Piccari, Perandini e Piccari – che solo attraverso l’unità di intenti, la coesione del gruppo consiliare e degli assessori, il ruolo del capogruppo che necessariamente deve essere super partes e deve fare da regia a tutto, si possa arrivare a svolgere nel miglior modo possibile il ruolo che i cittadini ci hanno affidato”.
 
 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

Continua a leggere

Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti