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di Daniele Rizzo
Ciampino (RM) – Lo scorso sabato mattina il caporedattore de l’Osservatore d’Italia mi ha chiesto un resoconto delle liste ammesse alle prossime elezioni del 25 maggio a Ciampino.
Niente di più facile, ho pensato io. Evidentemente mi sbagliavo. Dopo un rapido giro sul web ho capito che il compito sarebbe stato più arduo del previsto, data la totale assenza sul sito del Comune di Ciampino delle liste. Ho pensato quindi di cercare le varie liste singolarmente, confidando nel fatto che avessero almeno un sito internet. Mi sono detto, è mai possibile che nel 2014 le liste candidate alle elezioni non abbiano un sito, una pagina Facebook, o qualsiasi altra cosa dove dicano chi sono, quanti sono, e cosa vogliono? Possibile. Possibilissimo. Le liste totali ammesse alle prossime elezioni sono 21, ma solamente 6 sono i candidati a sindaco. Più di 400 i candidati consiglieri, solo 24 i posti disponibili. La domanda sorge spontanea: questo spiegamento di forze, a cosa serve? Più della metà di queste liste non ha un proprio candidato e sostiene esternamente i candidati di altri partiti; oltretutto la maggioranza di queste non ha un programma, non ha una sede, non ha neanche un sito internet! I candidati di queste liste, non potevano semplicemente esprimere in cabina il loro sostegno verso il candidato sindaco del partito di riferimento e poi tornare alla vita di tutti i giorni? Quest’esigenza di creare una lista a supporto, da dove arriva? Non mi si venga a dire che nasce da un bisogno di partecipazione, perché queste liste sono contingenti alle elezioni e raramente (per non dire mai) sopravvivono al post elezioni. Queste liste, che sono una dimostrazione di forza, una manifestazione di appartenenza dichiarata e un palesamento del voto segreto, servono solo a rendere evidente il potere del candidato sindaco di turno: io ho 6 liste che mi appoggiano, tu ne hai solo 4; io sono più forte di te, devi avere paura di me. In sostanza queste liste non sono che un riempitivo dell’odierna politica, il lorem ipsum delle elezioni. Ma queste persone coinvolte sono davvero preparate e convinte? E chi le coopta, lo fa perché crede in loro o perché ha il timore che le coinvolga prima qualcun altro? La sensazione è che queste liste non servano a niente nello specifico; servono solo a coinvolgere gente a cui la politica non ha mai interessato in un progetto più grande di loro; un progetto che li userà, li farà sentire parte, e li abbandonerà a risultato raggiunto. Ciò che resterà a questi signori sarà solo la sensazione di aver trovato un amico potente che li potrà aiutare in un momento di difficoltà, un amico potente che proprio nel momento di difficoltà li abbandonerà però al loro destino. Il destino tornerà poi a farli incontrare ogni cinque anni, e allora sarebbe bene che i lorem ipsum di turno si rendano conto della loro condizione. Solo così potremo avere una campagna elettorale fatta di gente seria e competente, gente che vuole davvero avere un ruolo nel panorama politico cittadino.
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