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Roma

CIAMPINO, LA BARBUTA: VILLAGGI DELLA SOLIDARIETA' O CAMPI NOMADI? THIS IS NOT THE PROBLEM

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Tempo di lettura < 1 minutoDe Priamo-Pellegrino (FdI-An): “Per la sinistra è più redditizio pensare ai rom che ai romani”

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Redazione
Ciampino (RM)
– «Il problema non è stabilire se è più cool chiamarli “villaggi della solidarietà” o “campi nomadi”, così come è relativo chi paga per costruirli. Il problema è a monte: la sinistra deve scegliere se vuole continuare ad essere l’amministrazione degli immigrati e dei Rom o se vuole finalmente assolvere il proprio ruolo di garante della sicurezza dei cittadini romani e della vivibilità della Capitale. Ci sono interi quartieri periferici che sono sempre più isolati, si chiudono i commissariati, si tagliano i fondi per i bambini disabili e si aumentano i finanziamenti alle cooperative amiche che lavorano con i nomadi. Adesso si rischia di cedere pure al “ricatto” di una multinazionale francese che propone di costruire a La Barbuta un nuovo villaggio, pretendendo in cambio 270 mila mq di terreno edificabile. La misura è davvero colma».
Lo dichiara Andrea De Priamo, portavoce di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Roma.
 
Rincara la dose Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale del Dipartimento di FdI-An dedicato alla tutela delle Vittime di violenza, che aggiunge: «Si tratta di un progetto surreale e preoccupante. Perché l’amministrazione non chiede a questa azienda di costruire delle case popolari per i tanti romani in difficoltà? Evidentemente per chi da sempre si finge paladino dei proletari e campione di solidarietà, ma poi è sempre schierato con i potenti e con il grande capitale, è più redditizio occuparsi di nomadi e immigrati piuttosto che di italiani. Per questo si continuano a creare ghetti per i rom, che poi sono causa di insicurezza e tensione sociale con i residenti. Un meccanismo perverso, coperto da un buonismo ormai delirante. Questa non è né integrazione, né tantomeno una situazione sostenibile per i romani, della cui pazienza si è abbondantemente abusato».