Ciampino, La Barbuta "oasi d'illegalità": intervista a una residente e mamma


di Simone Carabella


Ciampino (RM) – Ennesimo rogo al campo rom La Barbuta zona Appia – Ciampino: una nube tossica si è alzata in cielo evidente già dal Raccordo. I residenti sono disperati, abbiamo voluto sentire uno di loro. Si tratta di una mamma costretta a convivere con questo fenomeno non lontano dalla sua casa.

 

Uno scenario che si vede spesso?

Purtroppo sì e sono sempre più preoccupata per quello che respirano tutti i giorni i miei figli.

Secondo lei è anche colpa della politica?
Da ciampinese le dico questo campo è stato messo qui quando come sindaco di Roma c'era Rutelli, ovviamente è sul territorio di Roma ma di fatto alla Capitale non reca nessun danno perché è attaccato al comune di Ciampino.
Quindi i fumi tossici vi arrivano tutti? Sì purtroppo e la situazione è allarmante perché oltre ai fumi tossici c’è anche l’accattonaggio tutto il giorno davanti ai supermercati perpetrato da minori rom che non frequentano scuole dell'obbligo ma si dedicano a furti e scippi.
 

Il sindaco di Ciampino che dice?
Più volte ho provato a parlare con il mio sindaco Giovanni Terzulli che lamenta il fatto che Roma non ci ascolta e noi subiamo tutto questo. Il campo rom è un serio problema. Oltretutto li risiedono varie etnie che non vanno d'accordo tra loro quindi è una guerra continua tra loro e nessuno controlla come dovrebbe. In quel campo entra di tutto.

Cioè?

Significa che è davvero un oasi di illegalità e noi siamo stanchi di dover assistere a questa situazione che, per altro, potrebbe mettere a rischio la salute dei nostri figli.