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Roma

CIAMPINO, LA BARBUTA: LEROY MERLIN SPONSORIZZA UN NUOVO CAMPO ROM

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Tempo di lettura 3 minuti Ecco il progetto della multinazionale francese per la propria attività commerciale.

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di Daniele Rizzo

Ciampino / La Barbuta (RM) – Mentre l’Europa e l’Italia si affidano a regolamenti che prevedono la chiusura e lo smantellamento dei campi nomadi, il Comune di Roma, in assoluta controtendenza, sta cercando non solo di perpetrare quest’assurda politica di segregazione e discriminazione razziale, ma sta addirittura studiando un piano di privatizzazione dei campi nomadi. In particolare parliamo del campo de La Barbuta, il “villaggio della solidarietà” limitrofo a Ciampino , posto sotto il cono di volo dell’Aeroporto e sopra la falda acquifera dell’Appia.

La Barbuta ospita circa 580 persone di etnia rom e sinti dall’estate 2012, momento storico in cui gli sgomberi dagli altri campi romani hanno fatto confluire nell’insediamento di Roma Sud diverse etnie. L’insediamento, di 35.500 mq, è costato nel solo 2013 ben 1.717.004 euro al Comune di Roma; i costi di gestione del campo sono quelli che gravano di più sul bilancio (ben 800.000 euro), a seguire quelli per la sicurezza (535.340 euro) e il restante per la scolarizzazione. Lo zero per cento della spesa è stato destinato all’inclusione sociale. La grave anomalia di questo “sistema campi” è da anni combattuta dall’Associazione 21 Luglio, una onlus il cui unico scopo è quello di favorire l’integrazione e promuovere i diritti delle etnie rom e sinti. Alla base del progetto c’è ovviamente l’idea che il campo nomadi così come pensato, e cioè come ghetto, sia alla base della discriminazione razziale ed etnica; per questo l’Associazione chiede che i soldi spesi per mantenere in vita il “sistema campi” vengano utilizzati per l’integrazione sociale di queste etnie.

Al di là della modalità con cui sia possibile fare ciò, che non è oggetto di questo articolo ma che comunque è stato oggetto di studi da parte dell’Associazione (http://www.21luglio.org/), dobbiamo invece raccontare di quello che è successo oggi nella sede centrale dei Cesv di Roma.

Di fronte ad un nutrito numero di persone tra cui a malincuore non abbiamo notato neanche un membro di una qualsiasi istituzione amministrativa/politica, il presidente Carlo Stasolla ha presentato il rapporto “Terminal Barbuta”, resoconto dettagliato di ciò che sta per accadere nell’omonimo campo nomadi.
Nonostante l’inaugurazione del Campo sia avvenuta appena due anni fa, il 27 gennaio 2014 si sono riuniti la Commissione Urbanistica, la Commissione Lavori Pubblici e la Commissione Politiche Sociali e della Salute di Roma Capitale. Scopo dell’incontro era quello di discutere il “Progetto Leroy Merlin”. Leroy Merlin, come molti sapranno, è una multinazionale francese che si occupa di “fai da te” e bricolage. Quale dunque il legame tra i campi nomadi e Leroy?
Durante la convocazione congiunta delle già citate commissioni ai consiglieri è stata presentata una proposta preliminare dal titolo “Intervento ad iniziativa privata su aree pubbliche da attuarsi attraverso il Project Financing, con procedura di variante del PRG mediante accordo di programma, in località La Barbuta nel Comune di Roma, X Municipio “. A presentare la proposta, oltre Leroy Merlin, anche la Comunità Capodarco di Roma onlus e la ditta Stradaioli s.r.l.. I tre enti in questione si arrogherebbero l’onere di costruire e gestire un nuovo campo nomadi (distante sole poche centinaia di metri da quello vecchio) in cambio di alcuni diritti da acquisire. Ma vediamo nello specifico.

Leroy Merlin coordinerebbe i lavori e investirebbe per la costruzione del nuovo campo 11.500.000 euro, mentre per la gestione ne stanzierebbe 597.285 mila per 15 anni. In cambio otterrebbe il diritto di superficie dell’intera area dove attualmente sorge il campo per 99 anni, e la destinazione d’uso della stessa area cambierebbe da “verde pubblico e servizi pubblici a livello locale” a “uso commerciale”: in poche parole, l’azienda francese costruirebbe il proprio centro commerciale lì dove adesso sorge il campo. La cooperativa Capodarco di Roma sarebbe la responsabile (senza alcun bando) della gestione del campo, avendo di fatto il compito di gestire i 597.285 mila euro per i prossimi 15 anni. La ditta Stradaioli in tutto ciò sarebbe quella che a fronte di un generoso compenso dovrebbe edificare il nuovo “villaggio della solidarietà”.

A proposito del nuovo campo rom, questo sarebbe composto da moduli abitativi prefabbricati di circa 63 mq ciascuno, ed ad ognuno spetterebbe un orto, un patio ombreggiabile con struttura a pergolato e pannelli scorrevoli in legno, un serbatoio per la raccolta delle acque meteoriche, un doppio camino per la cottura dei cibi, collettori solari per la produzione di acqua calda e pannelli fotovoltaici con immissione in rete di energia elettrica. Insomma, a prima vista dei moduli che farebbero invidia a diversa gente, se non fosse che sono situati in un ghetto posto tra il G.R.A., la ferrovia e sotto il cono di volo. Inoltre il nuovo campo accoglierebbe solo 400 delle 580 persone attualmente presenti, cosicché per i 180 rimanenti (di etnia sinti) il Comune di Roma dovrebbe pensare ad un nuovo trasferimento in altri campi o a reperire una soluzione abitativa definitiva. Dunque il nuovo campo non sarebbe una soluzione al problema della ghettizzazione, ma al massimo un favore che Roma Capitale farebbe ad enti privati.

Carlo Stasolla ha raccontato di come gli enti interessati al nuovo campo siano stati interpellati dall’Associazione 21 Luglio, e di come gli avessero dato come termine ultimo quello del 31 agosto per smentire eventuali coinvolgimenti nel piano. Nessuna risposta da Leroy, Capodarco, Stradaioli è però ad oggi giunta all’Associazione, che ha quindi deciso di denunciare questo piano davanti alla collettività.

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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