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Redazione
Ciampino (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ciampino Bene Comune in merito a quanto affermato da Ileana Cathia Piazzoni, Deputata Libertà e diritti – Socialisti europei sull'Huffington Post del 5/11, nel suo articolo Villa di Messalla: il parco archeologico è l'unico antidoto al cemento.
Ecco la nota del Movimento Ciampino Bene Comune:
"Ci sembra importante replicare e poter precisare alcune posizioni lì rappresentate. Innanzi tutto. L'attuale governo della Città di Ciampino è in perfetta continuità con quelli precedenti – lungi dall'aver “esplicitamente e pubblicamente ribadito la ferma intenzione di realizzare un parco archeologico pubblico” basti vedere l'intervista del Sindaco Terzulli al programma L'aria che tira de LA7, del 5 novembre scorso. Le ultime amministrazioni, dopo aver scelleratamente programmato il piano edilizio nella Tenuta del Muro dei Francesi, hanno, anche a seguito delle eccezionali scoperte archeologiche, testardamente proseguito nei loro intento edificatorio, sempre facendosi scudo della necessità di nuove abitazioni per cittadini ciampinesi e, infine, ricorrendo contro il vincolo, parziale, imposto dalla Soprintendenza Regionale: la Giunta attuale non ha ritirato il ricorso, e questo è un dato incontestabile.
Il movimento Ciampino Bene Comune, aderente al Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, è contrario al consumo di suolo, in questo caso estremamente pregiato e, data l'altissima densità abitativa di Ciampino, tra le più alte dell'Italia centrale, è contrario all’edificazione, anche parziale, di una delle ultime aree verdi del territorio. L'idea suggerita dall'On. Piazzoni :”…di giungere ad un accordo con le cooperative edilizie al fine di utilizzare la residua area edificabile per scopi di ricezione turistica…” rimuove dal campo l'urgente esigenza di nuove abitazioni sinora sbandierata dalla Giunta – su cui Ciampino Bene Comune ha chiesto, comunque, una verifica – sostituendo al “vecchio” del nuovo cemento: ma sempre di cementificazione si tratta. Dissentiamo, inoltre, del modo – diffuso purtroppo di questi tempi – di intendere il “settore culturale” solo se legato, e spesso sottoposto, ad un non meglio precisato “sviluppo economico”. Noi, con concretezza e determinazione, crediamo in un altro tipo di sviluppo associato al patrimonio culturale, progettato dal basso, con valenza educativa, gratuito, che favorisca lo sviluppo delle persone, agevoli il loro tempo libero all'aria aperta e, connesse, una serie di economie, con posti di lavoro stabili, rispettose dell'ambiente e della sua storia, che arricchiscano l'intero territorio. Come da articolo 9 della nostra Costituzione."
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