Roma
CIAMPINO ELEZIONI: INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO MARCO BARTOLUCCI
Tempo di lettura 7 minuti"Rappresentiamo un punto di rottura con il tipo di politica di stampo clientelistico"
Published
11 anni agoon
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ggiardino
di Daniele Rizzo
Ciampino (RM) – Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Marco Bartolucci ci ha concesso quest’intervista a due settimane dal fatidico voto. Per dovere di cronaca dobbiamo sottolineare che Bartolucci si è presentato all’intervista con Elisa Zitoli, la responsabile dell’Ufficio Stampa. Le osservazioni della Zitoli sono riportate laddove leggerete il suo nome.
Innanzitutto volevo chiederle, quali sono le motivazioni che l’hanno spinta prima ad entrare nel Movimento 5 Stelle, poi a candidarsi sindaco.
Sono entrato nel Movimento 5 Stelle perché la politica negli ultimi anni ha lasciato molto a desiderare, ormai è distaccata dai cittadini; così ,dopo un breve periodo di disaffezionamento dalla politica, quattro anni fa ho conosciuto e ho cominciato a frequentare il Movimento, seguendo il forum e partecipando al “Cozza Day”. Ho poi cercato un Meet Up qua intorno, e ho trovato quello fondato da Marilena Checchi; tempo un mese mi sono aggregato. Poi ci sono stati due anni di lavoro, chiacchiere con i cittadini, tavoli di lavoro, ed è arrivata la votazione per i candidati. Sai che non esiste autocandidatura all’interno del Movimento, quindi io non mi sono autocandidato, perché potenzialmente tutti gli attivisti sono candidabili. All’interno del nostro gruppo gli attivisti (che sono una trentina) hanno votato, e chi ha ricevuto più voti è stato scelto come candidato sindaco. Dal più votato al meno votato abbiamo poi creato la lista in quell’ordine. Dal risultato delle votazioni sono risultato il primo della lista, così, dopo un periodo di riflessione, mi sono convinto ed ora sono qui.
Come Movimento a Ciampino siete una realtà abbastanza nuova; escludendo le Regionali del 2011 non avete avuto altri banchi di prova. Pensa che l’essere una realtà nuova sarà un vantaggio o uno svantaggio?
Probabilmente un vantaggio, perché essendo una novità non possiamo essere giudicati per quello che abbiamo (o meglio non abbiamo) fatto. Noi rappresentiamo un punto di rottura con il tipo di politica di stampo clientelistico che affligge soprattutto le realtà locali e puntiamo sulla riappropriazione da parte dei cittadini della ''cosa pubblica'', tema su cui fondiamo le nostre linee guida. Alcuni ci daranno fiducia per quanto fatto sul territorio finora, altri forse per protesta, ma il nostro intento è dimostrare che vogliamo e possiamo rappresentare un'alternativa concreta.
A Ciampino però gli altri partiti sono particolarmente radicati; qual è la fetta di elettorato che pensate di “catturare”?
Sicuramente il voto dell’elettorato scontento, dell’elettorato disaffezionato, e i voti di protesta. Ma c’è anche una parte dell’elettorato che ci conosce, si fida di noi, e vuole uscire da un sistema politica ormai viziato e che non riesce a sopperire alle necessità del territorio.
L’appunto che si fa più spesso al Movimento 5 Stelle è che coinvolge gente che non ha abbastanza esperienza o preparazione. Cosa vuole dire a chi pensa questo?
A chi dice che non siamo preparati diciamo che sappiamo imparare molto in fretta e, soprattutto, non siamo poi così impreparati come credono.
Elisa Zitoli: vorrei ricordare il fatto che al momento siamo l’unica lista che ha già indicato l’eventuale giunta e ha selezionato per merito gli assessori, gente competente e preparata nel settore.
Però ci sono altri candidati oltre agli eventuali assessori per i quali non si potrebbe fare lo stesso discorso…
Partiamo dal presupposto che il sindaco e i consiglieri devono dare un indirizzo politico al governo della città, quindi non parliamo di competenze amministrative, che invece spettano al personale amministrativo. Di conseguenza è giusto che il sindaco abbia capacità amministrative ma non è necessario che sia un esperto di diritto amministrativo.
Elisa Zitoli: se permettete io vorrei essere provocatoria, e pensare a quanto l’esperienza in questi anni passati sia stata effettivamente presente all’interno dell’amministrazione. Detto questo, noi come movimento contiamo sul gruppo e sul lavoro di squadra, e questo può sopperire ad eventuali mancanze individuali.
Passando al programma, cosa ci dice a proposito del problema delle Aree 167 e del vincolo posto nella zona di Via Mura dei Francesi?
La 167 è un problema che è stato causato dall’amministrazione precedente, amministrazione che non avrebbe mai dovuto destinare la suddetta zona alla 167, come dimostrato dal vincolo posto in seguito ai ritrovamenti. C’è una mappa di rischio archeologico chiarissima che riportava già prima degli scavi il rischio della zona. Premesso questo, la questione non è semplice perché noi non conosciamo nello specifico i contratti sottoscritti dalle cooperative, quindi ci sono delle valutazioni da fare perché bisognerebbe prima conoscere gli eventuali indennizzi. Noi comunque come Movimento siamo per “Zero cemento”.
Farete dunque richiesta per annullare il ricorso contro il vincolo?
Certamente, il vincolo deve rimanere perché quella è una zona di grande valore storico e paesaggistico. Per noi la destinazione ottimale della zona è quella del Parco ipotizzato dall’associazione Ciampino Bene Comune. Quindi non pensate alla delocalizzazione della zona…È da valutare. Noi siamo per “Zero cemento”, bisogna però vedere le carte, perché se l’amministrazione dovesse esporsi ad una causa che la porterebbe al tracollo finanziario allora forse… mettiamola così, noi cerchiamo di evitare il peggio cercando di tutelare il cittadino dal punto di vista abitativo ma anche ambientale e culturale.
A proposito deL tema della sicurezza?
Noi dati oggettivi non ne abbiamo. Abbiamo fatto un’indagine presso il comandante dei vigili e il comando dei carabinieri, e non è stato evidenziato alcun aumento della criminalità.
Scusi se l’interrompo, ma ho posto la stessa domanda al candidato Ivan Boccali e mi ha detto esattamente l’opposto, e cioè che i vigili gli hanno confermato un aumento della microcriminalità. Dunque la verità qual è? Vi hanno lasciato un qualche documento che testimoni quanto detto?
Si sono rifiutati di lasciarci un report, una documentazione; i dati che ci hanno riferito sono stati concessi in via informale. Va bene, torniamo alla domanda. Generalmente il problema della sicurezza è associato al campo nomadi. Secondo noi la strada migliore da seguire è quella di cercare l’integrazione; gli aspetti sociali del problema della sicurezza ovviamente vanno cercati nelle opportunità che hanno questi individui di avere una vita normale; nella condizioni attuali è più facile delinquere. Si potrebbe pensare di coinvolgere queste persone nelle dinamiche sociali grazie alle loro peculiarità, in attività che possono essere utili per Ciampino.
Nello specifico, sul campo nomadi? Noi non abbiamo possibilità di intervento, in quanto il territorio è del comune di Roma. Noi possiamo intensificare i controlli e verificare che le attività all’interno del campo siano lecite. Infatti, noi quello che possiamo dire è: cerchiamo di conoscere e collaborare con queste etnie, magari offrendogli anche i servizi comunali a pagamento. Ci sono dei progetti di reintegro di queste etnie che potremmo attuare; in sostanza però il problema del Campo resta sotto la responsabilità di Roma. Elisa Zitoli: del problema del campo se ne sta già occupando il Settimo Municipio; comunque il nostro programma sulle politiche sociali è molto legato alla sicurezza.
Riguardo l’aeroporto.
Noi ci siamo già mossi e abbiamo fatto molta sensibilizzazione per fare in modo che il comune di Ciampino respingesse il piano di rientro di ADR nei tempi previsti. Il nostro obiettivo è far rientrare nella norma, cioè nelle soglie previste, l’impatto acustico (stimato in 60 volti giornalieri). Quello che possiamo fare è cercare di aprire un tavolo in Regione per poi arrivare al Ministero dei Trasporti, per ridimensionare il numero dei voli; quando si tratta di salute pubblica questo è il minimo indispensabile.
Le aziende municipalizzate locali non attraversano un periodo “florido”. Come pensate di intervenire?
Noi abbiamo avuto un incontro con l’attuale assessore al bilancio Giovanni Terzulli e con l’amministratore unico di AMBIENTE De Stefano. Avevamo chiesto anche un incontro con l’amministratore unico dell’ASP ma non ci è stato concesso. Comunque nessuno ci ha fornito dati oggettivi. Terzulli ha detto che AMBIENTE sta in buone condizioni, e De Stefano ce lo ha confermato. Che dire, noi ci dobbiamo fidare. Da quello che sappiamo l’azienda sta sul mercato in diversi comuni, e ha un bilancio, dicono, in ordine. Certo è invece che ASP ha un buco dovuto, così dicono, alla gestione delle farmacie, e questo mi sembra strano, però ripeto non abbiamo dati oggettivi. Sicuramente non gioca a favore dell’azienda il fatto che abbia perso la gestione dei parcometri, attività in positivo che ha tolto molte risorse ad ASP. Noi cercheremo di reintegrare i servizi di base (gestione strisce blu, gestione asili nido) assegnandoli ad ASP, diminuendo poi la spesa perché probabilmente si spende un po’ troppo in alcuni settori. Bisogna poi rivedere la dirigenza e riportare il tutto sotto un'unica gestione che deve essere diretta esclusivamente dal comune.
Ultima domanda: qualora venisse eletto sindaco, quale sarebbe il primo atto dell’amministrazione Bartolucci? Non dico il più importante, ma il primo da cui si potrebbe partire già all’indomani dell’insediamento.
Noi vogliamo portare la trasparenza e la partecipazione all’interno della città; la situazione attuale della politica deriva da un disaffezionamento del cittadino che invece deve essere più presente e a conoscenza dei processi decisionali dell’amministrazione. E quindi diverse misure come l’accesso alle commissioni permanenti, la possibilità di chiedere interrogazioni comunali da parte delle associazioni, la diretta streaming dei consigli comunali; tutte misure a costo zero che si potrebbero attuare sin da subito.
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