Connect with us

Roma

CIAMPINO ELEZIONI: IL BALLOTTAGGIO E' TRATTO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minutiSpunti e riflessioni per chiudere definitivamente questa tornata elettorale.

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Le elezioni sono finalmente concluse, il ballottaggio è tratto. Possiamo dunque trarre qualche conclusione da questa tornata elettorale, e provocare voi lettori con qualche riflessione.

Cominciamo proprio dal ballottaggio: se domenica 8 giugno avete trovato traffico ritornando dal litorale laziale, sappiate che in fila accanto a voi probabilmente ci sarà stato qualche ciampinese. 19mila elettori sono infatti “andati al mare”, preferendo un altro tipo di cabina a quella elettorale.
Giovanni Terzulli ha perso 1955 voti da un turno all’altro. Perché se voglio Giovanni Terzulli sindaco il 25 maggio non vado poi dopo due settimane a riconfermare la mia volontà?
Testa ha perso solo 484 voti, il discorso fatto sopra può essere valido anche per lui. I sondaggi che lo davano in grande rimonta si sono comunque rivelati sbagliati, e se un riavvicinamento tra i due in termini di voti c’è stato è più per demerito di Terzulli che non per merito di Testa.
Giovanni Terzulli, di fatto, sarà il sindaco di un quarto degli aventi diritto al voto e di un quinto dei ciampinesi nel loro insieme. E’ evidente un deficit di legittimazione: il sindaco, dati alla mano, sarà rappresentativo per appena un quinto della popolazione totale. La democrazia rappresentativa andrebbe forse ridiscussa alla luce del sistema elettorale e dell’esasperazione del pluripartitismo.
Bisognerebbe forse interrogarsi sull’attualità di questo sistema elettorale, un sistema che assegna 15 seggi (la maggioranza) a chi ha preso 7300 voti al ballottaggio e solo uno a chi ne ha presi fino a 1500.
Inoltre, il tanto discusso metodo D’Hondt (metodo di assegnazione dei seggi) favorisce e premia le coalizioni e le larghe intese, permettendo a singole liste che non hanno superato neanche gli 800 voti di raggiungere complessivamente l’obiettivo di avere un rappresentante al consiglio comunale. Dall’altra parte, liste autonome con più di 800 voti restano fuori. La legge, così com’è, sembra voler garantire un premio all’opposizione, assegnando alle coalizioni più seggi rispetto a quanti ne prenderebbero se il D’Hondt fosse applicato sulle singole liste; come se l’opposizione avesse diritto ad un “premio di governabilità”, o meglio ingovernabilità, in tal caso.
Dell’incoerenza dei votanti tra le europee e le amministrative avevamo già detto in un precedente articolo, ma è bene sottolinearlo nuovamente per interrogarsi sui “perché” di queste differenze di voti. Vogliamo credere e sperare che nulla c’entri con il clientelismo locale, e che queste anomalie siano solo il risultato della gran confusione mediatica pre-elettorale.
Da domenica notte Ciampino ha un nuovo sindaco, giovane e pieno di voglia di fare. Speriamo che questo basti per sconvolgere positivamente un partito che a livello locale sembra invece vecchio e stantio, con tanti problemi e incongruenze. Speriamo che Ciampino riparta seriamente, e torni (o cominci, a seconda dei punti di vista) ad essere un centro importante e di riferimento per la collettività.