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CIAMPINO, COMUNE INDEBITATO: PRESUNTE IRREGOLARITA' DI BILANCIO, SI RISCHIA IL COMMISSARIAMENTO

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Tempo di lettura 2 minuti Città in Comune chiede una commissione per analizzare le posizioni debitorie

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di Maurizio Costa

Ciampino (RM) – La lista civica “Città in Comune” chiede di istituire una Commissione Speciale per effettuare un'analisi di tutte le posizioni debitorie maturate dal comune di Ciampino fino al 31 dicembre 2014. Alcuni milioni di euro penderebbero sulle casse comunali e “preso atto di questa particolare contingenza, e del fatto che irregolarità sul bilancio comunale porterebbero al commissariamento del Comune” la lista civica vuole fare chiarezza sulla situazione economica di Ciampino.

La richiesta di "Città in Comune" punta a far luce in particolare su quattro questioni. La prima riguarda il Lodo arbitrale Condotte Acqua Spa: "Se è vero che, come ha affermato l’assessore Savi, il debito di quasi un milione d’euro è emerso a fine 2012, – si legge nella nota di “Città in Comune” – perché il Comune ha aspettato tanto per riconoscerlo con la prevista procedura dei debiti fuori bilancio, dando spazio al riconoscimento di corposi interessi (25.000/30.000 euro) da parte del creditore? E se è vero che la sentenza sul debito era nota da ben prima del 30 settembre, perché sul bilancio non ve ne è traccia?”.

Il secondo punto riguarda alcune cartelle esattoriali di Equitalia: “Risultano essere giacenti da anni cartelle esattoriali per un ammontare di oltre 300.000 euro. Chiediamo che l’amministrazione faccia chiarezza: se infatti non fosse stata presa nessuna misura per risolvere i contenziosi ci troveremmo di fronte ad un’inammissibile inerzia che comporterebbe ulteriori danni economici per le casse comunali e quindi i cittadini tutti”.

Ma i debiti non finiscono qui: “Sembrerebbe che da circa due anni sia stata notificata un'ennesima sentenza sfavorevole in materia di espropri il cui valore dovrebbe attestarsi intorno ad 1.200.000/1.400.000 euro. L’amministrazione comunale starebbe tentando di liquidare questo credito trasformandolo in metri cubi da realizzare mediante un Piano Integrato in Via Reverberi”. La nota continua affermando che: “La proposta di compensazione del debito in metri cubi edificabili non è però né sostenibile né praticabile, poiché il lotto indicato dai creditori rientra in una zona ben più ampia, di circa 20 ettari, da programmare come piano comprensoriale ad esclusiva cura del Comune, con servizi e aree verdi per circa la metà della superficie. Non si può quindi assegnare ora, ad un solo marginale lotto, un indice di cubatura poiché salterebbe l’intera programmazione pubblica prevista dal PRG. Di certo c’è un debito verso privati che dovrà comunque essere onorato, visto che ormai da 15 anni responsabilità dirigenziali stanno privando il creditore di un giusto indennizzo”.

Infine, la lista fa notare che nel solo 2014 il comune di Ciampino ha accumulato un debito presunto dell’ordine di 1,3/1,4 milioni di euro (quasi 4.000 euro al giorno) per parcelle di avvocati esterni. “Città in Comune” chiede “che venga fatta chiarezza circa “l'anzianità di protocollo” di queste parcelle e soprattutto sul fatto che la loro congruità sia stata o meno mai oggetto di contestazione formale da parte dei competenti uffici comunali che avrebbero dovuto liquidarle nei tempi di legge”.

La nota chiude chiamando in causa coloro che in queste ore hanno sollevato il polverone mediatico: per esempio, Mauro Testa, già vicesindaco nella precedente giunta, e Gabriella Sisti, già assessore e consigliere con Simone Lupi sindaco. “È strano che nessuno abbia notato questi milioni di debiti mentre sedeva tra le file della maggioranza" – Si legge nella nota della lista civica – "Strano soprattutto che adesso taccia e getti acqua sul fuoco il sindaco ed ex assessore al bilancio Giovanni Terzulli, che evidentemente ha sottovalutato all’epoca il dissesto finanziario in cui versa il Comune”.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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