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CIAMPINO, BANDO PER RESPONSABILE COMUNICAZIONE: E’ ANCORA PIU’ GIALLO

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L’on Sebastiano Montali, sindaco in carica al Comune di Ciampino dal 1978 al 1980 solleva altrettanti dubbi, con una missiva a L'Osservatore d’Italia, replica con una famosa frase di un film:” E’ la stampa bellezza! E tu non ci puoi far niente!”

 

di Cinzia Marchegiani

Ciampino (RM) – L’Osservatore d’Italia con un articolo dello scorso lunedì 15 dicembre aveva sollevato il caso sul bando pubblicato dal sito del Comune di Ciampino per un posto di “Responsabile della Gestione Amministrativo-Comunicativa”, in scadenza il 22 dicembre 2014.

L’articolo inchiesta aveva fatto emergere importanti dubbi sui requisiti richiesti ai partecipanti che purtroppo non risponderebbero alla legge 150/2000 e cioè che gli uffici stampa sono costituiti da personale iscritto all'albo nazionale dei giornalisti, mentre nel bando viene richiesto esclusivamente il possesso del diploma di laurea specialistica in Comunicazione, Giornalismo, Editoria o equipollenti. Inoltre sempre sullo stesso bando non venivano specificati i programmi richiesti ai partecipanti ma semplicemente “ottima conoscenza dei programmi delle tecnologie informatiche più in uso nell’ambito dell’attività da sostenere.” Per tale mancanza di specificità, gli aspiranti per questo impiego, vedevano compromessa la trasparenza e la tutela di imparzialità di giudizio, visto che è il sindaco in ultima battuta ad indicare l’eventuale vincitore. E' stata anche paventata la possibilità dal bando stesso, che nessuno possa raggiungere tale qualifica.

La replica a questo articolo arriva da più fronti, quella di oggi è relativa all’On Sebastiano Montali, che è stato sindaco di Ciampino nel periodo 1978-1980, che con un titolo abbastanza eloquente “E’ la stampa bellezza! E tu non ci puoi far niente!”, ci invia la sua riflessione, che lasciamo nella sua interezza:

E’ LA STAMPA BELLEZZA! E TU NON CI PUOI FAR NIENTE! (la battuta è di un famoso film)

Strana storia quella del Comune di Ciampino. La questione è stata sollevata da due giornali, uno regionale, l’Osservatore Laziale, – la redazione Lazio de L'Osservatore d'Italia – l’altro nazionale: l’Osservatore d’Italia. Ambedue i giornali online hanno pubblicato una notizia riguardante un bando pubblicato per l’assunzione a tempo determinato per un comunicatore.

La faccenda, però, si complica quando si va a guardare il sito istituzionale. Sul sito del Comune di Ciampino, infatti, compare il nome di una certa signora Cristina Ienne (non risulta laureata) che viene definita Addetta all’Ufficio Stampa, Comunicazione e Webmaster. Pertanto, il Comune di Ciampino, per sua stessa ammissione, ha già una Addetta Stampa.

Per quale motivo indice un bando per una nuova figura di livello inferiore, cioè di una persona che (ancora una volta) non sia iscritta all’Ordine dei Giornalisti come prescrive la legge 150 del 2000 per gli Addetti Stampa? La questione si tinge di giallo! Perciò, chiedo formalmente al sindaco, sig. Giovanni Terzulli, di spiegare all’opinione pubblica ciampinese questa ipotetica incongruenza.

Altrimenti, si potrebbe pensar male e, legittimamente, essere indotti a ritenere che sotto ci sia qualcosa di poco chiaro. Anche perché a complicare la situazione, risulterebbe che neanche l’attuale Addetta Stampa, e cioè la signora Cristina Ienne, sia iscritta all’Ordine dei Giornalisti come la legge 150/2000 prescrive e che rischia addirittura, per colpa del Comune, di incorrere nell’esercizio abusivo della professione giornalistica.

Eppure, a quanto si dice nella città, l’ex sindaco reggente, ed attuale vicesindaco, Carlo Verini ha anche un figlio che, recentemente, si è iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Roma(dal sito pubblico dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio compare un certo Verini Umberto, nato a Marino il 20.06.1981 iscritto in data 4.07.2014 n.d.r.) perciò, presumibilmente, dovrebbe conoscere tutta la problematica di cui si sta discutendo.

Anche perché, nel decidere la pubblicazione del bando, si presume che se ne sia parlato quanto meno nella giunta comunale (che in teoria dovrebbe essere un organo collegiale). Ma, in conclusione, è possibile sapere qual è la strana logica di questa nuova giunta comunale? I giornali citati, infatti, ricordano che Addetti Stampa Giornalisti sono presenti in quasi tutti i Comuni del circondario. Perché, ancora una volta, il Comune di Ciampino adotta questa prassi irrituale?

I cittadini di Ciampino meritano ed attendono una risposta plausibile, in caso contrario sarò costretto rivolgermi agli Organi (più) compenti.

On. Sebastiano Montali
Già sindaco del Comune di Ciampino – Presidente della Regione Lazio e Sottosegretario di Stato

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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