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CIAMPINO BALLOTTAGGIO: I "BIG" DEL PD SCENDONO IN CAMPO PER TERZULLI SINDACO

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Tempo di lettura 4 minuti Nicola Zingaretti e Simona Bonafé sono intervenuti per spronare la cittadinanza a votare Terzulli in vista del ballottaggio di domenica 8 giugno

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di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Questi ultimi giorni di campagna elettorale a Ciampino hanno visto un incremento delle polemiche da parte delle due compagini che si sfideranno nel ballottaggio dell’8 giugno, e quindi le due coalizioni per Giovanni Terzulli e per Mauro Testa. I toni, che erano stati decisamente bassi fino al 25 maggio, hanno infatti subito un brusco innalzamento allorquando il ballottaggio si è palesato nella sua ineluttabilità. Decisivo in tal senso è stato sicuramente l’attivismo sui social network dei candidati sindaci e dei loro sub candidati, che negli ultimi giorni non hanno perso alcuna occasione per sferrare attacchi più o meno diretti ai loro avversari. Facebook in particolare è sembrato il Mont Ventoux (i lettori ci scuseranno per questa metafora ciclistica), terreno sul quale le due coalizioni si sono sfidate a colpi di pedale, cercando di piazzare sempre l’affondo decisivo che gli regalasse la vittoria. Quando sembrava però che la sfida dovesse risolversi in volata, in un testa a Testa – dove questa seconda coincide tra l’altro col candidato del centro destra -, Terzulli ha fatto scendere in campo i "big" del centro sinistra.

E così l'altra sera a Parco Aldo Moro, dinanzi a due/trecento persone, si sono alternati sul palco allestito per l’occasione il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la capolista per la circoscrizione di centro alle recenti elezioni europee Simona Bonafé, e il candidato sindaco Giovanni Terzulli. C’erano inoltre il senatore Bruno Astorre, l’onorevole Renzo Carella, il presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori, il consigliere regionale Michele Baldi, il vice presidente del consiglio regionale Lazio Massimiliano Valeriani, l’ex sindaco ora consigliere in Regione Simone Lupi, l’attuale sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi e Rocco Maugliani, il segretario provinciale del PD.

Ad assistere all’evento come già detto qualche centinaia di persone, perlopiù addetti ai lavori; non abbiamo fatto fatica ad individuare diversi candidati nella coalizione di centro sinistra, tra cui Verini, Sudano, Abbondati, e anche lo sconfitto alle primarie Antonio Rugghia. Tra i tanti, qualche curioso sicuramente attratto dalla presenza di figure di così alto spicco del Partito Democratico, ma anche qualcuno attirato semplicemente dal gazebo che offriva bibite e cibarie. Comunque una buona partecipazione di pubblico che ha reso merito a quella che possiamo considerare come la chiusura della campagna elettorale per il ballottaggio. 

Il primo ad intervenire è stato Nicola Zingaretti; in realtà non abbiamo notato molte differenze tra il discorso di ieri e quello del cinque maggio, data in cui era già intervenuto a sostegno del candidato ciampinese. Come nella precedente occasione il Governatore ha ribadito la buona condotta della sua amministrazione, i risultati raggiunti e quelli da raggiungere, con il solito richiamo ai pagamenti regolari della Regione e alle borse di studio pagate agli studenti. Questa volta il discorso è stato però anche molto incentrato sul risultato elettorale da raggiungere domenica prossima; se infatti il cinque maggio l’appello ai votanti era stato poco chiaro all’interno di un discorso che all’epoca definimmo “propagandistico ma autoreferenziale”, l'altra sera è stato decisamente più importante, tanto ha definito i votanti come i “protagonisti di una battaglia culturale e politica che porti Giovanni ad essere il nuovo sindaco di Ciampino”. La posta in gioco, ha sottolineato Nicola Zingaretti, è quella di poter continuare una bella storia, una storia che cambia a seconda delle amministrazioni, perché queste fanno la differenza all’interno dell’entità comunale. A riguardo c’è stato poi il richiamo all’amministrazione Cinque Stelle di Pomezia e all’episodio delle merendine negate nelle mense ai bambini in difficoltà economica, episodio che testimonia la differenza che passa tra le diverse amministrazioni. Zingaretti ha poi concluso invitando tutti a votare Terzulli in nome di un cambiamento che parte dal locale per arrivare all’Europa, e sferrando un attacco diretto alla coalizione sfidante, definita un’Armata Brancaleone che pensa di governare per sé stessa, ma che non può perché non ha un programma, non ha un’idea ma è tenuta insieme solo da questioni di potere, e non può essere un opzione per il bene comune. 

Simona Bonafé ha invece legato strettamente la questione locale al risultato delle europee, evidenziando come il 25 maggio sia una data da ricordare perché i cittadini italiani hanno non solo premiato il PD, ma anche la speranza e l’Italia che riparte dopo venti anni di immobilismo grazie al governo Renzi, un governo che non è andato nelle piazze ad alimentare la rabbia ma si è concentrato su questioni concrete (in tal senso i famosi 80 euro non sono altro che un’idea della direzione che il governo vuole seguire). In Italia ci vuole una classe dirigente seria e capace, ha continuato la Bonafé, che sappia utilizzare anche i fondi europei che arriveranno alle comunità locali; questo grande cambiamento che è iniziato con le elezioni europee deve quindi continuare anche nel locale, perché le amministrazioni comunali non devono essere escluse da questo rinnovamento. Anche lei ha poi chiuso con l’invito ai votanti di non andare al mare domenica, perché la partecipazione al voto (in favore di Terzulli) di tutti i cittadini è fondamentale per fare di Ciampino un motore per la crescita complessiva del paese.

Infine è intervenuto Giovanni Terzulli, che ha ringraziato i presenti e ha fatto un resoconto della campagna elettorale condotta fino a quel momento, ricordando che è da dicembre con la campagna delle primarie che si sta adoperando per un risultato politico che sarà chiaro però solo dopo domenica. Non ha nascosto un’evidente euforia per il risultato del 25, un risultato che gli ha regalato un discreto vantaggio in vista del ballottaggio ma che va ottimizzato portando tutti a votare in suo favore l’8 giugno. Ha poi ricordato quanto la sua squadra sia compatta e come abbia rifiutato ogni logica legata ad accordi e apparentamenti in vista del ballottaggio, una scelta non scontata che è però il frutto di un progetto politico che non ha intenzione di cedere a compromessi sul programma. Terzulli ha chiuso dicendo che i primi cento giorni serviranno eventualmente per dare una scossa e far ripartire la città che al momento è addormentata, e ancora “noi cambieremo Ciampino, è l’impegno che ci mettiamo, ci mettiamo la faccia, io per primo. Ma vi chiedo di venirci a votare, perché il risultato non è vero che è scontato, dobbiamo avere un voto in più del nostro avversario”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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