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di Chiara Rai
Ciampino (RM) – Bisognerà aspettare ancora per conoscere il volto del nuovo sindaco di Ciampino. Come previsto nei nostri pronostici, Ciampino si prepara al ballottaggio tra il candidato Pd Giovanni Terzulli che nonostante sia nettamente avanti con il 44 per cento dovrà vedersela contro il socialista Mauro Testa che si è consolidato intorno al 23 per cento. Da sei candidati alla poltrona di primo cittadino della città aeroportuale governata dal centrosinistra si passa dunque a due grandi sfidanti, di fatto “figli” della stessa originaria coalizione che si è sfaldata quando a maggio del 2013, il consiglio comunale è stato sciolto per la decadenza a sindaco di Simone Lupi eletto consigliere regionale in quota Pd. E quindi Mauro Testa si è di fatto allontanato dalla giunta o come dice lui sarebbe stato allontanato da casa Lupi.
La situazione pressoché frastagliata non ha dunque agevolato un esito da mal di pancia. Il candidato Giovanni Terzulli sostenuto da Pd, Sel, Idv e le liste civiche “Tutta un'altra Storia per Ciampino”, “Ciampino Guarda Avanti” e “La città che vorrei per Ciampino” puntava decisamente alla vittoria al primo turno: “Le amministrative sono sempre un banco di prova territoriale importante che non è detto che seguano sempre gli andamenti nazionali. Noi speravamo di vincere al primo turno ma certamente l’esito sperato è soltanto rimandato”. Terzulli ha 34 anni, è nato a Roma ma cresciuto a Ciampino ed è sposato e laureando in sociologia. Ha lavorato in importanti aziende di telecomunicazione dove si è occupato di selezione e amministrazione del personale. Una coalizione, quella di Terzulli, che punta sul modello della “Smart City”, grazie al coinvolgimento di cittadini, imprese, associazioni. Insomma la parola d’ordine è tutela ambientale, orti urbani e giardini condivisi, un regolamento acustico comunale e non ultimo l’avvio di un osservatorio ambientale.
Il socialista Mauro Testa, ex vicesindaco sotto la giunta Lupi, punta sulla revisione delle municipalizzate grazie all’eliminazione della la figura del direttore generale dalle aziende al fine di risparmiare circa 300 mila euro da tutte e due le aziende. Marco Bartolucci, candidato del M5S che intendeva “aprire il palazzo" facendo partecipare i cittadini ferma la sua corsa con il 15,50 per cento. Il giovane Alessandro Porchetta incassa un 4,50 per cento, soddisfatto della sua lotta politica senza colori e che ha portato alla ribalta la necessità di nidi pubblici. Ivan Boccali incassa un 7,24 per cento sostenuto dal Movimento Gente Libera e da Fratelli d’Italia, sperava di ribaltare la “piccola Mosca” con una ricetta che puntava alla risoluzione del campo nomadi e alla trasformazione dell’aeroporto in risorsa. Sfuma il sogno di essere sindaco per la sola donna in lizza, Gabriella Sisti sostenuta da Udc, Ncd, Ciampino città del volo, Riformisti, Adesso donna ha portato a casa il 6,38 per cento di preferenze. La Sisti, già assessore ai Servizi Sociali nella giunta Lupi sperava di avere un elettorato pronto a sottrarre voti a Terzulli e metterlo in difficoltà al ballottaggio. Il suo asso nella manica: ottenere un aumento del 30% delle risorse a favore dei servizi sociali, l’eliminazione pagamento IMU per tutti i comparti " C " e unità immobiliari in costruzione, l’abbassamento dell’Irpef e azzeramento delle consulenze esterne.
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