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Roma

CIAMPINO – ASP: CINQUE CONSIGLIERI DEL PD DETTANO LE CONDIZIONI PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2012

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Tempo di lettura 2 minuti"E’ dunque ormai evidente che il Piano Industriale 2011-2013 non abbia sortito gli effetti sperati, ed abbia contribuito a condurre l’Azienda in una situazione di difficoltà.”

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Redazione

Ciampino (RM) – Pazienza, Giglio, Fiorini, Sudano e Muzi (PD) chiedono garanzie per il futuro dell’Azienda e per il suo rilancio industriale nel lungo periodo. “Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione rispetto alla situazione economico finanziaria dell’ASP, in seguito all’ennesima perdita subita dall’Azienda nel corso del 2012, dopo quelle maturate negli anni 2010 e 2011. E’ dunque ormai evidente – affermano i cinque – che il Piano Industriale 2011-2013 non abbia sortito gli effetti sperati, ed abbia contribuito a condurre l’Azienda in una situazione di difficoltà.”

“Dobbiamo purtroppo riconoscere che le misure proposte a soluzione della situazione aziendale di crisi non si sono rivelate adeguate alla portata dei numerosi problemi. Occorre un’ammissione degli errori commessi nella gestione, rispetto ai quali la politica non può autoassolversi: solo attraverso tale riconoscimento – continuano i cinque – e una profonda autocritica si potrà riavviare un processo virtuoso che garantisca non solo all’ASP, ma a entrambe le aziende, un futuro più sicuro.”

“E’ per questo che, nell’ambito della discussione sul Bilancio dell’ASP, abbiamo espresso le nostre perplessità all’Assessore competente rispetto alla proposta presentata. Riteniamo che non sia ormai procrastinabile la nomina di un organo terzo in grado di garantire, attraverso la stesura di un Piano Industriale, il conseguimento della continuità aziendale nel lungo periodo. Crediamo infatti che sia l'unico modo per avere la certezza del salvataggio di quella che è sempre stata una realtà florida del nostro territorio.

“L’attuale situazione di crisi dell’azienda – concludono i cinque –  mette la classe politica di fronte a delle responsabilità stringenti: non è più tempo di palliativi, ma di trovare soluzioni di lungo periodo.”

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