Connect with us

Roma

CIAMPINO AEROPORTO, CRIAC: "GOVERNO E ISTITUZIONI CENTRALI E TERRITORIALI OPERINO PER IL RIENTRO NELLA LEGALITA’ "

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti "Il piano di AdR non rispetta le norme di settore e non individua alcuna soluzione per gli edifici abitativi della città di Ciampino"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Riceviamo e pubblichiamo da: Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino

Ciampino (RM) – A seguito delle decisioni della Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino del 1/7/2010 e in base al Decreto Ministeriale 29 novembre 2000 del Ministero dell’Ambiente (“Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore”), il gestore Aeroporti di Roma SpA ha presentato il 2 dicembre alla Regione Lazio il “piano di contenimento ed abbattimento del rumore” per l’aeroporto “G.B. Pastine” di Roma Ciampino.

Questo piano è vergognoso e provocatorio sia nei confronti dei cittadini che delle Istituzioni e deve essere immediatamente respinto dalla Regione e dalle amministrazioni di Ciampino, Roma e Marino.
Il piano di AdR non rispetta le norme di settore e non individua alcuna soluzione per gli edifici abitativi della città di Ciampino (edifici costruiti con regolare licenza edilizia) che, a causa del trafffico aereo fuorilegge, si trovano in aree colpite da livelli di inquinamento acustico costantemente illegale e pericoloso per la salute dei cittadini, a cominciare dai bambini.

Lo stesso DM 29/11/2000 del ministero dell’Ambiente al suo Art. 5 dice chiaramente che nel Piano di riduzione dell’inquinamento la priorità deve essere quella di ridurre il rumore alla fonte (cioè ridurre il numero di voli). E nell’Allegato 1 dello stesso Decreto si dice chiaramente che deve essere garantito l’abbattimento del rumore anche nelle “pertinenze esterne” degli edifici abitativi (balconi, giardini, cortili, etc.).

Per questi 2.500 cittadini, già sottoposti da anni ad una vergognosa violenza, AdR propone invece che vengano sigillati in casa e isolati acusticamente all’interno delle loro abitazioni, danneggiando il loro diritto alla salute, alla disponibilità di tutte le pertinenze di loro proprietà e distrugendone la qualità della vita.
Per i cittadini delle altre aree colpite (tra le 15.000 e le 20.000 persone) di Ciampino, Marino e Roma, AdR propone solamente lo spostamento da una zona all’altra di alcune rotte, tentando di mettere i cittadini gli uni contro gli altri e danneggiando i diritti di tutti. Queste misure sono già state sperimentate negli anni passati e, come hanno dimostrato le rilevazioni di Arpa Lazio, sono servite solo a espandere le aree soggette al danno ambientale.

Dopo 3 anni di attesa da quel fatidico 1 luglio 2010, quando la Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino, anche a seguito di 550 denunce dei cittadini, approvò la zonizzazione acustica aeroportuale che, per la prima volta, dimostrava inequivocabilmente che l’aeroporto di Stato di Roma Ciampino operava da anni fuori dalle leggi dello Stato, AdR, con 6 mesi di ritardo sui tempi indicati dal Ministero dell’Ambiente, consegna solo ora un piano inutile e vergognoso che evidentemente spera di far passare con qualche torbido silenzio/assenzo delle istituzioni.

Chiediamo di ridurre subito i voli a non oltre 60 al giorno complessivi (30 atterraggi e 30 decolli) come ha quantificato già nel 2009 da Arpa Lazio nello Studio Ambientale CRISTAL.
Sulla vicenda di Ciampino, aeroporto di Stato fuorilegge, chiediamo al Governo della Repubblica e alle Istituzioni centrali e territoriali competenti di non prendersi gioco dei cittadini e delle leggi dello Stato e di rientrare subito nella legalità.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti