CIAMPINO (RM) – Sulla recente sentenza del Tar che rimanda a Gennaio 2020 la decisione sull’applicazione del decreto del ministro Costa che prevede tra l’altro la riduzione dei voli all’aeroporto di Ciampino c’è un fatto di cui si è parlato poco o nulla, ma che fa capire il paradosso della politica e delle istituzioni.
Nonostante si debba registrare che il
governo gialloverde nella persona del ministro Costa si sia mosso sul tema dopo
anni di immobilismo, sconcertante è il fatto che il giorno della sentenza di
sospensione presso il Tribunale Amministrativo del Lazio, nessuno dei
rappresentanti del Governo, ne tantomeno della Regione Lazio fossero presenti.
Ancora più singolare è il fatto che però il ministro Costa si sia presentato , pochi giorni dopo la sentenza, ad un incontro elettorale del candidato sindaco di Ciampino del M5s Marco Bartolucci e abbia risposto sul tema dell’aeroporto.
All’incontro elettorale sì e al Tar no?
Perché? Totale assenza delle istituzioni che avrebbero potuto far sentire la
loro voce rispetto una situazione che adesso rimane sospesa per altri otto
mesi.
L’assessore all’Ambiente di Marino: “Nessuno aveva avvisato gli uffici che era stata presentata questa memoria”
L’assessore all’Ambiente del Comune di Marino Adolfo Tammaro ha risposto al perché dell’assenza dei rappresentanti del Governo gialloverde
“La problematica che si è creata – ha detto
Tammaro durante un’intervista rilasciata a Chiara Rai nel corso della
trasmissione giornalistica Officina Stampa, dove era presente anche il
portavoce del Criaac Roberto Barcaroli – è un corto circuito. Il ministero dell’Ambiente,
– ha proseguito Tammaro – così come Enac che per certi versi ha interessi
contrastanti, purtroppo ambedue devono rivolgersi all’avvocatura dello Stato e
quindi un unico avvocato da una parte ha supportato il memo presentato da
Aeroporti di Roma e da Enac e dall’altro doveva difendere gli interessi del
ministero dell’Ambiente. Tanto è vero – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente di
Marino – che questo è un punto che va superato. Ma non solo, non c’era neanche
la rappresentanza dell’avvocato della Regione, che si era costituito, i Comuni
non erano stati citati da Ryaner e quindi non potevano proprio presentarsi e l’altra
cosa veramente miracolosa che succede quando si tocca questi potenti signori è
che l’8 viene presentata questa memoria e il 13, con in mezzo il sabato e la
domenica, già esce la decisione del Tar. Quindi non c’erano, ahimè, – ha
concluso Tammaro – me lo hanno detto con una certa vergogna, perché nessuno
aveva avvisato gli uffici che era stata presentata questa memoria”.
Ryanair vince dunque al Tar il braccio di
ferro con il ministero dell’Ambiente e ottiene che nessun volo venga ridotto
all’aeroporto di Ciampino fino al 2020. La società guidata dall’irlandese
Michael O’Leary aveva chiesto l’annullamento del decreto del ministro
dell’Ambiente Costa di dicembre scorso, per altro il primo Piano disposto in
Italia per l’abbattimento del rumore aereo, che prevedeva sostanzialmente la
riduzione da 97 a 65 voli giornalieri e nessun volo notturno.
Il tribunale amministrativo ha accolto l’istanza cautelare della compagnia low cost e sospeso ogni decisione fino all’udienza pubblica del 29 gennaio 2020, auspicando che “medio tempore – si legge nell’ordinanza dell’8 maggio – si concluda la sperimentazione della “Nuova Procedura di Volo” predisposta da Enac che potrebbe ridurre l’impatto ambientale e tranquillizzare i residenti che vivono intorno allo scalo.