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di Paolino Canzoneri
PALERMO – Non paghi le bollette e io ti faccio chiudere. E' questo l'incredibile epilogo per la sede attiva da circa un mese del distaccamento volontario del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco di Carini a pochi chilometri dal capoluogo siciliano inaugurato il 17 luglio del 2014 alla presenza autorevole del capo del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco Gioacchino Giorni e del sottosegretario di Stato Giampiero Bocci. Al momento nessuna risposta al numero telefonico dela sede e sembra che il motivo della clamorosa chiusura sia motivato dalla inadempienza riguardo il pagamento delle bollette della luce e del telefono. Il servizio antincendio era stato avviato a favore di 6 comuni limitrofi e solo il comune di Carini si era fatto carico delle spese di gestione e affitto della sua sede. Le strutture ospitanti sale operative e automezzi per interventi, hanno un costo di circa 12mila euro annui e le sole spese relative alla fornitura dell'energia elettrica e alle utenze telefoniche bimensili ammonta circa a 600 euro; tali costi dovevano essere ripartiti anche tra i comuni di Cinisi, Torretta, Isola delle Femmine, Capaci e Terrasini. Il sindaco di Carini Giovi Monteleone commenta amareggiato: "Spese che ad oggi abbiamo onorato ma che non siamo più in grado di sostenere per le reali difficoltà economiche in cui versa il nostro ente locale in dissesto finanziario. Per l’erogazione del servizio di energia elettrica ci vogliono circa 600 euro a bimestre e, anche i contratti con le compagnie telefoniche hanno costi elevati per le nostre disponibilità". Sembra però che nessuno dei sindaci degli altri comuni fosse al corrente che vigesse una sorta di convenzione, di accordo; ma l'importanza strategica delle ubicazioni delle sedi garantisce interventi in tempi urgenti e ristretti rispetto ai mezzi chiamati in soccorso solamente da Palermo, quindi appare evidente la necessità di regolare la convenzione tra i comuni sia per garantire al cittadino un pronto intervento e sia per evitare che la questione sfoci in una desolante "mala gestione dei comuni".
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