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Cronaca

CHIARA INSIDIOSO, PICCHIATA A SANGUE: E’ ANCORA IN COMA, OGGI IL PROCESSO DEL SUO EX COMPAGNO

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Tempo di lettura 2 minutiMaurizio Falcioni, l’ex compagno di Chiara è ad oggi rinchiuso presso il carcere di Velletri con l’accusa di tentato omicidio, ha confessato il massacro, ma chiede il rito abbreviato

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di Cinzia Marchegiani 

Roma – Parte oggi il processo per Maurizio Falcioni 33 anni, l’accusa è tentato omicidio nei confronti della sua compagna Chiara Insidioso che lo scorso 3 febbraio è stata pestata a sangue. Chiara, è una giovanissima donna, appena 19 anni ed è tuttora in coma dopo essere stata pesantemente massacrata dall’uomo della sua vita a Roma, nel quartiere Casal Bernocchi. Le sue condizioni sono appese ad un filo e ai tubi che la alimentano. Ricoverata sin da subito all’ospedale romano San Camillo ha subito pesantissimi danni al cervello, e la sua situazione è di totale gravità. Falcioni  ha confessato l’atto criminale e proprio stamattina al tribunale di Piazzale Clodio a Roma inizia l’udienza che trascina con se molte proteste e contestazioni in merito alla richiesta del rito abbreviato da parte degli avvocati della difesa, poiché permetterebbe uno sconto di pena pari ad un terzo da quella commutata. Il processo già dalle prime battute vede la difesa puntare sull’incapacità di intendere e di volere del suo assistito per colpa della cocaina. Nella perizia dello psicologo di parte Marco Tinesi viene confermata questa linea: “Ritengo che il frequente abuso di droga e di alcool non abbia fatto che peggiorare una struttura di personalità fragile, già minata dalle condizioni sociali ed economiche precarie. All’interno di questa complessità è possibile presupporre che il signor Falcioni Maurizio al momento del fatto non fosse in grado di intendere e di volere.”
Ora si è in attesa di capire se al reo confesso sarà accolta la richiesta del rito abbreviato, decisione che ha amareggiato fortemente il papà Maurizio di Chiara, che trovano, anche è permessa questa scappatoia, la legge ingiusta, perché delinea ancora una volta la capacità di far del male ad una persona e non pagare effettivamente per i danni perpetrati. Per questo il papà supplica che i giudici respingano questa richiesta, e che venga inflitta il massimo della pena a questo atto efferato.o, cioè l'ergastolo.
Dietro a tanto dolore nascono quei fiori che si chiamano solidarietà. Per Chiara è stata istituita una pagina “Io Sto con Chiara basta violenza sulle donne” e “IO NASCO QUI” che ha organizzato alle 9:00 di oggi, un sit-in di protesta contro il rito abbreviato.

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