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Per gli autori della querela, le parole sindaco meritano ferma risposta contro diffamazione: "il primo cittadino dà così della carogna a chiunque, professandodi di destra che si permettono di criticare il suo operato" e invitano i cittadini in una sorta di class-action a denunciare anche loro
di Cinzia Marchegiani
Roma– La scorsa domenica parlando alla festa dell’Unità a Roma il sindaco dichiarava: ”Arrivando in Campidoglio, e dobbiamo dirlo, dopo le rovine lasciate da quella destra che oggi si erge a scudo morale di questa società. Ma non hanno vergogna? Perché non tornano nelle fogne da dove sono venuti? È là che devono andare! E la smettano questi eredi del nazi-fascismo di dare lezioni di democrazia ….”.
L'annuncio della querela. Proprio oggi attraverso un comunicato stampa rilasciato in una nota congiunta, il consigliere regionale Fabrizio Santori e Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere comunale 'Indipendente di Destra', rispettivamente Presidente Onorario e Segretario Nazionale del movimento Riva Destra, nato come primo circolo di Alleanza Nazionale, annunciano l’azione legale nei confronti del sindaco di Roma, Ignazio Marino: "Abbiamo querelato Ignazio Marino per diffamazione. Le sue offese sono gravissime, non solo perché pronunciate dal sindaco di Roma, ma perché l’insulto fa chiaramente riferimento ad un vecchio detto degli anni ’70, allorquando la violenza politica prese il sopravvento: 'Fascisti, carogne tornate nelle fogne'. Il primo cittadino dà così della 'carogna' a chiunque, professandosi di destra o schierandosi a destra, si permetta di 'ergersi a scudo morale di questa società', cioè critichi in maniera aperta il suo operato e della sua giunta".
L'indirizzo dell'offesa di Marino. La nota spiega come nel comizio alla festa dell'Unità è facile comprendere che egli si rivolga a tutti i "simpatizzanti di destra" che si permettono di criticare il suo operato. e cita anche la frase : Ma non hanno vergogna, perché non tornano nelle fogne…”. Per Santori e Schiuma ciò dimostra inequivocabilmente l’intenzione di offendere la reputazione delle persone che esercitano il democratico diritto di critica della condotta e delle scelte di chi sta al governo di Roma.
Class Action. “Le parole pronunciate – prosegue la nota – intrinsecamente offensive, vanno ben oltre la valutazione denigratoria e investono anche i singoli cittadini che si riconoscono in posizioni e scelte politiche differenti da quelle del partito e dei movimenti rappresentati da Marino, i quali, tutti direttamente coinvolti dalle parole gravemente diffamatorie si possono sentire danneggiati nella loro onorabilità individuale.
Per questa ragione – conclude la nota – distribuiremo con ogni mezzo, siti internet e facebook compresi, il modello per querelare Ignazio Marino presso ogni stazione dei Carabinieri o commissariato di Polizia, in una sorta di class-action contro una diffamazione che merita una ferma risposta. Per questo gli autori della querela, invitano tutti i cittadini, che si sentono vilipesi dal sindaco di Roma, ad agire anche loro, compilando il modulo.
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