Connect with us

In evidenza

Cesano e Osteria Nuova, impianto di compostaggio: sabato la manifestazione per dire no al Campidoglio e all’Ama

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 6 minuti
image_pdfimage_print

CESANO DI ROMA (RM) – Sabato 12 gennaio 2019, alle ore 15, presso l’Auditorium della Parrocchia San Sebastiano su via della Stazione di Cesano n. 402 si terrà la manifestazione per dire no all’impianto di compostaggio che Campidoglio e Ama intendono realizzare in via della Stazione di Cesano, a metà strada fra quest’ultima località e Osteria Nuova. Questo quanto fanno sapere gli organizzatori.

“Non mancate, è tempo di lottare per difendere il nostro territorio, è tempo di lottare contro l’ennesima minaccia alla salute” è l’invito rivolto alla cittadinanza dall’Associazione “Progetto Comune” che ha organizzato la manifestazione in collaborazione con il Comitato “NO al compostatore”, il CdQ “Insieme per Cesano”, il CdQ “Osteria Nuova”, il Consorzio “Poggio dei pini” e l’Associazione “Progetto comune”.

La nota dell’Associazione Progetto Comune”

Progetto Comune si batte, sin dall’inizio, contro la volontà dell’Amministrazione capitolina, di realizzare l’ennesimo impianto industriale, a servizio della Città di Roma, nel quadrante nord della Città Metropolitana, territorio verso il quale, la Città Metropolitana stessa, si rivolge solo per chiedere di cedere diritti. Siamo preoccupati, perché realizzare l’ennesimo impianto in questa zona, rappresenta una ulteriore minaccia al diritto alla salute!
Nessuno di noi pensa che gli impianti di trattamento dei rifiuti organici, per produrre compost, siano dannosi. Siamo favorevolissimi alla realizzazione di impianti utili alla gestione del ciclo dei rifiuti, abbiamo tra i nostri soci esperti della materia e, quindi, conosciamo l’importanza di una giusta gestione dell’intero ciclo.

Un’area che presenta già molteplici criticità

Ma al contempo, conosciamo il nostro territorio e sappiamo che è completamente sbagliato realizzare un altro impianto, in un’area che presenta già molteplici criticità, una vasta area che, nel corso degli anni, ha già fornito ospitalità a strutture di utilizzo e beneficio collettivo: deposito e trattamento scorie radioattive, antenne Radio Vaticana, depositi vari (fanghi e liquami) ed ha già accettato di modificare le proprie abitudini per fini di interesse collettivo (acqua potabile dal lago, cave di basalto).
A tutto ciò, va aggiunto che la rete viaria è talmente scadente, da aver indotto l’Ufficio Mobilità di Roma Capitale, ad escludere Via di Santa Maria di Galeria, dal percorso per raggiungere il sito del realizzando impianto. Tutto il traffico sarà quindi veicolato su Via di Baccanello e Via Braccianese, con problematiche facilmente ipotizzabili.
Noi di Anguillara, peraltro, subiremo oltre il danno anche la beffa.
E questo perché:
• l’impianto sorgerà a meno di 500 mt dalle prime case a sud del territorio comunale;
• le strade che generalmente percorriamo per andare o tornare da Roma sono, appunto, Via di Baccanello (per chi utilizza la Cassia Bis) e Via Braccianese (per chi va verso Roma Nord);
• non potremo usufruire dell’impianto per trattare i nostri rifiuti che, quindi, continueranno ad essere inviati oltre i limiti della nostra Provinca con ingenti costi scaricati sulla TaRi.
Quindi:
• subiremo i miasmi del processo di putrescenza dei rifiuti organici e lo sversamento di percolato in strada;
• subiremo il transito dei mezzi pesanti sulle vie di comunicazioni che solitamente usiamo per recarci a Roma;
• non godremo dei benefici economici ovvero della riduzione della TaRi.
• Perché da tanti anni, ad Anguillara, abbiamo avviato il percorso difficile e costoso della raccolta differenziata, avevamo pensato anche alla realizzazione di un impianto di trattamento del rifiuto organico solo per noi ed altri comune del quadrante che, come noi, da anni effettuano una corretta raccolta differenziata. Questo ci avrebbe permesso di abbattere del 50% i costi del trattamento e smaltimento della frazione organica e del verde (oltre ad introitare oltre 300 mila euro/anno per i conferimenti degli altri Comuni del quadrante). Progetto cancellato dalla Città Metropolitana con l’assoluto silenzio della nostra Amministrazione che, evidentemente, paga caro il prezzo della vicinanza ai pezzi da novanta del Movimento 5 Stelle di Roma.
• Contro tutto ciò, contro questa ingiustizia, invitiamo tutti voi, cittadini di Anguillara, alla manifestazione che abbiamo organizzato in collaborazione con le Associazioni e i Comitati di Quartiere del quadrante nord di Roma, il giorno 12 gennaio 2019, alle ore 15, presso l’Auditorim della Parrocchia San Sebastiano che si trova su Via della Stazione di Cesano n. 402.
• Non mancate, è tempo di lottare per difendere il nostro territorio, è tempo di lottare contro l’ennesima minaccia alla salute.
• Associazione Progetto Comune
• PS: nel frattempo il Comune di Roma ha finanziato con circa 40 mila euro un “percorso partecipativo” che avviene a “posteriori” delle decisioni assunte e contro il quale noi, in qualità di componenti il Comitato per il NO all’impianto di compostaggio tra Osteria Nuova e Cesano, invitiamo maggiormente a protestare. Ciò dimostra, ancora una volta, semmai ve ne fosse bisogno, i forti interessi e la forte pressione politica ed economica a trovare una rapida soluzione che sia il più possibile lontana dalla città, in quella periferia (la nostra) dove c’è poca gente che protesta. Partecipare vuol dire dimostrare a questi signori che non siamo disposti a perdere ulteriormente il diritto ad un luogo salubre e bello.

Il territorio dove dovrebbe sorgere il sito

L’area di progetto, esterna al Grande Raccordo Anulare, è localizzata nel quadrante nord ovest della città e ricade nel territorio del Municipio Roma XV su via della stazione di Cesano in una sorta di triangolo con ai vertici Cesano, Osteria Nuova, due Consorzi lungo la via Anguillarese, e Anguillara Sabazia.
Il comparto in questione ha subito una graduale e progressiva trasformazione del carattere agricolo originario, mantenendo però in gran parte la sua natura originaria di terreno a prevalenza agricola di alto pregio.
Nelle immediate vicinanze, nella località Casaccia, sulla strada per Anguillara Sabazia, si trova il Centro ricerche dell’ENEA, che occupa un’area complessiva di 90 ettari suddivisa in due aree separate dalla via Anguillarese. All’interno di questo centro si trova l’attuale Sito provvisorio di scorie radioattive: al suo interno vengono stoccati anche i rifiuti di provenienza ospedaliera, tipologia a media e bassa radioattività, che vengono trattati per la decontaminazione e poi smaltiti.
A confine con Anguillara, direzione nord-ovest adiacente all’alveo del fiume Arrone, sorge il mega depuratore detto CO.BIS noto impianto adibito allo smaltimento delle acque reflue del bacino del Lago di Bracciano e oltre, sito da cui pervengono odori nauseabondi. Attualmente si sta’ predisponendo un ampliamento.
A est del sito scelto per il compostatore, vi è il territorio della Santa Sede, con le antenne di Radio Vaticana, già nota alle cronache per la vicenda dell’elettrosmog dovuto alle antenne.

Il sito

L’impianto di compostaggio dovrebbe sorgere contro il volere dei territori proprio immerso in questo contesto già fortemente provato. La natura dell’insediamento industriale è atto alla chiusura del ciclo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata più precisamente dalla frazione organica detta FORSU.
La coesistenza di questa tipologia di infrastrutture tecnologiche di servizio al processo del ciclo sostenibile dei rifiuti, a parere dei Comitati del NO contrasta fortemente dal punto di vista ambientale con la natura della nostra zona. Sin dal principio i cittadini si sono opposti alle ipotesi di progetto esposte dall’amministrazione Capitolina e da AMA.
Successivamente i Comitati del NO, dopo aver appreso da fonti giornalistiche in piena campagna elettorale dell’intenzione da parte del Comune di Roma e Ama di proseguire con la progettazione, hanno dato inizio ad una campagna di raccolta firme tra i cittadini.
Circa 2000 quelle raccolte, che non sono bastate a convincere il Comune di Roma e Ama a desistere dal presentare il progetto in Regione Lazio per l’inizio della procedura VIA (Verifica Impatto Ambientale). Agli inizi di marzo è stato depositato il progetto e la reazione dei Comitati è stata immediata.

Le controdeduzioni

Dallo studio dei progetti escono delle novità importanti, l’impatto ambientale presenta dei punti deboli. La relazione geologica ha delle anomalie, sembra un esame non troppo accurato e determinato più che altro su carta, con metodo bibliografico storico. Alcun campionamento o sondaggio del terreno risulta inserito nella relazione.
Più accurata e ricca di dettagli risulta essere invece l’indagine archeologica. I punti esaminati sul terreno sono oltre 30 punti chiave da cui si riscontrano su circa 26 diversi reperti di grande importanza, tali da indurre gli stessi archeologi a definire non idonea la zona.
Un’antica strada presente in zona, la via Clodia, un ponte di epoca pre-Romana, un cimitero, l’acquedotto Alsietino e quello Augusteo poi (Paolo) e altre importanti rilevanze storico-artistiche insistono in quella zona prescelta per la costruzione del compostatore.
Anche gli studi sui venti e le masse d’aria non sembrano confortanti per l’indagine di impatto ambientale. Dai grafici il raggio di spostamento delle emissioni odorifere, (i cosiddetti miasmi) sembrerebbero coinvolgere i centri abitati. I venti prevalenti spingerebbero le probabili emissioni verso Osteria Nuova e i consorzi confinanti quando sorretti da venti provenienti da nord e fino ad Anguillara e Cesano, con venti provenienti da sud- sud est.
Da non sottovalutare la vicinanza dell’impianto al fiume Arrone, il pericolo di sversamenti incauti in un corso d’acqua già fortemente inquinato potrebbero comprometterne irreparabilmente l’ecosistema. Forti dubbi anche circa la possibile contaminazione dei due acquedotti moderni attualmente funzionanti, il Peschiera e l’Acquedotto di Acea ATO2 presenti proprio nelle immediate vicinanze.
Vengono segnalate anche grossissime carenze a livello di collegamenti, le strade risultano essere di vecchia concezione, inefficienti, strette, non idonee. L’aumento esponenziale del traffico potrebbe comprometterne definitivamente la tenuta. Il passaggio dei camion AMA potrebbe far collassare in modo irreparabile queste infrastrutture già ampiamente sfruttate dal traffico locale, delle attività industriali esistenti in zona.
Cave di basalto, sabbia, breccia, pozzolana lapilli, e impianti che producono bitume e calcestruzzi generano infatti da soli una situazione al limite. Tutto questo è stato segnalato in varie occasioni dai comitati ma nessuno sembra prendersene cura.
L’inquinamento acustico e ambientale sono già a livelli altissimi, servirebbe semmai una mitigazione dei fenomeni segnalati e non un aggravio delle emissioni.

Queste osservazioni sono state tutte trasmesse dai Comitati e dalle Associazioni riunite alla Regione Lazio, alla commissione VIA, al Comune di Roma e ad altri Enti inclusi nella futura conferenza dei Servizi.

In evidenza

Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, aggressione e borseggi: intervista allo youtuber Simone Cicalone aggredito nella metro

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo i fatti accaduti venerdì presso la metropolitana di Roma fermata piazza di Spagna abbiamo telefonato a Simone Cicalone, noto youtuber, aggredito insieme alla sua compagna da una banda di borseggiatori.
Una situazione che ha rischiato di degenerare in quanto i protagonisti di questo pomeriggio potevano essere armati e sia Simone Cicalone che Evelina, sua videomaker hanno rischiato di avere conseguenze ben più gravi di quelle riscontrate (una prognosi di 7 giorni per i danni inferti loro dagli aggressori).

il vescovo derubato durante i fatti (immagini tratte dal video realizzato da Simone Cicalone)

Una vera e propria azione criminale è stata quella in cui i due sono stati coinvolti.
Un’organizzazione che ha fatto “squadriglia” e si è scagliata senza alcuna paura verso Cicalone e la sua videomaker.
Comunque sia Simone che Evelina ora stanno meglio, di certo spaventati, ma pronti di nuovo a riprendere senza sosta questo fenomeno di borseggio che sta diventando una vera e propria “bolgia degli impuniti”.

Di seguito l’intervista telefonica integrale con Simone Cicalone

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A SIMONE CICALONE – CLICCA PER ASCOLTARE

Ringraziamo Simone ed Evelina della loro disponibilità

Nel momento in cui completiamo l’articolo apprendiamo la notizia che la ragazza coinvolta in questa aggressione ai danni di Simone Cicalone ed Evelina è già in circolazione e mostra in rete le immagini del suo ingresso in ospedale

foto dal web

Continua a leggere

In evidenza

Destiny 2 la Forma Ultima, lo splendido finale di un capolavoro lungo dieci anni

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 8 minuti
image_pdfimage_print

Destiny 2 La Forma Ultima è il nuovo contenuto a pagamento stagionale dedicato all’universo di Bungie. Il gioco, che ha visto muovere i passi di milioni di guardiani sulla leggendaria torre ha infatti compiuto 10 anni, e proprio con questo nuovo capitolo della storia si chiude una parentesi enorme della storia del gaming. Intendiamo, il brand Destiny continuerà ad esistere, ma il ciclo della storia principale pare essere arrivato a un punto definitivo. Quindi alla domanda ma Destiny è finito? La risposta è no, ad essere finito il ciclo della saga della luce e dell’oscurità che dal 9 settembre 2014 è stata la base dell’intreccio narrativo. La Forma Ultima è stata pubblicata nella giornata del 4 giugno 2024 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S, ma i guardiani avranno ancora molto da fare poiché gli sviluppatori hanno già annunciato tre episodi, i quali fungeranno da sequel per gli avvenimenti successi nel DLC tanto atteso dalla community. Inoltre, la software house statunitense ha già annunciato l’Anno 11, con il nome in codice di Frontiere. Ma pensiamo al presente: la storia che Bungie propone in questo ultimo episodio della saga è davvero entusiasmante, poiché propone una campagna narrativa pronta a trasportare i giocatori nel Pallido Cuore del Viaggiatore, con l’unico obiettivo di fermare il Testimone, il principale antagonista di lunga data di Destiny 2. Quest’ultimo è molto pericoloso perché il suo potere gli permette di manipolare la realtà. È chiaro fin da subito che Bungie ha adottato un approccio differente rispetto ai capitoli giocati nelle espansioni scorse, applicando magistralmente le lezioni apprese dalle stagioni più di successo, che hanno enfatizzato maggiormente l’umanità e il background dei personaggi piuttosto che perdersi su altro. Oltretutto, avendola giocata dall’inizio alla fine a difficoltà leggendaria e anche con un certo coinvolgimento, possiamo senza dubbio affermare che la Forma Ultima rappresenta la migliore espansione che Destiny abbia mai offerto. Sebbene la scrittura si sia rivelata piuttosto lineare, ci ha fatto davvero piacere vivere come Guardiani l’esperienza che è poi culminata nello scontro con il Testimone. Uno dei principali punti di forza di questa trama, e della campagna in generale, è stata inoltre la stessa ambientazione. Destiny 2 ci ha abituato a viaggiare per lo spazio, a esplorare pianeti sconosciuti durante il corso delle espansioni pubblicate per il gioco, tuttavia oggi con la Forma Ultima, il Cuore Pallido si è rivelato semplice quanto efficace, dato che proponeva un luogo strano, a tratti inquietante ma comunque straordinario visto anche con gli occhi di chi Destiny non l’ha seguito dal day-one. Ci è sembrato quasi di viaggiare all’interno di un inferno dantesco sci-fi corrotto da Bungie, dato che al suo interno sono presenti elementi familiari tratti da tutta la storia del franchise, ma spesso ricombinati in modi bizzarri o distorti dalla corruzione. È essenziale sottolineare che la campagna si prende il tempo necessario per approfondire la caratterizzazione dei personaggi utilizzando filmati, monologhi e molte conversazioni tra gli NPC, un elemento che sicuramente migliora l’esperienza dato che in altri casi gli unici elementi di lore disponibili erano rappresentati da documentazioni e poco altro ancora. Quindi da questo punto di vista si vede che Bungie ha lavorato sodo per dare a tutti i fan un fantastico ultimo capitolo. Ma parliamo di novità: con La Forma Ultima Bungie ha introdotto una nuova fazione avversaria chiamata “Dread”, che introduce diversi tipi di nemici e riscrive le dinamiche degli scontri di Destiny 2 in modo sostanziale, cambiando le carte in tavola anche per i giocatori più esperti, soprattutto alle difficoltà più elevate. Questi antagonisti si presentano con una forma antropomorfa, in qualche modo corrotta come dalla presenza di alcuni cristalli, che in molti casi determinano anche le loro abilità. Per dire, gli Omen possono ghiacciare i Guardiani, mentre gli Harbinger possono invece metterci in stasi, creando situazioni non facili da gestire sul campo di battaglia.

La Forma Ultima inserisce anche una nuova sottoclasse dei guardiani soprannominata Prismatica, che dal nome vuole fare riferimento a una fusione di quelle precedentemente pubblicate, armate di poteri che facevano riferimento a Luce e Ombra. La sottoclasse Prismatica concede ai giocatori la possibilità di attingere al “meglio dei due mondi”, creando così nuove sinergie, combinando magari abilità per ottenere risultati diversi. Non si tratta di una sottoclasse radicalmente innovativa o entusiasmante come lo Strand al momento del suo completo sblocco nell’ultima espansione, ma manipolare i vari poteri e abilità è gratificante quando si riesce a trovare la combinazione giusta di elementi per massimizzare l’efficienza del proprio setup. Ad esempio utilizzare il missile ad arco del Titano con la spallata di fuoco con martello e la granata soppressiva da vuoto è davvero una roba fantastica. Ma l’attenzione alla costruzione delle build dei personaggi continua anche dopo la campagna, infatti nelle missioni e nelle attività aggiuntive che portano i giocatori a esplorare il Cuore Pallido ci sono una miriade di cose da fare per sbloccare nature, e frammenti necessari a rendere la sottoclasse prismatica completa. Alcuni dei momenti più intriganti e commoventi della storia si verificano proprio in queste fasi successive alla campagna, e Bungie è riuscita a nostro avviso a mantenere alta la qualità in tutte queste missioni. Intendiamoci, anche in questo nuovo episodio il farming è molto alto, ma il risultato finale è veramente soddisfacente. Una volta svelati i segreti del Cuore Pallido, il gioco offre una nuova tipologia di missione che si può soprannominare Dual Destiny. Questa è a tutti gli effetti una missione esotica speciale che richiede di essere giocata esclusivamente da due giocatori. Coordinazione e velocità sono necessarie per portare a termine questo speciale stage e alla fine di esso una scelta morale renderà il tutto ancora più intrigante. Ma noi non vi vogliamo rovinare l’esperienza di gioco, quindi non diremo altro. Unico indizio che possiamo darvi è. Non fidatevi mai di nessuno! Altra missione del tutto innovativa è Escissione, ossia lo scontro finale con il Testimone. Questa missione, che si è resa disponibile solo dopo il primo completamento del nuovo raid a livello mondiale, è assolutamente favolosa perché si deve giocare in 12 ed è affrontabile con il matchmaking, sia nella sua versione normale che nella sua versione super difficile a “Leggendario”. Insomma, anche qui ci troviamo dinanzi a una bella novità. Una menzione giusta da fare riguarda l’incursione Salvation’s Edge. Quest’ultima richiede un alto grado di cooperazione e comunicazione tra i giocatori, questo perché al suo interno sono presenti nuove meccaniche intelligenti che offrono sfide davvero stimolanti. I combattimenti sono impegnativi e gli ambienti, belli e strani, in certi casi sono equiparabili a quanto creato artisticamente all’interno del Cuore Pallido. Inoltre, Salvation’s Edge è leggermente più lungo e difficile rispetto alla maggior parte dei raid recenti, il che soddisfa i giocatori di alto livello in cerca di una sfida più intensa da affrontare settimanalmente. Per quanto riguarda le armi esotiche Bungie ha inserito delle bocche di fuoco davvero interessanti in questa Forma Ultima.

Primo fra tutti va menzionato il cecchino Caccia Immobileterna. Quest’ultimo è veramente interessante perché funzionerà come qualsiasi altro cecchino (solo inizialmente), ma allo stesso tempo propone una barra di caricamento che una volta carica potrà sparare dei colpi d’orati come se fosse una sorta di Pistola d’oro del cacciatore. Inoltre, sarà possibile utilizzarlo con il casco esotico Falconotte del cacciatore per creare delle combinazioni con un danno veramente impressionante forse attualmente la combinazione di quest’arma e di quest’elmo sono la combo arma/super col Dps più alto. Parlando ancora una volta delle bocche da fuoco Esotiche, è presente anche un fucile laser pesante chiamato Microcosmo. Quest’ultimo è molto particolare perché è la prima arma pesante che non ha nessun elemento: l’arma in questione però è molto forte in quanto non solo infligge dei danni ingenti, ma presenta anche dei bonus contro i nemici dotati di scudo, fattore che potrebbe rivelarsi particolarmente vincente nelle attività più difficili come i Cala la Notte in Gran Maestro, dove sono presenti tante minacce con diversi scudi. In più, ci sono due graditi ritorni dal primo Destiny: Il Morte Rossa e il Khvostov. Il primo, ad ogni uccisione permette di recuperare la salute, mentre il secondo rispetto alla precedente iterazione è in grado di far rimbalzare il settimo proiettile sui nemici circostanti. Insomma, per quanto riguarda le armi Esotiche, il team creativo ha fatto un lavoro estremamente importante, così come le armature Esotiche che sono disponibili due per ogni classe, e le quali daranno libero sfogo alla vostra creazioni di build all’interno dello sparattutto online. In conclusione, siamo rimasti particolarmente estasiati da queste aggiunte particolarmente azzeccate! Ovviamente è presente anche un’altra arma esotica esclusiva del raid, ma al momento non siamo riusciti ancora ad ottenerla, ma pare sia estremamente forte. Bungie, attraverso l’aggiornamento in Destiny 2 La Forma Ultima, ha effettuato dei cambiamenti anche ad alcuni NPC proponendo diversi ritorni. Innanzitutto, il Criptarca è stato aggiornato con un sistema di reputazione, il quale ad ogni Engramma decifrato da quest’ultimo permetterà al giocatore di salire di grado e sbloccare determinate ricompense. Ma non è questa la novità più eclatante, ma bensì Xur: il venditore di Esotici disponibile dal venerdì al martedì a partire dalle 19:00 italiane. Prima di procedere, dobbiamo dirvi che Bungie ha deciso di far ritornare una vecchia valuta, ossia le Strane Monete. Chi ha giocato al primo Destiny lo saprà bene: quest’ultime permettevano l’acquisto dell’equipaggiamento Esotico, feature che fa il suo ritorno con qualche modica rispetto al passato. Innanzitutto, non ci sono solo gli oggetti Esotici ma anche Leggendari, i quali potranno essere acquistati con tanto di perk piuttosto interessanti per le vostre bocche da fuoco preferite. Ma una novità che mi ha lasciato sorpreso è la possibilità di acquistare i Catalizzatori delle armi Esotiche. Seppure il costo è molto elevato, questo permetterà ai giocatori di non andare forzatamente a grindare un’attività per ottenere quest’ultima ed effettuare innumerevoli kill. Infatti, il Catalizzatore Esotico vi verrà fornito con l’obiettivo già sbloccato, un salto di qualità decisamente importante. In aggiunta, come già successo nel precedente capitolo, anche qui ci saranno tre armature Esotiche, una per classe, insieme ad una bocca da fuoco Esotica. Insomma, da questo punto di vista Xur diventa maggiormente più utile rispetto al passato, poiché nelle stagioni precedenti fungeva solamente da NPC utile nel fornire delle statistiche migliori per le proprie armature preferite. Ora, la situazione è nettamente diversa. Ultima ma non per questo meno importante novità è il sistema Pathfinder. Quest’ultimo non è particolarmente difficile da spiegare: in poche parole, al guardiano vengono dati alcuni compiti che saranno collegati tra loro, come effettuare delle uccisioni con un determinato elemento o distruggere dei boss in un’area nello specifico. In base al task che viene proposto, poi bisogna marcarlo all’interno di un’interfaccia molto semplice e intuitiva ed infine eseguirlo. La prima volta che si porta a termine quest’ultimo si viene ricompensanti con un Engramma Potente, il quale permette di ottenere un equipaggiamento di livello alto e facilitare la scalata al Livello Potere massimo che è 2000 attualmente se si esclude il potere extra donato dall’artefatto. Dopo aver completato il primo task, ripetendo il sistema appena citato sarà possibile ottenere una spada Esotica di cui non abbiamo fatto ancora menzione: l’Ergo Sum. Essa avrà ben 11 caratteristiche diverse. Questa infatti è una di quelle armi Esotiche in possesso di perk diversi (per un totale di 11) e può essere droppata da vuoto, ad arco e di fuoco. Ad esempio, è capitato che con i fendenti pesanti si generassero delle granate le quali potevano appiccicarsi ai nemici, oppure sempre con la stessa tipologia d’attacco sferrare dei colpi come il Lanciagranate esotico Colonia. Insomma, questa è una buona cosa per invogliare i giocatori a sfruttare ogni volta questo sistema veramente interessante e capirne le potenzialità, specialmente per eventuali aggiunte future. Ricordiamo inoltre che il catalizzatore di Ergo Sum può essere ottenibile solo completando la missione Escissione in leggendario. Buona Fortuna! Tirando le somme, Destiny 2 La Forma Ultima è l’epilogo perfetto che racchiude questi 10 anni di Destiny in una lotta che vede le forze della Luce contro l’Oscurità. Tutti i contenuti si sono rivelati all’altezza dell’aspettative, iniziando dalla campagna che propone diverse cinematiche, una regia nettamente migliore e con dei momenti veramente da cardiopalma. Le sottoclassi prismatiche, una delle novità più interessanti dell’espansione, funzionano a meraviglia e creano diverse combinazioni all’interno del gioco. Anche gli altri contenuti come il Raid e il sistema Pathfinder sono dei contenuti vincenti. Insomma, sia che siate dei guardiani di vecchia data, sia che siate delle New Light Destiny 2 la Forma Ultima è un’espansione veramente grandiosa e che vi terrà impegnati per molte, anzi moltissime ore di gioco.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay: 9,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti