Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Matteo La Stella
Cesano (RM) – Al km 24.500 della strada regionale 2 via Cassia, meglio conosciuta come Cassia bis, immersa per diversi chilometri nel parco di Veio, c’è il cavalcavia di accesso a via della Merluzza, strada dalle modeste dimensioni, ultimo baluardo dell’estrema periferia romana di Cesano . La pulizia del cavalcavia non è impeccabile, ma non serve fare molta strada prima di penetrare in una vera giungla di sporcizia ove, all’inizio della rampa in direzione Viterbo la situazione peggiora.
La rampa, lunga circa 800 metri , è completamente ricoperta di rifiuti per tutta la sua lunghezza. Il ciglio destro della strada è solo un ricordo lontano e al suo posto l’immondizia la fa da padrone, intralciando ormai il passaggio dei malcapitati utenti che da anni si trovano catapultati in una vera e propria discarica a cielo aperto, indegna di un paese civile . Dai tavoli, alle sedie , tubi idraulici, bottiglie in vetro e in plastica, cassette, poltrone, armadi, elettrodomestici di vario genere, capi d’abbigliamento, materassi, reti, resti di vasi,buste piene e vuote, per arrivare a materiali ben più pericolosi, come bidoni di combustibile, scarti di cantieri e perfino eternit. Il rischio per i cittadini è dunque elevato . Se riescono a transitare, devono sentirsi minacciati dalla presenza di sostanze nocive, ratti, virus e batteri, che nei cumuli di spazzatura hanno vita facile per moltiplicarsi .
La discarica abusiva è anche a rischio incendio, e oltretutto cambia il paesaggio infliggendogli danni consistenti anche dal punto di vista estetico, come fosse una macchia su un capo pregiato. Lo scarico abusivo della “monnezza” e rifiuti pericolosi è noto ai più da diversi anni, mentre sembrerebbe che gli Enti competenti girino le spalle al problema o comunque si rmpallino le responsabilità. Il solito scaricabarile.
Difatti la situazione è rimbalzata tra Astral ( Azienda Strade Lazio) costituita nel 2002 dalla Regione, che è l’Ente di pertinenza delll’arteria extra urbana, e la Provincia di Roma che oggi è stata sostituita dalla Città Metropolitana.
L’Astral infatti versa dei fondi alla Provincia per far si che si faccia carico della manutenzione ordinaria , divenendo così referente solo per gli interventi di manutenzione straordinaria. Ma adesso con questo nuovo organismo – Città Metropolitana – appena costituitosi cosa succederà? Il problema nasce e s’inerpica tra la sottile soglia che separa l’ordinario dallo straordinario. Un mistero che risulta ancora ben nascosto nel groviglio della nostra confusa burocrazia, in cui regna lo “scaricabarile”.
Intanto, senza un sistema di videosorveglianza per esempio, c’è chi continuerà a perseverare nelle sue incivili condotte, disfacendosi velocemente dei suoi rifiuti, senza accorgersi che altrettanto velocemente si disfa del territorio nel quale vive.
Correlati