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Cronaca

Cerignola: arrestati i componenti della banda del kalashnikov

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L’Operazione è stata condotta dai poliziotti delle Squadre Mobili di Firenze, Pisa, Ancona e Foggia, con il coordinamento e la partecipazione diretta del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.

 

CERIGNOLA (FG) – Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 pregiudicati cerignolani, ritenuti responsabili dell’assalto ad un furgone portavalori sulla A12 perpetrato il 30 settembre 2016. Un anno fa un “commando”, armato di kalashnikov e fucili a pompa, ha assaltato con tecniche paramilitari due portavalori sull’A12: la Polizia di Stato ha catturato i presunti autori dell’episodio criminale, ritenuti responsabili dei reati di tentata rapina, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione e riciclaggio.

 

Nelle prime ore della giornata odierna, infatti, a Cerignola (FG), Firenze, e Stornara (FG), gli investigatori delle Squadre Mobili di Firenze, Pisa, Ancona e Foggia, con il coordinamento e la partecipazione diretta del Servizio Centrale Operativo, hanno eseguito una ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Pisa su richiesta di quella Procura della Repubblica, che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di tentata rapina, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione e riciclaggio.

Le indagini, supportate da attività tecniche, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari nei confronti di un gruppo criminale, composto da pregiudicati cerignolani, di età compresa tra i 26 ed i 46 anni, che, lo scorso 30 settembre, a Fauglia (PI), ha compiuto un assalto armato in danno di 2 blindati della ditta BTV Mondialpol adibiti a trasporto valori, uno dei quali contenente circa 6 milioni di euro. In particolare, gli indagati, simulando l’appartenenza alle Forze di Polizia con falsi lampeggianti e dispositivi di segnalazione manuale, hanno iniziato a chiudere la arteria autostradale A12 tra Rosignano (LI) e Collesalvetti (LI). Successivamente, il “commando” ha bloccato oltre 10 chilometri di autostrada, in entrambi i sensi di marcia, costringendo a scendere dalle proprie autovetture gli automobilisti in transito, e posizionando le vetture in maniera da chiudere di fatto la A12, creando peraltro conseguentemente code chilometriche. Il gruppo criminale, a tal fine, ha altresì disseminato lungo la strada una serie di chiodi a quattro punte, per forare gli pneumatici dei mezzi di passaggio ed interrompere definitivamente la viabilità, esplodendo altresì dei colpi d’arma da fuoco sulle autovetture i cui conducenti si sono mostrati reticenti nell’abbandonare immediatamente il mezzo. Nel frattempo, i complici che hanno seguito i blindati hanno posto in essere un assalto armato in danno dei furgoni, bloccati all’interno di una galleria e crivellati con decine colpi di arma automatica; nell’occasione, il commando non è riuscito ad asportare la somma di denaro custodita all’interno del mezzo solo grazie ai sofisticati sistemi di difesa passiva dei mezzi blindati. Nello specifico, gli indagati hanno esploso numerosi colpi di AK 47 (khalashikov) e di fucile a pompa all’indirizzo del blindato, avviando un vero e proprio conflitto a fuoco con le guardie particolari giurate a bordo dei furgoni, nel corso del quale sono stati esplosi circa 170 colpi d’arma da fuoco.

Le indagini inizialmente avviate dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Firenze e dalla Squadra Mobile di Pisa hanno successivamente coinvolto gli omologhi uffici di Ancona (alla luce di evidenti convergenze investigative con un analogo episodio delittuoso perpetrato nel settembre del 2015 sull’autostrada A14 nei pressi di Ancona) e di Foggia, nel cui territorio insiste la “base logistica” dei criminali, nonché il Servizio Centrale Operativo della Direzione Anticrimine Centrale della Polizia di Stato, che ha coordinato le attività e partecipato direttamente alle investigazioni. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pisa, ha immediatamente evidenziato come la rapina fosse stata progettata ed eseguita con grande cura da un gruppo di persone, ben strutturato ed altamente specializzato, che ha utilizzato per i lunghi spostamenti anche un veicolo pesante, ovvero un autoarticolato in grado di trasportare l’intero commando, insieme alle armi ed alle attrezzature impiegate. Le preliminari risultanze investigative – suffragate da intercettazioni, sofisticate analisi del traffico telefonico, accertamenti balistici e servizi di osservazione, nonché mirate analisi sulle tracce di pneumatici, sulle impronte rilevate nell’ambito dell’inchiesta e sui veicoli rubati utilizzati per il colpo – hanno portato gli investigatori ad individuare il possibile luogo di partenza dei rapinatori nella zona del foggiano; è stato successivamente ricostruito, difatti, come alcuni degli indagati abbiano soggiornato sul litorale tirrenico, durante i mesi precedenti alla rapina, per svolgere accurati sopralluoghi e monitorare gli spostamenti dei “portavalori”. In esito alla menzionata, complessa attività di indagine, il Giudice per le Indagini Preliminari di Pisa ha difatti accolto le richieste di quella Procura ed ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti degli 8 indagati, ritenuti gli esecutori materiali del assalto, permettendo, tra le altre cose, di disarticolare un pericoloso gruppo criminale radicato nel foggiano. Nel medesimo contesto investigativo sono in corso di esecuzione 9 decreti di perquisizione personale e domiciliare, nei confronti di altrettanti, ulteriori soggetti, indagati in stato di libertà per i menzionati reati.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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