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Castelli Romani

“C’erano a Nemi, una volta, le associazioni”: una critica politica forte ad un modus operandi divenuto insostenibile

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NEMI (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di “Insieme per Nemi”

“Ha distrutto, in pochi anni, ogni forma di associazionismo in Nemi. A celebrazione del proprio sostanziale autocratismo, il più che autoreferenziale Sindaco Bertucci pensa di poter fare tutto da solo. Decide, accentra, riferisce a se stesso; spesso impone, anche quando non capisce. La sua filosofia è semplice: è buono tutto ciò che è utile al suo potere. Quindi l’imperativo categorico è quello di snidare e, se possibile, annientare tutti coloro che non si dimostrano allineati.

E’ il caso della Pro Loco di Nemi

Rifondata e rinnovata dall’ “ancien regime” dello squalo Biaggi, all’inizio degli anni 2000, otteneva la partecipazione di tutte le forze politiche e di tutte le altre associazioni operanti in Nemi. Alla Assemblea costituente, convocata dalla Giunta Biaggi, nella Sala Consiliare c’erano più di 100 persone in rappresentanza di tutta la società Nemese. L’obiettivo era molto semplice, ma correttamente ambizioso nello stesso tempo. La Pro Loco assunse l’impegno di costituire il motore di crescita della vita paesana per incrementare ogni attività. Pur nelle ovvie diverse provenienze e sensibilità culturali, c’era concordia tra tutte le forze politiche. La partecipazione dei volontari era significativa. Soprattutto nessuno era animato dalla volontà di “escludere” . Tutti erano i benvenuti ad osservare la stella polare del bene comune.

Il signor Bertucci, nel corso degli anni 2000, era inserito nella compagine di maggioranza, anche con incarichi istituzionali. Ma era anomalo.

Tendeva ad istituire una propria Cittadella di amici e “clientes”. Per questa ragione fu messo sotto osservazione. Evidentemente non riscuoteva la fiducia degli altri. Il suo disegno e la sua ambizione di potere culminarono nell’alto tradimento verso la Giunta Cocchi nel 2011 con l’accordo trasversale sancito con l’allora opposizione di Sinistra. La parentesi commissariale consentì al sig, Bertucci di tessere abilmente la propria tela, nonostante le inchieste aperte a suo carico da parte dell’autorità giudiziaria. E’ vero: la faccia tosta paga e può anche vincere sulla dignità e l’integrità morale. Dopo le elezioni del 2012, svolte in stile imperiale, il sig. Bertucci ha cominciato a sguazzare nella “damnatio memoriae”. Evidentemente, a suo parere, la stagione delle Giunte amministrative Biaggi-Cocchi andava in ogni modo cancellata.

La Pro Loco – Nemi ne ha fatto le spese

Vediamo come. Nel 2015 dodici cittadini, tra i quali anche gli ex sindaci Alessandro Biaggi e Cinzia Cocchi, a suo tempo tra i fondatori della Pro Loco chiedevano di rinnovare l’iscrizione alla Associazione. Ottenevano una risposta inspiegabile nel merito e più che barbina nella forma. In altre parole tutte le richieste venivano respinte perché non presentate secondo le modalità stabilite e, nel caso specifico di due degli aspiranti (due signore in particolare) “per comportamento non corretto e non in linea con i principi dello statuto della Pro-Loco”.

Il ricorso al Tribunale di Velletri

Questa incredibile decisione veniva impugnata dagli interessati dinanzi al Tribunale di Velletri che, con sentenza n. 639/2017 annullava la deliberazione di esclusione a soci e condannava la Pro Loco al risarcimento del danno ed alle spese di giustizia. Ma la lezione impartita si dimostrava evidentemente non ancora sufficiente. Infatti gli ex sindaci e cofondatori della Pro Loco Nemi Alessandro Biaggi e Cinzia Cocchi, unitamente ad altri cittadini, rinnovavano la richiesta di associarsi alla Pro Loco per l’anno 2016. Ancora una volta la loro aspirazione si infrangeva contro il diniego ingiusto ed immotivato della dirigenza della Pro Loco – Nemi. Ancora una volta gli interessati ricorrevano al Tribunale di Velletri che, con sentenza n.608/18, annullava la deliberazione della loro esclusione dalla compagine associativa, con ulteriore condanna al risarcimento del danno ed alla restituzione delle spese di giustizia.Evidentemente avevano ragione i nostri antichi progenitori che ci hanno preceduti in questa valle di lacrime secondo i quali, se umanamente è possibile sbagliare, è però veramente diabolico perseverare nel medesimo errore con pervicacia e testardaggine fino, come è avvenuto nelle vicende sopra riportate a sbatterci il grugno, continuando a calpestare ogni regola ed ogni più elementare norma regolamentare. Che pensi, direttore? “Qualcuno” capirà l’importanza della lezione? Forse, ma lo scetticismo in proposito è d’obbligo.

INSIEME PER NEMI”

NEMI CASO PRO LOCO, INSIEME PER NEMI: "DA PRO LOCO A PRO – BERTUCCI"

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Castelli Romani

Monte Compatri, giovani fuori controllo: sputi e insulti a un pensionato

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Mastrofrancesco: “Ormai siamo fuori controllo”

È di mercoledì la notizia dell’aggressione con sputi, insulti e strattonamenti a Monte Compatri, da parte di alcuni minorenni, ai danni di un pensionato già dipendente comunale e molto conosciuto in paese.
Un motivo banale all’origine del tragico fatto: il “NO” alla richiesta di una sigaretta.
Anche stavolta, a leggere i commenti su Facebook, è stato “l’effetto branco” a far scaturire la violenza “sedata” per il pronto intervento di alcuni cittadini accortisi del fatto.
Ma la “brutta storia” sui social ci è finita perché è duro l’attacco del consigliere comunale di Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco, che, senza mezze  misure ha “tuonato” contro un’assenza di sicurezza che tra troppo tempo la fa da padrone nella cittadina dei Castelli Romani.
Dopo l’omicidio di Ivan Alexander nel capolinea della Metro di Pantano, le baby gang che impazzano spesso nello stesso piazzale, passando per la tentata rapina al bancomat della centralissima Banca di Novara e i tentativi maldestri nella stessa notte ai parcometri ed a un negozio centralissimo ed in ultimo, ma solo a livello temporale, agli aumenti di furti nelle abitazioni, Monte Compatri sembra più avvolta da una spirale di violenza che dalla tranquillità.
Abbiamo contattato la consigliere Agnese Mastrofrancesco alla quale abbiamo rivolto le nostre domande.


Consigliere Mastrofrancesco ma che succede a Monte Compatri?
Ormai siamo fuori controllo, non c’è vigilanza del territorio, mi dispiace dirlo, ma stiamo diventando terra di nessuno. Polizia locale che passa solo con la macchina di servizio, per richiamare l’attenzione dei ragazzini che giocano a pallone sotto la passeggiata, fischiano dal finestrino della macchina, senza scendere, li ho visti io personalmente – aggiunge con tono deciso.
Si limitano a passare solo in macchina oppure viene la comandante e senza modi, toglie il pallone ai bimbi di 6 anni.
Le dico che la settimana scorsa in molti hanno assistito ad una scena “pietosa” tra il comandante ed una mamma che quasi veniva alle mani.
Il comandante della Polizia Locale che strilla in piazza: ma dove siamo arrivati? Il Il fatto che indossi una divisa dovrebbe far capire che il primo che deve  rispettarla è chi la indossa.
Strilli, inveisci sei aggressiva e poi pretendi rispetto. Pensi, mi hanno detto, che quando e andata via i ragazzi dal muretto le hanno gridato ” scema scema”.
Si può andare avanti così?

Lei è mamma di due splendidi ragazzi. Faccio più la domanda a “mamma Agnese” che al politico: cosa è mancato a questi ragazzi che hanno aggredito il suo concittadino?
Bella domanda, credo che la colpa sia di tutti noi. Famiglia, scuola ed istituzioni. Non mi sento di escludere nessuno.
La famiglia è importante, indispensabile, essenziale, ma pensiamo a chi non è fortunato ed ha problemi seri in famiglia, problemi di violenza o economici, che facciamo li abbandoniamo?
La scuola dovrebbe controllare, contenere ed educare e a volte anche “punire” ragazzi con atteggiamenti violenti.
Stesso vale per le istituzioni che dovrebbero affrontare il problema e non girare la testa dall’ altra parte.
Non servono i soldi del PNRR se poi hai un paese allo sbaraglio: bancomat rotti, furti, violenze , alcolismo … e mi fermo qui

Un quadro triste per Monte Compatri; anche stavolta abbiamo inviato all’ufficio stampa del Comune la richiesta di avere, perlomeno, due parole da parte dell’amministrazione comunale.
Lo facciamo non solo di prassi ma per avere un ulteriore punto di vista sulla situazione.
Ci auguriamo, almeno stavolta, che vi sia una risposta.

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