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Redazione
Roma – Il Centro Calcio Rossonero cura i dettagli e non pensa alla mera questione sportiva. Da qualche tempo il responsabile dell’area motoria del club capitolino, Daniele Cascino, è stato incaricato di essere il referente del club per il progetto scuola ideato da Fondazione Milan (la onlus del club meneghino che lavora sul sociale) assieme alla associazione “La Fabbrica” (che ha il compito di curare il rapporto diretto coi vari istituti) e intitolato “Muoversi bene per crescere meglio”. «Il programma è dedicato a quaranta scuole elementari sparse in tutta Italia – spiega Cascino – e sei di queste sono di Roma e provincia. In particolare ce n’è una di Pomezia, una di Torbellamonaca aggiuntasi da poco e quattro vicine al nostro campo “Fabrizi”, cioè tra Ciampino e Morena. In ogni plesso, vengono coinvolte dieci classi alle quali i nostri tecnici (quasi tutti di marca Centro Calcio Rossonero, ndr) stanno coi bambini per un’ora a settimana e per un periodo di due mesi circa cercando di migliorare i loro schemi motori di base e le capacità coordinative. Inoltre – continua Cascino – sono previsti tre incontri di formazione per i maestri delle stesse scuole perché l’obiettivo del progetto non riguarda solo il bambino, ma anche il fornire gli strumenti corretti agli insegnanti che spesso sono “unici” (e dunque alle prese con varie “materie”, ndr) nelle scuole elementari. C’è da ricordare, inoltre, che i nostri tecnici aggiornano continuamente le schede dove segnalano problematiche e difficoltà di ogni genere sia tra i bimbi che tra i maestri. L’obiettivo finale del progetto è quello di combattere tre aspetti principali: l’analfabetizzazione motoria, l’obesità e la mancanza di integrazione sociale».
In conclusione Cascino parla anche un po’ della stretta attualità sportiva del Centro Calcio Rossonero e in particolare dello stato di forma delle varie selezioni dell’agonistica. «Abbiamo lavorato su di loro e sulle squadre della nostra Scuola calcio puntando fortemente sull’aspetto mentale e su quello motivazionale, cercando di applicare di base per ogni gruppo le medesime metodologie fisiche per gli allenamenti o anche per la semplice fase di riscaldamento. Le squadre maggiori godono tutte di buona salute agonistica, non è un caso che i tre gruppi regionali siano uno primo e gli altri due secondi senza fare “scouting”, cioè ricerca dell’atleta, come da altre parti, ma crescendo “in casa” sin dal vivaio i nostri giocatori dell’agonistica».
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