Il fenomeno dell’mmigrazione e la burocrazia italiana

di Angelo Barraco
Si parla molto di immigrazione, anzi, non si fa che parlare d’altro poiché il numero di immigrati che giungono nel nostro paese è elevatissimo e spesso ci si chiede che siamo in grado di poter far fronte nel migliore dei modi a questa emergenza. Gli immigrati giungono nel nostro paese con gli occhi pieni di dolore e con dentro la voglia di vivere e di creare qualcosa di nuovo che vada al di la della guerra e delle prospettive di vita scarse e precarie che il loro paese di origine dava loro. Ma cosa possiamo dare noi a loro? Un paese che accoglie tanti immigrati ogni giorni, può garantire loro egregie aspettative di vita? La burocrazia italiana impiega molto a regolarizzarli e quindi sono costretti a rimanere stipati in case di accoglienza insieme ad altri loro connazionali che, come loro, hanno subito torture durante il viaggio poiché il viaggio per giungere in Italia non è per niente semplice come si possa pensare. Costoro attraversano il deserto, a piedi, stipati in camion, pagano, vengono rapiti, torturati, violentati, pagano per essere liberati, le loro famiglie si indebitano per liberarli, arrivati in Libia spesso vengono tenuti prigionieri a lungo e subiscono violenze di ogni tipo. Poi salgono su baconi e vagano per giorni in mare, senza cibo, senza acqua e spesso muoiono di stenti, impazziscono per le condizioni sia fisiche che psichiche e molti diventano i fantasmi del mare. I fantasmi che nessuno vedrà più e i nomi che nessuno saprà mai. Vengono soccorsi dalle motovedette e vengono portati in Italia e cosa trovano in Italia? Trovano un’Europa che dovrebbe rappresentare l’unione tra gli Stati che però di unione non ha nulla, poiché questa fittizia unione è soltanto sulla carta. Trovano regioni italiane che si rifiutano di ospitarli e se ne fanno carico altre regioni che, spesso e volentieri, non hanno i mezzi per aiutare gli immigrati. Ma l’Europa che fa? Il ministro dell’Interno francese Cazeneuve dice che “bisogna che l’Italia accetti di creare dei centri” aggiunge anche che la Francia non ha bloccato le frontiere anche se i migranti non devono passare, “è l’Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen”. La commissione Ue fa sapere intanto di essere “al corrente dei controlli alle frontiere di Francia, Austria e Svizzera con l’Italia ed ha avviato verifiche ricordando che «tutti devono rispettare Schengen”. Renzi ha detto che “l’Italia farà da sola”, ma con quali soldi? Con quali risorse e soprattutto con quali strutture? Renzi sfida l’Europa e dice che L’Ue è ad un bivio: o ragiona come comunità e si fa carico di risolvere tutti insieme il problema, e questo è il piano A. Ma se non si trovano soluzioni, faremo da soli: “il piano B è che l’Italia affronta il problema da grande paese che è”. Il premier aggiunge che l’immigrazione è una vicenda complessa che va gestita con la solidità di un Paese che non deve esserci nessun egoismo nassun egoismo nazionale. Concetti molto forti ma il concetto di comunità europea dov’è finito? “L’Italia è un grande paese” ma con quale risorse se non riusciamo a fronteggiare i problemi economi che affliggono genericamente il quotidiano e vi sono anche problemi causati da tagli effettuati alla sanità, all’istruzione che hanno creato un cratere incolmabile nel nostro paese; come fronteggiamo da soli questa enorme emergenza degli immigrati? Dove apporrà i tagli il premier adesso? Cosa aumenterà? Preferisco rimanere col beneficio del dubbio al momento.