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Cecchina, omicidio Yasmine: arrivano gli psicologi al liceo Vailati di Genzano

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Albano Laziale (RM) – Un gruppo di psicologi della Asl Rm6 questa mattina si trovano al liceo Vailati di Genzano per fornire assistenza psicologica rispetto l’improvvisa morte di Yasmine Seffahi, la 18enne uccisa da sua madre domenica sera al culmine di una violenta lite. Saliha Marsli, 43 anni , ha accoltellato alla gola Yasmine lasciandola senza vita sull’uscio di casa, ha dato fuoco alla mansarda dove vivevano e poi si è suicidata lanciandosi dal balcone condominiale al quarto piano di una palazzina del centro di Cecchina.

Gli studenti del Vailati devono elaborare un lutto molto grande. Una loro compagna di scuola “allegra, estroversa e stravagante” non c’è più. La ragazza viveva un conflitto con sua madre. Si sentiva poco compresa. Aveva voglia di vivere, uscire con gli amici, partecipare a convegni, corsi di giornalismo. Era vivace ma sentiva che questa sua vivacità era ostacolata in casa.

A scuola Yasmine era conosciuta per la sua “stravaganza”. Aveva il diabete. E manifestava una volontà di partecipazione. Aveva voglia di esprimersi. Una compagna di scuola ricorda quando qualche tempo fa Yasmine ha fatto irruzione in aula magna ed è voluta intervenire in una sorta di dibattito, così, improvvisamente: “Voglio dire quello che penso”. Lei era così, particolare. Bella. Solare.

Ieri i ragazzi del Vailati hanno organizzato una commemorazione in sua memoria. Un momento di raccoglimento per ricordare una ragazza di 18 anni a cui la madre ha strappato la vita. E’ stata promossa anche una raccolta fondi da devolvere ai malati di diabete giovanile. Yasmine e la sua storia non potranno essere dimenticati.

Yasmine e la sua passione per il giornalismo

“Yasmine, la giovane ragazza vittima del drammatico caso di cronaca nera accaduto ad Albano Laziale la scorsa domenica, era stata una nostra alunna nell’ambito del progetto Giornalista non per Caso, che Meta Magazine realizza da 4 anni insieme a numerose scuole superiori dei Castelli Romani – Così in una nota Andrea Titti e Morena Mancinelli, rispettivamente fondatore e direttore della testata giornalistica Meta Magazine – La sua morte ha lasciato noi e la nostra comunità attoniti – continua la nota – e non ci può far restare indifferenti. Yasmine anche dopo la fine di quella esperienza è restata partecipe di alcune iniziative promosse dalla nostra testata, sempre con entusiasmo e positiva vivacità. Vogliamo che il suo ricordo non svanisca e per questo annunciamo di promuovere una borsa di studio che porti il suo nome, rivolta alle scuole e ai giovani dei Castelli Romani. Un riconoscimento nell’ambito di un progetto più vasto che veda gli studenti impegnati sui temi dell’inclusione sociale e comunitaria, il rispetto dell’altro, il rifiuto della violenza. La storia di Yasmine ci parla di quanto troppo spesso una comunità intera non riesca a capire il disagio delle persone più fragili, specialmente quando questo disagio deriva dalla vita domestica e familiare. Non va mai abbassata la guardia e tutti noi siamo chiamati a una maggiore sensibilità. Nel progetto auspichiamo il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche, degli enti locali e soprattutto dei cittadini, veri promotori e protagonisti di una coscienza comune”.

Proseguono le indagini

I carabinieri della stazione di Cecchina hanno ascoltato docenti e amici. Il comandante Enrico Cortese e i suoi uomini hanno effettuato ulteriori accertamenti per ricostruire la dinamica dei fatti. L’appartamento è stato posto sotto sequestro perché inagibile e per permettere altre indagini disposte dalla Procura. I compagni di classe di Yasmine sono increduli e scossi. La settimana scorsa la loro compagna ha avuto una crisi di nervi in classe ed è stata portata via in ambulanza al pronto soccorso di Albano. Non era la prima volta. La ragazza nell’ultimo mese soffriva di stati d’ansia e agitazione. Quello di domenica è stato un omicidio suicidio efferato che ha sconvolto la popolosa frazione di Albano Laziale nel giorno della festa patronale di San Filippo Neri. Una tragico epilogo che racconta un tormentato rapporto tra due donne, madre e figlia, molto diverse. Da una parte c’è una giovane ragazza di origine marocchina nata a Biella e perfettamente integrata a Cecchina. In uno dei diversi interventi del 118 e forze dell’ordine che hanno soccorso Yasmine durante una crisi di nervi c’è stata una sorta di confessione: Ed è in uno “Mamma mi odia, non mi vuole dare la carta di identità, non si fida di me, ma io voglio fare una vita diversa. Aiutatemi». Ieri il padre di Yasmine che vive in Germania è stato ascoltato dai carabinieri di Cecchina, che indagano sul caso. Oggi verrà ascoltata la sorella che vive in francia.

L’omicidio suicidio

Una donna di 43 anni ha ucciso a coltellate la figlia 18enne e si è poi suicidata lanciandosi dal terrazzo: è accaduto a Cecchina, alle porte di Roma, alle 20.30 di domenica. L’omicidio-suicidio è stato scoperto dai vigili del fuoco intervenuti per spegnere l’incendio che era divampato nel loro appartamento. La ragazza sarebbe stata stata uccisa sul pianerottolo di casa, in via Francia, al culmine di un litigio con la madre che poi si è tolta la vita.

Le due donne vivevano insieme da sole in casa e venivano sentite spesso litigare. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Cecchina diretti da Enrico Cortese. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo e del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati che quando sono arrivati hanno trovato il corpo della giovane sul pavimento in un lago di sangue, uccisa con una coltellata alla gola.

Secondo quanto ricostruito dai militari, la tragedia è stata preceduta da una lite particolarmente violenta tra le due donne, non la prima a quanto avrebbero riferito i vicini, spia di un rapporto conflittuale che però non lasciava presagire una deriva violenta. Al culmine del diverbio, Saliha Marsli, 43 anni, marocchina, collaboratrice domestica, avrebbe afferrato un coltello da cucina a lama liscia e avrebbe sgozzato la figlia, Yasmine Seffahi, 18 anni, nata in Italia, prima di appiccare il fuoco agli arredi della camera da letto e di gettarsi nel vuoto dalla finestra dell’appartamento al quarto
piano.

I vigili del fuoco intervenuti per spegnere l’incendio e i carabinieri hanno trovato il cadavere della ragazza sul pianerottolo e quello della madre nel cortile. Gli investigatori hanno escluso il coinvolgimento di terze persone ma restano ancora da chiarire le circostanze all’origine del diverbio. Le due donne si erano trasferite da alcuni anni dal Piemonte ai Castelli romani dove Yasmine frequentava il liceo scientifico. Il padre invece vive da anni all’estero

Ivan Galea

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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