Allumiere, “concorsone”. Audizione shock in Regione: sentiti i sindaci di Bracciano, Anguillara Sabazia e Monterotondo

Il Sindaco di Bracciano: “Io so che alcune persone della graduatoria non sono state chiamate, sarebbero state saltate”

“Arrivati alla terza seduta Trasparenza sull’argomento possiamo affermare che il Comune di Allumiere non ha inviato la graduatoria ai Comuni che avevano bisogno di personale ma solo uno specchietto con alcuni nomi. Abbiamo scoperto un altro lato di questo concorso”. Così la presidente della Commissione Trasparenza della Regione Lazio, Chiara Colosimo, al termine della riunione odierna dedicata ad approfondire le procedure concorsuali messe in atto dal Comune di Allumiere.

Insomma il famoso “concorsone” grazie al quale sono stati assunti alla Pisana e in diversi comuni come Guidonia Montecelio, Anguillara Sabazia, Monterotondo, portaborse di politici, figli di e nomi noti vicini al Pd, Cinque Stelle e in un caso Lega.

Il video della seduta del 7 giugno 2021 in Commissione Trasparenza

Auditi il sindaco del Comune di Bracciano Armando Tondinelli, di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo e Monterotondo Riccardo Varone

Tutti hanno raccontato ai commissari regionali le procedure con le quali sono stati comunicati loro, da Allumiere, i nominativi delle persone da assumere: “Alcune persone della graduatoria – dice il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – non sono state chiamate. Viene chiesto a noi sindaci come mai non abbiamo annullato le assunzioni, rispondo che neppure la Regione lo ha fatto e che Allumiere dovrebbe annullare il concorso permettendo così a noi Comuni di non rischiare contenziosi con gli assunti. La persona assunta a Bracciano, risulta essere una perfetta sconosciuta. E’ inquietante però che non risulta da nessuna parte la graduatoria definitiva del concorso. Inoltre manca una determina di approvazione della graduatoria finale e dei verbali e quindi non sono mai decorsi i tempi per impugnare eventuali atti”.

Il Sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo ha difeso l’assunta – si tratta della figlia del Sindaco di Manziana Serena Bruni – e la genuinità dell’assunzione: “Abbiamo agito secondo la legge, facendo ciò che è consentito – dice – mi dispiacerebbe dover allontanare la dottoressa Bruni per errori di procedure del Comune di Allumiere”. La Presidente della Commissione, Chiara Colosimo, riferendosi al Sindaco di Anguillara Sabazia ha detto che gli risulta che il Comune di Allumiere ha dato l’autorizzazione a quello di Anguillara Sabazia di utilizzare la graduatoria “che comunque è provvisoria, non definitiva” il 25 novembre aggiungendo “quindi non si capisce quale graduatoria anche se provvisoria visto che è stata accettata successivamente. Il Sindaco ha quindi specificato che le linee guida della funzione pubblica consigliano di utilizzare delle graduatorie ancora in formazione “proprio per evitare vi possa essere un “accordo successivo”.

Il Sindaco di Monterotondo ha detto che il Comune ha appreso del concorso da un idoneo

Il sindaco di Monterotondo Riccardo Varone: “Abbiamo saputo del concorso – dice Varone – perché uno degli idonei ci ha scritto. Siamo rimasti in finestra per non esporre l’ente a un contenzioso di sicuro risarcimento”.

I tre Sindaci, insomma, hanno raccontato ai commissari regionali le procedure con le quali sono stati comunicati loro, dal Comune di Allumiere, i nominativi delle persone da assumere, risultate comunque idonee dal concorso.

“Nessun Comune ha ricevuto la graduatoria per intero ma solo questo specchietto- ha ribadito Chiara Colosimo dopo i racconti dei sindaci- che sia legittimo o meno non spetta a me dirlo ma ho qualche perplessità. Ricordo che il sindaco di Bracciano ha anche detto che secondo lui qualche nome è stato addirittura saltato. Così se nella prima audizione abbiamo appreso del cosiddetto errore materiale sulla sufficienza, se nella seconda abbiamo avuto certezza che la lista degli idonei fosse passata da 20 a 107, oggi abbiamo ricostruito che Regione Lazio e i vari Comuni auditi non hanno ricevuto la graduatoria complessiva. Vedremo come procedere ma bisogna capire subito se l’elenco fornito ai vari Comuni fosse basato su un ordine preciso oppure no. Lo verificheremo con le carte”.

“Io so- ha commentato durante l’audizione, tra gli altri, il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli– che alcune persone della graduatoria non sono state chiamate, sarebbero state saltate”.

I primi punti fermi: Non risulta da nessuna parte una graduatoria definitiva.




Anguillara Sabazia, emergenza cimitero: quel silenzio di tomba del Sindaco Pizzigallo…

Enrico Stronati: “Sono ancora in attesa che l’Amministrazione mostri chiaramente quale sia il percorso individuato per risolvere questi problemi che stanno a cuore a tutti”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ancora nessuna soluzione all’orizzonte per il cimitero di Anguillara Sabazia che ha ormai, da tempo, registrato il tutto esaurito. Una situazione emergenziale che dura da anni e che ha visto requisire i loculi a privati cittadini che li avevano ottenuti in concessione, pagando fior di quattrini, e che ad oggi ancora non sanno quando potranno rientrarne in possesso.

Ultimamente il Comune di Anguillara Sabazia ha aggiornato il Piano Triennale delle opere pubbliche, ma dell’ampliamento del cimitero comunale e della costruzione di quello nuovo continua a non esserci traccia.

“Ho cercato di portare all’attenzione dell’Amministrazione comunale la questione della requisizione dei loculi, che è una misura estrema e che, come tale, dovrebbe essere contingentata nel tempo e nei numeri. – Dice il Consigliere comunale di Sinistra in Comune” Enrico Stronati – L’ho fatto formalizzando richieste e incontri che esulassero dagli strumenti del Consiglio comunale (quali interrogazioni e/o mozioni) perché – come ho già dichiarato – l’argomento richiede sensibilità e vanno evitate strumentalizzazioni politiche. Ma non mi sembra che questa scelta stia avendo successo”.

Enrico Stronati parla di un primo incontro risalente allo scorso 2 febbraio 2021 alla presenza della Consigliera delegata, del Responsabile d’Area e della Segretaria comunale. “Rappresentai il problema (già loro noto) – racconta Stronati – e concordammo tutti che la vicenda necessitasse di una soluzione o quanto meno di una programmazione che consentisse di dare indicazioni sui tempi per giungere a suddetta soluzione a tutti quei cittadini che si sono visti requisire i propri loculi ma anche a quelli che hanno pagato per veder, poi, il proprio caro defunto letteralmente “parcheggiato” in un loculo di terzi. Sollecitai una qualche forma di risposta al problema il giorno 11 febbraio e poi il 23 marzo. Cosa che, evidentemente, non ottenni”.

Lo sdegno dei cittadini verso il “disinteresse” al problema cimitero

Alcuni dei nostri lettori, che non riescono a far arrivare il loro sdegno agli amministratori comunali per quello che appare come un disinteresse nei confronti dell’emergenza cimitero, ci hanno chiesto di continuare a richiamare chi di dovere ad assumersi le responsabilità e di dimostrare fattiva volontà di porre fine all’emergenza loculi. Noi lo facciamo volentieri perché non è più ammissibile, come riferiscono queste persone, che si continui con la solita tiritera “vorrei ma non oso”. Con il comportamento che appare come attendista la nuova giunta guidata dal Sindaco Angelo Pizzigallo rischia di perdere la fiducia dei tanti cittadini che hanno riposto in questa legislatura la speranza di una rinascita per Anguillara dopo il fallimentare governo M5s guidato da Sabrina Anselmo.

Volere è potere… dice il detto

E come dice il detto: “Volere è potere” e la Giunta Pizzigallo questa volta lo ha dimostrato, senza esitazione alcuna, con Deliberazione di Giunta comunale n. 74 del 20.05.2021 quando ha approvato 4 decreti sindacali che autorizzano l’erogazione ad altrettanti dipendenti, dell’indennità di posizione, dimostrando con ciò che “certi diritti” non possono essere ignorati, mentre altri, magari possono essere ignorati, come nel caso della requisizione loculi.

Le dichiarazioni del Sindaco Angelo Pizzigallo

Il 15 settembre 2020 su Adnkronos Angelo Pizzigallo, quale candidato sindaco in vista delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre dello scorso anno, così sintetizzava il suo programma: “Decoro, manutenzione, acqua, scuole e turismo sono le emergenze da affrontare con efficienza ed efficacia ad Anguillara”. Questa sua è stata un’ingenua ammissione nel misconoscere candidamente l’emergenza cimitero. Per lui le emergenze sono altre, quelle del suo programma. Però non si amministra con l’ingenuità, dice la gente domandandosi, allora cosa intendeva veramente il sindaco quando, andando a riferire al Commissario Prefettizio Gerardo Caroli il 21 febbraio 2020, discuteva delle varie problematiche della Città, oltre che della scuola parlando anche del cimitero comunale e dicendo: “Per il cimitero siamo propensi ad una risoluzione definitiva del problema del reperimento dei loculi, consigliando la progettazione del nuovo cimitero sulla via di Santo Stefano, come da PRG approvato dalla Regione Lazio. L’ipotesi di un ampliamento dell’attuale cimitero, alla luce delle requisizioni attuali, risolverebbe il problema solo per qualche anno”. Molta gente, constatando che per il sindaco dunque esiste “il problema”, si chiede se come amministratore responsabile non spetti a lui risolverlo.

Intervistato da Chiara Rai nel corso della trasmissione “Officina Stampa” dello scorso 11 marzo il Sindaco spiegava che una prima soluzione di natura emergenziale è quella di ampliare l’attuale cimitero per poi, successivamente, agire sulla progettazione di un nuovo camposanto da realizzarsi nell’area già destinata dal PRG.



Ad oggi sono trascorsi 3 mesi da queste dichiarazioni e ancora non si trova la minima traccia di ampliamenti o di progetti relativi la costruzione di un nuovo camposanto.

E sempre durante l’intervista il Sindaco Pizzigallo affermava che: “Un’attività importante come quella sulle concessioni in essere e quelle vecchie, magari scadute, deve essere portata avanti perché è vero che l’amministrazione deve cercare di risolvere i problemi ma per farlo ha necessità di dare ordini regole e impostazioni”. Ebbene alla luce di queste dichiarazioni forse è il caso che qualcuno faccia sapere all’avvocato Angelo Pizzigallo che è proprio lui “l’amministratore” che dovrebbe dare ordini, regole e impostazioni. Fateglielo sapere, tante volte non lo sapesse, oppure è diventato Sindaco a sua insaputa?

La risposta degli amministratori è sempre la stessa: “Stiamo provvedendo”

Il Consigliere comunale di opposizione Enrico Stronati durante l’incontro dello scorso 2 febbraio con la Consigliera delegata, il Responsabile d’Area e la Segretaria comunale aveva sollecitato un intervento per risolvere l’incresciosa questione del guano dei piccioni “che molti cittadini, tra cui mia mamma, – dice Stronati – mi rammentano ogni volta che mi incontrano. La risposta è sempre la stessa: “stiamo provvedendo”. Ho concesso tutto il tempo possibile, consapevole che un conto è amministrare il bene comune, un conto è fare dichiarazioni in campagna elettorale. Sono ancora in attesa che l’Amministrazione mostri chiaramente quale sia il percorso individuato per risolvere questi problemi che stanno a cuore a tutti. E’ necessario fornire una risposta ai possessori di loculi requisiti, ai cittadini che hanno pagato per un loculo mai avuto e ai cittadini che frequentano il cimitero e devono ogni giorno rimuovere il guano dei piccioni con attrezzi, peraltro, spesso di fortuna. La buona Amministrazione si riconosce dai servizi essenziali che assicura”.

Il Sindaco è stato dunque sollecitato svariate volte ad uscire dall’equivoco e a fornire una risposta ai possessori di loculi requisiti e ai cittadini che hanno pagato per un loculo mai avuto, (facendo così fare cassa al Comune). Il primo cittadino sull’argomento si è trincerato in un assoluto mutismo che non può significare altro che imbarazzo. La buona Amministrazione si riconosce dai servizi essenziali che assicura, ha detto giustamente qualcuno. Qui però si sta parlando di Anguillara Sabazia e definire con gli occhi di oggi questa “una buona amministrazione” sarebbe troppo.

Per il sindaco Angelo Pizzigallo il programma elettorale sembra essere un sogno di mezz’estate

Fra pochi giorni saremo in estate, poi tornerà l’autunno e poi ancora l’inverno e il sogno di Pizzigallo presenterà il conto ai cittadini con le strade che si allagheranno, l’interruzione dell’acqua corrente, le pozzanghere, il vandalismo come quello di pochi giorni fa ai danni del bar Toscanini, la mancanza di aerazione meccanica controllata nelle classi scolastiche e non solo. Una città non vive solamente della “manutenzione straordinaria della tribuna dello stadio calcistico”. Il sogno di mezz’estate di Pizzigallo fra poco svanirà e così andrà in fumo anche un’altra stagione turistica. Il primo cittadino si presume sia soddisfatto, ma la gente non lo è per niente e noi continueremo a ricordarglielo.




Ddl Zan, le opinioni: Movimento Nazionale e Volt Italia a confronto

Una proposta di legge che assiste a tante polemiche tra sostenitori e detrattori

Confronto sulla proposta di legge conosciuta come ddl Zan contro l’omotransfobia tra Giustino D’Uva portavoce del Movimento Nazionale contrario alla legge e Luca Maria Lo Muzio Lezza Regional Lead Volt Italia che invece sostiene il Ddl.

Una proposta che dopo l’approvazione alla Camera si trova ora in Senato.

Un Ddl che sta dividendo l’opinione pubblica soprattutto per quello che viene definito come pericolo alla libertà di opinione.






Tumori e fattore ereditarietà, con l’esame del DNA si può fare prevenzione. Marina Baldi: ecco come funziona

La prevenzione da malattie che possono essere identificate con largo anticipo grazie all’esame del nostro Dna. Una delle ultime conquiste nel campo della biologia molecolare che vede in prima linea la dottoressa Marina Baldi direttore sanitario di Eurofins Genoma Group Roma, la più grande realtà in questo campo a livello europeo.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 03/06/2021

Esistono famiglie in cui la malattia tumorale è più frequente rispetto al resto della popolazione.  Alcuni tipi di cancro infatti infatti hanno un origine ereditaria cioè sono causati dalla presenza di una mutazione che viene tramandata di generazione in generazione aumentando il rischio delle persone che la possiedono di sviluppare un certo tipo di tumore. Grazie allo studio delle famiglie a rischio alcune di queste mutazioni sono state identificate e si conosce il gene coinvolto e anche il tipo di mutazione ovvero l’alterazione della sequenza del DNA.

La possibilità di distinguere, prima dell’insorgenza della malattia, trattiene la famiglia a rischio a una sequenza normale e chi è portatore della mutazione è importante perché chi non ha la mutazione possiede lo stesso rischio del resto della popolazione mentre chi la possiede ha un rischio molto maggiore di sviluppare la malattia

Officina Stampa del 03/06/2021 – la dr.ssa Marina Baldi spiega le tecniche di prevenzione che si possono attuare con l’esame del DNA

L’identificazione dei portatori della mutazione viene fatta attraverso un test genetico che generalmente a partire da un prelievo di sangue consente di isolare il DNA e di analizzarlo

Nel caso in cui la mutazione presente nella famiglia sia già nota si sequenzia solo la regione del gene coinvolto per accertare la presenza o meno della mutazione

Il risultato del test è positivo se viene trovata la mutazione e le persone che la possiedono potranno entrare a far parte di in un preciso programma di sorveglianza sanitaria per diagnosticare precocemente l’eventuale insorgenza della malattia

Il risultato è invece negativo quando il sequenziamento non rivela la presenza della mutazione cercata, in questo caso il rischio di sviluppare il tumore è simile a quello della popolazione in generale.

Nel caso in cui in una famiglia a rischio non venga individuata la mutazione saranno sequenziati più geni con l’obiettivo di trovare quello mutato e il tipo di mutazione e il risultato del test sarà positivo qualora venga identificata una mutazione in uno dei geni analizzati. In questo caso il paziente viene indirizzato verso precisi protocolli di sorveglianza sanitaria e di prevenzione e ai familiari che lo desiderano viene offerta la possibilità di fare il test.

Il risultato del test è negativo quando nessuna mutazione associata a un rischio maggiore venga invece rilevata.  

Esiste anche un risultato incerto quando si identificano delle mutazioni di cui ancora non si conosce l’effetto sullo sviluppo della malattia. In questi casi la presenza di una storia familiare di predisposizione al cancro indirizza il paziente e i familiari comunque verso una precisa sorveglianza.

Vista la complessità nell’interpretazione di questi dati e le implicazioni di tipo etico per il paziente e i propri familiari legate al conoscere la predisposizione, i test genetici sono gestiti solo in ambito ospedaliero e sono preceduti e seguiti da una consulenza genetica.

La scoperta di geni che quando sono mutati rendono le persone più suscettibili a sviluppare un tumore ha consentito di sviluppare test  per riuscire a individuare i portatori della mutazione prima che sviluppino la malattia. 




Morte Mario Biondo, il cerchio si stringe e si avvalora la tesi dell’omicidio: l’intervista esclusiva a Santina Biondo

Nuova svolta nel giallo della morte di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato senza vita, il 30 maggio 2013, nella sua casa di Madrid. Grazie allo studio degli indirizzi IP e alla loro geolocalizzazione, i consulenti della società Emme Team, hanno potuto identificare anche una seconda persona il cui telefono era connesso ai social network del cameraman.

LA VIDEO INTERVISTA A SANTINA BIONDO

Officina Stampa del 27/05/2021 – L’intervista alla mamma di Mario Biondo alla luce degli ultimi sviluppi sul caso

La famiglia di Mario, per cui la società italo-statunitense svolge indagini difensive, non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio, ma è da sempre convinta che il figlio sia stato assassinato.

Il mese scorso, i consulenti di Emme Team, avevano scoperto che le conclusioni del consulente, nominato dalla procura di Palermo nel 2014, “erano totalmente incompatibili con gli allegati e le copie forensi dei dispositivi, specialmente dopo aver recuperato le attività internet dei profili social di Mario Biondo, su Facebook e Twitter”. Dati e attività sui social, sottolineano i consulenti, che “hanno permesso di identificare almeno due persone coinvolte quella notte e presenti all’interno dell’appartamento e nelle sue immediate vicinanze”. La settimana scorsa è stato identificato il primo degli ignoti connessi ai social di Mario. Il perito Emme Team nominato per l’Italia ed il team di legali consegnerà il lavoro completo in una consulenza finale alla Procura Generale di Palermo, in modo che finalmente, dopo tanto tempo, si possano iniziare quelle azioni peritali che si spera possano portare finalmente giustizia a Mario Biondo, dopo 8 anni di lotta per la verità condotta dai suoi genitori.




Nemi, gestione rifiuti: dallo stadio mondezzaio al progetto di un’isola ecologica che non si può fare

Il Presidente della Commissione Rifiuti in Regione Lazio Marco Cacciatore insieme al portavoce del Comitato di cittadini Riccardo Amici spiegano come stanno effettivamente le cose

NEMI (RM) – Una gestione dei rifiuti quella che viene fatta a Nemi, il piccolo paese incastonato nel cuore del parco dei Castelli Romani, che appare in netto contrasto con quanto previsto dalle “norme in materia ambientale” disposte dalla Legge 152 del 2006.

Lo stadio comunale “Luciano Iorio”, che si trova nella parte alta di Nemi, è ormai relegato a parcheggio di mezzi della nettezza urbana che, quotidianamente, dopo aver raccolto i rifiuti differenziati dai vari quartieri della cittadina, li travasano dai mezzi più piccoli a quelli più grandi che poi li trasferiscono nel centro di raccolta.

Una attività, quella che avviene all’interno dello stadio comunale, espressamente vietata dalle norme ambientali soprattutto per la presenza del pozzo di acqua potabile che serve la popolazione situato a poche decine di metri dallo stadio comunale. E la preoccupazione per un possibile inquinamento della falda acquifera ha portato tanti cittadini a costituirsi in un comitato spontaneo che ora sta cercando di sollecitare tutte le istituzioni a ristabilire uno stato di legalità che tuteli l’ambiente e la salute pubblica.

Ma le intenzioni dell’amministrazione comunale di Nemi, guidata da Alberto Bertucci, fino ad oggi sono rimaste sorde alle tante richieste della cittadinanza tant’è che lo scorso 22 aprile il Consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo e la variante al Prg per realizzare un centro di raccolta rifiuti-isola ecologica in via della Radiosa, a ridosso dello stadio e a soli 40 metri dal pozzo di acqua potabile. E le intenzioni del Comune, riguardo lo stadio comunale, sono quelle di concederne la gestione a terzi con la clausola di “consentire l’utilizzo dello spogliatoio nelle ore del mattino ai dipendenti di Minerva”.

Quello che appare sembrerebbe dunque un disegno ben preciso, da parte degli amministratori comunali, che vedrebbe sorgere un’isola ecologica a ridosso di un pozzo di acqua potabile e un impianto sportivo – lo stadio comunale – che fungerebbe da spogliatoio per i dipendenti della società Minerva.

Ora, per poter procedere, mancano solo i pareri degli altri enti, tra cui quello di Acea che gestisce il pozzo di acqua e al comitato di cittadini non resta altro che sperare che non si trovi la solita soluzione all’italiana dove la Legge per alcuni soggetti viene interpretata in un modo mentre per altri soggetti viene invece applicata senza se e senza ma.    




Assalti ai bancomat: sgominate tre bande criminali tra Catania e Trapani

La Polizia di Stato di Trapani ha sgominato bande specializzate negli assalti ai bancomat .

Sono 22 le persone denunciate, di cui diciotto quelle destinatarie di misura cautelare nell’ambito di una vasta operazione tra le province di Trapani e Catania, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Trapani, dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Marsala con la collaborazione della Squadra Mobile del Capoluogo etneo.

Nel mirino degli investigatori gli appartenenti a tre gruppi criminali, tra loro collegati e  specializzati nel furto delle postazioni ATM, mediante l’utilizzo di escavatori.

I malviventi utilizzavano infatti mezzi d’opera, di regola rubati, per scardinare le postazioni bancomat e poi, dopo averli caricati a bordo di altri veicoli pesanti, sempre oggetto di furto, erano soliti portarli in località appartate, dove provvedevano all’apertura per estrarne dall’interno il denaro.

Gli agenti, già dalle prime indagini avviate dopo un assalto avvenuto presso la postazione ATM di un istituto bancario marsalese nel luglio del 2019, avevano compreso di essere difronte ad uno o più gruppi specializzati nell’esecuzione di tali particolari colpi.

In effetti le successive investigazioni, effettuate attraverso attività tecniche e supportate anche dagli esiti di accertamenti biologico-forensi su alcuni oggetti rinvenuti e sequestrati durante uno degli episodi, hanno permesso di addebitare ai componenti delle tre bande ben n. 5 episodi criminosi.

In particolare, la prima incursione, risalente al 10 luglio del 2019, si era verificata a Marsala ai danni di uno sportello della Banca Intesa, la seconda nella località Xitta di Trapani il 31 agosto, con vittima una filiale del gruppo bancario Credito Valtellinese, la terza e la quarta, avvenute sempre nel comune lilibetano il 3 ottobre ed il 10 novembre dello stesso anno, ai danni, rispettivamente della Banca di Credito Cooperativo Toniolo e di una filiale di Poste Italiane. Il quinto assalto, avvenuto il 19 febbraio 2020 e solo tentato, aveva infine visto protagonista lo sportello ATM del Credito Siciliano di Trecastagni (CT).   

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno progressivamente accertato la presenza di una “struttura Catanese”, composta da elementi di provata abilità, che, con procedure di approccio di tipo militare, mettevano a disposizione la propria expertise nell’esecuzione materiale dell’assalto e di due distinti gruppi, l’uno formato da pregiudicati marsalesi e l’altro da trapanesi, che fornivano assistenza logistica e supporto operativo.

Le accuse ipotizzate vanno dall’associazione a delinquere, al furto aggravato sia delle postazioni ATM sia dei mezzi propedeutici ai colpi come autovetture, furgoni ed escavatori. Per alcuni indagati anche la simulazione di reato per aver falsamente attestato la sottrazione di propri veicoli poi utilizzati negli assalti, nonché il danneggiamento di alcune vetture durante lo sradicamento delle postazioni bancomat.

Nel corso dell’attività sono stati sequestrati una bombola contenente ossigeno, destinata ad bloccare l’attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote ed un disturbatore di frequenze c.d. “Jammer” – che dà il nome dell’operazione – utilizzato per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi G.P.S. durante i colpi.

L’ammontare globale delle somme asportate ammonta ad oltre 225 mila euro, di cui 74 mila circa sono stati recuperati durante le indagini e restituiti all’istituto di credito vittima dell’assalto.

Impegnati nell’operazione diversi Reparti Prevenzione Crimine, unità cinofile ed un elicottero del Reparto Volo di Palermo.     




Anguillara Sabazia, lavori per riapertura via Verdi: ancora nulla all’orizzonte. Manciuria presenta una interrogazione consiliare

Dall’annuncio fatto dal primo cittadino davanti le telecamere di Officina Stampa sono trascorsi ad oggi oltre due mesi e a quanto pare ancora non c’e’ traccia di finanziamenti

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Trascorsi oltre trenta giorni dall’approvazione del bilancio di previsione 2021 di Anguillara Sabazia e ancora non risulta nessun finanziamento regionale o ministeriale finalizzato ai lavori per la riapertura a settembre della scuola di via Verdi.

Il plesso scolastico era stato chiuso nel 2019 a seguito dell’esito di una perizia per la verifica statica e di vulnerabilità sismica fatta da un ingegnere incaricato dalla ex giunta pentastellata. E successivamente grazie alla verifica più approfondita redatta dall’Ing. Saturno Minnucci, tecnicamente definita in LC3, è arrivato il via libera.

Il sindaco Angelo Pizzigallo nel corso di una intervista rilasciata al direttore di questo giornale Chiara Rai nel corso della trasmissione “Officina Stampa” lo scorso 12 marzo ha precisato che al fine di poter riaprire la scuola con il suono della campanella di settembre sono comunque necessari degli interventi da fare a breve e altri che invece è possibile programmare nel tempo e che per questo l’amministrazione comunale si sarebbe attivata per presentare alla Regione Lazio una richiesta economica finalizzata all’intervento straordinario da portare avanti nell’immediato per poter riaprire a settembre.

Officina Stampa del 11/03/2021 – L’intervista di Chiara Rai al Sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo

Dall’annuncio fatto dal primo cittadino sono trascorsi ad oggi oltre due mesi e a quanto pare ancora non c’e’ traccia di finanziamenti

A circa 100 giorni dalla riapertura delle scuole la preoccupazione è dunque quella che non si faccia in tempo a fare i lavori necessari per garantire una riapertura in sicurezza.

Il Consigliere comunale di “Anguillara Svolta” Sergio Manciuria ha quindi presentato una interrogazione consiliare in cui chiede i seguenti chiarimenti:

  • 1) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-Assessore Delegato se è stato consegnato o eventualmente entro quale termine prevedibilmente si procederà alla consegna del Progetto Definitivo Esecutivo per gli interventi da eseguire sul plesso scolastico di Via Verdi
  • 2) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-Assessore Delegato se tale richiesta di finanziamento è stata presentata alla Regione Lazio e la tempistica per l’ottenimento delle somme da stanziare per l’esecuzione dei lavori in tempi concilianti con l’apertura del nuovo anno scolastico 2021-2022
  • 3) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-Assessore delegato se è stata adottata o si pensa di adottare una soluzione alternativa quale l’acquisizione di mutuo a carico dei cittadini di Anguillara per eseguire comunque i lavori di adeguamento del Plesso Scolastico di Via Verdi e la tempistica per procedere all’esecuzione delle opere progettate ;
  • 4) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-Assessore delegato sulla base dei precedenti quesiti rimane ferma la decisione di riaprire a Settembre 2021 il p/esso scolastico di Via Verdi e lo smantellamento definitivo dei containers di Via Duca degli Abruzzi al 30 giugno 2021 il cui costo di 33.000 euro mese continuerebbe a gravare sulle casse comunali in caso di prolungamento della locazione:
  • 5) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-Assessore delegato se è intenzione di questa Amministrazione denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica competente la precedente Amministrazione con i relativi Responsabili di Area che omettendo una ulteriore verifica con grado superiore (LC3) hanno gravato le casse comunali di oltre unmilonecinquecentomila (salvo il ripristino e la rinuncia al secondo campo di calcio) per containers fatiscenti e obsoleti a fronte di una stima complessiva di 450.000 euro per adeguamento dell’attuale Plesso di Via Verdi.



Milano, sgominata banda di pericolosi rapinatori: in manette 8 persone che terrorizzavano i commercianti

MILANO – Arrestati 8 soggetti di origine egiziana ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, estorsione, violenza privata e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

A mettere le manette ai polsi agli 8 banditi, rintracciati tra Milano e la provincia di Varese, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica (Sost. Proc. Dott. Francesco Vittorio De Tommasi)

Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri Milano Duomo e coordinate dalla Procura di Milano, hanno consentito di ricostruire, attraverso la raccolta di dichiarazioni testimoniali e le individuazioni fotografiche da parte della vittima e di altre persone informate sui fatti, nonché l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e i riscontri in banca dati, che gli otto stranieri (quattro dei quali tra loro fratelli):

  • la sera del 17 gennaio 2021, avevano fatto irruzione all’interno di un negozio di sito in Via Imbonati e, dopo aver violentemente percosso il titolare (un 34enne egiziano) con pugni, calci e schiaffi al corpo e al volto per circa due ore, stringendogli una corda al collo e colpendolo alle gambe con una mazza di ferro, si erano impossessati di 62 dispositivi telefonici, circa 2.000€ in contanti ed altre apparecchiature elettroniche per poi guadagnare la fuga, non prima di averlo legato con delle fascette in plastica ai polsi ed alle caviglie ed imbavagliato con un nastro adesivo, tanto da lasciarlo immobilizzato al suolo sino alla sera del giorno seguente, quando era stato soccorso da un familiare;
  • durante la violenta aggressione, al fine di indurlo ad abbandonare il quartiere poiché sospettato di essere autore di segnalazioni alle FP sulle loro attività illecite, gli avevano intimato di sottoscrivere un intero libretto di cambiali dopo aver fotografato e ripreso le sue parti intime con la minaccia di diffonderne i contenuti, evento non realizzatosi per il rifiuto opposto della vittima che, una volta riacquistata la libertà, non aveva esitato a denunciare l’accaduto.

L’attività investigativa ha inoltre consentito di accertare altri due episodi di estorsione e rapina commessi da due degli egiziani nei confronti di un altro connazionale (un 24enne titolare di un negozio di ortofrutta), in occasione dei quali, rispettivamente:

  • si erano impossessati di alcuni prodotti ortofrutticoli in vendita, rifiutandosi deliberatamente di corrispondere il prezzo dovuto;
  • lo avevano colpito al torace e un orecchio con un coltello a serramanico, provocandogli ferite da taglio[1] e sottraendogli dalle tasche del giubbotto un telefono cellulare e la somma contante di 1.830 € prima di darsi alla fuga.

L’operazione di oggi, convenzionalmente denominata “Jafar” (dal nome del personaggio cinematografico che, avvalendosi della sua malvagia, mira alla conquista della città e del mondo intero) ha permesso in definitiva di assicurare alla giustizia una pericolosissima banda di cittadini extracomunitari la quale, negli ultimi mesi, avrebbe terrorizzato i commercianti, in gran parte connazionali, di alcuni quartieri del capoluogo lombardo con l’intento di esercitare un controllo pervasivo attraverso la commissione sistematica di delitti contro il patrimonio e la persona.




Bracciano, l’assessore alla Cultura Claudia Marini: “Tanti i successi per la nostra Città”

BRACCIANO (RM) – L’intervista con l’Assessore alla Cultura di Bracciano Claudia Marini all’indomani di uno dei tanti traguardi raggiunti dalla Città di Bracciano nel corso di questi ultimi anni con l’amministrazione guidata dal Sindaco Armando Tondinelli. Bracciano è stata insignita del titolo di Città del Formaggio 2021. L’ambito riconoscimento è arrivato dall’ONAF, – l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio – che ha voluto premiare la forte tradizione casearia di Bracciano che rappresenta una vera e propria eccellenza del “Made in Italy” conosciuta in tutto il mondo.



La Città vanta ancora oggi la presenza di una nutrita comunità di allevatori e casari veri e propri custodi di antiche ricette come quelle del “Pressato a mano” e del “Caciofiore di Columella” attualmente prodotto nell’intero territorio sabatino nonché oggetto di Presidio Slow Food per la biodiversità.

Una tradizione, quella del formaggio, che nel corso del Cinquecento appare sulle mense aristocratiche in abbinamento alle pere, considerate il frutto più prelibato e destinato ai soli nobili, da cui il famoso detto “al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere”. E nel Ducato di Bracciano, istituito nel 1560, l’attività della pastorizia figurava tra le più importanti e remunerative e nella pizzicheria del paese si potevano acquistare numerose varietà di formaggi, come attestato dalla documentazione di archivio datata 1586: Cascio Pecorino a 4 bajocchi alla libbra, Cascio Pecorino tosto, cioè stagionato, a 5 bajocchi, Cascio de capra, a circa 3 bajocchi e a 4 quello stagionato. E ancora: Cascio Vaccino intorno ai 6 bajocchi, Cascio Fresco col sale, quello che oggi viene definito come “Primo Sale” a poco più di 3 bajocchi. Tra i latticini figurava la ricotta romanesca e quella salata nonché il butirro, cioè il burro, nella versione salata, all’incredibile costo di ben 20 bajocchi la libbra.  

La cerimonia di proclamazione si è svolta nel pieno rispetto delle norme anti Covid lo scorso sabato 15 maggio nella meravigliosa cornice del “Chiostro degli Agostiniani” dove i rappresentanti dell’Onaf hanno consegnato ufficialmente al Sindaco Armando Tondinelli il pannello segnaletico turistico che ora sarà installato all’ingresso della Città a testimonianza della fervida attività di pastorizia, di caseificazione e del consumo di formaggio sul territorio braccianese.

D’altronde, quando si pensa alla cucina tipica romana, che ha influenzato anche quella del territorio sabatino, come si fa a non immaginare spaghetti cacio e pepe, pasta alla Amatriciana, per non parlare della Carbonara, senza l’utilizzo del pecorino romano?




Catania e Siracusa, traffico stupefacenti tra Italia e Stati Uniti: arrestate 9 persone e 29 indagate tra cui 5 medici

La Polizia di Stato di Siracusa e Catania e i finanzieri dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Siracusa e di Catania hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 9 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanza stupefacente tra l’Italia e gli Stati Uniti.