Milano, arrestati 3 giovani banditi: poco prima avevano rapinato un passante e un farmacista

Il video con le immagini shok dell’aggressione al farmacista

MILANO – Nella tarda serata del 12 novembre, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano sono intervenuti in via Boscovich, dove pochi minuti prima era stata consumata una rapina ai danni di un passante di settantadue anni, da parte di tre giovani che, sotto minaccia di un coltello, gli avevano sottratto il portafoglio, senza procurargli lesioni.

Durante l’intervento, veniva segnalata al numero di emergenza 112 una ulteriore rapina appena consumata nella vicina via Matteucci, presso la “Farmacia Internazionale”.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, giunti in forze sul posto, dopo aver acquisito per entrambi gli episodi i primi utili elementi investigativi e estrapolato e visionato le immagini del sistema di videosorveglianza della farmacia, avviavano immediatamente le ricerche dei tre autori, scandagliando le vie limitrofe in modo sinergico e con più equipaggi.

Il video con le immagini shok dell’aggressione al farmacista

Poco dopo i tre, intercettati da un’autoradio in via Ponchielli, si davano alla fuga tentando di trovare rifugio in uno stabile al civico 2. All’interno del palazzo i militari riuscivano a scovare uno dei rapinatori, (S.D., diciottenne della provincia di Pavia, con pregiudizi di polizia) mentre si nascondeva in un vano tecnico all’ultimo piano, dopo essersi disfatto della sua giacca e del coltello, abbandonati nel cortile condominiale. Gli altri due rapinatori (F.A. diciottenne, con pregiudizi di polizia e B.A.G, diciassettenne, incensurato, entrambi della provincia di Pavia), venivano invece bloccati mentre tentavano di dileguarsi a piedi nella vicina via Boscovich.

Dalla visione dei filmati della farmacia è stato possibile notare i tre giovani entrare nell’esercizio commerciale e, dopo aver scavalcato il bancone, accanirsi con azione fredda e repentina caratterizzata da inaudita violenza, nei confronti della vittima, colpendolo con pugni al volto e calci ai fianchi prima di sottrarre del denaro dalla cassa, lo smartphone del farmacista e fuggire precipitosamente.

Le perquisizioni dei rapinatori hanno consentito di rinvenire la refurtiva, consistente nella somma contante di 150€ oltre al cellulare sottratto. Il farmacista, è stato trasportato dal 118 presso il pronto soccorso dell’Ospedale “Città Studi”, con il volto sanguinante e con contusioni multiple per le percosse subite. È stato quindi medicato e dimesso con sette giorni di prognosi.

Al termine delle operazioni di polizia giudiziaria, i due maggiorenni sono stati tradotti al carcere di San Vittore, mentre il minorenne al carcere minorile di Torino.




Nemi, a proposito della Stele alla Folgore… nota di un ex ufficiale di artiglieria

di Massimo Zavaglia*

NEMI (RM) – Ho seguito con interesse la vicenda legata alla posa della stele da parte del Nucleo Paracadutisti Colline Romane organizzata con l’autorizzazione/ beneplacito dell’amministrazione Comunale di Nemi, con tanto di cerimonia d’inaugurazione a cui hanno dato risalto stampa e televisione, locale e nazionale.

Fulminea e agguerrita è stata la reazione di dissenso sia dei consiglieri comunali di minoranza che dell’ANPI, sfociata in una manifestazione lo scorso 7 Novembre.

Il punto è questo:

– E’ legittimo il diritto di esprimere il sentimento di appartenenza dei paracadutisti al proprio corpo, alle proprie origini, ai loro caduti? Rispondo si!

– Ritieni giusta e appropriata la Stele per come è stata eseguita e posta? Rispondo no!

Per motivare e capire occorre fare un pò di chiarezza, almeno per chi non conosce le vicende storiche che andrò a citare.

La Divisione Paracadutisti “Folgore” fu costituita nel Settembre del 1941, con Ufficiali e uomini provenienti da tutti i reparti del Regio Esercito, prese tale nome solo nell’Agosto del 1942. Fu impiegata sul fronte Libico, ricordo indelebile a testimonianza del valore indiscusso del corpo la famosissima battaglia di El Alamein, in quei giorni rimasti nella memoria collettiva i paracadutisti si coprirono di Gloria.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 17/05/2018 sull’ultima battaglia di Takrouna 1943: l’orgoglio italiano sino all’estremo sacrificio

Interamente distrutta in combattimento la divisione venne sciolta a fine 1942

Rimase la 184 Divisione “Nembo” dove confluirono i superstiti della 185.Particolare risalto occorre dare ai fatti avvenuti all’indomani dell’8 Settembre 1943, in questa data tutti i militari dell’esercito Italiano si trovarono di fronte ad una dura scelta:-alcuni decisero per il “Tutti a casa”-altri per rimanere alleati dei Tedeschi-altri per entrare nella resistenza o ancora per combattere a fianco degli Anglo-Americani.

In quei giorni nelle file della Divisione Nembo si registrarono fatti molto gravi che portarono in Sardegna all’uccisione del Colonnello Alberto Bechi Luserna, eroe indiscusso di El Alamein, fu ucciso dal Capitano Corrado Alvino per impedire al XII Battaglione comandato dal Maggiore Mario Rizzatti di unirsi ai tedeschi della 90 divisione Panzergrenadier. Anche nel III Battaglione dislocato in Calabria ci furono delle defezioni, la maggior parte dei militari comandati dal capitano Edoardo Sala decisero di confluire nella Repubblica Sociale Italiana.

Il reduce della battaglia di El Alamein Luigi Tosti nell’intervista a Officina Stampa del 17/05/2020 ricorda quella che fu l’ultima battaglia contro le truppe alleate combattuta all’arma bianca

Ritroviamo questi personaggi nei pressi delle nostre amate “colline Romane” nel 1944 a fianco dei tedeschi per opporsi all’avanzata degli Alleati dopo lo sbarco di Anzio.

Il Capitano Alvino morì presso il “fosso della Moletta” nei pressi di Aprilia, non molto distante dall’attuale centro commerciale Aprilia 2, il Capitano Sala partecipò alla “difesa di Roma” presso castel di Decima, suo è il motto”Per l’onore d’Italia” dei combattenti della RSI.Venne chiamato Esercito cobelligerante Italiano l’insieme dei reparti che combatterono a fianco degli alleati.

In questi reparti ritroviamo anche la parte più numerosa della divisione Nembo.Sempre per rifarci agli episodi fin qui narrati e per dire che non tutti i paracadutisti combatterono nella Repubblica Sociale vorrei citare il capitano Carlo Francesco Gay, il quale l’8 Settembre decise di non seguire il suo comandante Edoardo Sala e dandosi alla macchia formò il 1° squadrone FLa effe sta per “Folgore” che risali la Penisola davanti al XIII Corpo d’Armata Britannico.

Ritengo che gli autori della Stele si siano adoperati affinchè emergessero forti i richiami a quella componente della Folgore che operò appunto per “L’onore d’Italia” nella RSI e anche nei pressi delle colline Romane.

Credo che l’Amministrazione Comunale di Nemi volontariamente o involontariamente abbia appoggiato questo progetto di parte che come i fatti dimostrano ha suscitato e continua suscitare sdegno e perplessità.

*Cittadino di Nemi, storico dilettante ex Ufficiale di Artiglieria




Prima colazione, un’eccellenza del “Made in Italy”: dalla tavola degli italiani a protagonista su Instagram con Marika Milano e la sua “Breakfast and Coffee”

Prima colazione, uno dei comparti d’eccellenza del Made in Italy. L’appuntamento quotidiano al quale non rinunciano 9 italiani su 10. E così tra biscotti, fette biscottate, cereali, caffè, succhi, miele e marmellate il mercato continua a premiare le aziende di questo settore.

Basti pensare che solo nel 2018 la produzione a valore dei prodotti usati anche per la prima colazione è stata di circa 10 miliardi e 440 milioni di euro (escluso latte e yogurt). Tra i prodotti preferiti si confermano pane e fette biscottate, con o senza marmellata, miele e creme spalmabili alla nocciola o al cacao e biscotti classici o ai cereali, ricchi o salutistici. Troviamo poi merendine, brioches confezionate e yogurt. Mentre nella prima colazione dei giovanissimi a farla da padrone sono muesli e cereali. Tra le bevande il caffè e il cappuccino restano in cima alla classifica delle preferenze.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 5/11/2020

E la prima colazione è oggi protagonista su Instagram, Facebook, Twitter dove sempre i più giovani – circa 1 milione di persone – immortalano latte, biscotti e quant’altro per condividere le proprie foto sui social. Un momento perfetto per condividere uno scatto goloso. Soprattutto a casa durante i fine settimana, quando la tavola può essere preparata con calma, realizzando le combinazioni di alimenti più fotogeniche e ricche.

Ed è proprio dalla colazione che è partita la carriera social di Marika Milano, romana, classe 1984, “breakfast addicted per natura”, come lei si definisce. Nel 2015 ha affiancato al suo lavoro di grafica e multimedia designer quello di influencer. Ha ideato un progetto che è diventato un blog e una pagina Instagram entrambe seguitissime: Breakfast&Coffee, che in pochi anni ha raggiunto quasi 63mila follower.

La video intervista con Marika Milano a Officina Stampa del 5/11/2020

L’hashtag #breakfast registra più di 89 milioni di post, l’hashtag #colazione più di 3 milioni e l’hashtag #colazioneitaliana registra circa un milione di interazioni.

I consigli della dottoressa Elisa De Filippi Biologa Nutrizionista per una sana colazione – Officina Stampa del 5/11/2020



Guidonia, Ryder Cup 2023. Pioggia di milioni dal Governo: all’Astral il compito di gestire gli appalti per il rifacimento delle strade

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – 50 milioni di euro dal governo, di cui 27 milioni e mezzo connessi all’evento della Ryder Cup, i mondiali di golf che si terranno a Guidonia Montecelio nel 2023 presso il Marco Simone Golf & Country Club di proprietà della famiglia Biagiotti.

Un evento per il quale si stima la partecipazione di circa 50mila persone al giorno e che allo stato presenta una rete viaria e di mobilità interessate non in grado di sostenere questo afflusso giornaliero di persone.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 29/10/2020

Le strade interessate dai mondiali di Golf del 2023 che si terranno a Guidonia sono quasi tutte di competenza della Città Metropolitana di Roma Capitale, esclusa via di Marco Simone, che è di competenza del IV Municipio del Comune di Roma. Così come l’atavico problema del trasporto pubblico, che durante la prima riunione in Campidoglio relativa le problematiche del trasporto pubblico legate alla Ryder Cup, non hanno trovato disponibilità, per mancanza di fondi da parte dell’ATAC, nella richiesta di far proseguire il percorso della linea bus 041 fino alla rotatoria di intersezione con la via Nomentana per servire un’intera fascia abitativa finora isolata.

L’intervista di Chiara Rai al sindaco di Guidonia Michel Barbet sul campionato 2023 trasmessa a Officina Stampa del 29/10/2020

Ora sarà Astral, la società partecipata al 100 percento dalla Regione Lazio, a gestire gli appalti milionari che dovranno prevedere tutti gli interventi infrastrutturali necessari entro settembre del 2023.

Una vera e propria opportunità per Guidonia Montecelio per cui stanno lavorando in sinergia la Federazione italiana golf, Ryder Cup, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Comune di Roma e il Comune di Guidonia. 

Quasi cento anni di Ryder Cup la competizione di golf tra Stati Uniti ed Europa che dal 1927, anno in cui si disputò la prima edizione si gioca ogni due anni in alternanza in uno dei due continenti

Il servizio sulla storia della Ryder Cup trasmesso a Officina Stampa del 29/10/2020

Inizialmente la gara era tra Stati Uniti e Inghilterra. Poi, nel 1979, è stata allargata a giocatori del continente europeo. Il nome viene mutuato da Samuel Ryder, uomo d’affari inglese che donò il primo trofeo. Si tratta di uno dei principali eventi sportivi al mondo per ascolti tv e volume d’affari e in palio non c’è un solo euro o un solo dollaro. Si gioca “solo” per quella coppa e per il prestigio. In Europa la Ryder Cup si è sempre disputata su percorsi britannici tranne che nel 1997 quando si tenne in Spagna) e nel 2018 in Francia. L’edizione del 2023, si terrà in Italia a Guidonia presso il Marco Simone Golf & Country Club




Truffe online, sgominata organizzazione criminale: oltre 80 aziende truffate in sei mesi

Vasta operazione della Polizia Postale nel settore del contrasto al fenomeno delle truffe: sgominato un sodalizio criminoso dedito alla consumazione di truffe online a livello internazionale con illeciti profitti per migliaia di euro riciclati in conti svizzeri e statunitensi

La Polizia Postale di Ancona e il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, hanno sgominato un sodalizio criminale dedito alla consumazione di truffe ad aziende italiane del centro/nord. Tali aziende, operanti in vari settori merceologici, venivano attirate dalla possibilità, poi risultata falsa, di concludere lucrosi affari con industrie americane. Denunciati 4 italiani, di cui due residenti all’estero, responsabili di una movimentazione fraudolenta di denaro per centinaia di migliaia di euro e di dollari che poi venivano trasferiti su conti svizzeri e statunitensi.

Oltre 80 aziende truffate in sei mesi con importi sottratti fino a mezzo milione di euro

L’indagine è scaturita dalla denuncia di un Amministratore Delegato di un’azienda marchigiana il quale veniva contattato da fantomatici collaboratori di una società statunitense alla ricerca di un fornitore europeo per conto di varie ditte americane che manifestavano interesse per i prodotti offerti dall’azienda per i quali richiedevano i cataloghi.
La ditta pertanto veniva scelta come fornitrice e da lì nasceva l’esigenza di organizzare un viaggio per un incontro di lavoro presso la sede della società americana. A seguito di contatti con sedicenti dipendenti della società committente, l’imprenditore pagava così il costo di un pacchetto per viaggio e soggiorno negli U.S.A. Successivamente il viaggio negli Stati Uniti veniva posticipato più volte con varie motivazioni fino a quando l’imprenditore capiva di essere stato raggirato.

Gli accertamenti tecnici e di polizia giudiziaria hanno consentito di individuare un vero e proprio “sistema truffaldino” operativo da diversi anni. L’attività delittuosa veniva gestita sul territorio nazionale da una coppia di coniugi veneti, mentre gli accertamenti condotti sui conti correnti esteri sui quali confluivano le somme di denaro provenienti dalle truffe, hanno evidenziato la transnazionalità del sodalizio criminoso ed il coinvolgimento di altri due soggetti italiani, residenti all’estero.

Il modus operandi della compagine criminale era ben definito nei ruoli e nei compiti a ciascuno assegnati

Il primo livello era affidato ai coniugi B e N, i quali prendevano i primi contatti con società, essenzialmente ubicate nel nord/centro Italia, proponendo l’opportunità di aprire partnership con società statunitensi come la “Berkshire Hathaway Inc.” ed altre. Le vittime venivano contattate da soggetti che si celavano dietro ad identità illecitamente carpite a mezzo di comunicazioni con l’applicativo Skype, ed email apparentemente provenienti da dipendenti della Berkshire Hathaway e di altre ditte. Dopo circa 20/30 giorni i truffatori ricontattavano la società italiana, dichiarando che, al termine di una valutazione comparata con altri competitor nazionali dello stesso settore merceologico, la società stessa aveva superato una prima verifica e quindi venivano richieste informazioni sulla sua capacità produttiva, stante l’elevato volume di prodotto da commercializzare negli USA.

Al fine di concretizzare l’accordo, che allo stato era un semplice gentlemen agreements, era necessario un viaggio negli USA per siglare un contratto di fornitura presso la sede centrale dell’azienda americana con il responsabile acquisti per l’estero. Alle Aziende veniva proposto, qualora non fossero in grado di provvedere autonomamente, di affidarsi ad una agenzia di viaggi che collaborava con la ditta americana e che avrebbe potuto procurare prenotazioni dei voli ed alberghi negli Stati Uniti a prezzi molto vantaggiosi, ciò anche in considerazione della necessità di acquistare voli “aperti” stanti gli impegni del responsabile acquisti per l’estero.

Il costo del viaggio era proporzionale al numero di persone che dall’Italia sarebbe partito per siglare gli accordi commerciali con la società americana. Gli importi, che variavano dai 3.000 € ai 13.000 € a seconda dei partecipanti, venivano bonificati su vari conti aperti presso alcuni istituti di credito statunitensi. A ridosso della partenza l’azienda veniva contattata nuovamente e avvisata di un posticipo del viaggio in quanto il dipendente dell’azienda americana – o la moglie dello stesso – era deceduto in un incidente stradale o si era gravemente infortunato.

Tali attività venivano poste in essere mediante il furto di identità di ignare vittime, nonché l’apertura di domini simili a quello originale della “Berkshire Hathaway Inc.” e delle altre società coinvolte.
Il secondo livello veniva invece curato dai due soggetti residenti all’estero, ma di fatto operanti dal territorio nazionale. I proventi dell’attività delittuosa confluivano infatti su conti correnti statunitensi appartenenti a società fittizie nella disponibilità di uno dei malfattori, il quale si occupava di trasferire i soldi sui suoi conti svizzeri, per poi trasferirli sul conto del quarto sodale. Quest’ultimo inoltre era deputato alla gestione e all’utilizzo di varie utenze telefoniche attivate, sulla base di identità illecitamente carpite o fittizie, per i successivi contatti con le aziende.

La complessa attività d’indagine informatica degli investigatori della Postale ha così permesso di accertare la presenza sul territorio nazionale di tutti i quattro membri della compagine criminale, anche di quelli residenti all’estero, sgominando quindi il sodalizio criminoso dedito alla consumazione di truffe online a livello internazionale.




Covid-19, tamponi rapidi in farmacia e dai medici di famiglia: l’accordo con le Regioni entro la prossima settimana

Da Nord a Sud, il sistema, diverso in ogni zona d’Italia, sembra in sofferenza: ore in coda ai drive in, giorni per avere il risultato, centralini telefonici in tilt, modalità che cambiano.

Tra le regioni più in difficoltà il Lazio e la Campania, con file fuori dalle strutture che arrivano anche a 10-12 ore di attesa.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 22/10/2020

Il problema è emerso ad esempio nel Lazio, regione che per prima ha puntato sul sistema dei drive in. Ora che la richiesta è salita, si registra un aumento di auto, tante ore di coda e tempi di attesa per avere il risultato che arriva dopo 5 o 6 giorni, troppi per garantire un efficace contenimento.

A Roma, alcuni giorni fa, sono state registrate anche 12 ore di coda per sottoporsi al tampone nella struttura drive-in alla Casa della Salute di Labaro, quartiere nord della capitale dove le auto erano in attesa dalle 2 del mattino.

Per cercare di sgravare il sistema dall’enorme mole di tamponi da processare, da alcuni giorni la Regione ha aperto anche ai laboratori privati, per ora solo per i test rapidi, i tamponi in grado di dare il responso in meno di mezzora, usati da mesi negli aeroporti e anche nelle scuole, ma ritenuti ancora meno affidabili di quelli molecolari.

A breve potrebbe arrivare anche il via libera per consentire ai medici di famiglia di fare i tamponi rapidi e i test sierologici direttamente in studio. Chi sospetta di essere positivo potrebbe infatti chiamare il suo medico, che lo convocherà fargli il tampone o andrà direttamente al domicilio dell’assistito, oppure, se non è tra i medici aderenti, indirizzerà l’assistito altrove. E nel giro di poco tempo verrebbe svolto il test con risposta veloce, smaltendo le code dei drive in.

I tamponi rapidi si potranno fare in farmacia

Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione con le Regioni annunciando l’inizio di una fase di sperimentazione: “In farmacia si fanno già i test sierologici in alcune regioni, proviamo a fare una sperimentazione come sta avvenendo a Trento per effettuare gli antigenici anche in farmacia”.

Speranza si è detto poi d’accordo con le Regioni che hanno chiesto di semplificare le procedure di tracciamento – “abbiamo già ridotto la quarantena a 10 giorni e eliminato il secondo tampone, siamo disponibili a trovare nuovi ambiti di intervento specifici” – e ha ribadito che si sta lavorando ad una convenzione con i medici di base per far sì che siano loro ad effettuare i tamponi rapidi che il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri sta acquistando.

All’inizio della prossima settimana dovrebbe esserci l’accordo sui test rapidi fatti dai medici di famiglia. La nuova normativa – stando a quanto si è appreso – prevede l’adesione volontaria dei camici bianchi e una possibile aggiunta contrattuale all’accordo collettivo di lavoro dei medici di base.

Intanto il il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, nel corso della riunione con le Regioni, ha annunciato un contingente di duemila operatori per potenziare le attività di tracciamento. “Con un’ordinanza di protezione civile – ha detto il ministro – creiamo un contingente per potenziare le reti sanitarie interne alle Asl e rafforzare le operazioni di tracciamento”. Il modello è lo stesso che a marzo ha portato medici e infermieri volontari negli ospedali più in difficoltà, e gli operatori socio sanitari in carceri e Rsa. I 2mila operatori verranno individuati con un bando della Protezione civile: 1.500 saranno destinati ad effettuare tamponi, test e tracciamento mentre altri 500 lavoreranno sulla richiesta di informazioi e sulle procedure da seguire.

L’obiettivo, ha spiegato Boccia durante la riunione, è di creare un contingente di persone “che non arrivano né da aziende ospedaliere pubbliche né private, perché non possiamo chiedere a nessuno di privarsi delle proprie risorse in questo momento”. Dunque ci si rivolge a “liberi professionisti o a coloro che non hanno un’occupazione fissa, ad autonomi che hanno caratteristiche che individuiamo insieme alle Regioni e potranno lavorare fino al termine dello stato di emergenza sanitaria”. Gli operatori saranno nella disponibilità delle singole Asl e le domande saranno fatte direttamente per la Regione di residenza.




Pedofilia: rimosso il vescovo polacco Edward Janiak

Il Papa ha accettato la rinuncia del vescovo della diocesi di Kalisz (Polonia), mons. Edward Janiak, e contestualmente ha nominato amministratore apostolico “sede vacante” mons. Grzegorz Rys, arcivescovo di Lodz. Mons. Janiak da qualche tempo è accusato da alcune vittime di abusi in Polonia di aver coperto preti pedofili.

La vicenda si è particolarmente animata nel Paese dopo che lo scorso maggio i fratelli Tomasz e Marek Sekielski hanno diffuso il loro film-documentario “Zabawa W Chowanego” (“Giocare a nascondino”), sulla piaga della pedofilia da parte del clero polacco. 




Cerveteri, paura per un incendio sull’Aurelia: in fumo un capannone

Squadre dei vigili del fuoco sono impegnate sulla via Aurelia vicino a Cerveteri (Roma), per l’incendio di un capannone con rivendite di prodotti per la casa e prodotti ittici. Non risultano al momento persone coinvolte.




Firenze, vini contraffatti: 11 indagati e due arresti

La Guardia di Finanza di Firenze ha arrestato 2 persone ed altre 11 risultano indagatperché erano riusciti a mettere in piedi una organizzazione dedita a una sofisticata ed accurata falsificazione di bottiglie di vino recanti il noto marchio registrato “doc, Bolgheri, Sassicaia”. L’operazione è denominata “Bad Tuscan”




Elezioni regionali, Di Battista: “La più grande sconfitta della storia del M5s”

Sostanziale pareggio tra centrodestra e centrosinistra alle ultime elezioni regionali dove i 5 Stelle escono sconfitti ovunque, in ritirata non strategica al Sud, praticamente assenti al Nord.

Elezioni finite con un 3 a 3 dove il centrodestra, rispetto al gennaio scorso (quando si votò in Emilia-Romagna e il dem Stefano Bonaccini sconfisse la Lega), aggiunge comunque una regione nel proprio Risiko politico. Oggi, quindi, il centrodestra conduce 15 regioni a 5 rispetto al centrosinistra.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 24/09/2020

Un’evoluzione in cui l’Italia ha cambiato totalmente colore politico rispetto al 2014, quando lo strapotere dei governi “rossi” era di 16 a 4. Poi si è passati al 15 a 4 nel 2018, mentre il quadro è stato ribaltato nel 2019, quando il centrodestra ha rimontato, arrivando a condurre per 10 a 9 (non contando la Valle d’Aosta).

All’interno della coalizione di centrodestra sono iniziate subito le discussioni rispetto a un risultato che il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva immaginato come molto più rotondo (“vinceremo 7-0”, aveva detto). Il leader della Lega ha però subito chiarito: “Nel centrodestra non ho competitor”. Secondo gli osservatori, questo risultato – unito a quello del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari: dove ha vinto il sì, con quasi il 70 per cento – dà respiro al governo e quelle che dovevano essere le elezioni della potenziale spallata sono diventate, dunque, le elezioni della stabilità.




Referendum, dopo la vittoria del si elezioni anticipate con nuove camere ridotte o continuare con queste fino alla fine della legislatura?

Il risultato del referendum sul taglio dei parlamentari in Italia ha certamente rafforzato la coalizione di governo (PD + Movimento cinque stelle), ma ha anche dimostrato una tendenza italiana: l’odio per la politica e per i politici di professione. Il taglio al numero dei parlamentari verrà applicato a partire dalla prossima legislatura.

“L’antipolitica è ancora abbastanza forte in Italia” ha detto Giovanni Orsina, Professore di Scienze Politiche e Direttore della School of Government dell’Università Luiss di Roma. “Il motivo per cui la maggior parte degli elettori ha votato a favore delle riduzioni dei parlamentari, – ha proseguito Orsina – secondo me, è che volevano avere politici meno professionisti in giro”.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 24/09/2020

Questo referendum riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. Il risparmio stimato sarà inferiore a 50 milioni di euro all’anno. Ora la questione è se andare alle elezioni anticipate con nuove camere ridotte o continuare con queste fino alla fine della legislatura ed eleggere anche l’arbitro supremo: il presidente della Repubblica, il cui mandato scade nel 2022.

I risultati elettorali hanno indebolito soprattutto Matteo Salvini che non ha saputo dare la spalla al governo. Un risultato che indubbiamente rafforza la coalizione di governo e fa sperare che questo governo arrivi indenne alle prossime elezioni. Il Pd si rafforza all’interno dell’esecutivo e riesce a frenare l’avanzata del centrodestra e in particolare della Lega di Salvini.