Torvaianica, il presepe di sabbia incanta i visitatori

TORVAIANICA (RM) – Un suggestivo presepe fatto con la sabbia è stato inaugurato nei giardini di piazza Italia a Torvaianica, rinomata località marina sul litorale laziale. 

L’opera, benedetta dal parroco Don Andrea, è stata realizzata dall’artista Ivan Caponecchi.

A promuovere la sua realizzazione è stata l’Associazione Sviluppo Torvaianica, da sempre attiva sul territorio, con il patrocinio del Comune di Pomezia.

Il video servizio

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 10/12/2020

L’associazione riunisce imprenditori, artisti, artigiani e appassionati che vogliono contribuire al rilancio turistico del posto.

Il presepe di sabbia è un vero e proprio monumento alla pace, alla non violenza, alla laboriosità civica, all’umiltà come sale della vita.

E questa natività a Torvaianica già ha attirato tanti visitatori. Il presepe è visitabile tutti i giorni, presso i giardini di piazza Italia, dalle 8 alle 20.

“La sabbia del nostro mare – ha detto la vicesindaco Simona Morcellini – alimenta l’opera, perché ogni granello è importante per il tutto, perché ognuno di noi è parte di qualcosa di più grande e sacro”




Roma, Ardeatino-Tor Marancia: manifestazione di cittadini e amministratori per dire no all’isola ecologica

ROMA – Flashmob promosso dal Comitato di Quartiere Ardeatino- Tor Marancia, per dire NO ad un’isola ecologica in via Antonio Malfante. 

Alla manifestazione spontanea di sabato scorso hanno preso parte, amministratori locali come Franco Federici consigliere municipale per Fratelli d’Italia e Amedeo Ciaccheri presidente di municipio del Partito Democratico e l’europarlamentare della Lega Simona Baldassarre.

Alla protesta ha partecipato anche il consigliere municipale della Lega Simona Foglio: “Ci troviamo di fronte ad una scelta scellerata del Campidoglio, prima avallata e poi smentita dalla sinistra che governa il nostro Municipio. Per fortuna, il tempo della Raggi e della sinistra sua alleata sta per terminare”.

“La Lega, ha dichiarato la Baldassarre, ritiene sbagliato nel metodo e nel merito fare una discarica in questo quadrante e ciò dimostra, ancora una volta, la superficialità e l’incompetenza da parte della sindaca Raggi nella gestione della Capitale. 

L’Europarlamentare, attraverso la sua pagina FB ha richiesto: più dialogo con i territori, il sostegno ad azioni innovative per trasporti, edilizia sostenibile e l’agricoltura e l’incentivo al riciclaggio, al riuso, alla sostituzione di materie rare o che hanno importante impatto ambientale. 

In ordine di interventi: Simona Baldassarre parlamentare europea di lega – Franco Federici consigliere municipale VIII MUNICIPIO FDI – Amedeo Ciaccheri presidente di municipio PD



Polizia Postale, Pedo-necrofilia: arrestato operaio specializzato di Roma sposato e con figli

Arrestato M.V., un operaio specializzato romano di 49 anni, sposato con figli adulti.

L’uomo è stato trovato in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di bambini di età compresa tra gli 0 e i 10 anni, circa 20.000 video, di natura particolarmente cruenta, alcuni addirittura di pedo-necrofilia.

Le complesse indagini portate avanti dagli uomini del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni (CNCPO) di Genova e Roma, in ambito di cooperazione internazionale di polizia, hanno inoltre evidenziato che l’arrestato attraverso una spycam, una piccola videocamera facilmente occultabile, era solito filmare a loro insaputa i bambini che incontrava nei centri commerciali o in altri luoghi pubblici.




Bracciano: “Su Ospedale Padre Pio basta strumentalizzazioni di certa politica!”

Riceviamo e pubblichiamo da nostri lettori

Caro Direttore Chiara Rai, quando a tutti i costi si vuole cavalcare una idea che non esiste non ci troviamo di fronte al giornalismo ma a un gossip di partito politico messo in scena da pseudo giornalisti che attaccano l’asino dove vuole il padrone. La critica è un conto e la cronaca un altro.

Sull’Ospedale di Bracciano non ci possono essere equivoci di sorta: siamo in emergenza Coronavirus e finché l’emergenza non finisce ci sono dei cambiamenti momentanei che fanno parte dell’ottimizzazione della gestione sanitaria.

Non c’è bisogno di gridare al lupo al lupo per fare qualche click in più, per mobilitare le folle alla vigilia di campagne elettorali che scottano e confondere le carte in un momento difficile dove bisogna fare i conti con la realtà.

Il nosocomio di Bracciano rimane un punto d’eccellenza per i Comuni intorno al lago e anche oltre. L’azienda sanitaria ha investito nel potenziamento dell’Ospedale di Bracciano e sarebbe un controsenso smantellare tutto. In virtù di cosa? Personalmente insieme a un nutrito gruppo di cittadini abbiamo letto la nota della Asl Rm4 e sentito l’intervento del direttore Quintavalle nell’ambito della trasmissione Officina Stampa da lei condotta e sinceramente non vediamo come sia possibile fraintendere delle comunicazioni così chiare che vorrei riportare all’attenzione dei lettori dell’Osservatore d’Italia perché sono la risposta a tutta la confusione messa in atto da determinati personaggi che fanno parte di un passato opaco.

LA VIDEO INTERVISTA AL DOTT GIUSEPPE QUINTAVALLE DIRETTORE GENERALE ASL ROMA 4 – CLICCARE SULLA FOTO PER VISIONARE

Officina Stampa del 26/11/2020 – La video intervista al Direttore Generale della ASL RM4 Dott. Giuseppe Quintavalle che ha parlato anche dell’ospedale di Bracciano

L’Ospedale Padre Pio fa parte del polo ospedaliero e in questo momento tutti siamo chiamati a fare il nostro dovere per contrastare la pandemia. Nello specifico le attività poste al contrasto del contagio sono state: per Civitavecchia ospedale San Paolo: divisione della medicina Covid con 30 posti e medicina non Covid con 13 posti (creati in week surgery e ortopedia). Per Bracciano ospedale Padre Pio: creazione di ulteriori 16 posti di medicina non Covid nella orto-chirurgia. Per questo periodo di emergenza pandemica, è necessario decongestionare i pronto soccorsi, e per poterlo fare è necessario avere la possibilità di effettuare i ricoveri presso il reparto di medicina non Covid. Di conseguenza abbiamo momentaneamente chiuso l’attività chirurgica non urgente a Bracciano. Le operazioni urgenti verranno effettuate a Civitavecchia, mentre al Padre Pio resteranno attivi gli interventi salva-vita. Non appena terminato questo periodo, che ci auguriamo passi al più presto, riprenderanno tutti i progetti dedicati al Padre Pio, la Post acuzie, le attività chirurgiche e oculistiche e l’implementazione dell’oncologia già in atto”.

E visto che la seguiamo con molta attenzione, caro direttore, senza voler entrare nel merito tanto a buon intenditor bastano poche parole, volevamo complimentarci con lei per sua professionalità e serietà: lei non risponde mai alle polemiche che circolano sui social, a volte anche aspre. Va dritta, garantendo l’anonimato anche alle persone che la fanno esporre a pubblica polemica per aver detto che in un comune c’è paura per i contagi. Sappiamo che sono parole che qualcuno ha pronunciato e che lei coerentemente con il segreto professionale copre incassando il brutto e il bello. La volevamo ringraziare invece per la sua costante presenza sul territorio, dedizione e apprezzamento che esprime attraverso ciò che scrive. Ne abbiamo tanti di esempi che potremmo fare: lei ama questo territorio.

Ciò che conta adesso è che attraverso il suo giornale possiamo chiedere a gran voce a chi denigra e semina incertezze di lasciare stare ogni strumentalizzazione: basta prendere in giro i cittadini. Finita l’emergenza l’Ospedale di Bracciano tornerà esattamente come prima, anzi continuerà a essere valorizzato. Noi siamo un gruppo di cittadini a cui siamo sicuri che lei manterrà, ancora una volta l’anonimato per permettere libertà di espressione e di parola anche a chi pensa di non averne. Grazie




Autismo, una diagnosi precoce è fondamentale per poter intervenire in maniera efficace

L’autismo, o meglio denominato “disturbi dello spettro autistico“, è un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente linguaggio e comunicazione, interazione sociale, interessi ristretti, stereotipati e comportamenti ripetitivi.

I diversi livelli di compromissioni di tali aree va a comporre il quadro generico della persona affetta da autismo, oltre ad una serie di elementi.

A causa della gamma di sintomi che varia per livello da individuo a individuo, l’autismo è ora chiamato disturbo dello spettro autistico (o ASD, acronimo inglese di “Autism Spectrum “Disorder“).

Il video servizio trasmesso a Officina stampa del 26/11/2020

Infatti il disturbo copre un ampio spettro di sintomi, livelli di abilità e disabilità, che possono influire o meno, nell’autonomia quotidiana e di vita.

L’autismo varia in gravità in base al livello di compromissione che limita l’autonomia nella vita quotidiana.

I bambini con disturbo dello spettro autistico hanno generalmente sintomi che si manifestano con difficoltà nella comunicazione e interazione sociale, difficoltà di comprensione del pensiero altrui e difficoltà ad esprimersi con parole o attraverso la gestualità o con l’utilizzo dei movimenti facciali.

In aggiunta, possiamo riscontrare anche una iper sensibilizzazione nei confronti di rumori e suoni, e movimenti del corpo ripetitivi e stereotipati, come dondolio, auto stimolazione o battito di mani.

Possono avere inoltre, risposte insolite alle persone, attaccamenti agli oggetti, resistenza al cambiamento nella loro routine, o comportamento aggressivo o autolesionista.

A volte possono sembrare non notare persone, oggetti o attività nell’ambiente circostante. Alcuni bambini con autismo possono anche sviluppare crisi epilettiche. E in alcuni casi, questi attacchi possono essere assenti inizialmente per verificarsi  nel periodo adolescenziale.        

Una diagnosi precoce è fondamentale per poter intervenire in maniera efficace sulle diverse componenti di compromissione, o meglio di “diversità di funzionamento”.




Diego Armando Maradona, per sempre nel cuore di tutti i napoletani

Con Maradona va via il Calcio vero, quello fatto di uomini capaci di sbeffeggiare il potere, di ribellarsi alle ingiustizie, di affondare nel fango e poi essere capaci di riemergere, più forti e fieri di prima

di *Marco Martone

Diego è morto! È’ accaduto davvero. L’ha detto la tv, lo scrivono i giornali e allora deve essere proprio vero. È andato via, non c’è più. Sono rimaste le bandiere maltrattate dal passare del tempo, le sciarpe scolorite, i cori e gli slogan, le lacrime, il fango, le impronte dei sui scarpini sul prato del San Paolo.

Maradona, l’immortale, ha tradito le aspettative di noi tutti, che pensavamo non potesse mai morire. Lo ha ucciso il suo cuore, come accaduto a Massimo Troisi e Pino Daniele e non poteva che essere così. Il grande cuore dei grandi napoletani, (perché Diego era napoletano, più di tanti altri).

Un cuore tanto grande da non poter resistere troppo tempo al carico d’amore che è in grado di regalare alla gente. Un cuore che si ferma all’improvviso e che, nonostante tutto, continua a battere, sempre più forte tanto da farti girare la testa. È morto Diego, perché i miti non durano mai tanto, vanno via presto, per poter diventare leggenda, per poter essere eterni. Con Maradona va via il Calcio vero, quello fatto di uomini capaci di sbeffeggiare il potere, di ribellarsi alle ingiustizie, di affondare nel fango e poi essere capaci di riemergere, più forti e fieri di prima.

L’editoriale di Marco Martone dedicato a Diego Armando Maradona trasmesso a Officina Stampa del 26/11/2020

Maradona è stato un ossimoro fatto uomo e calciatore. Una vita trascorsa tra i campi di calcio e il buio della droga, nell’alcol e nella sregolatezza. Infiniti errori pagati sulla propria pelle e le cui conseguenze sono ricadute su lui e sulla propria famiglia, mai sugli altri. Non su quelli che oggi fanno la retorica del “santino”, dopo averlo mortificato per anni, quelli che lo accusavano di essere un drogato, un buono a nulla un esempio da non seguire. L’eletta schiera degli ipocriti che con Maradona e grazie a Maradona hanno riflesso di luce non propria, diventando ricchi e anche famosi, senza avere un straccio di merito. Diego ha vissuto il proprio inferno, per dare a chi lo ha amato una parvenza di paradiso. Dalle sue ombre ha irradiato la luce. L’ha fatto con i tifosi, del Napoli e dell’Argentina, con i giornalisti, che hanno lucrato sulla sua gloria, con gli sponsor e con i tanti personaggi da quattro soldi, trasformati in eroi di cartone e che oggi pontificano in tv. Un gigante da amare, proprio perché cocainomane e fragile. Da difendere nella sua incapacità di difendersi, da stringere forte nei momenti di solitudine e depressione. Napoli ci ha provato ma non è bastato.

Per quelli della nostra generazione Diego era un fratello maggiore, per qualcuno un figlio, l’amico immaginario. Diego era uno di noi, Diego eravamo noi, che gioivamo dei gol del Napoli ma piangevamo di gioia se quel gol lo segnava lui. Perché gli volevamo bene e non c’è una ragione perché questo sia accaduto. È stato così e basta e spiegarlo, oggi, a chi non ha vissuto quei momenti è impossibile, superfluo. Maradona si è identificato con la nostra città, diventandone parte integrante e sentendo il dovere di doverla difendere dai soprusi e dalle ingiustizie, anche nel più sperduto angolo del mondo. Ha dribblato la vita e ha dribblato anche la morte, fin quando ha potuto, con i suoi riccioli neri al vento e la Dieci sulle spalle. Ora è morto, ed anche quel tempo è morto con lui. Diego è adesso tutto quello che non saremo mai più. Ma ora più che mai abbiamo la consapevolezza che non sbagliavamo.

Diego era immortale!

*Direttore Responsabile Scrivonapoli.it




La Sapienza, elezione professoressa Polimeni: parole importanti a Officina Stampa della Consigliera regionale Marta Bonafoni

Marta Bonafoni consigliera in Regione Lazio – Presidente del gruppo consiliare: lista civica Zingaretti – componente: IX Commissione – Lavoro, Formazione, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Istruzione, Diritto allo Studio – componente: VII commissione – Sanità, Politiche Sociali, Integrazione Sociosanitaria, Welfare – componente: commissione speciale sui Piani di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare nella regione ha speso parole importanti per la neo Magnifica Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, professoressa Antonella Polimeni, eletta con un voto plebiscitario lo scorso 13 novembre.

La Consigliera regionale nel corso della puntata di Officina Stampa, la trasmissione web di approfondimento giornalistico curato dalla direttrice responsabile di questo giornale Chiara Rai ha quindi affrontato tematiche relative all’istruzione in questo periodo di pandemia.

Bonafoni: “Capire quali strumenti la Regione Lazio ha utilizzato per garantire il diritto allo studio alle nostre ragazze e ragazzi, come l’infrastruttura digitale e la rete per garantire la didattica a distanza possano essere potenziate, ragionare su cosa ancora si può fare per fortificare il sistema educazione fortemente gravato dalla pandemia, saranno i focus principali e da cui partire per un ragionamento sul futuro all’altezza della scuola come strumento di crescita e di opportunità”

Per visionare l’intervista di Chiara Rai alla Consigliera regionale On. Marta Bonafoni cliccare sul riquadro

L’intervista di Chiara Rai all’On. Marta Bonafoni a Officina Stampa del 19/11/2020

Con il nome di Antonella Polimeni l’Università La Sapienza di Roma scrive la storia. Fondata nel 1303, tra le più antiche del mondo, per volontà di papa Bonifacio VIII che con bolla pontificia “In Supremae praeminentia Dignitatis” istituì a Roma lo Studium Urbis, dopo oltre 7 secoli dalla sua istituzione vede oggi per la prima volta una donna alla guida del prestigioso Ateneo come rettrice.

Antonella Polimeni fin da giovane universitaria è stata rappresentante degli studenti per poi ricoprire il ruolo di componente del nucleo di valutazione e consigliere di amministrazione e anche prima donna eletta preside della facoltà di Medicina e Odontoiatria.

Un curriculum di tutto rispetto per la neo rettrice

Il servizio dedicato alla nomina della professoressa Antonella Polimeni a Magnifica Rettrice de La Sapienza

470 pubblicazioni edite su riviste nazionali e internazionali, ha preso parte a più di 100 conferenze e convegni nazionali e internazionali, pubblicato 6 manuali, di cui uno edito in lingua inglese e 2 monografie. Inoltre, ha curato l’edizione italiana di un testo atlante e di due manuali, nonché le linee guida edite dal ministero della Salute.

Eletta dalla comunità accademica alla prima tornata elettorale, che si è svolta dal 10 al 13 novembre 2020, la Polimeni ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti con una percentuale del 60,7%”.

Ed è stata anche la prima volta che l’Università, a causa dell’emergenza Covid, ha scelto il voto telematico. Lo scrutinio pubblico, infatti, è stato diffuso in streaming online lo scorso venerdì 13 novembre 2020. Un’elezione, per la nuova rettrice, caratterizzata anche da una grande partecipazione. Ha infatti votato complessivamente il 74,5% degli aventi diritto.

Si apre dunque una nuova era per la più grande università d’Europa, con i suoi oltre 113mila iscritti del 2019 e per lungo tempo l’unica Università statale di Roma, che per questa ragione ha annoverato fra i suoi studenti una buona metà della classe dirigente italiana.




Catania, maxi sequestro di beni per oltre 31 milioni di euro all’imprenditore Michele Guglielmino

CATANIA – Maxi confisca per il 51enne imprenditore Guglielmino Michele, pluripregiudicato, orbitante nell’area di influenza della cosca “Cappello”.

Il provvedimento disposto dal Tribunale di Catania – Ufficio Misure di Prevenzione riguarda due società di capitali comprendenti dodici supermercati della catena “G.M.”, un’impresa individuale comprendente un distributore di carburanti, sette immobili (terreni e fabbricati), cinque veicoli e numerosi conti correnti e rapporti finanziari intestati ai familiari, ma tutti riconducibili all’interessato, il valore dei quali ammonta complessivamente a circa 31 milioni di euro.

Inoltre, con il medesimo provvedimento di confisca, il Tribunale ha disposto nei confronti di Guglielmino Michele l’applicazione della sorveglianza speciale di P.S. con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni tre. Ciò comporta per il predetto l’obbligo, a prescindere dall’emergenza epidemiologica in atto, tra l’altro, di non rincasare oltre le ore 21.00, di non uscire di casa prima delle ore 06.00 senza comprovata necessità, di fissare la propria dimora, di non associarsi abitualmente a persone che hanno subìto condanne o che siano sottoposte a misura di prevenzione o di sicurezza, di non detenere armi e di non partecipare a pubbliche riunioni. 

Il provvedimento ablativo ha riguardato beni e società già oggetto di sequestro eseguito dalla Questura di Catania nel gennaio del 2018, in esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale disposta dallo stesso Tribunale, in accoglimento della proposta avanzata dal Questore di Catania nel settembre 2017, in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Catania, che ha fortemente sostenuto nelle udienze, nel corso del procedimento di prevenzione, l’impianto accusatorio.

L’attuale provvedimento di confisca rappresenta il coronamento di una brillante attività investigativa condotta da un gruppo integrato di lavoro della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile.

Guglielmino Michele, inteso “Michele da Gesa”, è ritenuto soggetto con qualificata pericolosità sociale, già particolarmente attivo nel traffico degli stupefacenti, per le cui condotte ha subìto severe condanne definitive e che, in virtù della sua “vicinanza” al clan mafioso “Cappello”, desunta anche dal contesto famigliare e ambientale di riferimento e dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, si è distinto nella capacità di inserirsi nel mercato della grande distribuzione di generi alimentari, reimpiegando il denaro, provento delle attività illecite, nell’acquisto di beni e nella costituzione di numerosi supermercati e attività commerciali intestate ai famigliari, ma tutte riconducibili all’interessato. Molto vicino a Cacisi Angelo, elemento di vertice del clan Cappello, al quale ne aveva anche favorito la latitanza, Guglielmino Michele era stato arrestato nelle note operazioni di polizia denominate Ramazza (2004, Squadra Mobile di Catania, per associazione mafiosa, sebbene poi assolto), Clapton (2006, Squadra Mobile di Enna, per stupefacenti) e Night life (2007, Squadra Mobile di Catania, per stupefacenti), ed era stato già sottoposto sia alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel 2008, sia alla misura di sicurezza personale della libertà vigilata nel 2013.

I numerosi elementi raccolti nei confronti di Guglielmino Michele hanno ampiamente delineato la figura di un soggetto abitualmente dedito a traffici illeciti, che hanno dato origine a provviste impiegate dal predetto per incrementare notevolmente il patrimonio personale, nel periodo in cui è stata accertata e perimetrata la sua qualificata pericolosità sociale, in modo del tutto ingiustificabile.

E’ stata infatti evidenziata anche la sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati ed i beni immobili, mobili registrati e le società acquisite e realizzate dallo stesso, di cui aveva la disponibilità diretta e indiretta, anche attraverso l’interposizione di soggetti terzi a lui riconducibili.




Bologna, rapine a mano armata nei supermercati e in sale slot: arrestati i 4 componenti della banda

BOLOGNA – La Polizia di Stato di Bologna, questa mattina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro pregiudicati italiani responsabili di quattro rapine aggravate dall’uso delle armi, commesse nella città di Bologna tra i mesi di luglio ed ottobre del 2019.

L’indagine, è stata condotta dalla Squadra Mobile – IV Sezione contrasto al crimine diffuso. L’attività investigativa è stata lunga e complessa ed è stata portata avanti anche grazie all’ausilio di attività tecniche.

L’ indagine, iniziata a fine luglio del 2019 sino al mese di marzo 2020, ha permesso di individuare una banda composta da italiani pregiudicati per reati specifici, originari o residenti nel quartiere della Barca, che si era specializzata in assalti a centri scommesse, sale slot e supermercati.

Il copione era abbastanza consolidato, due dei componenti del commando, a bordo di un motorino rubato, facevano irruzione nell’obiettivo da rapinare e, dopo aver portato a termine il colpo, non curanti degli avventori presenti negli esercizi commerciali, fuggivano a bordo del motorino che veniva abbandonato dopo poco, con la complicità di una terza persona che alla guida di una macchina “pulita” attendeva i rapinatori.

Questo è stato il modus operandi messo in atto dagli indagati in occasione di due rapine alla sala slot “Enjoy Game” di via Cavalieri Ducati e di una alla sala scommesse “Terry Bell” di Calderino (BO), rapine avvenute tra luglio ed agosto dello scorso anno. Ingente anche il bottino in questi casi, avendo fruttato le rapine circa 10.000,00 euro ai malfattori.

L’ultimo episodio in ordine di tempo è stata la rapina al supermercato Lidl di via Caduti di Amola dell’ottobre del 2019, durante la quale i rapinatori, approfittando della sola presenza dei dipendenti, alle 6.30 del mattino avevano provato ad impossessarsi dei soldi presenti nella cassaforte. Proprio per tale scopo, con delle fascette da lavoro, avevano legato a terra tutti i dipendenti fuggendo però poi all’arrivo delle volanti della Polizia.

La Squadra Mobile, con il coordinamento della Procura della Repubblica, intuiva che gli autori di dette rapine non erano improvvisati, in quanto durante la loro esecuzione non avevano commesso praticamente mai errori, fuggendo sempre al momento giusto e scegliendo obiettivi poco coperti da telecamere.

E’ stato però un dettaglio a tradire i rapinatori, in quanto uno di loro, durante una rapina, ha indossato una maglia con la quale, tempo prima, era stato fotografato dalla Squadra Mobile e proprio da tale piccolissimo particolare si è riusciti a ricostruire nei dettagli la composizione del gruppo criminale e i partecipanti ai singoli episodi delittuosi.

E’ stata svolta una copiosa attività di indagine, consistita in servizi di appostamento, nell’analisi dei dati del traffico telefonico, in intercettazioni telefoniche ed ambientali degli indagati e successivo rinvenimento di alcuni capi di abbigliamento utilizzati durante le rapine.

Durante le indagini è stata sequestrata una pistola, una Beretta modello 51 calibro 7.65, perfettamente funzionante, rubata nel 2009 a Piacenza e utilizzata dai rei durante alcune rapine.

Diversi i reati contestati agli indagati: rapina aggravata, ricettazione, porto e detenzione di armi da sparo e un tentativo di furto di un motorino durante le indagini, sventato dagli Agenti della Squadra Mobile.

Alla luce della ricostruzione operata dalla Squadra Mobile – IV Sezione Crimine, il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna che ha coordinato le indagini ha richiesto l’applicazione della custodia cautelare in carcere concessa dal GIP del Tribunale di Bologna dott. Gianluca Petragnani Gelosi.

Gli indagati sono stati così condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Shakespeare nel teatro di Shakespeare: questa la mission del Globe Theatre di Gigi Proietti

Shakespeare nel teatro di Shakespeare questa la mission del Globe Theatre di Roma, uno dei luoghi d’arte più particolari e suggestivi d’Italia, fortemente voluto da Gigi Proietti, che nel cuore di villa Borghese ricostruisce filologicamente il Globe Theatre di Londra, il più famoso teatro del periodo elisabettiano.

Una struttura circolare realizzata in legno massello di rovere francese, di provenienza prevalente delle Ardenne, dove si respira un odore di bosco mentre si assiste alle rappresentazioni seduti su panche di legno senza cuscini né appoggi (chi la tradizione vuole seguire, un po’ di mal di schiena deve patire…).

In questo teatro, nel corso degli anni, sotto la direzione artistica di Gigi Proietti, sono state proposte tante tragedie e commedie elisabettiane, come “Romeo e Giulietta“, “Pene d’amor perdute“, “Otello“, “Riccardo III“, “Molto rumore per nulla“, “Sogno di una notte di mezza estate“, “Re Lear“, “Il mercante di Venezia“, “La bisbetica domata” e “La tempesta“.

Il video servizio di David Nicodemi trasmesso lo scorso 12/11/2020 a Offcina Stampa

Lo scorso 3 novembre, dopo la morte del Maestro il sindaco di Roma e la Fondazione Silvano Toti hanno dichiarato di voler intitolare il teatro a Gigi Proietti, scomparso il giorno precedente.




Cambiamenti climatici, l’agricoltura è a rischio: entro il 2050 la coltivazione richiederà tra il 4 e il 18 percento in più di acqua

Agricoltura in costante diminuzione a causa dei cambiamenti climatici. Questo quanto rilevato dal rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente (Eea).

Lo studio avverte che, entro il 2050, il calo dei redditi agricoli potrebbe raggiungere il 16% e che la coltivazione richiederà tra il 4 e il 18% in più di acqua.

Tutto questo soprattutto nel nostro paese che presenta un elevato rischio di desertificazione e un livello di dissesto idrogeologico ed erosione tra i maggiori in Europa. “In alcune regioni dell’Europa meridionale e del Mediterraneo la produzione agricola e di bestiame diminuirà e potrebbe persino dover essere abbandonata” sono le parole esatte del rapporto.

Il video servizio di David Nicodemi trasmesso a Officina Stampa del 12/11/2020

Raccolti più poveri e costi di produzione più elevati, del resto, si sono già verificati, con una perdita di 44 milioni di posti di lavoro in tutta l’Unione europea, a fronte dei circa 22 milioni di lavoratori coinvolti nel settore.

Il rapporto ricorda inoltre che “l’agricoltura rappresenta circa il 10% di tutti i gas serra nell’Unione”, dato che si riflette su quanto il settore dovrà fare ancora per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 e il 2050.