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Rai Gulp, la Juventus a Offside Racism: venerdì 6 gennaio 2023
La passione per il calcio è nata in Luis guardando il fratello più grande giocare. Ha soli cinque anni quando comincia il suo percorso sportivo che lo porterà, due anni dopo, nella Juve. La sua maglia è la numero 10, un numero importante che all’inizio lo spaventava, ma che adesso indossa con orgoglio e sicurezza, conscio del suo ruolo in campo e di come un dribbling riuscito, un buon passaggio o un tiro in porta possano cambiare le sorti della partita. Giocare nella Primavera della Juventus per Luis è un traguardo, ma anche il punto di partenza di un percorso che ha come obbiettivo la Prima Squadra. Il ragazzo confida alle telecamere di Offside Racism di dover ancora migliorare su vari aspetti come l’accettazione dei propri errori sul campo da gioco. Ma con l’aiuto del mister e della squadra ogni ostacolo sembra più semplice da superare.
Per Luis ogni allenamento e ogni partita con la Juventus non sono solo tappe di un percorso sportivo, ma un vero e proprio cammino di crescita personale. Un’occasione per conoscere nuove persone e nuove culture e per confrontarsi con gli altri con rispetto e curiosità. Due aspetti che stanno molto a cuore al ragazzo che ha sempre visto nelle sue origini albanesi una ricchezza da coltivare e condividere. E per questo motivo mal sopporta quando in campo, o fuori dal rettangolo verde, avvengono episodi di razzismo che considera figli semplicemente dell’ignoranza di chi li realizza. Una posizione che condivide anche il difensore della Prima Squadra Danilo Luiz Da Silva nel consegnare a Luis la maglia “Keep Racism Out”, simbolo della campagna di sensibilizzazione di Lega Serie A contro ogni forma di razzismo e discriminazione, a indicare il ruolo di ogni calciatore che con il suo comportamento deve testimoniare sempre il suo impegno contro il razzismo e contro ogni tipo di discriminazione.
La storia di Luis e quella degli altri ragazzi che militano nei settori giovanili dei Club della Lega Serie A sono chiari esempi dei valori che il calcio trasmette a chi lo pratica e deve veicolare a chi lo guarda. Valori in netto contrasto con il razzismo, il bullismo e qualunque tipo di comportamento discriminatorio. “Offside Racism” raccoglie queste storie per sensibilizzare i telespettatori su queste tematiche importanti, evidenziando in ogni puntata la presa di consapevolezza da parte del “calciatore di domani” delle responsabilità che lo attendono attraverso la consegna al ragazzo della maglia ideata dalla Lega Serie A, con la scritta “Keep Racism Out”, cui seguirà lo spot che contrassegna la campagna dedicata alla lotta al razzismo.
Team building aziendale: 3 sport ideali per migliorare il lavoro di squadra
Con il termine team building si intende un insieme di attività che hanno l’obiettivo di far confrontare un gruppo di individui per stimolarli e migliorare la loro capacità di lavorare in gruppo.
Il team building è molto diffuso a livello aziendale, ma in virtù dei suoi numerosi vantaggi può essere utilizzato in qualsiasi ambito in cui sono coinvolte più persone che devono raggiungere lo stesso obiettivo. Perciò, negli ultimi anni, queste attività si sono affiancate allo sport, in modo da creare unione tra i partecipanti e creare un sano spirito competitivo nel gruppo.
Perché lo sport porta buoni risultati
I benefici delle attività di team building sportive sono molteplici, tra questi il più importante è quello di sentirsi parte di una squadra. Un gruppo unito, infatti, lavora meglio e può ottenere performance migliori, grazie all’empatia ed alla fiducia che si sviluppa al suo interno.
Inoltre, riesce a dare vita ad una sana competizione che, sommata alla collaborazione che nasce tra i componenti del team, porta ad un incremento della produttività.
Infine, riesce a sensibilizzare gli individui riguardo al loro benessere fisico, in quanto il loro benessere generale è fondamentale per sviluppare un ambiente lavorativo armonioso e più produttivo, favorendo la collaborazione tra persone professionalmente distanti.
Le attività migliori
Non tutte le attività riescono a conseguire gli stessi risultati; infatti, solamente alcuni sport si distinguono per essere particolarmente predisposti al team building. Tra questi i più importanti da citare sono il calcio, il paintball e la pallavolo. Vediamo in che modo possono portare dei buoni risultati.
• Torneo di calcetto aziendale
Organizzare un torneo di calcetto aziendale è molto diverso che giocare una partita tra amici; infatti, nel gruppo di lavoro c’è un obiettivo chiaro e condiviso da tutti membri del team. Inoltre, permette di assegnare dei ruoli specifici che ben si adattano ai caratteri dei propri colleghi o delle proprie colleghe.
Per dare maggiore solennità all’evento, una buona idea potrebbe essere quella di realizzare dei completini personalizzati, con calzettoni, pantaloncini e magliette con logo aziendale, servendosi di alcune piattaforme presenti sul web, che permettono di realizzarne diversi tipi, a seconda del numero delle squadre partecipanti. In questo modo, si incrementerà il senso di appartenenza al proprio team aziendale e alla propria squadra di calciotto.
• Paintball
Questa attività presenta numerosi benefici per il team di lavoro; infatti, per avere successo è necessario rispettare una strategia comune, comunicare in maniera efficace, essere consapevoli del proprio ruolo, fidarsi del leader, rispettare le regole comuni ed unirsi per combattere il nemico comune, non dimenticando mai di dover riuscire a sopravvivere e proteggere il resto della squadra.
• Pallavolo
È uno sport in cui i componenti della squadra devono mostrarsi intercambiabili ed intraprendenti, in quanto tutti entrano nel vivo dell’azione, o in attacco in difesa. Inoltre, permette di mettere in mostra le capacità di problem solving dei diversi individui, che devono mantenere la lucidità nei momenti di sforzo e stress. Infine, riesce a creare uno spirito di gruppo particolare, in quanto per raggiungere l’obiettivo deve sopportare sforzi e mettere in gioco anche le proprie emozioni.