EMPOLI: TERZA MORTE PER MENINGITE DALL'INIZIO DELL'ANNO

Redazione

Empoli (FI) – Un'infermiera di 34 anni è morta ieri all'ospedale di Empoli, dopo essere stata colpita da meningite da meningococco di tipo C, come poi accertato. Nell'Empolese è il terzo decesso quest'anno causato da meningococco di tipo C: a febbraio era morto un 13enne di Cerreto Guidi, a marzo un 17enne di Montelupo Fiorentino.

Intanto un diciannovenne di Monte Argentario è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Grosseto per una sospetta meningite meningococcica. La Asl 9, fin da questa mattina ha avviato le procedure per individuare i contatti del giovane a adottare immediatamente la profilassi antibiotica: l'Azienda ha rivolto anche un appello, in attesa dei risultati degli esami di laboratorio effettuati sul ragazzo, raccomandando a tutte le persone che, dal 18 marzo scorso hanno frequentato la palestra 'Argentario basket' di Monte Argentario e a tutte quelle che la sera del 21 marzo si trovavano alla discoteca Karembo, in località Terrarossa sempre a Monte Argentario di prendere contatti con il medico curante o con gli ambulatori di igiene pubblica della Asl 9, entro domani, per decidere se effettuare la profilassi antibiotica. Il diciannovenne ha frequentato sia la palestra che la discoteca.
Vaccinazione gratis per under 45, profilassi per 120 persone – Vaccinazione gratuita fino all'età di 45 anni e richiamo, sempre senza spese, dopo dieci anni dalla prima vaccinazione per i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. Lo ha disposto la Asl 11 di Empoli (Firenze) in accordo con la Regione Toscana dopo il terzo caso in un mese di morte provocata da meningococco di tipo C. Sono 120 le persone interessate dalla profilassi. Una unità di crisi si è riunita già dalle 19 di ieri. La Asl ha attivato tre linee telefoniche fisse e una mobile attive h24 ed il pronto soccorso è stato attivato per sopportare un previsto afflusso maggiore di persone. Oggi pomeriggio la giunta regionale della Toscana, è stato riferito nel corso di una conferenza stampa della Asl, approverà una delibera per il richiamo gratuito dei ragazzi nella fascia 11-18 anni per il meningococco di tipo C. In questi giorni sarà a Empoli per dare un supporto anche il responsabile dell'Asl 10 di Firenze delle malattie infettive, Massimiliano Di Pietro.

 




BAMBINI MORTI DI INFLUENZA: TUTTA COLPA DELL’INTEFERONE E DI UNA MUTAZIONE GENETICA

di Cinzia Marchegiani

Notizie preoccupanti ci erano arrivate dagli USA che purtroppo riportavano di decessi di bambine/ragazze colpite dall’influenza pur essendo state vaccinate, una bambina di 3 anni, un’adolescente di 14 anni e un’adulta di 37 anni. Lo stesso Mail on line specificava che in totale, più di 8.000 persone sono state ospedalizzate con l'influenza dall'inizio di ottobre 2014, con gli anziani i più colpiti, (fonte CDC). Gli stati centrali, tra cui Oklahoma, Kansas, Colorado e Texas – riportava l’articolo – hanno riportato la più alta incidenza di malattie influenzali, la maggior parte delle vittime hanno sofferto di uno dei due ceppi di influenza A, nonostante, finora in questa stagione, un maggior numero di persone che hanno avuto il vaccino contro l'influenza dello scorso (40,3 per cento sono stati vaccinati all'inizio di questa stagione, rispetto al 39,5 per cento all'inizio della scorsa stagione). La notizia aveva scioccato l’America: “La morte di Keira arriva anche dopo che il CDC ha riferito che la scorsa settimana che più di tre quarti delle persone che hanno avuto l'iniezione – che contiene i ceppi di influenza A.”
In realtà qualcosa di importante è emerso poi scientificamente, il vaccino prodotto non era efficace, perché come riportato nel 14 febbraio 2015 dal rapporto MMWR della stessa CDC, il vaccino progettato offriva una protezione ridotta e questo sottolineava la necessità di prevenzione e di trattamento aggiuntivi sforzi in questa stagione, compreso l'uso appropriato di influenza di farmaci antivirali per il trattamento. Anzi nel comunicato Joe Bresee, capo Filiale in Divisione Influenza del CDC impartiva le istituzioni sanitarie:”i medici devono essere consapevoli che tutti i pazienti ricoverati in ospedale e tutti i pazienti ambulatoriali ad alto rischio di complicanze gravi dovrebbero essere trattati il più presto possibile con uno dei tre influenzali disponibili farmaci antivirali, se l'influenza si sospetta, indipendentemente dallo stato vaccinale del paziente e senza aspettare i test di conferma"

LA MUTAZIONE DEL GENE IRF7 E’ IL RESPONSABILE DELLA MANCATA PRODUZIONE DI INTERFERONE

L’interferone è una sostanza proteica, più propriamente un gruppo di proteine endogene (prodotte dal corpo) che svolgono attività antivirali non virus-specifiche, prodotte in seguito alla penetrazione di virus. Grazie all’azione l’interferone il corpo umano riesce a proteggere dalla stessa azione virale che ha stimolato la sua sintesi, quindi determinante per debellare l’infezione stessa che può essere un raffreddore, il morbillo e altre malattie da virus, come l’influenza stessa. Una nuova ricerca dagli scienziati Rockefeller University, pubblicato il 26 marzo sulla rivista Science, aiuta a spiegare perché un piccolo numero di bambini che prende il virus dell'influenza finiscono in ospedale, e devono avere bisogno dei ventilatori per respirare, anche quando i loro familiari e amici, recuperano facilmente. I ricercatori hanno esaminato i campioni di sangue e tessuti da una giovane ragazza che, all'età di due anni e mezzo, ha sviluppato la sindrome da stress respiratorio acuto dopo aver contratto l'influenza, e ha finito per combattere la sua vita in ospedale. Anni dopo il suo calvario, che è sopravvissuta, gli scienziati guidati da Jean-Laurent Casanova hanno scoperto che potrebbe essere spiegato da una rara mutazione che ha e che le impediva di produrre una proteina, appunto l'interferone, che aiuta a combattere il virus.
Lo stesso Casanova spiega questa scoperta importantissima: "Questo è il primo esempio di una comune infezione isolata e pericolosa per la vita di infanzia che è dimostrato di essere anche una malattia genetica". La buona notizia di questi risultati, tuttavia, è che i medici hanno una nuova opzione di trattamento per i bambini che sviluppano misteriosamente casi gravi di influenza. "Questa scoperta suggerisce che si potrebbe trattare grave influenza dell'infanzia con interferone, che è disponibile in commercio" – continua soddisfatto il Casanova, che è il professore e capo del St. Giles Laboratorio di genetica Umana di Malattie Infettive a Rockefeller. Il fatto che i geni di un bambino potrebbero influenzare la gravità della sua malattia non è stata una sorpresa per i membri del laboratorio di Casanova, che hanno studiato questo fenomeno da decenni. Ad esempio, hanno scoperto differenze genetiche che aiutano a spiegare perché i virus herpes simplex – che causa l'herpes labiale innocue in maggior parte delle persone – può, in rari casi, portare a infezioni potenzialmente fatali che si diffondono al cervello.

TECNICA DI RICERCA DEL GENE MUTATO
Passando la loro attenzione per l'influenza, Michael J. Ciancanelli, ricercatore associato e membro anziano del laboratorio di Casanova, ei suoi colleghi hanno sequenziato tutti i geni nel genoma della ragazza sopravvissuta dopo un attacco pericoloso di influenza e dei suoi genitori, alla ricerca di mutazioni che potrebbe spiegare la sua vulnerabilità. Sapendo quanto rara la sua reazione alla influenza era, si strinsero la loro ricerca di mutazioni che erano uniche a lei, poi concentrata solo su quelli che ha colpito il sistema immunitario.
Ciò che è emerso dal loro lavoro è stata la constatazione che la ragazza aveva ereditato due copie diverse mutata del geneIRF7 , che codifica per una proteina che amplifica la produzione di interferone, una parte fondamentale della risposta del corpo alle infezioni virali. Ciancanelli in merito afferma:"Nessun altre mutazioni hanno spiegato la sua reazione al virus influenzale. Ogni mutazione è molto rara e così la probabilità di portare due copie danneggiate del gene è estremamente rara."
In effetti, quando un campione delle sue cellule del sangue sono stati infettati (nella normalità producono interferone) i ricercatori non sono riusciti a trovare l’interferone. Al contrario, le cellule del sangue dei suoi genitori, che hanno solo una versione mutata del gene, hanno prodotto quantità sani di interferone, quando esposti ad influenza. "Che in realtà era la prova definitiva che un singolo, copia non mutata di questo gene è sufficiente per permettere alle persone di produrre una risposta al virus"- conclude il professor Ciancanelli.

SCENARI POST INFLUENZA 2014/2015 E POSIZIONI ESTREME DEI MEDICI
Siamo appena usciti dalla stagione influenzale 2014/2015 che ha segnato un dato oggettivo, il vaccino antinfluenzale oltre ad essere risultato inefficace anche quest’anno ha procurato morti in concomitanza temporale della somministrazione. Si dirà che quelle persone potevano morire per altre cause, ma come sempre non si vuole riconoscere e verificare con esami specifici la bontà delle affermazioni. Era ottobre 2014, in Italia, nonostante campagne vaccinali istituzionali, i medici della regione Liguria lanciavano un out out molto prima delle molte morti sospette da Fluad:”anche se il vaccino è l'unica arma a nostra disposizione per contrastare la malattia di stagione in modo che non ci colpisca troppo violentemente o addirittura per evitarla del tutto. Tuttavia alcune persone possono avere delle reazioni sbagliate al vaccino e possono correre dei rischi. Non si tratta di un segnale della pericolosità del farmaco ma di casi singoli che derivano da allergie, da problemi cardiaci non noti, da altri problemi insiti nell'organismo di cui il soggetto non è a conoscenza ma che si possono manifestare in reazione alla vaccinazione. Normalmente è la Asl che gestisce questo problema e che rimborsa cure extra in caso di reazioni al vaccino, ma quest'anno la copertura assicurativa non è ancora arrivata in alcune regioni, come la Liguria. Questo significa che in caso di emergenza da reazione al vaccino sarà il medico a risponderne, sia legalmente che economicamente. Una cosa inaccettabile che infatti i professionisti liguri respingono con una protesta eclatante. Il vaccino anti influenzale verrà fatto solo a quei pochi pazienti che davvero rischiano, come anziani, malati e persone con patologie particolari. A tutti gli altri cittadini verrà rifiutato, per evitare conseguenze eventuali tutte a carico del medico di base.”
Il Comunicato apparso sul sito della Federazione Italiana Medici di Famiglia concludeva che a simbolo di questa battaglia la causa di un dottore che è stato indicato quale unico responsabile per una reazione al vaccino e che da 3 anni combatte tra avvocati e tribunali, sostenendo spese, anche legali inaudite – concludeva il testo.

IL MONDO DEI VACCINI HA MOSTRATO IL SUO VERO VOLTO
La scoperta che la mutazione genica sia responsabile della mancata produzione di interferone apre una strada incredibile alla nuova medicina, troppo tesa ultimamente a profondere speranza con farmaci vaccinali, che spesso disattendono le aspettative, alcuni, anzi troppi, sono ritirati dal commercio. Il fallimento del vaccino antinfluenzale è scritto a chiare lettere su Eurosurveillance che riporta il 12 febbraio 2015 testualmente: “nelle ultime settimane, l’attuale epidemia di influenza in Europa e Nord America è dominata dai virus A(H3N2). La maggioranza di questi sembrano però variare antigeneticamente dal ceppo di A/Texas/50/2012(H3N2) incluso nel vaccino per l’emisfero settentrionale ed essere invece maggiormente connessi con il ceppo vaccinale A/Switzerland/9715293/2013(H3N2) raccomandato per l’emisfero Sud. Una situazione di questo tipo sottolinea le difficoltà di anticipare accuratamente e tempestivamente i cambiamenti antigenici dei virus influenzali per poterli includere in modo appropriato nel vaccino stagionale.”

Insomma l’interferone e la capacità di saper proteggere dalle infezioni potrebbe essere alla base di nuove ricerche scientifiche, il fatto che i geni di un bambino potrebbero influenzare la gravità della sua malattia non è stata una sorpresa per i membri del laboratorio di Casanova, che hanno studiato questo fenomeno da decenni…deve far riflettere. La scienza medica e le istituzioni sanitarie, invece di convincere con spot pubblicitari, deve decidere in che direzione vuole proseguire, affinché la ricerca sia a supporto delle persone e dei malati e non solo un business, che a conti fatti, rimane intrappolato nelle stive dei frigoriferi con milioni di dosi non vendute, perché finalmente le persone si sono informate e i medici, senza copertura assicurativa, hanno mostrato il vero volto del mondo delle vaccinazioni. Uno studio pubblicato sul sito dell’EMA, l’Agenzia europea dei Medicinali sulla mancata pubblicazione e la pubblicazione ritardata di studi randomizzati sui vaccini lascia davvero di stucco, che conferma come questi i dati dei trials clinici arrivino anche dopo molti anni il loro completamento. Le conclusioni dello studio quindi fa emergere cosa si celano dietro i vaccini e la loro commercializzazione, farmaci che vengono dichiarati efficaci e sicuri, mentre in realtà il sondaggio indica un’emergenza affinché si possa garantire la tempestiva diffusione pubblica dei dati degli studi in rapporti pubblicati che possono essere facilmente collegati ai codici di registrazione di prova. Le implicazioni politiche in questo caso sono pesanti: “Ci sono diversi motivi etici, giuridici, economici, scientifici e perché i risultati degli studi clinici dovrebbero essere pubblicati. Sia la politica federale degli Stati Uniti per la protezione dei soggetti umani e la Dichiarazione di Helsinki riconoscere che gli investigatori e gli sponsor hanno l'obbligo morale di studiare partecipanti di pubblicare i risultati di prova. Gli studi non pubblicati non producono benefici scientifici e sociali, e le loro spese, spesso di grandi dimensioni, si sprecano. Suggeriamo che la razionale per la pubblicazione dei risultati dello studio deve essere esteso a rispettare non solo la pubblicazione, ma anche tempestiva pubblicazione o registrazione di questi risultati preziosi”- conclude il sondaggio.

SIAMO PRONTI PER UN CAMBIAMENTO SCINTIFICO E CULTUTALE?
Che dire, il mondo dei vaccini ha presentato il suo reale volto. E’ inaccettabile dover leggere che negli 8.000 morti da influenza in Italia sono stati inseriti decessi per problemi cardiaci di soggetti che non avevano neanche preso l’influenza, confondendo e impaurendo chi di scienza e medicina non conosce le sottili sfumature.
Lo scenario che l’influenza stagionale ha prodotto con le sue infinite sfaccettature, le prese di posizione anche dei medici, deve far riflette tutti. Alla luce delle evidenze scientifiche e come la produzione dei vaccini sembra più una sorta di lotteria della fortuna nell’impegno di creare un farmaco efficace nella speranza che il virus non muti, commercializzati senza conoscere i risultati degli studi clinici, ora molte persone chiedono  più che mai responsabilità e onestà dalle stesse istituzioni sanitarie. Il vaccino può creare danni, il medico se è coperto con l’assicurazione lo consiglia, tanto paga lo Stato nel caso che qualcosa non vada per il verso giusto, altrimenti se deve pagarsi da solo le difese in un ipotetico processo penale, si rifiuta di somministrarlo….e consigliarlo. Chapeau verrebbe da dire…




NAPOLI, LUNGOMARE VIA CARACCIOLO: UNA DISCARICA A CIELO APERTO

di Christian Montagna


Napoli – Inutile ignorarlo se il problema c'è: per cambiare la situazione di Napoli bisogna civilizzare i napoletani. Passeggiando questa mattina per il lungomare di Via Caracciolo, laddove ogni giorno migliaia di turisti scattano foto ricordo e immortalano momenti d'amore, lo scenario che si presenta è davvero imbarazzante. Colpa del mare che trascina tutto alla riva? Troppo facile così. Ammassi di bottiglie di plastica, avanzi di pesce e crostacei, gusci frantumati, resti di fazzoletti, piatti e bicchieri, rifiuti organici e residui di pneumatici giacciono su quelle rive da anni e nessuno fa nulla. Pensate un pò se un turista per caso dovesse fotografare uno scenario del genere e postare la foto sui social; il danno di immagine per la regione sarebbe inestimabile e sicuramente migliaia di altri turisti in procinto di partire per Napoli annullerebbero le prenotazioni. Una discarica a cielo aperto che passa quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Inoltre, proprio su questo tratto di strada, albergano da anni chioschi adibiti alla vendita di bevande e snack, chalet e addirittura ristoranti che per nulla collaborano al decoro della zona. Potrebbero questi essere i rifiuti dei clienti incivili che frequentano i punti vendita? Senza dubbio, ma una buona parte è dovuta anche ai pescatori che una volta giunti a riva dopo essere rientrati dal mare, presi dalla vendita del pesce e dalla cernita, non considerano l'inestimabile danno ambientale, oltre anche al fatto che gli operatori ecologici sono latitanti in quei posti da tempo.

L'inquinamento però si estende anche alle acque che appaiono visibilmente provate dall'incuria umana: depuratori fuori uso e scarichi abusivi infatti hanno fatto sì che il bel mare di Napoli potesse conquistare la maglia nera. Basti pensare che soltanto sulla costa, in seguito ad una analisi effettuata dai biologi di Legambiente, ci sono cento trenta punti inquinati di cui venti invasi da batteri di origine fecale. I fondi stanziati per gli impianti di depurazione a questo punto viene da chiedersi dove siano finiti. Oltre al danno anche la beffa visto che in quelle acque in estate ci si tuffa e su quelle spiagge ridotte a discarica i bambini ci giocano. Per non parlare poi del cosiddetto "Lido Mappatella", alla foce del canale che sbuca sulla spiaggia, in cui un'alta concentrazione di eschericchia coli e enterococchi intestinali infestano totalmente l'area. La Regione non reagisce e non ammonisce: nessun cartello con divieti di balneazione e nessun avvertimento per i bagnanti ignari che affollano le spiagge. Non è l'unico lungomare quello di Via Caracciolo ad essere ridotto in queste condizioni: quelli di Castel Volturno, Pozzuoli, Torre del Greco, Ercolano, Castellammare di Stabia e Pontecagnano(SA) hanno conquistato tutte bandiere rosse. Un collezione che descrive indubbiamente un malfunzionamento degli enti adibiti al controllo e alla purificazione dei siti ambientali. In vista dell'estate che è alle porte, a risentirne maggiormente sono le persone che in quelle zone ci abitano e che da quei luoghi vorrebbero trarne vantaggi ma, onestamente, se foste turisti, credo che mai e poi mai visitereste un luogo ridotto in questo stato.




MENINGITE A MAGENTA: IL BAMBINO ERA STATO VACCINATO NEL 2009

LEGGI ANCHE: 04/03/2015 MORTI DA MENINGITE E LA MALAINFORMAZIONE

di Cinzia Marchegiani

Magenta (MI) – Nel corso del pomeriggio del 25 marzo 2015, il Pronto Soccorso Pediatrico di Magenta, nella persona del Dott. Cirillo, ha segnalato telefonicamente alla U.O.C. Sanità Pubblica di ASL Milano 1 un caso di sospetta meningite, occorso in un bambino nato nel 2007 e residente a Vittuone, dove frequenta la II elementare, presso la Scuola Primaria di I grado "Gramsci". Il bambino, al momento del ricovero in Pediatria, presentava febbre alta, disorientamento, eloquio rallentato e petecchie agli arti inferiori. E’ stato immediatamente sottoposto, alle ore 16.45 circa, agli esami di emocultura e rachicentesi (liquor torbido). Il piccolo risulta essere vaccinato per pneumococco e meningococco C nel 2009. E' stata effettuata indagine epidemiologica. La Direzione Sanitaria del P.O. di Magenta (Dott.ssa T. Legnani) ha comunicato nel tardo pomeriggio del 25 marzo alla Responsabile UOS Profilassi Malattie Infettive che il liquor è risultato insufficiente per l'esame diretto ed è stato quindi inviato al P.O. di Legnano per l'esecuzione della PCR. Il Direttore Generale di ASL Milano 1, Dott. Giorgio Scivoletto, ha provveduto personalmente ieri ad avvisare il Sindaco di Vittuone, Dott. Fabrizio Biagini, con il quale ha coordinato gli interventi di profilassi previsti dal protocollo a tutela della Comunità. I familiari del bambino sono già stati sottoposti a profilassi nella stessa giornata del ricovero in Ospedale. Il Sindaco, il Dirigente Scolastico e il Direttore Generale si sono attivati per collaborare ed per assicurare l’attuazione delle misure opportune nella Comunità scolastica frequentata dall’allievo.

Rivolgiamo alcune domande al dr Girolamo Giannotta che ha curato per l’Osservatore d’Italia un’importante inchiesta sanitaria sugli ultimi casi di morti da meningite, spiegando con studi e report ministeriali questa malattia e soprattutto cosa si cela dietro la copertura vaccinale attualmente realizzata.

La Direzione Sanitaria del P.O. di Magenta ha comunicato nel tardo pomeriggio di ieri che il liquor è risultato insufficiente per l'esame diretto ed è stato quindi inviato al P.O. di Legnano per l'esecuzione della PCR: cosa si può ipotizzare in queste condizioni?
Sicuramente avranno avuto una quantità sufficiente di liquor cerebrospinale che ha permesso di orientarsi verso una forma batterica di meningite. La PCR, si può eseguire su sangue e su liquor, permette di rilevare anche piccole quantità di acido nucleico del patogeno responsabile e ne permette la sua identificazione anche se il germe è stato ucciso da una terapia antibiotica iniziata prima della puntura lombare. In 4-6 ore, con le procedure automatizzate, si arriva ad identificare il microbo responsabile.

Dr Giannotta, la profilassi antibiotica dei contatti in quali casi di meningite è indicata?
L’Istituto Superiore di Sanità dice che la sorveglianza dei contatti è importante per identificare i soggetti con febbre, in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente. Nel caso di meningite da meningococco o da Haemophilus influenza b è indicata la profilassi antibiotica dei contatti che non è necessaria nei casi di pneumococco. Esistono più di 90 tipi diversi di pneumococco. Le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica, e non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un caso, poiché non si verificano focolai epidemici.

CONTROLLI E PROFILASSI EFFETTUATE

Dal reparto di Pediatria di Magenta si è appreso che il bimbo sta meglio, sono migliorati lo stato di coscienza e l’eloquio. Nel frattempo come da accordi avviati fra la Direzione Generale di ASL Milano 1, il Sindaco e la Direzione della Scuola si è provveduto a verificare i contatti di tutte le classi che si erano riunite venerdì 20 marzo in occasione della “Giornata della Pace”, tranne le classi IV che erano in gita scolastica; la scuola ha provvedduto a far pervenire elenchi di tutti i bambini, compresi gli assenti del 26 marzo (tranne le classi IV che non risultano aver avuto contatti con il caso). I genitori dei bambini sono comunque stati allertati dalla scuola tramite la rete dei Rappresentanti di Classe.
La scuola nel merito si è adoperata per identificare gli assenti del 26 marzo che in tolale sono 9 bambini, in modo da assicurare la profilassi a tutti gli alunni, tranne quelli delle classi IV.
E’ stata anche organizzata una riunione nella palestra della scuola ieri nel primo pomeriggio per informare i genitori e procedere alla profilassi con il farmaco Rifadin.

La Asl1 Milano informa inoltre che:
• verranno profilassati solo i compagni di scuola del caso e gli insegnanti della classe (cioè solo i contatti stretti) ;
• i familiari del soggetto interessato sono già stati profilassati lo stesso giorno del ricovero del bambino al pronto Soccorso. Non è necessario profilassare i familiari dei compagni (cioè i contatti indiretti)
• il numero esatto verrà comunicato non appena riceviamo gli elenchi dei bambini dalla scuola;
• il caso non fa sport, non ha frequentato altre comunità;
• ultimo giorno di frequenza scuola: il 24 marzo
dall'indagine epidemiologica si è risaliti alle frequentazioni sino al 16 marzo e la sorveglianza continuerà sino al 4 aprile (un giorno in più rispetto a quanto previsto dal protocollo).

Il Rifadin, è il farmaco che è stato consigliato per la profilassi che i bambini. Dr Giannotta ci spiega se copre anche da altri tipi di batteri oltre il meningococco?                                                                                                      La profilassi dei contatti col farmaco Rifadin si usa sia per i casi provocati da meningococco, che per quelli dovuti ad Haemophilus influenza b. Poiché la chemioprofilassi adottata in questo caso è piuttosto allargata, verosimilmente, si potrebbe trattare di meningococco. Se si tratta di meningococco, va ricordato che i sierotipi B e C sono i responsabili della maggior parte dei casi in Italia. Comunque, esistono 13 sierotipi diversi, anche se quelli più rilevanti clinicamente sono i sierotipi A, B, C, Y e W135. 

Come è possibile che un bambino vaccinato poi possa contrarre la meningite contro la quale è stato vaccinato?
Il vaccino anti-meningococco attuale è diretto proprio contro questi 5 sierotipi appena indicati, e nell’articolo già pubblicato, dal vostro giornale, si sottolineava il fatto che l’immunità cala già dopo un anno dalla vaccinazione e qui, se si tratta di meningococco, di anni ne sono passati 6.

Insomma un altro caso italiano di meningite che pone o almeno dovrebbe sollevare riflessioni importanti su come viene attuata la campagna vaccinale per queste malattie. Troppo spesso, i genitori non sono informati dalle stesse istituzioni sanitarie su come il vaccino agisce, il grado di immunizzazione e la copertura dei successivi anni, dal momento della profilassi. Casi in cui i bambini vaccinati hanno contratto comunque la malattia ne è piena la letteratura medica e scientifica, e ora giustamente i genitori si chiedono perché non viene fatta una campagna vaccinale seria, se le stesse istituzioni sanitarie non offrono agli stessi, argomenti validi per poter finalmente capire benefici e rischi che la prole potrebbe incontrare sia nel fare la profilassi che non farla, soprattutto perché la campagna del terrore è povera di informazioni. Molti di questi vaccini sono facoltativi, e per esperienza di molti genitori il centro vaccinale si è dimostrato carente negli obblighi di informazioni come riportare la Legge 210/92 che prevede i risarcimenti per i danni da vaccino e che "deve" essere obbligatoriamente apposta in tutti i luoghi pubblici ed a maggior ragione presso gli ambulatori e centri vaccinali. Ricordiamo anche di fare attenzione al libretto vaccinale poiché devono essere sempre apposti i riferimenti delle profilassi ricevute con indicazione del nome del vaccino, lotto e fustella (etichetta sulla scatole), questo serve a fare corretta farmacovigilanza qualora avviene un caso di contagio o problemi post vaccinazione.

La vera campagna vaccinale inizia nel rendere consapevoli i genitori e non trattarli come persone che non possono comprendere una pratica medica che riguarda invero direttamente il proprio figlio, solo perché non sono medici. Troppe distorsioni delle informazioni non rappresentano la corretta informazione e gli  effetti disgreganti si percepiscono quotidianamente quando la mamma o il papà rimangono sgomenti proprio in merito a queste notizie che a detta dei medici non dovrebbero neanche esistere se il bambino è stato vaccinato…ma così poi non è! Sono crepe che dimostrano che non sempre è vero quello che i media raccontano. 




TUMORI CEREBRALI: IN ARRIVO IL MP-MUS, UNA BOMBA INTELLIGENTE CHE SPEGNE ENERGETICAMENTE LE CELLULE MALIGNE

di Cinzia Marchegiani

Houston  – Un’anticipazione e una notizia eclatante che sarà edita il mese prossimo di aprile sulla copertina del ChemMedChem è l’annuncio di un farmaco sperimentale, il MP-MUS che attacca il tumore del tessuto cerebrale, andando a paralizzare la fonte di energia delle cellule malate, distruggendo dal 90 al 95% delle cellule del glioma maligno.

L’ampio studio quindi in prossima pubblicazione mostra come lo stesso farmaco può curare il cancro del cervello umano. I ricercatori sperano di iniziare a testare il farmaco in studi clinici umani nel 2016 o 2017. Il problema che sorge da questi studi dei farmaci testati sugli animali è se siano poi predittivi per gli essere umani, ma dagli esperimenti condotti sembrano confermare che il potente farmaco non influenzi negativamente le cellule sane del cervello umano in vitro, insomma sia estremamente selettivo.
 

David S. Baskin, Vice Presidente del Dipartimento di Neurochirurgia al Methodist Hospital di Houston spiega: "Siamo molto ottimisti sul fatto che ci arriveremo, il nostro lavoro ha dimostrato che il MP-MUS ha una tossicità molto bassa quando arriva nelle cellule tumorali, dopodiché cambia in una forma attiva, aggredendo esclusivamente le cellule malate, lasciando le cellule cerebrali sane intatte, insomma agisce come una bomba intelligente, un vero cecchino. A nostra conoscenza, questo è il primo esempio conosciuto di chemioterapia selettiva mitocondriale, che a nostro avviso rappresenta un nuovo potente approccio al cancro al cervello".
“Il glioma – ricorda il professor Baskin – è un tumore cerebrale che non lascia speranza, la sua è una diagnosi terribile da comunicare al malato, dovuta alla posizione del tumore stesso e per il modo in cui può infiltrarsi nel tessuto sano.” E purtroppo la chirurgia non è spesso utile a lungo termine – continua Baskin. Il farmaco chemioterapico più efficace a disposizione in questo momento, è il Temozolomide, che può prolungare la vita da 9 a 15 mesi, e la qualità della vita dei pazienti in quel periodo non è molto buona.
Per questo motivo, il professor Baskin ha spiegato che assieme ad altri ricercatori di tutto il mondo sono sempre alla ricerca di nuovi approcci terapeutici, come i vaccini destinati a favorire il riconoscimento del sistema immunitario del corpo e la rimozione di cellule tumorali, terapia genica e, nel caso di specie, il targeting delle cellule mitocondri tumorali.

I Gliomi (un tipo di tumore cerebrale) si sviluppano da cellule cerebrali chiamate astrociti.Gliomi rappresentano ben il 20 al 30 per cento di tutti i tumori del cervello e del sistema nervoso centrale.
 

I mitocondri sono chiamati le "centrali energetiche" delle cellule perché aiutano le cellule a creare energia. Nelle cellule tumorali questa funzione è parzialmente spenta, causando le cellule a fare affidamento su altri sistemi che generano energia. I numerosi mitocondri a forma di pillola in ogni cella eseguono una serie di altre funzioni fondamentali, comunque, e anche le cellule tumorali non possono crescere e dividersi senza mitocondri sani.

Il professor Baskin spiega l’eccezionalità di questa scoperta:”per fortuna è stato riscontrato e scoperto che un enzima chiamato MAO-B è over-espresso nelle cellule tumorali del cervello, il quale diventa l’obiettivo del farmaco sperimentale MP-MUS. Ciò significa che le cellule sane vengono esposte solo a bassi livelli di MP-MUS e dei loro mitocondri a livelli molto bassi. Invero nelle cellule tumorali la stragrande maggioranza del pro-farmaco viene convertito in legame P + -MUS, che riesce ad intrappolare essenzialmente il farmaco all'interno dei loro mitocondri dove poi attacca il DNA mitocondriale, spengendo così l’energia della cellula.”
Il problema delle concentrazioni dei farmaci è anch’esso una sfida e sembra che in questo caso si è riusciti ad ottenere effetti profondi con il MP-MUS a concentrazioni molto basse, circa 75 micromolare – spiega Baskin, Professore di Neurochirurgia, Weill Cornell Medical College: "Al contrario, la Temozolomide deve essere utilizzato a concentrazioni due o tre volte superiore per essere di qualche utilità per i pazienti."

La comprensione dei meccanismi cellulari ritorna prepotentemente in azione nel campo dell’oncologia, che deve ammettere una sconfitta pesante nel campo della chemioterapia convenzionale che a differenza del cecchino, è una bomba che uccide tutte le cellule, sane e malate. Ad oggi quindi si guarda con attenzione a questo studio poiché le terapie convenzionali e autorizzate per legge devono però arrendersi davanti alle statistiche che sono scoraggianti, perché soprattutto nel campo di molti titpi di tumori nessuno finora è riuscito a sconfiggerli.

Una confessione che fa riflettere su ciò che la scienza ha prodotto contro questo male che solo il nome mette paura, è della Dr.ssa Azra Raza, Dirigente del prestigioso Mds Center della Columbia University di New York, U.S.A., dove si studiano le rare sindromi mielodisplastiche, che possono degenerare in leucemia acuta, e Docente universitaria di Medicina, vincitrice nel 2012 del premio Hope Award for Cancer Research:” il cancro colpirà un uomo su due ed una donna su tre, dunque non stiamo esattamente vincendo la guerra contro questa malattia. Sono stati fatti consistenti progressi nella comprensione della biologia del cancro, ma le possibilità di cura non hanno tenuto il passo con la comprensione biologica. Una delle ragioni è che quei sistemi per sviluppare farmaci contro il cancro sono essenzialmente falliti. Possiamo e dobbiamo fare di meglio.” Questo sarà un argomento che l’Osservatore d’Italia cercherà di approfondire assieme agli esperti del settore medico e di ricerca.

Ora per i tumori cerebrali la speranza potrebbe arrivare da questa ricerca illuminante che viene dal Dipartimento di Neurochirurgia al Methodist Hospital di Houston con un farmaco che riesce ad aggredire selettivamente solo le cellule maligne, andando a spengere l’interruttore dell’energia vitale che da vita alle cellule malate stesse. Un farmaco intelligente che non uccide anche tutto il resto, insomma una rivoluzione!




MARINA MILITARE, PDM: "ALLARME SALUTE PER I MARINAI, FERMARE IMMEDIATAMENTE LE NAVI DELLA MARINA MILITARE"

 

"Possibili gravi rischi per la salute dei Marinai. Dopo tre anni una richiesta di Nave Elettra smentisce sottosegretario di Stato su questione analisi dell'acqua destinata al consumo umano a bordo delle navi della Marina militare".

 

di Luca Marco Comellini – Segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm)

Il 30 agosto 2012, a seguito della segnalazione sulla presenza di sostanze contaminanti e cancerogene disciolte nell'acqua destinata al consumo umano (trialometani e idrocarburi) su una unità navale della Marina militare, il deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, depositò una interrogazione al Ministro della difesa per conoscere lo stato di efficienza degli impianti di potabilizzazione e sulla tipologia e frequenza dei controlli delle acque di bordo, impiegate sia per uso lavanda che per scopi alimentari.

Sin da subito il riscontro di sostanze cancerogene avrebbe dovuto destare l'interesse del personale militare, di ogni ordine e grado, al fine di verificare, anche attraverso i propri rappresentanti, che l'amministrazione datoriale applicasse correttamente le norme vigenti in materia di tutela della salute e salubrità degli ambienti di lavoro.

Purtroppo il senso della legalità spesso difetta nell'amministrazione militare, soprattutto quando il rischio lo corre la truppa. Infatti, all'interrogazione parlamentare sull'acqua "data a bere ai marinai" l'immediata risposta dell'allora sottosegretario alla Difesa Filippo Milone ammetteva il riscontro casuale delle sostanze cancerogene ma ribadì che sulle unità navali della Marina militare sono effettuati controlli dell'acqua periodici – di massima, con cadenza semestrale – presso i laboratori militari certificati e che, in riferimento all'accaduto, il Ministero della salute non ritenne necessario realizzare ulteriori specifiche d'informazione e comunicazione sui rischi derivanti da contaminanti disciolti nelle acque.

A distanza di quasi tre anni, però, a smentire clamorosamente il sottosegretario Milone, in merito alla rassicurante disponibilità di idonei laboratori certificati, è proprio il Comando della Squadra Navale (CINCNAV), che prende atto dell'indisponibilità nella base di La Spezia di idonee attrezzature di laboratorio per effettuare le analisi chimiche a verifica della conformità delle acque di bordo ed assicura, a seguito di specifica richiesta presentata da Nave Elettra, la copertura finanziaria per l'esecuzione delle analisi presso laboratori esterni.

Il Comandante di della Squadra Navale all'epoca della presentazione dell'atto di sindacato ispettivo era l'ammiraglio Giuseppe de Giorgi, attualmente Capo di stato maggiore della Marina militare.

Il PDM ritiene che l'indisponibilità di idonee attrezzature di laboratorio per le analisi delle acque nella sede di La Spezia e, presumibilmente anche nelle altre sedi della forza armata, sia l'ennesima conferma della situazione di pericolo a cui sono stati costantemente esposti i marinai imbarcati sulle unità navali della Marina militare nel corso di questi anni e per questo motivo riteniamo necessario che il Ministro della difesa Roberta Pinotti riferisca immediatamente al Parlamento e che la Procura di La Spezia accerti immediatamente le eventuali violazioni delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e, quindi, le responsabilità del datore di lavoro in merito al rischio a cui è stato sottoposto il personale militare che ha prestato e presta servizio sulle navi della Marina militare.

Occorre inoltre, con la massima urgenza, che il Ministro disponga immediati controlli su tutte le unità navali attualmente in dotazione alla forza armata, dandone immediato riscontro al Ministero della salute per la supervisione dei risultati ed per una tempestiva analisi dei rischi per la salute del personale attualmente imbarcato. Fino al termine degli accertamenti le navi della Marina militare dovrebbero essere fermate nelle rispettive sedi.




SMA TIPO 1: SENSAZIONALE SCOPERTA SULLA TERAPIA CON CELLULE STAMINALI

di Cinzia Marchegiani

Il primo studio al mondo delle evidenze cliniche oggetto delle terapie con le staminali mesenchimali allogeniche su tre bambini affetti da Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1, nota come la SMA1, è in stampa su una rivista scientifica internazionale. Gli autori, il Professor John Bach dell'università di Newark (massimo esperto mondiale di SMA tipo I) e il dottor Marcello Villanova, neurologo italiano che dirige l’unità di “Riabilitazione e Recupero Malattie Neuromuscolari” presso l’ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna, hanno avuto la conferma di questa notizia solo da pochissimi giorni e tramite le colonne del nostro quotidiano hanno voluto rendere pubblica questa straordinaria notizia.

L’Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1 è una terribile malattia genetica di tipo degenerativa, la sua diagnosi emerge nei primi di mesi di vita dei neonati, la prognosi è di solito infausta, in quanto la stragrande maggioranza dei pazienti muore nei primi due anni di vita per insufficienza respiratoria. La diagnosi della SMA1 di fatto è una drammatica condanna che viene annunciata ai genitori, la malattia risulta per la scienza medica incurabile.
Per questo motivo lo studio da poco accettato dalla rivista scientifica rappresenta uno spiraglio di luce che getta una partenza, una speranza unica che affonda le sue basi partendo dalla osservazione clinica dei pazienti in seguito alle somministrazioni di cellule staminali mesenchimali ricevute in un ospedale italiano, gli Spedali Civili di Brescia.

In esclusiva a parlarci di questo importante pubblicazione interviene un coautore, il dr Marcello Villanova
Questo nostro lavoro, mio e del Professor John Bach dell'università di Newark (massimo esperto mondiale di SMA tipo I), mette in rilievo evidenze inequivocabili di miglioramenti clinici in tre bambini affetti da Atrofia Muscolare Spinale tipo I (SMA I) trattati a Brescia. Riteniamo di avere competenze cliniche idonee per poter affermare questo. Il nostro compito è stato quello di valutare solo l'effetto finale di ciò che è accaduto presso gli Spedali Civili di Brescia. Come medici clinici abbiamo fatto solo il nostro dovere, quello che ci impone il nostro giuramento, abbiamo rivolto la nostra attenzione esclusivamente sui pazienti. Nell'articolo, tra l'altro, oltre ai dati ottenuti dalla nostra osservazione clinica, abbiamo allegato numerosi certificati di addetti ai lavori che attestano i miglioramenti. Insomma, a nostro avviso, la medicina aveva già dimostrato questi importanti contributi, bastava studiare con attenzione la documentazione nelle mani delle famiglie.
La SMA1 è una malattia severa che non lascia chance, e purtroppo ad oggi non esiste una valida terapia in grado di aiutare concretamente questi bambini. Quale molla ha spinto due medici a cercare questi tre casi, studiando non solo sulle cartelle cliniche che siete riusciti ad ottenere, ma visitando i pazienti che avevano risposto alle terapie ricevute?
Ci siamo sempre occupati di SMA tipo I. Non potevano tirarci indietro al richiamo di famiglie che cercavano solo una verità scientifica su ciò che avevano osservato sui propri figli durante i trattamenti con staminali mesenchimali effettuati a Brescia. Non conosciamo il metodo, in effetti questo non esiste, non ci sono pubblicazioni a riguardo. Tuttavia, non era questo l'obiettivo del nostro lavoro, noi abbiamo voluto studiare le evidenze cliniche emerse durante il trattamento infusionale. ,

Dunque un lavoro immenso questo studio, realizzato lontano dal clamore e una strada in salita che non ha per nulla ostacolato la ricerca di quelle oggettive testimonianze che questi piccoli malati avevano consegnato al mondo scientifico
Una cosa è certa, i piccoli malati che abbiamo monitorato non hanno mentito, molti altri si. Non ce ne vogliano sia coloro che non offrendo alternative terapeutiche si sono anche rifiutati di incontrarli appellandosi alle regole della buona scienza, sia coloro che pur mostrandosi apparentemente dalla parte dei più deboli hanno portato avanti solo i propri interessi. E vero quello che afferma, non è stato semplice scrivere questo articolo, come non è stato facile per me e il professor Bach dare una chiara giustificazione all'indifferenza che abbiamo colto nel mondo scientifico italiano, soprattutto poi, quando c'è un richiamo continuo di assistenza da parte di famiglie che ogni giorno si battono per la vita dei propri bambini, ormai segnata dalla natura. La SMA tipo I è una malattia che non offre chance, non c'è un solo articolo al mondo che parla di miglioramenti spontanei in questi bimbi, solo progressione fino alla morte. Il nostro lavoro è anche il risultato di un impegno a due, anche il Professor John Bach ha intuito rapidamente che tra dati clinici e documenti era diventato necessario e obbligatorio confrontarci, indagare e analizzare. Non è stato assolutamente facile rispondere a tanti quesiti, alcuni dei quali risultano ancora ignoti, abbiamo dovuto studiare attentamente tantissima documentazione medica, oltre che visitarli, e per questo ringraziamo la collaborazione dei genitori. Purtroppo, abbiamo incontrato anche tanta omertà. Il nostro compito non è stato quello di entrare nella vicenda giudiziaria che abbiamo sempre rispettato, ma lavorare assiduamente al loro fianco in modo tale da provare a fornire risposte scientifiche oneste ai vostri genitori che ci chiedevano un giudizio su ciò che di clinico loro stessi avevano osservato sui propri figli. Tutto ciò consci che spetta alla scienza e non alla magistratura fornire spiegazioni scientifiche sulla congruità di un trattamento medico. Va sottolineato che tutto il nostro lavoro è stato svolto in modo gratuito, compassionevole e senza conflitti di interesse. Certo, ci sarebbe piaciuto avere a disposizione mezzi molto più sostanziosi di quelli utilizzati, abbiamo lavorato in condizioni estremamente difficili, si trattava di cure compassionevoli e non di sperimentazione, ma riteniamo di aver ottenuto un buon risultato. Siamo convinti che le ingiustizie si vincono solo dando delle risposte oneste.

Il campo delle ricerca sulle cellule staminali mesenchimali che embrionali è un mondo affascinante che promette scoperte davvero rivoluzionarie nel campo della medicina per pazienti affetti da malattie oltre che rare, serie e invalidanti. Cosa ha di straordinario quello che avete clinicamente osservato in questi malati?
La ricerca su potenziali terapie cellulari nel contesto delle malattie neurodegenerative deve andare di pari passo con quella farmacologica. Nello campo della SMA attualmente ci sono farmaci che con un meccanismo di tipo farmaco-genetico sembrano dare risultati molto promettenti, magari questi potranno rappresentare presto una concreta realtà per questa malattia neurodegenerativa, potranno soppiantare l'idea della staminale mesenchimale (o forse potranno associarla) perché spinti anche da milioni di euro di investimenti. In effetti le terapie cellulari sono poco appetibili per l'industria farmaceutica, comportano alti costi, tempi lunghi e risultati incerti, e poi sono mirati su pochi pazienti, ma ciò non può giustificare il loro abbandono nel campo delle malattie rare. Riteniamo che i risultati ottenuti su questi bambini siano di estremo interesse scientifico, e poi ci sono tante altre malattie neurodegenerative e muscolari ancora orfane di ricerca sulle quali riteniamo giusto approfondire quanto accaduto. E' per questo motivo che auspichiamo maggiore chiarezza e verità scientifica su questa vicenda, lo auspichiamo come medici (penso che ci siano tanti altri colleghi curiosi di conoscere la verità) che lavorano con pazienti affetti da malattie devastanti, incurabili e dove il tempo è un lusso che questi non possono permettersi. Un medico deve fare il suo dovere, il diritto alla salute deve venire prima di quello dell'economia.

Queste terapie sono state etichettate pericolose senza alcuna prova oggettiva, in effetti nessuno ha voluto accertarne la paternità di queste affermazioni, sarebbe bastato che fossero richiamati i pazienti e monitorati scrupolosamente con specifiche analisi cliniche e strumentali. In questo modo si è lasciato il dubbio ma senza le prove certe!?
In effetti, questa vicenda ha sempre sorpreso il fatto che nonostante siano stati postulati effetti collaterali potenzialmente devastanti per questi bambini, nessuno si è preso la briga di imporre approfonditi controlli clinici nonostante il continuo richiamo da parte delle famiglie. Noi abbiamo una grande responsabilità etica, quella di parlare per questi bambini e per le loro famiglie. Non pensavo occorresse tanto coraggio. Il nostro tentativo è di cercare di portare la verità davanti a tutti, anche se in questa vicenda è veramente difficile trovare il modo giusto per farlo. Alcuni dati che hanno pubblicato su questi bimbi e che hanno dimostrato assenza di miglioramenti, ma solo progressivo peggioramento, denotano numerosi punti deboli. Tuttavia, sono stati utilizzati per cercare di bloccare le compassionevoli con le staminali ed attaccare i giudici civili definiti ignoranti in materia. Il ruolo dei giudici civili è stato estremamente importante in quanto ha cercato di far rispettare il principio dell'autodeterminazione e del rispetto della volontà del cittadino soprattutto quando qualcuno ritiene che il paziente debba essere in una posizione di completa dipendenza e di assoluta obbedienza alla scienza. Il nostro ruolo di medico oggi è sempre più difficile in quanto ogni giorno dobbiamo districarci tra quelle che sono le esigenze dei pazienti e quelle della società, tra il voler essere rispettosi della volontà libera del paziente ed il dover rispettare tetti di spesa, di budget, di linee guida.

Riguardo le terapie cellulari, c'è un interesse sempre crescente nel campo delle malattie pediatriche. Certo, questo pone dei grossi problemi etici perché i bambini non possono esprimere il loro consenso su terapie dove ancora oggi scarsi sono gli studi e pochissimi i laboratori in grado di portarli avanti. Qual è il confine tra etica e coscienza medica?
Queste terapie sono una certezza terapeutica per alcune malattie come quelle ematiche. Un problema ben più grande è quando parliamo di potenziale applicazione nel campo delle malattie neurodegenerative a prognosi rapidamente infausta, qui ragioniamo con numeri molto limitati e tempi brevissimi. L'enorme dubbio che nasce è quello tra applicare solo cure palliative o tentare terapie non ancora dimostrate in modo chiaro a livello scientifico con rischio di potenziali effetti collaterali e scarsi risultati. In questo caso, a mio avviso, dovrebbe spettare al medico e non all’AIFA o al Ministero della Salute, decidere se applicare terapie sperimentali in fase ancora estremamente iniziale su bambini che non hanno alternative terapeutiche ed una prognosi di vita estremamente limitata. Tutto questo dovrebbe essere deciso sulla base delle conoscenze scientifiche specifiche del medico ed in base alla sua coscienza. Queste soluzioni, nonostante debbano essere in generale scoraggiate, non devono essere vietate in modo assoluto, ma possono essere ritenute giustificate in taluni occasioni e dopo aver fornito informazioni adeguate ai genitori ed ottenuto un consenso informato. Questo non significa utilizzare i bambini come cavia, ma dare loro una chance in più di vita.

 

Avete ricevuto attacchi mirati con precisione hanno messo alla gogna lei e il professor Bach
In effetti è vero, ma pazienza. Per certi aspetti in Italia è la regola. Tuttavia, mi preme ricordare per i più sapienti, coloro i quali in questi mesi non hanno fatto altro che gettare fango sul nostro lavoro, che senza l'apporto degli studi del Professor John Bach (Università di Newark, USA) la maggior pare dei bambini affetti da SMA tipo I sarebbe deceduta anche oggi nell'arco di pochissimi mesi, come è sempre successo. Solo i suoi studi, il suo volersi prendere carico contro il parere di chiunque e le sue numerose pubblicazioni sulla ventilazione assistita e sulle tecniche di assistenza alla tosse hanno permesso a questi bimbi di vivere più a lungo. Questo è il risultato di passione, studio e attenzione al malato e alla sua dignità. Per molti per questi bambini esiste come soluzione solo la morte.

 

Dottor Villanova, il nostro quotidiano aveva per primo smontato l’affermazione che le cellule staminali mesenchimali non si trasformassero in neuroni, su cui invece si è imperniata una sofisticata e allarmante operazione di disinformazione
Il problema della trasformazione in neuroni è del tutto strumentale, abbiamo visto che pazienti con sclerosi multipla hanno ripreso a camminare dopo aver effettuato infusioni di staminali emopoietiche. Il perché e come è accaduto è ancora oggetto di studio, ma intanto prendiamoci i risultati clinici definiti addirittura miracolosi, godiamo insieme della felicità di ammalati relegati da anni in carrozzina. Questi dati hanno ancora più avvalorato il fatto che le terapie cellulari stanno entrando sempre più nel trattamento di malattie devastanti neurodegenerative. Sottolineiamo che tutto ciò non sarebbe accaduto se i ricercatori ed i clinici si fossero fermati solo ad una potenziale soluzione farmacologica del problema.

 

Insomma, certificati importanti di tre piccoli pazienti erano alla portata di tutti coloro che potevano e volevano indagare dr Villanova?
In effetti in questo studio abbiamo allegato anche numerosi certificati di addetti ai lavori che attestano i miglioramenti. Insomma, come detto in precedenza la medicina aveva già dimostrato questi, bastava studiare con attenzione la documentazione nelle mani delle famiglie. Parliamo di risultati che io definisco unici e che qualcuno potrebbe contraddire solo con la dimostrazione di un miglioramento così eclatante e spontaneo in bimbi con SMA tipo I non trattati ed immobili da tempo, in effetti sarebbe una novità eclatante anche quella. Purtroppo, è impossibile, se così non fosse le morti non si giustificherebbero! Ho sempre sperato in un contraddittorio tra clinici, tra coloro che valutano solo l'effetto finale di un qualcosa. Sarebbe stato utile poter discutere con colleghi che abbiano la mia stessa esperienza e quella del Professor Bach, noi siano sempre stati disponibili per questo. Siamo medici poco propensi alle certezze assolute, specie quando parliamo di scienza, questa per esperienza è sempre un punto di partenza, mai di arrivo. Oggi questo lavoro è il risultato oggettivo di ciò che il mondo medico ha negato a priori con l’osservazione e la valutazione. I nostri risultati devono fornire una base di partenza per studi ulteriori, ma fino ad oggi non c'è studio al mondo che dimostra miglioramenti clinici in bambini con SMA tipo I con un qualsiasi trattamento farmacologico o altro, solo progressivo deterioramento. Ecco il vero motivo che con grande abnegazione ha spinto il sottoscritto e il professor Bach a non cestinare quello che con meraviglia ci aveva incuriosito. In fin dei conti non siamo noi a trarre beneficio da questo nostro lavoro, la nostra speranza è che ne traggono un giorno pazienti affetti da gravissime malattie.

Dr Villanova, in questa epocale disamina tra istituzioni, mondo scientifico e magistratura lascia davvero ora attoniti tutti, è emersa una verità processuale che non è assolutamente la verità oggettiva, tanto che questi piccoli malati sono stati scartati a priori, come se fosse una storia che non li riguardasse
Non sono mai entrato nel merito della vicenda giudiziaria che rispetto, tuttavia, sono stato sempre conscio che la verità scientifica non poteva essere fornita solo dall'indagine. Io, comunque, mi sono sempre attenuto a “innocent until proven guilty” in tutte le situazioni, compresa questa. Ho sempre collaborato con le Istituzioni. Purtroppo, per mesi ho subìto attacchi ingiusti solo per aver svolto il mio dovere. Non dimentico certamente il fatto di essere stato additato, da talune testate nazionali, tra gli indagati di questa vicenda, episodio che ha provocato in me un profondo dolore così come per i miei cari. Sottolineo che non lo sono mai stato e, per quanto possibile, ho sempre collaborato con chi mi ha ascoltato come persona informata sui fatti. Tutto ciò che ho svolto in questa vicenda l'ho fatto in modo gratuito e compassionevole. Quello che posso affermare è che siamo di fronte ad una vera tragedia, ad una caduta di civiltà ed abbandono di responsabilità civili e morali da parte di molti i quali hanno messo davanti i propri giochi di potere a discapito di chi soffre. Tuttavia, ho sempre creduto nei miei risultati nonostante le enormi difficoltà incontrare nella stesura di questo lavoro.

Dr Villanova, avremo modo di intervistare anche il Professor Bach?
Certo, per chi vuole il 30 Marzo sarà a Bologna.

Questa storia triste dimostra come si sta vivendo in un’epoca che identifica la conoscenza con la scienza e che tende ad applicare al metodo scientifico della quantità e della misura su ogni aspetto della vita dell’uomo, individuale e sociale. Ma la scienza non può decidere la qualità della vita e le sue scelte personali. Lo scartare le oggettività di questi bambini, volutamente sottaciute, ha permesso che le posizioni di scienziati che per etica e ruolo dovevano interrogarsi, prevalere invece lo scientismo con cui si è preteso di dare a tutto una risposta. Quando una società s’avvia verso la negazione e la soppressione della vita e il suo valore invero di immenso patrimonio umanistico, finisce per non trovare più le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell’uomo.

Inquietante ora rileggere le informazioni che il professor Umberto Cornelli, Adjunt Professor of Pharmacology, Loyola university School of Medicine, Chicago con una lettera a La Stampa aveva cercato di far comprendere: “La caratteristica delle cellule staminali è quella di contenere dei fattori (di crescita) che possono attivare la riparazione/differenziazione/duplicazione. Anche se appena iniettate in buona parte possono essere distrutte, esse liberano tali fattori (proprio in ragione della loro lisi) che possono collocarsi in zone irrorate, stimolando i processi sopra indicati. Pertanto non si può assolutamente disconoscere per esse un’azione indiretta. La soggettività delle risposte cliniche non può essere trascurata.”




SI E' CONCLUSA L'ECLISSI SOLARE, ARRIVA LA PRIMAVERA

di Angelo Barraco

Si è conclusa l’eclissi di sole e ha regalato, a tutti coloro che l’hanno potuta ammirare, uno spettacolo meraviglioso e sensazionale. L’eclissi ha coinciso con l’equinozio di primavera, la luna cominciava a coprire il sole alle 9.30 e un’ora dopo l’eclissi aveva raggiunto il culmine. In Italia l’eclissi è stata parziale, le percentuali toccale da noi vanno da 40% al 60%. La totalità dell’eclissi è stata raggiunta in alcune zone artiche. L’eclissi, oltre ad essere uno spettacolo visivo affascinante, è una fonte di studio per astrofisici e astronomi che studiano il sole e le sue attività. Una particolarità di questa eclissi è stata che è avvenuta a breve distanza dalla tempesta solare scatenatasi nei giorni scorsi. L’astrofisico Gianluca Masi ha detto in merito all’eclissi: “’E’ un evento che abbiamo atteso a lungo tutti, astronomi e non, Oltre ad essere un fenomeno suggestivo l’eclissi è un’occasione preziosa per studiare la parte più esterna del Sole, la corona. Questa parte irrequieta del Sole è infatti difficile da osservare in condizioni normali  perché ha una luminosità molto bassa. L’eclissi è stata perciò un’occasione preziosa per osservarla, con la Luna che ha fatto da schermo naturale’’. Gianluca Masi ha aggiunto in merito alla coincidenza dell’eclissi con la tempesta solare dei giorni scorsi: “’è stata un’attività molto forte, quella che il Sole ha avuto nei giorni scorsi, tanto da provocare aurore visibili anche a latitudini basse. Sarà interessante vedere i dati che emergeranno dalle misure prese oggi. Le immagini della corona sono infatti importanti per conoscere l’attività solare e possiamo considerarle un’istantanea delle condizioni fisiche del Sole”.




ECLISSI SOLARE: CI SIAMO, MA ATTENZIONE AGLI OCCHI

di Cinzia Marchegiani

Ormai ci siamo, domani è attesa l’eclissi solare, dove la Luna passerà tra il Sole e la Terra. L’eclissi solare del 20 marzo 2015, conosciuta anche come eclissi dell’equinozio è un evento astronomico che avrà luogo dalle 7:40 alle 11:50 con il massimo intorno alle ore 9:46. Questa è la nona eclisse totale del ventunesimo secolo e complessivamente l’undicesimo passaggio dell’ombra della Luna sulla Terra (in questo secolo). La precedente eclissi solare totale visibile in Europa fu quella dell’11 agosto 1999 mentre la prossima avverrà il prossimo 12 agosto 2016.

Ma attenzione agli occhi, a mettere in guardia i molti spettatori di tutta europa, che si appresteranno ad osservare questo fenomeno storico, sono gli scienziati di tutta Europa, che vivamente vietando l’uso di occhiali da sole per vedere eclissi solare. E’ stato anche “assolutamente” non raccomandato vedere l’eclissi attraverso le telecamere di vetro e video scuri. Il Ministero della Sanità del Lussemburgo ha detto che questi oggetti non sono appropriati per osservare il sole, ma “pericolosi” e potrebbero causare danni “irreversibili” per la retina. Per guardare il fenomeno naturale, gli spettatori si dovranno dotare di occhiali particolarmente dedicati all’osservazione delle eclissi solari. Inoltre, tali vetri speciali per eclissi devono essere intatti, e non devono essere danneggiati da fori o graffi. 

Il professor Petrarca ricorda come l’Eclisse di Sole è sempre un fenomeno affascinante, che ha attirato l’attenzione della razza umana sin dai tempi antichi, quando non avevamo ancora le conoscenze per capire fino in fondo tutti i meccanismi di questo stupendo fenomeno celeste. Oggi, con il progresso tecnologico e scientifico, possiamo predire con precisione le Eclissi (che siano di Sole o di Luna) e quindi prepararci alla loro osservazione per tempo, seguendo alcuni accorgimenti per la nostra sicurezza e avendo a disposizione tutte le informazioni necessarie.




L’EUROPA MINACCIATA DALLA CARNE AMERICANA TRATTATA CON DISINFETTANTI

Friends of Earth Europe ritiene che la pressione da parte dei funzionari commerciali, agricoltura e industria degli Stati Uniti sta già portando a una riduzione degli standard alimentari, e forse anche come la condizione per gli Stati Uniti di firmare il trattato commerciale TTIP

di Cinzia Marchegiani

UE/USA -La denuncia che aleggia sull’Europa arriva da "Friends of Earth Europe" il quale avverte che la pressione da parte dei funzionari commercial, agricoltura e industria degli Stati Uniti sta già portando a una riduzione degli standard alimentari, e forse anche come condizione per gli Stati Uniti di firmare il trattato commerciale TTIP. Friends of Earth Europe è la più grande rete ambientale di base in Europa, che riunisce 74 organizzazioni nazionali membri, circa 5.000 gruppi di attivisti locali, e oltre due milioni di sostenitori in tutto il mondo. La minaccia di carne statunitense prodotta risciacquato con disinfettanti venduta in Europa è in aumento, anche prima di qualsiasi accordo di scambio tra UE-USA avverte Friends of Earth Europe: "I funzionari della sanità e della sicurezza alimentare dell'UE alla riunione delle parti interessate hanno detto che un nuovo lavaggio chimico antimicrobica può essere approvata quest'anno per disinfettare le carcasse di pollame e carne."

ll TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) va ricordato è il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d'America  oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale. Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 è stato portato avanti in modo opaco e segreto dalla Commissione europea e dall'Amministrazione statunitense.

I nuovi risultati mostrano – continua il comunicato Friend of Earth of Europe – che la Commissione europea ha cercato in precedenza di approvare in vendita cosiddetto "pollo al cloro" e altre carni disinfettati, ma non solo, si sta elaborando un programma per consentire l’importazione di polli lavati in acido perossiacetico, un disinfettante di uso comune in allevamenti industriali negli Stati Uniti.

L’UE e i governi nazionali hanno più volte affermato che l'approccio dell'UE per la sicurezza alimentare non è in pericolo, e che gli standard di sicurezza alimentare non saranno compromessi dalla TTIP UE-USA. Tuttavia, Friends of Earth Europe ritiene che la pressione da parte dei funzionari commerciali e agricoltura e industria fabbrica degli Stati Uniti sta già portando a una riduzione degli standard alimentari, e forse anche come condizione per gli Stati Uniti di firmare il trattato commerciale TTIP.

Mute Schimpf, attivista cibo per Friends of Earth Europe ha dichiarato: "L'approccio dell'UE per la sicurezza alimentare è sotto attacco, anche prima che sia concordato alcun accordo commerciale con gli Stati Uniti, nonostante ripetute smentite dai governi dell'UE e nazionali, la pressione è in aumento per consentire a più importazioni di fabbrica allevamento di carne sciacquato in disinfettanti. L'Unione europea deve prendere una posizione chiara e vietare tutte le importazioni di carne prodotta in questo modo, e mostrare al pubblico che non è in speleologia agli interessi commerciali. "

I governi nazionali dell’UE hanno già bloccato iniziative della Commissione europea per l'approvazione "pollo al cloro", citando il principio di precauzione e di incertezza scientifica, così come le preoccupazioni dettagliate che il suo uso potrebbe mascherare gli standard di scarsa igiene, impatto sulla salute dei lavoratori e portare a più inquinamento.
Mute Schimpf continua: " Friends of Earth Europe sta chiamando per i colloqui TTIP per fermare i pericoli che pone per la sicurezza del nostro cibo e l'impatto ambientale della sua produzione sono indicazioni più che chiare come il TTIP sia un cattivo affare per le persone e. il pianeta stesso. "




INFLUENZA AVIARIA: GLI SCIENZIATI LANCIANO L’ALLARME DEL VIRUS

di Cinzia Marchegiani

Siamo stati abituati a lanci allarmistici sulle nuove pandemie mondiali che dovevano spazzare con un soffio l’umanità. Ebola, che ha prodotto la corsa alla scoperta di farmaci che in seguito ad un summit tra scienziati l’OMS decide di autorizzare la loro somministrazione al popolo africano spinti da una scelta etica, visto che due americani infettati ne avevano usufruito pur non essendo stati sperimentati sull’uomo. Poi in sequenza l’influenza stagionale, in questo caso le industrie produttrici di vaccini non sono  state proprio fortunate perché il farmaco prodotto era inefficace in quanto nel frattempoil virus pandemico era mutato  e ora le fiale giacciono nelle stive di tutti gli Stati mondiali. Infine arriva il morbillo che dopo la gaffe del nostro Ministro Lorenzin  a Porta a Porta che affermava come questa malattia infettiva aveva fatto strage negli anni precedenti nel Regno Unito, di fatto sul sito governativo inglese smentisce categoricamente le sue dichiarazioni potendo leggere a chiare lettere il report ufficiali:“Prima del 2006, l'ultima morte per morbillo acute era nel 1992. Nel 2006, ci fu uno morbillo morte in un maschio di 13 anni che aveva una malattia polmonare sottostante e stava prendendo farmaci immunosoppressori. Un'altra morte nel 2008 è stato anche a causa di morbillo acuti in un bambino non vaccinato con immunodeficienza congenita, la cui condizione non ha richiesto un trattamento con immunoglobuline. Nel 2013, 1 decesso è stato segnalato in un uomo di 25 anni, dopo la polmonite acuta come complicanza del morbillo. Tutti gli altri morti per morbillo dal 1992 sopra riportati sono in individui anziani e sono stati causati dagli effetti tardivi di morbillo. Queste infezioni sono state acquisite nel corso del 1980 o prima, quando le epidemie di morbillo si è verificato.”

Ora ecco il nuovo allarme lanciato da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature che afferma come il virus H7N9 dell'influenza aviaria, che si sta diffondendo fra le persone in Cina, potrebbe provocare una pandemia fra gli esseri umani: "L'espansione della diversità genetica e della diffusione geografica indica che, a meno che non si adottino misure di controllo efficaci, l'H7N9 potrebbe persistere e diffondersi oltre la regione" della Cina in cui ha già colpito, afferma lo studio, indicando che il virus ha subìto delle mutazioni. L'H7N9 aveva infettato 571 persone in Cina, Taiwan, Hong Kong, Malesia e Canada nel 2013, uccidendone 212. In poco tempo il focolaio sembrò esaurirsi, ma all'inizio di quest'anno il numero di infezioni è tornato a salire, spingendo le autorità a studiare meglio il virus".

L’Osservatore d’Italia in merito è andato a verificare sul sito del CDC-Center for DiseaseControllo and Prevention, che dettagliatamente spiega la storia e la patogenicità di questo virus.                                                         Le infezioni umane con un nuovo influenza aviaria A (H7N9) virus sono stati segnalati in Cina nel marzo 2013. La maggior parte di queste infezioni si ritiene essere il risultato di esposizione a pollame infetto o ambienti contaminati, come i virus H7N9 sono stati trovati anche nel pollame in Cina. Mentre alcune malattie lievi nei casi H7N9 umani sono stati osservati, la maggior parte dei pazienti hanno avuto gravi malattie respiratorie, con circa un terzo con conseguente morte. Nessuna evidenza di diffusione sostenuta da persona a persona del H7N9 è stato trovato, anche se alcune prove indica limitata diffusione da persona a persona in rare circostanze. Il primo caso al di fuori della Cina era in Malesia ed è stato segnalato il 12 febbraio 2014. Il caso è stato rilevato in un viaggiatore da un'area H7N9 colpite della Cina. Il nuovo virus H7N9 non è stato rilevato in persone o uccelli negli Stati Uniti.La CDC avvertiva che era probabile che i casi sporadici di H7N9 associati all'esposizione di pollame avrebbero continuato a verificarsi in Cina. E 'anche possibile che H7N9 possa diffondersi al pollame nei paesi vicini e che i casi umani associati all'esposizione pollame possono essere rilevati in questi paesi vicini.

Sempre la CDC informava che sarebbe stato possibile anche che i casi H7N9 potevano continuare ad essere rilevati tra i viaggiatori di ritorno da paesi H7N9 colpiti, forse anche negli Stati Uniti: ”Tuttavia, fino a quando non ci sono prove di continuo, diffusione sostenuta da persona a persona del H7N9, la valutazione del rischio per la salute pubblica sarebbe non cambia in modo sostanziale. La maggior parte relativa a questa situazione è la potenziale pandemia di questo virus. I virus dell'influenza cambiano costantemente ed è possibile che questo virus possa acquisire la capacità di diffondersi in modo semplice e sostenibile tra le persone, innescando una epidemia globale di malattie (pandemia). Il governo degli Stati Uniti sostiene sorveglianza internazionale per H7N9 e altri virus influenzali con potenziale pandemico”. La CDC sta seguendo la situazione da vicino e H7N9 coordinamento con i partner nazionali e internazionali e prende azioni di preparazione di routine ogni volta che viene identificato un nuovo virus con potenziale pandemico, tra cui lo sviluppo di un vaccino di fare è necessario un vaccino in caso di vaccino. Tali misure di preparazione continuano. CDC ha anche emessi orientamenti per i medici e le autorità sanitarie degli Stati Uniti, così come fornito informazioni per persone che viaggiano in Cina.

DATI RILEVATI DAL CDC
Durante la primavera del 2013, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riportato 132 infezioni H7N9 umani, con 44 morti. La maggior parte dei casi avevano malattia esordio durante il mese di aprile. A partire da maggio, nuovi rapporti di infezione H7N9 umani in Cina sono diventati meno frequenti. Da giugno a fine settembre del 2013, che ha riportato tre nuove infezioni H7N9 in Cina; uno aveva la malattia esordio nel mese di aprile, e uno portato a morte. La diminuzione dei casi H7N9 durante l'estate probabilmente il risultato di una combinazione di misure di controllo adottate dalle autorità cinesi – come la chiusura in diretta mercati di uccelli – e il cambiamento del tempo. Gli studi indicano che i virus dell'influenza aviaria, come i virus dell'influenza stagionale, hanno un andamento stagionale: circolano a livelli superiori a freddo e ai livelli più bassi nella stagione calda.
All'inizio di ottobre, la frequenza di episodi di infezione umana da H7N9 ha cominciato ad aumentare. L'OMS e Cina hanno segnalato nuovi casi di H7N9 in Cina al mese rispetto ai mesi estivi, tra cui tre casi segnalati da Hong Kong Regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese a inizio dicembre. Questi casi hanno coinciso con l'arrivo della stagione più fredda in Cina e non erano inattesi. La maggior parte dei casi che sono stati segnalati avevano esposizione pollame e vivevano nelle zone in cui H7N9 era stato trovato in precedenza. A metà gennaio, i casi continuano ad essere segnalati e la frequenza di tali relazioni è aumentato.
Anche se sono in corso per alcuni dei casi più recenti indagini epidemiologiche, attualmente è stata trovata alcuna prova che indica la trasmissione sostenuta da uomo a uomo è in corso.

Insomma….possiamo attenderci una nuova campagna vaccinale dall’allarme appena lanciato? Ci si auspica che non sia in edizione un altro film “Contagion”. A detta di molti basterebbe fare ammenda delle dosi di vaccino sprecate della famosa  H1N1 con i soldi pubblici giacenti nei frigoriferi. Ricordiamo che con lo sviluppo di focolai di influenza pandemica del virus H1N1 nel 2009, il ministero della Salute con un approvvigionamento d’urgenza del vaccino aveva sottoscritto un contratto capestro con la Novartis per l'acquisito di 24 milioni di dosi di vaccino per un ammontare complessivo di 184 milioni 800mila euro. Il caso volle che il procurato allarme si risolse con un solo caso sul territorio italiano che spinse il ministero ad interrompere la fornitura di oltre 12 milioni di vaccini non ancora prodotti, per un controvalore di 97 milioni 615mila 179 euro. Ora l’indennizzo dovuto alla casa farmaceutica è sotto l’inchiesta della magistratura, poiché il prezzo comprensivo del costo è sospettato di essere stato gonfiato dell'adiuvante, ed emergerebbe da un controllo dell’Agenzie delle Entrate della Novartis "evidenti profili d'illiceità fiscale, si legge, afferenti un fenomeno di trasfer pricing infragruppo, finalizzato all'accrescimento artefatto dei costi di produzione di vaccini adiuvati con MF59"

Come il nostro quotidiano aveva già sottolineato è libera interpretazione o profetica lungimiranza? Ai posteri… come sempre l’ardua sentenza. Per esorcizzare scenari apocalittici mai avvenuti, basterebbero guardare “Contagion”, l’epidemia mai avvenuta, e quel vaccino uscito dal cappello a cilindro che nel film salvò l’umanità.