SANITA’: PARTE LO SCIOPERO NAZIONALE CONTRO L’ABOLIZIONE DEL MEDICO DI FAMIGLIA

Si attiva il primo mese di ‘lotta sindacale’ che coinvolgerà i medici di medicina generale di tutte le province italiane. Il Segretario Generale Nazioanle della FIMMG – Federazione Italiana Medici di Famiglia – Giacomo Milillo avverte: “Maggio sarà un mese caldo” e il 19 maggio 2015 ci sarà lo sciopero nazionale

di Cinzia Marchegiani

Una realtà sempre più precaria e devastante che non colpisce solo i medici del nostro sistema sanitario, ma anche i pazienti e cittadini che vedono questa sanità ormai un corpo esanime. Una realtà fotografata dalle prese di posizioni degli stessi addetti al lavoro. Il Segretario Generale Nazioanle della FIMMG – Federazione Italiana Medici di Famiglia – Giacomo Milillo avverte: “Maggio sarà un mese caldo”. Con lo slogan “Io non vado col primo che capita. Il mio medico di famiglia lo scelgo io” parte la grande campagna della FIMMGcontro “l’abolizione del medico di famiglia”, che parte da questo sabato 9 maggio 2015, con una serie di mobilitazioni indette per protestare contro lo stallo delle trattative per il rinnovo della Convenzione. Si attiva così il primo mese di ‘lotta sindacale’ che coinvolgerà i medici di medicina generale di tutte le province italiane.

19 MAGGIO SCIOPERO NAZIONALE E CAMPAGNA COMUNICAZIONE DELLA FIMMG AI CITTADINI
Dal 18 maggio le città saranno ‘tappezzate’ di maxi manifesti per informare i cittadini sulle ragioni della protesta: nessuna Convenzione significa nessuna garanzia per la libertà di scelta del cittadino né per la libertà di curare del medico, entrambi assoggettati allo spezzatino sanitario che le Regioni hanno già cominciato a fare, significa anche impossibilità di sanzionare la parte regionale eventualmente inadempiente nei confronti dei medici e dei diritti assistenziali dei cittadini, perpetuando l'impunità di questi ultimi anni, significa non riorganizzare la Medicina di famiglia secondo criteri di migliore corrispondenza con i bisogni della popolazione.

COSA CHIEDONO
La Fimmg non chiede, in questo particolare momento del Paese, aumenti di stipendio per i medici, ma che i professionisti siano messi nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità assistenziali.
Online anche una pagina dedicata alle iniziative (www.fimmg.org/manifestiAmoFimmg) e una petizione “Contro l’abolizione del medico di famiglia” (disponibile al link www.change.org/p/campagna-contro-l-abolizione-del-medico-di-famiglia), diretta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ai Presidenti di Regioni e Province autonome.

9 E 10 MAGGIO 2015 MANIFESTAZIONE STUDI APERTI
Si entrerà nel vivo nella giornata del 9 e 10 maggio 2015 con la manifestazione “Studi aperti” nei week end. Verranno aperti al pubblico alcuni ambulatori nelle varie province italiane dove i medici esporranno cartelli e distribuiranno materiale informativo per illustrare ai pazienti quali sono i rischi che sta correndo la medicina generale. L’iniziativa sarà replicata il 23 e 24 maggio.
La protesta della FIMMG avrà il suo culmine con lo sciopero nazionale della categoria proclamato per il 19 maggio. Quel giorno gli studi dei medici di famiglia saranno chiusi dalle ore 8 alle ore 20, ma verranno comunque garantite le prestazioni indispensabili: visite domiciliari urgenti, in assistenza programmata a pazienti terminali, prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI) e le ulteriori prestazioni definite nell’ambito degli Accordi regionali. Si fermeranno anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) dalle 20 alle 24, garantendo le prestazioni indispensabili.




AVASTIN LUCENTIS: LO SCANDALO DELLA GRANDE TRUFFA CONTINUA

 

AAAA Cercasi libertà di prescrizione del farmaco più economico. A rischio il rispetto della deontologia medica e il diritto alla salute pubblica. Il Presidente della SOI denuncia con amarezza una fase di stallo, viene calpesta la libertà di scelta deontologica dei medici e il rispetto dei diritti dei malati. Anche Silvio Garattini, farmacologo dell’Istituto Mario Negri bacchettava l’AIFA per la gestione di questo cartello dei farmaci

LEGGI ANCHE: 10/03/2014 CASO AIFA NEL MIRINO DELLA PROCURA: PIOVELLA DELLA SOI RISPONDE ALL'OSSERVATORE D'ITALIA

 

di Cinzia Marchegiani

Il mondo della sanità, seppur candidamente tinteggiato dal ministro Lorenzin come una bella favola in convegni troppo spesso fini a se stessi ma lontani anni luce dalle vere esigenze e emergenze sanitarie che vivono i malati e i cittadini sul suolo italiano, mostra invece volti anacronistici e ossimori degli stessi slogan che vengono lanciati giusto il tempo di un tweet.

Il caso Avasti/Lucentis ha lasciato una ferita profonda nella storia della sanità, un danno mostruoso non solo per le casse dello Stato, si parla di danno erariale di circa 600 milioni di euro, ma soprattutto per le persone più bisognose, i pensionati colpiti da maculopatia che per problemi economici non hanno potuto avere accesso alle terapie perché era stato favorito un similare decisamente molto costoso. A molti di questi malati è stato negato il diritto alla salute: hanno trovato sulla propria strada una condanna amara, la cecità.

STORIA BEFFARDA DI UNA MALASANITA’ ITALIANA
Nonostante la sentenza del Tar del Lazio confermava di fatto la multa Antitrust di 180 milioni per la gravissima vicenda del cartello che ha favorito la vendita del più costoso farmaco Lucentis, procurando danno non solo ai cittadini costretti a interrompere o rinunciare alle cure perché non potevano permettersi di comprare tale farmaco, ma anche all'intero Servizio Sanitario Nazionale, ad oggi un altro scandalo viene perpetrato ai danni dei pazienti e alla libertà deontologica dei medici. 
Le stesse istituzioni che prima dovevano vigilare, bacchettate dall’antitrust e dai tribunali amministrativi, dove sono tuttora nel difendere il diritto alla salute e al rispetto del codice deontologico dei medici? Mistero.

DENUNCIA DELLA SOI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA….INASCOLTATA

Matteo Piovella, Presidente della Società Oftamologica Italiana, lo scorso febbraio 2015 è stato costretto a scrivere a Sergio Mattarella l’ennesima denuncia, ancora ad oggi inascoltata, denunciando un fatto ancora più agghiacciante, mettendo a conoscenza che attualmente nel nostro Paese, solo l’1% dei medici oculisti sono autorizzati e messi nella condizione di prescrivere Avastin: "negli Stati Uniti ed in Europa il 100% dei medici oculisti sono autorizzati a utilizzare il farmaco 43 volte meno costoso ma equivalente per efficacia e sicurezza. Insomma in Italia nonostante le pronunce del TAR del Lazio e dell'Antitrust continuano ad essere disattese le indicazioni che permetterebbero ai pazienti over 75 di essere curati." Il Presidente Piovella, ricorda come la SOI istituzionalmente lavora a sostegno dei medici oculisti nell’esclusivo interesse della tutela salute visiva della popolazione, e denuncia, forte delle vittorie sia del Tar che dell’AGCOM, che l’attuale sistema non funziona: “non funziona perché dei 130.000 pazienti che ogni anno necessitano di terapie intravitreali, la metà, – inciso Piovella continua – ovvero 65.000 persone, non ha più accesso ad alcuna cura, sia per la scarsa diffusione di Lucentis nelle strutture pubbliche (a causa degli alti costi) sia per le assurde difficoltà (derivanti da impedimenti normativi e burocratici di varia natura) nel reperimento e nell’uso di Avastin.” Ma non solo! Lo scenario potrebbe anche peggiorare poiché il continuo aumento del numero dei casi di maculopatia rapportato all’attuale insufficiente numero di iniezioni faranno sì che migliaia di cittadini perderanno la vista con conseguenti gravi ripercussioni su tutto il sistema. Per questo la SOI chiedeva un intervento del Presidente della Repubblica e del Premier con un SoS …Intervenite prima che sia troppo tardi per tutti!

Vi chiederete, come si sta muovendo il Ministro Lorenzin? Non lo sappiamo, ma forse non deve aver prodotto alcunché perché solo pochi giorni fa il Presidente della SOI, Piovella è ritornato con un video denuncia, che testimonia come dopo lo scandalo del cartello dei due farmaci equivalenti, una grande sconfitta per la professionalità ed etica medica e per il sopruso del diritto del malato.

ENNESIMA DENUNCIA A RISCHIO LIERTA’ DEONTOLOGICA E SOPRUSO DEL DIRITTO DEL MALATO

In questo video Matteo Piovella parla decisamente chiaro: la maggioranza dei oculisti italiani hanno perfettamente compreso che la querelle tra Avastin e Lucentis è soprattutto una battaglia per la libertà di prescrizione, della libertà di responsabilità e di riconosciuta professionalità dei medici oculisti. “Pure essendo la posizione di SOI perfettamente sostenibile e riconosciuta in tutto il mondo, oggi nonostante ci sono state quattro pronunce dei tribunali italiani e anche da parte della Corte di Giustizia Europea la situazione è in una fase di stallo. Di stallo – rimarca Piovella – perché non viene rispettata la libera scelta da parte del medico oculista se effettuare o meno la terapia intravitreale, libera scelta indispensabile perché la responsabilità può essere solo del medico oculista, e perché di fatto tutte le forze messe in campo che dovevano favorire l’utilizzo di Avastin ne hanno ottenuto un risultato opposto. Oggi, rispetto a sei mesi fa si usa Avastin il 90% in meno, quindi una grande sconfitta.”
Per questo motivo, Piovella ricorda come la SOI (nonostante tutto lo scandaloso silenzio NdR) continuerà a sostenere la libera coscienza e la libera prescrizione da parte del medico oculista e contemporaneamente sostenere quei diritti dei pazienti al’accesso alle cure.

OMBRE DELL’OPERATO DELL’AIFA E DEL DICASTERO SANITA’
Tornano eloquenti le affermazioni di Sivio Garattini farmacologo dell’istituto Mario Negri di Milano,  in merito a  questo scandalo al sole che ha macchiato la sanità italiana. Proprio a marzo del 2014 rilasciava un’intervista esponendosi sul caso Avastin Lucenti, bacchettando la stessa AIFA, l’Agenzia dei Farmaci Italiana,  ricordando che le aziende farmaceutiche fanno la loro parte (ovviamente devo pensare ai profitti NdR) ma spetta alle autorità pubbliche difendere gli interessi dei cittadini. Silvio Garattini, ha esprresso un'idea personale e professionale di come sono andate le cose nel caso Avastin- Lucentis e di quale sia il ruolo dell'industria nel nostro paese. Non solo, ricorda che proprio su questo caso avevano nel lontano 2010 avevano segnalato la situazione, citando e pubblicando un articolo sul British Medical Journal, spiegando ai lettori che la verità era sotto gli occhi di tutti e cioè che la letteratura scientifica deponeva la certezza sull’equivalenza tra i due medicinali. Il professor Garattini punge le stesse istituzioni che hanno partorito una orrenda pagina della storia della sanità italiana, che di fatto non ha dato accesso alle cure a molte persone economicamente impossibilitati a curarsi e spiegava:” il problema è che l'autorità regolatoria, l'Aifa, oggi non può agire sulle indicazioni dei farmaci se l'industria non lo propone. Abbiamo chiesto maggiore autonomia per l'autorità".
Sull’AIFA fa una riflessione che dovrebbe sollecitare attenzione seria su chi già da tempo chiedeva la testa dei vertici dei suoi dirigenti, come Federconsumatori e Adusfeb. Il professor Garattini sottolineava già un anno fa che L’AIFA in questa storia non aveva fatto abbastanza: ”potevano essere proattivi – deciso Garattini rimbrottava – cercare delle soluzioni da proporre eventualmente all'Ema, l'autorità regolatoria europea. Vedo che oggi l'Aifa esprime soddisfazione per la decisione dell'Antitrust, allora prima poteva non rassegnarsi:
“Garattini inoltre proprio su questo scandalo fotografava un dato allarmante: “qui c'è in ballo un interesse pubblico, che ha a che fare con la spesa sanitaria in un periodo di crisi come questo. Le aziende produttrici difendono i propri interessi ma qualcuno deve difendere gli interessi comunità. Ricordiamoci che quanto spendiamo in più viene sottratto ad altre necessità".

Insomma gli italiani ora sanno che non serve andare ai convegni per sapere quali sono in “Falsi Miti”. Questa storia è un esempio di ossimoro che nuoce gravemente alla tutela della salute, dei diritto dei malati e anche alle casse del nostro servizio sanitario, che dopo lo scandalo  Avastin/Lucentis continua la truffa a danno dei malati e sembra di vedere il bellissimo e ironico film di Nanni Loy: “Pacco, Doppio Pacco e Contropaccotto”. Ovviamente il finale non serve raccontarlo.
E ora la domanda sorge spontanea, dove sono il Ministro della salute e la stessa Agenzia AIFA? Piovella sembra un fiore solitario in questo mare di mezze bugie e tante verità.




SANITA': BRUNO FEDI REPLICA A BEATRICE LORENZIN

Il prof.Bruno Fedi, specialista in Oncologia, Urologia, Anatomia Patologic e in Ostetricia, docente in Urologia, nonché primario in Anatomia Patologica dal 1970 al 2000, con oltre 100 pubblicazioni scientifiche ed innumerevoli tabella divulgativi, risponde pubblicamente alla ministra Lorenzin sul convegno promosso il 22 aprile 2014 e intiltola la sua missiva:“IL MODO DI RAGIONARE ITALIOTA ED IL PROGRESSO"

di Cinzia Marchegiani

Roma – Un convegno che doveva spazzare via i falsi miti, le leggende metropolitane che fotografano realtà irreali, ha restituito, tra censure di alcuni partecipanti, una sintomatica e anacronistica sanità italiana, fatta più di slogan che non possono certo soddisfare oltre il cittadino medio, anche chi di medicina e scienza ci fa pranzo, cena e colazione. E arriva così la risposta al mittente, del professor Bruno Fedi, ad un convegno dove il dibattito scientifico è stato solo per pochi. Lasciamo ai nostri lettori l’accesso ad una lettera che ci è pervenuta, affinché senza alcuna censura possa essere data informazione, o almeno la possibilità di replicare virtualmente, poiché in quel convegno sembra non ci sia stato un confronto serio non solo sulla sanità, ma sulla scienza quella vera, perché essa vive di dubbi, di continue ricerche ma soprattutto di dati, documenti ufficiali e scientifici che non possono essere manipolati in base alle mode. La scienza quella vera vive del confronto intellettuale che ha dato onori alla storia dell’umanità, come forza motrice e guida della medicina, e che ha prodotto progresso e tutela dei malati.

IL MODO DI RAGIONARE ITALIOTA ED IL PROGRESSO

La Sede del Convegno è il Complesso Monumentale Santo Spirito. Due sale immense, affrescate. Soffitto a cassettoni. Buffet gratuito per tutti i partecipanti; circa mille. I posti sono riempiti con scolaresche romane e crocerossine.
Le conduttrici aprono il Convegno dichiarando che si deve instaurare un colloquio ed ascoltare le opinioni di tutti. La Ministra Lorenzin illustra gli scopi. Il nostro S.S.N. è stato per anni il primo al mondo e deve tornare ad esserlo. Non possiamo perdere tempo in falsi problemi, ma promuovere la vera scienza (ma chi decide qual è vera? I politici?).
Annuncia una riforma per la scelta dei Direttori Generali dell A.S.L., dice che un buon ospedale è tale per la competenza di chi ci lavora (dovrebbe essere sembre stato così, ma non lo è!).
C’è un intermezzo affidato a Nino Frassica che riscuote un grande successo con una serie di luoghi comuni ridicoli. Lui mangia solo: “i prodotti del contadino”; “dopo i pasti beve un grappino e si fuma una bella sigaretta” (fa digerire); “con la dieta ha ottenuto un grande successo” (ha perso tremila euro); “dichiara che fa uso di droga” (come droga usa l’anguria), etc…
La Ministra riprende affermando che il mancato ricorso ai vaccini ha provocato centinaia di morti in più…L’esposizione viene interrotta da Stefano Fuccelli, il quale, temendo di non avere un’altra occasione si alza e grida che un Ministro dello Stato Italiano deve dire la verità, non può mentire come sta mentendo la Lorenzin, che non rappresenta tutto il mondo scientifico, secondo Fuccelli. Viene prontamente allontanato, nonostante le mie proteste. Non ha fatto minacce, non ha insultato nessuno. Ha solo espresso un’opinione come dichiarato negli scopi del Covegno.
Tutto quello che è stato descritto è emblematico della situazione italiana. Il Convegno è faraonico, ma la serietà delle affermazioni non è garantita. Si dichiara che si devono ascoltare le opinioni e si impedisce ad un cittadino (Fuccelli) di dire la sua.
Le affermazioni della Ministra sono semplice trionfalismo. Non è minimamente dimostrato che ci siano stati centinaia di morti per mancato di uso di vaccini (quali? Genericamente citati, senza specificare). Altre affermazioni sono un elenco di buoni propositi. Il fatto fondamentale è che molti relatori sono assolutamente non attendibili e la Ministra è la meno attendibile di tutti. I cittadini vengono trattati come imbecilli da imbonire. Vengono dichiarate una serie di verità notorie come l’assurdità di bere un bicchierino di liquore e fumarsi una sigaretta dopo i pasti. Sono affermazioni inutili, perchè tutti sanno che sono assurde.

Personalmente mi sento offeso che tutto questo sia dichiarato non da Frassica in uno spettacolo umoristico, ma da un Ministro della Repubblica in carica. Si prendono in giro gli italiani.
Le successive conferenze sono sulla stessa linea. Si deve dimostrare che esistono falsi miti ma che chi governa ed implicitamente la Ministra, hanno agito benissimo. Dunque siamo a livello di eccellenza in ogni settore. Blande affermazioni di alcuni dei relatori che contrastano con quanto affermato dalla ministra vengono ignorate. Per esempio il Prof. Novelli (Rettore di Tor Vergata) dice che produciamo diecimila ricercatori l’anno, ma possiamo dare un posto a settecento (!!!). La Ministra dichiara enfaticamente che si tratta di una dimostrazione di eccellenza: “Importiamo braccia, ma esportiamo cervelli”. Questa è una dichiarazione emblematica di tutto il Convegno che rende trascurabili tutte le altre. (Per esempio, vengono dichiarate assurde alcune credenze e cioè i falsi miti da contrapporre alle vere eccellenze). Viene dichiarato assurdo credere che l’A.I.D.S. sia ormai battuto e che la pillola protegga dalle malattie. La dichiarazione che esportiamo cervelli è, evidentemente, per la Ministra, una manifestazione di eccellenza.

Quest’ultimo è: “il modo di ragionare italiota”. Questo modo di pensare e di presentare le cose è emblematico della classe politica attuale e speriamo che non diventi anche quello dei ricercatori. Si dichiara un fatto vero (esportiamo cervelli), ma si valuta in senso opposto alla realtà. L’esportazione di cervelli è la più grave manifestazione di incapacità dell’intera classe politica di uscire dalla situazione di crisi attuale. Non sono neppure capaci di usare la ricchezza primaria che il Paese produce; non sono capaci di impiegare la nostra principale ricchezza e sono costretti a regalarla ad altri dopo aver speso ingenti somme per arrivare a produrla. Si calcola che lo Stato spenda molte migliaia di euro pro-capite per produrre un semplice laureato, che poi viene regalato ad altri paesi più ricchi, mentre persone che neppure sono arrivate alla laurea, diventano Ministri e dispongono di cifre ingentissime per convegni faraonici a scopo elettorale. Quando non vengono coinvolti in scandali ed episodi di corruzione vergognosi. Tutto il convegno è all’insegna del trionfalismo. Viene dichiarato che nella donazione degli organi, siamo ormai secondi in Europa, battuti solo dalla Spagna. Siamo i più rigorosi negli accertamenti; siamo i primi per i risultati; per la sopravvivenza a cinque anni; per tracciabilità.

Chiedo la parola e domando perché, in questa situazione, non sia stata promossa l’iniziativa di un gruppo di volontari, ben noti ai relatori, che volevano donare non solo i propri organi ma anche i propri corpi, quindi la possibilità di studiare malattie poco conosciute. E’ infatti noto che il grande progresso, nella conoscenza della patologia, fu assicurato dallo studio diretto dei cadaveri umani da parte degli anatomo-patologi. La mancanza di cadaveri ha impedito di studiare il Parkinson, la S.L.A. e altre malattie degenerative ed è una delle cause degli scarsi progressi effettuati. Risponde il Prof. D’Avack (filosofo), dicendo che donare gli organi e donare i corpi sono due cose diverse. E’ vero, ma si proponeva di donare sia organi che corpi. Sarebbe stato logico accettare gli organi, o almeno parlarne. Non opporre il silenzio oppure la risposta di un filosofo.

Tutto il Convegno si è svolto su questa falsariga che è il contrario della verità. I fatti fondamentali sono tre:
1) si ignora una parte della verità e non si da spazio a chi è di opinione contraria
2) si da una valutazione dei fatti contraria alla verità. Anche se i fatti sono veri, la valutazione è errata 3) si fanno dichiarazioni indimostrate e si affermano delle verità note e banali.

La ripresa pomeridiana inizia, come la mattina, con un comico che prende in giro con grande successo, suscitando enorme ilarità, alcuni costumi, come l’alimentazione vegetariana. L’intermezzo è sintomatico del livello culturale espresso da convegno.
Nella tavola rotonda conclusiva ad esprimere un parere sui fatti scientifici, sui falsi miti e la vera eccellenza, sono presenti la Ministra Lorenzin (non laureata) e Piero Angela (laureato in lettere). Mi chiedo perché sia stato escluso il povero Frassica. Era molto più spiritoso.

Il modo di ragionare descritto è scientificamente assurdo e conduce direttamente all’arresto del progresso dell’intero Paese, specialmente se effettuato nel campo scientifico. Il rifiuto di rispondere alle critiche che vengono fatte alla ricerca scientifica, si inquadra in un modo di pensare statico e dogmatico. Ritenere le proprie idee delle verità assolute, da non discutere con chi pensa in modo diverso ed ha molti fatti a sostegno delle proprie idee arresta il progresso scientifico. Il contributo dato dalla Ministra Lorenzin a cristallizzare la situazione com’è adesso è importante e caratteristico di un modo di ragionare che non facilita il progresso. E’ un atto di furbizia italiota: la comunicazione trionfalistica rassicura e suscita approvazione.

Prof. Bruno Fedi




CARGO RUSSO VERSO L'IMPATTO SULLA TERRA: MANCANO POCHE ORE

Redazione

Nessun rischio per Italia ed Europa alla luce dei calcoli più recenti della traiettoria del cargo russo Progress, fatti del Comando aerospaziale degli Stati Uniti. E' esclusa dalla traiettoria anche tutta l'America del Nord, mentre potrebbero essere interessate alcune zone di Africa e Asia.

L'impatto del cargo russo Progress è atteso nella notte, intorno alle 3,36 dell'8 maggio, con un margine di incertezza di due ore in più o in meno. E' questa l'ultima previsione, elaborata dal Comando aerospaziale Usa alla luce degli ultimi dati sull'orbita del veicolo spaziale. Lo ha detto Alessandro Rossi, dell'Istituto di Fisica applicata del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifac-Cnr) di Firenze e membro del Coordinamento internazionale per il monitoraggio dei detriti spaziali (Iadc).

''L'orbita del cargo è stata ricalcolata – ha detto Rossi – e i dati più recenti indicano che il punto più vicino alla Terra è attualmente a 146,9 chilometri, mentre il più lontano a 165,7''. E' quindi un'orbita quasi circolare, nella quale il veicolo perde progressivamente energia. ''La finestra di incertezza nel calcolo della traiettoria di rientro del veicolo si sta riducendo progressivamente'', ha proseguito l'esperto. ''Al momento, comunque, è impossibile escludere se l'Italia potrebbe essere interessata o meno dalla caduta di eventuali frammenti del cargo sopravvissuti all'impatto con l'atmosfera''. La situazione è in continua evoluzione, ha detto ancora, in quanto ''i calcoli vengono aggiornati di ora in ora e solo sulla base dei risultati diventa possibile mettere a punto modelli sempre più accurati, fino a definire data e luogo e rientro''.

Le previsioni fino al 6 maggio

Si restringe la finestra di incertezza per l'impatto nell'atmosfera del cargo russo Progress. Le previsioni internazionali indicano come il periodo più probabile quello compreso fra la sera del 7 maggio e la mattina del 9. E' un intervallo che potrà modificarsi nelle prossime ore, dicono gli esperti, anche perchè bisognerà vedere se il movimento dei veicolo sarà influenzato dalla tempesta solare in atto e dai detriti prodotti al momento dell'incidente.
Il periodo intorno all'8 maggio è confermato anche dall'agenzia spaziale russa Roscosmos, così come la possibilità che alcuni frammenti del cargo Progress M-27M possano raggiungere la Terra.

Gli ultimi calcoli indicano intanto che l'orbita si è abbassata: ''al momento il punto più lontano dalla Terra è a 202 chilometri e il più vicino a 165'', ha detto Alessandro Rossi, dell'Istituto di Fisica applicata del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifac-Cnr) di Firenze e membro del Coordinamento internazionale per il monitoraggio dei detriti spaziali (Iadc). Inoltre, ''come previsto, la finestra di incertezza per il rientro si è ristretta e continuerà a farlo nei prossimi giorni'', ha osservato Luciano Anselmo, dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Consiglio nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa.

Per Anselmo bisognerà comunque considerare anche altri fattori. Innanzitutto il movimento del cargo potrebbe essere disturbato dalla presenza, nello spazio circostante, del propellente fuoriuscito dopo l'incidente che il 28 aprile ha fatto perdere il controllo del Progress. ''Al momento – ha detto – non risultano pronunciamenti della commissione d'inchiesta sulle cause dell'incidente, ma possiamo dire che il sistema propulsivo del veicolo è stato danneggiato per un'esplosione avvenuta nell'ultimo stadio del lanciatore'', come indicano anche i 44 frammenti individuati dai radar subito dopo l'incidente.
La seconda incognita è l'attività del Sole, che negli ultimi giorni si è 'risvegliato' con un brillamento intenso che nella notte scorsa ha disturbato le comunicazioni radio a bassa frequenza e aumentato la densità atmosferica: ''un aspetto, quest'ultimo, che potrebbe accelerare leggermente la caduta del veicolo''. E' attesa, infine, una tempesta geomagnetica provocata dal brillamento avvenuto il 2 maggio.




BEATRICE LORENZIN: LA MINISTRA E' INDAGATA DALLA PROCURA


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di Cinzia Marchegiani

Mercoledì 6 maggio 2015 l'ufficio legale del PAE ha comunicato la notizia che la Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati il ministro della Salute Beatrice Lorenzin unitamente al direttore generale sanità animale e farmaci veterinari dott. Silvio Borrello. Il fascicolo è stato assegnato al PM Felici che indaga per il reato di omissioni d'atti d'ufficio in seguito alla denuncia del Partito Animalista Europeo.

FATTI
A spiegare le motivazioni è lo stesso Stefano Fuccelli, presidente del PAE. Il nodo della controversia si articolo sul Tavolo tecnico Scientifico che è stato bloccato dal precedente direttore generale, dott.ssa Gaetana Ferri, rimosso dopo l'iscrizione sul registro degli indagati dalla Procura di Roma a seguito della denuncia del Partito Animalista Europeo per omissione d'atti d'ufficio, già indagato dalla medesima Procura per il coinvolgimento nello scandalo dei trafficanti di virus, anche il suo successore continua ad ostacolare il regolare svolgimento appunto del Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.
"Apprendo con soddisfazione l'iscrizione sul registro degli indagati sia del ministro che del direttore generale e spero che la magistratura punisca seriamente i responsabili. Il Tavolo, inaugurato dal precedente Ministro della Salute Renato Balduzzi, è tutt'ora ostacolato dall'attuale ministro Lorenzin per collusione con Farmindustria e con la lobby di pressione. Troppi interessi – denuncia Fuccelli -ruotano intorno alla sperimentazione animale, dal profitto, e non certo per un miglioramento della salute umana, alla protezione legale. Un metodo inefficace che solo negli Stati Uniti produce ogni anno 100 mila decessi per cause iatrogene (fonte FDA) dovute cioè agli effetti collaterali dei farmaci non riscontrati sugli animali e per questo commercializzati.”

La iatrogenesi rappresenta la terza causa di morte dopo l'infarto ed il cancro sottolinea Fuccelli: ”è' un metodo sbagliato di cui tutti ne sono ben consapevoli dai vertici del ministero, ricercatori, sperimentatori fino ai produttori del farmaco. Gli unici che non lo devono sapere sono i consumatori, che anzi, vanno rassicurati – continua il presidente del PAE – perché se fossero informati di come funziona effettivamente, non comprerebbero più.”
E proprio sulla sperimentazione animale ritorna il sostenitore dei metodi alternativi Fuccelli spiegando che permette alle aziende sia di commercializzare qualsiasi sostanza anche nociva e mortale per l'uomo, sia di non esserne poi responsabili in caso di danni o disastri farmacologici poiché la sua produzione e diffusione nell’ambiente sono avvenute a norma di legge.”Milioni di decessi in tutto il mondo ma nessuno è mai andato in galera grazie all'alibi della vivisezione, questo è l'unico motivo per cui non viene abolita. “

VERITA’ CHE STANNO EMERGENDO
Una denuncia in piena regola sul sistema che ruota intorno a alla sperimentazione ma anche all’autorizzazione dei farmaci, spesso rilasciati con blande sicurezze, valutate per tanti anni in post-marketing. E Fuccelli per questo ricorda gli unici incontri avvenuti quando era ministro della salute Balduzzi :”al profilo scientifico sono bastate soltanto tre sedute di confronto tra le due commissioni di scienziati e ricercatori, pro e contro il modello animale, per far congelare la prosecuzione del Tavolo visto l'imbarazzante impasse in cui si sono venuti a trovare i pro-vivisezione. Abbiamo chiesto di calendarizzare sin da subito ed in streaming i prossimi incontri al fine di permettere a tutti i membri di lavorare proficuamente verso lo stesso scopo: accelerare il progresso scientifico, tutelare maggiormente la salute pubblica e conseguire un risparmio di spesa. Il Tavolo è il luogo istituzionale . ricorda Fuccelli – più accreditato alla discussione di un argomento che riguarda non soltanto il benessere degli animali ma soprattutto la tutela della salute pubblica. Continuare a perseverare nel sottrarsi al confronto conferma l'insussistenza scientifica della loro teoria."

Noi de l’Osservatore d’Italia abbiamo il video dove lo stesso Ministro Balduzzi, confemava al Presidente del PAE, Stefano Fuccelli, l’importanza di questi tavoli Ministeriali e il loro normale proseguimento, ad oggi disatteso. Questo è il video dell’incontro tra il’ex Ministro Balduzzi e Stefano Fuccelli.

Da allora la stessa Lorenzin ha pensato bene di non metter in agenda questo importante congresso scientifico…anzi alla conferenza sui “Falsi Miti” ha ritenuto liquidare lo stesso Fucceli, affermando che i membri designati per il tavolo ministeriale sono stati nominati, non rispondendo di fatto il perché nessuno di quei membri appartengano al pensiero scientifico dei metodi alternativi. Qui il video che dimostra il non confronto:

Tanto tuonò che piovve, e ora la ministra Lorenzin dovrà rispondere del suo comportamento, il fascicolo è stato assegnato al PM Felici che indaga per il reato di omissioni d'atti d'ufficio.




MALATTIE RARE E QUEL BUSINESS A MOLTI ZERI. STAMINA UNA SCOPERTA DA OSTACOLARE

In altri paesi si discute del problema mentre in Italia i nostri ammalati subiscono il silenzio delle istituzioni. Ora rimangono ombre pesanti sui conflitti d’interesse sul caso stamina

LEGGI ANCHE 22/03/2015 SMA TIPO 1: SENSAZIONALE SCOPERTA SULLA TERAPIA CON CELLULE STAMINALI

di Cinzia Marchegiani

L'opinione pubblica è da sempre convinta che le malattie rare siano patologie sulle quali l'industria farmaceutica riesce a fare pochi affari per la ridotta produzione e vendita di farmaci nel settore.
Tale assunto viene smentito categoricamente da una ricerca apparsa in Svizzera che rivela un giro d'affari inaspettato per le multinazionali che si occupano del settore: la sola Novartis, infatti, risulta essere il principale beneficiario della vendita di medicinali per le malattie rare a livello mondiale con 11,3 miliardi di franchi di fatturato. Proprio alla luce di tali dati, il governo confederale elvetico ha al vaglio una disciplina al fine di concedere al settore farmaceutico degli incentivi affinché porti avanti la ricerca sulle malattie meno conosciute. Incentivi concretizzati in una protezione dalla concorrenza sul mercato svizzero per un periodo di almeno 12 anni.
Sempre al di là delle Alpi, alcune associazioni si sono opposte a queste forme di protezionismo mettendo in guardia sulle conseguenze di queste decisioni visto che si è assistito a un'esplosione dei costi delle terapie basate su questo tipo di farmaci.
A riportare la notizia è Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che sottolinea come questo dato importante evidenzia un fatto grottesco per la sanità italiana:”almeno in altri paesi la politica e le istituzioni portino avanti battaglie contro le patologie rare, mentre in Italia non esiste una seria e approfondita discussione e gli ammalati sono relegati a subire un isolamento che gli esclude dalle cure che meritano, con una ricerca costretta a fare ormai il fai da te".

UN BUSINESS MONDIALE
Proprio su queste case farmaceutiche è uscito un dossier che spiega il fenomeno significativo del mercato svizzero dei medicinali e dei suoi attori, tanto da assegnargli lo scettro e fama a livello mondiale. Si legge infatti, le aziende svizzere – Novartis, Roche, Merck Serono e Actelion – costituiscono l’11% del mercato mondiale dei medicinali, con vendite che superano gli 87 miliardi di franchi. Il fatturato di Novartis, numero due mondiale, è di 48,6 miliardi di franchi svizzeri (51,5 mld di dollari). Quello di Roche, numero sei mondiale è di 32,4 miliardi di franchi svizzeri (34,5 mld di dollari). L’Europa è il nostro principale acquirente, ma i mercati dei paesi emergenti sono in espansione, soprattutto i paesi dell’Asia. Per la ricerca e lo sviluppo in Svizzera, le cinque aziende svizzere membri d’interpharma hanno investito più di sei miliardi di franchi, cioè il 38,7% della loro spesa mondiale; un importo cinque volte maggiore del fatturato realizzato in Svizzera. Negli Stati Uniti, l’altro polo di ricerca di queste aziende, la spesa ha superato i cinque miliardi di franchi. Nuovi medicinali Negli ultimi decenni, i costi di sviluppo sono notevolmente aumentati. Trentacinque anni fa, i costi per lo sviluppo di un nuovo medicinale ammontavano a 127 milioni di franchi. Oggi, sono necessari più di 1,5 miliardi per finalizzare un nuovo prodotto.

STAMINA NON E’ UN CASO
Uno sguardo doveroso è da rivolgere al caso stamina e la grottesca capacità delle istituzioni di non focalizzare quelle evidenze che sono ormai sotto gli occhi di tutti, ma che con terrore tutt’oggi non si affrontano. E' forse un caso che la ricercatrice Cattaneo sia stata nominata senatrice a vita, che sia a sua firma la commissione d’indagine sul caso stamina, e anche che sembrerebbe si stia battendo affinché i senatori che stanno valutando i temi riguardo la sperimentazione animale, finiscano in una nube poco chiara?…. I possibili conflitti d’interesse in questa storia emergono ed emergeranno sempre di più, ma c’è da chiedersi davvero cosa si nasconde dietro l’ostruzionismo alla ricerca della verità. A noi gli incassi delle lobbies sembrano un valido motivo affinché le terapie che si potrebbero effettuare in un ospedale siano state ostacolate con qualsiasi mezzo. Il neurologo Villanova è ora autore con John Robert Bach di uno studio che mette in rilievo evidenze inequivocabili di miglioramenti clinici in tre bambini affetti da Atrofia Muscolare in seguito alle infusioni avvenute presso gli Spedali Civili di Brescia, mettendosi categoricamente in contrasto con il ministro Beatrice Lorenzin e le sue tesi e posizioni a riguardo.

Le malattie rare sono un vero business, ma questo già lo sapevamo, ma non solo per le case farmaceutiche , ma per tutto l’indotto dei finanziamenti dati a goi go, per pubblicazioni e carriere accademiche. Possibile che nessuno ha notato che i più forti detrattori sono stati e alcun sono ancora nella fondazioneTelethon come ricercatori, che fa campagna nazionale anche in Rai per ottenere donazioni in denaro per continuare nelle loro ricerche? C’è stato un segnale preciso avvenuto nel passaggio del testimone dal ministro Balduzzi all’attuale, che purtroppo ha scritto una brutta pagina di questo governo, tutte le strade tracciate sia sulla sperimentazione del metodo stamina che sui tavoli ministeriali dei metodi alternatici per le sperimentazioni sono stati seppelliti.
Verrebbe da dire Mauro Ferrari docet….un emerito professore americano rispedito a casa con volo di secondo ordine solo perché aveva osato ascoltare anche le famiglie dei malati.

Sulla senatrice Cattaneo ora molte ombre si stanno dileguando, ma c’è da chiedersi chi voglia con tutta onestà verificare cosa è accaduto dentro la stanza dei bottoni.




VACCINI E CONTROINDICAZIONI TACIUTE: L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA E RADIO COLOSSEUM

 

Martedì 5 maggio alle ore 19:00 l'appuntamento radiofonico con la diretta insieme a David Gramiccioli per cercare di comprendere il mondo dei vaccini, e le storie di chi si è ritrovato ad affrontare "mostri" che nessun genitore vorrebbe mai raccontare

 

di Cinzia Marchegiani

Si parla troppo spesso dei vaccini, della loro importanza, di come abbiano cambiato il volto della storia e della sanità pubblica mondiale, ma troppo spesso, l’altra faccia della medaglia, quella che riguarda i danneggiati da vaccino, non viene mai affrontata con lo stesso peso e la stessa determinazione. Una sorta di leggende metropolitane si sono create attorno ai volti e alle storie delle famiglie che affrontano quasi come appestati il loro dramma e il loro dolore, soli contro un sistema che fa finta di non vedere, spesso citati nei report istituzionali come un normale danno calcolato, che fa parte della partita in gioco. Invece questi bambini sono reali, i loro drammi sono insopportabili da accettare, un calvario il loro e quello delle famiglie che fa comodo non vedere, che diventano numeri estrapolati dai calcoli della probabilità. Invero sono numeri che devono lottare con le unghie e con i denti per il riconoscimento dei diritti sanciti dalla legge italiana. Così oltre il danno, anche una odiosa beffa.

L'EVENTO RADIOFONICO CON DAVID GRAMICCIOLI,  UNA VOCE CHE DA SPAZIO ALLE STORIE E ALL'INFORMAZIONE 

Martedì 5 maggio sera su Radio Colosseum, David Gramiccioli, affronta questo tema spinoso, ospitando nella sua trasmissione la storia di tre famiglie, tre bambini nati sani che hanno subito un danno, in seguito alla profilassi vaccinale. Sono tre storie come molte altri percorsi di vita interrotti perché una pratica medica all’improvviso ha cambiato irreversibilmente la loro innocenza e il futuro. Alle 19:00 su Radio Colosseum interverranno Angela Lomele, Giusi Collemi e Sauro Scarpeggio. David Gramiccioli infine affronterà con l’avv. Roberto Mastalia gli aspetti non solo legali, ma quello dei diritti di cui i genitori possono avvalersi per difendere il principio stesso della vita oltre a quello per la libertà di cura di cui all’art. 32, comma 2 della Costituzione e di autodeterminazione.

Per seguire la diretta radiofonica CLICCARE QUI 

C’è da chiedersi come mai questa odiosa e grave faccia del mondo delle vaccinazioni non vuole essere affrontata con il giusto riguardo, soprattutto perché nasconde molti vuoti legati alle segnalazioni della farmacovigilanza di cui spesso i genitori non sanno cosa siano, come dovrebbero essere effettuate sia dagli stessi che dal personale sanitario, le stesse che invero tutelerebbero, se applicate, i diritti di quei numeri da statistica caduti nella disgrazia di un danno da vaccino. Ma tutti i bambini possono affrontare un insulto vaccinale, ci sono delle regole da rispettare affinché si possano prevenire questi danni?

Un mondo quello dei vaccini che viene sempre scosso non solo da queste storie drammatiche che coinvolgono le famiglie, ma anche quello degli scandali legati al mondo istituzionale, come quello in ordine temporale che ha sollevato l’inchiesta partita da Roma sui vaccini animali dove sono stati rinviati a giudizio i vertici del Ministero della Salute, per via della presunta diffusione della “Lingua Blu“e Aviaria per lucrare sui commercio dei vaccini, che per ora ha visto il segretario generale del Ministero della Salute, Romano Marabelli, (nominato appena due mesi fa dalla Lorenzin) autosospendersi dopo essere stato travolto dalla suddetta inchiesta assieme ad altri 41 indagati con diverse posizioni che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, dall'epidemia alla diffusione di una malattia degli animali, dalla falsità ideologica alla rivelazione di segreti d'ufficio.
Martedì 5 maggio sera, grazie alla sensibilità di David Gramiccioli, un momento di arricchimento personale e anche di solidarietà a chi nella vita sta affrontando mostri più grandi di loro stessi. C’è sempre la possibilità di diventare più grandi, perché il ruolo del genitore deve essere di assoluta consapevolezza. 




VACCINAZIONI: L’ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA E PEDIATRI

Un accordo siglato che riconosce ai pediatri che aderiranno, un bel cachet fino a 3000 euro per il raggiungimento degli obiettivi imposti, oltre 15 euro a profilassi eseguita (molti sono vaccini facoltativi) ai loro assistiti presso il loro studio. Ora si deve comprendere se i pediatri firmeranno visto che sarà sotto la loro responsabilità la conservazione dei vaccini in un frigorifero apposito, secondo le norme vigenti in materia. Chi e come sarà valutata una causa per problemi di reazione avversa o danni all'assistito?

di Cinzia Marchegiani

Cambiamenti in vista per i pediatri ma anche per i genitori che dovranno affrontare il percorso delle vaccinazioni dei propri figli nella Regione Toscana. L'accordo tra la Regione e pediatri di famiglia, è stato siglato il 9 aprile 2015 presso il Palazzo Strozzi Sacrati dall'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, dal segretario della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) Toscana, Paolo Biasci, e dai componenti del Comitato regionale per la pediatria di famiglia: i direttori generali delle Asl 5 di Pisa, Rocco Damone, Asl9 di Grosseto, Daniele Testi, Asl10 di Firenze, Paolo Morello Marchese, Asl 11 di Empoli, Monica Piovi; e il presidente della SdS Bassa Val di Cecina, Samuele Lippi.

"Obiettivo di questo accordo – chiarisce l'assessore Marroni – è quello di migliorare e ampliare i servizi assistenziali rivolti alla popolazione pediatrica, favorendo l'adesione da parte delle famiglie ai programmi vaccinali promossi dalla Regione, con l'implementazione del compito dell'esecuzione dell'atto vaccinale da parte del pediatra di famiglia nello studio dove di norma esercita la sua attività".

PUNTI FONDAMENTALI DELL’ACCORDO
I pediatri dovranno eseguire minuziosamente compiti sanciti dall’accordo, al quale ciascun pediatra di famiglia aderirà volontariamente:
– Informazione e promozione delle vaccinazioni. L'attività di informazione e promozione all'adesione al calendario vaccinale si sviluppa in due momenti principali: prima della nascita e al momento del primo Bilancio di salute.
– Acquisizione del consenso informato secondo le modalità espressamente previste dalla normativa. Nel caso che la famiglia non intenda procedere alle vaccinazioni, il pediatra acquisisce invece il dissenso informato.
– Effettuazione della vaccinazione. Il pediatra esegue l'atto vaccinale avendo cura di seguire le indicazioni e la tempistica prevista dal calendario vaccinale regionale. Le sedute vaccinali possono essere effettuate in occasione dei bilanci di salute o in sedute programmate ad hoc.
– Registrazione delle vaccinazioni effettuate. L'atto vaccinale deve essere annotato sul libretto pediatrico ad uso delle famiglie, sulla cartella informatizzata ad uso del pediatra e, a regime, sul software messo a disposizione dell'azienda.
– Segnalazione degli eventi avversi. Il pediatra deve segnalare tempestivamente le reazioni avverse agli uffici aziendali, con l'invio dell'apposita scheda di segnalazione.
– Segnalazione e recupero degli inadempienti. Il pediatra si impegna a collaborare con l'azienda per il recupero degli inadempienti, con modalità che saranno precisate a livello aziendale.
L'accordo prevede anche che il pediatra si impegni alla conservazione dei vaccini in un frigorifero apposito, secondo le norme vigenti in materia, e sotto la propria responsabilità.
L'accordo entra in vigore da subito, al momento della firma. I pediatri di famiglia in Toscana sono 430. Ciascun pediatra aderirà volontariamente.

COMPENSI RICONOSCIUTI AL LAVORO DEL PEDIATRA. MOLTE PROFILASSI SONO FACOLTATIVE
Per le attività di informazione, promozione, acquisizione del consenso informato, effettuazione dell'atto vaccinale, registrazione della vaccinazione, segnalazione e recupero degli inadempienti da parte del Pediatra di famiglia (ma se molti sono facoltativi?) da parte del Pediatra di famiglia si fa riferimento a quanto stabilito dal punto 4.3 dell’AIR 2001, tuttora vigente, che prevede un compenso che si articola in una tariffa per la prestazione vaccinale e in una per il raggiungimento degli obiettivi, infatti viene riconosciuto:
– un compenso di 15 euro per ogni atto vaccinale, oltre i premi obiettivi:
– 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > del 95% per terza dose di esavalente (di cui due sono facoltativi ma non se ne fa parola)
– altri 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > del 95% per morbillo (anch’esso facoltativi
– e ancora altri 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti femmine > dell’ 80% per papilloma virus (anch’esso facoltativo)

L’accordo però è chiaro, se l’obiettivo non viene raggiunto, gli stessi compensi saranno dimezzati per il raggiungimento di coperture tra 92 e 95% per terza dose di esavalente e morbillo, e di coperture tra 71 e 80% di Papillomavirus. Per le coperture inferiori a quelle accordate, non sarà riconosciuto alcun compenso, oltre le 15 euro per atto vaccinale. Si fa presente che dalla stessa copertura non saranno conteggiati i soggetti irreperibili e quelli che hanno firmato il consenso informato.

L’adesione a questo accordo vedrebbe, da una un lato, forzare la vaccinazione da parte del pediatra in virtù dei compensi raggiungibili, ma dall’altra un carico di responsabilità indipendentemente dagli obiettivi raggiunti. L'accordo ricordiamo che  il pediatra si deve impegnare alla conservazione dei vaccini in un frigorifero apposito, secondo le norme vigenti in materia, e sotto la propria responsabilità. Questo serve ad assicurare che il lotto del vaccino ubicato preso lo studio medico, dovrà essere mantenuto sempre ad un intervallo di temperatura per mantenere la catena del freddo, altrimenti gli stessi farmaci vanno incontro a deterioramento e quindi non più somministrabili.

SCANDALO VACCINI CONSERVATI A TEMPERATURE AMBIENTE A LIVORNO

Sono passati solo pochi mesi, a fine novembre 2014, quando circa 500 vaccini antiinfluenzali destinati ai bambini sono stati trovati in un controllo conservati in modo scorretto, a una temperatura diversa e più alta rispetto a quella prevista dalla legge. Purtroppo è la scoperta agghiacciante che hanno fatto i Carabinieri Nas di Livorno all'interno del centro pediatrico Accademia, in via Caprilli, durante le perquisizioni disposte dalla Procura di Pisa in merito all'indagine sulla presunta corruzione nella maxi inchiesta medici low cost. La scoperta dei militari portò all'iscrizione nel registro degli indagati dei quattro medici associati alla clinica. Il reato che viene loro contestato è quello di "somministrazione di medicinali guasti o inefficaci". I prodotti infatti devono essere conservati in frigorifero a una temperatura massima di otto gradi, mentre gli stessi investigatori li hanno trovati all'interno di alcuni magazzini a temperatura ambiente.

CHI RISARCISCE I DANNI DA VACCINO?

L'accordo  appena siglato potrebbe regalare più ombre che luci, soprattutto sulle responsabilità legate all’integrità farmaceutica del prodotto, ciò significa che ogni medico si dovrà organizzare con un frigorifero che sappia anche mantenere la catena del freddo in caso di interruzione della corrente. Ma se a un assistito accade qualcosa dopo la profilassi, quali saranno le dinamiche che si instaureranno? Quali e quanti controlli saranno accertati affinché si possa risalire alla causa effettiva di un eventuale reazione/danno? Sicuramente un punto che non regala tranquillità all’operatore sanitario.

Ricordiamo che è lo Stato italiano con la Legge 210/92 del 25 Febbraio 1992, n. 210 (in Gazzetta Ufficiale, 6 Marzo, n. 55) che prevere l’“Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni”.
L’articolo stabilisce:
1. che chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge.
2. l'indennizzo di cui al comma 1 spetta anche ai soggetti che risultino contagiati da infezioni da HIV a seguito di somministrazione di sangue e suoi derivati, nonché agli operatori sanitari che, in occasione e durante il servizio, abbiano riportato danni permanenti alla integrità psico-fisica conseguenti a infezione contratta a seguito di contatto con sangue e suoi derivati provenienti da soggetti affetti da infezione da HIV.
3. I benefici di cui alla presente legge spettano altresì a coloro che presentino danni irreversibili da epatiti post-trasfusionali.
4. I benefici di cui alla presente legge spettano alle persone non vaccinate che abbiano riportato, a seguito ed in conseguenza di contatto con persona vaccinata, i danni di cui al comma 1; alle persone che, per motivi di lavoro o per incarico del loro ufficio o per potere accedere ad uno Stato estero, si siano sottoposte a vaccinazioni che, pur non essendo obbligatorie, risultino necessarie; ai soggetti a rischio operanti nelle strutture sanitarie ospedaliere che si siano sottoposti a vaccinazioni anche non obbligatorie.

Insomma, i produttori dei vaccini non risarcirebbero le vittime, ma lo Stato si fa carico degli indennizzi, ovviamente usufruendo dei soldi pubblici, anche per chi viene contagiato da una persona vaccinata….Scenari in realtà che molti non conoscono l’esistenza, forse anche perché molti medici, prescrivono i richiami vaccinali senza fare informazione a 360 gradi, come del resto sono le esperienze che molti genitori raccontano  in seguito agli incontri avvenuti nei centri vaccinali. Con questo accordo i pediatri saranno impegnati ad informare i genitori su questo mondo ancora sconosciuto, soprattutto perché molti di questi vaccini sono espressamente facoltativi.




ANONYMOUS ATTACCA LA BANCA DATI DELL’AIFA

di Cinzia Marchegiani

Un’azione mirata all’Agenzia del Farmaco Italiana quella annunciata da Anonymous lo scorso 29 aprile 2015. L'azione di Anonymus intende sollevare una denuncia sulla miriade di presunte azioni compiute dalle case farmaceutiche che sarebbero state "insabbiate dallo Stato".

L’Agenzia Italiana del Farmaco è l’autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia. E’ un Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza e economicità, sotto la direzione del Ministero della Salute e la vigilanza del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia. Collabora con le Regioni, l’Istituto Superiore della Sanità, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, le Associazioni dei pazienti, i Medici e le Società Scientifiche, il mondo produttivo e distributivo.

ATTACCO MIRATO ALLA BANCA DATI AIFA
Anonymosu spiega nel dettaglio il perché di questa azione mirata alla banca dati dell’AIFA: “L'8,6 % del PIL italiano viene impiegato nel settore sanitario. Uno dei nostri ex ‘monarchi’ ed attuale senatore a vita, Mario Monti, dichiarò che la sostenibilità della sanità stava divenendo difficoltosa. Non a caso tagliò i finanziamenti sanitari, penalizzando personale e infrastrutture. Però lo stato non ha – continua Anonymous- oppure non ha voluto, riflettere sul prezzo dei farmaci. Non ci pare ragionevole che ci sia un business dietro alla nostra salute, compriamo per svariati euro farmaci che sono stati prodotti ad un prezzo veramente ridicolo."

UNA DENUNCIA CHE ACCENDE I RIFLETTORI SUL FATTURATO DELLE CASE FARMACEUTICHE
Anonymous fotografa uno scenario che vede il malato come il cliente di suddetto business, che spesso spende la gran parte dei suoi averi spinto dalla paura: “dietro le dubbie e costose pratiche della medicina allopatica possiamo benissimo notare come le grandi case farmaceutiche abbiano dalla loro parte diversi bilioni: la più ricca di esse, la Pfizer, ha un fatturato di ben 67,42 miliardi di dollari (2011).

CANNABIS E CURE AUTORIZZATE PER MOLTE PATOLOGIE, ANONYMOS SPIEGA L’INGANNO
Per quanto l'uso medico della cannabis è riconosciuto in un numero crescente di paesi e per quanto anche nel nostro paese siano autorizzate le cure con farmaci a base di cannabinoidi, – specifica il comunicato – sono tantissimi i malati di fibromialgia, leucemia, sclerosi multipla, cancro (e non solo) che, a causa delle difficoltà nel vedersi riconosciuto il diritto alla cura, scelgono di violare la legge auto-coltivando cannabis di varietà terapeutiche per alleviare dolori, spasmi muscolari e malessere da chemio.

ANONYMOUS SPIEGA IL GIRO D’AFFARI CHE STA DIETRO LA COLTIVAZIONE E L’AUTORIZZAZIONE A PRODURRE LA CANNABIS
Nonostante le autorizzazioni del CNR di Rovigo e,in particolare, dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (che produrrà, a regime, fino a 100 kg l'anno di cannabis ad uso medicinale, stimati sulla base dei 56 kg importati nel 2014), ammettere la coltivazione, il possesso e il consumo personale della cannabis terapeutica darebbe un vero taglio all’acquisto a prezzi proibitivi di farmaci cannabinoidi, che attualmente sono prodotti solo all'estero, talvolta anche in paesi dove la cannabis ad uso medico resta di fatto illegale. Il governo, tuttavia, concede licenze alle società farmaceutiche consentendo loro di crescere cannabis per lo sviluppo di nuovi farmaci. Pur riconoscendo gli effetti collaterali decisamente innocui e molto blandi se confrontata con altri farmaci convenzionali utilizzati nelle medesime terapie, la cannabis terapeutica è ancora contemplata solamente come alternativa ai farmaci già disponibili in commercio per quanti non ne abbiano ottenuto benefici. Da antiproibizionisti esigiamo che le leggi tutelino il diritto all'assunzione e alla coltivazione personale di marijuana, sia per scopo terapeutico che ricreativo.

ANONYMOUS FA GUERRA ANCHE AGLI PSICOFARMACI, TROPPI INTERESSI E ABUSO, MANCATE TUTELE AI MINORI
Gli psicofarmaci prodotti dalle grandi multinazionali si sono ormai da tempo affermati grazie alle pressioni delle case farmaceutiche e alla complicità dei governi che tacciono volontariamente sulle conseguenze nefaste degli psicofarmaci. Anzi, il potere compie ogni sforzo per diffonderne l'uso in modo capillare. Queste sostanze costituiscono per il potere lo strumento ideale per il controllo sociale e rappresentano la realizzazione di quella molecola per l'assoggettamento della coscienza che i nazisti hanno a lungo ricercato. Moltissimi sono i settori amministrati dallo stato nei quali le persone rischiano la somministrazione forzosa degli psicofarmaci. Si pensi per esempio al sistema scolastico, nel quale in moltissimi paesi occidentali abbondano psicologi che monitorano con discrezione il comportamento e le valutazioni degli alunni, catalogandoli in molte diverse categorie di "disagio", ossia di malattia. A seconda del tipo di disagio la famiglia dell'alunno sarà fortemente sollecitata ad intraprendere una cura a base di psicofarmaci per il figlio o la figlia.
Anche nei centri e nelle comunità di recupero per tossicodipendenti vi è un uso smisurato di psicofarmaci sempre in concomitanza con l'assunzione di metadone provocando gravissimi e non valutati danni alla salute.
Tantissimi sono anche gli individui che scelgono volontariamente di assumere psicofarmaci. Ne esistono di moltissimi tipi e con effetti collaterali e a lungo termine spesso davvero sconcertanti. A tal proposito sottolineiamo come l'assunzione volontaria di psicofarmaci sia incentivata dalle grandi case farmaceutiche che finanziano i medici affinchè li prescrivano anche quando assolutamente non necessari. Considerando la gravità dell'intossicazione da queste droghe del sistema per il controllo della coscienza sottolineiamo come il consumo di THC curerebbe in modo assai più efficace e senza conseguenze molte patologie psichiche.
Ovviamente c’è un enorme uso di psicofarmaci anche nelle strutture per il trattamento del cosidetto "disagio psichico", cioè sia nei centri per le terapie farmacologiche psichiatriche, sia quelli che fino a poco tempo fà si chiamavano ospedali psichiatrici giudiziari.
Questo abuso sconsiderato di psicofarmaci, favorito dai governi di tutto il mondo genera un flusso incessante di miliardi di dollari nelle casse delle grandi industrie farmaceutiche dalla Bayer alla Pfizer, dalla Novartis alla Roche…

Anonymous vuole fare campagna d’informazione con questo attacco e si rivolge alle persone perché sollecita ad una presa di coscienza e inviata a tutti ad informarsi e insorgere contro le menti degradate e schiave del profitto dei padroni degli stati e delle case farmaceutiche: “vi invitiamo a leggere il link sugli effetti devastanti degli psicofarmaci. Non è difficile immaginare le condizioni delle generazioni future, che nasceranno tra gli OGM, i pesticidi della Monsanto e l'inquinamento globale. Vi invitiamo, ancora una volta, ad unirvi al nostro movimento, vi invitiamo a non essere più le vittime sacrificali di questo malato e immondo sistema, non riusciranno a piegare la nostra volontà, padroni delle BIGPHARMA: siano maledetti i vostri valori di sfruttamento! “ – conclude il comunicato.

Insomma guai in vista per l'agenzia regolatoria dei farmaci, del resto, tra scandali al sole, sperimentazionim illegali, farmaci chemioterapici prima introvabili e poi lievitati astronomicamente, segnalazioni di farmacovigilanza arrivate dopo molti anni nella rete nazionale, ai presunti danni all'erario tra vaccini inefficaci autorizzati con contratti segreti, ai pacemaker installati negli interventi chirurgici al cuore senza mai essere stati controllati dall'ISS ci si chiede con che forza ci si vuole dare un cambio d'immagine semplicemente lanciando slogan sui falsi miti. Sicuramente un'azione da  condannare, ma che accende riflettori che forse non sono mai stati spenti su questa macchina della sanità italiana che ha troppe ombre da sistemare e giustificare…fortuna vuole che l'Italia è stata per tanti anni una vera eccellenza nel mondo.




MORBO DI CHAGAS: IL REGNO UNITO LANCIA L'ALLARME IN EUROPA SULLA MALATTIA MORTALE

Redazione
Un succhia sangue che si insinua nelle camere da letto e diffonde una malattia mortale attraverso un morso sul viso e il rilascio delle proprie feci intorno agli occhi e alla bocca si starebbe diffondendo anche in Europa.Sembra il trailer di un film dell’orrore, ma è quanto apparso su alcuni media britannici che hanno rilanciato l’allarme di alcuni esperti, sulla possibile diffusione del morbo di Chagas e che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile riportare anche in Italia per la giusta e preventiva sensibilizzazione delle autorità sanitarie europee e nazionali.Conosciuto come il killer silenzioso, perché i sintomi sono spesso troppo difficili da diagnosticare nelle fasi iniziali, la malattia di Chagas è diffusa attraverso un insetto che trasmette un'infezione parassitaria che può portare a gravi complicazioni cardiache e intestinali nell'uomo e persino la morte.I succhia-sangue mordono i volti delle persone durante la notte e trasmettono attraverso le feci di un vettore invertebrato, in genere una cimice, un protozoo noto con il nome scientifico di Trypanosoma cruzi che è l’unico tripanosoma umano che viene trasmesso, per l’appunto, attraverso le feci del vettore invertebrato che infestano il viso nelle zone intorno agli occhi e della bocca dell’uomo.In origine era stato identificato in Brasile, e ora si stima colpisca almeno 8 milioni di persone nel mondo.Il parassitologo Charles Ebikeme, un ufficiale scientifico del Consiglio dell’International Social Science dell'UNESCO, ha detto che "negli ultimi anni, è diventato più evidente che il Chagas non è più limitato solo alle Americhe. Lo è stato per qualche tempo – ma ora laChagas è diffusa in altri continenti, e l'Europa è il suo più recente approdo".

Recentemente, i ricercatori presso il centro per l'epidemiologia clinica e biostatistica britannico ha rivelato, come detto, che le cimici possono trasmettere il Trypanosoma cruzi, l'agente infettivo parassita che causa la malattia di Chagas. Hanno scoperto che le cimici dei letti possono trasmettere il parassita nello stesso modo con cui gli esseri umani sono solitamente infettati. Questi insetti si nutrono di sangue, e si nascondono nelle crepe e fessure delle case in attesa della notte.La malattia può anche diffondersi attraverso le trasfusioni di sangue, trapianti d'organo ed il trasferimento congenito da madre a figlio, come ha esplicitato il Centro Europeo per il controllo delle malattie al raduno annuo di esperti di medicina tropicale lo scorso novembre.Il dottor Ebikeme ha tenuto a ricordare che "il primo caso segnalato di Chagas in Europa è stato nel 1981 e da allora casi sporadici sono stati rilevati in diversi paesi europei. "A partire dal nuovo millennio i numeri dei casi segnalati sono aumentati, particolarmente in Spagna, Italia e Svizzera. "Alcuni paesi europei hanno lentamente iniziato a riconoscere questo crescente problema di salute pubblica, e sono stati attuati alcuni cambiamenti nelle politiche sanitarie."Alcuni, ma non in tutti i paesi europei hanno implementato misure nazionali o regionali per controllare la trasmissione, ma molti stati non hanno ancora alcuna legislazione circa la malattia di Chagas entro i loro confini. "Per il rischio di infezione tramite trasfusioni di sangue, sette paesi europei – Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito – hanno già attuato, o sono in fase di modifica raccomandazioni per migliorare la rilevazione dei casi di infezione. "Ma nessun paese europeo ha una politica di salute specifici contro il rischio di infezione da trapianti degli organi”.

Carlos Chagas fu il medico brasiliano che per primo descrisse la malattia, chiamata anche tripanosomiasi americana, nel 1909, quando fu inviato in una piccola città chiamata Lassance per combattere un'epidemia di malaria. Lo stesso studioso evidenziò un'infestazione peculiare di un insetto in case rurali e vide che aveva morso le persone intorno alla loro bocca e gli occhi – da qui il suo soprannome 'insetto del bacio'. Chagas scoprì più tardi che l'insetto era un parassita che poteva essere trasmesso ad altri animali come le scimmie, attraverso i suoi morsi. E sospettò che essa poteva anche causare la malattia negli esseri umani.
 




CANCRO, SPERIMENTAZIONE ANIMALE E FALLIMENTO DELLA RICERCA: ORA SI PROVA AD UMANIZZARE IL TOPO

di Cinzia Marchegiani

Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio di come la sperimentazione animale non sia predittiva, per testare e studiare il cancro e le attività farmacologiche in questi piccoli animali lo dimostrerebbe il cambio di rotta di alcuni ricercatori negli Usa.

I tumori umani cresciuti in modelli di topo sono stati a lungo utilizzati per testare terapie anti-cancro promettenti. Tuttavia, quando un tumore umano viene trapiantato in un topo, il sistema immunitario del topo deve essere abbattuto in modo che non attacchi il tessuto tumorale impiantato, permettendo così il tumore di crescere. Uno studio dell'Università del Colorado Cancer Center pubblicato sulla rivista Oncogene descrive un nuovo modello, XactMice, in cui le cellule staminali del sangue umano sono usati per coltivare un sistema immunitario "umanizzato" del topo prima del trapianto del tumore.

Ora, con un sistema immunitario simile a quello umano si può interagire con un tumore, i ricercatori possono testare terapie anti-cancro in un ambiente molto più simile a quello trovato nei pazienti reali. Il nuovo modello può essere particolarmente importante per testare terapie a base di immunologia, che tentano di reclutare il sistema immunitario a colpire i tessuti tumorali.

Antonio Jimeno, MD, PhD, autore e direttore della University of Colorado School of Head and Neck Cancer Research Program Clinical Medicine dichiara: "Una delle ragioni che le terapie immunitarie anti-cancro terapie sono stati difficili da sviluppare è che forse non abbiamo avuto i modelli adeguati. Ora abbiamo un modello che consenta alcuni di questi studi". Il lavoro è stato eseguito in collaborazione con il Centro di Medicina Rigenerativa Gates di cui il Dr. Jimeno è un membro di facoltà.
"Abbiamo essenzialmente fatto un trapianto di midollo osseo su quei topi", ha detto il dottor Yosef Refaeli, co-autore corrispondente su questo lavoro e docente presso il Dipartimento di Dermatologia e Gates Center. I topi sono stati trattati con radiazioni di abbattere il sistema sanguigno esistente e quindi le cellule staminali umane da cordone ombelicale umano sono state introdotte per far ricrescere il sistema sanguigno, con elementi del sistema immunitario umano. "Dopo un paio di mesi, i topi divenne chimere – con le cellule del sangue umano e quindi il sistema immunitario umano," afferma Refaeli.
Un protocollo che mira a migliorare i modelli umanizzati da pazienti umani sta attualmente reclutando pazienti al CU Cancer Center. In primo luogo, i piccoli campioni di tumore saranno presi da melanoma e anche la testa e malati di cancro del collo. Cellule staminali del sangue di questi pazienti saranno utilizzati per "umanizzare" i topi, e poi i tumori dei pazienti saranno coltivate su topi abbinati con i loro sistemi immunitari. I topi sarà poi trattata con terapie anti-cancro, ei risultati saranno confrontati con risultati nei pazienti umani.
Jimeno afferma: "Questo potrebbe essere un modello migliore per diverse aree del cancro (e non il cancro) la ricerca, e dal momento che ogni topo offre un sacco di informazioni, saremo in grado di fare di più con meno topi".
Gli stessi autori confermano come la risposta alle chemioterapie tradizionali dipende da fattori di accoglienza e non solo su ciò che accade all'interno della cellula tumorale :”Oltre a un sistema immunitario umanizzato, il nostro modello permette tumori-paziente derivati di sviluppare in modo molto più simile a quella umana ambiente, nel complesso. Ad esempio, questa sarà una valida piattaforma per comprendere le basi della risposta alle terapie immunitarie e trovare modi migliori per dare il farmaco giusto al paziente giusto al momento giusto. "
Eppure la stessa farmacologia indica come sono evidenti i limiti delle prove pre-cliniche (cioè sugli animali) poiché l’estrapolazione dei dati di tossicità dagli animali all’uomo non è completamente attendibile ( Dixon 1908; Jelovsek, 1989) e per ragioni statistiche, un effetto avverso che si presenta è difficilmente rilevabile, proprio come nella sperimentazione clinica. Queste alcune deduzioni dalla farmacologia:

LA BEFFA DELLA CHEMIOTERAPIA: TERAPIA DEL CANCRO E SISTEMA IMMUNE: Sebbene la manipolazione della risposta immune dell’ospite in modelli tumorali animali abbia prodotto a volte risultati terapeutici impressionanti, i tentativi di estendere questi risultati a tumori umani sono generalmente deludenti.

RESISTENZA AI FARMACI, LA VERA ARMA E’ LA PREVENZIONE Molti pazienti sottoposti a chemioterapia non sono responsivi dall’esordio della malattia; i loro tumori sono resistenti agli agenti terapeutici comunemente disponibili. Altri pazienti possono rispondere inizialmente, ma in seguito vi è la ripresa della malattia. La spiegazione, che ben conoscono i medici e ricercatori, si comprendo conoscendo come le popolazioni di queste cellule impazzite si comportano. Infatti la popolazione delle cellule dei tumori diventa progressivamente eterogenea in funzione della crescita tumorale e dell’accrescimento del numero delle mutazioni che sono quelli resistenti ai farmaci. Per questo il fallimento della chemioterapia viene sostituito con più vigore con la prevenzione, poiché i tumori più piccoli sono genera mete più guaribili di quelli più grandi a causa dell’accresciuta probabilità di mutazioni farmaco-resistenti nei tumori più grandi.

LA CHEMIOTERAPIA, MANCANZA DI TOSSICITA’ SELETTIVA, LA SUA SCONFITTA: la maggior parte dei farmaci utilizzati hanno un indice terapeutico che si avvicina all’unità, i quanto esercitano effetti tossici su tessuti normali e tumorali perfino a dosaggi ottimali. Questa mancanza selettiva costituisce il maggior fattore limitante della chemioterapia dei tumori. I tessuti normali proliferano rapidamente, come il midollo osseo, gli epiteli del tratto gastrointestinale e i follicoli piliferi, sono i siti iù importanti di tossicità acuta cronica e tipo cumulativo.

CHEMIOTERAPICI E PROPRIETA’ CANCEROGENE: ricerche pre-cliniche mostrano che gli agenti alchilanti, le antracicicline e la procarbzina sono mutageni e cancerogeni. Vi è evidenza che i pazienti trattati con questi composti presentano un0aumentata incidenza si secondari tumori e la combinazione di radioterapia e chemioterapia con agenti alchilanti aumenta sostanzialmente il rischio di contrarre leucemia acuta mielocitica.

Importanti dichiarazioni sulla illogicità di questo tipo di sperimentazioni pre-cliniche sull’animale:
Dr.ssa Azra Raza, Dirigente del prestigioso Mds Center della Columbia University di New York, U.S.A., dove si studiano le rare sindromi mielodisplastiche, che possono degenerare in leucemia acuta, e Docente universitaria di Medicina, vincitrice nel 2012 del premio Hope Award for Cancer Research:” il cancro colpirà un uomo su due ed una donna su tre, dunque non stiamo esattamente vincendo la guerra contro questa malattia. Sono stati fatti consistenti progressi nella comprensione della biologia del cancro, ma le possibilità di cura non hanno tenuto il passo con la comprensione biologica. Una delle ragioni è che quei sistemi per sviluppare farmaci contro il cancro sono essenzialmente falliti, come la sperimentazione animale. Possiamo e dobbiamo fare di meglio. Sono su questo palco oggi a causa di un topo. All'inizio di quest'anno ho fatto notare che una delle ragioni per cui non stiamo sviluppando in tempo nuove terapie per il cancro è che ci stiamo basando troppo sui modelli animali. Ho ricevuto lettere d'odio da allora, ma il punto della questione è che abbiamo curato la leucemia mieloide acuta nei topi nel 1977 ed oggi negli umani stiamo usando quegli stessi farmaci con risultati assolutamente terribili. Dobbiamo smettere di studiare i topi, perchè sono essenzialmente inutili, e dobbiamo iniziare a studiare cellule umane fresche.''

Prof. Robert Weinberg, Professore di biologia al ''MIT'' – Massachusetts Institute of Technology – una delle più importanti Università e centri di ricerca al mondo, con sede a Cambridge, nel Massachusetts, U.S.A. , e vincitore della Medaglia Nazionale per la Scienza grazie alla sua scoperta del primo oncogene umano e del primo gene soppressore del tumore:''Uno dei modelli sperimentali del cancro umano più frequentemente usato è prendere cellule tumorali umane che vengono messe in coltura su una piastra di petri, metterle in un topo, un topo immunocompromesso, permettere ad esse di formare un tumore, e quindi esporre lo xenotrapianto che ne risulta a vari tipi di medicinali che potrebbero essere utili nella cura delle persone. Questi sono chiamati modelli preclinici. Ed è ben noto da più di un decennio, forse da vent’anni, che molti di questi modelli preclinici del cancro umano hanno pochissimo potere predittivo in termini della risposta degli esseri umani, cioè dei veri tumori umani nei pazienti. Malgrado le somiglianze genetiche e del sistema degli organi tra un topo nudo e un uomo in camice bianco, le due specie hanno differenze chiave in fisiologia, architettura dei tessuti, tempi del metabolismo, funzione del sistema immunitario, sistema di segnalazione molecolare eccetera. Quindi i tumori che sorgono in ognuno, per uno stesso valore dell’interruttore genetico, sono vastamente diversi. Un problema fondamentale che dev’essere risolto nell’intero sforzo della ricerca sul cancro, in termini di terapie, è che i modelli preclinici del cancro umano, in gran parte, sono del tutto inadeguati. Sebbene le industrie farmaceutiche riconoscano con chiarezza il problema, non vi hanno però rimediato. E sarebbe meglio che lo facessero, se non altro perché ogni anno le industrie farmaceutiche sprecano centinaia di milioni di dollari usando questi modelli.''

Il dato inquietante che emerge è come la chemioterapia fornisca per molte forme di neoplasie disseminate una "terapia palliativa" più che capace di portare a guarigione definitiva, a un’eliminazione temporanea dei segni e dei sintomi di malattia ed un prolungamento di vita, senza però specificare la sua qualità.
La prevenzione rappresenta attualmente l’unica strada per poter ottenere strategie vittoriose contro questo male che ad oggi ha solo protocolli, più delle volte con gravi effetti collaterali (resistenza agli agenti terapeutici, effetti tossici, collaterali, ricordando che sugli animali vengono eseguiti test di cancerogenicità dei chemioterapici antiblastici a dimostrazione che sono essi stessi agenti cancerogeni e responsabili delle neoplasie secondarie). E l’alimentazione rappresenta quindi un ruolo primario nella prevenzione della patogenesi del cancro, ma anche curativo.

Ma allora cosa serve questo modo di sperimentare…? Forse è arrivato il momento di voltare pagina, perché per tutti i calvari dei malati oncologici non basterebbe un’eternità per scrivere le loro memorie e tribolazioni. ma soprattutto verrebbe da chiedersi, se non sono efficaci perché ancora si somministrano?