L'ASTEROIDE ICARO ALLE 17,39 PASSERA’ VICINO ALLA TERRA

Redazione

Sta per tornare il più famoso degli asteroidi potenzialmente minacciosi: Icaro è stato il primo di questa famiglia ad essere osservato con il radar e torna a fare 'visita' alla Terra proprio oggi. Alle 17,39 (ora italiana), questo "sasso" cosmico gigante del diametro di 1,5 chilometri, sarà alla minima distanza di circa 8 milioni di chilometri dal nostro pianeta.

Nessuna paura però visto che la distanza non desta preoccupazioni: ben 21 volte la distanza della Luna.

Incontri di questo tipo però non sono così frequenti; bisognerà attendere il 2090 per avere di nuovo un avvicinamento. 




MILANO, SAN RAFFAELE: INDAGATI PER TRUFFA NOVE DIRIGENTI

di Silvio Rossi

 

Milano – Ventotto milioni di rimborsi indebitamente percepiti. Con questa accusa sono state indagate nove persone, tra cui il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo, e l’amministratore delegato del gruppo Nicola Bedin. Secondo quanto affermato gli inquirenti, al termine dell’operazione «Pronto Rimborso», presso la struttura sono stati effettuati almeno quattromila interventi chirurgici senza la presenza degli specialisti abilitati secondo quanto prevedono le norme. Per ottenere i rimborsi sui registri veniva registrata la presenza di personale che non era invece in sala operatoria, falsificando i registri.


L'inchiesta. Nell’inchiesta sono stati indagati, oltre a Zangrillo, primario del servizio di rianimazione, e Bedin, anche Mario Valzecchi, che ha ricoperto il ruolo di amministratore fino al 2012, e che ha già patteggiato una condanna di 34 mesi per il crac del San Raffaele. Gli altri accusati sono il direttore sanitario Roberts Mazzuconi e cinque primari dei servizi di Cardiologia, Chirurgia Vascolare e Urologia. Non è la prima volta che la Guardia di Finanza punta l’occhio sulla struttura medica di Cascina Gobba, assoluta eccellenza sotto il punto di vista strettamente medico, ma dalla gestione che ha lasciato molti dubbi, sin dai tempi dell’amministrazione legata al suo fondatore Don Luigi Verzé. Il sostituto procuratore Giovanni Polizzi ha consegnato la conclusione delle indagini, con le accuse per i nove dirigenti, si attende ora il pronunciamento per l’eventuale rinvio a giudizio.




RICERCA CENSIS: SANITA’ SEMPRE PIU’ PRIVATA, CRESCE L’ANSIA PER LA SALUTE

 

Cresce la paura degli italiani per la copertura sanitaria nel futuro. Si allungano le attese nel pubblico e si amplia il ricorso al privato, che ormai coinvolge anche i redditi bassi: complessivamente 33 miliardi di euro di spesa sanitaria «out of pocket» nel 2014, un miliardo in più in un anno. E cresce la richiesta per un intervento rapido sulle liste di attesa, la priorità numero uno secondo le famiglie

 

di Cinzia Marchegiani

E’ stata Presentata al V «Welfare Day» la ricerca Censis-Rbm Salute sulla sanità integrativa «Oltre l'attuale welfare integrativo: rinnovare la previdenza complementare e la sanità integrativa», promossa in collaborazione con Previmedical, presentata il 9 giugno 2015  a Roma in cui sono intervenuti, tra gli altri, Giuseppe De Rita e Carla Collicelli del Censis, Roberto Favaretto, Presidente di Rbm Salute e di Previmedical, e Marco Vecchietti, Amministratore Delegato di Previmedical.

I risultati di questa ricerca fotografano una sanità pubblica ormai diventata un miraggio, e con essa cresce l’ansia per la salute. Un miliardo di euro in più in un anno uscito dalle tasche degli italiani, per un totale di 33 miliardi nel 2014 (+2% rispetto all'anno precedente). A tanto ammonta la spesa sanitaria «out of pocket». Mentre la spesa sanitaria pubblica supera i 110 miliardi di euro. Ma tutto ciò non cura l'incertezza degli italiani sulla salute. Il 63,4% si dichiara insicuro rispetto alla copertura sanitaria futura (il 77,1% al Sud, il 74,3% delle famiglie monogenitoriali, il 67% delle coppie con figli). E il 54% degli italiani indica come priorità del welfare la riduzione delle liste di attesa (il 62,6% dei 29-44enni, il 59,1% dei residenti al Sud). È quanto emerge da una ricerca Censis-Rbm Salute.

PEGGIORANO LE LISTE DI ATTESA
Mentre cresce la paura, il servizio sanitario pubblico è sempre più intasato. Nell'ultimo anno si sono allungate le liste di attesa: 20 giorni in più per una risonanza magnetica al ginocchio (da 45 a 65 giorni), 12 giorni in più per una ecografia dell'addome (da 58 a 71 giorni), 10 giorni in più per una colonscopia (da 69 a 79 giorni).

IL PRIVATO DIVENTA CONVENIENTE
Una colonscopia senza biopsia nel pubblico costa mediamente 56 euro di ticket e richiede 3 mesi di attesa (fino a un massimo di 6 mesi nel Centro Italia) oppure costa 224 euro nel privato con una settimana di attesa: il costo a carico del cittadino è di 28 euro per ogni giornata in meno di attesa. Una risonanza magnetica al ginocchio nel pubblico richiede un ticket di 63 euro e 74 giorni di attesa, 142 euro di costo nel privato con soli 5 giorni di attesa. Sono 22 milioni gli italiani che nell'ultimo anno hanno fatto almeno un accertamento specialistico (radiografia, ecografia, risonanza magnetica, Tac, elettrocardiogramma, pap-test, ecc.): 5,4 milioni hanno pagato per intero la prestazione (1,7 milioni di questi sono persone a basso reddito). E sono 4,5 milioni gli italiani (di cui 2,8 milioni a basso reddito) che hanno dovuto rinunciare ad almeno una prestazione. Pagare diventa per tutti, anche per le persone con redditi bassi, la condizione per accedere alla prestazione in tempi realistici.

IL COSTO SOCIALE ED ECONOMICO DELLE LISTE DI ATTESA
Oltre 9 milioni di italiani hanno effettuato visite specialistiche nell'ultimo anno nel privato a pagamento intero (2,7 milioni di questi sono persone a basso reddito). Puglia e Campania sono le due regioni in cui è più alto il ricorso agli specialisti privati. È questo uno degli esiti della lunghezza delle liste di attesa: 69 giorni in media per una visita oculistica con ticket di 42 euro nel pubblico contro 6 giorni di attesa nel privato con pagamento intero per 102 euro, 58 giorni di attesa per una visita cardiologica nel pubblico e 5 giorni nel privato (con un costo di 42 euro nel pubblico e di 108 euro nel privato), 48 giorni per una visita ortopedica nel pubblico e 5 giorni nel privato (32 euro di ticket e più del triplo nel privato), 38 giorni per una visita ginecologica nel pubblico e 5 giorni nel privato (31 euro di ticket e 103 euro nel privato). Chi riesce ad andare dallo specialista è soddisfatto: assegna un voto medio di 8,2 su 10 (e il 72,4% degli utenti dà una voto pari ad almeno 8).

RIABILITAZIONE IN TEMPI RAPIDI? SOLO NEL PRIVATO
Oltre 4 milioni di italiani si sono sottoposti a trattamenti di riabilitazione nell'ultimo anno. Con riferimento all'ultimo ciclo terapeutico, il 54% ha pagato per intero, il 16% ha pagato il ticket e il 30% era esentato. Anche tra le persone a basso reddito il 27,3% ha pagato per intero la prestazione. Il costo medio è di 37 euro per una prestazione di riabilitazione motoria nel privato (con soli 4 giorni di attesa) e di 7 euro di ticket (ma con un mese di attesa). Stando così le cose, 1,5 milioni di italiani hanno rinunciato a fare la riabilitazione (di questi, 934.000 perché costava troppo).

QUASI NULLE LE DIFFERENZE TRA PUBBLICO E PRIVATO PER LE ANALISI DI LABORATORIO
Per le analisi di laboratorio, pubblico o privato pari sono, perché comunque si paga e si aspetta più o meno lo stesso tempo. Per l'analisi dell'emocromo completo i tempi di acceso e i costi sono ormai quasi equivalenti: 7 euro di ticket e 10 euro di costo nel privato. Insomma, si paga sempre, ma l'accesso è molto rapido, come hanno constatato i 29,6 milioni di italiani che hanno fatto esami del sangue nell'ultimo anno.

L'INTRAMOENIA NON AIUTA
Il servizio privato all'interno delle strutture pubbliche ha costi di solito superiori al privato puro e tempi di attesa più lunghi. Una visita cardiologica costa in media 113 euro con 7 giorni di attesa in intramoenia, 108 euro e 5 giorni di attesa nel privato. Una risonanza magnetica del ginocchio senza contrasto costa in intramoenia 152 euro con 11 giorni di attesa, 142 euro con 5 giorni di attesa nel privato puro. Una prima visita oculistica costa 105 euro con 12 giorni di attesa in intramoenia, 102 euro con 6 giorni di attesa nel privato puro.

Quanti falsi miti ancora le famiglie italiane dovranno abbattere?  Per ora con questi dati allarmanti, affrontano  le proprie emergenze sanitarie e non solo di portafoglio, ma soprattutto nella lotta contro il tempo, che nella malattia o nella prevenzione rappresentano il vero mostro da sconfiggere…




VACCINO ANTI-PERTOSSE: ECCO COME ALIMENTA NUOVI CEPPI DI BORDETELLA PERTUSSIS

di Cinzia Marchegiani


Stanno facendo un baccano assordante le notizie che riguardano l’inefficacia del vaccino anti-pertosse. L’Osservatore d’Italia come sempre cerca di fornire strumenti d’informazioni validi per profondere concetti ed informazioni che siano più chiari e semplici possibili per i nostri affezionati lettori. Della pertosse si sa che è una malattia infettiva di origine batterica molto contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis. Un altro batterio della stessa famiglia, la Bordetella parapertussis, è all’origine di una malattia simile, la parapertosse, che si manifesta però con sintomi più lievi. La pertosse viene annoverata fra le malattie infantili, come la rosolia, il morbillo, la varicella e la parotite, e colpisce prevalentemente bambini sotto i 5 anni. L’uomo è l’unico serbatoio noto del batterio, di conseguenza la trasmissione della malattia avviene solo fra esseri umani. Un adeguato e precoce trattamento antibiotico permette la guarigione in una quindicina di giorni. A differenza delle altre malattie infantili, l’immunità conferita da una prima infezione non è definitiva, ma declina col tempo. Esiste un vaccino che dovrebbe immunizzare e proteggere soprattutto i bambini da questa malattia, ma dal portale dell’Epidemiologia della sanità pubblica si apprende però che nelle popolazioni vaccinate si è osservato un ritorno della pertosse a causa della perdita progressiva di immunità e, in effetti, quando è stato introdotto il vaccino 30 anni fa non venivano utilizzate le dosi di richiamo. In Italia la pertosse viene obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie.

Intervistiamo il nostro affezionato dr Girolamo Giannotta, in merito al vaccino anti-pertosse che lui stesso ha presentato con una frase che non lascia incertezze: “La requiem per un defunto vaccino”.

Nell’assordante silenzio che pervade il mondo accademico e le nostre massime Autorità Sanitarie, la sua voce nell’arco di un mese si è sollevata ben tre volte per dire che questo vaccino è morto ed andrebbe sepolto al più presto prima di amplificare a dismisura i danni già prodotti. Cosa sta accadendo?
Poiché la storia ha un senso, devo preliminarmente ricordare che l’ho detto anche nel corso di un’intervista radiofonica il 30 aprile, l’ho ripetuto ad un convegno il 23 maggio, ed ora sono qui per il terzo appello. Purtroppo, per il concorso di diverse cause, questo vaccino non solo non funziona più, ma rende i vaccinati ospiti privilegiati per i nuovi ceppi di Bordetella pertussis che infettano preferibilmente i soggetti vaccinati adolescenti e giovani adulti, che, a loro volta, diffondono la malattia in seno alla popolazione della quale sono parte.

Dove risiede la causa di questo fallimento vaccinale?
La prima causa del fallimento risiede nella ridotta durata dell’immunità evocata dal vaccino. A prova e testimonianza di quello che dico, il 4 maggio 2015, Acosta et coll. del CDC affermano che: “La protezione da vaccino DTPa diminuisce entro 2-4 anni. La mancanza di protezione a lungo termine, dopo la vaccinazione, ha probabilmente contribuito all’aumento della Pertosse tra gli adolescenti”. Quindi, è lapalissiano che l’immunità, evocata dalla pratica vaccinale, svanisce abbastanza rapidamente, fino al punto da rendere gli adolescenti suscettibili alla malattia.
Il secondo elemento, che chi produce i vaccini non ha mai considerato, è il comportamento del microbo sotto la pressione selettiva esercitata dalla vaccinazione. La pressione selettiva esercitata dal prodotto vaccinale, che contiene tre antigeni della Bordetella (Pertactina, tossina della pertosse detossicata ed emoagglutinina filamentosa), ha spinto i ceppi dominanti attuali a privarsi della pertactina. Tale strategia microbica ha consentito la diffusione dei ceppi pertactina-negativi (PRN-) che ora dominano la scena mondiale. Questi ceppi trovano, per oscure ragioni, i loro ospiti privilegiati che sono i giovani vaccinati nei quali si replicano e producono la malattia. Questi stessi soggetti, attualmente sono quelli che diffondono la malattia nella comunità d’appartenenza.

Insomma ci sta dicendo che si continua a vaccinare pur sapendo della sua inefficacia e potenzialità di trasmettere i nuovi ceppi di “Bordetella pertossis” ad altri individui, il vaccino è una sorta di untore?
Purtroppo una veloce consultazione della letteratura scientifica recente consente di articolare un’analisi critica sullo stato dell’arte in cui versa il mondo scientifico, come al solito capace solo di reiterare le iniezioni vaccinali come unico ed esclusivo rimedio a tutti i mali del mondo. Però sono particolarmente felice di iniziare questo viaggio partendo da un matematico e da un biologo. Nel 2015, Riolo and Rohani, sostengono che un richiamo vaccinale (booster) non va bene per tutti. Ma non è questa la materia del contendere. In tutta coscienza questi autori si pongono il problema dell’efficacia finale dei programmi di richiamo del vaccino (boosters), invitando ad individuare correttamente le cause reali della ricomparsa della pertosse, poiché con una diagnosi errata del problema tutto diventa inefficace e costoso. Che sia costoso è lapalissiano, e che sia inefficace lo dimostrerò. Poiché il mondo della scienza in campo vaccinale ha il suo dogma centrale nel concetto di “una fiala per tutti”; non è nella concezione mentale di costoro considerare che esistono due osti con i quali fare i conti: il sistema immunitario del soggetto e la strategia di sopravvivenza del patogeno sotto la pressione selettiva determinata dal programma vaccinale.

Dr. Giannotta, il vaccino anti-pertosse ha fallito il suo obiettivo?
E’ un concetto semplice da dimostrare, il principio su cui si regge la filosofia vaccinale è quello di evocare una risposta immune adattativa di durata illimitata nel tempo (spesso con eccessiva enfasi ed ottimismo, si dice a vita), tramite la somministrazione di un preparato vaccinale; ne consegue che se la risposta evocata è evanescente o sparisce nel tempo, il vaccino ha miseramente fallito il suo unico obiettivo.

Importanti affermazioni dr. Giannotta, da quali studi ha dedotto questa importante affermazione sul vaccino antipertosse?
Un rapido cammino analizzando gli studi sulla durata dell’immunità evocata dal vaccino anti-pertosse, ci permette di comprendere meglio questo vaccino. Nel 2012, Klein et coll. affermano che l’immunità contro la pertosse diminuisce nei 5 anni successivi alla quinta dose di vaccino. Nello stesso anno, Witt e coll. si accorgono che l’immunità vaccinale dura poco e propongono una serie addizionale di dosi boosters prima dell’adolescenza. Lo studio però non ha tipizzato i ceppi in causa nell’epidemia. Come prima riferito, Acosta et coll. affermano che la protezione da vaccino DTPa diminuisce entro 2-4 anni. Come unica e sola risposta all’evanescenza dell’immunità specifica nel tempo, vengono solo proposte dose boosters a varie età. Infatti, Freitas e coll. nel 2011 affermano che una dose booster a 12 anni di età è la migliore strategia per ridurre l’impatto nei bambini più suscettibili alle complicanze della pertosse. Gli italiani Carlino e coll., nel 2013 sostenevano che per ridurre l’incidenza e le complicazioni della pertosse nei neonati e nei soggetti immuno-compromessi, erano raccomandate dosi vaccinali di richiamo. Leggermente più rassegnati, ma comunque insistenti, sono Barlow et coll., che nel 2014 affermano che i bambini vaccinati e gli adolescenti che contraggono la pertosse hanno una malattia meno lunga e meno severa. A fronte di questo evidente insuccesso vaccinale, gli autori sostengono che bisogna comunque vaccinare gli individui ad alto rischio.
Per sintetizzare queste correnti di pensiero monotematiche, potrei dire che: comunque vada vacciniamo ancora con altre dosi supplementari.

Cosa sappiamo del ceppo “Bordetella Pertussis”, responsabile della pertosse anche nei soggetti vaccinati? E’ logico continuare a vaccinare anche se i ceppi sono mutati?
La Bordetella pertussis ha adottato le sue strategie vincenti sotto la pressione selettiva operata dalla campagna vaccinale contro la pertosse. Nel 2014 Lam et coll. hanno analizzato i ceppi di B. pertussis nel corso di un’epidemia australiana di pertosse, verificatesi tra il 2008 ed il 2012. Il 30% dei ceppi isolati non contenevano l’antigene vaccinale pertactina, ed hanno dimostrato che la B. pertussis è in continua evoluzione in risposta alla pressione selettiva esercitata dal vaccino. Nel 2012, Theofiles et coll. hanno studiato i ceppi coinvolti nell’epidemia del Minnesota ed erano tutti ceppi senza pertactina. A dispetto delle evidenze, Gambhir e coll., nel 2015 dicono che l’epidemia americana del 2012 si spiega con una ridotta durata della protezione immunitaria, e lo dicono ricorrendo ad un loro modello matematico. Come risulta evidente, la vera causa dell’epidemia del 2012 nel Minnesota erano i ceppi PRN- (pertactina negativi) e non la ridotta riduzione della protezione immunitaria che è il preambolo al tema monocorde: ancora una dose di vaccino. È sempre assodato che l’immunità specifica anti-pertosse è evanescente, ma continuare a vaccinare in presenza di ceppi mutati è una vera follia, un non senso scientifico, un voler far pagare agli adolescenti futuri il prezzo delle nostre scellerate decisioni.

Seguendo i dettami di questo particolare mondo scientifico approderemo a queste conseguenze:

1. Il vaccino anti-Pertosse rimarrà inefficace.
2. Si amplierà la sub-popolazione suscettibile alla Pertosse.
3. La Bordetella pertussis troverà molto ospitali i soggetti vaccinati.
4. I soggetti vaccinati diffonderanno la Pertosse poiché ospiti privilegiati dei nuovi ceppi batterici PRN-.

Dr. Giannotta, lei invita il mondo sanitario all’obbligo e necessità di capire cosa sta accadendo con questo vaccino senza pregiudizi, ancorandosi seriamente alla deontologia del medico, che non deve nuocere al paziente
Certo, concludendo, posso dire che dal matematico e dal biologo è arrivata l’unica cosa sensata, che l’ambiente medico dimostra di non aver considerato visto com’è impegnato a promuovere dosi aggiuntive di un vaccino incamminato sul viale del tramonto. 




VACCINO ANTINFLUENZALE INEFFICACE: ECCO CHE ARRIVA LA NUOVA FORMULA

 

Del vaccino somministrato in questa stagione, i virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino commercializzato a causa di una deriva antigenica, e ha fatto registrare un eccesso di mortalità per tutte le cause tra le persone di età superiore ai 65 anni. Consumatori infuriati

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di Cinzia Marchegiani

Sul vaccino antinfluenzale entrato con forza nelle cronache non solo europee ma anche di oltre oceano atlantico verrebbe da dire.. “Tanto tuonò che piovve”. La stagione influenzale 2014-2015 è giunta al termine in Europa, in tutti i paesi si stanno registrando dei bassi livelli di attività ed ecco che si deve far fronte alla preparazione del nuovo vaccino per la prossima epidemia, e così si tirano le somme che dimostrano come tutte le inchieste de l’Osservatore d’Italia si sono avvalse di documenti inattaccabili. L’AIFA proprio due giorni fa, il 5 giugno 2015, lascia testimonianza ufficiale indelebile dell’efficacia, o meglio inefficacia del vaccino antinfluenzale che era raccomandato per la stagione 2014-2015 a tutti i cittadini, compresi i bambini: “Durante la stagione si sono diffusi i virus dell'influenza A(H1N1) pdm09, A (H3N2) e di tipo B virus, con il ceppo dominante A (H3N2) che ha rappresentato oltre il 50% di tutti i rilevamenti di virus. Dei virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, a causa di una deriva antigenica, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino. Ciò ha causato l'efficacia limitata della componente H3N2 dei vaccini contro l'influenza della scorsa stagione. Le componenti A (H1N1) pdm09 e B del vaccino hanno offerto protezione contro i virus circolanti.”

VACCINO ANTINFLUENZALE INEFFICACE RITIRATO DAL COMMERICO IN USA
Non è un caso che negli USA la GlaxoSmithKline proprio il 16 aprile 2015 aveva notificato con dicitura “URGENTE DOSI DA RITIRARE” al CDC e la FDA il richiamando volontariamente tutti i lotti rimanenti del vaccino antinfluenzale 2014-2015 del FLULAVAL® quadrivalente Thimerosal-Free (Siringhe preriempite). Il richiamo non riguardava problemi legati alla sicurezza del farmaco, ma perché i prodotti FLULAVAL (siringhe preriempite) potevano aver subito una ridotta efficacia a causa di una diminuzione della potenza rilevata attraverso i test di routine. Insomma anche in America si ritirano le dosi di vaccino dal mercato ma a stagione critica superata, mentre sono state vendute e somministrate durante la stagione influenzale pur sapendo che il CDC aveva specificato, con un comunicato risalente addirittura il 4 dicembre 2014, che il vaccino antinfluenzale non era più efficace.

AIFA CONFERMA L’INEFFICACIA DEL VACCINO C OMMERCIALIZZATO
E ora l’AIFA afferma: “Parallelamente all’aumento dell’attività dell’influenza e vista la concomitante predominanza del ceppo A(H3N2), è stato osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause tra le persone di età superiore ai 65 anni, tra le categorie più a rischio per le complicanze dell’influenza. Negli otto paesi dell'UE che hanno riportato i dati degli ospedali, si sono verificati in questa stagione 6.023 casi di ospedalizzazione per influenza, oltre la metà dei quali ricoverati nei reparti di terapia intensiva”.

Praticamente, sono stati commercializzati vaccini inefficaci e sono invero aumentati i casi da ricovero proprio per la predominanza del ceppo che però non era stato indicato per la composizione del vaccino. Ciò non solo insospettisce i consumatori, ma fa emergere più ombre che luci su sul vaccino antinfluenzale che ogni anno finisce sulle pagine di cronaca, tra morti sospette e inefficacia, poiché difficilmente riesce ad intercettare la composizione dei virus che circoleranno sul quale però  le case farmaceutiche devono progettare e testare il vaccino raccomandato dalle organizzazioni mondiali.

CITTADINI SEMPRE PIU’ ARRABBIATI
Il cittadino chiede trasparenza, ingiustificabile dover accettare che le istituzioni pur avendo i dati dell’inefficacia vaccinale per il virus H3N2, le autorità regolatorie del farmaco, compreso il Ministero della salute non si siano creati problemi per problemi importanti di salute legati alla copertura della popolazione, tant’è che sono stati ricoverati pazienti per colpa del virus circolante non considerato però nella preparazione del vaccino, dimostrando che la profilassi comunque non avrebbe tutelato i consumatori.

Non solo, se il vaccino servirebbe a far diminuire la propagazione dei virus tra la popolazione, che effetto produce un vaccino inefficace? Impossibile dimenticare il Fluad Show andato in onda sulla rete ammiraglia della Rai nella trasmissione Porta a Porta che ha fatto scendere in campo gli alti responsabili ministeriali per una vaccinazione in diretta pur di tranquillizzare gli italiani. Ora gli stessi italiani chiedono la medesima energia e determinazione per spiegare che il vaccino caldeggiato è servito a ben poco tant’è che la stessa AIFA conferma che sono aumentati i pazienti ricoverati per colpa del virus H3N2 e non alla diminuzione delle profilassi effettuate.

Molti cittadini che hanno assistito allo show nazionale con amarezza vorrebbero mandare al mittente una battuta al vetriolo: “La memoria storica è qualcosa di labile evidentemente per i diretti responsabili non solo del ministero della salute, ma della stessa RAI, perché è inaccettabile pensare di condizionare con una trasmissione decisioni importanti di adulti e anche bambini”. Ora le case farmaceutiche stanno già producendo il vaccino con le nuove indicazione impartite dall’AIFA e EMA, che però solo a stagione passata potrà dimostrare di essere stato in grado di anticipare se la composizione dei virus siano i medesimi di quelli circolanti. Insomma, signori e signori, tutto è probabile, ma solo il tempo galantuomo certificherà come sempre la copertura vaccinale.




ONCOLOGIA PEDIATRICA: PRIMA PAZIENTE IN ITALIA AVVIATA ALLA PROTONTERAPIA

 

L’innovativa soluzione terapeutica è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) di Trento, ma i medici avvertono, occorre un approccio terapeutico multidisciplinare per vincere i tumori

 

di Cinzia Marchegiani

Trento – E' nel Centro di Trento ad essere trattata la bambina di appena nove anni affetta da cordoma, un tipo raro di tumore che di solito insorge nel sacro o nella base cranica, cioè ai due estremi della colonna vertebrale e con un’incidenza dello 0,5 per milione di persone,  con la Protonterapia.  Per la prima volta in Italia un trattamento potrà dare speranza alla piccola paziente che ha da poco iniziato una forma di radioterapia basata su fasci di protoni, anziché di fotoni, più precisa e meno dannosa per i pazienti. L’innovativa soluzione terapeutica è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) di Trento.

TECNICA PROTON TERAPY
Si tratta di una metodica efficace almeno quanto la radioterapia classica, ma con minori effetti tossici a lungo termine che, soprattutto nel caso dei bambini, possono portare allo sviluppo di altre patologie, anche gravi.La terapia con protoni rappresenta, un approccio all’avanguardia per il trattamento dei tumori. Nel mondo sono 48 i centri che la utilizzano. La proton therapy consiste nel colpire il tumore con fasci di particelle subatomiche (protoni) prodotti da un acceleratore simile, con le debite proporzioni, a quello del Cern di Ginevra. Gli studi, seppur iniziali e limitati nel numero, dimostrano l’efficacia di tale approccio anche per i tumori pediatrici.

AVANGUARDIA ITALIANA
La peculiare localizzazione della neoplasia che ha colpita la bambina ha indotto l’equipe del prof. Franco Locatelli, responsabile dell’Oncologia pediatrica del Bambino Gesù, a sottoporre la piccola paziente alla nuova metodica. La classica radioterapia, infatti, avrebbe avuto effetti collaterali troppo pericolosi tenendo conto della zona su cui sarebbero stati diretti i fasci radianti. In tutto saranno effettuate 41 frazioni (dal lunedì al venerdì) per un totale di circa 2 mesi di trattamento. Al contempo la piccola paziente, prima di poter essere sottoposta a protonterapia, ha effettuato un complesso percorso diagnostico e clinico, culminato con l’asportazione chirurgica di una porzione del tumore che aveva alla base del cranio.
La dott.ssa Angela Mastronuzzi, neuro-oncologa pediatra del Bambino Gesù ha spiegato ai giornali: “Si tratta di una tecnica che, soprattutto nei bambini, comporta meno effetti collaterali a lungo termine, poiché permette di risparmiare quanto più possibile i tessuti sani che non sono stati colpiti dal tumore – spiega– I protoni, infatti, hanno la peculiarità di rilasciare energia direttamente nella sede del tumore, senza compromettere i tessuti sani intorno. Negli Stati Uniti è usata già da molti anni per il trattamento dei pazienti pediatrici, soprattutto di quelli affetti da tumori del sistema nervoso centrale”.

APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE, NON ESISTE METODO UNICO PER SCONFIGGERE I TUMORI
Non esiste una tecnica o terapia unica che da prospettive di guarigione, per questo è stato evidenziato e sottolineato come la protonterapia, da sola, non può essere risolutiva: “I tumori pediatrici, attualmente, sono delle patologie curabili e guaribili nella maggior parte dei casi. Tali possibilità di guarigione sono state raggiunte grazie all’approccio terapeutico multidisciplinare che prevede, su ogni singolo caso, il coinvolgimento di più specialisti che intervengono ognuno in un aspetto significativo del percorso di malattia del piccolo paziente. In tale scenario terapeutico, la protonterapia rappresenta un ulteriore approccio, potenzialmente molto vantaggioso in diversi casi”.

DR AMICHETTI DIRETTORE DEL CENTRO DI TRENTO
Il dr Maurizio Amichetti, Direttore del centro di Trento replica: “Il centro di Trento ha iniziato la sua attività alla fine del 2014 trattando già un buon numero di pazienti adulti con sicurezza, cosa che ci ha spinto a sviluppare l’approccio proposto dai colleghi del Bambino Gesù – spiega il dr Amichetti – dopo un confronto che ci ha permesso di analizzare le numerose e complesse peculiarità di un caso estremamente difficile da affrontare. Tale approccio potrà nel prossimo futuro far rientrare nella casistica italiana i pazienti che attualmente vengono inviati in altri centri di protonterapia nel mondo per un approccio innovativo e sempre più usato che potrà permettere, nei casi indicati, effettivi vantaggi soprattutto in termini di risparmio dei tessuti sani nel trattamento dei piccoli pazienti”.




ALLARME SALMONELLA: RITIRATI ALIMENTI PER INFANZIA NUTRINIMAX

di Cinzia Marchegiani

Negli alimenti per l'infanzia "NutriniMax" confezione da 500 ml e "Infatrini" confezione da 500 ml prima del consumo sono state trovate tracce di salmonella. L’allarme arriva dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco, i lotti in commercio avente n° 100 492 033 e 100505227 possono essere contaminati microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali. I rivenditori a loro volta dovrebbero avere messo in evidenza un cartello per avvisare i propri clienti. Si tratta di alimenti speciali per lattanti e bambini, prodotti dall'azienda Nutricia GmbH con sede a Allee am Röthelheimpark 11 91052 Erlangen. Questi alimenti per bambini sono prodotti dalla società "Nutricia GmbH" leader e specialista nel mondo nel campo medico della nutrizione enterale. La società ha annunciato che la contaminazione è stato rilevata durante il campionamento di routine da parte della "Food Inspection Agency". L'analisi degli ispettori alimentari ha rivelato una contaminazione da salmonella. La causa della contaminazione non è chiara.

Secondo le prime indagini, i prodotti sono stati prodotti e commercializzati in piena conformità con i processi validati. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato gli alimenti speciali per lattanti e bambini di tutti i punti vendita, informando i consumatori.
 

COS'E' LA SALMONELLA?
La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica.
Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione.

CONTROLLI SEVERI E INFORMAZIONE CORRETTA METTONO IN SICUREZZA I CONSUMATORI
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto degli alimenti speciali per lattanti e bambini interessati dalla contaminaziooe invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.
Per evitare futuri problemi, aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti alimentari siano tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite, sui processi e sui controlli, in laboratorio e a tavolino. Sono episodi del tutto evitabili, se si procede nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che gli altri alimenti per lattanti e bambini non coinvolti si possono consumare con serenità.
 




ABBRONZANTI NATURALI: ECCO COME SALVAGUARDARE LA SALUTE DAI “RAGGI KILLER”

di Christian Montagna

Con Scipione in agguato è già estate. L’Italia nella prima settimana di Giugno è stata invasa dall’anticiclone che ha regalato giorni di vera estate. E con l’aumento delle temperature, si pensa già alle prime tintarelle. C’è chi ha potuto già godere del mare e chi invece lo farà nei prossimi giorni, ma, attenzione ai raggi del sole!
La Coldiretti ha stilato la speciale classifica top ten della frutta che abbronza proprio in occasione dell’arrivo di Scipione. Ancora per molti giorni, costretti a temperature asfissianti, ecco alcuni suggerimenti per difendere l’organismo dalle elevate temperature. 

Al primo posto le CAROTE, che contengono ben 1200 microgrammi di Vitamina A o quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile, poi RADICCHIO o SPINACI ed ALBICOCCHE sono state posizionate sul podio degli abbronzanti naturali per catturare i raggi del sole ma anche garantire una naturale abbronzatura. L’allarme in concomitanza con l’inizio della bella stagione, mira anche alla salvaguardia della salute soprattutto di bambini e anziani. Ecco la lista degli alimenti da consumare con il grande caldo:

-INSALATE,CICORIA,LATTUGHE ,MELONI,PEPERONI ,POMODORI ,ALBICOCCHE,FRAGOLE,CILIEGIE

Altre accortezze , inoltre, potranno garantire un sicuro controllo e riparo dai raggi killer del sole: è necessario vestirsi con abiti leggeri chiari di cotone o in altre fibre naturali, fare docce tiepide, truccarsi in modo leggero, proteggersi con creme adeguate conoscendo bene il proprio fototipo ed usare profumi con essenze naturali.
Sempre secondo il rapporto Coldiretti è inoltre consigliato di esporsi gradualmente al sole evitando le ore più calde e consumare cibi ricchi di vitamina A che favorisce la produzione nell'epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore scuro alla pelle. E’ importante consumare frutta e verdura fresca, fonti di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi per mantenere l'organismo in efficienza e per combattere i radicali liberi prodotti come conseguenza dell'esposizione solare. 




EFSA, ALLARME ACRILAMMIDE: A RISCHIO CANCRO SOPRATTUTTO I BAMBINI

di Cinzia Marchegiani

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Il 4 giugno 2015 è stato reso pubblico il rapporto dell’EFSA , Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare che a conclusione di una esaustiva disamina, rende noto il proprio parere scientifico sull’acrilammide negli alimenti. Gli esperti del gruppo scientifico dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) hanno ribadito le loro precedenti valutazioni in base alle quali l’acrilammide presente negli alimenti può aumentare il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori per tutte le fasce d’età. Tale conclusione è rimasta invariata da quando la bozza di questo parere è stata messa a disposizione per la consultazione pubblica del luglio 2014.

ALLARME PER I CONSUMATORI MA SOPRATTUTTO PER I BAMBINI
Le prove ricavate da studi su animali mostrano che l’acrilammide e il suo metabolita, la glicidammide, sono genotossiche e cancerogene: danneggiano cioè il DNA e provocano il cancro. Le prove desunte da studi sull’uomo che l’esposizione alimentare all’acrilammide provochi il cancro sono invece limitate e poco convincenti.
Poiché l’acrilammide è presente in un’ampia gamma di alimenti comuni, l’allarme per la salute vale per tutti i consumatori, ma è l’infanzia la fascia di età più esposta, sulla base del peso corporeo. I più importanti gruppi di alimenti che contribuiscono all’esposizione all’acrilammide sono i prodotti fritti a base di patate, il caffè, i biscotti, i cracker, i pani croccanti e il pane morbido.
La presidentessa del gruppo di esperti scientifici, dott.ssa Diane Benford, ha dichiarato: “La pubblica consultazione ci ha aiutato a mettere a punto il parere scientifico. In particolare abbiamo chiarito ulteriormente la nostra valutazione degli studi sugli effetti dell’acrilammide negli esseri umani e la nostra descrizione delle principali fonti alimentari di acrilammide per i consumatori. Sono inoltre stati incorporati nel parere scientifico finale anche studi recenti dei quali siamo venuti a conoscenza nel corso della pubblica consultazione”.

ACRIMILAMMIDE SOSTANZA CHE SI FORMA DURANTE LA COTTURA AD ALTE TEMPERATURE
L’acrilammide è una sostanza chimica che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante le usuali cotture ad alta temperatura (frittura, cottura al forno e alla griglia, e anche trasformazione industriale a più di 120°C e bassa umidità). Il principale processo chimico che causa ciò è noto come “reazione di Maillard”; è la stessa reazione che conferisce l’aspetto abbrustolito ai cibi e li rende più gustosi. L’acrilammide si forma a partire da alcuni zuccheri e aminoacidi (soprattutto da un aminoacido chiamato “asparagina”) che sono naturalmente presenti in molti alimenti. L’acrilammide risulta anche da molti usi industriali non alimentari. E’ presente anche nel fumo di tabacco.

ASSORBIMENTO E CANCEROGENICITA’
Una volta ingerita, l’acrilammide viene assorbita dal tratto gastrointestinale, distribuita a tutti gli organi e ampiamente metabolizzata. La glicidammide è uno dei principali metaboliti che risultano da questo processo ed è la più probabile causa di mutazioni genetiche e tumori riscontrati in studi su animali.
Oltre al cancro, il gruppo di esperti ha esaminato anche i possibili effetti nocivi dell’acrilammide sul sistema nervoso, sullo sviluppo pre e postnatale e sul sistema riproduttivo maschile. Questi effetti, sulla base dei correnti livelli di esposizione, non sono stati ritenuti motivo di preoccupazione.

COME RIDURRE L’ESPOSIZIONE ALL’ACRILAMMIDE DALLA DIETA
Anche se non al centro della valutazione dei rischi effettuata dall’EFSA, il parere scientifico include una panoramica dei dati e della letteratura scientifica che sintetizza come la scelta degli ingredienti, il metodo di conservazione e la temperatura alla quale il cibo è cucinato possano influire sulla quantità di acrilamide nei diversi tipi di alimenti e quindi sul livello di esposizione alimentare.

ALCUN POTERE NEL PRENDERE MISURE SULLA PRODUZIONE
La beffa di questo importante studio arriva dalla decisione degli organi decisionali europei e nazionali che dicono terranno conto della consulenza scientifica dell'EFSA nel soppesare ogni possibile misura per ridurre ulteriormente l'esposizione dei consumatori all’acrilammide nei cibi. Esse potranno includere, ad esempio, consigli sulle modalità di consumo e cottura casalinga, oppure controlli sulla produzione degli alimenti destinati alla vendita; l’EFSA, comunque, non ha alcun potere nel prendere tali misure.




GINEVRA, SVOLTA NELLA FISICA: FATTO IL PRIMO PASSO PER SVELARE IL MISTERO DELL'ANTIMATERIA

di Giuseppa Guglielmino

Ginevra – Dal Cern di Ginevra primo passo verso la 'nuova fisica', capace di svelare il mistero della materia oscura. Sono partite le collisioni tra protoni accelerati all'energia record di 13mila miliardi di elettronvolt (13 TeV), quasi il doppio di quella che nel 2012 aveva permesso d'imbrigliare il bosone di Higgs, e con loro e' stata avviata la raccolta di dati che potrebbe rivoluzionare la fisica, facendo luce sull'asimmetria tra materia e antimateria. Dopo il test eseguito tra il 20 e 21 maggio, gli esperimenti che dureranno per tre anni sono stati avviati nella macchina piu' potente mai costruita dall'uomo: l'anello di 27 chilometri del Large Hadron Collider (Lhc), il superacceleratore di Ginevra. Le super accelerazioni sono registrate da quattro rivelatori sotterranei, Atlas, Cms, Alice e Lhcb. Si tratta di un'energia mai raggiunta prima in laboratorio, alla quale d'ora in poi l'acceleratore e i rivelatori lavoreranno a regime con l'obiettivo di aprire una nuova finestra sull'universo subnucleare. L'obiettivo e' trovare la spiegazione per la materia oscura che occupa oltre un quarto dell'universo ma che la teoria Modello Standard sulla creazione dell'universo visibile non e' stata in grado di chiarire. "E' il tempo della nuova fisica!", e' stato l'entusiastico commento del direttore uscente del Cern, Rolf Heuer, che sta per essere sostituito dall'italiana Fabiola Gianotti. "Abbiamo visto i primi dati che hanno iniziato ad affluire. Vediamo che cosa ci riveleranno sul funzionamento dell'universo", ha aggiunto. "Non succedera' domani, dobbiamo avere pazienza", ha osservato, tra gli applausi dell'equipe di scienziati presenti. "E' davvero con grande soddisfazione che assistiamo all'inizio del RUN2, una nuova avventura per Lhc: l'impegno che gli Stati membri del Cern e la comunita' scientifica internazionale hanno dedicato per decenni all'impresa e' ora coronato da questa nuova conquista scientifica e tecnologica di Lhc, in cui l'Italia ricopre un ruolo di primo piano", ha affermato Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). "Questa e' una nuova giornata storica, non solo per il Cern, ma per la fisica delle particelle in generale, e soprattutto rappresenta il coronamento del duro lavoro di tante persone che, durante i due anni appena trascorsi, si e' impegnata intensamente per migliorare questa macchina", ha sottolineato Mirko Pojer, fra i responsabili delle operazione di Lhc. L'Lhc e' il piu' grande e potente acceleratore del mondo con la forma di un anello di 27 km di circonferenza dentro un tunnel localizzato 80 chilometri sotto terra, fra Svizzera e Francia. Nel 2012 realizzo' una delle maggiori scoperte mai compiute nel mondo della fisica: dimostrare empiricamente l'esistenza del Bosone di Higgs, la "particella di Dio".




METEO, ARRIVA “SCIPIONE”: CHE CALDO CHE FA!

di Ch. Mo.

Non sono state sbagliate le previsioni che avevano dato per questi giorni precedenti al week end un netto aumento delle temperature quasi a far pensare ad un vero inizio di estate. Oggi, le temperature sono state nettamente superiori alle medie. A Milano ad esempio si son toccati picchi di 30 gradi. Anche Napoli e Roma hanno fatto i conti con quella che è stata già definita la prima grande ondata di caldo!

In alcune città del Sud Italia, è già allarme clima: sono infatti stati invitati ad uscire nelle ore meno calde i bambini e gli anziani, le vittime prescelte di questo anticiclone.
E’ Scipione il suo nome e se la storia non mente è un nome destinato ad essere ricordato. Il caldo anticiclone che sta per investire la nostra penisola sarà insistente per tutto il resto della settimana. Il clima sarà molto caldo soprattutto per chi potrà gustarsi il mare. Le temperature massime raggiungeranno i 27-33 gradi da nord a sud con punte fino a 34-35 gradi al centro-nord.

Brutte notizie arriveranno nel fine settimana: una lieve instabilità investirà con rovesci locali i temporali sulle Alpi e i rilievi appenninici centro-meridionali .

Ieri, in  giornata di festa, grande l’affluenza agli stabilimenti balneari complice soprattutto un grande assaggio d’estate in tutta la Penisola. Soltanto sulle Alpi e su alcune aree appenniniche centrali qualche rovescio locale e qualche temporale hanno disturbato la quiete del giorno di festa.