Call of Duty 4: Modern Warfare torna in versione rimasterizzata

 

di Francesco Pellegrino Lise


Call of Duty 4: Modern Warfare torna all'attacco in una splendida edizione rimasterizzata e, quasi dieci anni dopo la sua data di lancio, si dimostra più in forma che mai. Il gioco, trattandosi di un’edizione tirata a lucido di un vecchio gioco, è disponibile su Pc, PS4 e Xbox One esclusivamente in coppia con l’acquisto di Call of Duty Infinite Warfare, nuovo capitolo del franchise, e non è possibile comprarlo singolarmente. Fatta questa premessa veniamo all’analisi del gioco vera e propria. In un mercato nel quale gli sparatutto in prima persona si combattono su robot giganti o indossando particolari armature che regalano doppi salti e corse sulle pareti, Modern Warfare si concentra invece nei giorni nostri, in un contesto ludico realistico e senza troppi fronzoli. L'intenzione del team di sviluppo di Infinity Ward fu nel 2007 ed è tutt’ora quella di regalare al grande pubblico la più spettacolare riproduzione delle operazioni belliche di cui, purtroppo, negli ultimi anni si sente sempre più parlare. La campagna si dipana lungo una ventina di missioni ed è divisa in atti. La varietà delle ambientazioni e delle situazioni che bisogna affrontare sul campo di battaglia rende inoltre l’intera storia una delle più meritevoli del panorama degli sparatutto in prima persona di sempre. Non è un caso se, ancora oggi dopo quasi 10 anni dal lancio, Modern Warfare viene considerato un pilastro del genere. Tutto il gioco è assemblato alla perfezione, con una narrazione che insegue protagonisti diversi, capace di far saltare da un luogo all'altro del mondo senza soluzione di continuità e, proprio per questo, in grado di tenere chiunque incollato allo schermo per tutta la sua durata. È una bella storia da seguire, e da giocare, e le belle storie non possono invecchiare male. Rivivere alcune missioni, divenute in questi anni una vera icona, con un comparto grafico del tutto rinnovato è davvero un’esperienza unica sia per chi ha giocato alla versione originale, ma anche per chi si avvicina per la prima volta al titolo. Sul fronte del multiplayer, se possibile, il gioco gode di una salute ancor più sorprendente. Tolti i doppi salti, le scivolate, le super, le score streak e i mille perk a cui i titoli attuali hanno abituato i giocatori, il multiplayer di Modern Warfare remastered è un brutale ritorno alle origini che ruota attorno alle 10 mappe disponibili da subito e che diventeranno 16, a titolo gratuito, entro dicembre 2016.

 

 

Lanciando il multigiocatore, inizialmente si rimane spiazzati dal sistema di movimento elementare unito a un tempo d’uccisione estremamente basso, in cui una semplice raffica di un fucile d'assalto è capace di eliminare un avversario. Gli scontri sono molto meno combattuti, elementari quasi, e sopravvivere diventa più una questione relativa al non farsi scoprire e cambiare spesso la propria posizione indipendentemente dalla classe o dalle armi che si stanno utilizzando. Dai match più lenti e silenziosi, si passa a intensi scontri realistici in “cerca e distruggi” o a durissime partite in modalità “dominio”, il tutto legato a un gameplay che nonostante l’età resta ancora attuale. Probabilmente un ringraziamento va fatto al buon design delle mappe che garantiscono arene di gioco ancora oggi divertenti da giocare valorizzate anche dalla rimasterizzazione che le rende solo ancora più piacevoli. Su quest'ultima c'è invece molto da dire, le armi e i modelli dei personaggi sono realizzati egregiamente, così come i vari scenari che rendono ancora più che realistici gli scontri. Il sistema di personalizzazione dell'equipaggiamento, una delle vere novità introdotte nel 2007, è rimasto invariato, ogni arma possiede i suoi slot dedicati a mirini e accessori vari in modo da adattarsi perfettamente allo stile di gioco del giocatore, anche la quantità di skin disponibili è rimasta identica rispetto al predecessore. A livello estetico figurano invece nuovi emblemi, assenti nella versione originale del gioco, che verranno sbloccati tramite il completamento di determinate sfide oppure completando un prestigio, che a differenza di quanto visto in passato sono 20 anziché 10.

 

 

Dal punto di vista prettamente estetico, ci si accorge subito come il titolo sia stato pesantemente rimaneggiato e il risultato finale è sicuramente da standing-ovation. Il gioco, nonostante l’età, non sfigura assolutamente se messo a confronto con le produzioni moderne e gran parte di questo merito va senza dubbio al lavoro certosino svolto sulle texture, davvero eccezionali, e ad un impianto di illuminazione rinvigorito. L'atmosfera che si respira è unica e, a partire dalla prima missione, dove le luci dinamiche che avvolgono il soldato protagonista ad ogni lampo, farà sentire i giocatori talmente partecipi da dimenticare tutto il resto. Il comparto sonoro è stato ammodernato, arrivando ora a proporre una riproduzione estremamente realistica degli spari delle armi. Musiche e doppiaggi sono rimasti invariati, ma questi erano già di altissimo livello al momento del lancio del prodotto originale. Detto in breve: Call of Duty: Modern Warfare Remastered è quindi un piacere per gli occhi e per le orecchie. Tirando le somme, questa riedizione di uno dei giochi più importanti nel panorama degli shooter in prima persona, è un esperimento davvero riuscito. Activision con questa mossa non solo ha spinto gli appassionati ad acquistare il nuovo capitolo della sereie (Infinite Warfare ndr.) ma ha spinto i nostalgici, che da tempo sentivano la mancanza di un gioco più realistico e meno fantascientifico, ad acquistare entrambi i titoli. Un’operazione commerciale davvero ben studiata che fa sperare ai giocatori di vecchia data in una futura rimasterizzazione anche di Modern Warfare 2 e 3, i capitoli che completerebbero la storica trilogia di Infinity Ward. Se quello che si cerca è un tuffo nel passato con le potenzialità delle console di questa generazione, allora l’acquisto di Mw Remastered è davvero obbligatorio.

 

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9
Sonoro: 8,5
Gameplay: 9
Longevità: 9,5


VOTO FINALE: 9

 




Black Friday, Cyber Monday e Natale: scatta l'emergenza hacker

 

di Francesco Pellegrino Lise


Come di consueto si avvicina il periodo più intenso dell'anno per effettuare gli acquisti online e i criminali informatici anche quest'anno sono pronti ad attaccare senza pietà gli internauti meno attenti. Tale periodo avrà inizio il giorno del Black Friday (25 novembre), colpirà anche il Cyber Monday (28 novembre) e a Natale si arriverà al clou con un picco di attacchi di "phishing" finanziario, quello fatto di mail, messaggi, siti fraudolenti che puntano a rubare i dettagli delle carte di credito degli internauti. A lanciare l'allarme è Kaspersky Lab sulla base delle rilevazioni effettuate negli ultimi anni nello stesso periodo. Secondo le statistiche, nel 2014 e nel 2015 la percentuale di pagine di phishing a caccia di dati finanziari, come i dettagli delle carte di credito, durante il quarto trimestre era del 9% più alta rispetto alla media dell'anno. Mentre nel resto del 2014 la percentuale di phishing finanziario sul totale degli attacchi era del 28,73%, nel quarto trimestre saliva al 38,49%. Lo stesso vale per il 2015, quando il fenomeno nel quarto trimestre era pari al 43,38%, contro il 34,33% del resto dell'anno. Ma come fanno i pirati informatici a truffare gli ignari internauti? Quando provano a rubare i dati di pagamento, gli hacker utilizzano diversi schemi: possono creare una pagina fasulla di un famoso sistema di pagamento, copiare i siti di rivenditori online legittimi o persino creare da zero falsi negozi con offerte attraenti. Insomma per non incappare in questo tipo di truffa, bisogna prestare molta attenzione alle pagine in cui si naviga.




Con Titanfall 2 torna la guerra fra robot giganti

 

di Francesco Pellegrino Lise


Quasi tre anni fa, l’equilibrio del mondo degli “sparatutto in prima persona” veniva stravolto da Titanfall, videogioco in esclusiva per Xbox One che proponeva un gameplay non più orizzontale, ma che sfruttava anche i movimenti in verticale per avere la meglio sui nemici. Adesso a distanza di alcuni anni, periodo in cui la rivoluzione del combattimento sfruttando le superfici di muri, le altezze dei palazzi e le fughe attraverso grandi balzi è diventata una logica di pensiero presente in molti titoli, il videogame di Ea sviluppato dallo studio Respawn, torna in un avvincente sequel: Titanfall 2, stavolta su Pc, PlayStation 4 e Xbox One. Il gioco originale però oltre ad aver portato una ventata di freschezza in un genere che ormai sembrava essere radicato su binari piuttosto monotoni non era privo di difetti. La critica maggiore che gli fu mossa infatti era l’assenza totale di una storia che coinvolgesse e motivasse i giocatori ad apprezzare la componente multi giocatore che era la sola presente. A questa mancanza si aggiungeva un gameplay particolarmente esigente in termini di abilità del giocatore. Avere a disposizione una quantità impressionante di tecniche di movimento con cui esplorare ambientazioni, pensate proprio per favorire rapidi e continui spostamenti, ha scoraggiato i giocatori meno competitivi. Con Titanfall 2 il team di Respawn ha cercato di aggiustare il tiro, aggiungendo le parti mancanti e ritoccando qualche elemento di gameplay precedentemente criticato dalla community. Pur non essendo innovativo quanto il predecessore, il gioco rappresenta il passo in avanti che tutti si aspettavano. Il nuovo capitolo della saga offre in primis una campagna molto corposa e coinvolgente.

 


Nel futuro immaginato da Respawn Entertainment per l’universo di Titanfall la Terra, così come la conosciamo noi, non esiste più e l’umanità ha iniziato ad esplorare e colonizzare lo spazio in cerca di risorse. Ad occuparsi di queste operazioni è l’Interstellar Manufactoring Corporation, meglio conosciuta come IMC, che concentra le proprie attenzioni su una vasta area ricca di pianeti e risorse chiamata “Frontiera”, diventando rapidamente una potenza sia dal punto di vista commerciale che dal quello militare. Man mano che i pianeti vengono colonizzati, alcune delle comunità riescono con fatica ad ottenere una sorta di indipendenza dall’IMC che però non porta grandi benefici alla popolazione e che viene irrimediabilmente messa in discussione quando le risorse presenti nella Frontiera cominciano a scarseggiare. Nelle colonie nascono quindi alcuni gruppi ribelli che, una volta organizzati sotto un’unica bandiera, danno vita alla Milizia, un esercito irregolare che lotta per difendere l’indipendenza delle colonie e mettere un limite alle mire di potere dell’IMC. Questa la trama alla base della saga di Titanfall, appena accennata nel primo capitolo attraverso una serie di semplici incarichi multigiocatore che ci vedevano combattere usando i Titan, giganteschi mech pilotati da personale addestrato. Il conflitto tra IMC e Milizia narrato nel primo episodio raggiungeva il culmine durante la sanguinosa Battaglia di Demetra, che sanciva un’importante vittoria per la Milizia consentendo ai ribelli di infliggere pesanti perdite all’IMC e di entrare in possesso di nuove tecnologie utili per risolvere il conflitto a proprio favore. Forte di questo successo, la Nona Flotta della Milizia si prepara quindi a sferrare un nuovo attacco al nemico colpendo Typhon, un pianeta controllato dall’organizzazione ed utilizzato come base di ricerca e sviluppo. E’ qui che entra in gioco il soldato Jack Cooper, aspirante pilota e protagonista di Titanfall 2 imbarcatosi a bordo della nave spaziale James MacAllan per difendere le colonie dall’IMC e, contemporaneamente, per proseguire il suo addestramento sotto la guida del Capitano Lastimosa. Jack infatti non è ancora un pilota abilitato e pertanto può mettersi alla guida di un Titan solo durante le simulazioni. Da qui una serie di eventi porteranno il protagonista a vivere un’avventura incredibile che gli permetterà di diventare ciò che sempre aveva sognato.

 

 

Nonostante l'aggiunta della Campagna, comunque, il cuore di Titanfall 2 è ancora una volta il multiplayer, evolutosi per non ripetere gli errori commessi in passato. Giocando in rete è possibile mettersi alla prova con una delle otto modalità create dagli sviluppatori. PCA è la più classica di quelle del genere “controllo”, in cui è necessario conquistare e difendere alcune zone delle mappe per accumulare punti. Le possibilità di movimento dei piloti e la gestione attenta dei Titan rendono la conquista e la difesa delle zone particolarmente divertenti. Sopravvivenza Titan invece torna direttamente dal capitolo precedente e vede due squadre da 5 piloti affrontarsi a viso aperto, partendo direttamente a bordo dei rispettivi Titan. L'assenza del punto di rinascita e la breve durata di ogni round rendono questa modalità piuttosto intensa, premiando il gioco di squadra. Logoramento, Cattura la bandiera e Piloti contro piloti sono rimaste invariate, mentre la modalità Caccia alle taglie aggiunge al mix di gioco l'elemento economico, premiando ogni uccisione con somme più o meno consistenti di denaro. Il fatto di doversi recare nelle apposite banche per depositare il bottino dopo ogni ondata, costringe a muoversi spesso attraverso le mappe, movimentando sempre l'azione. L'ultima sorpresa è la modalità Colosseo, dove due giocatori si possono sfidare in intense battaglie uno contro uno, armati di lanciarazzi e di granate, per un po' di sana azione competitiva senza troppi fronzoli. Detto ciò è bene sottolineare come in in Titanfall 2 si trovino più armi, più opzioni cosmetiche, più modalità, più bonus e più abilità. Non solo nuovo equipaggiamento per i piloti, ma anche e soprattutto nuovi Titan, i quali raddoppiano, da 3 a 6 e guadagnano più carattere e abilità predefinite, a scapito dei loadout personalizzati. Un altro elemento di distacco rispetto al passato sono le mappe: più ampie e meno verticali di una volta; inoltre, sono solo 9 rispetto alle 15 dell’originale, sebbene tutti i DLC del gioco saranno in futuro gratuiti. Detto ciò comunque, Titanfall 2 si può dire che resta lo shooter più dinamico e adrenalinico attualmente sul mercato.

 

Per quanto riguarda il comparto grafico gli sviluppatori si sono affidati ancora una volta al motore Source di Valve, aggiornato e modificato ad hoc per sfruttare appieno la potenza delle console senza i compromessi resi necessari dalla natura cross-gen del primo episodio. L’engine, nonostante l’età, gestisce senza particolari difficoltà l’intera esperienza di gioco offrendo una risoluzione dinamica e un frame-rate inchiodato a 60fps. Di grande pregio anche il comparto audio, capace di sottolineare al meglio sia il caos dei campi di battaglia che le fasi narrative nella campagna. Questo secondo capitolo, oltre ad essere completamente tradotto in italiano, beneficia di un doppiaggio completo e di ottima qualità che rende l’intera esperienza di gioco ancora più godibile e coinvolgente. Tirando le somme, Titanfall 2 è davvero un ottimo titolo, il team di Respawn Entertainment è riuscito a proiettare un gioco molto amato dal pubblico ancora più in alto. Grazie all’aggiunta di una storia, di nuove meccaniche e nuovi Titan da combattimento, chiunque resterà estasiato dinanzi alla maestosità del capitolo più bello e completo della saga.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay: 9

Longevità: 9


VOTO FINALE: 9




Facebook "fa morire" per sbaglio Zuckerberg e due milioni di utenti

 

di Francesco Pellegrino Lise


Anche le macchine sbagliano, questo è un dato appurato, ma stavolta a farne le spese è stato Facebook che a causa di un errore ha "fatto morire", venerdì 11 novembre, circa due milioni di persone, compreso il suo fondatore: Mark Zuckerberg. Il social network infatti ha messo a lutto i profili di circa due milioni di utenti ancora in vita, alimentando un'ondata di messaggi di cordoglio e ore di angoscia per amici e parenti delle inconsapevoli vittime, che hanno poi postato messaggi e video in tempo reale per dimostrare di non essere passati a miglior vita. Alla confusione e alla paura iniziale, fortunatamente, è successivamente subentrata l'ironia. "Facebook sta cercando il killer", "Chi dice che non si può comunicare con i morti?", hanno scritto su Twitter alcuni utenti. E c'è anche chi ha ironizzato sulle elezioni presidenziali, parlando delle persone che sono morte martedì, con la vittoria del repubblicano Donald Trump. "E stato un terribile errore che abbiamo già risolto", ha spiegato un portavoce di Facebook, scusandosi per l'accaduto. Il messaggio in memoria dei defunti è stato introdotto sul social network nel 2015 dopo un un certo di numero di casi in cui i familiari avevano chiesto di poter accedere ai social account dei loro cari scomparsi. Gli utenti possono scegliere di trasformare il loro account in una "memorial page" dopo la loro morte, dove amici, parenti e conoscenti possono lasciare messaggi e condividere ricordi. L'alternativa è decidere che l'account venga cancellato dopo la morte. I più smaliziati ipotizzano che non si sia trattato un problema tecnico, bensì di un test promozionale della funzione messo in atto dalla società. In ogni caso, tutto è bene quel che finisce bene e fortunatamente per tutti coloro che sono stati colpiti da questo bug la morte può ancora aspettare.




Dragon Ball Xenoverse 2, il manga diventa videogame

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Dragon Ball Xenoverse 2, il sequel del videogame di successo dedicato all’universo di Akira Toriyama, arriva per tutti i possessori di Xbox One, PlayStation 4 e Pc giusto in tempo per il periodo prenatalizio. Come tutti i sequel che si rispettino, anche Dragon Ball Xenoverse 2 segue la formula vincente del primo capitolo procedendo sul sentiero di un approccio alla narrazione diverso e in qualche modo originale rispetto alla storia raccontata già decine di volte in tutte le salse. Come già accennato, narrativamente parlando il titolo si colloca come un seguito del capitolo originale. Nonostante “Demigra” sia oramai solo un lontano ricordo, l'operato della Pattuglia Temporale è ben lungi dall'essersi concluso. La fragile linea temporale della storia è infatti nuovamente minacciata dall'intromissione di una forza malvagia, i cui scopi sono ancora una volta quelli di alterare il corso degli eventi, tentando così di sovvertire la pacifica realtà costruita dopo innumerevoli sacrifici e battaglie memorabili. Gli antagonisti non si limitano però a seminare il caos nella storia, ma si prodigano nel reclutamento attivo di celebri personalità malvagie, protagoniste di alcuni lungometraggi della serie, come il pirata spaziale Turles e il Super Namecciano Slug. Nei panni di un membro della Pattuglia Temporale alle prime armi i giocatori dovranno dare inizio a un lungo viaggio attraverso le varie serie del manga di Akira Toriyama, e saranno portati a rivivere in prima persona gli eventi più memorabili dell’intera saga in compagnia di Trunks e di un campione (anche importabile dal precedente capitolo) della pattuglia del tempo. Una volta lanciato il gioco per la prima volta, sarà necessario costruire il proprio alter ego virtuale attraverso l'editor. I parametri tra cui scegliere sono molto simili a quelli del primo Xenoverse, con cinque razze a disposizione che si differenziano per tipologie di abilità e statistiche: i Terrestri, i Saiyan con le loro numerose trasformazioni, i Nameccani, gli alieni della razza di Freezer e i paffuti Majin. Sono presenti però anche diverse personalizzazioni estetiche per dare maggiore carattere al proprio alter ego virtuale come per esempio l'acconciatura, il colore della pelle e dei vestiti, alcuni tratti somatici e una alcuni accessori. La progressione della storia è affidata al vecchio Kaioh che di volta in volta insieme al Kaiohshin del Tempo spedirà i giocatori in un'era differente ad affrontare uno o più nemici da sconfiggere. Le missioni principali sono tutte formate da più atti, ognuno dei quali coincide con importanti cambiamenti nello scenario dell'incontro. Tutte le scene sono accuratamente riprodotte e altamente evocative, proprio per riportare gli appassionati alle tavole dei manga o alle immagini dell'anime da cui la sequenza è ispirata. Nonostante ciò, partecipare all'azione nelle spoglie di un nuovo misterioso guerriero che viene dal futuro per aiutare i blasonati protagonisti rimane altamente intrigante, anche se alla fine molti eventi di sovrappongono con quanto già visto nel primo Xenoverse.



Sebbene la struttura di base del gioco sia la stessa, Dimps ha aumentato i contenuti e corretto numerosi problemi che affliggevano il precedente capitolo. Le missioni principali sono ovviamente il fulcro dell'esperienza, ma buttarcisi a capofitto risulterà poco proficuo visto che il livello di difficoltà si impenna rapidamente per via di scontri sempre più lunghi e avversari che quando si evolvono o raggiungono la loro forma definitiva risultano davvero insidiosi da buttar giù. Per sopperire a questa difficoltà bisognerà affrontare le molte quest facoltative e i compiti che faranno crescere le statistiche del proprio guerriero sul campo di battaglia, proprio in stile gioco di ruolo. Portando a termine le missioni, che si vinca o si perda, si guadagnano infatti esperienza e si aumenta di livello, ricevendo anche alcuni punti da spendere per migliorare le statistiche principali del proprio eroe. Queste si possono migliorare anche attraverso i costumi alcuni esclusivi per le classi mentre altri utilizzabili da qualunque personaggio. Fortunatamente non si dovrà più affrontare ripetutamente la stessa missione nella speranza di trovare utili ricompense come avveniva nel primo capitolo, ma al completamento di ogni incarico verrà messo in evidenza già in anticipo cosa andrà ad aggiungersi all’inventario tra nuovi costumi e abilità sbloccate. Diventa quindi naturale perdersi nelle decine di missioni secondarie che saranno affidate da una incredibile rosa di personaggi casuali e famosi sparsi per Conton City. Si parte dai singoli allenamenti con i maestri per affinare le tecniche di lotta, fino ad arrivare ad alcune vere e proprie quest secondarie che si sviluppano con maggiore consistenza. Quest'ultime non sono accessibili direttamente dalla città ma riguardano dei luoghi del passato nei quali si sono verificate forti anomalie temporali che bisognerà risolvere al più presto. Ci sono poi altre tipologie di missioni meno impegnative che strizzano l'occhio ai fan storici della serie, tra cui le consegne del latte organizzate da Crilin, la ricerca di cibo per l'insaziabile Majin Buu che vuole mettere su famiglia e i vari compiti di Mr. Satan per testare la tenacia di chi sta dinanzi lo schermo. Insomma, tanti piccoli espedienti e diversivi che arricchiscono enormemente i contenuti del titolo.

 



Per quello che concerne i combattimenti veri e propri, l’equilibrio degli scontri si basa principalmente sulle barre di aura e stamina, due indicatori che, come tutte le altre statistiche, possono essere migliorati aumentando di livello di partita in partita. L’aura è fondamentale per l’utilizzo di tecniche speciali, colpi di energia e mosse finali, mentre la stamina è usata per gli spostamenti veloci, le tipiche schivate “a teletrasporto” e i meccanismi di difesa. Occuparsi dei nemici tenendo sempre d’occhio questi due indicatori è fondamentale per non ritrovarsi a dover subire combo su combo, senza la possibilità di effettuare contrattacchi o mosse capaci di spezzare quelle avversarie. Nonostante il design tipico di Akira Toriyama possa sembrare semplice, è quasi impossibile trovare guerrieri identici fra quelli creati dai giocatori, soprattutto guardando all’incredibile numero di tecniche e colpi speciali messi a loro disposizione. Oltre alle “missioni parallele”, già viste nel prequel e giocabili anche online richiedendo l’aiuto degli amici, Xenoverse 2 arricchisce l’offerta con combattimenti “raid” contro nemici estremamente coriacei (che possono essere portati a termine in squadra), e scazzottate di gruppo contro terribili avversari ciclopici, come i temibili scimmioni in cui i Saiyan si trasformano nelle notti di luna piena. Sono poi presenti diversi compiti secondari, alcuni dei quali limitati dalla razza del protagonista: mentre i Saiyan possono dedicarsi a missioni speciali in compagnia di Vegeta, gli umani sono invitati a guadagnare sempre più soldi nei panni di improbabili guardie del corpo di Mr. Satan, e così via. Questi compiti vengono retribuiti non solo con una valuta investibile nei negozi di Conton City, ma anche con costumi e accessori in un sorta di reiterato invito a sbizzarrirsi con la personalizzazione del proprio personaggio. Insomma, nel caso non si fosse capito, Bandai Namco ha voluto spingere al massimo la componente online di Xenoverse 2 per far cooperare e lottare i giocatori di tutto il globo. Per incrementare questo lato nelle battaglie online sarà possibile selezionare sia il proprio personaggio, ma anche scegliere fra oltre 70 protagonisti del manga di Toriyama, davvero un gran bel numero che farà la gioia dei fan più accaniti. Tecnicamente parlando Xenoverse 2 si mantiene sulla stessa linea del predecessore: i modelli poligonali dei personaggi sono molto ben fatti e curati, ma l'ambientazione rimane piuttosto scarna, sebbene mitigata da un buon cel-shading. Nonostante ciò, sono indubbiamente apprezzabili le animazioni, e gli effetti particellari e di luce dei colpi speciali, senza contare i 60 fps onnipresenti, che in nessun frangente mostrano il minimo segno di cedimento. Tirando le somme, un titolo del genere rappresenta un vero e proprio regalo per chi ama l’opera del mitico Toriyama, di contro però, chi cerca un picchia duro classico potrebbe trovarsi spiazzato dalla natura del titolo. A nostro avviso comunque Dragonball Xenoverse 2 rappresenta un ottimo prodotto in grado di tenere incollati ore ed ore giocatori di ogni età. Provare per credere.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Gameplay: 8,5
Longevità: 9

VOTO FINALE: 8,5




Il Ministero della Difesa adotta Windows 10

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Il Ministero della Difesa punta sull’innovazione e annuncia un nuovo progetto tecnologico con cui rinnoverà il proprio parco PC dotando i propri dipendenti di Windows 10, con l’obiettivo di garantire al contempo produttività e sicurezza. In uno scenario di Spending Review in cui recuperare efficienza è sempre più un imperativo per gli enti pubblici, il Ministero intende ottimizzare i processi grazie all’adozione del nuovo sistema operativo di Microsoft, che consentirà al personale preposto all'amministrazione civile e militare della difesa e delle forze armate italiane di beneficiare di un’esperienza più intuitiva e di interagire in modo più efficace su qualsiasi device. Un rinnovamento strategico anche nel segno della cybersecurity, in un Paese in cui si assiste alla crescente proliferazione di minacce informatiche che vedono l’Italia contraddistinguersi per percentuali di infezioni IT superiori alla media mondiale, secondo le rilevazioni del Microsoft Security Intelligence Report 2015. Windows 10 offre infatti al Ministero importanti garanzie in termini di protezione delle identità digitali, dei sistemi e dei dati. Sulla scia del Dipartimento della Difesa Americano che proprio quest’anno ha annunciato un progetto di migrazione di 4 milioni di postazioni su Windows 10 con l’obiettivo di efficientare i sistemi IT e ridurre i costi, ma soprattutto di potenziare la sicurezza informatica, anche il Ministero della Difesa Italiano ha scelto la via dell’innovazione tecnologica, puntando su un sistema operativo che a un anno dal suo debutto è già attivo su oltre 400 milioni di device. In linea con la vocazione intrinseca del Ministero della Difesa che si focalizza sulla sicurezza nazionale, sono state proprio le importanti funzionalità in termini di cybersecurity integrate in Windows 10 a guidare la scelta del Ministero in un’epoca in cui sicurezza fisica e informatica sono strettamente correlate e nel corso dell’ultimo anno il Paese ha subito un incremento del 30% dei crimini informatici e del 135% del ransomware. La possibilità di utilizzare soluzioni di autenticazione evolute come Windows Passport for Business, che autentica in modo sicuro gli utenti senza bisogno di password, e di protezione delle credenziali come Credential Guard, che le archivia all’interno dei processori fisici dei dispositivi, rappresenta un vantaggio importante in una logica di protezione dell’identità digitale degli utenti. Altrettanto strategica la protezione dei sistemi che si può avvalere di strumenti come Device Guard, che ha il compito di preservare o impedire l’esecuzione di programmi che non sono ritenuti leciti all’interno del sistema. Alla stessa stregua è fondamentale poter fare affidamento su meccanismi consolidati di cifratura dei dati quali Bitlocker e Right Management Service, poiché priorità del Ministero della Difesa non è solo la protezione dei propri sistemi ma anche delle informazioni gestite dalle proprie strutture. Windows 10 offre quindi un mix di funzionalità in grado di potenziare il ruolo di Protezione e Controllo del Ministero, garantendo un livello di sicurezza elevato alle postazioni di lavoro e ai dati da esse elaborati, in linea con le esigenze dell’intera comunità militare e garantendo un’esperienza coerente sia in ufficio, sia in mobilità.




Skyrim torna in edizione remastered su Pc e console

 

di Francesco Pellegrino Lise


Ci sono alcuni videogames che rimangono impressi nella mente di chi li gioca e che conquistano il loro posto nella storia grazie a ciò che donano in quanto a bellezza ed emozioni. Titoli fantastici, in grado di far sognare, che tengono gli appassionati inchiodati allo schermo per centinaia di ore e che un domani verranno raccontati alle generazioni future come storie straordinarie. The Elder Scrolls V: Skyrim, gioco di ruolo targato Bethesda Games Studios, rappresenta uno di questi titoli elitari. Adesso a distanza di sei anni dalla sua data di lancio originaria, per celebrare tanta magnificenza, Skyrim torna in un’edizione del tutto rimasterizzata per Pc, Xbox One e PS4, che farà sognare i fan di vecchia data e sorprenderà chi ha intenzione di affrontare quest’immensa avventura. Quest’opera si chiama per l’appunto The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition e offre oltre al gioco tutti i contenuti extra usciti fino ad ora, nuove funzionalità, grafica ed effetti rinnovati, raggi di luce volumetrici, campo visivo dinamico, superfici riflettenti e tutta la flessibilità delle mod. Naturalmente I 1080p (e anche i 4K nativi che saranno disponibili su PlayStation 4 Pro) rendono l’esperienza di Skyrim un’esperienza bellissima. Il lavoro svolto dal teamdi Bethesda, infatti, grazie ad una migliore pulizia, una linea dell'orizzonte più ampia, una nuova gestione delle luci e nuovi shader per gli elementi montani, risulta ancora oggi incredibilmente godibile ed evocativo. Le lontane cime innevate, le pianure e i paesagi ricchi d'acqua, i gruppi di mammut che pascolano placidamente accompagnati dagli imponenti giganti sono ancora spettacoli notevoli, in grado di caratterizzare fortemente l'universo di gioco anche a distanza di tutti questi anni. Esplorando ogni angolo del meraviglioso mondo si Skyrim si incontreranno un numero enorme di panorami differenti, che si alternano in maniera ultra realistica sotto gli occhi di chi gioca. Anche gli innumerevoli eventi segreti che sono celati sopra e sotto la superficie della regione, come dungeon complessi e ricchi di dettagli, altari abbandonati e città dimenticate, alcune incastonate nelle pareti rocciose di una montagna e altre placidamente adagiate su pianure più calde e umide, sono semplicemente sensazionali. Per godere pienamente di cotanta paradisiaca bellezza la visuale in prima persona è d'obbligo, anche perché passando in terza si avrà costantemente sotto gli occhi il proprio personaggio e per forza di cose l’ambiente circostante ne perde davvero molto. Un buon lavoro è stato svolto anche sulle armature, sui volti e sulla caratterizzazione di ogni persona che popola Skyrim e, proprio grazie a questo lavoro sensazionale, non sembra proprio di giocare a un videogames uscito nell’ormai lontano 2011.

 

 

Come già accennato la The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition supporta le mod anche su console. Il loro numero e la loro complessità non è comunque paragonabile a quella su PC. Qui sono stati svolti lavori capaci di alterare letteralmente ogni aspetto del gioco attraverso texture in altissima risoluzione, modelli poligonali che rendono i personaggi sexy e così via. Su console al momento troviamo una comodissima patch per sistemare i bachi lasciati da Bethesda (al momento disponibile solo su PC e Xbox One), alcuni set di armature, un livello di difficoltà hardcore, anelli per aumentare a dismisura il peso trasportato e qualche missione aggiuntiva. Grazie alla creatività degli utenti ognuno potrà dare nuova linfa a tutta la produzione, oltre che facilitare la vita grazie ad alcuni oggetti che garantiranno poteri sovrannaturali. Attenzione però, qualunque mod, anche quelle meramente grafiche, disattiveranno gli Obiettivi, quindi il nostro consiglio è di attivarle esclusivamente dopo che si sarà spolpato ben benino l’intero universo di gioco. The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition ha il pregio di essere disponibile sin da subito, oltre che con l'enorme esperienza base, anche con le tre espansioni uscite successivamente. Queste porteranno i giocatori a scoprire i segreti di un'antichissima setta di vampiri, oltre che di tornare a Morrorwind, l'amatissima regione nella quale è ambientato il terzo capitolo della serie The Elder Scrolls. Queste avventure extra si aggiungono alla trama principale che vede l'Impero confrontarsi con i rebelli del Nord, ma anche alle tante gilde da conquistare come quella dei ladri, i Compagni, l'Accademia della Magia o la temutissima gilda degli assassini. Nonostante la storia sia rimasta invariata, anche chi ha letteralmente divorato la produzione di Bethesda sarà ben lieto di rigiocarci, tutto questo grazie alla moltitudine di cose da fare e per la possibilità di scegliere il proprio destino grazie a intrecci e bivi capaci di cambiare il corso degli eventi man mano che si prosegue.

 

 

Tirando le somme, The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition rappresenta davvero un piccolo capolavoro. A distanza di anni per spessore, vastità, tono epico e longevità (Per concludere l’avventura con una buona percentuale di completamento non bastano 200 ore di gioco) Skyrim resta ancora uno dei migliori esponenti del genere Fantasy-Rpg. Vagare nei boschi con il rumore del vento fra i rami mentre uno squarcio di sole fa capolino dagli alberi o passeggiare lungo i monti gelati, o esplorare misteriose grotte e immense città dei Nani abbandonate mentre musiche epiche rimbombano nei desolati corridoi di una civiltà scomparsa sono solo alcuni degli esempi che fanno della produzione un vero capolavoro. Una volta iniziato il viaggio sarà davvero dura uscirne fuori, tutto è bello, tutto è incredibilmente vero, tutto è fortemente curato. Perdere quest’edizione rimasterizzata sarebbe un vero errore, Skyrim è stato e resta a nostro avviso uno dei miti videoludici dei nostri tempi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Sonoro: 10
Longevità: 9,5
Gameplay: 9


VOTO FINALE: 9,5




Skyrim torna in un'edizione rimasterizzata su Pc e console

 

di Francesco Pellegrino Lise


Ci sono alcuni videogames che rimangono impressi nella mente di chi li gioca conquistando il loro posto nella storia. Titoli fantastici, in grado di far sognare, che tengono gli appassionati inchiodati allo schermo per centinaia di ore e che un domani verranno raccontati alle generazioni future come storie straordinarie. The Elder Scrolls V: Skyrim, gioco di ruolo targato Bethesda, rappresenta uno di questi titoli elitari. Adesso a distanza di sei anni dalla sua data di lancio originaria, per celebrare tanta magnificenza, Skyrim torna in un’edizione del tutto rimasterizzata per Pc, Xbox One e PS4, che farà sognare i fan di vecchia data e sorprenderà chi ha intenzione di affrontare quest’immensa avventura. Quest’opera si chiama per l’appunto The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition e offre oltre al gioco tutti i contenuti extra usciti fino ad ora, nuove funzionalità, grafica ed effetti rinnovati, raggi di luce volumetrici, campo visivo dinamico, superfici riflettenti e tutta la flessibilità delle mod. Naturalmente I 1080p (e anche i 4K nativi che saranno disponibili su PlayStation 4 Pro) rendono l’esperienza di Skyrim un’esperienza bellissima. Il lavoro svolto dal teamdi Bethesda, infatti, grazie ad una migliore pulizia, una linea dell'orizzonte più ampia, una nuova gestione delle luci e nuovi shader per gli elementi montani, risulta ancora oggi incredibilmente godibile ed evocativo. Le lontane cime innevate, le pianure e i paesagi ricchi d'acqua, i gruppi di mammut che pascolano placidamente accompagnati dagli imponenti giganti sono ancora spettacoli notevoli, in grado di caratterizzare fortemente l'universo di gioco anche a distanza di tutti questi anni. Esplorando ogni angolo del meraviglioso mondo si Skyrim si incontreranno un numero enorme di panorami differenti, che si alternano in maniera ultra realistica sotto gli occhi di chi gioca. Anche gli innumerevoli eventi segreti che sono celati sopra e sotto la superficie della regione, come dungeon complessi e ricchi di dettagli, altari abbandonati e città dimenticate, alcune incastonate nelle pareti rocciose di una montagna e altre placidamente adagiate su pianure più calde e umide, sono semplicemente sensazionali. Per godere pienamente di cotanta paradisiaca bellezza la visuale in prima persona è d'obbligo, anche perché passando in terza si avrà costantemente sotto gli occhi il proprio personaggio e per forza di cose l’ambiente circostante ne perde davvero molto. Un buon lavoro è stato svolto anche sulle armature, sui volti e sulla caratterizzazione di ogni persona che popola Skyrim e, proprio grazie a questo lavoro sensazionale, non sembra proprio di giocare a un videogames uscito nell’ormai lontano 2011.

 

 

Come già accennato la The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition supporta le mod anche su console. Il loro numero e la loro complessità non è comunque paragonabile a quella su PC. Qui sono stati svolti lavori capaci di alterare letteralmente ogni aspetto del gioco attraverso texture in altissima risoluzione, modelli poligonali che rendono i personaggi sexy e così via. Su console al momento troviamo una comodissima patch per sistemare i bachi lasciati da Bethesda (al momento disponibile solo su PC e Xbox One), alcuni set di armature, un livello di difficoltà hardcore, anelli per aumentare a dismisura il peso trasportato e qualche missione aggiuntiva. Grazie alla creatività degli utenti ognuno potrà dare nuova linfa a tutta la produzione, oltre che facilitare la vita grazie ad alcuni oggetti che garantiranno poteri sovrannaturali. Attenzione però, qualunque mod, anche quelle meramente grafiche, disattiveranno gli Obiettivi, quindi il nostro consiglio è di attivarle esclusivamente dopo che si sarà spolpato ben benino l’intero universo di gioco. The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition ha il pregio di essere disponibile sin da subito, oltre che con l'enorme esperienza base, anche con le tre espansioni uscite successivamente. Queste porteranno i giocatori a scoprire i segreti di un'antichissima setta di vampiri, oltre che di tornare a Morrorwind, l'amatissima regione nella quale è ambientato il terzo capitolo della serie The Elder Scrolls. Queste avventure extra si aggiungono alla trama principale che vede l'Impero confrontarsi con i rebelli del Nord, ma anche alle tante gilde da conquistare come quella dei ladri, i Compagni, l'Accademia della Magia o la temutissima gilda degli assassini. Nonostante la storia sia rimasta invariata, anche chi ha letteralmente divorato la produzione di Bethesda sarà ben lieto di rigiocarci, tutto questo grazie alla moltitudine di cose da fare e per la possibilità di scegliere il proprio destino grazie a intrecci e bivi capaci di cambiare il corso degli eventi man mano che si prosegue.

 

 

Tirando le somme, The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition rappresenta davvero un piccolo capolavoro. A distanza di anni per spessore, vastità, tono epico e longevità (Per concludere l’avventura con una buona percentuale di completamento non bastano 200 ore di gioco) Skyrim resta ancora uno dei migliori esponenti del genere Fantasy-Rpg. Vagare nei boschi con il rumore del vento fra i rami mentre uno squarcio di sole fa capolino dagli alberi o passeggiare lungo i monti gelati, o esplorare misteriose grotte e immense città dei Nani abbandonate mentre musiche epiche rimbombano nei desolati corridoi di una civiltà scomparsa sono solo alcuni degli esempi che fanno della produzione un vero capolavoro. Una volta iniziato il viaggio sarà davvero dura uscirne fuori, tutto è bello, tutto è incredibilmente vero, tutto è fortemente curato. Perdere quest’edizione rimasterizzata sarebbe un vero errore, Skyrim è stato e resta a nostro avviso uno dei miti videoludici dei nostri tempi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Sonoro: 10
Longevità: 9,5
Gameplay: 9


VOTO FINALE: 9,5




Al via a Roma il progetto Ericcson@School

 

di Francesco Pellegrino Lise


Con l’evento “Scuola, competenze, innovazione”, iniziato recentemente presso l’Istituto Superiore Leopoldo Pirelli di Roma, è stato lanciato Ericsson@School, il progetto nato dal protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 6 luglio dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e dell’Amministratore delegato di Ericsson in Italia Nunzio Mirtillo. In particolare, l’avvio di questa prima fase prevede l’implementazione di tre importanti iniziative congiunte presso la Scuola Leopoldo Pirelli, completate da un’attività di volontariato che coinvolge i dipendenti di Ericsson in Italia. La prima riguarda l’inaugurazione di un progetto di alternanza scuola-lavoro, che coinvolgerà i ragazzi della scuola Pirelli – con i primi 60 studenti in Italia a beneficiare del programma – attraverso lezioni teoriche, training in azienda e corsi in e-learning. Nel percorso di alternanza scuola-lavoro gli studenti potranno sviluppare sia competenze trasversali (soft skill), finalizzate a migliorare la comprensione del mondo del lavoro e ad orientare le loro scelte future, che competenze specializzate in ambito tecnologico e digitale, con dei focus specifici sui trend emergenti dell’ICT- come le tecnologie cloud, l’Internet delle Cose, i big data, le reti 5G del futuro – per affrontare con successo l’ingresso nel mondo del lavoro. Si prevede di formare complessivamente 250 studenti nel corso dell’attuale anno scolastico, impiegando tutti i principali siti dell’azienda distribuiti sul territorio nazionale. L’alternanza scuola-lavoro sarà realizzata anche grazie al “Technology for Good Employee Volunteer Program,” il progetto di volontariato che Ericsson ha lanciato nel 2016 per i propri dipendenti in Italia e nella Regione Mediterranea. Saranno quindi decine di dipendenti e ricercatori Ericsson in qualità di volontari ad occuparsi del processo di formazione nelle scuole, condividendo le proprie competenze trasversali e tecnologiche e facilitando l’implementazione di queste attività negli istituti italiani. La seconda iniziativa riguarda la Ericsson Academy, la piattaforma cloud per e-learning, già destinata alla formazione di dipendenti, clienti e partner di Ericsson. Per la prima volta in assoluto sarà accessibile, in una versione dedicata, anche agli studenti, consentendo loro di apprendere senza limitazioni di tempo e di spazio, a ritmo personalizzato. Il programma di studi dell’Ericsson Academy comprende temi trasversali e di business, oltre alle recenti tecnologie per la gestione delle reti di telecomunicazione. La terza iniziativa è la Digital School, che prevede l’installazione nell’istituto Pirelli di un totem, abilitatore della trasformazione digitale della scuola. Tra le funzionalità abilitate dal nuovo totem – dotato di schermo touch, wi-fi e servizi IT integrati – fruibili da studenti, insegnanti, genitori e personale amministrativo in loco o da remoto: la possibilità di richiedere certificati e permessi; consultare in tempo reale informazioni sull’orario delle lezioni, sul ricevimento dei professori e sulle attività extrascolastiche; effettuare pagamenti relativi ai contributi scolastici; accedere ai corsi online della Ericsson Academy.




Just Dance 2017, si balla ancora su Pc e console

 

di Francesco Pellegrino Lise


Anche quest’anno la festa è in casa grazie a Just Dance 2017, il videogioco da ballo campione d’incassi che unisce il ritmo all’attività fisica in nome del divertimento. Disponibile per tutte le console e stavolta anche PC, il titolo lascia ancora ampia libertà di utilizzo permettendo di utilizzare, oltre ai sensori Kinect, Wiimote e PlayStation Camera, anche il proprio smartphone, tutto questi grazie a un’app che si occupa di rilevare i movimenti del corpo di chi sta giocando. Come recita il detto: “squadra che vince non si cambia”, la dinamica base del gioco è rimasta pressoché invariata: ci si trova infatti ancora di fronte a un colorato party game che chiede solo di mettersi davanti allo schermo, ballare seguendo le coreografie e cantando qualche ritornello della hit selezionata per aumentare il livello del proprio avatar e sbloccare oggetti. Just Dance 2017 arriva con una selezione di quaranta brani già incluso nel gioco base, ma è possibile usufruire di una lista ben più ampia sfruttando l'abbonamento Unlimited, che mette a disposizione una libreria di oltre 200 canzoni con cui scatenarsi e mettersi alla prova con amici e parenti. Sempre a proposito della playlist base, tutti i brani sul disco rispecchiano i successi commerciali del momento. Ubisoft ha lavorato bene aggiudicandosi i diritti di alcuni pezzi di maggior successo come Lean On di Major Lazer, Hips Don't Lie di Shakira e Don't Wanna Know di Maroon 5. A questi si aggiungono evergreen come Don't Stop Me Now dei Queen, canzoni inedite e pezzi del tutto folli come Hatsune Miku, che arricchiscono un pacchetto base nel complesso soddisfacente. A prescindere da questo, risulta chiaro che è il catalogo in streaming Unlimited che permette al prodotto di esprimere la sua piena potenzialità. In questo caso la libreria si espande considerevolmente, includendo tormentoni planetari come Gangnam Style e artisti di grande presa del calibro di Chic, A-Ha, Jamiroquai, Survivor, Cindy Lauper e molti altri. Unlimited, come già accennato in precedenza, è un servizio in abbonamento ed è incluso gratuitamente nel gioco per un periodo di prova di tre mesi, passati i quali passa a pagamento attraverso tre distinte soluzioni: mensile, trimestrale e annuale. I costi sono rispettivamente di 6,99, 14,99 e 39,99 euro. Per quanto riguarda l’aspetto grafico, questo è stato del tutto rinnovato, l’intera produzione è ancora più colorata, ancora più personalizzata! In base al genere o allo stile del ballo, si verrà trasportati come per magia in scenari a tema davvero mozzafiato che spaziano dallo scintillante gioco di colori tra specchi, alla maestosità di enormi palazzi fino a spiagge da sogno. Tutto insomma sembra essere stato curato nei minimi particolari e nulla è lasciato al caso.

 

 

Dal punto di vista del gameplay Ogni movimento del corpo di ballo è reso in perfetta sintonia con la musica e con la dinamicità dello scenario proposto. Finita la canzone, poi è il turno della classifica per poter valutare il punteggio ottenuto e metterlo al confronto con quello di altri giocatori in tutto il globo. Avanzando di livello e collezionando successi su successi, si potranno sbloccare simpatici avatar, spesso anche legati ai balli appena conclusi. La vera sorpresa di Just Dance 2017 però è legata alla funzione social che è stata implementata al massimo facendo uso della telecamera in dotazione per PlayStation 4, ad esempio, il sistema di gioco ci proporrà gli highlight dell’esibizione, in un divertentissimo mash-up dei momenti più buffi, editati in una sorta di mini-clip pronti per essere salvati e condivisi sul proprio profilo profilo Facebook. In più, è anche possibile visualizzare i video di altri giocatori che hanno provato a ballare la stessa canzone. Sempre parlando di giocabilità è bene ricordare che la modalità principale di Just Dance 2017 richiede di affrontare i vari brani per aumentare il livello e sbloccare oggetti per il proprio avatar, selezionato in partenza, e una serie di punti necessari per avere accesso a versioni alternative delle canzoni. Una volta scelta quella preferita si passa a una simpatica schermata di selezione dove i giocatori devono affiancarsi ai ballerini che guideranno la coreografia. Sono previste diverse configurazioni, dal ballo individuale fino a quello di gruppo, in tutto possono partecipare fino a un massimo di sei giocatori in carne e ossa. Passata questa fase è il momento di lanciarsi in pista, con coreografie molto belle da vedere e particolarmente elaborate. Il titolo include anche una funzione karaoke attraverso il microfono dei dispositivi impiegati, in modo da potersi lanciare in virtuosismi canori sulle note delle hit selezionate. Anche in questo caso non c'è bisogno di essere delle ugole d'oro, ma è sufficiente agganciare le note chiave senza il bisogno di seguire fedelmente il testo. Just Dance 2017 conferma tutte le modalità della precedente edizione, inclusi gli scontri online, i programmi workout, le sfide e Just Dance TV. Quest’anno però è stato aggiunto qualcosa in più: ovvero Just Dance Machine, una modalità esclusiva delle versioni PC e console di attuale generazione. Lo scopo è aiutare due simpatici alieni ad accumulare l'energia necessaria per permettergli di ritornare a casa. L'unico modo per ottenere tale preziosa risorsa naturalmente sarà ottenibile esclusivamente ballando per loro. Tirando le somme, questo Just Dance 2017 è un prodotto adatto a tutti, ideale per divertirsi da solo ma eccezionale per farlo in compagnia e per animare una festa. Chiunque si troverà subito a suo agio e il divertimento salirà alle stelle. Unica avvertenza, per scatenarsi al massimo è necessario avere un po’di spazio in casa per muoversi senza far danno. Di seguito pubblichiamo la lista dei brani completa:


All About Us – Jordan Fisher – 2016
Bailar – Deorro ft. Elvis Crespo – 2016
Bang – Anitta – 2015
Bonbon – Era Istrefi – 2016
Cake by the Ocean – DNCE – 2015
Can't Feel My Face – The Weeknd – 2015
Carnaval Boom – Latino Sunset – 2016
Cheap Thrills – Sia feat. Sean Paul – 2016
Cola Song – Inna ft. J Balvin – 2014
Daddy – PSY feat. CL Of 2NE1 – 2015
Dragostea Din Tei – O-Zone – 2002
Don't Stop Me Now – Queen – 1978
Don’t Want To Know – Maroon 5 – 2016
El Tiki – Maluma – 2015
Ghost in the Keys – Halloween Thrills – 2016
Groove – Jack & Jack – 2014
Hips Don't Lie – Shakira feat. Wyclef Jean – 2005
I Love Rock N' Roll – Fast Forward Highway – 1981
Into You – Ariana Grande – 2016
La Bicicleta – Carlos Vives & Shakira – 2016
Last Christmas – Santa Clones – 1986
Lean On – Major Lazer feat. MØ & DJ Snake – 2014
Leila – Cheb Salama – 2016
Let Me Love You (U) – DJ Snake feat. Justin Bieber – 2016
Like I Would – Zayn – 2016
Little Swing – AronChupa & Little Sis Nora – 2016
Oishii Oishii – Wanko Ni Mero Mero – 2016
PoPiPo – Hatsune Miku – 2008
Radical – Dyro & Dannic – 2014
Run The Night – Gigi Rowe – 2016
Scream & Shout – will.i.am feat. Britney Spears – 2012
September – Equinox Stars – 1978
Single Ladies (Put a Ring on It) – Beyoncé – 2008
Sorry – Justin Bieber – 2015
Te Dominar – Daya Luz – 2016
Tico-Tico no Fubà – The Frankie Bostello Orchestra – 1917
Titanium – David Guetta ft. Sia – 2011
Watch Me (Whip/Nae Nae) – Silentó – 2015
What Is Love – Ultra Club 90 – 1993
Wherever I Go – OneRepublic – 2016
Worth It – Fifth Harmony feat. Kid Ink – 2015


GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8
Sonoro: 9,5
Gameplay: 8,5
Longevità: 8,5


VOTO FINALE: 8,5




Apple svela il nuovo rivoluzionario MacBook Pro

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Apple ha lanciato il MacBook Pro più sottile e leggero di sempre, oltre a una interfaccia rivoluzionaria che sostituisce la tradizionale fila di tasti di funzione con un brillante display Multi-Touch di qualità Retina chiamato Touch Bar. Il nuovo MacBook Pro è dotato del display Retina Apple più luminoso e ricco di colori mai progettato, la sicurezza e la comodità del Touch ID, una tastiera più reattiva, un trackpad Force Touch più ampio e un sistema audio con doppio range dinamico. E’ anche il più potente MacBook Pro di sempre, essendo dotato di processori quad-core e dual-core di sesta generazione, prestazioni grafiche fino a 2.3 volte superiori rispetto alla generazione precedente, SSD ultra veloce e fino a quattro porte Thunderbolt 3. La Touch Bar mette i comandi direttamente a contatto delle dita dell'utente e si adatta quando si utilizza il sistema o app come Mail, Finder, Calendario, Numbers, GarageBand, Final Cut Pro X e molte altre, incluse app terze parti. Per esempio, la Touch Bar può mostrare le Tab e i preferiti in Safari, permettere un facile accesso alle emoji in Messaggi, fornire un modo semplice per l’editing delle immagini o sfogliare video in Foto e molto altro ancora.


Il MacBook Pro più sottile e leggero di sempre

Sulle base delle innovazioni sperimentate nella linea MacBook, il nuovo MacBook Pro è dotato di un guscio unibody dal design completamente nuovo e interamente in metallo che crea un notebook estremamente rigido e solido ma anche incredibilmente sottile e leggero. Con soli 14,9 millimetri di spessore, il MacBook Pro 13” è il 17 per cento più sottile e ha il 23 per cento di volume in meno rispetto alla generazione precedente, ed è oltre 200 grammi più leggero con un peso di appena 1,36kg. Il nuovo MacBook Pro 15", con soli 15,5 millimetri di spessore, è più sottile del 14 per cento e ha il 20 per cento di volume in meno rispetto a prima, e, con un peso di appena 1,8kg, è più leggero di oltre 200 grammi.



Touch ID arriva sul Mac

La comodità e la sicurezza del sensore Touch ID è integrata nel pulsante di accensione; Touch ID è una delle caratteristiche eccezionali che i clienti hanno imparato a conoscere e apprezzare sul loro iPhone e iPad. Una volta registrate le impronte digitali con Touch ID sul tuo MacBook Pro, è possibile sbloccare rapidamente il tuo Mac, passare da un account utente ad un altro, e fare acquisti sicuri con Apple Pay sul web con un solo tocco. Touch ID consente una lettura rapida e accurata della propria impronta digitale e utilizza algoritmi sofisticati per riconoscerla e abbinarla con il secure element nel nuovo chip T1 di Apple.

Il display notebook più brillante e colorato
Il migliore display Mac di sempre offre immagini che sono più vivide, rivelano dettagli ancora più accurati che appaiono più realistici che mai. Sottile come un schermo MacBook a 0,88 millimetri, il display Retina del nuovo MacBook Pro, a 500 nits di luminosità, offre un sorprendente 67 per cento di luminosità in più rispetto alla generazione precedente, il 67 per cento in più di contrasto ed è il primo display fra i notebook Mac a supportare un color gamut più ampio. Grazie alle tecnologie di risparmio energetico come la maggiore apertura dei pixel, una frequenza di refresh variabile e LED a minore consumo, il display consuma il 30 per cento di energia in meno rispetto a prima.



Il MacBook Pro più potente ad oggi

Potenti processori, grafica all'avanguardia, SSD ultra veloce, memoria ad alta velocità e un'architettura termica avanzata offrono straordinarie performance di livello professionale in un guscio molto più sottile. I processori Intel di sesta generazione dual-core Core i5 con eDRAM, dual-core Core i7 con eDRAM e quad-core Core i7 offrono prestazioni di elaborazione di livello professionale pur risparmiando energia. Il nuovo MacBook Pro 15” è dotato di una potente grafica discreta Radeon Pro che fornisce prestazioni fino a 2,3 volte superiori rispetto alla generazione precedente; mentre il MacBook Pro 13” arriva con Intel Graphics Iris che sono fino a due volte più veloci rispetto a prima. Tutti i modelli sono dotati di SSD con velocità di lettura sequenziale a oltre 3 GBps e Thunderbolt 3 che consolida il trasferimento di dati, la ricarica e il doppio della larghezza di banda video in una singola porta – consentendo agli utenti di gestire un display 5K e alimentare il proprio MacBook Pro con un unico cavo.



Il nuovo MacBook Pro offre inoltre

• Trackpad Force Touch molto più ampio — 46 percento più ampio sul MacBook Pro 13” e grande il doppio sul MacBook Pro 15";
• Digitazione più reattiva e confortevole sulla tastiera con un meccanismo a farfalla di seconda generazione;
• Suono più forte e più realistico attraverso gli altoparlanti con il doppio della gamma dinamica e bassi migliorati;
• macOS Sierra, il sistema operativo desktop più evoluto al mondo, con nuove funzioni come l’integrazione di Siri, Universal Clipboard, Apple Pay sul web e Foto, che ti aiuta a riscoprire momenti significativi, organizzare la tua libreria e migliorare gli scatti come un professionista.



Prezzi e Disponibilità

• Il MacBook Pro 13” parte da €1.749, monta un processore dual-core Intel Core i5 a 2.0 GHz con velocità Turbo Boost fino a 3.1 GHz, 8GB di memoria e 256GB di storage flash, ed è disponibile da oggi.
• Il MacBook Pro 13” con la rivoluzionaria Touch Bar e sensore Touch ID parte da €2.099, e monta un processore dual-core Intel Core i5 a 2.9 GHz con velocità Turbo Boost fino a 3.3 GHz, 8GB di memoria e 256GB di storage flash, e arriva in due o tre settimane.
• Il MacBook Pro 15” parte da €2.799, è dotato della rivoluzionaria Touch Bar e sensore Touch ID, un processore quad-core Intel Core i7 a 2.6 GHz con velocità Turbo Boost fino a 3.5 GHz, 16GB di memoria e 256GB di storage flash, e arriva in due o tre settimane.
• Ulteriori specifiche tecniche, opzioni di configurazione disponibili all’ordine e accessori sono disponibili online su apple.com/macbookpro.