Aids: ogni 2 minuti un adolescente contrae l'HIV

 

Redazione

 

Un aumento del 60% dei nuovi casi di HIV fra gli adolescenti entro il 2030, se i progressi si arrestano. "Ogni 2 minuti un adolescente, con molte probabilità una ragazza, contrae l'HIV''. E' quanto afferma l'Unicef.

Secondo un nuovo rapporto lanciato oggi, se entro il 2030 non verranno effettuati ulteriori progressi per raggiungere gli adolescenti, i nuovi casi di contagio da HIV per questa fascia di età aumenteranno fino a 400.000 ogni anno, rispetto ai 250.000 del 2015 in tutto il mondo.

L'AIDS rimane una delle cause principali di morte fra gli adolescenti: nel 2015 ha causato 41.000 vittime fra i ragazzi tra i 10 e i 19 anni, secondo il settimo rapporto sui bambini e l'AIDS 'For Every Child: End AIDS'. Il mondo "ha fatto enormi progressi per porre fine all'AIDS, ma la battaglia è ancora lontana dall'essere conclusa, soprattutto per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti", ha dichiarato il direttore generale Unicef Anthony Lake.

Nel rapporto viene sottolineato che sono stati fatti considerevoli progressi nella prevenzione della trasmissione materno infantile dell'HIV. Nel mondo, fra il 2000 e il 2015, sono stati evitati 1,6 milioni di nuovi contagi fra i bambini. Nel 2015 sono state colpite 1,1 milioni di persone fra bambini, adolescenti e donne.

I bambini fra 0 e 4 anni che convivono con l'HIV, rispetto a tutti gli altri gruppi di età, avverte l'Unicef, vanno incontro ai maggiori rischi di morte causata dall'AIDS, e questi casi sono spesso diagnosticati e curati troppo tardi. Solo alla metà dei bambini nati da madri sieropositive viene effettuato un test per l'HIV nei primi due mesi di vita, e in Africa Subsahariana l'età media dei bambini, che cominciano a ricevere cure e ai quali le madri hanno trasmesso il virus dell'HIV, è di circa 4 anni.

Nel 2015 nel mondo erano circa 2 milioni gli adolescenti fra i 10 e i 19 anni che convivevano con l'HIV. Nell'Africa Subsahariana, la regione maggiormente colpita, 3 nuovi casi su 4 registrati fra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni hanno colpito le ragazze.




Malasanità: per 1 italiano su 3, 34 mila denunce ogni anno

 

Redazione

 

A tutela dei Medici, un nuovo strumento per contrastare il dilagante fenomeno della Medical Malpractice, che ha assunto negli ultimi anni le dimensioni di una pandemia. Una rete nazionale di Legali e Consulenti Tecnici schierata al fianco dei Medici: M.S.M. Srl – Mutuo Soccorsolegale Medici supporta il medico e sanitario a 360° nel momento in cui si trovi ad affrontare un evento devastante come la denuncia penale.

"Secondo i dati in nostro possesso un italiano su tre si lamenta di malasanità” – dichiarano Fabrizio Fossati e Calogero Caponetto, responsabili di M.S.M. Srl – Mutuo Soccorsolegale Medici – “Attualmente in Italia la problematica assicurativa ha un ruolo sempre più rilevante nell’attività professionale dei medici o sanitari ed appare assolutamente necessario realizzare un sistema in grado di fornire loro una consulenza e tutela legale tempestiva e specialistica, atteso il continuo mutare di leggi e sentenze, molto spesso sfavorevoli alla classe medica ed ai sanitari in genere”.


LA SITUAZIONE IN ITALIA
– In Italia non esistono certezze in merito alla tutela dei rischi sanitari. Sia agli operatori (dai medici ai portantini) che ai cittadini tutti (pazienti e loro parenti) le strutture sanitarie dovrebbero essere garantite come totalmente sicure, non solo sul piano professionale, ma anche su quello strutturale e assicurativo. Il concetto di sicurezza implica che qualunque "evenienza avversa" che possa capitare ad ogni individuo riceverà adeguata copertura. Tuttavia manca una legge specifica che affronti il problema del rischio professionale, sanitario ma non solo.


LE CAUSE DEL RISCHIO DI MALPRACTICE
– I rischi sempre maggiori a cui è esposta la componente medica/sanitaria nella delicata attività professionale sono correlati all'aumento esponenziale della conflittualità con i pazienti; alle difficoltà del mercato assicurativo a fornire coperture adeguate; alla mancanza dell’obbligo assicurativo per le strutture ospedaliere; all'assenza di monitoraggio, prevenzione e riduzione del rischio clinico (risk management); al coinvolgimento personale dei medici in lunghi processi penali e civili; all'esposizione del patrimonio personale dei medici, spesso aggredito da azioni esecutive dei pazienti e di rivalsa delle strutture; al danno alla persona; alla scomparsa dell’alea terapeutica; non osservanza delle norme delle disposizioni di legge, tra cui le linee guida; al contenzioso derivante dal mancato rispetto delle normative vigenti; alla non ottemperanza della gestione burocratica.

I DATI – Secondo l’Eurobarometro, agenzia dell’Unione Europea, su un campione di 5.000 pazienti, il 68% ritiene che gli errori medici e di errata prescrizione dei farmaci siano tra i problemi più rilevanti di cui sono fortemente preoccupati, senza tener conto dell’alea terapeutica. Il 23% di questo campione dichiara di avere avuto personalmente o in famiglia problemi causati da errori medici. I ricorsi sono aumentati di circa il 38% in tutti gli Stati negli ultimi 5 anni.

Secondo un’indagine dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), in un anno solare si registrano circa 34.000 denunce di cittadini per danni subiti da medici privati e nelle strutture sanitarie. Considerato che un risarcimento si aggira tra i 25.000,00 e i 40.000,00 Euro, il costo economico della malpractice potrebbe giungere a superare i 2 miliardi di Euro l’anno. Cifre teoriche, ma folli se si considera che rappresentano il 2% del FSN (fondo sanitario nazionale).

LE POSSIBILI SOLUZIONI – Per porre rimedio a questi rischi sono necessari nuovi strumenti legislativi e un costante confronto con l’esperienza europea, nuove forme di tutela legale e assicurativa e nuovi strumenti di monitoraggio e prevenzione dei rischi e degli eventi avversi. In particolare, tutti i professionisti, sanitari e non, dovrebbero essere coperti da assicurazione. La tipologia di polizza deve coprire sia la “colpa lieve” che la “colpa grave” per il libero professionista, solo la sola colpa grave per il dipendente ospedaliero.

A questo proposito, M.S.M. Srl – Mutuo Soccorsolegale Medici propone una risposta definitiva. Una rete nazionale di Legali e Consulenti Tecnici viene schierata al fianco dei Medici, fornendo uno strumento finalmente chiaro e diretto che supporti il medico/sanitario a 360° nel momento in cui si trovi ad affrontare un evento devastante come la denuncia penale. MSM Srl non rientra in alcun modo nel mondo dei servizi assicurativi, né vi entra in conflitto.

L’acquisto del servizio da parte del Medico include la consulenza sulle polizze assicurative esistenti, con esclusione totale di vendita diretta o indiretta di polizze, il pronto soccorso legale e la tutela del patrimonio personale, offerte da Professionisti esperti dei settori e convenzionati con MSM Srl. In caso di contenzioso penale, il Medico dovrà solamente conferire il mandato ad uno dei legali convenzionati con MSM, esperti del settore penale-sanitario, lasciando a quest’ultimo la gestione del complesso iter burocratico, perizie e atti irripetibili compresi, a costi prefissati e rispondenti ai minimi tariffari legali. Netto risparmio quindi per i medici in contenzioso, ma anche per le strutture ospedaliere e le assicurazioni.




Watchdogs 2, hacker in lotta a San Francisco

 

di Francesco Pellegrino Lise


Sono trascorsi quasi due anni e mezzo da quando Watch Dogs arrivò sugli scaffali dei negozi. Ubisoft cercò di buttarsi in un open world in stile GTA toccando però tematiche completamente diverse. Watch Dogs venne aspramente criticato a causa di un comparto tecnico non all'altezza della situazione a causa della distribuzione del gioco sia su Playstation 3 che Playstation 4 e di una giocabilità a tratti monotona. Watch Dogs 2 ha quindi il compito di lasciare alle spalle gli aspetti negativi dell'avventura di Aiden Pierce e proporre agli utenti un prodotto perfetto sotto ogni punto di vista. L’inizio della storia di questo sequel ambientato a San Francisco vede il novello hacker Marucs intento a cancellare i propri dati personali dai server del ctOS come "battesimo del fuoco" per entrare a far parte del DedSec di San Francisco e unirsi dunque a un gruppo che include Sitara, un'abile street artist ben più saggia dei suoi anni; Wrench, un tipo misterioso che indossa sempre una maschera dotata di un display LED per comunicare il suo stato d'animo; Josh, timido quanto abile con computer e Horatio, di giorno dipendente del motore di ricerca Dudle ma di notte pirata informatico e giustiziere. Tutta la storia ruota attorno a come la Blume Corporation stia utilizzando il ctOS 2.0 e il social network “Invite” per manipolare le persone, carpire le loro informazioni e finanche influenzarne il voto. Lo stesso Marcus è stato anni prima vittima del sistema, accusato ingiustamente di crimini che non aveva commesso solo perché il software della potente multinazionale lo reputava capace di compierli. Il gruppo DedSec si oppone a queste tecniche aggressive di controllo lanciando una propria app e invitando i suoi follower a condividere capacità computazionale per consentire la violazione dei server della Blume e rivelare così la verità sul suo losco operato.

 

 

L'atmosfera di gioco è generalmente scanzonata, mirata per un pubblico preciso, e sebbene alcune scene riescano a strappare un sorriso, c'è il concreto rischio che una parte dell'utenza non si riconosca nei personaggi, che alla fine dei conti combattono il male con il male: si procurano denaro trasferendolo dal conto corrente di persone a caso, rubano veicoli per strada, leggono messaggi e ascoltano telefonate private, e spesso e volentieri si scontrano con la polizia. Per quanto riguarda la giocabilità, subito dopo aver fatto la conoscenza del protagonista e dopo aver superato la prima missione, il giocatore si troverà immerso in un open world in cui sarà necessario non solamente esplorare e affrontare le diverse missioni che la trama principale offre, ma anche prendere parte alle tantissime attività secondarie presenti sulla mappa. Queste ultime poi, sono sempre varie e in grado praticamente di introdurre nuovi elementi al gameplay generale come ad esempio infiltrarsi nelle basi nemiche allo scopo di raccogliere determinate informazioni oppure eliminare minacce legate al traffico di droga e molto altro ancora. Una delle migliori qualità di Watch Dogs 2 è che è affrontabile sia con un approccio action che con quello stealth. Inutile però negare che gli sviluppatori abbiano comunque lavorato di più sulla seconda tipologia, non solamente inserendo una sorta di visuale tattica in modo da vedere attraverso i muri e quindi studiare sia l'obiettivo che i movimenti dei nemici, ma anche sfruttando ogni dispositivo presente nella zona dove è in corso la missione. Marcus può quindi trasformare in vere e proprie bombe stordenti tutti gli apparecchi elettronici nel proprio raggio di azione, ma come del resto può comandare semafori, far esplodere tombini chiudere dissuasori e così via. L’hacker può anche attirare verso una trappola i nemici di turno grazie a dei piccoli cortocircuiti, insomma, in Watchdogs 2 si può fare ancora meglio quello che faceva Aiden. Nel corso dell’avventura è poi possibile contare sul supporto hitech fornito da due tipi di droni, il “Jumper” e il “Quadricottero”. Il primo è dotato di quattro ruote, una molla per effettuare salti e soprattutto in grado di sostituire Marcus negli hack fisici, di conseguenza capiterà di portare a termine una missione senza correre rischi in prima persona. Il secondo si rivela invece molto utile per effettuare ricognizioni, in modo da individuare minacce e capire quali sono i punti deboli da sfruttare a proprio favore. Il “Quadricottero” permette inoltre di leggere i codici di accesso da remoto, elemento chiave per poter entrare nei diversi sistemi informatici presenti in ogni missione. Sfruttare ogni gadget a disposizione è l'unica via per portare a termine le missioni, anche perché l’intelligenza artificiale degli antagonisti è ben calibrata e quindi le missioni non saranno mai una “passeggiata”.

 

 

L'ambientazione gioca naturalmente un ruolo fondamentale nella produzione di Ubisoft: la San Francisco di Watch Dogs 2 è splendida e include zone circostanti come la Silicon Valley, Oakland, Civic e Marin. Fra i tanti luoghi presenti ci sono anche numerosi easter egg e citazioni più o meno autobiografiche per la casa francese, che si aggiungono al solito, corposo monte ore delle produzioni a base sandbox come questa. Si può impostare una destinazione sullo smartphone virtuale e partire, oppure girare per il puro piacere di farlo, recandosi magari nei negozi d'abbigliamento per conferire al protagonista un look in linea con i propri gusti. A proposito di smartphone, come nel primo capitolo si tratta di un dispositivo fondamentale, tramite cui accedere alle missioni, alla mappa e a funzioni secondarie come gli incarichi da autista o l'app ScoutX, che premia con nuovi follower se si scattano e condividono dei selfie in determinate location. A ciò si aggiunge l'immancabile Media Player, dove selezionare i brani della colonna sonora che accompagnerà le nostre avventure fra generi diversi o stazioni radio tematiche. In Watchdogs 2 non manca nemmeno la componente multi giocatore: tale approccio è molto ben curato in quanto le attività che è possibile svolgere insieme ad altri utenti vengono inserite in modo trasparente nell'azione standard. Capita ad esempio che ci si trovi nei pressi di un giocatore che abbiamo il compito di hackerare, e a quel punto è possibile decidere se perseguire tale attività oppure allontanarsi e restare sulla campagna. Le tipologie di eventi online sono molteplici, sia di stampo competitivo che cooperativo e offrono un’ottima fonte di distrazione dalla storia principale. Dal punto di vista grafico, il titolo di Ubisoft gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro. La riproduzione della città è resa in maniera molto dettagliata, le texture sono nitide e riescono nell'arduo compito di non risultare ripetitive, nell'ottica di un'ambientazione ricca di personalità anche nelle sue periferie, con spaccati suggestivi che fanno sempre venir voglia di aprire l'app della fotocamera del protagonista e scattarsi un selfie. Ottimo anche il comparto sonoro che offre una vastissima gamma di canzoni a disposizione dei giocatori e rumori di background sempre convincenti. Tirando le somme, questo Watchdogs 2 è riuscito pienamente a superare i limiti del suo predecessore donando quel qualcosa in più che gli utenti avrebbero già voluto due anni e mezzo fa. Se quello che si cerca è un titolo dalla natura freeroaming,con tantissime cose da fare e ben strutturato, il titolo di Ubisoft è senza ombra di dubbio uno dei migliori software per Xbox One e PS4 in circolazione.

 

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9
Gameplay: 8,5
Sonoro: 8
Longevità: 9


VOTO FINALE: 8,5




Battlefield 1, i giocatori diventano testimonial

 

di Francesco Pellegrino Lise


Quale migliore testimonial per un videogioco dei propri appassionati giocatori? Elia Sforza, 34 anni di Milano, Gianluca Vitale, 27 anni di Cesena e Stefano Pinna, 25 anni di Tortolì, dal 25 Novembre appariranno in TV su DMAX per raccontare la propria passione per Battlefield 1. I tre ragazzi, fan della celebre saga di Electronic Arts sono i vincitori del casting “Solo in Battlefield 1, solo su DMAX” lanciato il mese scorso, che invitava gli utenti a creare un video in cui raccontare, in prima persona, la propria passione per Battlefield 1. Elia, Gianluca e Stefano sono stati selezionati dalla giuria per comparire come protagonisti del video di 50’’ creato da DMAX, il canale dedicato alle passioni maschili, in cui descrivono le emozioni e le sensazioni provate scendendo in battaglia con Battlefield 1. Le testimonianze si alternano alle sequenze di gameplay, fornendo un’immagine viva e reale dell’esperienza di gioco. Ultimo capitolo di una saga di grande successo, Battlefield 1 porta i giocatori a scoprire le origini della guerra totale. Con il gioco è possibile esplorare il mondo in guerra ripercorrendo l'entusiasmante campagna “Avanti Savoia”, ambientata in Italia, oppure partecipare a frenetiche battaglie multigiocatore per un massimo di 64 giocatori. Si può combattere tra le file della fanteria, guidare una carica di cavalleria oppure prendere il controllo di potenti mezzi di terra, aria e mare: dai carri armati ai biplani, fino agli enormi Behemoth, alcuni dei veicoli più grandi mai apparsi in Battlefield. Con Battlefield 1 lo sviluppatore DICE si è posto l’obiettivo di creare il più immersivo e dinamico Battlefield di sempre, migliorando ancora di più il comparto multigiocatore grazie ad ambientazioni sempre in cambiamento, meteo dinamico e distruttibilità massima. 




Il ransomware Locky e le sue varianti minacciano l'Italia

 

di Francesco Pellegrino Lise


La telemetria "Live Grid" di ESET ha rilevato un nuovo picco di infezioni causato dal malware JS/Danger.ScriptAttachment, che da fine ottobre ad oggi ha minacciato il 33,49% degli internauti in Italia attraverso allegati o link fraudolenti inviati via mail per rubare dati personali e credenziali di accesso a importanti servizi online, come ad esempio l’home banking. Una volta aperto, Danger.ScriptAttachment scarica e installa sul dispositivo infettato differenti varianti di malware, la maggior parte dei quali costituiti da cripto-ransomware; tra questi, gli esperti di ESET hanno rilevato nuove varianti di Locky, il temibile ransomware il cui scopo è quello di crittografare i dati preziosi chiedendo poi centinaia di euro per decriptare i file. Oltre che in Italia, Danger.ScriptAttachment ha registrato nell’ultimo mese un picco di infezioni nell’Europa centro orientale raggiungendo il 53% nella Repubblica Ceca, poi in Svezia (45%), Slovacchia (44%) ed Austria (43%). Per evitare il contagio i ricercatori di ESET raccomandano di usare attenzione e prudenza durante la navigazione on-line e nel leggere le email. Ad esempio, mai cliccare in automatico su link, soprattutto se abbreviati (anche sui social media), scaricare file o aprire allegati e-mail, anche se sembrano provenire da una fonte nota e attendibile, dotare il proprio dispositivo di un buon software per la sicurezza informatica.




Inquinamento killer: In Europa 470mila morti l'anno per smog


di Marco Staffiero

 

Nelle grandi città si muore. E' solo un lontano ricordo l'immagine di numerose famiglie che lasciavano le campagne per andare a vivere nelle città. Adesso chi ci riesce fugge dalle metropoli coperte di veleno per andare a vivere in realtà meno inquinate. L'inquinamento atmosferico è "la più grande minaccia ambientale alla salute in Europa": si stimano quasi 470mila morti premature in 41 Paesi europei collegate all'inquinamento dell'aria nel 2013. Lo riferisce l'Agenzia europea per l'ambiente."La riduzione delle emissioni ha portato a miglioramenti della qualità dell'aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili per la salute umana e l'ambiente", ha detto Hans Bruyninckx, a capo dell'agenzia con sede a Copenhagen. Sono necessari – ha aggiunto – maggiori sforzi da parte delle autorità pubbliche e delle imprese, così come dei cittadini e ricercatori".
 
L'inquinamento da particolato così come l'ozono e il biossido di azoto causano o peggiorano problemi respiratori, malattie cardiovascolari, cancro e portano ad aspettative di vita più brevi, riferisce l'Eea. Non solo. L'ozono, a livello di troposfera, è anche ritenuto responsabile della bassa resa delle colture. Il report dell'agenzia europea, che si riferisce al periodo 2000-2014, utilizza i monitoraggi di oltre 400 città. Nonostante i miglioramenti, circa l'85% degli abitanti delle città dell'Ue nel 2014 sono stati esposti a inquinamento da particolato a livelli ritenuti dannosi per la salute dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il report definisce l'inquinamento da particolato come una miscela di minuscole particelle e goccioline liquide composte da diversi elementi tra cui acidi, metalli, particelle di suolo o polvere. Fonte principale è la combustione di carbone e biomassa da parte di industrie, centrali elettriche e famiglie. Altre fonti di inquinamento sono i trasporti, l'agricoltura e l'incenerimento dei rifiuti. L'Italia non esce pulita da un panorama che sembra apocalittico.
 
Secondo una recente indagine del  CCM VIIAS (Valutazione Integrata dell'Impatto dell'Inquinamento atmosferico sull'Ambiente e sulla Salute) finanziato dal Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute con la collaborazione di varie Università e centri, oltre 34.500 italiani ogni anno muoiono 'avvelenati' dall'inquinamento atmosferico: è come se 'scomparisse' improvvisamente un'intera città delle dimensioni di Aosta. 'Veleni' dell'aria che uccidono soprattutto al Nord, dove si registrano 22.500 decessi annuali, ma che riducono in media di 10 mesi la vita di ogni cittadino. Eppure, il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite l'anno. La nuova mappa dell'inquinamento è ottenuta applicando sofisticati modelli previsionali delle concentrazioni degli inquinanti su tutto il territorio nazionale. Emerge così che il 29% della popolazione italiana vive in luoghi dove la concentrazione degli inquinanti è costantemente sopra la soglia di legge, ma anche che vi sono considerevoli disuguaglianze degli effetti sanitari sul territorio.
 
Come atteso, l'inquinamento colpisce maggiormente il Nord (per il 65% del totale), in generale le aree urbane congestionate dal traffico e le aree industriali.Anche la combustione di biomasse (principalmente legno e pellet) è responsabile della maggiore incidenza di morti e malattie per l'esposizione al particolato. Questi scenari, afferma il Rapporto, mostrano come l'effettivo rispetto dei limiti previsti dalla normativa, e soprattutto l'ulteriore diminuzione del 20% della concentrazione media annuale degli inquinanti, avrebbero ricadute positive sulla salute pubblica e sull'economia: seguendo le statistiche dell'OMS, infatti, 10.000 decessi evitati all'anno corrispondono a circa 30 mld di euro. Il Rapporto mette anche a fuoco come è cambiata la natura dell'inquinamento atmosferico negli ultimi dieci anni, individuando nella combustione di biomasse per il riscaldamento e negli scarichi dei veicoli diesel i due principali bersagli verso cui indirizzare nuove misure preventive. Inoltre, il progetto ha mostrato come la riduzione significativa delle emissioni avvenuta negli ultimi anni non si sia sempre tradotta in un abbassamento delle esposizioni, soprattutto in quelle aree (come la Pianura Padana) caratterizzate da condizioni fisiche e meteorologiche difficili.



Tutti pazzi per il Black Friday e il Cyber Monday

 

di Francesco Pellegrino Lise


Il 25 novembre ha inizio il tanto atteso fine settimana di sconti e promozioni prenatalizie, il Black Friday, che culminerà lunedì prossimo con il Cyber Monday. Il fenomeno, di origine statunitense, ha saputo affermarsi anche in Italia nel corso degli ultimi anni, grazie soprattutto alla diffusione degli acquisti online. Secondo i dati di una ricerca condotta dal portale Idealo.it, “in Italia, nel 2015 si è registrata una crescita esponenziale del fenomeno pari al 33,46% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, l’aumento percentuale di traffico rispetto alle tre settimane precedenti e successive è stato nel 2015 del 78% per il Back Friday e del 40% per il Cyber Monday.” Nel 2014 la crescita fu meno forte, con 11,03% di visitatori in più per il Black Friday e solo 4,52% per il Cyber Monday. I prodotti più richiesti appartengono principalmente al settore dell’elettronica di consumo: console di gioco, robot da cucina, notebook, TV LED, obiettivi, fotocamere, smartphone, ultrabook e smartwatch. A suggerire che gli appassionati di tecnologia, forse per una maggiore familiarità con il mezzo, coincidono con il segmento della popolazione che più di ogni altro privilegia gli acquisti online. Ma quanto si risparmia effettivamentefacendo acquisti in questo periodo? Sempre secondo i dati divulgati da Idealo, che ha tracciato gli sconti offerti lo scorso anno, il livello medio dei ribassi è stato pari al 6%. “Gli sconti più significativi sono stati praticati, in occasione del Black Friday, su Robot da cucina (13,3%), Smartwatch (8,1%), Fotocamere Bridge (6,7%) e Notebook (5,9%)”. Si possono tuttavia trovare offerte molto più convenienti se si ha la pazienza di cercarle, sia sui grandi portali (Amazon in testa) sia sui negozi online più piccoli. Anche in questo caso Facebook, Twitter e le piattaforme social in genere rimangono le "guide" privilegiate per scoprire le occasioni migliori per portarsi a casa i migliori prodotti al minor prezzo.

 

A caccia dell'occasione migliore

I profili social delle aziende e dei grandi gruppi dell’ecommerce sono uno dei canali privilegiati tramite il quale è possibile scoprire le offerte migliori. Anche i siti specializzati di tecnologia, grazie ai programmi di affiliazione che restituiscono una percentuale sugli acquisti se qualcuno compra da un link condiviso, approfittano spesso del weekend nero per scovare sconti da proporre ai propri utenti. Le offerte più allettanti durano di solito per poche ore, o fino ad esaurimento del prodotto scontato. Per questo spesso è utile mettere subito un prodotto nel carrello virtuale per evitare di veder sfumare lo sconto o di essere battuti sul tempo da altri utenti più veloci ad acquistare. Prima del pagamento ci sarà poi ancora un po’ di tempo per valutare se procedere fino in fondo con l’acquisto. 

 

Tutto sulle offerte di Amazon

Il Black Friday di Amazon (qui tutte le offerte) è uno degli eventi più attesi da chi desidera spendere meno per farsi o fare un bel regalo. Capire al meglio il modo in cui tali offerte arriveranno sullo store è però il modo migliore per approcciare il Black Friday, poiché consente di calibrare al meglio i propri click e le proprie scelte di acquisto. Complessivamente sono previste oltre 10 mila offerte, la metà delle quali messe a disposizione da piccole aziende che sfruttano il marketplace per posizionare i propri prodotti. Nella sola giornata del Black Friday saranno disponibili oltre 3000 offerte. Con l’edizione 2016, Amazon estende il Black Friday anticipandone l’inizio e posticipandone la fine: il Cyber Monday sarà infatti incluso nella speciale parentesi a sconto maggiorato, portando così le offerte fino al 28 novembre. Nello specifico, Amazon offre i propri sconti sulla base di tre meccanismi differenti, da comprendere al meglio per poterne approfittare con il massimo vantaggio: offerte del giorno, offerte lampo e offerte in vetrina. Le offerte del giorno coinvolgono oggetti che rimarranno a disposizione a prezzo scontato per un giorno soltanto: lo sconto è valido e concede un giorno interno all’utente per decidere se abbandonarsi all’acquisto o se meditare ancora. Trattasi di offerte interessanti che la pagina mette in luce per 24 ore, dopodiché si passa ad una nuova proposta ed il prezzo del singolo oggetto torna ad essere quello di listino. Le offerte lampo sono per oggetti coinvolti da una promozione limitata nel tempo: vengono annunciate improvvisamente sul sito e rimangono disponibili soltanto per qualche ora. Si tratta di offerte di particolare interesse poiché correlate a sconti speciali che possono arrivare anche oltre il 50%. Sono tuttavia offerte che richiedono una scelta rapida, una valutazione immediata e un acquisto da concludersi entro il tempo scandito dall’apposito conto alla rovescia. Le offerte in vetrina sono un meccanismo per offrire a prezzo scontato molti oggetti che l’azienda intende mettere in luce durante il periodo di avvicinamento al Natale. Sono abbinate a speciale scontistica, ma la scadenza non è in questo caso di breve periodo: rappresentano una opzione che rimane valida fintanto che sarà garantito l’arrivo del pacco entro il Natale.

 

Un po' di storia

Letteralmente “Black Friday” significa “venerdì nero”, tale evento non ha niente a che vedere con crolli borsistici o altri infausti eventi: è il giorno di sconti e promozioni che segue la Festa del Ringraziamento. Nel 2005 shop.org ideò il Cyber Monday, una giornata di ulteriori sconti – disponibili esclusivamente online – da tenersi il lunedì successivo. L’iniziativa fu un successo e prese rapidamente piede, tanto che negli ultimi anni tutto l’ultimo fine-settimana di novembre, definito per estensione “black weekend”, si è trasformato in una quattro giorni di sconti e promozioni dove le persone si affollano per acquistare regali per se stessi, per gli altri o dove comprano direttamente per il Natale. 




Dishonored 2: azione, intrighi e misteri tornano su Pc e console

 

di Francesco Pellegrino Lise


A distanza di quattro anni dall’uscita di Dishonored, l’avventura in prima persona dalle forti linee Steampunk e dall’architettura futurista, la saga torna su Xbox One, PlayStation e Pc con un nuovo e innovativo capitolo. Bethesda e Arkane Studios hanno infatti lanciato Dishonored 2, episodio ambientato 15 anni dopo gli eventi narrati nel titolo originale, ricco di novità e denso di miglioramenti per quello che concerne la giocabilità complessiva. Per il regno di Dunwall la parola pace sembra non avere un gran significato. Questa volta il trono della legittima imperatrice viene messo a repentaglio da un colpo di stato. Tale mossa, organizzata dal Duca di Serkonos in combutta con la strega Delilah, che si autoproclama la sorella segreta della defunta Jessamine introduce i giocatori nel la realtà di gioco spiazzandolo subito. Al termine di questa sequenza il titolo farà scegliere al giocatore se impersonare Emily Kaldwin o Corvo Attano. Chi ha giocato ai due DLC del primo capitolo avrà certamente una visione d'insieme, mentre chi non ha avuto il piacere di farsi ammaliare dal capostipite della serie potrà comunque capire tutto ciò che è accaduto: nelle prime fasi di gioco la storia verrà ben raccontata attraverso un filmato e introdurrà i neofiti a questo interessante sequel. La stupefacente autonomia donata dagli autori degli Arkane Studios nella scelta del percorso narrativo da intraprendere per "scrivere" la storia di Dishonored 2 si riflette inevitabilmente sulle meccaniche di gioco e sulla libertà concessa agli utenti nell'evoluzione dinamica delle abilità e dei poteri dei due personaggi. Impersonando Corvo Attano ed Emily Kaldwin ci si potrà addentrare nei luoghi più segreti della città costiera di Karnaca e pianificare missioni di sabotaggio, di infiltrazione o di puro assassinio rese ancora più interessanti grazie anche all’aiuto di decine di gadget, di poteri e di abilità paranormali da acquisire attraverso l'esplorazione dello scenario e il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla campagna. La trama di Dishonored 2 compie dei decisi passi in avanti rispetto al passato, con il gameplay che ancora una volta veste un ruolo principe soprattutto in vista del finale. Il livello di caos e alcune scelte effettuate all'interno delle missioni avranno infatti conseguenze sul finale che proprio grazie a quest’espediente risulta più sfaccettato rispetto al precedente titolo.

 

 

Per quanto riguarda la giocabilità si può dire che la struttura su cui si fonda l’intera produzione è pressoché rimasta invariata: si ha infatti a disposizione un hub principale in cui discutere con gli alleati e dal quale avviare il livello in cui si svolgerà la missione da seguire. I livelli invece sono a tutti gli effetti delle grandi zone sandbox esplorabili in lungo e in largo e approcciabili come meglio si vuole, con la possibilità di muoversi costantemente nell'ombra e di evitare il più possibile il contatto con i nemici, ma anche di ingaggiare lo scontro diretto sfruttando gadget e poteri. Lo stealth rimane in ogni caso l'approccio più divertente da adottare e anche quello meglio implementato dal team di sviluppo. I Poteri sono ancora una volta un elemento fondamentale del gameplay ma potranno essere accantonati nelle prime battute dell’avventura. Ciò rappresenta un fattore molto interessante per tutti coloro che non apprezzano l'utilizzo di una serie di abilità soprannaturali o per chi vuole una sfida più realistica e ancora più impegnativa. Chi al contrario accetterà il Marchio dell'Esterno si troverà alle prese con meccaniche già conosciute, soprattutto utilizzando Corvo. Il misterioso protagonista maschile possiede gli stessi poteri del primo Dishonored, mentre l'Imperatrice può usufruire di alcune abilità molto interessanti e che sono in grado di dar vita ad approcci ancora più sperimentali e potenzialmente letali. In ogni caso, sia che si preferisca un approccio silenzioso o che si preferisca aggredire i nemici frontalmente, si avrà in ogni caso la possibilità di effettuare alcuni upgrade sfruttando un sistema di progressione delle abilità rivisitato e più articolato. Ogni singola abilità possiede uno “skill tree” dedicato che permette di sfruttare variazioni più o meno evidenti e di migliorare ulteriormente i poteri. Si tratta di un deciso passo in avanti rispetto alla precedente avventura in quel di Dunwall e di un ulteriore incentivo a dedicarsi all'esplorazione dei livelli. Non lasciare nulla al caso infatti permetterà ai giocatori più pazienti d'imbattersi in vie alternative, di raccogliere oggetti preziosi, rune, amuleti d'ossa, ma anche d'imbarcarsi in alcune missioni secondarie facoltative che però ripagheranno a dovere gli sforzi fatti.

 

 

Gli innumerevoli sfoerzi compiuti dal team di Studio Arkane per proporre il gioco sulle piattaforme attuali trovano una sintesi perfetta nel passaggio alla nuova ambientazione rappresentata da Karnaca, la città meridionale dell'Impero. Più calda, più luminosa, più lussureggiante, più colorata e decisamente più "viva" di Dunwall, tale località infatti si pone in netto contrasto con la capitale del regno vista nel primo capitolo. Nel complesso a livello visivo e soprattutto artistico si raggiungono delle vette d'eccellenza grazie al sapiente utilizzo del Void Engine, un motore che deriva dall'id Tech ma che è stato pesantemente modificato per l'occasione. Chi cerca il dettaglio o la grafica iper-realistica rimarrà inevitabilmente deluso ma Arkane ha nuovamente deciso di privilegiare lo stile più che un aspetto tecnico all'avanguardia per garantire un’avventura indimenticabile. Ottimo anche il comparto sonoro che offre innanzi tutto un doppiaggio in lingua italiana ben fatto e anche un magnifico mix di effetti sonori e musiche ben realizzate. Tirando le somme, questo Dishonored 2 rappresenta a tutti gli effetti il degno sequel di quel gioco che quattro anni fa conquistò milioni di giocatori in tutto il mondo. Le tante cose da fare, l’alto tasso di rigiocabilità nonostante non ci sia una componente multi giocatore, la presenza di due protagonisti e un ambiente di gioco curato e complesso fanno dell’intera produzione un vero e proprio diamante incastonato sulla corona dei videogames da non perdere. Lasciarselo sfuggire a nostro avviso sarebbe un vero errore. Se quello che si cerca è un’avventura in single player profonda, ben realizzata e divertente, allora questo è il titolo giusto.

GIUDIZIO GLOBALE


Grafica: 8,5
Sonoro: 9
Gameplay: 9,5
Longevità: 9


VOTO FINALE: 9




Con Libero Pages la fan page di Facebook diventa un sito

 

di Francesco Pellegrino Lise


Italiaonline, la prima internet company italiana, continua a investire in nuovi prodotti digitali. Dopo il lancio dei servizi dedicati alle piccole e medie imprese (IOL Audience, IOL Connect e IOL Website), presenta Libero Pages uno strumento che consente di creare un sito dalla propria fan page di Facebook. Essa si rivolge alle micro imprese, ai liberi professionisti e a quei titolari di pagine Facebook che intendano avere un’immagine pubblica, fuori dai confini di un social media. La creazione del sito è semplice e rapida: non serve alcuna conoscenza tecnica o la consulenza di un esperto. Attraverso pochi click è possibile importare tutti i contenuti della propria fan page (post, gallery, video, ecc.) e avere un vero sito personalizzabile, compatibile con tutti i device e mantenerlo sempre aggiornato. Lo strumento, nella sua versione base, è completamente gratuito, mentre chi vuole ottenere un risultato più professionale e personalizzato, con un nome di dominio proprio, caselle di posta elettronica e una piattaforma di e-commerce, può approfittare delle interessanti offerte di lancio del prodotto. L’immediatezza d’uso, la grafica modificabile, lo stretto legame con il social network più usato in Italia, fino alla possibilità di aprire un negozio di commercio elettronico, rendono Libero Pages un servizio unico e capace di avvicinare micro imprese o semplici utenti web alle piattaforme tecnologiche più complesse, senza il bisogno di possedere un’alfabetizzazione digitale avanzata. Libero Pages è stato realizzato in collaborazione con Majeeko, startup che opera da febbraio 2015 nel mercato della progettazione e della realizzazione innovativa di siti web che nasce da una profonda conoscenza del mondo della comunicazione online delle piccole imprese. I fondatori collaborano da oltre 10 anni con aziende del settore della comunicazione e del web. 

Libero Pages è disponibile, in tre modalità:

1) gratuita, con il nome di dominio non personalizzato e la possibilità di scegliere tra una serie temi grafici

2) da 89 euro all’anno (in offerta promo, al posto di 99€), per la versione che fornisce nome di dominio personalizzato, diversi temi grafici, due caselle di mail, sincronizzazione automatica con la fan page di Facebook, statistiche dei visitatori, due pagine personalizzabili, nessuna pubblicità, indicizzazione sul motore di ricerca Google

3) da 149 euro all’anno (in offerta promo, al posto di 179€) nel piano che fornisce nome di dominio personalizzato, diversi temi grafici, due caselle di mail, sincronizzazione automatica con la fan page di Facebook, statistiche dei visitatori, cinque pagine personalizzabili, nessuna pubblicità, indicizzazione su tutti i motori di ricerca Google e in più la piattaforma di e-commerce.




Infinite Warfare, Call of Duty diventa spaziale

 

di Francesco Pellegrino Lise


Infinite Warfare è il nuovo capitolo della pluripremiata serie di videogames Call of Duty. Il gioco è disponibile, sia in versione singola che in quella accoppiata all’edizione rimasterizzata di Modern Warfare, su Pc, Xbox One e PlayStation 4. Nonostante il titolo sia stato poco apprezzato dai fan in fase di sviluppo a causa dell’ambientazione futuristica, questo ultimo capitolo della saga si differenzia leggermente dai precedenti capitoli grazie ad alcuni ingegnosi espedienti. Infinite Warfare può essere suddiviso in tre diversi tronconi: la campagna, il multiplayer e la modalità zombie. Parlando della modalità campagna, il giocatore vestirà i panni del capitano Reyes a capo della Retribution, una delle ultime navi da guerra della flotta terrestre. Il giocatore verrà catapultato in un conflitto contro Il Fronte, una fazione separatista con base su Marte e guidata dall'ammiraglio Kotch, interpretato da Kit Harington, il John Snow de “Il Trono di Spade”, che ha l'obiettivo di sottomettere la Terra conquistando le varie colonie del pianeta. In questo scenario, si verrà catapultati in una campagna mai vista prima nel franchise Call of Duty, dove a classiche sessioni di scontri sul campo di battaglia, si alternano scontri spaziali a bordo del Jackal, un jet da combattimento spaziale totalmente personalizzabile e combattimenti a gravità zero. In tutto questo, in qualità di capitano della Retribution, il protagonista dovrà anche scegliere le destinazioni della nave, avendo in questo modo la possibilità di svolgere una decina di missioni secondarie a scelta tra i Jackal Strike, che si basano interamente sui combattimenti a bordo della navetta spaziale, e gli Ship Assault, nella quale ai combattimenti aerei si aggiunge una sessione di combattimento a piedi. Svolgendo le missioni secondarie si sbloccano potenziamenti per il Jackal o nuovi armamenti da poter utilizzare nel corso delle missioni. In tutte le missioni inoltre sarà possibile dare la caccia ad alcuni componenti chiave dell'armata di Kotch che sono indicati nel tabellone dei "bersagli speciali" nella cabina del capitano. Quest'ultima è un luogo di riposo all'interno della Retribution, dove tra una missione e l'altra consentirà di accedere al terminale del capitano dove sono contenuti vari audiolog, informazioni sul personale, rapporti delle missioni e molto altro ancora.

 

 

La qualità della storia e la narrazione si spingono verso una direzione abbastanza classica, nella quale sebbene sia stata dedicata una fortissima attenzione al protagonista e alla sua evoluzione nel corso degli eventi del gioco risulta mantenere la semplicità emblematica che caratterizza da anni la saga. Sebbene si dia modo di riflettere sul capitano Reyes, il peso delle scelte difficili e il valore del sacrificio, anche questa volta, la storia rimane abbastanza lineare e poco approfondita, con ottimi personaggi, come l'antagonista Kotch, a cui purtroppo, però, si dedica davvero poco spazio e peso in termini di trama. Nel corso delle battaglie sono stati introdotti anche alcuni nemici più difficili da abbattere come i possenti mech o alcuni robot impossibili da eliminare con un attacco frontale, da questi piccoli ma significativi dettagli spicca la voglia di cambiamento del team di sviluppo. Il sistema di combattimento è rimasto più o meno invariato dal solido risultato raggiunto con Black Ops 3, quindi a furia di camminate sui muri e salti amplificati, le interazioni con l'ambiente circostante saranno comunque fondamentali e non si limiteranno al classico barile esplosivo da colpire. La vera novità della campagna di questo Call of Duty è però la modalità "Specialist", che si sblocca una volta finito il gioco. Selezionata questa difficoltà, il gioco cambia completamente le sue regole: l'elmetto dà accesso a l'interfaccia di sistema, nell'interfaccia viene aggiunto un indicatore salute con una "radiografia" del nostro corpo, le armi vanno sempre ricaricate manualmente, l'inventario è molto limitato e, cosa più importante, la salute non si rigenera ma bisognerà curarsi tramite degli iniettori. In questo scenario quindi lo stile di gioco varia totalmente: da frenetiche sessioni di sparatoria si alternano ora azioni premeditate finalizzate a non farsi colpire. Troppi colpi sul casco possono distruggerlo facendo perdere l'interfaccia di gioco, un proiettile che colpisce il braccio renderà quasi impossibile prendere la mira, un infortunio sulla gamba invece farà zoppicare e ancora, se un proiettile colpisce il fucile che si imbraccia, bisognerà riprenderlo al volo o si rimarrà disarmati. Ultima ma non per questo meno importante novità è la simpatica difficoltà YOLO (You Only Live Once), una sfida lanciata da Infinity Ward che consiste nel completare il gioco a difficoltà Specialist avendo a disposizione una singola vita.

 

Per quanto riguarda la modalità zombie, Infinity Ward ha deciso di sposare uno scenario in stile b-movie anni 80. Il giocatore viene così gettato in un universo fatto di neon, icone anni '80 e tarocchi. Protagonisti di quest’avventura sono il nerd, il rapper, l'universitario sportivo e anche un po' bullo e l'immancabile bella ragazza, tutti invischiati in un'invasione di folli mangia-cervelli che ha colpito uno scalcinato parco divertimenti. Zombies in Spaceland è un gentile omaggio alla cultura pop, con chiari riferimenti alle pellicole e ai film culto di quegli anni. Gli zombie si travestono da alieni, da clown esplosivi e persino da mostri improbabili. I quattro eroi, intrappolati nel parco dal perfido Willard Wyler, dovranno trovare il modo di scappare, sfruttando come al solito marchingegni e trappole disseminate per l'area di gioco. A disposizione dei protagonisti ci sono razzi che friggono i nemici, luci da discoteca che accecano i non morti, ma anche montagne russe grazie alle quali sbloccare preziosi bonus e armi extra. Le meccaniche di gameplay restano allineate con le precedenti esperienze della modalità Zombie, con la necessità di raccogliere soldi uccidendo nemici e poi spenderli per potenziare le armi o aprire nuove aree di gioco. La mappa in cui gli eroi si muoveranno è di notevoli dimensioni e dotata di una buona varietà. Ad aggiungersi alle meccaniche di base intervengono alcuni speciali ticket da raccogliere per il livello e da utilizzare per ottenere bonus unici, ma anche un nuovo sistema di carte che sostituisce completamente le vecchie gomme da masticare. I tarocchi funzionano sostanzialmente come banali scorestreak, e offrono un ventaglio di opzioni considerevole, in grado di potenziare il proprio alter ego virtuale. Nonostante la base di questa tipologia di gioco resti quella già vista in passato, alle piccole novità sopra elencate si aggiunge inoltre un’ottima notizia che riguarda il livello delle armi. Quest’anno infatti il livello di ogni singola arma viene condiviso tra multiplayer cooperativo e competitivo agevolando non di poco l’esperienza sul campo di battaglia. Parlando del multiplayer, da sempre cuore pulsante della produzione, questo offre purtroppo poche novità effettive, restando saldamente radicato a quanto visto specialmente nell’edizione scorsa del gioco. Purtroppo in Infinite Warfare non esistono modalità di gioco esclusive e quelle proposte ai giocatori sono le solite di sempre. Come con gli specialisti di Black Ops 3, anche quest’anno poi si ha a che fare con alcune classi dedicate ai vari combattenti, esse si chiamano Rigs e posseggono ciascuna caratteristiche basilari. La struttura a livelli, standard per la serie, viene mantenuta anche in questo capitolo; ogni arma viene sbloccata ad un certo livello e ciascuna ha degli equipaggiamenti anch’essi ottenibili una volta raggiunto un suo determinato livello. La unica grande novità che accompagna il multiplayer di Infinite Warfare è costituita dal crafting delle armi. Una volta sbloccato un determinato fucile, di questo sarà possibile utilizzare la sua versione comune, rara, leggendaria o epica, a patto di averla costruita con dei pezzi di ricambio o averla trovata nei bauli acquistabili tramite una valuta a forma di chiave. Entrambe le monete di scambio possono essere trovate giocando partite sia in modalità zombie sia in quella multiplayer, ma anche spendendo soldi veri e propri. I potenziamenti delle armi, infatti, sono in grado di fornire dei miglioramenti paragonabili a quelli dell’equipaggiamento aggiuntivo, senza il bisogno di occupare uno slot destinabile ad altro. Un elemento che di certo non rende bravi i giocatori inesperti, ma a parità di esperienza favorisce decisamente quelli meglio equipaggiati. Da segnalare, tra le introduzioni inedite, anche le Team Missions: missioni di squadra che prevedono determinati obiettivi secondari all'interno dei match multiplayer. Procedendo nel gioco e acquisendo esperienza e livelli si possono scegliere fino a quattro fazioni per cui parteggiare e a cui destinare i propri sforzi. Più missioni si archiviano con successo, più bonus si possono ottenere.

 

Per quanto riguarda l’aspetto puramente estetico, il lavoro svolto per gli effetti di contorno come quelli particellari e illuminazione dinamica è davvero di ottimo livello. Di fattura eccellente anche l’animazione dei personaggi e i loro modelli, davvero inattaccabili tanto nelle sequenze in CGI che nelle fasi realizzate con il motore di gioco. Lo stacco c’è e si vede, ma non per questo la qualità generale dell’opera risulta essere compromessa. Anche il comparto audio è davvero ben curato, in particolare nelle sequenze spaziali dove si rinuncia ad un più realistico silenzio in favore di rumori ovattati per non perdersi momenti salienti della battaglia. Buona anche la colonna sonora, che comprende alcuni brani anni ’80 nella modalità Zombie, ma che non spicca per le musiche durante la campagna. Tirando le somme, questo Call of Duty Infinite Warfare non è affatto un brutto gioco, di certo non è un titolo come i fan di vecchia data si aspettano, ma questo voler stravolgere un po’ le carte in tavola sullo scenario sicuramente piacerà a molte persone. Peccato per il comparto multiplayer che di fondo non aggiunge nulla di nuovo se non nell’estetica e che propone il solito CoD che da anni domina il mercato. Intelligente l’idea di poter acquistare il titolo in coppia con l’edizione rimasterizzata di Modern Warfare. Insomma, a parere nostro, questo infinite warfare vale sicuramente la pena di essere giocato, ma conviene sicuramente acquistare l’edizione contenente entrambi i titoli per passare molte più ore di divertimento su due wargame diametralmente opposti. 

 

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

 

VOTO FINALE: 8,5




WhatsApp lancia le videochiamate criptate

 

di Francesco Pellegrino Lise


WhatsApp, la popolare piattaforma di instant messagging di proprietà di Facebook e che vanta un miliardo di utenti,  fa un ulteriore passo in avanti. Dopo aver inserito le chiamate vocali ora è stato annunciato ufficialmente la nuova funzione per videochiamare i propri contatti. Tali funzioni erano già arrivate su Messenger e Duo, l’app di messaggistica di Google, ma la novità per WhatsApp era attesa da tempo e segna un giro di boa per questa tecnologia. Nel corso dei prossimi giorni, infatti, gli utenti potranno effettuarle su Android, iPhone o Windows Phone. WhatsApp, in questo modo, allarga il mercato delle videochiamate alla quasi totalità dei sistemi operativi presenti sugli smartphone. Ma come funzionano materialmente le videochiamate? Il procedimento è molto semplice: basta entrare in una chat con uno dei contatti presenti in rubrica e cliccare sul pulsante a forma di cornetta del telefono (lo stesso con cui già ora si avviano le telefonate via internet). A questo punto l'app chiederà all'utente se preferisce avviare una telefonata o una videochiamata. Insomma, semplice come bere un bichiere d'acqua. Ma quando sarà possibile usufruire di questo servizio? Jan Koum, che di WhatsApp è il fondatore assieme a Brian Acton, ha annunciato che la funzione lunedì sarà attiva in 180 paesi nel giro di poche ore dopo un evento programmato in India. "Noi cerchiamo di essere sempre in sintonia con ciò che i nostri utenti vogliono", ha poi sottolineato. Per quanto riguarda la privacy, il nuovo servizio di WhatsApp sembra essere davvero sicuro. Le videochiamate sulla piattaforma saranno infatti protette dalla crittografia "end-to-end", cioè da estremità a estremità, che consente la fruizione del contenuto solo a mittente e destinatario e impedisce a chiunque tenti di intercettare testo, audio e video nel loro percorso dall'uno all'altro smartphone. Il contenuto è precluso alla stessa WhatsApp, che quindi non può rivelarlo nemmeno in caso di richiesta da parte dell'autorità giudiziaria. Secondo la "Classifica della privacy dei messaggi" diffusa il mese scorso da Amnesty International, che valuta come le chat usino la crittografia per proteggere la privacy degli utenti e la libertà d'espressione, WhatsApp e Messenger sono le più sicure, mentre quelle che tutelano meno gli utenti sono Snapchat e Skype.