Smog, ultimo avviso dalla Ue: "Italia protegga la salute pubblica"

 

Ultimo avvertimento dall'Ue all'Italia sull'inquinamento da polveri sottili. La Commissione europea invita il nostro Paese, con un "ultimo avviso", ad adottare misure contro l'inquinamento da Pm10 "per proteggere la salute pubblica". Il problema "persistente" del livello "elevato" di Pm10 in varie parti del Paese comporta dei "rischi importanti per la salute pubblica", sottolinea l'esecutivo comunitario. L'inquinamento da Pm10 in Italia è causato principalmente da emissioni da energia e riscaldamento, trasporti, industria e agricoltura. Oltre 66mila persone muoiono ogni anno a causa dell'inquinamento da particolato, sottolinea la Commissione, dato che fa del nostro Paese quello dell'Ue con il più alto tasso di mortalità legato alle polveri sottili, secondo dati dell'Eea (European Environment Agency).
 
L'avvertimento, spiega la Commissione, riguarda 30 zone per la qualità dell'aria, nelle quali i limiti giornalieri di Pm10 sono stati superati da quando sono entrati in vigore, nel 2005. L'Italia era già stata dichiarata in violazione delle leggi Ue in una precedente sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue per gli anni 2006 e 2007. Per il limite giornaliero, le zone coinvolte sono in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Umbria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Lazio e Sicilia. In più, l'avvertimento riguarda anche il superamento del limite annuale in nove zone: Venezia-Treviso, Vicenza, Milano, Brescia, due zone della Pianura lombarda, Torino e la Valle del Sacco, nel Lazio. Nel caso di superamento dei valori limite, gli Stati devono adottare e implementare dei piani per la qualità dell'aria, con misure volte a riportare l'inquinamento sotto le soglie nel più breve tempo possibile.
 
Le misure amministrative e legislative adottate dall'Italia finora "si sono rivelate insufficienti ad affrontare il problema". La decisione di oggi fa seguito ad una lettera aggiuntiva di messa in mora mandata all'Italia nel giugno 2016. Se il Paese non agirà entro due mesi, il caso potrebbe essere deferito alla Corte di Giustizia dell'Ue. "Non speculerei in questa fase su qualsivoglia tipo di multa – ha spiegato il portavoce della Commissione Enrico Brivio – siamo al parere motivato e speriamo che gli Stati membri rispettino i loro obblighi. Ci sono vari tipi di sanzioni, che vengono stabilite secondo certi parametri, ma siamo molto lontani da quel punto. Speriamo che gli Stati rispettino i loro obblighi". La Commissione europea ha attualmente in corso procedure di infrazione per i livelli di Pm10 nei confronti di 16 Stati membri, tra cui l'Italia. Due di questi casi, quelli riguardanti Bulgaria e Polonia, sono già stati portati davanti alla Corte di Giustizia dell'Ue. Il Pm10 (Particulate Matter o materia particolata) è materiale di varia origine (prodotto da attività umane o da fenomeni naturali come gli incendi boschivi) presente nell'aria, con diametro uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro, ritenuto nocivo per la salute umana.



Cities: Skylines, è ora di costruire la propria città

 

di Francesco Pellegrino Lise


Amanti dei giochi gestionali, ma soprattutto, fan dei videogame “city Builder”, è in arrivo una vera bomba per voi. Cities Skylines è infatti diventato realtà su Xbox One. Il titolo si presenta come un’esperienza molto stratificata e complessa, non tanto a livello di interfaccia, che anzi è stata resa in maniera più semplice e intuitiva, quanto più nel gestire già dopo qualche ora di gioco una quantità enorme di aspetti legati alla propria città. Il titolo richiama fortemente il vecchio Sim City di Maxis, ma naturalmente è in grado di offrire tantissime feature in più. Come da rito in questo genere di videogames, dopo aver scelto il terreno su cui edificare la città guardando a caratteristiche come la vicinanza a corsi d’acqua, la quantità di terreno coltivabile, di petrolio e di risorse estrattive, si inizia subito con la costruzione delle strade per collegare lo svincolo dell’autostrada al nuovo centro abitato. Già da qui la scelta è molto ampia e c’è il rischio di perdersi tra diversi tipi di strade a più corsie, rotonde e curve. Per fortuna allestire un tracciato stradale dentro e ai lati della città è semplificato dai pratici comandi e lo stesso vale per le risorse energetiche, visto che costruire una linea elettrica e una idrica è un altro passo fondamentale. Le cose iniziano poi a farsi ancora più interessanti con il posizionamento delle centrali elettriche, con la costruzione dell’impianto fognario e con le prime costruzioni. Insomma di carne al fuoco ce n’è davvero tantissima. Il sistema di sviluppo e crescita della propria città in Cities Skylines non è diverso dal solito sistema basato sulle aree RCI (ovvero residenziali, commerciali e industriali) reso famoso fin dal primo SimCity. Queste tre aree sono come sempre intrecciate tra di loro attraverso il semplice ma efficace modello della domanda e dell'offerta. Più case si costruiranno e più posti di lavoro serviranno, più attività commerciali apriranno e più prodotti le industrie dovranno produrre, e così via. Bilanciare questi aspetti è essenziale per riuscire a tenere in piedi la città e per renderla appetibile all'esterno, in modo da attirare non solo turisti, ma anche nuovi abitanti. In più, Cities: Skyline permette di creare veri e propri quartieri, e a ognuna di queste zone si possono assegnare nomi e regole diverse: si può per esempio abbassare le tasse alle attività commerciali solo in determinati luoghi, creare zone in cui è tollerato l'uso di droghe leggere per incentivare il turismo dove si è meglio attrezzati a riceverlo, stabilire un limite d'altezza alle costruzioni per contenere il proliferare di grattacieli in luoghi dove non si è ancora pronti a gestire così tanti abitanti, bandire il traffico di mezzi pesanti laddove rappresenta un inutile problema… tante opzioni diverse che permetteranno una messa a punto fin nei minimi dettagli della città per un’esperienza completa, complessa e soprattutto appagante. Naturalmente sono presenti anche i tipici problemi di una metropoli, come il traffico, l'inquinamento, il fabbisogno energetico e idrico, lo smaltimento dei rifiuti e delle acque scure. In più, Cities: Skylines, aggiunge ai soliti ingredienti altre due preoccupazioni: l'inquinamento acustico e la gestione dei defunti, che i cimiteri dovranno essere in grado di accogliere attraverso un numero sufficiente di carri funebri per il trasporto e loculi per la sepoltura. Anche se inizialmente la prima area in cui si potrà costruire sarà alquanto limitata, man mano che la popolazione crescerà si potranno comprare nuove aree circostanti: ogni mappa è composta da 25 caselle, il giocatore ne potrà sbloccare un massimo di 9, per un totale di 36 km quadrati di terreno edificabile: davvero una cifra considerevole e decisamente sufficiente per creare qualcosa di davvero immenso e d'effetto. Cities: Skylines gestisce però un massimo di un milione di cittadini individualmente, un numero ragguardevole ma che una volta raggiunto bloccherà l'arrivo di nuovi abitanti. Sia la grandezza dell'area edificabile che il numero massimo di cittadini sono limiti che Colossal Order ha inserito per avere la certezza che il gioco sia sempre e comunque giocabile entro i requisiti minimi richiesti.

 

Per quanto riguarda i controlli, gran parte del lavoro effettuato sulla Xbox One Edition si è concentrato sull'adattamento dell'interfaccia, trasformata per essere utilizzata interamente attraverso controller. La fedeltà alla struttura e allo spirito originali ha portato a una soluzione classica, ossia una sorta di riproposizione semi-diretta del puntatore del mouse: con lo stick analogico sinistro si sposta una sorta di puntatore che assume varie forme e funzioni a seconda dello strumento prescelto, agendo in coordinazione con i tasti. Una sorta di supporto intelligente automatizza in parte il movimento effettuando dei leggeri sbalzi in corrispondenza di elementi sensibili e aiutando così il giocatore a rendere più preciso e veloce lo spostamento del cursore, un sistema che in linea di massima funziona bene e consente di utilizzare la stessa varietà e complessità di opzioni della versione PC anche su Xbox One. Naturalmente la precisione non è la stessa garantita dal mouse e la cosa risulta piuttosto evidente quando c’è da disegnare elementi a "mano libera" come nel caso delle strade o dell'organizzazione delle linee degli autobus, tanto per fare due esempi che possono mettere anche a dura prova la pazienza dei giocatori in questa versione. Menù radiali, tasti che innescano controlli alternativi e uno snellimento generale nell'organizzazione delle opzioni fanno comunque del loro meglio per non far sentire il peso si un sistema di controllo così profondamente legato a un altro tipo di input rispetto al controller di Xbox One e con un po' di pratica e pazienza la situazione migliora sensibilmente col tempo. Cities Skylines su PC ha attraversato un processo di evoluzione che l'ha portato ad arricchirsi notevolmente di contenuti a qualche mese di distanza dal lancio, e su questo fronte la Xbox One Edition è al passo pur rimanendo chiaramente indietro rispetto ad alcuni aspetti più avanzati dell'ambiente Windows. Per quanto riguarda le espansioni ufficiali, questa versione comprende il primo DLC "After Dark" che ha introdotto una maggiore profondità nella gestione della vita notturna in città e una maggiore continuità nell'attività cittadina dal giorno alla notte, nonché alcune opzioni legate ai trasporti pubblici e al turismo, ma mancano quelle successive come Snowfall e Natural Disasters e non sono chiare al momento le intenzioni sull'implementazione di queste e delle prossime espansioni. Il passaggio da Pc a Xbox One dal punto di vista tecnico è stato fortunatamente indolore:il gioco risultava già piuttosto ottimizzato e scalabile su PC e questo ha portato a una versione console ben bilanciata dal punto di vista grafico, aggiornata alle ultime evoluzioni ufficiali dell'edizione originale con una notevole ricchezza di dettagli e particolari che emergono nelle inquadrature più ravvicinate. La complessità che si può raggiungere nella costruzione della città tende ovviamente a rendere instabile il frame rate, ma questo si nota quasi esclusivamente ai livelli maggiori di zoom, mentre la situazione resta sempre piuttosto gestibile con le inquadrature più distanziate, necessarie per una visione di gioco ottimale. Tirando le somme Cities Skylines è un validissimo city builder. Il team finlandese di Colossal Order è riuscito a creare un titolo gestionale cittadino profondo, complesso e vasto ma mai eccessivo in maniera da diventare confuso o ingestibile. Il titolo è a tutti gli effetti un prodotto in grado do donare tantissime possibilità e di dare sfoggio alla propria fantasia. Di certo, gestire una città di vaste dimensioni non sarà un’opera sempre, ma l’alto livello di sfida garantito e il senso di soddisfazione che si ha riuscendo a completare i propri obiettivi, ripagheranno pienamente gli sforzi sul campo. Se si ha pazienza e voglia di fare, Cities Skylines è un gioco da non perdere.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Gameplay: 8
Longevità: 9


VOTO FINALE: 8,5




Un nuovo algoritmo da Google contro le fake news

 

di Francesco Pellegrino Lise


Google si schiera in campo a favore della lotta alle "fake news" e ai contenuti online offensivi, violenti o fuorvianti che talvolta compaiono nei risultati del motore di ricerca. Il colosso del web ha infatti annunciato cambiamenti "strutturali" all'algoritmo che ne regola il funzionamento. Grazie all'introduzione di questo algoritmo, il motore di ricerca online punterà a privilegiare sempre più pagine web di qualità, ad esempio assegnando un peso maggiore a fonti autorevoli e tenendo sempre più conto delle segnalazioni "umane" sui contenuti inappropriati. Ma non finisce qui, infatti anche gli utenti avranno un ruolo fondamentale nel creare la credibilità di un determinato sito. La novità che coinvolge più direttamente gli utenti riguarda gli strumenti di feedback su due funzioni di Google: il completamento automatico delle ricerche, finito sotto i riflettori per aver dato anche suggerimenti razzisti e sessisti, e gli "snippet", letteralmente "frammenti", che estrapolano dal motore di ricerca brevi contenuti, non sempre da siti pertinenti o autorevoli. Da oggi gli utenti potranno segnalare i testi dei suggerimenti e degli "snippet" indicando se li reputano violenti, offensivi, sessualmente espliciti, inutili o falsi. Altri cambiamenti riguardano il sistema di posizionamento di una pagina nel motore di ricerca che tiene conto e bilancia centinaia di fattori diversi. L’annuncio dell'introduzione del nuovo algoritmo è stato fatto, in un post sul blog di Google, da Ben Gomes, Vicepresidente dell’Engineering delle Ricerche di Google, che ha descritto in quale modo saranno migliorati i risultati delle ricerche e spiegato in quale modo verrà data agli utenti la possibilità di indicare i risultati offensivi o inappropriati. "Lo scorso mese – scrive Gomes – abbiamo aggiornato le nostre Linee guida per i valutatori della qualità della Ricerca con esempi più dettagliati di pagine di scarsa qualità in modo che i valutatori le segnalino appropriatamente; gli aggiornamenti includono informazioni ingannevoli, risultati inaspettatamente offensivi, bufale e teorie cospiratorie non dimostrate. Queste linee guida cominceranno ad aiutare i nostri algoritmi a far retrocedere simili contenuti di scarsa qualità e ad introdurre ulteriori miglioramenti nel tempo". "Abbiamo modificato i segnali" presi in considerazione per fornire risultati di ricerca a chi ne effettua su Google, "per aiutare a far emergere più pagine più autorevoli e far retrocedere contenuti di scarsa qualità", ha concluso Gomes.D'ora in poi al fattore dell'autorevolezza sarà assegnato un peso maggiore. Un modo per far "retrocedere" contenuti di scarsa qualità e per evitare situazioni spiacevoli come quella scoppiata a dicembre sui risultati che negano l'Olocausto.




Siri legge i messaggi di Whatsapp e risponde su iPhone

 

di Francesco Pellegrino Lise


Era da tempo che se ne parlava, ma adesso, grazie al nuovo aggiornamento di WhatsApp, tutti gli utenti iPhone potranno godere delle nuove feature dedicate a Siri. La versione 2.17.20 dell'app di instant messagging, infatti, permetterà all'assistente vocale della Mela di leggere i messaggi con i comandi vocali. Per fare ciò, basterà chiedere a Siri "Leggi messaggi WhatsApp". Inoltre verranno indicati il nome del mittente e il contenuto del messaggio. E' bene sottolineare che la feature in questione potrà però funzionare solo nel caso in cui i messaggi risultino ancora non letti. Dopo aver ascoltato il testo del messaggio si potrà anche rispondere attarverso un comando vocale. Questa rappresenta una novità davvero importante nonché utile in alcune situazioni che si possono vivere tutti i giorni, come ad esempio leggere un messaggino durante la guida senza correre rischi. L'aggiornamento prevede anche un miglioramende del design delle schermate riguardanti le Chiamate, Info contatto e Info gruppo. Per attivare il tutto si dovrà andare in Impostazioni, scorrere fino a trovare la sezione Siri, entrare in supporto app e spostare la relativa barra su On di Whatsapp. La nuova feature potrà funzionare solo nei dispositivi che hanno installata la versione 10.3 o superiore del sistema operativo iOs.




Salute e hi-tech: l'uso eccessivo del cellulare provoca il tumore

 

"Per la prima volta al mondo una sentenza di primo grado ha riconosciuto un nesso causale tra l'uso prolungato del cellulare e il tumore al cervello". Così gli avvocati torinesi Renato Ambrosio e Stefano Bertone hanno illustrato la sentenza emessa lo scorso 30 marzo dal giudice tribunale di Ivrea Luca Fadda. Protagonista della vicenda un dipendente 57enne di una grande azienda a italiana che per 15 anni ha utilizzato per lavoro il telefonino senza precauzioni per più di tre ore al giorno al quale è stato diagnosticato nel 2010 un tumore benigno ma invalidante. Il Tribunale ha condannato l'Inail a corrispondere al lavoratore una rendita vitalizia da malattia professionale.
 
Le motivazioni della sentenza di primo grado saranno rese note nei prossimi 50 giorni. "E' una sentenza straordinariamente importante – commenta l'avvocato Bertone – perché il fatto che si riconosca la causa oncogena insita nei campi elettromagnetici generati dai cellulari è il segno del continuo avanzamento delle conoscenze scientifiche. Il telefono cellulare è un dispositivo tecnologico che emette onde elettromagnetiche ad altissima frequenza e ogni giorno più di 40 milioni di italiani lo utilizzano. Per questo è importante che tutti siano al corrente dei rischi che corrono loro stessi e coloro che hanno intorno. E', dunque, importante riflettere sul problema e adottare le giuste contromisure".
 
La dipendenza dallo smartphone, la cosiddetta 'Sindrome da Hand-Phone' capace di ipnotizzare le persone davanti ad uno schermo, riguarda circa 7 italiani su 10. E' quanto è emerso da uno studio realizzato lo scorso settembre che ha coinvolto 4.500 persone tra i 18 e i 65 anni attraverso un monitoraggio online (Web Opinion Analysis) sui principali social network, blog e community interattive. Secondo la ricerca il 72% degli italiani ha lo smartphone sempre in mano e lo utilizza soprattutto sui mezzi pubblici (78%), nel luogo di lavoro (69%) e persino in vacanza (41%). Due italiani su 10 (19%) lo adoperano per circa 6 ore al giorno, percentuale che sale al 42% tra più giovani, mentre il 21% si attesta sulle 4 ore.
 
Il 41% si limita a 2 ore, mentre il 19% riesce a fare a meno del cellulare e lo utilizza meno di un’ora al giorno. I 'mobile-dipendenti' sono più donne (58%) che uomini (43%), hanno principalmente 18-24 d'età (67%), 35-54 (56%) e 13-17 (31%). Per avere di nuovo le mani libere, secondo 9 esperti su 10 (87%) il primo passo da fare è imparare a spegnere lo smartphone ed essere in grado di capire quando è il caso di 'staccare'. Si può approfittare del tempo libero per fare diverse attività come leggere un libro (75%), fare una passeggiata in bici o sport in genere (63%) coltivare la passione per il pollice verde (61%), concedere un massaggio al proprio partner (57%), sperimentare in cucina (53%) gustare un gelato in compagnia (52%).



Lego City Undercover, il grande ritorno

 

di Francesco Pellegrino Lise


Nell’ormai lontano Marzo 2013: Nintendo lanciò la sua WiiU. In questo mese inoltre, fu rilasciata una delle poche esclusive esterne della console: Lego City Undercover. Il titolo, ben recepito dalla critica, è passato piuttosto in sordina, probabilmente anche a causa della sorte non proprio fortunatissima della console del colosso nipponico. Adesso, a quattro anni di distanza, il gioco, ovviamente non più esclusiva, è stato riproposto su Nintendo Switch, PS4, Xbox One e PC, e come quasi tutti i videogame targati Lego, il titolo in questione è un vero e proprio spasso. Il nuovo titolo di TT Games e Warner Bros. trasporta dunque i giocatori all'interno della vasta Lego City, ovvero la città composta da tutte le classiche costruzioni, abitata dagli storici omini gialli e percorsa dai mezzi che quasi tutti conoscono nelle loro versioni giocattolo. Dentro a questa ampia ambientazione strutturata come un vasto sandbox il giocatore vestirà i panni di un poliziotto di nome Chase McCain, disposto a tutto pur di dar la caccia ai criminali e che sarà catapultato in un turbine di avventure incredibili. Come di consueto nei prodotti targati Lego, il software ironizza e ridicolizza i canoni stilistici di ogni detective story che si rispeti, ricollegandosi, piuttosto, a fortunate serie comiche come Scuola di Polizia e Una Pallottola Spuntata, mettendo in scena comprimari goffi, un capo della polizia burbero e isterico al punto giusto, una love story che più che sul romanticismo, poggia su equivoci e simpatici siparietti. In questo porting per PlayStation 4, Nintendo Switch, PC e Xbox One, nulla è stato aggiunto o sottratto dal punto di vista narrativo. Chi ha già avuto modo di completare l'avventura su Wii U, difatti, saprà sin dall'inizio come procederà e si concluderà l'indagine di Chase McCain. Nemmeno dal punto di vista contenutistico, tuttavia, si segnalano modifiche o aggiunte. Escludendo l'ovvia assenza del Game Pad di Wii U, comodo all'epoca per visualizzare la mappa e richiamare al volo alcune funzioni, il titolo non ha subito alcun taglio, risultando persino più convincente sotto il profilo grafico, nonostante tempi di caricamento insospettabilmente prolungati e qualche magagna tecnica, come bug di ogni genere e frequenti casi di pop-up, che rovinano, ma solo in parte, l'esperienza di gioco.

 

 

Per quanto riguarda la giocabilità, essa non si discosta dalla formula classica che ha decretato il successo della serie Lego nel corso delle diverse generazioni di console. Si tratta, come al solito, di risolvere semplicissimi enigmi ambientali: a volte distruggendo e ricostruendo alcune strutture dello scenario, altre combattere sparuti gruppi di nemici, fino a scovare un numero sterminato di collezionabili, tra cui monete e pezzi lego con cui sbloccare e ottenere bonus di ogni genere. Inoltre è possibile sfruttare le abilità uniche che otterrà l’agente Chase grazie ai moltissimi abiti che potrà indossare in qualsiasi momento che gli permetteranno di affrontare diverse situazioni di gioco. Nonostante nelle missioni manchi la varietà di un free roaming vero e proprio, nonostante l'interazione con la città e le sue strutture sia tutto sommato limitata, Lego City Undercover riesce a tenere incollate le persone allo schermo, facendole entrare in un tunnel di assuefazione fatto di farming di monete, strutture da distruggere per ottenere nuovi pezzi, brevi missioni in cui abbattere ogni nemico a suon di manate gialle. La presenza di una mappa di discrete dimensioni liberamente esplorabile, inoltre, rende il tutto più eccitante ed appassionante. Proprio le dimensioni di questa, invogliano i giocatori a ficcare il naso ovunque a caccia di segreti e bonus soprattutto se si è soliti completare i videogames al 100 per 100. L'unica vera novità introdotta da questo porting è il comparto cooperativo che riesce nell'impresa di rendere la produzione ancora più divertente. Graficamente parlando, il gioco è stato ovviamente tirato a lucido e appare ora più consono agli standard di PC, PlayStation 4, Switch e Xbox One anche se la distanza dalla sua versione originale non è abissale. La risoluzione è stata portata a 1080p e l'arricchimento di elementi sullo schermo è visibile con un incremento generale dei dettagli e inquadrature di più ampio respiro che restituiscono un'immagine più vivace e movimentata di LEGO City. Il lavoro svolto per rendere attuale un gioco di quattro anni fa uscito su una console dalle caratteristiche più basse è visibile e Lego City Undercover risulta perfettamente godibile in queste nuove versioni, ma essendo rivenduto praticamente a prezzo pieno sarebbe stato apprezzabile un impegno aggiuntivo, volto magari alla soluzione di un paio di problemi che affliggevano già l'originale tra fluidità e tempi di caricamento. Ridotti, ma comunque ancora sensibilmente presenti, anche i lunghi caricamenti nei passaggi da esterni a interni e viceversa, anche se nel vasto sandbox all'aperto il gioco scorre senza interruzioni. Ottima la localizzazione in italiano, sia per quanto riguarda i testi che i dialoghi, particolare da tenere in considerazione visto che non tutti i giochi Lego ne sono provvisti. Tirando le somme: Undercover, nonostante l’età rappresenta uno dei migliori titoli del Brand. Naturalmente se si è già giocato alla versione originale non va presa in considerazione l’idea di acquistarlo a prezzo pieno, ma laddove invece non si siano mai vestiti i panni dell’agente McCain, allora la situazione è diversa e il titolo merita di essere spolpato fino all’osso.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Longevità: 8,5
Gameplay: 8,5


VOTO FINALE: 8,5




Amazon Pay arriva anche in Italia, e il pagamento digitale è più facile

 

di Francesco Pellegrino Lise


Grazie al connubio fra Internet e i dispositivi mobile, il sistema dei pagamenti sta mutando in maniera repentina. Il colosso di cupertino ha dato inizio a tale rivoluzione, e proprio dopo Apple Pay, arriva in Italia anche Amazon Pay. Con esso e il proprio account di e-commerce diventa un  vero e proprio portafoglio. In pratica, gli utenti di Amazon hanno la possibilità di pagare prodotti e servizi su siti terzi usando le informazioni del proprio profilo Amazon, "risparmiando così tempi di acquisto ed eliminando il bisogno di ricordare tutte le password", ha sottolineato la società di Seattle. "Con l'aumentare dei clienti che scelgono di effettuare i propri acquisti online con dispositivi mobili crescono le loro aspettative in termini di velocità, comodità e sicurezza nel pagamento di prodotti e servizi – spiega Giulio Montemagno, GM Amazon Pay EU – Amazon Pay semplifica la finalizzazione del processo d'acquisto per chi fa shopping online e permette ai venditori di raggiungere i milioni di clienti Amazon nel mondo". Ma come funziona Amazon Pay? Al momento della finalizzazione dell'acquisto, tutti i possessori di un account Amazon possono semplicemente inserire username e password sul sito del merchant e la transazione verrà così completata, in totale sicurezza, utilizzando le informazioni di pagamento e spedizione collegate automaticamente all'account del cliente. Semplice e sicuro quindi, il servizio si propone sul mercato come un ottimo modo per comprare online. Nel mondo più di 33 milioni di clienti hanno utilizzato Amazon Pay per fare acquisti, il 32% delle transazioni effettuate con Amazon Pay sono state realizzate da un dispositivo mobile. Tra i partner che aderiscono al progetto nel nostro paese figurano anche: la compagnia aerea Vueling e la compagnia assicurativa Europ Assistance Italia.




WhatsApp, presto si potranno cancellare o correggere i messaggi già inviati

 

di Francesco Pellegrino Lise


A breve WhatsApp si rinnoverà ancora e, a quanto si apprende dagli ultimi rumors del web, la novità in arrivo sarà una sorpresa molto gradita per tutti gli utenti. Tale feature, ovvero il "revoke", arriverà prima di quanto si possa pensare. Ad avvisare gli utenti è ancora una volta @WABetainfo, dando ulteriori dettagli sulla tempistica. Come riportato sulla piattaforma di micro blogging dall'esperto di WhatsApp che segue ogni aggiornamento delle versioni beta, la nuova funzione offrirà agli utenti ben cinque minuti di tempo per eliminare un messaggio inviato per sbaglio, sempre che nel frattempo il destinatario non visualizzi il contenuto. Lo stesso @WABetainfo in passato aveva informato i suoi follower che il tempo a disposizione per cancellare i messaggi inviati su WhatsApp era di due minuti ma con l'ultimo aggiornamento della beta il limite è stato esteso a cinque. Oltre alla possibilità di eliminare i messaggi il nuovo aggiornamento di WhatsApp consentirà anche di modificare i testi inviati. In attesa del rilascio ufficiale dell'update, scaricabile entro qualche settimana dall'App Store e dal Google Play Store, l'esperto fa sapere che l'aggiornamento introdurrà anche un'altra novità relativa alla formattazione del testo. Ma in cosa consiste? Nel dettaglio con la nuova versione di WhatsApp non sarà più necessario utilizzare i simboli attualmente richiesti per utilizzare il grassetto, corsivo e sottolineato, ma sarà sufficiente utilizzare un nuovo pulsante che semplificherà l'editing del testo. Al momento dagli sviluppatori al lavoro su WhatsApp Messenger non è giunta alcuna notizia circa la data di rilascio del nuovo update, ma stando alle più recenti voci di corridoio, la nuova versione della popolarissima app di instant messaging sarà rilasciata al massimo entro qualche settimana.




Uccellino Azzurro Onlus, una bella storia da raccontare

 

di Marco Staffiero

 
Non ci sono solo notizie brutte da leggere. Esistono per fortuna anche delle belle storie da poter raccontare. Dove il volontariato, l’amore per gli altri (in una società spinta dalla violenza e dall’odio) rappresentano un modello di vita da poter trasmettere. Tra queste c’è L’uccellino Azzurro Onlus. Da marzo 2013 l’associazione ha offerto ad oltre 50 bambini con disabilità neurologica cure e percorsi riabilitativi efficaci. Il Presidente Fabiola Tomasi, mamma di Samuele, un bambino di 7 anni, sta provando a vivere un sogno: “Poter aiutare mio figlio insieme a tante altre famiglie. Sognare un futuro in cui le difficoltà del mondo della disabilità possono essere affrontate contando sulla forza della solidarietà sociale, che non lascia il bambino della porta accanto chiuso nella sua casa a combattere da solo, con la sua famiglia una battaglia così dura, ma che accoglie, condivide, razionalizza e sostiene tutti gli sforzi necessari a compiere quel cammino verso la maggior autonomia possibile, per ogni bambino diversa e per ciascuno un diritto innegabile”.
 
La mission di Uccellino Azzurro Onlus, presso la struttura di Casciana Terme in Toscana, dove viene ospitata,  è quella di offrire e proporre ai bambini con disabilità percorsi riabilitativi efficaci, costanti nel tempo e integrati in quel tessuto sociale sensibile e pronto a tendere una mano. Punto di riferimento per le cure a partire dall’acqua, necessari per integrare ogni fase del percorso riabilitativo, professionali osteopati, logopedisti, psicologi e molte altre figure ancora. Secondo uno degli ultimi rapporti dell’Unicef, circa 93 milioni di bambini (1 su 20 tra quelli al di sotto dei 14 anni) convivono con una disabilità moderata o grave. Nei Paesi in via di sviluppo i bambini con disabilità sono gli ultimi tra gli ultimi, i più trascurati e vulnerabili. Si stima che circa 165 milioni di bambini sotto i cinque anni abbiano un ritardo nella crescita o siano cronicamente malnutriti, vale a dire circa il 28% dei bambini sotto i cinque anni nei Paesi a basso e medio reddito. Il Rapporto dell'Unicef  mette in luce come i bambini con disabilità abbiano minori possibilità di ricevere cure mediche o di andare a scuola.
 
Sono tra i più vulnerabili alla violenza, agli abusi, allo sfruttamento e all’abbandono, in particolar modo se sono nascosti o istituzionalizzati – come succede a molti a causa dello stigma sociale o dei costi per crescerli.
Dalle analisi emerge che i bambini con disabilità sono tra le persone più emarginate al mondo. Se i bambini che vivono in condizioni di povertà hanno minori probabilità di frequentare la scuola o accedere ai centri sanitari quelli con disabilità ne hanno ancora meno. Esistono pochi dati affidabili sul numero di bambini con disabilità, su quali siano le disabilità più diffuse e su come le disabilità abbiano avuto impatto sulle loro vite. Dai risultati è emerso che sono pochi i Governi che hanno piani per allocare risorse al supporto e all’assistenza dei bambini con disabilità e alle loro famiglie. Circa un terzo degli Stati del mondo non hanno ancora ratificato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
 
Dona il tuo 5 x mille a Uccellino Azzurro Onlus Codice Fiscale 91021490536
Oppure una donazione a Uccellino Azzurro Onlus Iban IT 96k0103072270000000467145



Ultimate Marvel vs Capcom 3, il ritorno del mito

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

A volte ritornano, e in questo caso, è un ritorno davvero gradito dalla scorsa generazione di console. Stiamo parlando degli eroi dei fumetti Marvel e dei personaggi che hanno caratterizzato le saghe più importanti dei videogames di Capcom. Ancora una volta, questi due universi si danno battaglia su Pc, Ps4 ed Xbox One nel picchiaduro bidimensionale Ultimate Marvel vs Capcom 3. Per chi non lo sapesse, il titolo è un gioco di combattimento dove due squadre composte da tre combattenti l'una, si affrontano i duelli all'ultimo sangue. Per vincere l'incontro è necessario azzerare l'energia di ogni membro della squadra avversaria, facendo affidamento su combo lunghissime opportunamente estese tramite il corretto utilizzo dei comandi che creano delle vere catene di mosse con gli assist dei personaggi fuori dallo schermo. Rispetto agli altri picchiaduro in circolazione, Marvel Vs Capcom 3 è quello che premia maggiormente l'allenamento. Passando ore e ore ad allenarsi, si possono infatti scoprire sinergie incredibili tra i numerosi personaggi del cast, riuscendo a creare combo devastanti in grado di togliere tutta l'energia a un combattente nemico. Proprio per via della sua natura estrema, Marvel Vs Capcom 3 non è un gioco per tutti.

 

 

Se si fa parte della fascia di utenza cresciuta unicamente a pane, Street Fighter e Mortal kombat, si potrebbe avere qualche difficoltà ad adattarsi ai ritmi di gioco imposti dal titolo. Questo, però, non vuol dire che non ci sia spazio per migliorare. L'importante, come accade in tutti i videogames di questo genere, è dedicare un po' di tempo allo studio dei vari personaggi, in modo da trovare quelli più adatti al proprio stile e di scendere in campo ben preparati. Per quanto riguarda la rosa dei personaggi giocabili, essa è davvero molto ricca e propone ben 50 eroi da poter comandare. Messo in chiaro ciò, in Ultimate Marvel vs. Capcom 3 è possibile giocare in due modi diversi: normale e semplificato. Il primo sistema di controllo prevede le classiche mezzelune e intrecci vari di croci direzionali e pulsanti per attivare le combo più esaltanti. Con il sistema semplificato, invece, la maggior parte delle mosse possono essere attivate con la semplice pressione di un singolo tasto. Il compromesso è che un personaggio attiverà sempre e solo una mossa speciale. Ad esempio, Ryu scatenerà, sempre e solo, la sua “shinku hadoken” e nient’altro. Questo rende il gioco adatto a giocatori di ogni livello d’esperienza, e quindi anche a partite diverse. L’azione sullo schermo poi è un piacere per gli occhi. Il titolo è assolutamente frenetico e butta il giocatore in un turbine di effetti particellari, stage da fumetto, luci e suoni da cartoon. Il gioco è una vera gioia per i seguaci dei prodotti legati ai due marchi, ognuno dei combattenti ha un moveset dedicato con meccaniche esclusive, ed elementi estetici a tema col personaggio stesso. Phoenix Wright, ad esempio, ha una serie di mosse che riguardano la caccia agli indizi per potenziarsi; She Hulk ha alcune mosse di preparazione che possono sfociare in diverse altre mosse, Ryu ha il set di mosse tipico delle sue apparizioni nei vari Street Fighter e così via per tutti e 50 i protagonisti. Il combat system fa uso dei quattro tasti frontali, invece che dei sei pulsanti di Street Fighter. Gli attacchi dei personaggi si dividono in deboli, medi o forti, mentre l'ultimo tasto permette di eseguire un attacco speciale, che proietta in aria l'avversario. Su questa base si innesta poi un sistema di mosse speciali che fa largo uso di mezzelune e modificatori di direzione, per rimpolpare i moveset di tutti i combattenti. Il sistema, come dicevamo, permette anche ai meno esperti di destreggiarsi, esibendosi in prestazioni quanto meno dignitose anche solo per aver premuto qualche tasto al momento giusto. Tuttavia per padroneggiare al meglio i lottatori è necessario uno studio meticoloso della funzione e del range di ogni mossa. Il gioco è denso di attacchi ad area, esplosioni, proiettili e prese dalla distanza, e lo stile di ogni lottatore va interiorizzato al meglio se si vogliono ottenere buoni risultati.

 


Molto spesso il carattere dei lottatori bilancia potenza d'attacco, resistenza ai colpi e mobilità, con molti combattenti che si rivelano agilissimi, veloci e capaci di contenere l'irruenza degli avversari grazie ad un numero eccezionale di spostamenti tattici, a terra o in aria. Proprio le dinamiche legate allo scaraventare in aria il nemico offrono una gran varietà di combinazioni: è possibile restare a terra e continuare a colpirlo, oppure (mantenendo la pressione del tasto d'attacco) saltare per far partire una lunga sequenza di attacchi aerei. Eseguendo un nuovo attacco speciale a mezz'aria è possibile eseguire una sostituzione al volo, così da costruire catene che coinvolgano tutti e tre i personaggi selezionati per il proprio Team di eroi. I tre combattenti, oltre ad alternarsi in battaglia, possono darsi supporto: i tasti dorsali servono per eseguire una sostituzione, ma un semplice tap coinvolge i compagni in una mossa rapida, selezionata a al momento della scelta del combattente. I più esperti, dunque, sceglieranno le mosse più utili alla causa, magari per prolungare una combo aerea o per arrestare, con un colpo rapido dalla distanza, gli assalti dell'avversario. Il sistema di parata è idealmente molto semplice, ma anche in questo caso un po' di pratica in più conduce direttamente alle parate speciali: prendendo due tasti d'attacco mentre siamo in posizione difensiva, è possibile spingere indietro l'avversario, per poi ripartire all'attacco approfittando dello spazio guadagnato. L'ultima possibilità tattica legata al gameplay riguarda l'opportunità di respingere un personaggio per "forzare" il cambio: in questa maniera è possibile costringere il nemico a schierare un eroe magari malmesso, nella speranza di poterlo mettere fuori combattimento prima che, allocato nelle retrovie, recuperi parte della sua energia vitale. Questa remastered infine include la pietra dello scandalo Jill, insieme al personaggio Shuma Gorath, e tutti i costumi alternativi usciti come DLC nel corso degli anni per tutti i personaggi. Oltre ad essere completa a livello contenutistico, Ultimate Marvel vs. Capcom 3 per PS4 e Xbox One è ovviamente all’avanguardia in termini tecnici. Il gioco scorre fluidissimo a 1080p nei 60 gloriosi frame per secondo, il che rappresenta un grande valore aggiunto per tutti gli amanti del genere. Il salto su un hardware più potente ha giovato molto alla pulizia grafica del gioco. Le animazioni sono rimaste le stesse viste su PS3 e Xbox 360, ma la qualità delle texture e degli effetti speciali è aumentata in modo evidente. Acquistando Ultimate Marvel Vs Capcom 3, con meno di 25 euro ci si potrà portare a casa un pacchetto ricco e completo, sia per il single player che per il multiplayer. Oltre alle classiche modalità versus (offline e online), è presente anche una convincente modalità arcade (con un epico scontro finale con Galactus) e la modalità Heroes and Heralds, caratterizzata da una piccola componente ruolistica nella quale si dovranno collezionare carte per potenziare i propri eroi. Sorprendentemente, andando online con questo gioco è possibile trovare diverse persone pronte a rcombattere. La community di Marvel è sempre stata molto attiva (purtroppo poco in Italia), quindi bisogna esser pronti ad affrontare giocatori molto preparati. Tirando le somme, questa edizione aggiornata di uno fra i picchia duro più frenetici di sempre, è un’occasione da cogliere al volo. Il prezzo appetitoso e la quantità di contenuti e di possibilità offerte garantiscono ore ed ore di divertimento sia per i veterani del genere che per i casual gamers. Lasciarselo sfuggire sarebbe davvero uno sbaglio.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8
Sonoro: 8
Gameoplay: 8
Longevità: 9


VOTO FINALE: 8




Tamagotchi, l'animaletto elettronico torna dopo 21 anni

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

E' stato uno dei fenomeni di massa che ha caratterizzato la fine degli anni '90, e adesso si prepara a tornare in versione "rinnovata". Dopo 21 anni arriva infatti nei negozi il Tamagotchi originale, il portachiavi a forma d'uovo con all'interno un cucciolo virtuale da accudire che ha spopolato da oriente a occidente. A resuscitare il giochino elettronico, oggi racchiuso in un guscio di plastica più piccolo, è la stessa società che lo lanciò nel 1996, la Bandai Namco, che per ora lo ha portato solo sugli scaffali giapponesi all'equivalente di 16 euro, in linea con le 25mila lire che costava due decenni fa. Gioco di successo, nel corso degli anni il Tamagotchi è stato riproposto in una quarantina di versioni ed è diventato personaggio di videogiochi, di un'app, protagonista di film, di fumetti e di una serie animata. Al 2010 ammontavano a 76 milioni le unità vendute. La versione celebrativa del Tamagotchi ripropone i sei personaggi originali nel classico schermo Lcd, ma in un guscio più piccolo. Anche la modalità di gioco è la stessa: tre pulsanti per dargli da mangiare, curarlo, tenerlo pulito, metterlo a dormire, giocare con lui e sgridarlo alla bisogna, il tutto con l'obiettivo di renderlo felice ma soprattutto di non farlo morire. In questi 20 anni l’evoluzione del Tamagotchi non si è fermata. La versione più aggiornata è uscita a giugno 2016, si chiama Tamagotchi M!X, è a colori, e assegna ai cuccioli nati i tratti fisici di mamma e papà. Ma come è nato il Tamagotchi? Aki Maita, l’inventrice, aveva sempre voluto avere un animale domestico, un cucciolo da avere sempre vicino da amare e coccolare anche se non si ha un giardino o un ambiente adatto. Grazie a quest'idea venne alla luce il giochino elettronico in grado di simulare il dover crescere e accudire un animale. Semplice quanto geniale, a partire dal 1996, il Tamagotchi avrebbe conquistato fan di giovani e meno giovani grazie alla sua semplicità. Riuscirà a conquistare anche il cuore dei ragazzi di oggi? Oppure passerà inosservato? Per scoprirlo non resta altro che aspettare.