I migliori videogiochi in uscita nel 2022

Sarà un inizio dell’anno davvero entusiasmante per gli amanti dei videogiochi; da un po’ di tempo, infatti, le festività natalizie non sono più l’unico periodo designato per l’uscita dei blockbuster più importanti e così il primo trimestre dell’anno rappresenterà un momento particolarmente caldo per il lancio di numerosi titoli. In questo articolo cercheremo di elencare alcuni di quelli maggiormente attesi dagli appassionati, per console e non solo.

Già il mese di gennaio risulterà piuttosto consistente, a partire da uno dei giochi più amati, Elden Ring, che uscirà il 21 per PlayStation 4 e 5, Xbox e PC. Seguirà, il 28, Pokémon Legends Arceus per Nintendo Switch, ambientato in un’antica regione e realizzato in pieno stile action. Tra i giochi in uscita all’inizio del 2022 c’è anche Horizon Forbidden West, un’esclusiva della Sony che rappresenta il sequel di Guerrilla Games; la protagonista Aloy si ritroverà ancora una volta ad affrontare un mondo post-apocalittico, particolarmente ostile e governato da macchine; il gioco verrà lanciato il 18 febbraio per PlayStation 4 e PlayStation 5. Sempre a febbraio, ma il 25, uscirà il reboot di Violition Inc. dal titolo Saints Row; girerà su PS4 e 5, Xbox e computer e sarà ambientato in un mondo in cui ogni cosa è concessa e un gruppo di amici si troverà ad affrontare una realtà criminale, tra sparatorie e inseguimenti.

Anche marzo sarà piuttosto interessante, a partire dal lancio di un grande classico, Gran Turismo 7, in esclusiva per PlayStation 4 e PlayStation 5 dal 4 del mese. Il giorno successivo sarà la volta di un altro dei videogame più amati dai gamer, Grand Theft Auto V, che rappresenta forse il gioco del genere avventura “sparatutto” per eccellenza; girerà su tutte le piattaforme, dal PC alla PlayStation, passando per la potente console Xbox One. Il 16 marzo uscirà invece l’adventure Tunic, mentre il 25 sarà la volta del gioco di ruolo Tiny Tina’s Wonderlands. Il 28 aprile vedrà il lancio di S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chernobyl, che sarà disponibile esclusivamente per computer e Xbox Series X|S; mentre il 24 maggio sarà la volta di un altro gioco di ruolo, Forspoken, che girerà esclusivamente su PlayStation 5.

Questo è soltanto un assaggio di ciò con cui gli appassionati di gaming potranno sbizzarrirsi nella prima parte dell’anno; le uscite sono infatti molto più numerose e toccano svariati generi. E quando parliamo di gaming non bisogna mai dimenticare che ci riferiamo a un mondo molto più ampio e che va oltre i giochi da console. Da diverso tempo, infatti, si registra una crescita costante delle piattaforme di casinò online, particolarmente apprezzate dagli amanti del genere per la possibilità di scegliere tra numerosi giochi e passatempi anche live. Quando ci si approccia a questo genere di attività, il consiglio è ovviamente sempre quello di fare una verifica accurata sui migliori casinò online tramite i siti di informazione che forniscono tutti i dettagli su chi possiede o meno la licenza ADM, sui vari sistemi di sicurezza, le certificazioni internazionali, la reputazione e, in generale, tutti quei dati che consentono al giocatore di divertirsi in piena tranquillità.

Anche le app per dispositivi mobile riscuotono ormai un grande successo tra chi ama avere sempre a disposizione qualcosa con cui giocare in ogni momento della giornata: dagli scacchi alle saghe come Candy Crash e Pokémon Go, classici oramai intramontabili e che, di anno in anno, continuano a registrare sempre più download.

Per concludere questa carrellata di titoli, vogliamo segnalare anche alcuni lanci più o meno confermati e previsti per la fine del 2022, più precisamente nel mese di novembre. L’11, ad esempio, sarà la volta di Starfield, un gioco di ruolo fantascientifico sviluppato da Bethesda e disponibile su PC e Xbox Series. Altri titoli in uscita, sebbene non sia stata ancora ufficializzata una data, sono A Plague Tale Requiem e Bayonetta 3, che verrà lanciato sulla piattaforma Nintendo Switch; e poi ancora God of War Ragnarok per PlayStation 4 e PlayStation 5, e il sequel del mitico The Legend of Zelda Breath of the Wild, di cui ancora non si conosce il titolo preciso e che verrà presentato su Nintendo Switch.

Questi sono, insomma, i migliori videogiochi in uscita nel 2022, che i gamer più accaniti non vedono l’ora di possedere. Altri titoli verranno sicuramente resi pubblici con il passare delle settimane e molte date saranno ufficializzate in maniera più precisa. È indubbio che sarà un 2022 all’insegna del divertimento, almeno dal punto di vista videoludico, tra novità e conferme, grandi attese e sorprese. Non resta dunque che fare il conto alla rovescia e arrivare a gennaio.




Farming Simulator 22, tutti pazzi per l’agricoltura

Farming Simulator 22 è l’ultimo capitolo della famosissima serie dedicata alla gestione di una azienda agricola in tutti i suoi aspetti. Con il nuovo capitolo, disponibile su PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S e Google Stadia, chiunque può mettersi alla prova e scoprire il meraviglioso quanto complesso mondo dell’agricoltura e del commercio. Con uno sforzo produttivo completamente interno alla software house (Giants Software), il titolo si presenta all’appello in forma smagliante e con una interessante rassegna di novità contenutistiche. Dopo esserci messi al volante di trattori, irroratrici e mietitrebbie su Xbox Series X per molte ore, siamo pronti a proporvi la nostra recensione di Farming Simulator 22 e il nostro giudizio è davvero positivo. In questa nuova incarnazione della saga, gli aspiranti agricoltori possono decidere di piantare radici in tre differenti località: Elmcreek, nel Midwest americano, Haut-Beyleron, nel sud della Francia, ed Erlengrat, nel cuore delle Alpi. Le tre mappe propongono una buona varietà ambientale, e risultano ben caratterizzate, con una particolare menzione positiva per lo scenario d’ispirazione francese, che tra stradine di campagna, piccoli paesini, ponti di pietra e mongolfiere che si levano all’orizzonte è sicuramente quello che ci ha colpito di più. Dopo aver deciso l’aspetto del proprio avatar a partire da alcuni modelli predefiniti, è tempo di iniziare a lavorare. A seconda del proprio grado di esperienza con la saga gestionale, è possibile optare per tre differenti livelli di difficoltà. A seconda della scelta, come già accennato, ci si troverà ad iniziare l’avventura con già una buona dotazione di terreni e macchinari (oltre che con un corposo gruzzolo da parte) oppure a dover cominciare sostanzialmente da zero la propria attività. Inutile dire che per coloro che si avvicinano a Farming Simulator per la prima volta è caldamente consigliato di intraprendere la via più semplice, che consente di sperimentare con maggiore libertà la proposta contenutistica del gioco. In piena continuità con la storia della serie, Farming Simulator 22 non include alcun tipo di comparto narrativo, ma lascia invece completa libertà al giocatore su ogni fronte dell’esperienza. Spaziando tra agricoltura, allevamento e silvicoltura, i giocatori possono cimentarsi in una rosa di attività davvero molto ampia. Si vuole diventare maestri dell’appalto e ampliare progressivamente il proprio parco macchine per servire i colleghi contadini della regione? Si preferisce diventare magnati della produzione dei cereali, concentrarsi sull’allevamento di equini o specializzarsi nella crescita di aree boschive per la produzione di legname? Ognuna di queste opzioni, e infinite altre, è assolutamente possibile. Se da una parte una tale libertà potrebbe a primo acchito lasciare un po’spaesati, possiamo garantire che invece è proprio quest’ultima a rappresentare uno dei principali punti di forza dell’esperienza proposta da Farming Simulator 22. Dopo le prime ore di gioco, quando le risorse inizieranno progressivamente ad aumentare, ci si trova senza rendersene conto a riflettere su quali passi intraprendere nelle giornate di lavoro che attendono il proprio alter ego virtuale, e vi assicuriamo che non mancheranno mai le cose da fare.

Una nota dolente sta nella mancanza di tutorial di gioco effettivi (lo start “tutorial” consiste in pochissimi passaggi, molto criptici, ed in una dotazione iniziale di attrezzi, soldi e campi), solo marginalmente coperta da una guida testuale precisa ma troppo sintetica. Imparare a giocare a Farming Simulator 22 può essere frustrante, soprattutto con un approccio offline e scevro da video-tutorial ed affini. Certo, una volta capite le meccaniche di guida, di utilizzo degli attrezzi e le diverse fasi di crescita dei raccolti, il risultato è garantito, ma arrivarci può essere duro. Soprattutto perché il gioco si prende il suo tempo: nonostante sia possibile velocizzare lo scorrere dei giorni allo stesso modo è impossibile velocizzare il lavoro. In poche parole, mentre il tempo scorre alla sua velocità massima, accelerando il ciclo giorno-notte, l’efficienza lavorativa di chi gioca sarà sempre la stessa, così come quella degli aiutanti. Non potrebbe essere diversamente, vista la natura simulativa dell’utilizzo dei diversi strumenti a disposizione, ma resta un problema non indifferente nel momento in cui si devono gestire campi di grosse dimensioni. Questa lentezza intrinseca trasforma il processo “tenta e sbaglia” in una piccola agonia, che consigliamo di sopportare nelle prime fasi di apprendimento, al fine di poter godere di un videogame comunque di grande pregio. Insomma, all’inizio si deve un po’ tribolare, ma chi saprà aspettare potrà godere di un titolo assolutamente in grado di dare soddisfazioni enormi. Ma che cosa porta dunque di nuovo Farming Simulator 22? In verità molte cose. Tra queste ultime spicca la canonizzazione di un vero e proprio calendario stagionale in-game. Originariamente introdotto dalla community con Mod dedicate, la feature è ora stata prevista dalla stessa Giants Software. Coerentemente con l’alternarsi di primavera, estate, autunno e inverno, i campi possono accogliere solamente alcune tipologie di raccolto, mentre le mappe di gioco si tingeranno di neve o dei colori dei fiori di campo. Una piacevole aggiunta che aggiunge spessore al gameplay, senza tuttavia creare vincoli eccessivi. I giocatori possono infatti modificare a piacimento la durata di ogni stagione, così da vivere Farming Simulator 22 con il ritmo che preferiscono. Un introduzione dunque interessante, che trova un buon accompagnamento nelle nuove opzioni di gestione dell’intera filiera produttiva. Quindi, con Farming Simulator 22, gli agricoltori virtuali possono decidere di vendere sul mercato i propri prodotti della terra, ma questa non è l’unica opzione possibile. Accumulando abbastanza terreni e risparmi, sarà infatti possibile ampliare le proprie attività, lavorando le materie prime e commerciando direttamente i prodotti finiti. Un esempio? Se si coltivano campi di vite e si dispone di un enorme carico d’uva matura, ora si può decidere di venderla semplicemente al miglior offerente, oppure di trasformarla in vino. Questa dinamica, pur non rivoluzionando l’esperienza, offre un interessante dinamismo all’economia in-game, oltre che un gradito ampliamento delle attività disponibili nel gioco. E proprio a tale proposito, il titolo è ricco di nuove colture. Ecco dunque entrare in gioco quindi le già citate viti, novità assoluta per la serie insieme agli ulivi. Sul fronte dell’allevamento, si possono invece citare l’interessante scelta di introdurre la pratica dell’apicoltura, che va ad affiancarsi ai tradizionali pascoli dedicati a cavalli, pecore, mucche e maiali. Le nuove colture si accompagnano immancabilmente a macchinari specifici, come i colossali veicoli necessari per la vendemmia, per un parco macchine davvero impressionante, nel quale ogni strumento agricolo è replicato sin nei minimi particolari. A cavallo tra novità e tradizione, Farming Simulator 22 introduce dunque una interessante selezione di aggiunte, che ogni giocatore può decidere di sfruttare liberamente. Anche in questo capitolo, permane infatti la possibilità di personalizzare ampiamente l’esperienza, includendo od escludendo singoli aspetti del gameplay del simulatore agreste. E a proposito di personalizzazione, segnaliamo che la politica di Giants Software nei confronti delle Mod non è assolutamente cambiata: c’è dunque da aspettarsi la consueta abbondanza di contenuti prodotti dalla community, anche su console.

La scelta degli sviluppatori di Farming Simulator 22, con un passo avanti richiesto a gran voce da tempo, è quella di lasciar divertire il giocatore con le diverse attività simulative garantendo la possibilità di gestire i numerosi campi acquistabili in maniera più gestionale. Questo macro-management è garantito dalla possibilità di teletrasportarsi all’interno dei punti di riferimento e di ogni veicolo posseduto, al fine di controllare lo stato di lavoro di quanto affidato agli aiutanti. Questi ultimi sono dei contadini a contratto, che lavoreranno per un corrispettivo orario con ogni tipo di compito da svolgere. Un concetto non banale: fino all’edizione 21 essi si limitavano ad utilizzare i macchinari indicati dal giocatore. Oggi invece è possibile accedere al pannello di controllo dedicato, creare delle task di vario genere (guida, trasporto, lavoro) e seguire su mappa in tempo reale il loro operato. Una scelta necessaria per far sopravvivere il brand ma ancora non sufficiente per portarlo a quei livelli gestionali necessari soprattutto dal mid/end-game. La IA ancora non brilla per autonomia, comportando blocchi continui nelle opere e nei trasporti, mentre l’aspetto economico di acquisto/vendita dei prodotti è ancora fin troppo rudimentale. Farming Simulator 22 segue un percorso prevedibile, voluto, ma timido rispetto alle potenzialità della saga. A questo si aggiunge un comparto tecnico che continua a fare semplicemente il suo lavoro e che non stupisce al cento per cento, eccellendo solo nella ricostruzione dei macchinari, fedele sia per gli esterni che per gli interni. Questa fedeltà si interrompe però nel momento di ammirare la “bellezza” della natura che circonda le proprietà, che migliora di anno in anno come rifinitura delle textures ma che rimane ancorata ad un’impalcatura visiva ormai piuttosto vecchiotta. Neanche le luci risultano migliorate in maniera particolare, con uno sbalzo tra giorno e notte mitigato da albe e tramonti davvero poco ispirati. Tirando le somme, non esitiamo nell’affermare che Farming Simulator 22 rappresenta al momento il capitolo più completo della serie. Per coloro che già hanno avuto modo di apprezzare il duro lavoro richiesto dai campi di Giants Software, dunque, è probabile che questa nuova incarnazione rappresenti un’ottima occasione per fare ritorno in fattoria. Trovandosi immediatamente a casa, i veterani della saga potranno rapidamente apprezzare le novità contenutistiche, senza troppe incertezze. Lo stesso non si può dire però dei novizi. La mole di veicoli, dinamiche e possibilità è infatti tale da avere un impatto inizialmente frustrante sui nuovi giocatori, e l’assenza di un tutorial dettagliato potrebbe scoraggiare i più. Intendiamoci, Farming Simulator 22 è un prodotto di buona fattura, come sempre è stato dal 2008 a questa parte e quest’anno la strada sembra solcare finalmente quel percorso, invocato da tempo, più gestionale e approfondito, almeno per quel che concerne le meccaniche gestionali e finanziarie. Il salto in avanti degli aiutanti è notevole, ma ancora troppo timido per costituire il cambio di passo necessario al brand per spiccare il volo, soprattutto alla luce del prezzo di acquisto non più irrisorio. In ogni caso, Farming Simulator 22 è un prodotto che diverte, complesso e appagante. Sicuramente piacerà di più agli appassionati del genere, ma con un po’ di pazienza chiunque può diventare un vero e proprio magnate dell’agricoltura.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro:8

Gameplay: 8,5

Longevità: 9

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise




Sicurezza online, Italia terza al mondo fra le nazioni più colpite dai cybercriminali

Il nostro Paese si conferma ancora tra le nazioni più colpite dai cybercriminali: a ottobre è terza al mondo per numero di ransomware e quarta per numero di malware. I ransomware mirati nel 2021 hanno colpito soprattutto il settore governativo e quello industriale, che insieme hanno rappresentato quasi il 50% dei casi rilevati dal servizio, altri bersagli preferenziali sono stati il settore IT e le istituzioni finanziarie. I dati sono raccolti nelle ricerche di due diverse società di sicurezza, Kaspersky e Trend Micro Research, e danno la fotografia del nostro Paese sempre più nel mirino della criminalità informatica. In generale, secondo Trend Micro Research, ad ottobre il numero totale di ransomware intercettati in tutto il mondo è stato di 1.297.400. Gli Stati Uniti sono il Paese maggiormente colpito, con il 23,4% di attacchi, a seguire Francia (7,5%), Italia (5%), Belgio (4,5%) e Brasile (3,8%). “Abbiamo iniziato a parlare dei cosiddetti Ransomware 2.0 nel 2020, e quello che abbiamo visto nel 2021 è stato lo sviluppo di una nuova era di questo tipo di malware – ha commentato Vladimir Kuskov, Head of Threat Exploration di Kaspersky – Gli operatori di ransomware non stanno solo crittografando i dati; li stanno anche rubando da obiettivi critici su larga scala e stanno minacciando di divulgare queste informazioni nel caso in cui le vittime si rifiutino di pagare. Questa tipologia di minaccia sarà molto popolare anche per il prossimo anno”. Sempre per quanto riguarda la sicurezza, arriva un’etichetta di qualità, europea, che attesta la sicurezza informatica delle imprese del settore delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict), che offrono servizi di cybersecurity. Tale certificazione viene erogata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) attraverso l’Istituto di informatica e telematica (Cnr-Iit) del Cnr di Pisa, insieme al Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini) e il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (Cnit). Il servizio, già attivo, si rivolge alle aziende che hanno la sede legale e il loro mercato principale sul territorio europeo e in Gran Bretagna. Il bollino di garanzia è un sostegno ai player europei del settore ma anche, osserva Paolo Prinetto, direttore del laboratorio nazionale di cybersecurity, “uno strumento perr rafforzare i confini cibernetici europei per offrire alle nostre aziende l’opportunità di riconoscersi, misurarsi e offrire i propri servizi sul mercato comunitario, superando una logica di barriere nazionali e lavorando in sinergia per costruire un ‘sistema Europa’ più robusto ed efficace.

F.P.L.




Asterix & Obelix Slap Them All, il ritorno dei Galli in 2 dimensioni

Asterix e Obelix, per chi non lo sapesse, sono due noti personaggi della serie a fumetti Asterix, creata in Francia nel 1959 dal duo formato da René Goscinny (testi) e Albert Uderzo (disegni) e che vide la pubblicazione in Italia nel 1968 grazie all’editore Mondadori. Fu da subito un grande successo vista la simpatia dei protagonisti e le trame ben fatte che ci portavano al 50 a.C. quando i romani avevano annientato e occupato militarmente la Gallia ad esclusione però di un piccolo villaggio dell’Armorica che resisteva ad ogni attacco. Dal fumetto ai videogiochi il salto è stato semplice ed immediato ed il primo gioco è comparso nel 1983 per Atari 2600 con il titolo omonimo Asterix a cui seguono la bellezza di ventidue titoli incluso quest’ultimo Asterix & Obelix: Slap them All sviluppato dalla software house Mr. Nutz Studio e che andiamo a recensire nelle prossime righe. Il titolo inizia come ogni fumetto, film e videogame fino ad oggi uscito: nella Gallia del 50 a.C. l’unico fazzoletto di terra che resiste alle legioni romane è un piccolo villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli di cui fanno parte gli inseparabili Asterix e Obelix. Tra una battuta di caccia al cinghiale e l’occasionale zuffa con le guarnigioni limitrofe, i nostri due protagonisti dovranno affrontare diverse avventure in giro per l’Europa. Storicamente i videogiochi di Asterix non hanno mai avuto bisogno di chissà quali trame, e questo Asterix & Obelix Slap Them All non fa eccezione. La differenza con il passato è che adesso anche gli sviluppatori ne sono consapevoli. Il gioco si divide in sei atti, ciascuno dei quali è dipanato in sottocapitoli da completare intervallati da schermate fisse con dialoghi e illustrazioni. Tutti gli atti (ad eccezione dell’ultimo) sono adattamenti diretti di un albo classico della serie, e vi riprendono situazioni, personaggi e dialoghi. Un’idea davvero simpatica questa, sia per chi si è cresciuto con le opere di Goscinny e Uderzo, ma sia per i giocatori più giovani che possono conoscere storie e personaggi che hanno fatto la storia. Asterix & Obelix Slap Them All è un videogioco che strizza l’occhio al vintage, infatti è un videogame a scorrimento laterale, in cui da soli o in compagnia ci si dovrà fare strada attraverso nutriti gruppi di nemici. A disposizione dei due Galli vi è un moveset variegato in maniera dignitosa, dove alla classica combo fatta con il l’attacco principale vanno alternate le mosse speciali. Queste ultime consumano energia (rappresentata da piccoli fulmini sopra la barra della salute) ma permettono di guadagnare vantaggi tattici, quali la possibilità di spezzare la guardia dei nemici, respingerli o stordirli. L’energia si potrà poi ricaricare con gli attacchi normali. A fare da contorno ai ceffoni intervengono sia il tasto per afferrare che per effettuare alcune manovre evasive: premendo due volte una direzione si farà eseguire al personaggio uno scatto in avanti che stordirà tutti i nemici con cui verrà in contatto. Più che la parata (con il dorsale destro) è proprio questo scatto che alla prova del gameplay si dimostra irrinunciabile, in quanto offre il doppio vantaggio sia di piazzare alcuni colpi su nemici difficili che di tagliare in due lo schermo e liberarsi da situazioni potenzialmente letali. Necessario aggiungere che se si gioca da soli con il pulsante dorsale sinistro si può cambiare personaggio, però se l’energia di uno solo dei due arriva a zero la partita termina inevitabilmente e bisognerà ricominciare il sottocapitolo che si stava giocando.

I due protagonisti di base condividono lo stesso moveset: al di là delle ovvietà (Asterix è relativamente più debole ma molto veloce, Obelix è resistente ma molto goffo e lento) a differenziarli sono le mosse speciali e il sistema di prese: ad esempio Asterix può prodursi in una trottola che funge da alternativa allo stordimento. Le prese invece sono utilizzabili quando un nemico è in fase di stordimento grave, indicata dalle classiche stelline intorno alla testa. In quel caso Asterix prenderà il nemico e lo farà roteare proprio come nel fumetto, mentre con Obelix si potrà scegliere se schiaffeggiarlo o tirarlo stile bowling dall’altro lato dello schermo. Naturalmente alcuni nemici non saranno afferrabili, soprattutto i boss. Per questi ultimi il gioco li introduce con una schermata a parte, simili ai caricamenti di un picchiaduro o alla locandina di un incontro di pugilato; nonostante la presenza di nemici minori come disturbatori, nessuno di loro rappresenta una sfida insormontabile. Cosa sensata in quanto il titolo è ovviamente diretto a un pubblico giovanissimo o a chi vuole rivivere i titoli con cui si è cresciuto a cavallo fra gli anni 80 e 90. A livello strettamente estetico il risultato è semplicemente eccellente: il gioco sembra prendere vita direttamente dalle tavole di Uderzo, con colori sgargianti, animazioni accuratissime e sfondi di pregiata fattura. Una cura e un amore che permettono di trovare spazio anche ad altre citazioni, che stavolta si rifanno al passato videoludico del marchio: lo stesso titolo Asterix & Obelix Slap Them All è un’evidente citazione sia ad Asterix & Obelix Bash Them All, uscito su Game Boy Advance nel 2002 che al celeberrimo Asterix & Obelix, pubblicato su Super Nintendo a inizio anni Novanta. La sensazione di trovarsi a sfogliare un fumetto della serie è amplificata da tutti gli elementi grafici di contorno, dai denti che saltano durante le risse alle immancabili onomatopee per i colpi andati a segno. Il tutto poi mantiene una fluidità assoluta: tecnicamente parliamo di un lavoro davvero senza difetti, che esalta nella quantità di elementi che è in grado di muovere a schermo. Completano il pacchetto una cura squisita nelle illustrazioni e un’effettistica fedele e cartoonesca, contornata da musiche ben fatte anche se non numerose. Il gioco in sé dura circa sei ore, ma non è un difetto: considerando il genere, allungare fin troppo il brodo avrebbe portato soltanto a noia. Gli sviluppatori per evitare la ripetitività troppo marcata hanno inserito fra una storia e l’altra alcuni livelli in cui bisogna gareggiare contro l’atleta romano Cornodurus, inseguire i cinghiali o rompere oggetti come barili o macchine da guerra.

Come accennato poche righe sopra, il peggior difetto di Asterix & Obelix Slap Them All è la ripetitività, che comunque ricordiamo essere il tallone d’Achille di tutti i videogame di questo genere. Questo difetto viene purtroppo affiancato dalla mancata “crescita” dei personaggi e da alcune mosse che sono fin troppo sbilanciate, tanto che a difficoltà normale è possibile prevalere dall’inizio alla fine usando sempre le stesse tecniche. La ripetitività purtroppo ovviamente riguarda anche gli avversari che vengono riproposti quasi fin da subito nonostante ci siano alcune varianti, ma visto la tipologia di gioco in stile anni ‘90, questi difetti sono da mettere in conto. La politica del riciclo purtroppo però affligge anche l’altra grande componente di qualunque arcade a scorrimento, ovvero le boss fight. Troppe volte ci si ritroverà ad affrontare sempre gli stessi nemici, da centurioni (sia singoli che in coppia) al povero pirata Barbarossa, il cui assalto alla nave è inserito più volte come “intermezzo” tra un viaggio e l’altro. Il gioco infine pecca anche nella battaglia finale, che necessitava di un avversario memorabile e invece si limita a una semplice riproposizione di alcuni boss affrontati negli stage precedenti. Lo stesso ruolo del povero Giulio Cesare nel gioco è ai limiti del cameo, cosa che gli toglie quell’aura da onorabile nemico supremo che dovrebbe avere. Tirando le somme, possiamo dire che questo Asterix & Obelix Slap Them All è un graditissimo ritorno in stile videoludico dei personaggi creati da Goscinny e Uderzo. L’amore degli sviluppatori per il piccolo eroe di carta si è concretizzato in un videogioco graficamente squisito, appagante e pieno di citazioni ai fumetti originali e al suo passato videoludico, del quale si propone di essere erede. Ma a fronte dei pregi, il gioco pecca nel suo riciclo incessante di elementi, nemici e situazioni, nonché nella ripetitività intrinseca del suo genere, che viene purtroppo arginata solo in parte. Il capolavoro magari non è all’orizzonte, ma la buona strada ormai è imboccata e siamo sicuri che in un prossimo sequel i difetti sopra elencati saranno eliminati o quanto meno alleggeriti. Se avete vissuto gli anni 89/90 oppure volete far conoscere ai vostri figli i Galli che hanno caratterizzato la vostra infanzia, questo è il titolo giusto.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica:8

Sonoro: 8

Longevità: 7

Gameplay: 7,5

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




Le serie di videogiochi più longeve

Il mondo del videogaming, seppure sicuramente ancora molto giovane nel panorama dei media di intrattenimento, può vantare alcune pietre miliari che, per diversi motivi, ne punteggiano la storia. Si tratta spesso di giochi che, per una qualche particolarità, hanno avuto un impatto talmente forte su un genere videoludico da decretarne una vera e propria rivoluzione; allo stesso tempo, si tratta di giochi che il più delle volte inaugurano una serie di capitoli in grado di rinnovare la loro portata innovativa, riscuotendo un successo costante nell’arco di numerosi anni e forgiando così generazioni di videogiocatori.

È sicuramente questo il caso di Age of Empires, lo strategico in tempo reale a tema storico per eccellenza. Il primo capitolo della fortunata serie ha esordito nel 1997, in un periodo nel quale il mercato del videogaming era dominato dal genere RTS. La visuale isometrica tipica del genere infatti consentiva di realizzare giochi relativamente poco esigenti da un punto di vista tecnico, ma comunque con una grafica eccezionale per l’epoca. Ciò che ha distinto Age of Empires dai suoi numerosi concorrenti è stata l’enfasi sul tema storico: ogni capitolo infatti si concentrava su civiltà e tecnologie circoscritte a un periodo temporale, approfondendolo con notizie storiche. La serie conta oggi di quattro capitoli, l’ultimo dei quali uscito pochissime settimane fa e in grado di riportare in auge il genere RTS, oggi ormai di nicchia.

Altro esempio viene da Call of Duty, uno dei nomi più importanti fra gli shooter in prima persona. Il primo capitolo, uscito nel 2003, ha rappresentato un modo nuovo di intendere il genere FPS, calandolo in un contesto storico che, in quel periodo, era tendenzialmente meno esplorato a vantaggio di setting più fantasiosi. I primi capitoli, in particolare, hanno potuto emergere fra molti esponenti dello stesso genere grazie alla particolare cura della grafica e al taglio cinematografico delle missioni, pensate per esaltare l’immersione del giocatore. Dal 2003 la serie è andata avanti con cadenza pressoché annuale esplorando numerose variazioni e su diversi sistemi di gioco: nonostante il focus storico sia mano a mano diminuito, privando la serie di uno dei suoi punti di eccellenza, ancora oggi rimane un nome di spicco del genere, con l’ultimo capitolo uscito nelle scorse settimane che conferma i pregi della serie.

Impossibile non citare poi Pokémon, che nella sua veste di videogioco ha contribuito a far conoscere a molti il gioco di ruolo giapponese, o JRPG, fuori dal paese di origine. Nati da un passatempo molto diffuso in Giappone, quello di collezionare insetti, i primi giochi della serie uscirono per Game Boy nel 1996. Rispetto ad altri giochi del genere il target era molto più giovane, portando il franchise a rappresentare il maggior successo di sempre. Larga parte del merito va riconosciuta alla costante capacità di evolversi della serie, che l’ha portata ad approdare su tutte le console di punta Nintendo. Una capacità visibile anche all’interno del gioco, dove l’evoluzione ha determinato l’abbandono di alcune particolarità: ricadono in questo campo luoghi come la sala slot machine dove, esattamente come nelle piattaforme online, era possibile vincere premi che in questo caso erano attinenti al gioco, o come la poco intuitiva distinzione tra i tipi di danno e i tipi di difesa, rivoluzionata nel 2006. Oggi la serie conta 21 titoli principali, comprensivi di remake e progetti paralleli, più un numero altissimo di spin off: negli scorsi giorni è uscita la coppia di giochi remake di Pokémon Diamante e Perla, mentre per l’anno prossimo è previsto un progetto che si pone come prequel di questi ultimi.

Infine, merita senz’altro menzione la serie che ha rivoluzionato il genere delle avventure dinamiche: Tomb Raider. Il primo capitolo, uscito nel 1996, ha introdotto uno dei personaggi più importanti e famosi del mondo dei videogiochi: Lara Croft. L’archeologa avventuriera è stata infatti la chiave del successo per il titolo esponente di un genere che, all’epoca, era molto limitato dai livelli dell’hardware: la protagonista ha fin da subito incontrato i favori del pubblico, abituato a figure maschili per caratteristiche simili e positivamente sorpreso dall’impersonare, in maniera per l’epoca molto originale, un’eroina. La serie conta oggi 12 capitoli: gli ultimi tre, che si pongono come reboot del personaggio, sono usciti nel 2013, 2015 e 2018, venendo accolti con molto entusiasmo dopo un periodo di pausa legato anche al cambio di sviluppatore.




Grand Theft Auto: The Trilogy, scatta l’operazione nostalgia di Rockstar Games

Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition è finalmente realtà. Una fra le saghe più amate dai gamers di tutto il mondo vede finalmente tre dei suoi capitoli più importanti arrivare in versione rimasterizzata. Ma andiamo con ordine: pochi prodotti hanno segnato il mercato videoludico come la serie di Grand Theft Auto, capace di riscrivere la grammatica degli open world con i capitoli usciti su PlayStation 2, vere e proprie pietre miliari dei videogiochi. Il loro successo ha scavalcato i semplici confini della console Sony, arrivando su PC con migliaia di mod e nella cultura pop, consacrando Rockstar come una delle più grandi software house di sempre. Il successo di GTA ha poi raggiunto l’apice con l’ultimo episodio uscito, quel GTA V che ancora vende milioni di copie e detiene il record di incassi, spalmato su due generazioni di console, con un’ulteriore edizione per PS5 e Series X in uscita il prossimo anno. Il 2021 è invece il momento di un ritorno storico, a lungo atteso da tantissimi fan, quello della Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition composta da GTA III, Vice City e San Andreas. I tre giochi fanno parte di un unico universo narrativo, a cavallo tra gli anni ottanta e duemila, dove spesso personaggi e fatti si incrociano brillantemente permettendo quindi solamente al giocatore che ha vissuto tutte e tre le storie di avere un quadro completo dei fatti. In ognuno dei titoli i giocatori prensono il conrollo di un personaggio diverso, ciascuno con un suo scopo da perseguire mentre si fa strada nel sottobosco criminale di Liberty City, Vice City e San Andreas, incontrando via via personaggi sempre più grotteschi e machiavellici. Ogni capitolo di GTA introduce novità nel gameplay e nella struttura, mostrando chiaramente e a distanza ravvicinata il percorso artistico che Rockstar Games ha plasmato per diventare la software house che è oggi. Ed è per questo motivo che tutti i gamers desideravano che questa Definitive Edition portasse con sé tutta l’eredità che questa trilogia ha rappresentato al massimo della sua espressione visiva ad un pubblico nuovo, o chi magari semplicemente è affamato di ri-giocare a un GTA diverso dalle ultime incarnazioni del brand. Quando il titolo venne annunciato al mondo, Rockstar Games aveva dichiarato che Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition avrebbe migliorato la resa grafica, con nuove texture in alta definizione, nuovi riflessi e un sistema d’illuminazione completamente rinnovato, effetti meteorologici rivisti, con miglioramenti alla vegetazione e ai vari biomi, aumentando infine la profondità visiva. La buona notizia è che effettivamente tutte queste novità ci sono, quella cattiva è che spesso non funzionano come dovrebbero. Ad esempio, la pioggia che si abbatte sulle strade di GTA III è molto bella da vedere, ma è talmente realistica con le sue nubi cupe e la fitta pioggia, da compromettere negativamente l’esperienza di gioco. La palette di colori scura con cui è modellata Liberty City rende la vista durante questi acquazzoni difficile, quasi impossibile di notte, mentre nella soleggiata Vice City, grazie ai suoi colori accesi, questo problema si presenta fortunatamente in maniera minore. Inoltre questo effetto meteorologico contrasta con la nuova resa del mare, portando a fastidiosi glitch grafici. Per quanto riguarda il lavoro svolto sui riflessi, il lavoro svolto è davvero impressionante, con i grattacieli delle metropoli che risplendono di vita nuova, regalando spesso e volentieri scorci davvero magnifici. Nuovi effetti grafici rendono la devastazione che il giocatore può scatenare molto più bella da vedere, con esplosioni e fiamme ricche di luce e dettagli. Per quanto riguarda la vegetazione, in tutti e tre i giochi è stato realizzato un lavoro di fino, dando ai prati e ai parchi un look inedito e a volte di grande pregio. L’aumento di dettaglio delle texture di tutte e tre le location, poi, ha fatto davvero bene a tutte e tre le produzioni, soprattutto Vice City e Las Venturas, le cui strade strabordano di neon colorati e insegne luminose, regalano un colpo d’occhio inedito per chi ha già esplorato queste città decenni fa. Peccato che nelle aree meno illuminate della mappa, gli ambienti risultino a volte piuttosto scuri, creando contrasti tra i vari quartieri di cui le città si compongono.

In generale, quindi, la resa grafica degli ambienti quindi è decisamente migliorata, anche se tra alti e bassi, il tutto però viene purtroppo penalizzato da un terribile effetto pop-up ereditato dalle versioni originali dei titoli che ormai si portano diversi anni sulle spalle. Vedere veicoli materializzarsi lungo la strada, ad una distanza di appena 10-15 metri, non è quello che ci si aspetterebbe da un remaster di questa portata. Lo stesso accade con cartelloni e molti altri elementi dello scenario, portando i giocatori in più di un’occasione a scontrarsi con muri invisibili prima di veder apparire l’oggetto di turno davanti ai propri occhi. Vent’anni fa era l’unico modo per far girare questi giochi sull’hardware dell’epoca, ma osservare tutto questo al giorno d’oggi, non può che lasciare l’amaro in bocca. Anche le texture e i modelli poligonali dei grattacieli in lontananza soffrono del medesimo problema, risultando visibili ad una definizione talmente bassa da far sorridere. Sempre sul versante grafico, i modelli poligonali dei personaggi e la struttura della mappa di San Andreas purtroppo non fa gridare al miracolo. Quando la trilogia è stata annunciata, fu reso noto l’intento di mantenere quel look cartoon che caratterizza tutti e tre i giochi. Il problema è che la migliore definizione dei personaggi ha portato a risultati grotteschi e spesso ridicoli. Su GTA III i personaggi sono veramente spogli, con animazioni facciali datate che li fanno sembrare dei buffi personaggi di pezza. Sarebbe bastato sistemare e aggiornare almeno i volti dei personaggi maggiori, per donare alle cut-scene una piacevolezza inedita. I personaggi di GTA San Andreas invece, che erano più definiti anche nella versione 2004, risultano semplicemente ridicoli a causa dei miglioramenti grafici, con strani glitch nelle animazioni e riflessi innaturali sulla pelle. Le mani del protagonista CJ, inoltre, per qualche motivo, sono sproporzionate rispetto al corpo. Discorso diverso per il capitolo centrale di questa trilogia, dove i personaggi di GTA Vice City, essendo un’evoluzione di quelli di GTA III senza arrivare ai dettagli presenti in San Andreas, risultano essere quelli più naturali e meglio riusciti con tutte le migliorie grafiche applicate. Terminiamo l’analisi grafica parlando della mappa di San Andreas, che nonostante abbia giovato indubbiamente dei miglioramenti, presenta un problema alquanto insolito. Nella versione originale del 2004 il mondo di gioco era avvolto da una specie di nebbia, utilizzata per motivi tecnici al fine di celare elementi dello scenario troppo lontani, evitando di stressare troppo gli hardware dell’epoca. La nebbia inoltre donava un senso di scoperta ed esplorazione. In questa remaster della nebbia non c’è traccia, rendendo di fatto tutta la mappa visibile da ogni punto, specialmente quando ci si trova nelle zone più elevate. Questo purtroppo è un problema in quanto comporta la terribile scoperta che la mappa di GTA San Andreas non era stata pensata e progettata all’epoca per essere vista per intero. Proprio per tale ragione la visione del mondo di gioco risulta poco appagante nei confronti di un level design pensato per ingannare il giocatore sulla struttura e ampiezza della zona di gioco. Fortunatamente quanto vi abbiamo raccontato non compromette in alcun modo il gameplay, ma appena si avrà l’opportunità di sorvolare la mappa con un aeroplano, l’illusione di trovarsi a vivere l’avventura in un immensa area degli Stati Uniti verrà rimpiazzata dalla consapevolezza di trovarsi di fronte a una mappa davvero bruttina da vedere.

Per quello che concerne il sistema di controllo, che stando alle dichiarazioni effettuate in sede di annuncio avrebbe dovuto introdurre diverse soluzioni prese da GTA V, la resa finale non rispecchia quanto detto. Il layout dei comandi è lo stesso del capitolo più recente della saga, sia per la guida dei veicoli che per il controllo del personaggio, con l’introduzione della ruota di selezione per l’armamentario oltre che delle stazioni radio. Inoltre sono stati aggiunti due sistemi di puntamento che si affiancano a quello classico, come la mira assistita e quella manuale. Le novità del sistema di controllo però terminano qui, quindi se si sperava di poter prendere il controllo dei personaggi della GTA Trilogy alla stessa maniera di GTA V, magari sfruttando le coperture e altre soluzioni più moderne, si rimarrà delusi. A far storcere ancora di più la bocca c’è poi il fatto che in GTA III e GTA Vice City il nuovo sistema di mira funziona molto male. Il motivo risiede in una bassa precisione delle armi e un hitbox disastroso, che rendono le sparatorie piuttosto macchinose. Il nostro consiglio è quello di usare la mira assistita o classica, ignorando del tutto quella manuale. C’è un altro problema, però, che risiede nel sistema di mira delle varie armi. Con le armi leggere ci si può tranquillamente muovere mentre si fa fuoco, mentre con quelle più pesanti come fucili a pompa e Mitra d’assalto, si rimane inchiodati a terra, impossibilitati quindi a muoversi durante la fase di mira. Da sottolineare inoltre che su GTA III non ci si può nemmeno chinare o abbassare in alcun modo. Il discorso cambia di molto con San Andreas, che già nella versione originale aveva introdotto una mira e un hitbox più curato, con la possibilità di chinarsi e muoversi senza problemi. Funzionano e risultano delle gradite aggiunte le novità introdotte per migliorare l’esperienza globale di gioco. La mini-mappa ora segna con il GPS la strada migliore per raggiungere la destinazione, utile specialmente in aree più grandi come quella di San Andreas, con la possibilità di aggiungere punti di navigazione personalizzati. Sono stati poi introdotti il riavvio immediato di una missione fallita, e i checkpoint lungo le missioni di GTA San Andreas, rendendo l’esperienza di gioco molto più piacevole. Concludiamo segnalando l’aggiunta di una tabella sfide che sblocca riconoscimenti nel Social Club di Rockstar. Per quanto riguarda il comparto tecnico, il titolo gira a 1080p sulle console old gen ed a 4k sulle nuove console di fascia alta. Detto ciò, possiamo dire che questa Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition, nonostante i suoi troppi limiti è sempre piacevole da giocare. Di sicuro non è la Remaster che speravamo di avere tra le mani, ma nonostante ciò si tratta comunque di classici immortali che sanno ancora divertire e talvolta persino stupire. Se non li avete mai giocati, il nostro consiglio è di aspettare qualche aggiornamento correttivo combinato con un calo di prezzo; i nostalgici, troveranno invece la conferma delle ottime qualità dei tre titoli. Al di là di questioni tecniche, frame-rate e glitch grafici, questa Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition sa ancora divertire ed emozionare, sintomo questo che quando un titolo è un grande titolo, esso è destinato a rimanere comunque nella storia.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7
Sonoro: 7
Gameplay: 7
Longevità: 9

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise




Il Black Friday arriva sul Microsoft Store: sconti fino al 50% su Xbox, Surface e Office

In occasione del Black Friday, il Microsoft Store annuncia una serie di offerte imperdibili per gli amanti dello shopping, della tecnologia e per tutti coloro che non vogliono farsi trovare impreparati con i regali di Natale! Da oggi e fino al 28 novembre, saranno disponibili sul Microsoft Store sconti fino al 50% sui prodotti Xbox, Surface e per la prima volta anche su Office. Per chi ha intenzione di sostituire il proprio PC approfittando dei ribassi del Black Friday, lo store di Microsoft propone una serie di offerte adatte davvero a tutti. Per chi è orientato a un prodotto versatile e potente ed è alla ricerca di un 2-in-1 adatto a ogni esigenza, con un’autonomia che consente di utilizzare il dispositivo per l’intera giornata lavorativa, il Microsoft Store propone l’offerta Black Friday Surface Pro 7+, con uno sconto del 29%. L’offerta comprende Surface Pro 7+ con configurazione Intel Core i5 da 128GB e sconti sulla Type Cover nera. Fino a 500€ di sconto sulla gamma Surface Pro 7, incluse le configurazioni Intel Core i7, in offerta a partire da soli 669€ invece di 919€. Disponibile nei colori platino o nero, Surface Pro 7 è il dispositivo ultraleggero dotato di un processore Intel Core di serie laptop, una batteria di lunga durata e webcam HD. Per distinguersi nelle videocall, Surface Laptop 4 è l’alleato perfetto grazie alla videocamera in HD e microfoni Studio ed è in promozione a partire da soli 799€ invece di 959€. Nell’offerta sono incluse le configurazioni Intel Core i7 da 13.5 o 15 pollici, nei colori platino o nero. Surface Laptop 4 offre l’equilibrio perfetto tra velocità, design elegante, sound avvolgente e un’autonomia implementata. Per svolgere agilmente le attività quotidiane, Surface Go 2 è in offerta a partire da soli 299€ invece di 469€, con sconti fino al 37% sull’intera gamma. Surface Go 2 offre una perfetta portabilità, con touchscreen da 10,5 pollici, una risoluzione superiore e una batteria espressamente progettata per seguire le giornate di tutta la famiglia. Fino al 27% di sconto su Surface Laptop Go, il modello più leggero della famiglia Surface, con un rapporto qualità prezzo eccezionale. Il design elegante e la batteria a lunga durata lo rendono ideale per lo studio, ma anche per la vita di tutti i giorni. Il Surface più potente di sempre, Surface Book 3, è in offerta in occasione del Black Friday, con ribassi fino a 690€ sulle configurazioni Intel Core i7. Surface Book 3 unisce velocità, grafica e gioco immersivo alla versatilità di un laptop, di un tablet e di uno studio portatile. Disponibile nelle versioni da 13,5″ o 15″, entrambe dotate di touchscreen ad alta risoluzione. Ma non finisce qui, il Microsoft Store propone ulteriori offerte dedicate ai possessori di un computer: fino al 30% di sconto sugli accessori per PC, quali mouse, tastiere, audio e number pad. Per la prima volta, il Microsoft Store include offerte anche per Office, con ben 50€ di sconto sul pacchetto Office Home & Student 2021. Tutti i dettagli sono disponibili alla pagina dedicata. E, per gli amanti del gaming, di seguito ulteriori offerte firmate Xbox: nuovo pacchetto Xbox Series S Fortnite & Rocket League: nuovo pacchetto Xbox Series S con i giochi digitali Fortnite e Rocket League. Fino al 50% di sconto sui Giochi Digitali Xbox, tra cui Far Cry 6, Forza Horizon 4 e Black 4 Blood. I primi 3 mesi di Game Pass per PC a solo 1€, per divertirsi con gli amici giocando con oltre 100 giochi per PC di alta qualità, come i nuovissimi Forza Horizon 5 e Age of Empires 4. Fino al 70% di sconto su una selezione di Accessori Xbox. Infine, il Microsoft Store offre 90 giorni di assistenza tecnica gratuita su Surface, consegne incluse e resi gratuiti fino al 31 gennaio 2022 su tutti i prodotti. Ma non è tutto: tramite il programma Microsoft Rewards è possibile raccogliere punti da utilizzare per ricevere fantastici premi.

F.P.L.




Skyrim Anniversary Edition, la versione definitiva del gdr capolavoro di Bethesda

The Elder Scrolls V: Skyrim continua a stupire e nonostante i suoi 10 anni di età, è da poco disponibile sugli store online di Xbox e PlayStation la ricca Anniversary Edition, ottenibile anche sotto forma di aggiornamento per chi già possiede il gioco. In termini di contenuti, Skyrim Anniversary Edition racchiude al suo interno l’esperienza definitiva di The Elder Scrolls V, a partire dai 500 elementi ereditati dal Creation Club che lo rendono ancora oggi un prodotto da scoprire. In aggiunta a tutti gli aspetti già previsti dalla Special Edition, come i DLC e il supporto alle mod su console, la nuova versione celebrativa offre anche alcuni extra totalmente gratuiti e già implementati, ossia: grafica di nuova generazione su PS5 e Xbox Series X/S con tempi di caricamento ridotti, modalità Sopravvivenza, meccanica della pesca e una speciale mod chiamata Santi e Seduttori. Per quanto riguarda la modalità sopravvivenza, non i giocatori si sono lasciati alle spalle le caverne sotto Helgen, affacciandosi così al mondo aperto di Skyrim, il gioco li sottoporrà a una scelta ben precisa. La modalità Sopravvivenza, attivabile in qualsiasi momento dal menu delle impostazioni, rende l’avventura ancora più verosimile costringendo chi sta dinanzi lo schermo a sottostare a determinate regole. Dal doversi nutrire al riposare regolarmente, passando per l’eventuale cura di malattie destinate a peggiorare, questa novità farà felici sia i giocatori più abili sia chi ricerca un senso di maggiore immersività. Per quanto riguarda la pesca, a patto di avere con sé tutto il necessario per catturare pesci, non esiste specchio d’acqua in tutta le Terra dei Padri che non può essere depredato dei propri abitanti. Tale funzionalità si rende utile a procurarsi cibo nel momento del bisogno, specialmente quando si sceglie di giocare in “sopravvivenza”. Questa meccanica ruota attorno alla pescheria di Riften che si trova vicino al molo dell’omonima città. Interagire con gli NPC che si trovano al suo interno permetterà ai giocatori di seguire questa nuova vocazione, completando varie missioni inedite relative alla pesca.

La Mod “Santi e Seduttori”, che condivide il nome di un libro apparso nell’ultima espansione di Oblivion, incorpora un gran numero di missioni secondarie che gravitano attorno a una quest-line principale. Per intraprendere l’epico viaggio, tuttavia, sarà necessario prima localizzare il khajiiti Ri’saad. Membro di una carovana itinerante, questo NPC tende ad accamparsi vicino ai cancelli delle maggiori città (come Whiterun e Markarth) e può essere spinto a mostrarsi abusando del viaggio rapido. In Skyrim Anniversary Edition sono inoltre inclusi tutti i contenuti del Creation Club, di cui fanno parte 74 MOD, 48 delle quali già disponibili ed altre in arrivo a breve. Questo si traduce in missioni inedite, armi e armature dal design del tutto nuove, dungeon aggiuntivi da esplorare, case da abitare e in cui costruire la propria famiglia virtuale come Dragonborn, e molto altro. La nuova edizione di Skyrim propone performance generali migliorate, sebbene il miglioramento rispetto alla versione Special Edition – già disponibile per il download senza costi aggiuntivi per gli abbonati a Xbox Game Pass – non sia tale da far urlare al miracolo. Ma ricordiamolo, per essere un titolo uscito ben 10 anni fa, questo piccolo capolavoro riesce ancora a competere con le più recenti produzioni. Proprio a sostegno di questa tesi il gioco offre Texture ulteriormente migliorate, specialmente per quanto riguarda i volti dei personaggi principali (incluso ovviamente il protagonista) con ombre visibilmente più marcate e visi in generale più definiti. I tempi di caricamento, già enormemente ridotti nella versione Xbox Series X della Special Edition, risultano effettivamente ridotti anche se di poco, e l’ulteriore lavoro di rifinitura sulle texture si apprezza comunque anche sulla vegetazione e gli effetti di nebbia e foschia, impreziositi dalla ormai ben nota illuminazione volumetrica aggiunta con Skyrim: Special Edition. Tirando le somme, se non avete mai avuto il piacere di avventurarvi nel vasto mondo di The Elder Scrolls V oppure avete giocato alla versione originale del titolo, questo è il momento giusto per farlo in quanto le terre di Skyrim non sono mai state così belle, vive, piene di posti da scoprire e di cose da fare come oggi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Sonoro: 9,5
Gameplay: 9,5
Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise




Lenovo lancia in Italia i nuovi portatili Yoga e Chromebook

Lenovo aggiorna in maniera imponente il suo catalogo di portatili in Italia. La compagnia, primo produttore di computer al mondo (sia fissi sia portatili), ha svelato i nuovi modelli di Yoga, Chromebook e IdeaPad. Nella prima parte del 2021, Lenovo ha visto crescere di quasi il 15%, anno su anno, il suo monte di spedizioni, arrivando a circa il 23,9% della fetta totale di mercato, davanti ad HP e Dell. La gamma Yoga si amplia con lo Slim 7i Pro, che gira con processori Intel di undicesima generazione, scheda grafica integrata Intel Iris Xe o dedicata Nvidia GeForce MX450, a seconda del modello scelto, e soprattutto la possibilità di avere uno schermo Oled ad alta definizione. L’alternativa è un LCD da 14 pollici, che può comunque arrivare ad una risoluzione di oltre 2K e frequenza di aggiornamento da 90Hz (da 1.299 euro). Al suo fianco anche una versione di Yoga Slim 7 Pro con processore AMD Ryzen 7 5800H, con scheda grafica integrata o GPU dedicata GeForce RTX 3050. Qui lo schermo è da 16 pollici, sempre touch, ma solo Qhd. Il cartellino parte da 1.279 euro. Nel reparto Chromebook, i portatili distinti per ospitare il sistema operativo di Google, Chrome OS, e un utilizzo strettamente dipendente dal web e dal cloud, presentati l’IdeaPad 5i e il Lenovo IdeaPad Flex 5i, entrambi da 499 euro. Quest’ultimo ha un pannello apribile a 360 gradi, per un utilizzo a mo’ di tablet. Per quel che riguarda gli IdeaPad “classici”, con Windows 11, Lenovo introduce per la prima volta, in questo segmento, un display in 16:10, quasi cinematografico. Stando a quanto dichiarato dall’azienda, il formato è pensato per migliorare il multitasking in Windows 11 e la visione di film. IdeaPad 5i Pro e IdeaPad 5 Pro si distinguono prettamente per la diagonale dello schermo, rispettivamente da 16 (999 euro) e 14 pollici (899 euro). Insomma, con il Natale e il black Friday alle porte, se l’idea è quella di prendere un computer Lenovo, questo è il momento giusto.

F.P.L.




Call of Duty Vanguard, la Seconda Guerra Mondiale come mai vista prima d’ora

Call of Duty Vanguard è il nuovo capitolo della famosissima saga shooter in prima persona disponibile per Pc e per le console della famiglia Xbox e PlayStation. Nonostante i problemi che molti studi di sviluppo hanno dovuto affrontare a causa della pandemia di Covid 19, Sledgehammer e Activision sono riusciti anche quest’anno a proporre un nuovo avvincente capitolo della saga con tanto di Campagna, Multiplayer competitivo e Zombi co-op. Call of Duty: Vanguard riporta i giocatori alla Seconda Guerra Mondiale seguendo le orme del precedente titolo del team californiano, COD: WW2, riprendendo motore grafico e giocabilità di Modern Warfare; Il parziale riutilizzo di asset e tecnologie dovuto a queste scelte unito all’aiuto ricevuto da Treyarch per la modalità Zombi, ha consentito al gioco di presentarsi puntuale all’appuntamento di novembre senza dover tagliare contenuti come accaduto in passato. Iniziamo quindi la nostra analisi dalla Campagna, nella quale si seguono le vicende di un gruppo di soldati speciali provenienti dai diversi paesi alleati contro la Germania: il britannico di colore Arthur Kingsley, la cecchina russa Polina Petrova, l’esperto in esplosivi Lucas Riggs dall’Australia, il pilota di caccia statunitense Wade Jackson e altri. La loro dovrebbe essere una missione d’infiltrazione mirata a rubare alcuni progetti segretissimi dei nazisti, ma ben presto qualcosa va storto e vengono catturati dai tedeschi. Tra parti giocabili e curatissimi filmati CGI, la campagna si concentra sul giocare una serie di flashback di ciascun personaggio potendo così capire meglio le loro motivazioni e gli eventi chiave delle loro vite, come per esempio una traumatica esperienza durante il lancio della centounesima divisione la notte prima dello sbarco in Normandia per Arthur, o la distruzione di Stalingrado che ha decimato famiglia ed amici di Polina. In sostanza, questa campagna di Call of Duty ha solo un gran difetto, ossia durare troppo poco. Dopo aver completato le nove avvincenti missioni, quello che resta è una sensazione di voglia che la storia continui. A livello di giocabilità ci si trova dinanzi a una campagna Call of Duty dura e pura, in Vanguard infatti ogni missione è estremamente lineare, con numerosi scenari in cui deviare anche di pochi metri dal percorso equivale a un game over immediato. Totalmente inesistenti anche i collezionabili, con le pochissime strade “secondarie” che portano a qualche munizione o arma in più. Questo, unito a una narrativa completamente lineare, non offre molti spunti per rigiocare la campagna, dato che sono davvero poche le missioni dove è contemplato cambiare approccio. Fortunatamente la presenza degli obbiettivi è un’ottimo spunto per ripercorrere la trama del gioco e compiere determinate azioni. Da un punto di vista tecnico, questa campagna prosegue l’eccellente lavoro fatto da Infinity Ward con Modern Warfare (2019). Ambienti aperti resi estremamente realistici da effetti di luce ed ombre incredibilmente curate, zone chiuse con livelli di dettaglio davvero impressionanti sui singoli oggetti, con per esempio tazze, piatti e vasellame nella casa di Polina che godono di un dettaglio e riflessi invidiabili da quasi tutta la concorrenza. Su Xbox Series X in particolare lo spettacolo è garantito, e si tratta di un passo avanti di dimensioni enormi anche rispetto a Black Ops Cold War dello scorso anno, visto che di fatto il titolo Treyarch usava un motore più vecchio rispetto a Modern Warfare. Ovviamente il titolo non rinuncia ai 60 frame al secondo che sono ormai un caposaldo della serie, mantenuti in maniera eccellente sia nella campagna che in multiplayer e Zombi. Insomma, la Campagna di Call of Duty Vanguard è un’esperienza davvero imperdibile, emozionante, splendida da vedere, ma che purtroppo dura davvero poco, anche a livello “veterano” non ci vorranno più di sei ore per finire il tutto. Di altissimo livello il doppiaggio tutto in lingua italiana, ma anche il comparto sonoro che è stato curato in maniera impressionante. Tutto questo rende l’intera esperienza di gioco assolutamente godibile da qualsiasi tipo di player.

Per quanto riguarda il cuore della produzione, ossia il comparto multiplayer, se vi chiedete: cosa offre l’ultima fatica di Sledgehammer Games per quanto riguarda PvP? Per farla semplice, si può dire che il gioco garantisce una sorta di mix tra il loro ultimo gioco, COD: WW2, e Modern Warfare. Gli armamenti e lo stile della Seconda Guerra Mondiale che si sono già viste nel Call of Duty del 2017, con però il gameplay e l’engine migliorati dell’episodio sviluppato da Infinity Ward. Sono presenti infatti tutte le novità di movimento e mira introdotti nel capitolo del 2019: il doppio scatto, la possibilità di appoggiare la propria arma a numerose superfici per avere più precisione a discapito della mobilità, porte e finestre apribili e così via. Per chi è familiare con Modern Warfare o Warzone, è facile immediatamente sentirsi a casa giocando a Vanguard. il design delle mappe segue invece una filosofia differente, offrendo arene abbastanza simili a quelle di WW2: accantonata la struttura a tre corsie di Treyarch, ma anche la complessità delle mappe di Infinity Ward. Sono quindi presenti mappe prevalentemente molto piccole e chiuse, con diversi percorsi alternativi per arrivare a destinazione, solitamente attraverso corridoi con visuale che si estende in lungo. La principale novità di quest’anno riguarda la possibilità di poter scegliere il proprio ritmo di gioco. Ma che vuol dire? Le mappe sono più o meno sempre le stesse, ma è la quantità di giocatori che stravolge l’esperienza di gioco. Laddove in Modern Warfare e Black Ops Cold War era difficile tarare il numero di giocatori correttamente, con il rischio che il matchmaking ci posizionasse anche in partite molto differenti tra di loro, in Call of Duty Vanguard è possibile scegliere per esempio di giocare solo in 6v6 o 12v12, cambiando così drasticamente il feeling del gioco, la frequenza dei nemici e via dicendo. Le modalità di gioco, invece, sono di quanto più classico ci sia: deathmatch a squadre, dominio, cerca e distruggi e via dicendo. L’unica reale novità da questo punto di vista è la modalità Pattuglia. In questa particolare tipologia di gioco, c’è un’area da conquistare come in altre modalità, ma a differenza di Dominio o Hardpoint, esso è in costante movimento. Non ci si alterna dunque ad attaccare o difendere aree fisse, ma l’area di interesse della partita si muove su un percorso prefissato, costringendo i difensori a doversi sempre adeguare a nuove sfide e a tenersi in movimento. Una variante interessante su una formula classica, mirata tra l’altro anche a ridurre il gioco passivo. Per il resto il titolo offe, più o meno, la stessa esperienza di gioco di Modern Warfare, con il sistema di classi e la possibilità di modificare le proprie armi con aggiunte e mod varie che ritornano quasi pari-pari. La grossa differenza nelle partite la fa la presenza di certe superfici distruttibili, con muri in legno e coperture che possono avere fori causati dai proiettili ma anche essere spazzati completamente dal fuoco nemico. Ritornano anche alcune novità tecniche importanti degli ultimi anni: il cross-play opzionale tra Xbox, PlayStation e PC, il supporto mouse e tastiera ma anche la possibilità di cambiare il FOV (l’ampiezza della visuale), alzandola anche fino a 120. Giocare a Modern Warfare con mouse e tastiera ma con FOV ridottissimo non era una bella esperienza, fa quindi piacere vedere finalmente realizzato il sogno di giocare correttamente con il metodo di input migliore anche su console. Già presenti al lancio due delle mappe storiche “Dome” e “Castle”, mentre recentemente è stata rilasciata l’amatissima “shipment” in versione Seconda Guerra Mondiale. Detto ciò quindi, gli appassionati del multiplayer avranno di che divertirsi anche quest’anno. Sledgehammer e Activision sanno bene ormai cosa vogliono i fan e ogni anno cercano di migliorare l’esperienza aggiungendo qualcosa di nuovo al calderone, senza dimenticare però quanto di buono è stato fatto in passato. Il risultato? Un comparto PVP che piace a tutti gli appassionati di shooter in prima persona.

Terza e ultima, ma non per questo meno importante, parte di cui si compone Call of Duty Vanguard è la modalità cooperativa Zombi. Come già accennato qualche riga più in alto, questa è realizzata dai maestri di tale modalità, Treyarch. Non trattandosi di un titolo della serie di Black Ops, si parte con personaggi e lore da zero, ma la premessa è sempre più o meno la stessa: ci sono quattro soldati che dovranno collaborare per fermare l’invasione di zombi, fatta partire da un diabolico esperimento dei nazisti per cercare di non perdere la Seconda Guerra Mondiale. Un aggancio pure azzeccato, visto che tutto il resto del titolo si svolge negli anni ’40. La struttura di questa modalità cambia però drasticamente stavolta, con i giocatori che dovranno scegliere un equipaggiamento iniziale fatto di un’arma primaria e qualche granata. Non si parte quindi più dalla classica pistola, e non ci sono nemmeno armi da comprare dai muri del livello. Ritorna solamente la cassa misteriosa per riuscire ad ottenere una nuova arma casuale e la macchina “Pack a Punch” per potenziare le armi. Il livello a disposizione è di fatto un’arena in una piazza di Stalingrado, che nel corso dei round si apre automaticamente sempre più, offrendo così l’ingresso a un paio di edifici circostanti. In giro sono presenti perk vari per salute, rigenerazione veloce e via dicendo, in un sistema molto semplificato però rispetto alle iconiche macchinette in stile distributore di bevande. Le munizioni sono acquistabili pressoché in ogni micro area presente nella mappa e i percorsi sono abbastanza ampi e comprensibili, dunque è difficile perdersi in aree piene di cunicoli o finire incastrato in mezzo a un esercito di non-morti. La novità sta però in cosa effettivamente si fa in questi round, dove arrivano zombi che si potenziano sempre più. Nello specifico, ci si troverà nel bel mezzo della piazza, circondati dagli zombie, e bisognerà attivare una serie di portali per prendere parte a missioni di diverso tipo, che possono ruotare attorno alla semplice eliminazione di una serie di ondate di morti viventi oppure al completamento di un percorso. Fra una spedizione e l’altra ci sarà modo di potenziare le armi con i crediti ottenuti, sbloccare perk speciali, creare oggetti di supporto e così via. Giunti al quinto round, volendo si potrà decidere di optare per un’estrazione e combattere un’ultima, disperata battaglia prima di entrare nel varco che riporterà il team a casa; oppure continuare a inanellare missioni caratterizzate da un grado di sfida sempre più alto e da nemici sempre più numerosi e resistenti, allo scopo di ottenere ricompense migliori. Nella modalità zombie di Call of Duty Vanguard ci sono tre tipologie di nemici: i non-morti standard, quelli esplosivi che si muovono molto più rapidamente e quelli corazzati, che ci sparano contro utilizzando mitragliatrici Gatling e compaiono nelle fasi avanzate. Bisogna cercare di sopravvivere ai loro assalti pur potendo contare su di un’unica arma (ma si può tenerne anche una seconda), collaborando con i compagni e rianimandoli all’occorrenza. Il risultato finale, almeno per quanto concerne ciò che sarà disponibile inizialmente (lo Zombie mode verrà arricchito, come da tradizione, nel corso dei mesi), è un mix che abbiamo trovato divertente, con alcuni acuti entusiasmanti che ruotano attorno alla necessità di prendere decisioni molto rapidamente e di coprirsi le spalle a vicenda quando i nemici diventano davvero numerosi e si ha l’esigenza anche solo di ricaricare. Attualmente non è presente nessuna caccia ad easter egg, nessuna costruzione fumosa di oggetti la cui utilità è poco chiara, ma bisogna ricordare che attualmente si gioca in una pre-season, quindi tutte queste cose, amatissime dai fan, potrebbero essere introdotte a inizio dicembre con il via libera alla stagione uno.

Tirando le somme, la campagna single player di Call of Duty: Vanguard riprende la struttura tradizionale della serie, rinunciando alle novità di Black Ops Cold War e puntando piuttosto su di un manipolo di personaggi. Dal punto di vista narrativo l’idea funziona, ma la breve durata dello story mode non consente di riservare spazio sufficiente a ognuno di loro sul fronte del gameplay. Per fortuna ci pensa il comparto multiplayer a risollevare la situazione, grazie ai tanti contenuti già disponibili al lancio, a un approccio divertente e a un sistema di progressione solido. Per quanto riguarda la zombi, la sensazione che si ha e che Der Anfnag (questo il nome della mappa) sia soltanto un preambolo per comprendere le meccaniche di quello che sarà poi effettivamente la vera modalità zombi che dovrebbe partire assieme alla season 1 a inizio dicembre. Detto questo, il titolo è assolutamente da non perdere in quanto oltre alla bellezza estetica e alla fluidità d’azione, ci si trova dinanzi a un prodotto che offre tre strade per divertirsi e che è in continua evoluzione.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay: 9

Longevità: 9

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




Xbox Cloud Gaming è finalmente disponibile in Italia

Xbox continua a sorprendere e come un fiume in piena prosegue inarrestabile la sua marcia vincente verso il futuro dei videogiochi, e il cloud gaming è il prossimo passo che compie anche su console. Xbox Cloud Gaming, infatti, dopo una fase di test iniziata a fine settembre, a partire da mercoledì 17 novembre diventa ufficialmente disponibile anche su Xbox Series X, Xbox Series S e Xbox One. Al momento la funzione è in fase di rollout graduale, e raggiungerà tutti gli utenti nelle prossime settimane: l’Italia comunque è tra i 25 paesi che riceveranno questa feature. Per sfruttare questa interessante funzionalità su una qualsiasi Xbox One o Xbox Series X|S occorre innanzitutto una connessione ad internet performante, poiché senza di essa l’esperienza di gioco sarà scadente e vi saranno problemi di input lag e artefatti grafici. Il secondo requisito consiste nel disporre di un abbonamento attivo al servizio Xbox Game Pass Ultimate. Se siete abbonati e avete una buona connessione, allora non dovete fare altro che accedere all’app Xbox Game Pass sulla console Microsoft e selezionare nell’elenco completo dei giochi un qualsiasi titolo la cui icona mostra il simbolo di una nuvoletta: selezionatelo con A e poi cliccate su “Riproduci”, così da avviare il gioco senza il bisogno di scaricarlo e attendere che il download giunga al termine.Elenco dei giochi Xbox Cloud Gaming. L’esperienza in “stile Netflix” che Microsoft vuole realizzare passa anche dalla possibilità di avere l’opzione di provare i giochi subito, semplicemente avviando lo streaming, e poi magari in un secondo momento scaricarli per poterli giocare nativamente se ci hanno convinto. C’è poi un altro aspetto, non meno rilevante: con questa mossa anche chi possiede una vecchia Xbox One non è taglio fuori dalla next-gen, ma potrà infatti sfruttare la sua console per giocare i titoli next-gen che supportano Xbox Cloud Gaming.

Di seguito la lista dei giochi che possono essere giocati con Xbox Cloud Gaming da subito:

A Plague Tale: Innocence

AI: The Somnium Files

I Am Fish

Aragami 2

ARK Survival Evolved

Art of Rally

Astria Ascending

Astroneer

Atomicrops

Back 4 Blood

Backbone

Banjo Kazooie: Nuts & Bolts

Banjo-Kazooie

Banjo-Tooie

Bassmaster Fishing 2022

Batman Arkham Knight

Battlefield 4

Battlefield 1 Revolution

Battlefield V

Battletoads

Beholder Complete Edition

Black Desert Online

Bleeding Edge

Blinx The Time Sweeper

Bloodroots

Boyfriend Dungeon

Breathedge

Bridge Constructor Portal

Bug Fables: The Everlasting Sapling

Call of the Sea

Carrion

Children of Morta

Cities Skylines Xbox One Edition

Cluster Truck

Code Vein

Conan Exiles

Control

Crackdown 3

Craftopia

Cricket 19

Crimson Skies High Road to Revenge

Cris Tales

Crown Trick

Curse of the Dead Gods

Cyber Shadow

Dandy Ace

Dungeons & Dragons: Dark Alliance

Darkest Dungeon

Day of the Tentacle

DayZ

Dead by Daylight

Dead Cells

Dead Space

Deep Rock Galactic

Descenders

Desperados III

Destiny 2

Destroy All Humans

Dicey Dungeons (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Dirt 5

Dishonored 2

Dishonored Definitive Edition

Dishonored: La Morte dell’Esterno

Disneyland Adventures

Dodgeball Academia

Donut County

Doom 2019

Doom

Doom 3

Doom 64

Doom Eternal (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Doom 2

Double Dragon Neon

Dragon Age Origins

Dragon Age inquisition

Dragon Ball FighterZ

Dragon Quest Builders 2

Dragon Quest XI

Echo Generation (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Efootball PES 2021

Elite Dangerous

Empire of Sin

Enter the Gungeon

F1 2021

Fable Anniversaty

Fable 2

Fable 3

Fae Tactics

Fallout 3

Fallout 4

Fallout 76

Fallout New Vegas

Farming Simulator 19

Flynn: Song of Crimson

Football Manager 2022 Xbox Edition (ottimizzato per Xbox Series X|S)

For Honor (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Forager

Forza Horizon 4

Forza Horizon 5 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Frostpunk

Fuzion Frenzy

Gang Beasts

Gears 5 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Gears of War

Gears of War 2

Gears of War 3

Gears of War Judgment

Gears of War Ultimate Edition

Gears Tactics (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Genesis Noir

Goat Simulator

Going Under

Golf tiwh our friends

Grand Theft Auto San Andreas Definitive Edition (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Greedfall (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Grounded (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Guacamelee 2

Halo 5

Halo Wars 2 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Halo Wars

Halo Spartan Assault

Halo: The Master Chief Collection (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Haven (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Hellblade: Senua’s Sacrifice (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Hello Neighbor

Hollow Night Voidheart Edition

Human Fall Flat (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Hypnospace outlaw

Immortal Realms: Vampire Wars

Injustice 2

Intro the Pit

Jetpac Refuelled

JoyRide Turbo

Jurassic World Evolution

Just Cause 4 Reloaded

Kameo

Katamari Damacy Reroll

Kill it with fire

Killer Instinct Definitive Edition

Killer Queen Black

Kingdom Hearts 3

Last Stop (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Lemnis Gate (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Lethal League Blaze

Library of Ruina

Limbo

Lonely Mountains Downhill

Lost Words: Beyond the Pace

Lumines Remastered

Madden NFL 20

Maneater (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Marvel’s Avengers (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Mass Effect Andromeda

MechWarrior 5: Mercenaries (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Mighty Goose

Minecraft Dungeons (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Mirror’s Edge Catalyst

MLB The Show 21 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Monster Sanctuary

Monster Train (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Monglow Bay (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Moonlighter

Morkredd (ottimizzato per Xbox Series X|S)

MotoGP 20

My Friend Pedro

My Time at Portia

MYST (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Narita Boy

Need For Speed Heat

Neoverse

Next Space Rebels

Nier Automata: Become as Gods Edition

No Man’s Sky (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Nongunz: Doppleganger Edition

Nowhere Prophet

Nuclear Throne

The Elder Scrolls IV: Oblivion

Octopath Traveler

Omno

One Step From Eden

Ori and the Blind Forest

Ori and the Will of the Wisps (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Outlast 2

Outriders (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Overcooked 2

Peggle 2

Perfect Dark

Perfect Dark Zero

Phoenix point

Phogs!

Pikuniku

Pillars of Eternity II: Deadfire

Plants vs Zombies Garden Warfare 2

Plants vs Zombies La Battaglia di Neighborvillw

Power Rangers Battle for the Grid

Prey

Project Wingman

Project Winter

Psychonauts

Psychonauts 2 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

PlayerUnknown’s Battlegrounds

Quake (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Rage

Rage 2

Rain on your parade

Raji

Recompile (ottimizzato per Xbox Series X|S)

ReCore Definitive Edition

Remnant From the Ashes

Resident Evil 7

Ring of Pain

Rush: Un’Avventura DisneyPixar

Sable (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Scarlet Nexus (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Sea of Thieves (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Second Extinction (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Secret Neighbor

Shadow Warrior 2

Signs of Sojourner

Skate 3

Skatebird

Slay the Spire

Slime Rancher

Sniper Elite 4 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Snowrunner

Spiritfarer

Star Wars Jedi Fallen Order (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Star Wars Battlefront 2

State of Decay 2 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Stealth Inc. 2 A Game of Clones

Steep

Stellaris Console Edition (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Streets of Rage 4

Subnautica (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Subnautica Below Zero (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Superhot Mind Control Delete (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Superliminal

Supraland

Surgeon Simulator 2 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Tell Me Why

La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra

Terraria

Tetris Effect (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Artful Escape (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Ascent (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Bard’s Tale ARPG: Remastered and Resnarkled

The Bard’s Tale IV: Director’s Cut

The Bard’s Tale Trilogy

The Catch: Carp & Coarse Fishing

The Elder Scrolls III: Morrowind

The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Elder Scrolls Online (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Evil Within

The Evil Within 2

The Falconeer (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Forgotten City (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Good Life (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Little Acre

The Medium (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Outer Worlds (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Procession to Calvary

The Riftbreaker (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The Sims 4

The Surge 2

The Walking Dead: A New Frontier – The Complete Season

The Walking Dead: Michonne – The Complete Season

The Walking Dead: Season Two

The Wild at Heart (ottimizzato per Xbox Series X|S)

The yakuza Remastered Collection

The Hunter: Call of the Wild

Tom Clancy’s Rainbow Six Siege (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Torchlight 3

Totally Accurate Battle Simulator (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Totally Reliable Delivery Service

Touhou Luna Nights

Trailmakers

Train Sim World 2 (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Tropico 6

Twelve Minutes (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Two Point Hospital

Undertale

Unpacking

Unravel Two

Unshighted

Unto the End

Visage (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Viva Pinata

Viva Pinata: Trouble in Paradise

Wasteland 2

Wasteland 3

Wasteland Remastered

We Happy Few (ottimizzato per Xbox Series X|S)

What Remains of Edith Finch

Wilmot’s Warehouse

Wolfenstein: The New Order

Wolfenstein: The Old Blood

Wolfenstein: Youngblood

World War Z

Worms Rumble (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Worms W.M.D.

Wreckfest

Xenocrisis

Yakuza 0

Yakuza 3 Remastered

Yakuza 4 Remastered

Yakuza 5 Remastered

Yakuza 6 The Song of Life

Yakuza Kiwami

Yakuza Kiwami 2

Yes, Your Grace (ottimizzato per Xbox Series X|S)

Yooka Laylee and the Impossible Lair

Zombie Army 4: Dead War (ottimizzato per Xbox Series X|S)

F.P.L.