STAMINA: RIFLETTORI ACCESI SULLA SENATRICE ELENA CATTANEO

Dopo la sentenza del Tribunale di Pesaro, il piccolo Federico Mezzina è riuscito a poter proseguire la terapia con le infusioni staminali col metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. Come avvenne il 4 dicembre 2013, quando il Tar del Lazio commissariò l’intero comitato scientifico nominato per far decollare la sperimentazione, di nuovo rientrano in scena le accuse, soprattutto dei ricercatori del calibro Cattaneo, che nonoistante il palese conflitto d’interesse stanno minando l’oggettività dei documenti emersi sulle infusioni e l’indipendenza dei magistrati. Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Pesaro rispedisce al mittente le accuse, mentre è partita la Petizione Popolare per difendere l’indipendenza della stessa magistratura

 

di Cinzia Marchegiani

La senatrice Elena Cattaneo critica non vuota di acredine un giudice e la sua sentenza per aver adottato ex artt 669 duodecies e 68 del codice di procedura civile e invoca il Consiglio Supremo della Magistratura (CSM) affinché intervenga per giudicare l’operato dello stesso giudice. Mai nella storia della Repubblica Italiana, un ricercatore e per di più senatore ha minato la separazione dei poteri, il valore della Costituzione Italiana che nei suoi tabella tutela il diritto dell’autodeterminazione soprattutto nell’art. 32.

Il Consiglio dell'Ordine chiede maggiore rispetto in riferimento a decisioni che riguardano la speranza di vita ed il futuro di un bambino: "Il Patto di Solidarietà, costituita dalle associazioni Alleanza Italiana, Movimento Vite Sospese, Viva la Vita onlus Italia, Progetto Noemi onlus, Mattia Fagnoni onlus, Un sorriso per Ginevra – dicono dal Consiglio – denuncia questa persecuzione da parte dei detrattori che minano l’onestà intellettuale che certi personaggi dovrebbero profondere. Le nuove infusioni a cui è stato sottoposto il piccolo Federico dimostrano che non sempre chi coltiva interessi diversi dalla salute dei malati riesce ad averla vinta. Ma soprattutto sono la prova che non è vero quello che è stato detto in questi mesi, anche da certa stampa, e cioè che le cellule sono pericolose e possono provocare Aids e morbo della mucca pazza". Infatti, proseguono, le cellule infuse oggi a Federico hanno passato i test di sterilità e qualità e quindi l'Azienda ospedaliera di Brescia sa bene che cosa ha infuso, e questa è la prova che non sono pericolose, altrimenti non si sarebbe proceduto con le infusioni. Ovvia la conclusione: "questa senatrice – rincarano – che ha invocato l'intervento del Csm contro un magistrato reo di aver applicato la legge in favore dei malati mente sapendo bene di mentire. Ma le bugie hanno le gambe corte. Peccato solo che le vite di questi bambini in attesa di cure con cellule staminali sono ancora più corte, e la piccola Rita è morta sulla base di queste false allusioni.”

Elisa Visconti presidente di Alleanza Italiana senza giri di parole, in merito alla separazione dei poteri e le azioni di scienza, politica e magistratura denuncia le ingerenze e le influenze gravi e antitetiche di una senatrice scienziata che non è nuova ad esternazioni manipolatorie e diffamatorie: ”Il suo richiedere al CSM un intervento contro le ordinanze assunte dai giudici a favore dei malati è un affronto inqualificabile e pernicioso – afferma Visconti – che potrebbe addirittura influenzare la magistratura. Il ruolo della giustizia che da sempre tutela gli interessi della cittadinanza e del malato deve poter essere svolto con la massima libertà, ed è gravissimo che un esponente politico, oltretutto coinvolto in associazioni di ricerca in netto contrasto con la metodica in oggetto, ne voglia influenzare le scelte che sono legittime e che si basano unicamente sulla gravità delle malattie trattate ex art. 700 e sul rispetto dei diritti naturali dell'uomo e dell'applicazione delle leggi italiane Turco Fazio e Balduzzi, che ne legiferano la diffusione e l'utilizzo. Queste associazioni unite nel Patto di Solidarietà, hanno annunciato provvedimenti di origine legale contro le costanti infamanti e delittuose influenze politiche verso la giustizia e le azioni sulle libertà mediche". Delle azioni degli scienziati, o meglio ricercatori che per etica e rispetto verso quei principi irrinunciabili che vietano gli attori di conflitti d’interesse a condizionare azioni e leggi oltre l’opinione pubblica, la stessa Visconti ricordando come in una Repubblica che si rispetti rimane inaccettabile che tali condotte svolte a livello demagogico non siano condannate e perseguite, invita la Senatrice Elena Cattaneo a dimettersi perché sta mettendo a rischio la democrazia con atteggiamenti totalitari che, se non fossero così gravi, potrebbero sembrare uno scherzo della natura. Parimenti denuncia il silenzio assenso dei garante dello Stato, in primis Giorgio Napolitano che invece dovrebbe mettere sotto lente d’ingrandimento questo ambiguo comportamento continuamente perpetrato e dovrebbe far rientrare nei propri compiti i senatori da lui nominati, che minacciano e offendono la costituzione Italiana. Fanno riflettere le parole della Visconti: “… Pur di cercare di affossare la metodica, ora si cerca persino di influenzare la magistratura".

Come anticipato nelle nostre prime inchieste, l’Associazione Luca Coscioni e tutti i ricercatori che sono stati o sono parte del direttivo, nonché i ricercatori che sono in conflitto d’interesse con la sperimentazione con il metodo Stamina sono in una posizione molto opinabile e per questo non potrebbero prendere posizioni in merito, soprattutto quella trasparenza che loro chiedono, dovrebbero per prima attuarla. Le loro posizioni sono messe in forte discussione anche in merito al video dell’Associazione Luca Coscioni che mostra Luca Coscioni affetto da Sla in viaggio in ambulanza verso l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dove la voce di sottofondo spiega che sta per ricevere l’autotrapianto delle cellule staminali mesenchimali prelevate dal suo midollo osseo e rinfuse nel suo midollo spinale dopo essere state in colture. Le ultime parole del video che rappresentando il pensiero di Luca ora diventano un macigno: "decidere di fare la cavia non è stata una scelta facile…” che assieme alla sua frase: “Non privare mai un uomo dell’Amore e della Speranza. Quest’uomo cammina, ma in realtà è morto” sul suo sito, diventano evidenze sconcertanti per la stessa omonima associazione! Che dire, dopo tutta la campagna che la stessa associazione (nata in ricordo di Luca e del suo calvario) ha perpetrato contro i familiari e la metodica stamina lascia solo un grande vuoto e un imbarazzo a memoria dello stesso Luca che ora riposa in pace lontano da tutta questa gigantesca bolla mediatica. Allo stato attuale è inquietante che si debba ricorrere ad una “Petizione Popolare a difesa dell’indipendenza della magistratura” partita da poche ore che sta raccogliendo le firme, e quindi le adesioni, affinché il CSM garantisca l’indipendenza e la libertà dei giudici, tutt’oggi messa gravemente a repentaglio e con la quale tra l’altro si chiede che venga punito chi in evidente conflitto d’interesse si è reso autore di attacchi alla magistratura indipendente. 

Per chiedere onestà intellettuale occorre prima dimostrarla, altrimenti decade ogni monito, ogni riserva ma soprattutto rimane evidente quel lecito sospetto, che si nascondono dietro agli affondi della scienza che sembra voglia pilotare proprio tutti, ma soprattutto sembra voglia profanare il diritto del malato. Nella speranza che dalla memoria abrasa riemerga tutta la documentazione, ricordiamo che quelle infusioni non sono veleno di serpente, ma sono cellule mesenchimali vitali, come il documento dell’ISS lo aveva confermato nel lontano 2012… chi tace acconsente in ogni caso. 

Stamina sta allarmando l'etica del nostro Stato. Laddove la scienza pretende di sostituirsi alla politica e alle leggi, minando i poteri indipendenti della magistratura, il passo alla deregolamentazione è breve. Purtroppo gli scenari  monitorati nelle inchieste de L’Osservatore d’Italia in tempi non sospetti, si stanno rivelando non solo reali, ma al di sopra di qualsiasi fervida immaginazione. A conti fatti sembra che la scienza si sta preparando una poltrona tutta speciale dove poter condizionare la nostra Costituzione Italiana, la nostra magistratura e il governo, e scardinando le regole del nostro paese, dove ancora e per fortuna vige la separazione dei poteri. La sentenza del tribunale di Pesaro emessa lo scorso 3 giugno con la quale nominava quale ausiliario esperto il dr Marino Andolina, a parziale modifica della sua stessa ordinanza ex art 669 duodecies c.p.c. dello scorso maggio, ha permesso al piccolo Federico Mezzina di poter ricevere quelle terapie con il metodo Stamina lo scorso sabato 7 giugno 2014. Nessuna legge è stata violata, nessuna terapia segreta o mostruosa è stata infusa, per fortuna il laboratorio di analisi, come sempre, ha rilasciato il documento delle analisi eseguite sul preparato da infondere, particolare che molti detrattori dimenticano di citare, come dimenticano di citare tutti i documenti emersi che dichiarano che queste infusioni non hanno dato alcun effetto collaterale, come confermato dallo stesso ex Ministro della Salute Renato Balduzzi. Ci sono vuoti di memoria che vengono utilizzati per aizzare l’opinione pubblica contro qualcosa di aberrante, mentre si tratta semplicemente di attuazione di sentenze che vanno a tutela soprattutto dei malati. E come una sequenza scritta, lo stesso linciaggio mediatico innescato dopo la storica sentenza del Tar del Lazio dello scorso 4 dicembre 2013, che commissariò l'intera commissione scientifica viene questi giorni riproposto dopo la sentenza di Pesaro, disorientando come sempre gli utenti.  Alle accuse della senatrice Cattaneo il Consiglio dell'Ordine avvocati di Pesaro non fa mancare il sostegno del Tribunale, che ha nominato Marino Andolina commissario ad acta, e in una nota fa emergere le accuse stonate sollevate: ''Il consiglio ribadisce la propria disapprovazione per l'atteggiamento intimidatorio che certa politica intende esercitare su decisioni giurisprudenziali assunte in assoluta autonomia, correttezza, approfondimento e buon senso. Come ha sottolineato, da ultimo la Corte europea dei diritti dell'uomo,trattandosi di infusione anteriore alla legge 57 del 2013, il piccolo Federico aveva diritto a proseguire il trattamento. L’Osservatore d’Italia nell’indagare aveva con lungimiranza anticipato i sospetti, era il 10 ottobre 2013 con l’articolo “Stamina, Un giallo dalla tinta forte…definiva “Pittoresca dai toni forse troppo imbarazzante sta prendendo la piega di questa storia che allarma le coscienze e vanifica il senso della responsabilità e della credibilità delle nostre istituzioni. Il caso Stamina è un grande pasticcio, alimentato da un complicato progetto quasi architettonico teso a confondere i consensi, l’etica e soprattutto a capovolgere quel mirabile capolavoro chiamato Carta Costituzionale.” Ora le prossime inchieste saranno più decisive nel riavvolgere i tanti leciti sospetti che purtroppo completano la fotografia che passo dopo passo abbiamo cercato di rendere più nitida possibile….Nessuno è innocente, a parte i malati che lottano per le "infusioni di vita"!

LEGGI ANCHE: 

07/06/2014 STAMINA INFUSIONE PER LA VITA PER FEDERICO MEZZINA

03/06/2014 STAMINA: MUORE RITA LOREFICE

01/06/2014 STAMINA SENTENZA STRASBURGO: TANTO RUMORE PER NULLA

23/05/2014 STAMINA, MINISTRO LORENZIN: CONTRADDIZIONI SHOCK

20/05/2014 MARSALA MALASANITA’: GIOELE GENOVA POTRA' OTTENERE L'ASSISTENZA DOMICILIARE

 11/05/2014 STAMINA CONTRADDIZIONI SHOCK: QUALCUNO FERMI QUESTA MATTANZA

 08/05/2014 STAMINA: DISPERATO APPELLO DELLA MAMMA DEL PICCOLO DANIELE TORTORELLI CHE STA MORENDO

 28/04/2014 STAMINA SPEDALI CIVILI DI BRESCIA: LE INFUSIONI RIMANGONO SOSPESE

 24/04/2014 STAMINA: TRA CONTRADDIZIONI, INDAGINI, ACCUSE E… DOCUMENTI SEGRETI

 17/04/2014 STAMINA L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA: SENTENZA SHOCK CHE SCUOTE POLITICA E SANITA'

 08/04/2014 STAMINA, MARINO ANDOLINA PRESENTA IL SUO LIBRO: “UN PEDIATRA IN GUERRA: DALLE AREE DI CRISI ALLA BATTAGLIA SULLE STAMINALI”

 04/04/2014 STAMINA: IL PAE DIFFIDA COMMISSARIO E DIRETTRICE SANITARIA DEGLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA

 10/03/2014 CASO AIFA NEL MIRINO DELLA PROCURA: PIOVELLA DELLA SOI RISPONDE ALL'OSSERVATORE D'ITALIA

 07/03/2014 NOVARTIS E ROCHE SANZIONATE DALL’ANTITRUST 180 MILIONI PER ESSERSI ACCORDATE ILLECITAMENTE

 10/03/2014 STAMINA, AIFA SOTTO ACCUSA: QUANTO POTERE DISCREZIONALE CON LE INDAGINI DELLA PROCURA IN CORSO?

 05/03/2014 STAMINA: FIRMATO IL NUOVO DECRETO DI NOMINA DEL COMITATO SCIENTIFICO PER LA SPERIMENTAZIONE

 19/02/2014 STAMINA: TRA RIVELAZIONI, VERITA' E GLI ITALIANI CHE ASPETTANO DI CURARSI

 12/02/2014 STAMINA: PRENDERE O LASCIARE

 07/02/2014 STAMINA: CECCHI PAONE DOVREBBE SCUSARSI

 05/02/2014 STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: 50 MILA FIRME PER UNA LEGGE CHE TUTELI IL DIRITTO ALLA CURA

 02/02/2014 STAMINA:CECCHI PAONE E LA SUA ARRINGA VERSO UNA MADRE CHE HA CURATO LA PICCOLA LUDOVICA CON IL METODO DI VANNONI

 29/01/2014 STAMINA, SPEDALI DI BRESCIA: I MEDICI SI RIFIUTANO DI SOMMINISTRARE LA TERAPIA E PIOMBA UNA DIFFIDA

 26/01/2014 STAMINA: LE FAMIGLIE DEI PAZIENTI SI COSTITUISCONO IN MOVIMENTO
 14/01/2014 STAMINA: UNA CONFERENZA STAMPA CHE NESSUNO VUOLE RICORDARE. UN TABU’ TROPPO GRANDE DA SCONFESSARE
 12/01/2014 STAMINA: INTRIGO DA PREMIO NOBEL E OCCASIONI SFUMATE 
 09/01/2014 STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: AGLI ATTI IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA SALUTE CHIARIFICATORE 
 01/01/2014 STAMINA: GIU' NEL TEVERE PER DIRE SI' AL METODO DI VANNONI 
 28/12/2013 STAMINA: STAMPA SOTTO ACCUSA… CONTINUA LA MACCHINA DEL FANGO 
 27/12/2013 STAMINA E IL GRANDE BLUFF MEDIATICO 
 17/12/2013 STAMINA: I MALATI SI DISSANGUANO 
 17/12/2013 STAMINA, CURE COMPASSIONEVOLI: UN VERO BOLLETTINO DI GUERRA, SIAMO SICURI DI VIVERE IN ITALIA? 
 17/12/2013 STAMINA, CURE COMPASSIONEVOLI: OGGI LA DISCUSSIONE AL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 12/12/2013 STAMINA: NOEMI E FEDERICO E TANTI ALTRI BIMBI IN CORSA CONTRO IL TEMPO 
 09/12/2013 STAMINA, MANIFESTAZIONE: SCOPPIA IL CASO DIPLOMATICO CON GLI USA 
 06/12/2013 STAMINA IL TAR DEL LAZIO SCONFESSA LA LORENZIN 
 05/12/2013 STAMINA, MINACCE DI MORTE A LORENZIN: "LA SPERIMENTAZIONE DEVE RISPETTARE DEI PARAMETRI, COL NUOVO COMITATO STAREMO A VEDERE" 
 04/12/2013 STAMINA, IL TAR LAZIO ACCETTA IL RICORSO DI VANNONI 
 03/12/2013 CASO STAMINA: VERITA' SOTTACIUTE 
 01/12/2013 BRESCIA: FIACCOLATA PRO STAMINA 
 27/11/2013 ROMA, MANIFESTAZIONE MONTECITORIO SU CASO STAMINA: UN POPOLO CHE LOTTA CONTRO ISTITUZIONI ALLA DERIVA 
 25/11/2013 STAMINA: POPOLO CONTRO ISTITUZIONI 

 11/11/2013 STAMINA: APERTO IL VASO DI PANDORA 

 25/10/2013 CASO STAMINA – GIU’ LA MASCHERA 

 10/10/2013 STAMINA: UN GIALLO DALLA TINTA FORTE 

 22/09/2013 CASO STAMINA: SOFIA, CI DISPIACE! 

 15/09/2013 ROMA, CASO STAMINA: SEGNALI DALLA UE 

 08/09/2013 ROMA, CASO STAMINA: BATTAGLIA UNIVERSALE 

 31/07/2013 ROMA, SIT MONTECITORIO PRO METODO VANNONI: PER AGGRAPPARSI ALLA VITA CI VUOLE L'AIUTO DI TUTTE LE ISTITUZIONI




ATTACCO A STAMINA E ALL'INDIPENDENZA DEI GIUDICI IN DIFESA ARRIVA IL "MOVIMENTO VITE SOSPESE" E IL "PATTO DI SOLIDARIETA'"

Il giallo  tinge ancora scenari che minano l'indipendenza dei giudici italiani, "qualcuno" ha invocato il CSM ad indagare il giudice di Pesaro che ha emesso la sentenza unica che revoca la nomina al precedente dr Ottavio Di Stefano di commissario ad acta e la conferisce al dr Andolina Marino. Oggi Federico è riuscito a ricevere l'infusione attesa da troppi mesi, una giornata che è già diventata storia dei dioritti umani,. I medici degli Spedali Civili di Brescia hanno palesato sentimento di offesa e frustazione, medici che finio a poco tempo fa erano i responsabili e convinti delle terapie profuse…quando un indagine in corso fa cambiare gli obiettivi di scienza e coscienza, a ricordo della piccola Rita Lorefice, che ha portato nella sua piccola tombanon solo una sentenza dello Stato italiano disattesa e quel muro di omertà che sta facendo rabbrividire la coscienza che ancora vive in tanti

di Cinzia Marchegiani

Il comunicato dell'associazione a tutela dei malati italiani "Movimento Vite Sospese" e il "Patto di solidarietà" arriva in un momento che sta diventando infuocato e sembra stia minando l'indipendenza dei nostri giudici italiani. Senza alcuna interpretazione accusano un complicato intrecci di interessi, di falsi moralismi, di controsensi che stanno restituendo giganteschi interrogativi, oggi come il 4 dicemcre 2013 quando il Tar del Lazio ha commissariato il primo comitato scientifico, è stato attuato un atto amministrativo, l'unico che  restituisce dignità ai malati e alle famiglie:

"Se la vicenda Stamina non fosse tinta del sangue innocente dei malati a cui è stata negata ogni possibilità di sopravvivenza dalle stesse istituzioni che dovevano garantire i loro diritti anziché calpestarli, si potrebbe parlare di una vera e propria commedia dei paradossi.
Paradossale che la piccola Rita Lorefice sia volata in cielo tra le peggiori sofferenze senza che i medici degli Spedali Civili di Brescia provassero a salvarla, come ordinato dal giudice di Ragusa, con le infusioni di staminali mesenchimali, adducendo un’obiezione di coscienza alla rovescia.
Paradossale che vengano interrotte delle cure a pazienti che da queste cure hanno ricevuto solo benefici, come attestato da diversi certificati medici della stessa Azienda ospedaliera, e che soprattutto non abbiano subito effetti collaterali dopo 400 infusioni come dichiarato dagli stessi medici "obiettori".
Paradossale che un giudice venga indagato dal CSM per aver adottato, ex artt. 669 duodecie e 68 del codice di procedura civile, le misure attuative dei propri provvedimenti resi a favore di pazienti autorizzati da una legge dello Stato. Naturalmente ci aspettiamo che il CSM faccia valere il principio dell’indipendenza dei giudici.

Ci si deve piuttosto interrogare sugli interessi di chi sferra questi attacchi al terzo potere dello Stato, interessi che evidentemente non coincidono con quelli dei malati.
A quei personaggi politici che hanno l’ardire di voler insegnare ai giudici il proprio mestiere asserendo che le loro pronunce sono errate perché non basate sulla prova scientifica che le staminali mesenchimali si trasformano in neuroni, facciamo notare che se volessero davvero la verifica scientifica non si dovrebbero opporre a test di caratterizzazione come quello di Miami, né ad una sperimentazione affidata a soggetti neutrali, diversamente potrebbero fare sorgere il dubbio di temere proprio loro le prove scientifiche che la metodica Stamina funzioni.

Certo, è comprensibile che la prova dell’efficacia del metodo Stamina possa allarmare chi ha fondato la propria fortuna trascorrendo decadi in compagnia dei topi tra sperimentazioni inutili a suon di fondi pubblici.
Magari ci si potrebbe accorgere che finanziare ricerche su staminali che la stessa Agenzia europea del farmaco considera pericolose e cancerogene come le embrionali non serve certamente ai malati.
In ogni caso questo accanimento contro i malati e chi vuole garantire i loro diritti sta iniziando a rasentare la follia; ormai si è superato ogni limite.

Rita, la bimba che tra i 34 pazienti di Brescia aveva fatto più progressi e che poi è morta nonostante 3 ordinanze favorevoli e una legge dello Stato imponessero quelle stesse cure che le avevano salvato la vita già un anno fa, è un pezzetto del nostro cuore che ci è stato strappato via con una disumanità inaudita.
Chi si illude che può eliminare le prove viventi che Stamina funziona lasciando morire i pazienti in cura, ha fatto male i propri conti. Noi non ci arrenderemo, ma andremo avanti più di prima per gli angeli in cielo come Rita e per gli altri angeli che lottano ancora in questa povera Italia in balia di una classe politica sempre più corrotta e votata agli interessi delle lobby.
Continueremo a sostenere mamme-coraggio come Tiziana Massaro ed eroi come il dott. Marino Andolina, che in scienza e coscienza ha scelto di dedicare la sua vita ai malati, anche sotto le bombe di Bagdad e adesso sotto il fuoco incrociato di spregevoli lobby.
Continueremo a sostenere loro e tutti i genitori degli altri bambini ai quali auguriamo di ottenere, come il figlio di Tiziana Massaro, il piccolo Federico, le infusioni che attualmente sono state negate. Mentre scriviamo il piccolo Federico è ricoverato a Brescia e sta per essere sottoposto alle infusioni che finora gli hanno salvato la vita e hanno provocato in lui solo effetti benefici e miglioramenti da una malattia, il morbo di Krabbe, per la quale non esistono altre cure e che, altrimenti, non darebbe scampo. La prova che non sempre chi coltiva interessi diversi dalla salute dei malati riesce ad averla vinta. A queste persone, schiave delle lobby farmaceutiche e di interessi "altri", diciamo che non ci fermeremo qui, continueremo a lottare per il bene comune dei piccoli malati in cura con le cellule mesenchimali adulte del metodo Stamina e per il bene di tutti gli altri malati che ancora non hanno avuto accesso alle cure compassionevoli.
A tale proposito invitiamo ad aderire alla raccolta firme per una proposta di legge di Iniziativa Popolare per garantire l’accesso e l’equità di trattamento a tutti i cittadini che si avvalgano dell’utilizzo di terapie compassionevoli. Nei prossimi giorni verranno intensificate le iniziative e le manifestazioni finalizzate alla raccolta delle firme e per fine giugno verrà organizzata una grande manifestazione a Roma nel nome del diritto alle cure."

 

I conflitti d'interesse e la falsa scienza stanno mostrando il vero volto, poiché si fa molta confusione ancora su cosa sia la scienza medica, un atto amministrativo, e chi è interessato a difendere i prorpri interessi personali, che non spesso vanno nella stessa direzione della dignità del malato…Illustrissimo magistrato, indaghi in  fretta, l'Italia ancora si può salvare. Esiste un segno di violenza e la si legge ogni volta che un sopruso viene camuffato con la più candide delle bugie




STAMINA INFUSIONE PER LA VITA PER FEDERICO MEZZINA

Federico Mezzina e il Morbo di Krabbe, per lui stamina una certezza per la vita, il Tribunale di Pesaro il 3 giugno 2014 revoca la nomina del Dr Ottavio Di Stefano e la conferisce al dr Marino Andolina, a lui ora toccherà indicare e trovare gli esperti per poter procedere alle infusioni con le cellule staminali già pronte all’uso. Oggi si dovrà fare l'infusione. Dapoco sembra che si è reso disponibile anche un anestesista-rianimatore, se oppongono cavilli all'ultimo momento i familiari chiederanno l’intervento dei carabinieri.

 

di Cinzia Marchegiani

Spedali Civili di Brescia – Per Federico Mezzina c’è una speranza, e si chiama Marino Andolina. Una storia becera questa di Stamina che ha sollevato le più grottesche e ignobili azioni contro dei bambini che pur non avendo certezze e soluzioni dalla medicina ufficiale, hanno trovato in una terapia cose inspiegabili che nessuno ancora vuole studiare…anzi si è creata ad arte una mistificazione e campagna aggressiva per manipolare quello che in realtà i documenti, gli accertamenti clinici e strumentali gridano a gran voce. Federico e una malattia che non da speranza, il Morbo di Krabbe è stato ricoverato presso gli Spedali Civili, e ora attende che l’infusione ordinata dal Tribunale di Pesaro nel lontano 12 dicembre 2013 possa finalmente essere somministrata. Lo stesso Tribunale, lo scorso tre giugno, a parziale modifica della sua stessa ordinanza ex art 669 duodecies c.p.c. del 13-20/05/2014 ha revocato la nomina del dottor Ottavio Di Stefano, Presidente del Consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici di base, al quale gli era stato conferito l’incarico, quale sostituto al commissario Ezio Belleri degli Spedali Civili di Brescia di trovare e indicare medici esperti che potessero eseguire tale ordinanza e nomina ora quale ausiliario esperto il dottor Marino Andolina affinchè provveda a quanto disposto dall’ordinanza stessa. Ricordiamo che il dottor Di Stefano, ha notificato al Tribunale di Pesaro il suo diniego, rifiutandosi di convocare medici come del resto ha fatto il commissario Ezio Belleri per eseguire la prescrizione della terapie con le staminali con il metodo stamina. Per Rita Lorefice infatti, nonostante avesse un ordinanza d’urgenza che imponeva al commissario Belleri di indicare i nomi dei medici per somministrare la terapia, non vi è stato alcun avanzamento e attuazione della sentenza. Oggi Marino Andolina, se non vede via d’uscita e se non troverà medici disposti a riprendere le infusioni, nominerà se stesso quale responsabile della terapia.Oggi si dovrà fare l'infusione. Da poco sembra che si è reso disponibile anche un anestesista-rianimatore, se oppongono cavilli all'ultimo momento i familiari chiederanno l’intervento dei carabinieri. La mamma Tiziana che è anche un avvocato competente e battagliero, trova di una barbarie unica l’accanimento perpetrato non solo su suo figlio ma su tutti i bambini che con un ordinanza di un tribunale viene ostacolato un diritto con muri insormontabili, una legge e sentenza di Stato. Si parla spesso di obiezione di coscienza, di terapie segrete, queste manipolazioni della realtà servono solo ad impedire che la legge venga attuata, di segreto non c’è più nulla ormai, tutto è sottoposto ad analisi scrupolose e controlli clinici che stranamente o furbescamente gli stessi medici fino a poco tempo fa conoscevano, ora dimenticano ogni riga chissà sotto quale forza superiore. Lo stesso Fulvio Porta, in commissione sanità Regione Lombardia confessa: "Io ero il coordinatore dei colleghi e il medico prescrittore. Mi arrivavano le valutazioni dal neurologo. Non sapevo che erano parenti perchè i cognomi erano diversi, so perfettamente cosa infondo: sono cellule staminali mesenchimali, nelle due provette analizzate dall'Istituto Superiore di Sanità sono state evidenziate cellule mesenchimali, al 90% erano vive, non è stato trovato veleno di serpenti. Stare zitto due anni è stato molto doloroso, io ho operato da professionista: la mia regione, l’Aifa e il mio direttore generale mi hanno detto sì e quindi io ho agito. Io sono un soldatino, mi dicono fallo e io lo faccio. Il mio impegno professionale, volto ad assistere disinteressatamente bambini gravemente malati, viene oggi messo ingiustamente in discussione… l’audizione odierna è un regalo, è la mia prima opportunità di riferire su una vicenda su cui c’è stato un blackout informativo di due anni da parte nostra.” Stamina fa emergere come le verità possano essere fantasiosamente elaborate, affinché il giudizio dello spettatore, ovviamente ignaro delle documentazione agli atti, possa essere facilmente indirizzato a facile scorciatoie. Quello che manca in questo paese è la dignità e l’onore, manca la capacità di tornare sui propri passi. Ancora i palloncini da poco liberati al funerale della piccola Rita Lorefice solcano il cielo di quest’Italia, morta senza aver potuto accedere alla speranza, quella che gli aveva dato reali conquiste mediche che nessuno al mondo può arrogarsi il diritto di aver trovato. Anche per lei un’ordinanza del tribunale di Modica aveva intimato il Commissario Belleri di indicare i medici per l’infusione, medici che hanno voltano lo sguardo sono gli stessi che fino a qualche tempo fa sapevano benissimo cosa infondevano e che le terapie non avevano prodotto alcun effetto collaterale. Rita Lorefice aveva la Niemann Pick, le analisi strumentali e la valutazione del dottor Giannone lascia senza respiro: “il quadro normativo odierno, eseguito a poche settimane dalla prima infusione staminali, CONFERMA L’EVIDENTE MIGLIORAMENTO METABOLICO e quindi clinico della piccola paziente, che adesso riesce ad alimentarsi meglio e più abbondantemente (diminuzione dell’epatosplenomegalia e conseguente della iperdistensione addominale) mostrando anche EVIDENTI SEGNI di MIGLIORAMENTO delle condizioni cognitiva, dell’interazione con l’ambiente e le persone, della risposta del disagio termico e delle manovre mediche più fastidiose (miglioramento del quadro generale).”
Le sentenze finora emesse, quelle che attribuiscono un diritto alla vita, non vengono decise in base alla pietà e alla sofferenza, ma dopo lo studio e la valutazione delle cartelle cliniche, delle analisi eseguite nei laboratori del nosocomio di Brescia, delle alternative inesistenti prodotte dalla letteratura medica. Ora si deve cominciare a riavvolgere questi nastri che stanno diventando nauseabondi, pieni di inquietanti ombre che stanno facendo deridere dell’Italia. Documenti ignorati, contagiati dalle menzogne, sentenze disattese, medici che prima non erano obiettori poi diventano inconsapevoli di cosa si inietta, terapie prima pericolose perché infettavano ora sono diventate segrete…. Comunque vada l’operato che cercano di passare sotto la candeggina rimane macchiato, se prima somministravano terapie l’hanno fatto con il dolo, sapendo che erano pericolose, se ora obiettano perché le reputano segrete o forse perché qualcuno li minaccia, stanno vietando materialmente un diritto e dei benefici acquisiti. Oggi la democrazia e la scienza/coscienza sono minacciati da ordigni che spero presto qualcuno disattivi. La morte della piccola Rita non ha allarmato nessuno e la magistratura sta facendo il lavoro che spetterebbe alla scienza e ai medici. Come un grande setaccio questa penosa disputa sta facendo venire a galla tutti gli attori che sono direttamente interessati alla sepoltura di stamina. C’è chi continuerà a beneficiare dei fondi e finanziamenti statali ed europei dedicate alle ricerche sulle manipolazioni delle cellule staminali embrionali che non potranno mai aiutare questi bambini poiché tuttora definite dall’EMA pericolose e cancerogene e non brevettabili, ma riescono a ricevere contributi generosi per le sottostimate aspettative, quindi anche se sono progetti non concretizzabili e commerciabili. Un vero business per alimentare il gioco delle cattedre e dei baronati universitari, che stanno depredando immense cifre a fondo perduto. Sembra che proprio dall’Europa arrivino dei pesanti vincoli di cui gli scienziati e ricercatori opportunamente tacciono, i loro segreti le proprie disavventure, le loro sconfitte non sono stati messi sui giornali a caratteri cubitali…ma l’Osservatore d’Italia è andata ad indagare oltre le alpi… Le beghe e rivalse tra scienziati rimane l’unico effetto ottico che partorisce questa shakespeariana storia, piena di sunpence, di bugie, di controllo mediatico, di condizionamenti…tutto teso a mantenere importanti ruoli prestigiosi, molto lontani dalla vera “scienza medica“ che ha altre qualità e per fortuna. A ricordarci come i ricercatori non siano esenti da squallide mistificazione manipolazione è la Seduta Plenaria del 24 giugno 2005, nella Presidenza dei Consiglio dei Ministri, proposta dal prof. Giovanni Federspil dove il Comitato Nazionale per la Bioetica decise, con voto unanime, di attivare un gruppo di lavoro sul tema del Conflitto di interessi in medicina: ”la storia della scienza testimonia ampiamente come nell’ultimo secolo siano stati compiuti numerosi e cospicui falsi descrittivi Mentre in molti casi non possono sussistere dubbi sulla volontà del ricercatore di ingannare la comunità scientifica, in altri i confini fra l’autentico “falso” e l’imprecisione o lo scarso rigore metodologico di una ricerca appaiono sicuramente più sfumati. Appare quindi evidente come nella ricerca biomedica – ed in modo speciale in quella più strettamente connessa con i problemi clinici – gli orientamenti di un ricercatore possano essere diretti e motivati non solo dai problemi conoscitivi o dall’esclusivo desiderio di trovare un rimedio a situazioni morbose, ma anche da interessi personali o da quelli connessi con le istituzioni di cui quel ricercatore fa parte. Questa complessa situazione, nella quale si trovano spesso i ricercatori biomedici, e soprattutto quelli che si applicano a problemi terapeutici, ha fatto sospettare che un numero più o meno rilevante delle ricerche che vengono oggi condotte non siano così neutrali ed oggettive come sarebbe desiderabile fossero. E’ necessario invece riconoscere che, come è stato affermato da più parti, il conflitto d’interessi tende a configurarsi come una condizione che potrebbe dar luogo o addirittura promuovere comportamenti eticamente riprovevoli. In altre parole, il conflitto d’interessi non è un comportamento, ma una “condizione” e, pertanto, esso non può essere in sé riprovevole: ogni uomo, infatti, lungo l’arco della sua vita, si trova innumerevoli volte in condizioni di conflitto d’interessi e questo status non è eliminabile dalla vita umana. Questo principio non può essere che quello del bene del paziente: ogni volta che un conflitto d’interessi produrrà un comportamento clinico nel quale l’interesse costituito dal bene del paziente verrà posposto ad un diverso interesse, quel conflitto dovrà essere giudicato eticamente censurabile.

Quando qualcuno si arroga il diritto di violare i diritti costituzionali del prossimo in nome della "scienza" o “vattelappesca” con quell’accanimento indicibile, non vi meravigliate che sotto gatta ci cova.
Oggi Stamina scriverà un’altra pagina della storia del diritto e della scienza…comunque vada tutti abbiamo perso, nessuno nei confronti di queste piccole vite è innocente.

LEGGI ANCHE:

03/06/2014 STAMINA: MUORE RITA LOREFICE

01/06/2014 STAMINA SENTENZA STRASBURGO: TANTO RUMORE PER NULLA

23/05/2014 STAMINA, MINISTRO LORENZIN: CONTRADDIZIONI SHOCK

20/05/2014 MARSALA MALASANITA’: GIOELE GENOVA POTRA' OTTENERE L'ASSISTENZA DOMICILIARE

 11/05/2014 STAMINA CONTRADDIZIONI SHOCK: QUALCUNO FERMI QUESTA MATTANZA

 08/05/2014 STAMINA: DISPERATO APPELLO DELLA MAMMA DEL PICCOLO DANIELE TORTORELLI CHE STA MORENDO

 28/04/2014 STAMINA SPEDALI CIVILI DI BRESCIA: LE INFUSIONI RIMANGONO SOSPESE

 24/04/2014 STAMINA: TRA CONTRADDIZIONI, INDAGINI, ACCUSE E… DOCUMENTI SEGRETI

 17/04/2014 STAMINA L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA: SENTENZA SHOCK CHE SCUOTE POLITICA E SANITA'

 08/04/2014 STAMINA, MARINO ANDOLINA PRESENTA IL SUO LIBRO: “UN PEDIATRA IN GUERRA: DALLE AREE DI CRISI ALLA BATTAGLIA SULLE STAMINALI”

 04/04/2014 STAMINA: IL PAE DIFFIDA COMMISSARIO E DIRETTRICE SANITARIA DEGLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA

 10/03/2014 CASO AIFA NEL MIRINO DELLA PROCURA: PIOVELLA DELLA SOI RISPONDE ALL'OSSERVATORE D'ITALIA

 07/03/2014 NOVARTIS E ROCHE SANZIONATE DALL’ANTITRUST 180 MILIONI PER ESSERSI ACCORDATE ILLECITAMENTE

 10/03/2014 STAMINA, AIFA SOTTO ACCUSA: QUANTO POTERE DISCREZIONALE CON LE INDAGINI DELLA PROCURA IN CORSO?

 05/03/2014 STAMINA: FIRMATO IL NUOVO DECRETO DI NOMINA DEL COMITATO SCIENTIFICO PER LA SPERIMENTAZIONE

 19/02/2014 STAMINA: TRA RIVELAZIONI, VERITA' E GLI ITALIANI CHE ASPETTANO DI CURARSI

 12/02/2014 STAMINA: PRENDERE O LASCIARE

 07/02/2014 STAMINA: CECCHI PAONE DOVREBBE SCUSARSI

 05/02/2014 STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: 50 MILA FIRME PER UNA LEGGE CHE TUTELI IL DIRITTO ALLA CURA

 02/02/2014 STAMINA:CECCHI PAONE E LA SUA ARRINGA VERSO UNA MADRE CHE HA CURATO LA PICCOLA LUDOVICA CON IL METODO DI VANNONI

 29/01/2014 STAMINA, SPEDALI DI BRESCIA: I MEDICI SI RIFIUTANO DI SOMMINISTRARE LA TERAPIA E PIOMBA UNA DIFFIDA

 26/01/2014 STAMINA: LE FAMIGLIE DEI PAZIENTI SI COSTITUISCONO IN MOVIMENTO
 14/01/2014 STAMINA: UNA CONFERENZA STAMPA CHE NESSUNO VUOLE RICORDARE. UN TABU’ TROPPO GRANDE DA SCONFESSARE
 12/01/2014 STAMINA: INTRIGO DA PREMIO NOBEL E OCCASIONI SFUMATE 
 09/01/2014 STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: AGLI ATTI IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA SALUTE CHIARIFICATORE 
 01/01/2014 STAMINA: GIU' NEL TEVERE PER DIRE SI' AL METODO DI VANNONI 
 28/12/2013 STAMINA: STAMPA SOTTO ACCUSA… CONTINUA LA MACCHINA DEL FANGO 
 27/12/2013 STAMINA E IL GRANDE BLUFF MEDIATICO 
 17/12/2013 STAMINA: I MALATI SI DISSANGUANO 
 17/12/2013 STAMINA, CURE COMPASSIONEVOLI: UN VERO BOLLETTINO DI GUERRA, SIAMO SICURI DI VIVERE IN ITALIA? 
 17/12/2013 STAMINA, CURE COMPASSIONEVOLI: OGGI LA DISCUSSIONE AL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 12/12/2013 STAMINA: NOEMI E FEDERICO E TANTI ALTRI BIMBI IN CORSA CONTRO IL TEMPO 
 09/12/2013 STAMINA, MANIFESTAZIONE: SCOPPIA IL CASO DIPLOMATICO CON GLI USA 
 06/12/2013 STAMINA IL TAR DEL LAZIO SCONFESSA LA LORENZIN 
 05/12/2013 STAMINA, MINACCE DI MORTE A LORENZIN: "LA SPERIMENTAZIONE DEVE RISPETTARE DEI PARAMETRI, COL NUOVO COMITATO STAREMO A VEDERE" 
 04/12/2013 STAMINA, IL TAR LAZIO ACCETTA IL RICORSO DI VANNONI 
 03/12/2013 CASO STAMINA: VERITA' SOTTACIUTE 
 01/12/2013 BRESCIA: FIACCOLATA PRO STAMINA 
 27/11/2013 ROMA, MANIFESTAZIONE MONTECITORIO SU CASO STAMINA: UN POPOLO CHE LOTTA CONTRO ISTITUZIONI ALLA DERIVA 
 25/11/2013 STAMINA: POPOLO CONTRO ISTITUZIONI 

 11/11/2013 STAMINA: APERTO IL VASO DI PANDORA 

 25/10/2013 CASO STAMINA – GIU’ LA MASCHERA 

 10/10/2013 STAMINA: UN GIALLO DALLA TINTA FORTE 

 22/09/2013 CASO STAMINA: SOFIA, CI DISPIACE! 

 15/09/2013 ROMA, CASO STAMINA: SEGNALI DALLA UE 

 08/09/2013 ROMA, CASO STAMINA: BATTAGLIA UNIVERSALE 

 31/07/2013 ROMA, SIT MONTECITORIO PRO METODO VANNONI: PER AGGRAPPARSI ALLA VITA CI VUOLE L'AIUTO DI TUTTE LE ISTITUZIONI




LOBBIES VIRALI

Nel nostro paese i sistemi di vigilanza sulle reazioni avverse dei farmaci sono assolutamente inadeguati e costituiscono una rete di monitoraggio a maglie così larghe che vi passa attraverso di tutto.

 

di Cinzia Marchegiani

La scienza mai esatta e sempre in continua evoluzione nel confermare o  mettere in discussione dati scientifici e clinici non conosce tregua nelle guerre innescate senza pudore. E allora si assiste ad atteggiamenti non consoni  da parte di chi, dall'alto della propria onestà intellettuale,  come medici e ricercatori  dovrebbero focalizzare le controversie  nel confronto e nella ricerca  pel raggiungere un progresso non solo scientifico ma indirizzato a tutela dell'utente finale, cioè il paziente. Dopo l'inchiesta aperta dalla Procura di Trani su un danno presunto in merito alla somministrazione di un vaccino, i cittadini leggono a suon di battute le frecciate scoccate con precisione certosina che mina soltanto il decoro e allontana ancor di più il paziente  e il semplice cittadino ad interfacciarsi con chi pensa che la scienza sia una verità assoluta che non è minata da alcun dubbio ma ha solo certezze. Ci viene incontro in questo caos shakespearino il professor Eugenio Serravalle, presidente di Assis, che con una sua riflessione scritta interviene nel pieno della polemica sulla correlazione tra vaccinazioni e danni gravi alla salute. La sua è  una proposta di discussione, un punto di partenza teso a costruire un confronto, dibattuto, sicuramente contestato  ma che dovrebbe sempre il vero senso alla ricerca affannosa della verità.

L’intervento del dottor Eugenio Serravalle:

“Lobbies farmaceutiche, istituzioni sanitarie che erogano ai pediatri un incentivo monetario per ogni vaccino somministrato, giuristi che non si sa bene né perché né con quali fondi organizzano convegni sulla presunta pseudo-scienza stanno sferrando un’offensiva in grande stile sugli organi di stampa e radiotelevisivi contro la presunta “bufala” della relazione tra vaccino MPR ed autismo, ed altrettanto ampia è la campagna di diffusione di notizie sulle complicanze prodotte dalla recente epidemia di morbillo in Inghilterra. La definizione di “bufala” mi ricorda soltanto l’epidemia suina, quella dell’H1N1.

Quella si che è stata una vera “bufala”! L’intensità e la frequenza di questi interventi sui media, nonché della costellazione, mai così densa, di convegni, iniziative divulgative, conferenze, seminari e quant’altro denotano la disponibilità di consistenti finanziamenti per organizzare tutto questo e correre ai ripari contro un’opinione pubblica sempre più agguerrita nel chiedere chiarezza su cosa sia necessario inocularsi per essere protetti da malattie gravi, e cosa non sia per nulla necessario assumere e, ancora, quali malattie siano davvero gravi e tali da dover essere evitare, e quali invece possano essere contratte senza forti preoccupazioni in quanto evitarle per mezzo di un vaccino non farebbe che accrescere inutilmente il numero delle vaccinazioni ricevute: queste possono avere effetti molto positivi impedendo di contrarre una malattia, ma come tutti i farmaci possono provocare effetti collaterali da lievissimi, a meno lievi, a gravi, fino a seriamente gravi. In che percentuale di casi? Bassa, ma non sufficientemente bassa da impedire che io personalmente visiti quotidianamente bambini gravemente danneggiati da vaccini. E se mi prendo la malattia non è peggio? Dipende da quale percentuale hai che il vaccino ti provochi reazioni avverse, in base anche all’anamnesi familiare, e da quanto pericolosa sia la malattia che cerchi di schivare. Se poi uno decide di farsi tutte le vaccinazioni esistenti, libero di farlo, però almeno informiamolo che non è un bene fare i vaccini troppo ravvicinati, non è bene farne sei, sette, otto tutti insieme, non è bene farne tanti nei primissimi mesi di vita, non è bene sollecitare il sistema immunitario in modo tanto eccessivo perché potrebbe andare in tilt.

La cosa è talmente risaputa che dagli Stati Uniti all’Italia i governi risarciscono ogni anno un certo numero di casi di danneggiati da vaccino. “No”, rispondono i super-vaccinatori, “non è vero, il vaccino non ha effetti collaterali gravi. E se li ha sono così rari che possiamo non tenerne conto. Inoltre contrarre certe malattie è ben peggio che avere un po’ di febbre e mal di testa in seguito al vaccino”. Ma chi ha ricevuto il danno da vaccino non ha avuto un po’ di febbre e di mal di testa, ha avuto la vita sconvolta da un bambino cui l’encefalopatia, la paralisi spastica, le convulsioni hanno arrestato il suo sviluppo mentale. In cambio di cosa? Di non prendere un morbillo?

Di iniettare tutti insieme 6 vaccini invece che uno alla volta e distanziati? “Falso”, insistono i super-vaccinatori “gli effetti avversi sono davvero rarissimi”. E qui sta il punto: chi redige la statistica? Nel nostro paese i sistemi di vigilanza sulle reazioni avverse dei farmaci sono assolutamente inadeguati e costituiscono una rete di monitoraggio a maglie così larghe che vi passa attraverso di tutto, anche quei casi di reazioni avverse da vaccino molto gravi. Non sono io, ma il Ministero della Salute ed organismi come l’Agenzia Italiana del Farmaco che dichiarano l’insufficienza del sistema di vigilanza. Ma sono io a dire che mi sono capitati bambini colpiti da sindromi gravi o gravissime dopo la vaccinazione e cui le autorità sanitarie continuano a dire che non c’è relazione alcuna con il vaccino, cioè con la somministrazione di un farmaco di cui nessuno studia le conseguenze avverse per principio. Non vengono studiate perché non esistono?

No, semplicemente perché se ti becchi una reazione avversa nessuna ASL vuole esserne responsabile ed il Ministero fa di tutto pur di non dover rimborsare il danneggiato. Se dicessero ai genitori: “Ci dispiace, siete rientrati nella piccola percentuale di casi sfortunati”, ognuno si potrebbe immaginare cosa ne nascerebbe. In primo luogo sorgerebbero domande del tipo: era proprio necessaria quella iniezione con sei vaccini tutti insieme? Era necessario quel particolare vaccino alla salute del piccolo? Perché non ci avete detto nulla prima sulle reazioni avverse? Che me ne importa che le reazioni siano pochissime, dal momento che mio figlio rappresenta per me il 100% della mia vita? Invece, si dice alla gente: “Non c’è nessuna relazione con il vaccino somministrato. Suo figlio ha cominciato a stare male subito dopo il vaccino, ma questo non significa proprio nulla”. Così si mettono a tacere le proteste, anche se questa negazione ostinata non sta in piedi da nessun punto di vista, perché anche l’aspirina è utilissima ai cardiopatici, ma se accuso mal di stomaco dopo la sua assunzione, nessuno al mondo trascurerebbe il rapporto di causa-effetto tra l’aspirina ed il mio malessere, proprio perché quest’ultimo si è verificato subito dopo. I super-vaccinatori in questo momento non stanno trovando di meglio che inchiodare la discussione su un recente problema venuto alla ribalta, cioè se il vaccino MPR sia o no legato all’insorgenza di alcune forme di autismo. Non che si tratti di un problema trascurabile, e sono convinto valga la pena di affrontarlo a fondo. Ma il problema per cui da anni i medici con le mie idee combattono non è questo. E’ di gran lunga più vasto, più generale, ma anche più facilmente risolvibile: si tratta di ricondurre il calendario vaccinale a misura d’uomo, e non di casa farmaceutica, si tratta di farne uno strumento di tutela della salute umana, e non di profitto, si tratta per la categoria medica di tornare a fare i medici, e non gli esecutori ciechi di linee direttive che vanno contro ogni buon senso (come proporre 29 vaccinazioni nei primi 15 mesi della vita di un bambino). Tutto questo vorrei dire ai pazienti, ai genitori ed all’opinione pubblica: vaccinatevi, ma non super-vaccinatevi, e fatelo comunque in modo intelligente, consapevole, informato. Ma siccome non dispongo di lauti finanziamenti per poter occupare spazi radiofonici e mediatici, siccome non dispongo di fondi con cui incentivare i pediatri per ogni informazione completa e obiettiva sui vaccini data ai genitori, siccome non posso foraggiare riviste, divulgazioni, convegni, mi tocca ascoltare chi attribuisce a me, ed ai medici che la pensano come me, idee e tesi che non ho mai teorizzato né propagato e che io per primo combatterei. Mi tocca vedere una questione essenziale per la salute di tutti, qual è la proposta di un calendario vaccinale meglio organizzato, totalmente ignorata perché si preferisce oscurarla con altra questione, quella del rapporto tra MPR ed autismo. Ripeto: non che quest’ultimo sia un problema trascurabile, non che io non creda vi possa essere un rapporto o che comunque valga la pena di indagarlo seriamente, ma il punto è che non è questo ciò per cui stiamo battagliando da anni. Il punto è che vogliamo vaccinare meno per vaccinare meglio.

E se avessi i fondi che stanno affluendo a fiumi a chi ci vuole zittire, vorrei lanciare una campagna di informazione fondata su questo principio per cominciare a fare dell’onestà e dell’assenza di conflitto di interessi la base per un rapporto fiduciario tra i medici ed i loro pazienti." Il buon senso è l'equilibrio che mantiene in simbiosi dubbi e certezze, solo chi è troppo sicuro di se, forse mente soprattutto a se stesso.
 




AMBIENTE: CONSUMI "GREEN" ABBATTONO 1000KG DI GAS SERRA A FAMIGLIA

Redazione 

Con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all'anno per contribuire personalmente con uno stile di vita responsabile e attento all’ambiente. E’ quanto emerge dal decalogo “salva ambiente” elaborato dalla Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente  proclamata dall’Onu. Scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, recarsi alla spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, non sprecare e portare in tavola gli avanzi sono, insieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dal decalogo della Coldiretti per assumere responsabilità nei confronti delle generazioni future. Infatti – precisa la Coldiretti – acquistando prodotti locali e di stagione ogni famiglia può ridurre di mille chili le emissioni di gas ad effetto serra, ma ulteriori risparmi possono essere ottenuti con l'utilizzo di sportine riciclabili e attraverso altri semplici accorgimenti in cucina con pentole e frigoriferi a basso impatto energetico. Ogni pasto percorre mediamente quasi duemila chilometri prima di giungere sulle tavole e la distribuzione commerciale dei prodotti alimentari, con i lunghi trasporti e le inefficienze di natura logistica, è tra le principali responsabili su scala globale dell'emissione di gas a effetto serra. E' stato calcolato che – sottolinea la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall'Argentina deve volare per piu' di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e gli asparagi dal Perù viaggiano per oltre 10mila km, bruciando 6,3 chili di petrolio e liberando 19,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Forse l’unico aspetto positivo della crisi è forse la tendenza ad acquisti piu’ responsabili che hanno portato i consumatori, ad abbandonare le mode esterofile del passato, a privilegiare l’acquisto di prodotti sfusi, ad adottare tecniche di acquisto come la spesa di gruppo che fanno risparmiare carburante ma anche a tagliare gli sprechi. Negli anni della crisi è crollata dell’8 per cento la produzione di rifiuti degli italiani che è scesa a 504 chili per abitante con una riduzione di ben 42 chili rispetto al 2007, secondo le analisi della Coldiretti dalle quali si evidenzia che complessivamente a livello nazionale  sono stati prodotti dagli italiani oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti in meno con un rilevante effetto dal punto di vista ambientale. Si tratta di un risultato che – precisa la Coldiretti – è il frutto dell’effetto congiunto dei minori consumi, dell’aumento degli italiani che riciclano, fanno aggiustare e riducono gli sprechi, ma anche di un atteggiamento piu’ responsabile nei confronti dell’ambiente. A contribuire notevolmente alla produzione dell’immondizia sono anche gli sprechi con quasi 5 milioni le tonnellate di cibo che ogni anno – stima la Coldiretti – vengono gettate nelle case degli italiani. Anche se la situazione resta preoccupante tre famiglie su quattro (73 per cento) hanno tagliato gli sprechi a tavola, con il 45 per cento che li ha ridotti mentre il 28 per cento li ha addirittura annullati, secondo una analisi Coldiretti/Ixe’ dalla quale emerge che tra chi ha tagliato gli sprechi l’80 per cento fa la spesa in modo piu’ oculato, il 37 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza e il 26 per cento riducendo le dosi acquistate, ma sono il 56 per cento quelli che riutilizzano quello che avanza.

  

IL DECALOGO DELLA COLDIRETTI PER SPESA SALVA AMBIENTE

Preferire l'acquisto di prodotti locali che non devono subire lunghi trasporti con mezzi inquinanti;

2.    scegliere frutta e verdura di stagione che non consumano energia per la conservazione;

3.    ridurre le intermediazioni fino a fare acquisti direttamente dal produttore, come nei mercati di campagna amica della Coldiretti, per evitare passaggi di mano del prodotto che spesso significano inutili trasporti;

4.    privilegiare i prodotti sfusi che non consumano imballaggi come i distributori automatici di latte;

5.    acquistare confezioni formato famiglia rispetto a quelle monodose per ridurre il consumo di imballaggi per quantità di cibo consumato;

6.    fare acquisti di gruppo (anche in condominio) per ridurre i consumi di energia nei trasporti per fare la spesa;

7.    riutilizzare le borse per la spesa e servirsi di quelle fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale o di tela invece di quelle in plastica;

8.    ottimizzare l'energia consumata nella preparazione e conservazione dei cibi con pentole e frigoriferi a basso impatto;

9.    ridurre gli sprechi ottimizzando gli acquisti e riscoprendo la cucina degli avanzi per evitare che finiscano tra i rifiuti;

10. fare la raccolta differenziata per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti.




CIBI: LA TOP TEN DEI PRODOTTI CHE INQUINANO

Redazione

Dalle ciliegie cilene ai mirtilli argentini fino agli asparagi del Perù salgono sul podio della top ten dei cibi che inquinano perché arrivano sulle tavole degli italiani dopo lunghi viaggi con mezzi inquinanti che consumano petrolio ed emettono gas ad effetto serra. E’ quanto emerge dal Dossier “Lavorare e vivere green in Italia” con la top ten dei cibi che inquinano di piu’, elaborato in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente proclamata dall’Onu e presentato al Nelson Mandela Forum di Firenze, dove sono giunti diecimila coltivatori provenienti dalle diverse regioni insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e ai Ministri dell’ambiente Gian Luca Galletti e dell’agricoltura Maurizio Martina. Nella lista dei prodotti a rischio ci sono anche le rose dell’Ecuador per le quali – sottolinea la Coldiretti – sono state denunciate anche situazioni di sfruttamento del lavoro, condizioni a rischio per la salute, messa in pericolo dai numerosi prodotti chimici con cui sono trattati i fiori e la mancanza di tutele sindacali. Nell’elenco ci sono anche le more del Messico i cocomeri del Brasile, i meloni di Guadalupe, i melograni da Israele e i fagiolini dall’Egitto che arrivano sulle tavole a causa della cattiva abitudine di consumare fuori stagione alimenti di cui – continua la Coldiretti – è ricca anche l’Italia. E' stato calcolato che – sottolinea la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall'Argentina deve volare per piu' di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e gli asparagi dal Perù viaggiano per oltre 10mila km, bruciando 6,3 chili di petrolio e liberando 19,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Secondo la Coldiretti consumando prodotti locali, di stagione e a chilometri zero e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a mille chili di anidride carbonica l'anno. “Fare la spesa con attenzione all’ambiente significa anche impegnarsi per il territorio, la cultura, le tradizioni ed i prodotti che rendono il Made in Italy unico e competitivo nel mondo e quindi sostenere l’economia e il lavoro in Italia in un difficile momento di crisi”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

 




LAVORO GREEN ECONOMY: 100 MILA POSTI IN CAMPAGNA

Redazione

Dalla green economy si aprono opportunità per oltre centomila posti di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese dove è stato raggiunto il record storico nella disoccupazione giovanile. E’ quanto emerge dal Dossier “Lavorare e vivere green in Italia” elaborato in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente proclamata dall’Onu e presentato al Nelson Mandela Forum di Firenze, dove sono giunti diecimila coltivatori provenienti dalle diverse regioni insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e ai Ministri dell’ambiente Gian Luca Galletti e dell’agricoltura Maurizio Martina dove è stato aperto l’Open Space “Lavorare con la green economy) con straordinari esempi di creatività. Dall’agriarredatore che costruisce nelle case muri verticali con la natura all’agrigelataio che al posto del cono offre la bruschetta da insaporire con gelati al Brunello di Montalcino o all’extravergine, dal wedding planner green che pianifica matrimoni naturali in tutti i diversi aspetti al bioingegnere che combatte le frane con le piante, fino all’alchimista dell’orto ma ci sono anche nate le prime agricolonie e il grande fratello è entrato nella stalle per dare la possibilità di controllare ogni istante la via degli animali il loro stato di benessere ed il tipo di alimentazione. Una testimonianza del profondo processo di rinnovamento green in atto nelle campagne confermato dal fatto che quasi un’impresa agricola italiana su 3 è nata negli ultimi 10 anni. Nell’agricoltura italiana il 6,9 per cento dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed è alla guida di 54.480 aziende. Di queste circa il 70 per cento – continua la Coldiretti – opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. Oggi nelle campagne il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’ esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali m anche una migliore qualità della vita”. Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano le occupazioni tradizionali, sono emerse tutte le criticità di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna. Lo dimostra il fatto che, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè, tra i desideri nascosti degli italiani ci sarebbe proprio quello di tornare a vivere in campagna (il 32,7 per cento). Un interesse che riguarda anche i giovani under 35 che nel 46 per cento dei casi cambierebbero il suo impiego attuale per diventare imprenditore agricolo se avesse la possibilità di acquisire un terreno, con una percentuale in aumento del 10 per cento rispetto al 2013. La crescita di opportunità nel settore agricolo è dovuta al fatto che negli ultimi anni si sono sviluppati all’interno del settore nuovi mestieri con circa il 70 per cento delle imprese giovani che – continua la Coldiretti – opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche fino agli agriasilo, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, agrigelati e addirittura agricosmetici. Numerosi sono gli esempi di idee innovative nate con la green economy come quella dei peperoncini in verticale e fiori da mangiare salva ambiente e paesaggio lanciati dall’azienda toscana Carmazzi – spiega la Coldiretti – , la prima impresa florovivaistica italiana certificata Iso 1400. Marco e Giacomo Carmazzi hanno sviluppato una tecnica di “muri verticali” adatti ad ogni ambiente, dal balcone alla finestra, che oltre a permettere la coltivazione hanno la funzione di mitigare la brutture urbanistiche e rendere più vivili e più belli gli spazi urbani. Ha puntato, invece, tutto sul km zero salva ambiente – prosegue la Coldiretti – l’agrigelateria “Lo Scoiattolo” di Massa, il cui titolare Paolo Angelini ricava gustosissimi gelati dalle specialità toscane più note, preparati esclusivamente con prodotti forniti dalle aziende agricole della zona accreditate a Campagna Amica. Un esempio? Il gelato al Brunello di Montalcino ed un gusto particolarissimo all’olio extravergine di oliva da abbinare alla classica bruschetta toscana. Il latte arriva direttamente dalle mucche delle Alpi Apuane, le fragole, così come la frutta rigorosamente di stagione, dalle fattorie limitrofe accreditate, mentre l’acqua sgorga dalle terme di San Carlo sulle colline massesi. Sempre in Toscana – continua la Coldiretti – Valentina Rappelli, giovane imprenditrice massese, ha avviato una sistema di bioingegneria usando il Vetiver, una pianta capace di prevenire e contrastare fenomeni franosi, smottamenti e frane nel nostro Paese sostituendosi al cemento e ad interventi “riparatori” di somma urgenza. Il Comune di San Miniato è stato uno dei primi comuni italiani a sperimentare l’applicazione del vetiver con ottimi risultati. Paolo Guglielmi, aspirante broker di borsa “pentito” – prosegue la Coldiretti -, ha avviato nelle campagne di Monte San Vito, in provincia di Ancona, le prime agricolonie, cioè veri e propri campi scuola in campagna, per far trascorrere ai bambini del buon tempo a contatto con la natura anche costruendo giocattoli di campagna con legno riciclato, giocando alla “zappa al tesoro”, realizzando stampe tramite l’utilizzo delle foglie. Oltre ai bambini, ospita in azienda ragazzi disabili per il recupero lavorativo e accoglie anziani per insegnare ai giovani gli antichi mestieri artigiani e contadini. A tutto ciò – evidenzia la Coldiretti – ha abbinato l’organizzazione di laboratori didattici, oltre alla produzione di ortaggi biologici che commercializza nella rete di Campagna Amica. A “Ca’ Lumaco”, in Emilia Romagna, Emanuele Ferri ha, invece, scelto di utilizzare più moderne tecnologie elettroniche per salvare dall’estinzione la Mora Romagnola, una delle razze di maiale più antiche dell'Emilia Romagna, autentico patrimonio per la biodiversità. In collaborazione con il Politecnico di Milano, il titolare Emanuele Ferri ha introdotto nella sua stalla attraverso una web cam consultabile anche tramite iPhone. La marchiatura avviene con un microchip che permette di risalire all'intero albero genealogico dei piccoli maiali. Acquistando i suoi salumi è possibile conoscere quindi anche il tipo di alimentazione, le attenzioni a loro riservate, tutti i controlli veterinari, l'igiene degli ambienti e persino la cura della stagionatura delle carni. Biodiversità e salvaguardia del territorio – continua la Coldiretti – sono le “mission” dell’azienda agricola Remedia, che nella zona di Quarto di Sarsina, nel Forlivese coltiva circa 10 ettari con oltre oltre 150 specie di erbe aromatiche e officinali che trasforma in più di mille preparati per prodotti erboristici e cosmesi vegetale direttamente nel proprio laboratorio, offrendo lavoro a più di 30 persone, portando avanti al contempo un’attività di ricerca all’avanguardia che consente di “sfornare” prodotti sempre più innovativi. Il rispetto della natura, parte integrante della missione di Remedia, inizia dalla coltivazione che non solo è biologica ma anche bioenergetica, cioè supportata – evidenzia la Coldiretti – da un metodo sviluppato in seno all'azienda stessa per migliorare ulteriormente la fertilità dei terreni e la salute delle piante. L'Agriturismo Valle Reale (Arpino, provincia di Frosinone) propone, invece, una originalissima linea di bomboniere gastronomiche abbinata all'innovativo servizio di "wedding planner green ", con soluzioni utili ed ecocompatibili per l'organizzazione del matrimonio. Si va dall'allestimento floreale in chiesa o al comune, al pranzo nuziale rigorosamente con menù a km zero, dal pic-nic organizzato nel verde attrezzato dell'azienda alla fattoria didattica per intrattenere i bambini durante l'evento, fino alle bomboniere confezionate con eccellenti prodotti enogastronomici del territorio ciociaro e rifinite con lo strame pianta tipica delle nostre colline. In Abruzzo, a Città Sant'Angelo (Pescara) le migliori spremute di olio extravergine d’oliva diventano – conclude la Coldiretti – gocce grazie ad un innovativo dosatore spray che permette di spruzzare sulle pietanze la dose giusta d'olio senza sprecarne neanche una goccia. Una bella innovazione che ha incuriosito già moltissimi tra i più eleganti ristoranti del Belpaese. Ma l’olio della famiglia D’Alessio si accompagna anche alle perle di cacao per diventare un gustosissimo cioccolatino. Una storica azienda agricola che affonda le proprie radici nelle lontane generazioni, coglie la sfida di vincere la scommessa con la contemporaneità.




STAMINA: MUORE RITA LOREFICE

La piccola Rita Lorefice muore stanotte in uno stato silente che non ha perorato la tutela della sua vita. 

di Cinzia Marchegiani

Modica (RG) – Muore nel silenzio più aberrante di uno stato civile la piccola Rita Lorefice. Rita aveva la Niemann Pick, malattia che miete vittime per mancanza di cure, ma questa volta però la malattia si è arrogata anche il diritto di portarsi nella tomba il silenzio delle istituzioni e di un sistema avrebbe potuto fare di più a garanzia e tutela della vita di Rita. Riecheggiano come spade ora insanguinate, le parole del Dr Porta davanti alla commissione di sanità della Regione Lombardia, che confermano quello che l’Osservatore d’Italia aveva fatto emergere con quei documenti ora diventati prove inoppugnabili contro gli scienziati e ricercatori che, senza alcuna sorta di dubbio o remora hanno gridato e allarmato che quelle infusioni erano intrugli segreti e pericolosi alla stregua della morbo della mucca pazza e infezione HIV: "Nelle due provette analizzate dall'Istituto Superiore di Sanità, sono state evidenziate cellule mesenchimali, al 90% erano vive, non è stato trovato alcun veleno di serpenti".
A Modica stanotte muore una piccola luce, il dolore più grande di un’intera comunità che aveva gridato al grande imbroglio, non è dover salutare un angelo dolcissimo, ma dover essere testimoni dell’inerzia di in sistema che ha messo in atto il più grande inganno, nella forma più silente e pericolosa dell’ abuso di potere…questa bambina aveva una sentenza che gli avrebbe permesso una corsa per la vita che neanche al peggiore dei criminali sulla terra verrebbe negato. Rita, conosciuta dai suoi immensi occhi neri, era una delle pazienti in lista a Brescia che aveva ricevuto il trattamento con le staminali mesenchimali con il metodo stamina. Le aveva iniziate a marzo del 2013, ma il successivo blocco delle cure perseverate con un sistema quasi certosino a non eseguire le ordinanze di legge, gli ha negato a gennaio 2014 la sua quinta infusione e quella emessa una settimana fa che ordinava entro cinque giorni la somministrazione d’ urgenza agli Spedali Civili di Brescia. Sentenze che non sono riuscite a sciogliere nodi pesanti che hanno responsabilità ministeriali, regionali e dei medici stessi. Rita nata con grave destino in uno Stato incapace di tutelare la vita, ha dovuto combattere contro dei giganti… nella totale ingiustizia profusa con una superficialità agghiacciante. Quelle terapie le avevano restituito la gioia di poter mangiare con un semplice cucchiaino, trovare la serenità di poter finalmente dormire senza alcun fastidio, e quei certificati medici e cartelle cliniche uniche al mondo, esponevano inaspettati miglioramenti che dovevano accendere la luce alla ricerca e alla curiosità scientifica. Ora molti si chiedono se ci sia una strategia ostativa affinché a questi piccoli pazienti, che hanno già ricevuto le terapie con effettivi miglioramenti, venga negata loro l’accesso al proseguimento. Morti seminate come l’effetto domino di pazienti che custodiscono con la propria storia clinica e letteratura medica la vera testimonianza di uno straordinario risultato che nessuno vuole studiare e verificare….
Quelle provette requisite dai Nas e dall’Aifa e analizzate dall’Istituto Superiore della Sanità, avevano custodito per tanto tempo il loro reale valore che non è stato difeso e tantomeno considerato patrimonio scientifico. Nel lontano agosto 2012, dopo che l’AIFA aveva bloccato il laboratorio degli Spedali Civili di Brescia con un’ordinanza che ora mostra tutte le sue ombre, il verdetto di questo documento era e rimane indiscutibile, pubblicato anche sul sito del Ministero della Salute riporta senza alcuna sorta di interpretazione la verità scioccante: ”le analisi della vitalità delle cellule vitali è risultata adeguata a qualsiasi uso terapeutico”.
Anche la sentenza della Corte europea emessa da poco, e purtroppo manipolata a piacimento da chi pretende di mostrare a tutti i costi una verità soggettiva (e sarebbe interessante ora capirne il motivo) indica la legittimità al proseguimento delle cure per chi aveva già una sentenza del giudice al momento dell’entrata in vigore della legge 23/2013. Chi pagherà per questo crimine?
Qui non si tratta di accanimento terapeutico ma di violazioni di ordinanze che non producono alcuna presa di posizione e anche di coscienza delle istituzioni e di quell’organismo di controllo che dovrebbe garantire equità sociale e tutela dei minori. Ora si faccia avanti il garante di questo Stato, e trovi i responsabili …perché qui i morti purtroppo sono reali!
L’Osservatore d’Italia manda un abbraccio e infinito cordoglio a due genitori della piccola Rita,  Ausilia e Carmelo perché hanno combattuto contro una malattia difficile da estirpare.
Stamina ha aperto un pozzo di crepe dove si eleva la più terribile delle angosce: Nessuno è innocente!




STAMINA SENTENZA STRASBURGO: TANTO RUMORE PER NULLA

Il Comitato "art.700 Pazienti in lista di attesa", tramite il Presidente, Francesco D’Andria rispedisce al mittente le gravi manipolazioni che alcuni giornali e associazioni dedite alla tutela dei malati e della ricerca libera hanno pubblicato in merito alla sentenza della Corte di Strasburgo emessa scorso 6 maggio 2014 riguardo al ricorso di un cittadino italiano che chiedeva l’accesso al trattamento con il metodo stamina

di Cinzia Marchegiani

Il Presidente del Comitato art.700, Francesco D’Andria non ci sta alle dichiarazioni di alcuni tabella di giornali e comunicati di associazioni che si propongono per la tutela dei diritti dei malati che hanno pubblicato la notizia della Sentenza della Corte di Strasburgo non citando correttamente il valore della sentenza e accusando di fermare, in virtù di questa, la sperimentazione stamina.
"Ancora in questi giorni dobbiamo, noi familiari, subire un informazione distorta e strumentalizzata al fine di incentivare ogni azione che metta la parola fine alla vicende Stamina. Questa volta ci si mette anche la Corte di Strasburgo con una sentenza che semplicemente respinge il ricorso di una famiglia che aveva ottenuto il no dei giudici ad accedere ai trattamenti Stamina. La sentenza è stata immediatamente ripresa, manipolata, arricchita di improprie considerazioni secondo gli scopi più gretti di coloro che da sempre si oppongono alla terapia stamina.
A questo punto mettiamo bene in chiaro le cose.
La Corte ha deciso di respingere il ricorso di un singolo paziente in quanto mancherebbero i presupposti per la sua fondatezza, non collimanti con gli scopi e le prerogative attribuite alla stessa Corte di Giustizia Europea. Tutto qui. Nessuna bocciatura di Stamina, nessuna possibilità di levare la patria potestà a chicchessia, nessun alibi o pezza di appoggio per legiferare un bel niente.
Tuttavia entriamo anche nel merito di certi punti:
1) “La Corte ha ulteriormente osservato che un comitato scientifico istituito dal Ministero della salute ha emesso un parere negativo sul metodo terapeutico in questione. Il valore scientifico di questa terapia quindi non era stato stabilito” Questa è intanto è la reale traduzione, pertanto non si legge affatto che la metodica Stamina non ha valore scientifico ma soltanto che non è ancora stato stabilito. Inoltre appuntiamo che la decisione del TAR Lazio, che sembrerebbe sconosciuta alla Corte, avendo certificato l’atteggiamento pregiudizievole dei componenti del primo comitato scientifico, ragion per cui lo stesso è stato annullato, non può che essere estesa anche alle valutazioni emesse dallo stesso, pregiudizievoli frutto di pregiudizi. Nessuno può oggi perdere per buono le valutazioni del primo comitato scientifico, sarebbe un grave errore giuridico, scientifico, ideologico; a maggior ragione se nel merito della decisione del TAR se ne discuterà solo dal prossimo luglio.
Non a caso si dovrebbe provvedere, sempre per ordine del TAR, a formare un nuovo comitato scientifico e provare, questa volta, a portare avanti questa benedetta sperimentazione Stamina in modo serio. Ma qui stiamo ancora in attesa della pronunzia del Ministro, i malati, tanto, possono attendere. Ribadiamo che ad oggi, della metodica Stamina, non vi è alcuna prova della sua inefficacia, e vi sono circa 40 pazienti trattati, ma dimenticati, che possono invece testimoniarne la valenza.
2) La Corte ribadisce la correttezza dell’operato del tribunale di Udine avendo negato le cure al paziente in quanto non rientrava tra quelli, invece, autorizzati per legge e ne considera, ancora una volta, non fondati, i motivi discriminatori accampati dal ricorso. Quindi la Corte comunque sancisce la legittimità al proseguimento delle cure per chi aveva già una sentenza del giudice al momento dell’entrata in vigore della legge 23/2013. Inoltre si ribadisce che “il margine di discrezionalità degli Stati membri è ampio” per cui si sancisce una certa limitazione nella decisione. Inoltre, si legge, che la convenzione della Corte europea non garantisce un doppio grado di giurisdizione in materia civile e pertanto, il ricorso, viene respinto in quanto incompatibile con la disposizioni della stessa.
3) In merito invece al passaggio in cui l’Alta Corte fa un richiamo alla possibilità di uno stato membro di intervenire a tutela della salute, per cui è apparsa la più spaziale interpretazione circa la possibilità di levare la patria potestà a quei genitori che vorrebbero sottoporre i figli a terapie non ancora validate scientificamente, ricordiamo che il diritto acquisito da queste famiglie è sancito da prescisse ordinanze cautelari, basate sul diritto alla vita, alla salute, al benessere psicofisico dei cittadini. La legge Turco Fazio, fiore all’occhiello di civiltà che gli stati membri hanno ben recepito, cioè quella che offre la possibilità di cure non ancora scientificamente validate a chi non ha alternative terapeutiche, cosiddetta della cure compassionevoli, è proprio una norma formulata anche al fine di impedire un uso indiscriminato di terapie. La stessa prevede molti requisiti che nella fattispecie circa 200 giudici ne hanno convalidato la sussistenza per l’accesso a Stamina. Inoltre, e che sia ben chiaro, vista la mancanza di terapie ma anche di conoscenza delle malattie rare e neurodegenerative da parte di gran parte delle strutture sanitarie, i familiari, i genitori sono la prima e spesso unica causa della sopravvivenza dei propri figli, i primi esperti, i primi veri medici specializzati nel conoscere la malattia e combatterla perché interessa i propri figli. La velata minaccia di levare la patria potestà ai genitori, non solo ha il sapore del ricatto ma è una vera e propria minaccia al diritto della salute, alla vita, all’amore dei genitori, oltre ad avere anche connotati razzisti. Ma questa non è l’effettiva traduzione della sentenza di Strasburgo, ma solo la malvagia interpretazione di chi a questa possibilità di sopravvivenza si oppone.
Resta, la Sentenza di Strasburgo, un caso isolato, relativa al ricorso di un singolo paziente che si oppone alla decisone del proprio tribunale, ma non determina affatto, ne può farlo, la validità scientifica del metodo Stamina.

Nessun alibi ulteriore per mettere parola fine può essere tratto dalla pronuncia dell’Alta Corte, nessuna motivazione per il Ministro o il governo a decretare la parola fine di Stamina;se ciò dovesse accadere verrebbe compromesso non solo il diritto alla salute, alla libertà di cura, ma anche gli stessi principi dell’ordinamento giuridico e i rapporti tra poteri costituzionali, fatto che potrebbe deflagrare in un ulteriore escalation giuridico-scientifica con danni inimmaginabili.
Stamina oggi è bloccata a causa della coscienza ad orologeria dei di qualche camice bianco dell'alt'Italia, innescata dalla procura di Torino con argomenti alquanto convincenti al di la delle prove scientifiche che ad oggi, nel male, non sono date conoscere.

"Il grosso del lavoro è già compiuto, centinaia di sentenze rimaste disattese, le legge disattesa, medici e direttore generale in attesa non si sà di cosa, timorosi degli interrogatori di Guariniello ma non delle querele dei gentirori. Cosa si vuole di più? E’ vero, forse noi pazienti in lista di attesa, con una sentenza che obbliga l’ospedale bresciano a sottoporci la trattamento Stamina, isolati e dimenticati da tutti, avevamo e abbiamo ancora una speranza, la legge, che è l’unica che è rimasta dalla nostra parte. Forse vorranno levarci anche quella per non avere scrupoli o rimorsi nel caso, che un giorno, si scoprisse la verità: Stamina funziona".

L’Osservatore d’Italia con le inchieste prodotte in tutti questi mesi aveva più volte invitato la magistratura italiana a fare luce su queste ombre inquietanti, un dovere di trasparenza che anche l’Antitrust dovrebbe valutare e rivolgere le indagini soprattutto in quelle maglie e ora più che mai diventate crepe dei conflitti d’interesse che non più silentemente minano l’onestà intellettuale con la manipolazione e mistificazione dei documenti e dati oggettivi. Questo castello di carta non è più solido come si vorrebbe far credere.




STAMINA A STRASBURGO LE MANIPOLAZIONI DELL’INFORMAZIONE MINANO L’ONESTA’ INTELLETTUALE

Il Comitato art.700 Pazienti in lista di attesa, tramite il Presidente, Francesco D’Andria rispedisce al mittente le gravi manipolazioni che alcuni giornali e associazioni dedite alla tutela dei malati e della ricerca libera hanno pubblicato in merito alla sentenza della Corte di Strasburgo emessa scorso 6 maggio 2014 riguardo al ricorso di un cittadino italiano che chiedeva l’accesso al trattamento con il metodo stamina

di Cinzia Marchegiani

Il Presidente del Comitato art.700, Francesco D’Andria invia a tutti i giornali italiani la replica per ovviare alla pubblicazione di alcuni tabella di giornali e comunicati di associazioni che si propongono per la tutela dei diritti dei malati che hanno distorto la notizia della Sentenza della Corte di Strasburgo non citando correttamente il valore della sentenza e accusando di fermare, in virtù di questa, la sperimentazione stamina.


<<Ancora in questi giorni dobbiamo, noi familiari, subire un informazione distorta e strumentalizzata al fine di incentivare ogni azione che metta la parola fine alla vicende Stamina. Questa volta ci si mette anche la Corte di Strasburgo con una sentenza che semplicemente respinge il ricorso di una famiglia che aveva ottenuto il no dei giudici ad accedere ai trattamenti Stamina. La sentenza è stata immediatamente ripresa, manipolata, arricchita di improprie considerazioni secondo gli scopi più gretti di coloro che da sempre si oppongono alla terapia stamina.
A questo punto mettiamo bene in chiaro le cose, soprattutto a coloro che preferiscono sponsorizzare la morte dei figli piuttosto che tentare ogni strada utile per salvargli la vita e/o rendere la qualità della stessa migliore.
La Corte ha deciso di respingere il ricorso di un singolo paziente in quanto mancherebbero i presupposti per la sua fondatezza, non collimanti con gli scopi e le prerogative attribuite alla stessa Corte di Giustizia Europea. Tutto qui. Nessuna bocciatura di Stamina, nessuna possibilità di levare la patria potestà a chicchessia, nessun alibi o pezza di appoggio per legiferare un bel niente.
Tuttavia entriamo anche nel merito di certi punti:
1) “La Corte ha ulteriormente osservato che un comitato scientifico istituito dal Ministero della salute ha emesso un parere negativo sul metodo terapeutico in questione. Il valore scientifico di questa terapia quindi non era stato stabilito” Questa è intanto è la reale traduzione, pertanto non si legge affatto che la metodica Stamina non ha valore scientifico ma soltanto che non è ancora stato stabilito. Inoltre appuntiamo che la decisione del TAR Lazio, che sembrerebbe sconosciuta alla Corte, avendo certificato l’atteggiamento pregiudizievole dei componenti del primo comitato scientifico, ragion per cui lo stesso è stato annullato, non può che essere estesa anche alle valutazioni emesse dallo stesso, pregiudizievoli frutto di pregiudizi. Nessuno può oggi perdere per buono le valutazioni del primo comitato scientifico, sarebbe un grave errore giuridico, scientifico, ideologico; a maggior ragione se nel merito della decisione del TAR se ne discuterà solo dal prossimo luglio.
Non a caso si dovrebbe provvedere, sempre per ordine del TAR, a formare un nuovo comitato scientifico e provare, questa volta, a portare avanti questa benedetta sperimentazione Stamina in modo serio. Ma qui stiamo ancora in attesa dei comodi del Ministro, i malati possono attendere. Ribadiamo che ad oggi, della metodica Stamina, non vi è alcuna prova della sua inefficacia, e vi sono circa 40 pazienti trattati, ma dimenticati, che possono invece testimoniarne la valenza.
2) La Corte ribadisce la correttezza dell’operato del tribunale di Udine avendo negato le cure al paziente in quanto non rientrava tra quelli, invece, autorizzati per legge e ne considera, ancora una volta, non fondati, i motivi discriminatori accampati dal ricorso. Quindi la Corte comunque sancisce la legittimità al proseguimento delle cure per chi aveva già una sentenza del giudice al momento dell’entrata in vigore della legge 23/2013. Inoltre si ribadisce che “il margine di discrezionalità degli Stati membri è ampio” per cui si sancisce una certa limitazione nella decisione. Inoltre, si legge, che convenzione della Corte europea non garantisce un doppio grado di giurisdizione in materia civile e pertanto, il ricorso, viene respinto in quanto incompatibile con la disposizioni della stessa.
3) In merito invece al passaggio in cui l’Alta Corte fa un richiamo alla possibilità di uno stato membro di intervenire a tutela della salute, per cui è apparsa la più spaziale interpretazione circa la possibilità di levare la patria potestà a quei genitori che vorrebbero sottoporre i figli a terapie non ancora validate scientificamente, ricordiamo che il diritto acquisito da queste famiglie è sancito da prescisse ordinanze cautelari, basate sul diritto alla vita, alla salute, al benessere psicofisico dei cittadini. La legge Turco Fazio, fiore all’occhiello di civiltà che gli stati membri hanno ben recepito, cioè quella che offre la possibilità di cure non ancora scientificamente validate a chi non ha alternative terapeutiche, cosiddetta della cure compassionevoli, è proprio una norma formulata anche al fine di impedire un uso indiscriminato di terapie. La stessa prevede molti requisiti che nella fattispecie circa 200 giudici ne hanno convalidato la sussistenza per l’accesso a Stamina. Inoltre, e che sia ben chiaro, vista la mancanza di terapie ma anche di conoscenza delle malattie rare e neurodegenerative da parte di gran parte delle strutture sanitarie, i familiari, i genitori sono la prima e spesso unica causa della sopravvivenza dei propri figli, i primi esperti, i primi veri medici specializzati nel conoscere la malattia e combatterla sui propri figli. La velata minaccia di levare la patria potestà ai genitori, non solo ha il sapore del ricatto ma è una vera e propria minaccia al diritto della salute, alla vita, all’amore dei genitori, oltre ad avere anche connotati razzisti. Ma questa non è l’effettiva traduzione della sentenza di Strasburgo, ma solo la malvagia interpretazione di chi a questa possibilità di sopravvivenza si oppone.
Resta, la Sentenza di Strasburgo, un caso isolato, relativa al ricorso di un singolo paziente che si oppone alla decisone del proprio tribunale, ma non determina affatto, ne può farlo, la validità scientifica del metodo Stamina. Nessun alibi ulteriore per mettere parola fine può essere tratto dalla pronuncia dell’Alta Corte, nessuna motivazione per il Ministro o il governo a decretare la parola fine di Stamina; chi crede di poterlo fare, con un atto legislativo, sappia che è un atto irresponsabile e criminale, volto a compromettere non solo il diritto alla salute, alla libertà di cura, ma anche gli stessi principi dell’ordinamento giuridico e i rapporti tra poteri costituzionali, fatto che potrebbe deflagrare in un ulteriore escalation giuridico-scientifica con danni inimmaginabili.
Stamina oggi è bloccata a causa della coscienza ad orologeria dei medici di Brescia, innescata dalla procura di Torino con argomenti alquanto convincenti al di la delle prove scientifiche che ad oggi, nel male, non sono date conoscere.

Il grosso del lavoro è già compiuto, centinaia di sentenze rimaste disattese, le legge disattesa, medici che come il direttore generale si aspettano una bella promozione, che hanno preferito innocue querele da parte dei genitori piuttosto che gli interrogatori di Guariniello, cosa si vuole di più? E’ vero, forse noi pazienti in lista di attesa, con una sentenza che obbliga l’ospedale bresciane a sottoporci la trattamento Stamina, isolati e dimenticati da tutti, avevamo e abbiamo ancora una speranza, la legge, che è l’unica che è rimasta dalla nostra parte. Forse vorranno levarci anche quella per non avere scrupoli o rimorsi nel caso, che un giorno, si scoprisse la verità: Stamina funziona.>>

L’Osservatore d’Italia con le inchieste prodotte in tutti questi mesi aveva più volte invitato la magistratura italiana a fare luce su queste ombre inquietanti, un dovere di trasparenza che anche l’Antitrust dovrebbe valutare e rivolgere le indagini soprattutto in quelle maglie, e ora più che mai diventate crepe, dei conflitti d’interesse che non più silentemente minano l’onestà intellettuale con la manipolazione e mistificazione dei documenti e dati oggettivi. Questo castello di carta non è più solido come vorrebbe far credere. 




STAMINA A STRASBURGO E LE MANIPOLAZIONI DELLE INFORMAZIONI MINANO L'ONESTA' INTELLETTUALE

Il Comitato art. 700, Pazienti in lista di attesa, tramite il Presidente Francesco d'Andria, rispedisce al mittente le gravi manipolazioni che i giornali e le associazioni dedite alla tutela dei malati e della ricerca scientifica hanno messo in atto, in merito alla Sentenza della Corte di Giustizia di Strasburgo dove un cittadino italiano aveva fatto ricorso per accedere ai trattamenti con Stamina.

di Cinzia Marchegiani

Ancora in questi giorni dobbiamo, noi familiari, subire un informazione distorta e strumentalizzata al fine di incentivare ogni azione che metta la parola fine alla vicende Stamina. Questa volta ci si mette anche la Corte di Strasburgo con una sentenza che semplicemente respinge il ricorso di una famiglia che aveva ottenuto il no dei giudici ad accedere ai trattamenti Stamina. La sentenza è stata immediatamente ripresa, manipolata, arricchita di improprie considerazioni secondo gli scopi più gretti di coloro che da sempre si oppongono alla terapia stamina.


A questo punto mettiamo bene in chiaro le cose, soprattutto a coloro che preferiscono sponsorizzare la morte dei figli piuttosto che tentare ogni strada utile per salvargli la vita e/o rendere la qualità della stessa migliore.

La Corte ha deciso di respingere il ricorso di un singolo paziente in quanto mancherebbero i presupposti per la sua fondatezza, non collimanti con gli scopi e le prerogative attribuite alla stessa Corte di Giustizia Europea. Tutto qui. Nessuna bocciatura di Stamina, nessuna possibilità di levare la patria potestà a chicchessia, nessun alibi o pezza di appoggio per legiferare un bel niente.

Tuttavia entriamo anche nel merito di certi punti:

1) “La Corte ha ulteriormente osservato che un comitato scientifico istituito dal Ministero della salute ha emesso un parere negativo sul metodo terapeutico in questione. Il valore scientifico di questa terapia quindi non era stato stabilito” Questa è intanto è la reale traduzione, pertanto non si legge affatto che la metodica Stamina non ha valore scientifico ma soltanto che non è ancora stato stabilito. Inoltre appuntiamo che la decisione del TAR Lazio, che sembrerebbe sconosciuta alla Corte, avendo certificato l’atteggiamento pregiudizievole dei componenti del primo comitato scientifico, ragion per cui lo stesso è stato annullato, non può che essere estesa anche alle valutazioni emesse dallo stesso, pregiudizievoli frutto di pregiudizi. Nessuno può oggi perdere per buono le valutazioni del primo comitato scientifico, sarebbe un grave errore giuridico, scientifico, ideologico; a maggior ragione se nel merito della decisione del TAR se ne discuterà solo dal prossimo luglio.
Non a caso si dovrebbe provvedere, sempre per ordine del TAR, a formare un nuovo comitato scientifico e provare, questa volta, a portare avanti questa benedetta sperimentazione Stamina in modo serio. Ma qui stiamo ancora in attesa dei comodi del Ministro, i malati possono attendere. Ribadiamo che ad oggi, della metodica Stamina, non vi è alcuna prova della sua inefficacia, e vi sono circa 40 pazienti trattati, ma dimenticati, che possono invece testimoniarne la valenza.


2) La Corte ribadisce la correttezza dell’operato del tribunale di Udine avendo negato le cure al paziente in quanto non rientrava tra quelli, invece, autorizzati per legge e ne considera, ancora una volta, non fondati, i motivi discriminatori accampati dal ricorso. Quindi la Corte comunque sancisce la legittimità al proseguimento delle cure per chi aveva già una sentenza del giudice al momento dell’entrata in vigore della legge 23/2013. Inoltre si ribadisce che “il margine di discrezionalità degli Stati membri è ampio” per cui si sancisce una certa limitazione nella decisione. Inoltre, si legge, che convenzione della Corte europea non garantisce un doppio grado di giurisdizione in materia civile e pertanto, il ricorso, viene respinto in quanto incompatibile con la disposizioni della stessa.


3) In merito invece al passaggio in cui l’Alta Corte fa un richiamo alla possibilità di uno stato membro di intervenire a tutela della salute, per cui è apparsa la più spaziale interpretazione circa la possibilità di levare la patria potestà a quei genitori che vorrebbero sottoporre i figli a terapie non ancora validate scientificamente, ricordiamo che il diritto acquisito da queste famiglie è sancito da prescisse ordinanze cautelari, basate sul diritto alla vita, alla salute, al benessere psicofisico dei cittadini. La legge Turco Fazio, fiore all’occhiello di civiltà che gli stati membri hanno ben recepito, cioè quella che offre la possibilità di cure non ancora scientificamente validate a chi non ha alternative terapeutiche, cosiddetta della cure compassionevoli, è proprio una norma formulata anche al fine di impedire un uso indiscriminato di terapie. La stessa prevede molti requisiti che nella fattispecie circa 200 giudici ne hanno convalidato la sussistenza per l’accesso a Stamina. Inoltre, e che sia ben chiaro, vista la mancanza di terapie ma anche di conoscenza delle malattie rare e neurodegenerative da parte di gran parte delle strutture sanitarie, i familiari, i genitori sono la prima e spesso unica causa della sopravvivenza dei propri figli, i primi esperti, i primi veri medici specializzati nel conoscere la malattia e combatterla sui propri figli. La velata minaccia di levare la patria potestà ai genitori, non solo ha il sapore del ricatto ma è una vera e propria minaccia al diritto della salute, alla vita, all’amore dei genitori, oltre ad avere anche connotati razzisti. Ma questa non è l’effettiva traduzione della sentenza di Strasburgo, ma solo la malvagia interpretazione di chi a questa possibilità di sopravvivenza si oppone.


Resta, la Sentenza di Strasburgo, un caso isolato, relativa al ricorso di un singolo paziente che si oppone alla decisone del proprio tribunale, ma non determina affatto, ne può farlo, la validità scientifica del metodo Stamina. Nessun alibi ulteriore per mettere parola fine può essere tratto dalla pronuncia dell’Alta Corte, nessuna motivazione per il Ministro o il governo a decretare la parola fine di Stamina; chi crede di poterlo fare, con un atto legislativo, sappia che è un atto irresponsabile e criminale, volto a compromettere non solo il diritto alla salute, alla libertà di cura, ma anche gli stessi principi dell’ordinamento giuridico e i rapporti tra poteri costituzionali, fatto che potrebbe deflagrare in un ulteriore escalation giuridico-scientifica con danni inimmaginabili.

Stamina oggi è bloccata a causa della coscienza ad orologeria dei medici di Brescia, innescata dalla procura di Torino con argomenti alquanto convincenti al di la delle prove scientifiche che ad oggi, nel male, non sono date conoscere.
Il grosso del lavoro è già compiuto, centinaia di sentenze rimaste disattese, le legge disattesa, medici che come il direttore generale si aspettano una bella promozione, che hanno preferito innocue querele da parte dei genitori piuttosto che gli interrogatori di Guariniello, cosa si vuole di più? E’ vero, forse noi pazienti in lista di attesa, con una sentenza che obbliga l’ospedale bresciane a sottoporci la trattamento Stamina, isolati e dimenticati da tutti, avevamo e abbiamo ancora una speranza, la legge, che è l’unica che è rimasta dalla nostra parte. Forse vorranno levarci anche quella per non avere scrupoli o rimorsi nel caso, che un giorno, si scoprisse la verità: Stamina funziona.

L'Osservatore d'Italia in merito sta ultimando un'inchiesta che farà luce su quel castello di carta che tali associazioni hanno creato, minando il diritto del malato. Non è mai tutto oro quello che risplende, e le logiche dominanti spesso hanno spiegazioni di una banalità disarmante, più volte abbiamo invocato la magistratura italiana a fare luce su queste ombre inquietanti, ed è anche un dovere dell'antitrust valutare i conflitti di interessi che in questo settore si stanno amplificando nella direzione della manipolazione e mistificazione.