Dante e Viterbo: inaugurata la prima delle 9 paline dedicate al sommo poeta nella città dei Papi

De Carolis: “Oggi inauguriamo qualcosa che arricchisce sia la città che i ragazzi che si sono confrontati con Dante”

VITERBO – Comitato Dante VII, istituzioni, scuole, aziende e club service insieme per dare forma ad un sogno: indicare i luoghi che legano Dante a Viterbo attraverso paline esplicative, con immagini e descrizioni, anche tradotte in lingua estera. Oggi l’inaugurazione della prima, in piazza San Lorenzo.

Tanti gli interventi di questa mattina, moderati dal console Touring Ceniti, che ha presentato e accolto i protagonisti di questo ultimo atto del comitato spontaneo nato nell’anno di celebrazione del settecentesimo centenario dalla morte di Dante.

All’interno del Duomo gli studenti delle quinte classi dei Licei Buratti ed Orioli coinvolti nel progetto, sono stati salutati dal vescovo Fumagalli: “Vedo con piacere i ragazzi che hanno realizzato questi pannelli che faranno riflettere su Dante e Viterbo. Grazie agli istituti per la qualità della proposta che viene offerta, tutte iniziative che fanno calare i ragazzi nella realtà e realizzano prodotti che danno frutto alla società”.

Soddisfazione da parte dell’amministrazione, rappresentata dall’assessore De Carolis, che ha sottolineato l’importanza turistica di questo progetto, un racconto in più sulla città, e dal vice sindaco Allegrini: “Oggi inauguriamo qualcosa che arricchisce sia la città che i ragazzi che si sono confrontati con Dante. La divina commedia è una lettura straordinaria, ma contestualizzarlo su Viterbo dimostra quanto già allora eravamo parte di un mondo grande, che attenzionava già la nostra città”.

I pannelli, nove in tutto, con la grafica realizzata dagli studenti dell’Orioli e i testi del Buratti, compresa la traduzione in inglese, pubblicata sul pannello, mentre per francese, spagnolo e tedesco è attivo un Qr-code che porta direttamente sulla pagina dedicata al progetto sul sito Visit Viterbo. A presentarli il professor Gianluca Zappa, che dopo aver confessato la felicità nel veder realizzato un sogno, ha coinvolto i ragazzi, con la presentazione di tutti i pannelli, la loro storia, e alcuni interventi tratti dalla Divina Commedia, anche nelle quattro lingue che racconteranno ai turisti di tutto il mondo il legame tra “Dante e Viterbo”.

Assente la direttrice Vittori, del Buratti, per un impegno istituzionale, è stata la dirigente dell’Orioli, Simonetta Pachella, ad omaggiare gli studenti: “Sono davvero felice, mi ritengo fortunata a dirigere questa scuola, che fornisce sempre spunti culturali e di confronto”, seguita dalle docenti di grafica che hanno spiegato la tecnica di queste opere d’arte.

In chiusura il saluto del presidente del Rotary Club Viterbo, Stefano Bianchini, che a nome di tutti i service cittadini ha ricordato l’importanza della giornata: “Non parlo solo del valore turistico e culturale ma anche dell’omaggio che stiamo facendo ad un simbolo come Dante. Inoltre è apprezzabile il collegamento tra pubblico e privato, tra Comune, associazioni e aziende, insieme per realizzare qualcosa di davvero bello”.

Atto formale con l’inaugurazione della palina già installata in piazza San Lorenzo, dedicata ai papi  Nicolò III, Martino IV e Giovanni XXI, eletti nel palazzo papale viterbese e che hanno vissuto quei luoghi, diventando protagonisti dell’opera dantesca.

Al progetto hanno collaborato: Comitato Dante VII, Comune di Viterbo, Touring Club Viterbo, Liceo Buratti, Liceo Orioli, l’azienda Ferro Vivo, che ha realizzato i pannelli, la Banca di credito cooperativo di Roma, che ha contribuito con un finanziamento, come l’associazione Archeotuscia e i club service viterbesi Rotary Club, Panathlon, Lions, Fidapa, Soroptimist, Nimpha, Inner Wheel.




Viterbo, restauro della Cappella Mazzatosta: un’opera tra le più significative della Tuscia del periodo rinascimentale

VITERBO – Proseguono le visite guidate al cantiere di restauro della Cappella Mazzatosta situata nella Chiesa di Santa Maria della Verità a Viterbo.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Carivit con lo scopo di favorire la più ampia divulgazione dell’intervento di restauro del meraviglioso pavimento in maiolica invetriata e degli stucchi quattrocenteschi dell’altare della cappella e per la conoscenza di un’opera che nel suo complesso è considerata tra le più significative della Tuscia del periodo rinascimentale.

Le visite della durata di 30 minuti sono gratuite con prenotazione obbligatoria, si tengono il martedì e il giovedì nella fascia oraria 8.30 – 13.30 e sono condotte dal restauratore Dott. Roberto Della Porta che accompagna i visitatori alla scoperta delle curiosità e dei dettagli sull’intervento di restauro.

Gli interessati alla partecipazione possono chiedere informazioni ed effettuare la prenotazione telefonando alla segreteria della Fondazione Carivit al numero 0761.344222 o scrivendo a segreteria@fondazionecarivit.it

Le visite verranno svolte nel rispetto delle norme vigenti in materia di contenimento del contagio.




Tarquinia, terminato il restauro della “Tomba dei Vasi Dipinti”

TARQUINIA (VT) – A Tarquinia la Soprintendenza ha presentato alle autorità e alla stampa la Tomba dei Vasi Dipinti dopo il restauro completo a cura di Franco Adamo, finanziato dalla Ny Carlsberg Foundation per il tramite dell’Accademia di Danimarca: un patrimonio culturale restituito all’umanità, che in futuro sarà possibile rendere visitabile anche per il pubblico generale.

La presentazione è avvenuta al termine delle Giornate in ricordo di Maria Cataldi, la compianta archeologa benemerita di Tarquinia, che si sono svolte fra Roma e Tarquinia dal 14 al 16 ottobre. E proprio nella giornata conclusiva di sabato 16, a partire dalla mattina, ampio spazio è stato dato al restauro della Tomba dei Vasi Dipinti, per poi aprire l’ipogeo restaurato nel pomeriggio a un gruppo ristretto di esponenti del mondo accademico e delle istituzioni, grazie all’ospitalità dell’azienda agricola Quattro Grani.

All’inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, Charlotte Bundgaard, direttrice dell’Accademia di Danimarca, Martina Tosoni, del Comune di Tarquinia, Francesca Boitani, presidente dell’Associazione Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia, Giovanna Bagnasco Gianni e Matilde Marzullo, dell’Università di Milano, Laura Michetti, Claudia Carlucci e Barbara Belelli, della Sapienza Università di Roma, Maurizio Sannibale, Direttore del Museo Gregoriano Etrusco del Vaticano, gli etruscologi Gilda Bartoloni e Stephan Steingräber, accolti dal Soprintendente Margherita Eichberg e dal funzionario archeologo Daniele F. Maras, con Annette Rathje dell’Accademia di Danimarca e i restauratori Adele Cecchini e Franco Adamo.

La tomba torna così finalmente al suo splendore, dopo che l’ingiuria del tempo e soprattutto un devastante intervento dei “tombaroli” nell’agosto del 1963 aveva asportato ampie parti delle pareti dipinte per mezzo di una motosega.

Il restauro ha inoltre riservato la splendida sorpresa di una nuova figura dipinta, in precedenza sconosciuta perché ricoperta da una incrostazione calcarea, ma ora tornata alla luce in tutti i suoi raffinati dettagli.

Nel prossimo futuro, per poter rendere accessibile il monumento, sarà necessario dotarlo di porta a vetro con taglio termico e metterne in sicurezza la via di accesso dal ciglio della ripa soprastante.

In questo modo, dopo aver salvato un capolavoro archeologico da rovina certa, la tutela si potrà coniugare con la fruizione pubblica, che ne è sempre il fine ultimo come stabilito dalla legge.




Viterbo, resoconto del convegno “Il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia: una scelta impossibile”

VITERBO – Una sede istituzionale, la sala consiliare della Provincia di Viterbo, e tanti partecipanti tra amministratori, associazioni ed enti: la Tuscia si unisce per dimostrare che il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è una scelta impossibile.

“Co-invitata di pietra” la Sogin, a cui sarà giunto un forte messaggio dal territorio, che sarà ribadito dal seminario nazionale del 9 novembre, dedicato alle controdeduzioni ufficiali, l’unica tappa in cui è possibile opporsi come privati ed associazioni. 

E’ la politica a dover dare le parole più ferme, e inizia il presidente Nocchi, padrone di casa: “Siamo tutti uniti per la tutela della nostra casa comune, il nostro territorio, che va tutelato”, seguito dai rappresentanti regionali, come l’assessore Lombardi, che parla anche a nome del collega Valeriani: “Ci siamo opposti sin da subito, noi ci siamo per dire che il Lazio non è un’area idonea”, e ancora il consigliere Panunzi: “Sono molto soddisfatto della risposta del territorio, unito per opporsi a questa possibile scelta”. Dal Parlamento, l’onorevole Rotelli: “Stiamo lavorando per dare la massima immagine alla Tuscia dal punto di vista turistico, e spesso il Mibact ha combattuto con noi contro il fotovoltaico Mi chiedo come lo Stato che si è opposto prima sia lo stesso Stato che propone un deposito della durata di centinaia di anni”, e il senatore Fusco: “Non è pensabile che tutto si debba concentrare in questo territorio. La Tuscia non ha bisogno di rifiuti, né tossici né normali, Abbiamo già dato”.

L’incontro, a cui purtroppo è mancata la presenza del sottosegretario al Ministero alle politiche agricole, sen. Francesco Battistoni, nonostante la precedente conferma, ha dimostrato che sono necessarie misure serie e concrete, altrimenti comincerà una vera battaglia, che potrebbe portare alla richiesta di ridisegnare interamente la Cnapi (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee) anziché commentarla.

Tante le voci di allarme, coordinate dal professor Angelo Di Giorgio (Comitato Montalto Futura) che avviando i lavori ha precisato: “La nostra posizione è chiara ed è di opposizione, non è pregiudiziale, viene da uno studio di tecnici di grande valore, che si sono confrontati e hanno fornito tutte le nozioni che hanno corroborato quanto pensavamo, ma con radici tecniche e scientifiche. Faremo presente al seminario nazionale le nostre motivazioni, e saremo accusatori della Sogin, che purtroppo sarà anche giudice di stesso. Per questo siamo qui, per combattere l’arroganza”.

Una ferma opposizione confermata dall’avv. Francesco Rosi (Comitato Maremma Viva), che facendo un excursus giuridico ha descritto tutte le falle che hanno portato all’unificazione dei rifiuti di bassa, media, ed alta intensità, portando le ultime due, inizialmente destinate ad un deposito geologico, ad essere stoccate in uno di superficie, con tutti i rischi del caso, senza sapere nulla del destino dei sistemi di protezione e di possibili deterioramento. Dal punto di vista legale anche per l’avvocato Xavier Santiapichi manca completamente nel processo decisionale la Vas, Valutazione ambientale strategica mentre Daniele Maras, funzionario archeologo della Soprintendenza ha ricordato le tutele previste dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale e il Codice dei beni culturali, sottolineando uno studio in corso che, se dovesse presentare criticità, diventerebbe la base per un fermo no da parte del Mibact.
Tanti gli argomenti sollevanti, come la salute, fulcro di un secondo intervento del professor Di Giorgio, che ricorda gli unici tumori per cui la provincia di Viterbo è sopra la media nazionale, e i rischi per due tipi di contaminazioni, una per eventi acuti, come terremoti, inondazioni, attentati e incidenti, l’altra per dispersione cronica, legata a deterioramento delle strutture e i trasporti.

Il terremoto del 1971 che colpì Tuscania, 5.0 scala Ricther, diventa una discriminante per tutto il territorio etrusco, come per l’area interna, ‘Alta Tuscia antica città di Castro’, sostenuta dall’avvocato Angelo Annibali, dove insieme alla Regione sta nascendo una Via dei sentieri e dei briganti e un Geoparco degli Etruschi, tanto da chiedersi: “Non si comprende perché da un lato abbiamo lo Stato che finanzia, dall’altro lo stesso Stato pensa di mettere un deposito nucleare”. Sempre dal territorio è giunta la voce di Famiano Crucianelli (Biodistretto della Via Amerina e delle Forre) che sottolinea la pericolosità di un deposito “provvisorio”, non solo per l’eternità che il termine è solita assumere in Italia, ma anche per la pericolosità nel breve termine: “In caso di incidente, qualsiasi influenza sulle falde acquifere porterebbe l’inquinamento radioattivo direttamente a Roma”.

Un’analisi specifica sul mondo agricolo, specie under 35 è stata proposta da Giorgio Grani (Giovani Confagricoltura), pronto a lottare per difendere un settore in crescita, con percentuali di biologico altissime e decine di prodotti Dop e Igp, tra cui olio e nocciola romana, supportato da Remo Parenti (Confagricoltura Viterbo e Rieti), che ha ricordato: “La Tuscia è sempre stata tagliata fuori da scelte di crescita, recuperate da tanto sacrificio e investimenti per avere un’agricoltura sempre migliore, che produce qualità. Sogin ha eliminato interamente l’aspetto umano, parlando di criteri oggettivi, ma solo a Tuscania è presente una faglia non rassicurante, e non si capisce come non se ne sia tenuto conto. E’ assurdo non aver considerato fattori socio-antropologici, la scienza deve tenere conto del fattore umano, deve essere al suo servizio”. Agricultura che viaggia insieme al turismo, merito di una terra incontaminata, come spiega Luca Balletti (Federalberghi), precisando la fatica fatta per rialzarsi dopo le chiususe, uno sforzo che potrebbe rivelarsi vano con una decisione che di fatto sarebbe la condanna della Tuscia.

Tra gli amministratori la voce di Sgarbi (sindaco Sutri), pronto a condannare una scelta completamente senza senso; Marco Rossi (Gallese) che, pur riconoscendo la mancanza del fattore antropico, chiede di fare attenzione sulla procedura, in questo momento legata ad una visione per aree vaste; Fabio Menicacci (Soriano nel Cimino) che ricorda la vicinanza con la Faggeta vetusta, patrimonio Unesco, il Tevere e le coltivazioni di noccioleti e sollecita la Provincia a stilare un documento che sottolinei quanto sia sciocco fare un deposito del genere in aree culturali e turistiche, di cui molte protette. segnando la morte del territorio; Ridolfo Ridolfi (Corchiano) che torna alla politica: “Chiedo a Regione e Provincia di presentare osservazioni autorevoli, che seguano l’esempio di altri territori”, poi appoggiato da Mauro Pacifici (pres. Coldiretti Viterbo): “È la politica che deve intervenire, va portata avanti l’attenzione sul sito di scorie, ma soprattutto sollecitare le nostre autorità politiche a diventare ancora più forti, lasciando a parte la poetica e chiedendo di prendere concretezza” e da Raimondo Chiricozzi (Ass. Aics e Confesercenti): “La politica a dire no con atti concreti, specie la Regione Lazio che deve impegnarsi maggiormente”.

Di Giorgio conclude raccogliendo le proposte: “Torniamo con i piedi per terra, questo incontro serviva per informare. Ho letto le relazioni delle altre regioni, Piemonte, Sardegna, Puglia e rispetto a quelle del Lazio il paragone è impietoso, i comitati hanno sottolineato che le osservazioni della nostra Regione sono terribilmente deboli. Siamo soli, ci stiamo aiutando da soli, al momento la politica ha detto ‘siamo contrari’ e dove sono i fatti? Non ci resta che partecipare alla conferenza nazionale per dare le nostre motivazioni, rispettando i parametri previsti per legge e che la stessa Sogin indica. Sono certo che non avremo soddisfazione, la Sogin procederà per la sua strada e non ci resterà che quella giudiziaria. Attendo le azioni pratiche della politica, sia a livello regionale che governativo, che devono rimarcare gli errori fatti”.




Ampliamento dell’offerta turistica per Viterbo. Italexit: “la monnezza!”

VITERBO – E’ di questi giorni, tra un documento più o meno ufficiale e qualche dichiarazione di politici locali, la notizia dell’ampliamento di 600.000 metri cubi della discarica di Monterazzano.

“Spiace dover constatare, – commentano da Italexit-Viterbo – come al solito, che l’istanza politica del territorio si limiti a stigmatizzare questa eventualità con opposizione di sola facciata, ovviamente sempre documentata da articoli con relativo reportage fotografico.

Come Italexit-Viterbo riteniamo che, pur se nei limiti costituzionali e democratici, il dissenso e l’opposizione a questo ennesimo scempio del nostro territorio debbano essere manifestati con maggiore vigoria e coinvolgimento dei cittadini.

A quanto pare allo sbandierato e formidabile incremento di Pil nazionale (per il momento solo stimato) Viterbo contribuirà con l’incremento della monnezza.

La palese e manifesta incapacità della politica romana nel gestire l’affaire rifiuti di Roma Capitale, – proseguono da Italexit Viterbo – soprattutto a causa delle “faide” tra Comune di Roma e Regione Lazio, ha come effetto la ricaduta di monnezza su Viterbo.

Italexit-Viterbo auspica che, l’opposizione all’ampliamento della discarica coinvolga tutte le istanze politiche e sociali del territorio, proprio perché tutte fortemente impattate dagli obiettivi di tale nefasto progetto di incremento alla discarica di Monterazzano.

E’ necessario che dopo le dichiarazioni, come al solito roboanti, seguano i fatti possibilmente altrettanto roboanti, ma certamente più efficaci.

E’ d’obbligo costituire un comitato di rappresentanza, sulla vicenda discarica, che dia voce a tutte le istanze territoriali: politiche e sociali.  La discarica di Monterazzano va presidiata H24!

La bellezza, la vivibilità e la qualità di un territorio sono sempre il risultato di un impegno coeso e consapevole di tutti i cittadini che su quel territorio vivono, ed è questo impegno a fare la differenza.

Italexit-Viterbo – concludono -ribadisce il proprio no all’incremento della discarica e sarà sempre al fianco dei cittadini nella difesa del territorio.”




Bolsena, dalla via Francigena passa il futuro del turismo lento

BOLSENA (VT) – Tutti in cammino sulla via Francigena. Dal gruppo di 12 giovani della Comunità San Martino di Empoli ai pellegrini di “Road to Rome 2021. Start again!”, la camminata europea organizzata da AEVF, l’Associazione Europea delle Vie Francigene; dai ciclisti della prima edizione della “Pedalata per la pace”, da Torchigiana di Assisi a Castiglione in Teverina, a “Insuperabile”, la staffetta di 1000 chilometri per dimostrare come le fragilità e difficoltà della vita si possano affrontare e superare insieme; dalla staffetta ciclistica “Running For Future” agli arrivi di Beatrice, una giovane neolaureata in scienze della comunicazione, e di Filippo Arcelloni, attore e regista. Bolsena, a settembre, è stata tappa e luogo di incontri ed esperienze diverse lungo la via Francigena.

“Sono circa 60mila le persone che ogni anno camminano almeno per una settimana sulla via Francigena – sottolinea l’assessore del Comune di Bolsena Roberto Basili -. Un flusso in costante crescita, per un settore, quello del turismo lento, in grande espansione e in grado di generare un indotto economico importante per i territori, come il nostro, attraversati dall’antica strada dei pellegrini. Per questo motivo è importare realizzare politiche turistiche adeguate, cogliendo l’occasione fondi messi dal Pnrr dalla candidatura a Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, per valorizzare questo patrimonio diffuso tra natura, arte e tradizioni. Come Amministrazione comunale stiamo vagliando tutte le opportunità per crescere e migliorare le strutture e l’accoglienza”.

“Il mese appena trascorso è stato denso di appuntamenti – dichiara Patrizia Crosta coordinatrice dell’Ufficio turistico di Bolsena, che ha curato l’organizzazione degli eventi -. A testimoniare la calorosa accoglienza della nostra cittadina i bordoni creati dall’artista Moreno Cavalloro e donati ai partecipanti delle varie iniziative. Il bordone è un grosso e lungo bastone con manico ricurvo usato dai pellegrini nei loro itinerari. Un simbolo, oltre che uno strumento molto utile, disponibile nella nostra sede per le persone che percorrono la via Francigena. Può essere personalizzato con incisioni fatte a mano sul legno. Un ricordo, quindi, delle meraviglie e delle emozioni che si possono vivere sull’antica via per Roma e che, nel nostro territorio, attraversa posti dove arte, natura, cultura e tradizioni si fondono per dare vita a paesaggi unici, sulle rive del lago di Bolsena”.

Un ruolo importante nell’accoglienza dei gruppi lo ha svolto la Pro loco Bolsena insieme agli Assessori Che sono intervenuti e alternati nell’accoglienza. “Voglio ringraziare tutti i membri del direttivo per aver dato il loro supporto – afferma la presidente Elena Materazzo -. Con entusiasmo e voglia di fare si sono messi a disposizione per accogliere al meglio i pellegrini e fornire ogni tipo di supporto”.




Viterbo, tiene una serra con piante di marijuana in terrazza: in manette una giovane donna

VITERBO – Piante di marijuana in terrazza che sfiorano i 2 metri. Questo quanto trovato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Viterbo che a seguito dello sviluppo di una precedente attività informativa hanno effettuato una serie di servizi di osservazione in una zona del centro identificando la serra.

Immediatamente i militari si sono organizzati per individuare l’appartamento di cui era pertinente la terrazza ed hanno eseguito una perquisizione, al termine della quale hanno sequestrato 8 piante di marijuana allocate in forma di serra sul terrazzo di una giovane donna che le coltivava ed hanno sequestrato anche un bilancino di precisione oltre ad altro materiale per confezionare le dosi ed alcuni grammi di marijuana già confezionati.

La donna responsabile è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio.




Sutri e Bassano Romano, presa la banda delle auto rubate

Nel contesto di eterogenea attività volta alla repressione di reati di carattere patrimoniale i Carabinieri della Compagnia di Ronciglione – attraverso alcune articolazioni operative e segnatamente il Nucleo Operativo e Radiomobile e le Stazioni di Sutri e Bassano Romano – a conclusione di una complessa attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Viterbo, sono riusciti a disarticolare un gruppo criminale che ha posto in essere una diffusa attività “professionale” di raccolta e stoccaggio di autovetture di provenienza delittuosa, i cui componenti meccanici venivano reimpiegati in una illecita commercializzazione.

L’indagine è stata avviata lo scorso mese di aprile, allorquando gli investigatori sono riusciti a localizzare un appezzamento di terreno nel comune di Sutri, in una zona impervia e di difficile accesso, ove gli indagati avevano da tempo realizzato un deposito di auto e relativa componentistica.

I conseguenti servizi di osservazione – risultati estremamente difficoltosi per la scarsa viabilità e la fitta vegetazione che nascondevano i terreni e i luoghi scelti appositamente dagli indagati – hanno permesso di accertare che le autovetture rubate, prevalentemente nella Capitale, condotte nel luogo individuato, venivano letteralmente “cannibalizzate” e i vari componenti venivano commercializzati su mercati clandestini laziali e umbri, ma anche presso operatori del settore (carrozzieri e meccanici); le parti che non riuscivano ad essere vendute venivano smaltite per evitare di individuarne la provenienza delittuosa. Il telaio, ormai privato di ogni ricambio riutilizzabile, veniva distrutto a mezzo di una pressa.

Le indagini, già nell’estate, avevano consentito l’individuazione ed il recupero di 23 autovetture, tutte rubate nel periodo 2020-2021 nell’area nord di Roma, rinvenute e poste sotto sequestro nel corso di una mirata perquisizione

Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica di Viterbo, è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Viterbo, nei confronti di due degli indagati; si tratta di italiani, residenti in questa Provincia, già noti per i loro trascorsi giudiziari.

Nel contempo, in provincia di Terni, gli operanti in concorso con la locale Stazione, hanno eseguito una ulteriore perquisizione a carico di un terzo indagato.

Le indagini proseguono per accertare altre responsabilità penali.




Montefiascone, falsano la documentazione per prendere il reddito di cittadinanza

I Carabinieri della Stazione di Montefiascone unitamente ai
Carabinieri del NIL di Viterbo hanno scoperto e denunciato due
persone, entrambe residenti in quel comune, uno italiano ed uno di
origini albanesi, che attestando il falso nella documentazione per
ottenere il reddito di cittadinanza, uno omettendo di dichiarare di
essere pregiudicato oltre ad occultare altri redditi percepiti, e l’ altro
soggetto non dichiarando anche lui i redditi percepiti, ed entrambi
hanno prodotto documentazione mendace per la residenza, sono
riusciti ad avere dallo stato oltre 27.000 euro di reddito. Scoperti
sono dunque stati denunciati dai Carabinieri della stazione cha
hanno avviato la procedure per sospendere l’ erogazione del
beneficio.




Viterbo: tra canti, giocolerie, fuoco e mirabolanti alchimie si chiude la XXI edizione di Ludika 1243

L’appuntamento con il medioevo dalle 18 alle 21 in piazza San Lorenzo

VITERBO – Si chiude oggi a Viterbo la XXI edizione di Ludika 1243 il festival dedicato al periodo medievale, tornato quest’anno in presenza dopo l’edizione virtuale del 2020, che attraverso una serie di ricostruzioni storiche e iniziative ha animato il centro storico in quest’ultima settimana.

Alle 18 e alle 21 piazza San Lorenzo ospiterà lo spettacolo di giulleria medievale “C’era una volta il 1243” con protagonista Il Paggio Giullare, progenitore ed epigono dei CLerici Vagantes, in compagnia del fido Paggetto, in viaggio fin da allora per allietare i presenti con canti, giocolerie, fuoco e mirabolanti alchimie.

La manifestazione si chiuderà con “Luce” spettacolo di focoleria e mangiafuoco con le performer Elenifera per salutare questa edizione. Una performance ironica e sensuale: in una cornice musicale arabeggiante sarà la danza a svilupparsi con l’elemento del fuoco, alternando sulla scena bolas, ventagli e altri effetti pirotecnici.




Vaccini anti Covid: il Lazio parte con la terza dose

Il Lazio parte con la somministrazione della terza dose di vaccino. A renderlo noto lo stesso governatore Nicola Zingaretti attraverso un tweet. “Dalla prossima settimana – ha scritto il presidente della Regione – iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto e che saranno contattati dal sistema sanitario regionale. Continuiamo a mettere in sicurezza la vita e il futuro”.


Sono 4.664 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 5.193. Sono invece 34 le vittime in un giorno, ieri erano state 57.

Sono 267.358 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 333.741. Il tasso di positività è all 1,7%, in lieve aumento rispetto all’1,6% di ieri.

Sono 559 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 12 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 36 (ieri erano 40). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.113 (ieri 4.117), quattro in meno rispetto a ieri.