VITERBO: BOCCI E OLMI CONFERMATI OSSERVATORI ARBITRALI. MUZZI E SCORSINO I NUOVI ENTRATI

Redazione
Viterbo
– La sezione di Viterbo dell’associazione italiana arbitri potenzia il settore degli osservatori arbitrali. Infatti, Andrea Bocci di Viterbo e Silvano Olmi di Tarquinia, osservatori arbitrali entrambi in forza all’Aia di Viterbo, sabato scorso a Roma hanno frequentato e superato con successo il corso di aggiornamento obbligatorio.
Inoltre, domenica, a Ostia Lido, Francesco Muzzi e Alessandro Scorsino entrambi di Viterbo hanno brillantemente superato l’esame d’idoneità ed entrano a far parte degli osservatori arbitrali provinciali guidati da Antonio Nigro.

“La conferma di Bocci e Olmi e i nuovi ingressi di Muzzi e Scorsino – dichiara il presidente della sezione Aia di Viterbo, Luigi Gasbarri – rafforzano ulteriormente un settore importante del nostro sodalizio. Gli osservatori arbitrali viterbesi, sotto la guida di Antonio Nigro, stanno svolgendo un ottimo lavoro.”
 




RONCIGLIONE: AL VIA IL SEMINARIO SUL RIFACIMENTO DEL MURAGLIONE SULLA VALLE VICANA

Redazione
Ronciglione (VT) – Venerdì 17 aprile alle ore 9.00, il Teatro Comunale Ettore Petrolini ospiterà un seminario tecnico avente l'obiettivo di illustrare gli aspetti geologici, geotecnici ed idraulici connessi alla progettazione e realizzazione di opere di risanamento e consolidamento dei centri storici. Sarà descritto un progetto pilota del Comune di Ronciglione per il consolidamento della rupe tufacea, nato dall'esperienza maturata dal rifacimento del muraglione sulla valle Vicana, crollato nel 2008. L'evento è promosso dall'Ordine dei Geologi del Lazio, unitamente all'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Viterbo e all'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Viterbo, con il patrocinio della Comunità Montana dei Monti Cimini, ed il collaborazione con il Comune di Ronciglione.

Il seminario, della durata di circa tre ore e mezza, rilascia n. 4 CFP, crediti validi ai fini dell'aggiornamento delle competenze professionali dei singoli organi. Geologi, ingegneri, architetti hanno l'obbligo di prenotazione. E' prevista la chiusura dei lavori per le ore 13.00.

"Un seminario tecnico di altissimo livello e di interesse nazionale, nato dall'esperienza maturata dal rifacimento del muraglione sulla valle Vicana, crollato nel 2008, e dal successivo progetto di consolidamento della rupe tufacea. Ne sono dimostrazione – afferma il Sindaco, Alessandro Giovagnoli – la presenza dei tre Presidenti degli Ordini coinvolti e la partecipazione, a livello organizzativo, di studiosi riconosciuti a livello italiano. Ringrazio il coordinamento del seminario di studio, nelle persone dell'ingegner Ariolli, del Prof. Noli e del Prof. Scarascia, Pro-Rettore dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza. Un ringraziamento anche al Presidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Regione Lazio, Enrico Panunzi, che parteciperà al convegno; ed alla Regione Lazio, nella persona del Presidente Nicola Zingaretti, per l'interesse dimostrato”.
 




VITERBO, 10 ANNI DI ARSENICO NELL'ACQUA: DALL'ISDE PRECISE INDICAZIONI PER IL RISARCIMENTO SANITARIO

Redazione
Viterbo
– Si è svolta  sabato 11 aprile 2015 a Viterbo, presso la sala degli Almadiani, la conferenza sul tema “Arsenico: cosa è bene sapere, ricordare e fare”.
La conferenza nell’ambito delle iniziative organizzate dal comitato “Non ce la beviamo “ per la seconda Giornata  di studio dedicata al tema : “Acqua bene comune”,  ha visto una rilevante presenza di cittadini, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti.
La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment), ha introdotto la sua relazione medico-scientifica con la  considerazione che proprio dal mancato rispetto dell’articolo 32 della Carta costituzionale in materia di tutela della salute, così come dal mancato rispetto del Decreto Legislativo 31/2001 – che fissa i parametri di salubrità e potabilità delle acque ad uso umano – attraverso il ricorso all’istituto della deroga, ha avuto origine l’esposizione cronica all’arsenico, sostanza tossica e cancerogena, di oltre un milione di cittadini italiani.

Per oltre un decennio, ha proseguito la dottoressa Litta, le popolazioni  interessate da questa problematica ambientale e sanitaria, ed in particolare quelle del Lazio, sono state molto spesso se non quasi del tutto lasciate all’oscuro circa i gravissimi rischi correlati all’assunzione di acqua ed alimenti contaminati da arsenico ed esposte a valori di arsenico fuorilegge, che hanno raggiunto anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto per questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia di assoluta ed accettabile certezza per esposizioni croniche: l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda infatti di porre in atto interventi ed azioni per portare questo valore il più possibile vicino allo zero.
Eppure i periodi di deroga, come disposto dal succitato Decreto legislativo, avrebbero dovuto avere la durata più breve possibile e comunque non superiore ai tre anni durante i quali si sarebbero dovuti realizzare impianti capaci di ridurre ed eliminare l’arsenico dalle acque e così  risolvere definitivamente ed efficacemente questo problema.

Nei periodi di deroga, sempre secondo quanto previsto anche dalle disposizione europee, alle donne in gravidanza e ai bambini (per i noti effetti dell’arsenico anche sullo sviluppo cerebrale – incremento di disturbi neurocomportamentali e neoplasie -) si sarebbe dovuta assicurare acqua con il minor quantitativo possibile di arsenico, sempre al di sotto di 10 microgrammi/litro, meglio se a contenuto zero, e acqua con le stesse caratteristiche avrebbero dovuto utilizzare le industrie alimentari.
L’arsenico è infatti classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche ai tumori del fegato e del colon.

Sempre l’assunzione cronica di questo elemento è indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
L’esposizione ultradecennale e fuorilegge a questa sostanza, insieme alla mancanza di una corretta e diffusa informazione, e  insieme alla mancata  distribuzione di acqua idonea alle persone e alle industrie alimentari, non è rimasta senza conseguenze per la salute delle popolazioni in termini di aumento di rischio per cause di morte e malattie correlate all’esposizione all’arsenico, come purtroppo certificato da diversi studi epidemiologici che non hanno fatto altro che confermare quanto già evidenziato da decenni di studi e ricerche internazionali; come ha evidenziato la referente dell’Isde citando gli studi condotti anche sulla popolazione residente nella Provincia di Viterbo e in particolare lo studio  “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio; lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità “Arsenico urinario speciato quale biomarcatore dell’esposizione alimentare all’arsenico inorganico in popolazioni residenti in aree ricche di arsenico nel Lazio”; i risultati dello studio Sepias – Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da arsenico di origine naturale o antropica – realizzato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio nazionale delle ricerche; e il recentissimo studio “ Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010” concluso nel 2014 e realizzato sempre  dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio che ha dimostrato e di nuovo confermato un gradiente di rischio per cause di morte e malattie al crescere del livello di esposizione all’arsenico nelle acque; in particolare quest’ultimo studio ha evidenziato e riconfermato un eccesso di mortalità per il tumore del polmone, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete.

La dottoressa  Litta trattando poi la specifica situazione del Comune di Viterbo, ha fatto notare come debba essere ottimizzata la gestione dei dearsenificatori in quanto solo il loro funzionamento efficiente e costante può garantire subito acqua salubre e potabile alla cittadinanza e come sia necessario intervenire per ridurre l’esposizione ad altri fattori inquinanti delle persone, e in particolare delle donne in gravidanza e dei bambini, istituendo anche un registro comunale degli impianti e delle attività ad elevato impatto ambientale e sanitario.
La rappresentante dell’Associazione italiana medici per l’ambiente ha rinnovato un forte appello alle istituzioni affinché sia garantito a tutte le persone l’accesso all’acqua potabile; e un altrettanto forte appello affinché le istituzioni impediscano che ulteriori agenti inquinanti possano contaminare le falde acquifere.
A conclusione della relazione la dottoressa  Litta ha rinnovato l’appello (espresso  più volte  anche  congiuntamente  alla sezione viterbese della Fimmg –  Federazione italiana medici di medicina generale, e all’Ordine dei medici di Viterbo) perché nei confronti delle popolazioni esposte si attui subito una sorta di “risarcimento sanitario” ovvero: informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini residenti nei Comuni della provincia di Viterbo e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie; studi di monitoraggio dello stato di salute delle persone e in particolare dei bambini per patologie correlabili anche all’esposizione all’arsenico (disturbi del neurocomportamento e neoplasie dell’età pediatrica), attraverso progetti  di prevenzione che prevedano l’esecuzione di visite ed esami mirati, totalmente gratuiti e in strutture pubbliche e che possano almeno in parte “risarcire” a livello sanitario  il danno subito  a causa dell’esposizione ad una sostanza tossica e cancerogena come l’arsenico.
 




TARQUINIA: IL QUARTETTO MAURICE CHIUDE LA RASSEGNA "IL QUARTETTO D'ARCHI"

Redazione
Tarquinia (VT) – Dopo aver offerto a Tarquinia la straordinaria opportunità di ascoltare dal vivo i Quartetti Fauves, Lyskamm e di Roma, la rassegna “Il Quartetto d’archi”, organizzata dalla Fondazione Etruria Mater, si congederà con il concerto del Quartetto Maurice. L’ensemble si esibirà domenica 19 aprile, alle ore 17, nella loggia di Palazzo Vitelleschi (sede del Museo Archeologico Nazionale Tarquiniense), presentando un programma votato alla musica contemporanea, con uno sguardo al ‘700.

Ad aprire il Quartetto n. 1 (Métamorphoses nocturnes) di Ligeti, scritto tra il 1953 e il 1954, prendendo ispirazione dai Quartetti di mezzo di Bartók, il Terzo e il Quarto. Seguiranno l’Arte della Fuga n. 1, 3, 5, 9 di Bach, opera incompiuta e postuma pubblicata nel 1751, che comprende una raccolta di sperimentazioni puramente virtuali sul contrappunto; il Quartetto n. 7 di Shostakovich composto nel 1960, in un periodo che ha segnato nel compositore l'intensificarsi dell'interesse per un tipo di opera che prima aveva coltivato sporadicamente. A chiudere l’omaggio di Scodanibbio al Messico con Sandunga e Besame Mucho.

Fondato nel 2002, il Quartetto Maurice studia e si diploma nel 2009 presso il “Corso Speciale di Quartetto” della Scuola di Musica di Fiesole, frequentando parallelamente la prestigiosa Accademia del Quartetto. L’ensemble si è esibita in concerti in tutta Italia e all'estero, tra i quali: Biennale di Venezia 2013, per la stagione “music@villaromana" di Firenze 2012 e 2013, a Strasburgo (Francia) per il festival "Minifest De Musique de Demain", a New York presso l'Italian Academy della Columbia University, a Macerata per la "Rassegna Nuova Musica", per il festival "Nuova Musica" di Treviso, per il festival "Encontres de Compositores" di Mallorca, per "All frontiers" di Gradisca d'Isonzo dove ha collaborato con Mika Vainio (Pan Sonic), per  l'"International Fajr Music Festival" di Teheran (Iran), presso il Teatro Dal Verme di Milano, al Teatro Quirino di Roma, al Teatro Bibiena di Mantova, al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, al Circolo della Stampa di Torino, nella rassegna "Compositori a Confronto" di Reggio Emilia, al museo Marini di Firenze e al Teatro Vittoria di Torino.

Per assistere al concerto (ingresso libero) è indispensabile la prenotazione, chiamando l’ufficio informazioni turistiche del Comune di Tarquinia allo 0766/849282 o scrivendo a info@tarquiniaturismo.it.  La rassegna ''Il Quartetto d’archi'', la cui direzione artistica è affidata al maestro Leandro Piccioni, è in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale e il Comune di Tarquinia e ha il sostegno di Enel, Munus, Giove Gas, cooperativa Fuori C’Entro e Camping Village Tuscia Tirrenica
 




SORIANO NEL CIMINO: AVVENENTE ROMENA SI FINGE INNAMORATA PER TRUFFARE ANZIANO DEL LUOGO

di Giuseppa Guglielmino

Soriano nel Cimino (VT) – Questa mattina i carabinieri della Stazione di Soriano nel Cimino con la collaborazione dei colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Viterbo hanno eseguito un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere nei confronti di due pluripregiudicati residenti a Soriano nel Cimino: un quarantacinquenne di origini tedesche e la propria compagna romena, quarantenne. La coppia, a partire dal gennaio dello scorso anno, si è resa responsabile dei reati di estorsione, truffa e stalking ai danni di un anziano di Soriano nel Cimino, rimasto vittima dell’astuto disegno dell’avvenente romena la quale, durante l’assenza del proprio compagno, nel frattempo detenuto presso la casa circondariale di Viterbo, aveva circuito il malcapitato al fine di procacciarsi  sostentamento e un posto dove vivere nell’attesa che il proprio convivente terminasse il periodo di detenzione.
Infatti, una volta uscito da “Mammagialla”, il malvivente riallacciava i rapporti sentimentali e di “affari” con la giovane donna che, nel frattempo, aveva preparato il terreno per estorcere più denaro possibile e truffare l’anziana vittima, a cui nel tempo i due riuscivano a sottrarre, a vario titolo, la somma complessiva di cinquantamila euro.
In particolare, nel corso dell’attività di indagine, è stato possibile appurare che il malcapitato era stato vittima, senza soluzione di continuità, di svariati atti di violenza ad opera della straniera che aveva approfittato della relazione appositamente instaurata con lui per assoggettarlo completamente, maltrattandolo, facendosi fare regali di valore, sotto la minaccia di più gravi violenze ad opera del correo. Svariati e insistenti i contatti telefonici accertati intercorsi tra i tre che hanno consolidato il quadro indiziario a carico della donna nonché del compagno, sul quale grava anche l’accusa di furto in abitazione: in una circostanza il malvivente, scavalcando il cancello, era riuscito a introdursi nell’abitazione della vittima, asportando il suo portafogli contenente la somma di circa 100 euro.
Le due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite nelle prime ore del mattino; presso l’abitazione della coppia, a seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti alcuni telefoni cellulari contenenti dati di interesse investigativo nonché documentazione ulteriormente comprovante i reati commessi.
 




VITERBO: IN AUMENTO NELLA TUSCIA LE IMPRESE INDIVIDUALI DI STRANIERI

Redazione
Viterbo
– Cresce il numero di imprese condotte da extracomunitari nella provincia di Viterbo registrando un aumento rispetto al 2013 del 6,5%. È quanto emerge dall’indagine condotta da Unioncamere-InfoCamere sui dati 2014 del Registro delle imprese delle Camere di commercio, in cui è stato riscontrato che nella Tuscia su 24.583 imprese individuali 1.285 sono condotte da imprenditori originari dei paesi extracomunitari. Una quota quindi pari al 5,23% del totale delle imprese individuali, comunque inferiore rispetto al peso che le stesse hanno nell’intera nazione che è del 10,3%.

Marocco (24%), Albania (8%), Senegal (8%) e Cina (7%) sono i paesi di provenienza  delle comunità imprenditoriali straniere più rappresentate. Per quanto riguarda il settore di attività il 59% di queste ditte individuali straniere svolge la propria attività nel settore del commercio (763 imprese individuali), seguito dal settore delle costruzioni con il 13% e agricoltura 6%.

Mettendo a confronto i dati relativi alla nazionalità ed al settore emerge che  nel settore del commercio le imprese individuali  più presenti sono gestite da imprenditori di nazionalità marocchina, seguiti dai senegalesi e dai cinesi. Nel settore delle costruzioni i più attivi sono gli imprenditori individuali di nazionalità albanese, moldavi e macedoni così come nel comparto agricolo.
 




VITERBO, ABBATTUTE 9 QUERCE: PARTE L'ESPOSTO DEI CITTADINI E ARRIVA LA FORESTALE

LEGGI ANCHE: NEMI: SCEMPIO DI ALBERI MOZZATI. ASSOTUTELA PRESENTA UN ESPOSTO E INTERVIENE LA FORESTALE

 

Redazione

Viterbo – Lo scorso Venerdì 3 aprile 2015, la Forestale ha effettuato, in collaborazione col Gruppo Quartiere Santa Barbara Viterbo, un sopralluogo al Parco delle Querce, in Via della Biga di Castro. Le guardie forestali hanno provveduto alle diverse rilevazioni, misurazioni e foto del caso e preso visione e possesso della varia documentazione fornita dai rappresentanti del Gruppo Quartiere Santa Barbara. Ora si procederà alla stesura di una relazione da inviare al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato. L'intervento degli agenti del Comando Provinciale Viterbo, Nucleo Investigativo Polizia Ambientale e Forestale dello Stato, è dovuto all'esposto ufficiale, inviato anche, per conoscenza, al Sindaco Leonardo Michelini per “paventato danno ambientale e abbattimento querce secolari, lavori pubblici al Parco delle Querce eliminazione Parco e abbattimento di querce secolari -secondo quote progetto- facenti parte di una preesistente formazione di 9 esemplari, ad alto valore storico-naturalistico e paesaggistico”, del Gruppo Quartiere Santa Barbara Viterbo, effettuato tramite il suo rappresentante il giorno 30 marzo 2015, ma soprattutto a seguito delle innumerevoli segnalazioni, arrivate al Comando, da parte di iscritti, frequentatori, residenti del quartiere e di cittadini.
 




RONCIGLIONE, VALORIZZAZIONE DELLA VIA FRANCIGENA: FIRMATO IL PROTOCOLLO D'INTESA

 

17 sono stati sottoscrittori, lo scorso 25 marzo a Formello, di un progetto a più voci che culminerà nella costituzione di un tavolo di coordinamento per la valorizzazione dei territori attraversati dai tracciati storici della via Francigena

 

Redazione
Ronciglione (VT)
– "Ronciglione, così come altri paesi della Tuscia, ha la fortuna di sorgere su uno dei più importanti itinerari religiosi e storici del mondo, la via Francigena. Un'immensa fonte di ricchezza turistica spesso mal sfruttata per mancanza di coordinazione tra i Comuni interessati dal tratto, che non si ritrovano ad agire sulle basi di strategie di valorizzazione condivise. La firma del protocollo d'intesa – commenta il Sindaco, Alessandro Giovagnoli – rappresenta un fondamentale primo passo nella direzione dello sviluppo dell'intera via Francigena, soprattutto del tratto laziale in entrata a Roma, che interessa anche Ronciglione, con preziosi vantaggi in termini di sviluppo turistico ed economico. Lo scambio di idee e progetti tra i diversi soggetti che costituiranno il tavolo, darà vita ad un flusso che non resterà isolato, ma entrerà in una rete di cooperazione finalizzata a tradurre linee teoriche in atti concreti".
Ronciglione è tra i Comuni firmatari del protocollo d'intesa per la costituzione di un tavolo di coordinamento volto alla valorizzazione della via Francigena.
Diciassette comuni laziali (Acquapendente, Bolsena, Campagnano di Roma, Capranica, Caprarola, Formello, Grotte di Castro, Mazzano Romano, Montefiascone, Monterosi, Nepi, Proceno, Ronciglione, San Lorenzo Nuovo, Sutri, Vetralla, Viterbo) sono stati sottoscrittori, lo scorso 25 marzo a Formello, di un progetto a più voci che culminerà nella costituzione di un tavolo di coordinamento per la valorizzazione dei territori attraversati dai tracciati storici della via Francigena, al fine di sviluppare un modello basato sul turismo culturale sostenibile.
All'incontro, oltre ai sindaci dei Comuni coinvolti, erano presenti l'assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili della Regione Lazio Lidia Ravera, il Direttore dell'Agenzia regionale per il Turismo Gianni Bastianelli, il presidente dell'Associazione Europea Vie Francigene, il primo cittadino di Formello Sergio Celestino e l'onorevole Alessandra Terrosi.
Il tavolo di coordinamento, composto da rappresentanti istituzionali dei soggetti sottoscrittori, avrà importanti funzioni di cooperazione e promozione territoriale, coinvolgendo gli enti locali, le istituzioni pubbliche centrali e territoriali ed i soggetti pubblici e privati, al fine di stilare una strategia integrata di sviluppo.




PROVINCIA DI VITERBO, LICEO “RUFFINI” E CASACLIMANETWORK PARTNER DEL PROGETTO “NZEB”

Redazione
Viterbo
– Risparmio e miglioramento dell’efficienza energetica, ad iniziare dai banchi di scuola per poi passare agli uffici pubblici. E’ su questi essenziali principi che si fonda il protocollo d’intesa per l’organizzazione di progettualità nell’anno scolastico 2014-2015 sul territorio della Tuscia, che vede coinvolti come partner la Provincia di Viterbo, il liceo scientifico statale “Paolo Ruffini” del capoluogo e l’associazione CasaClimaNetwork Lazio. Il progetto, presentato questa mattina nella sala conferenze di Palazzo Gentili con le relazioni degli stessi alunni del “Ruffini” (classi 4AS e 4DS), è stato sottoscritto dal presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, dal dirigente scolastico dell’istituto scientifico, Maria Antonietta Bentivegna, e dal consigliere provinciale dell’associazione CasaClimaNetwork Lazio, Massimo Marani. Presenti all’iniziativa, in una sala conferenze di Palazo Gentili gremita di studenti, anche l’assessore ai Lavori pubblici e Impianti tecnologici del Comune di Viterbo, Alvaro Ricci; il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per il Lazio di Viterbo, Daniele Peroni; il dirigente del settore Ambiente della Provincia di Viterbo, Mara Ciambella; il presidente di CasaClimaNetwork Lazio, Luca Pofi; Ania Lopez, consigliere del Consiglio nazionale degli ingegneri; il presidente dell’Ordine degli architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori di Viterbo e provincia, Danilo Pasquini; il presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Viterbo, Paolo Bacchiarri; i docenti del liceo scientifico “Ruffini” che si sono occupati del progetto insieme agli studenti, Roberto Cannata e Fabiana Ballarini; i consulenti esperti CasaClima, Stefano Belcapo e Alessandra Bianchi. L’iniziativa ha come scopi la diffusione della pratica dell’efficienza energetica e il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali che possano contribuire a diffondere una corretta cultura dell’ambiente. Tra i partner non istituzionali figurano la Banca di credito cooperativo di Roma e Confcooperative di Viterbo.

Con questo documento, la Provincia di Viterbo ha accolto la proposta del “Ruffini” e di CasaClimaNetwork di dar vita al progetto “nZEB – Nearly Zero Energy Building – La scuola e l’energia sostenibile, un primo passo verso il 2020”, finalizzato a indirizzare gli alunni, i docenti e il personale della scuola a un comportamento diverso che porti ad un uso più razionale dell’energia; a sollecitare le istituzioni a investire sul risparmio energetico; alla realizzazione di un sito web tematico costruito in maniera collaborativa dagli studenti; all’acquisizione delle competenze per l’utilizzo di software per il controllo e calcolo delle dispersioni energetiche, elaborazione dati, fogli di calcolo e applicativi per presentazioni; alla condivisione delle conoscenze e all’elaborazione di report e pubblicazione on line dell'attività svolta.

Sono dunque gli studenti del liceo scientifico delle classi 4AS e 4DS i protagonisti della ricerca e delle modalità per applicare il risparmio energetico (in termini di miglioramento del sistema elettrico e termico) attraverso un diverso comportamento degli utenti della scuola e con interventi tecnici sulla struttura. Sono quattro i temi su cui si sviluppa il progetto: ambiente e città, ambiente e educazione, ambiente e comunicazione, ambiente e istituzioni. La Provincia, tramite i settori Ambiente ed Edilizia scolastica, ha fornito assistenza per il reperimento della documentazione tecnica inerente le dotazioni impiantistiche della scuola; di elaborati grafici quali piante, sezioni e prospetti della scuola; di dati inerenti i consumi ed i rispettivi importi di spesa per gli impianti termici ed elettrici degli ultimi due anni. Dal canto suo il liceo “Ruffini” si è impegnato ad individuare alunni cui sottoporre il progetto pilota, previo specifica realizzazione di un apposito software e studio, e a mettere a disposizione educatori e formatori. Strumentazioni, tecnici qualificati e assistenza tecnica specifica, oltre ad una valutazione sull’efficientamento energetico dell’istituto, sono stati invece appannaggio di CasaClima.

“Con questa iniziativa abbiamo voluto realizzare un progetto che recepisse le direttive UE ai Paesi membri in tema di risparmio energetico in vista del 2020 – spiega la preside Bentivegna, che ha ringraziato tutti gli intervenuti e i partner istituzionali e privati del progetto -. Sono molto contenta che insegnanti e alunni ne abbiano compreso l’importanza, visto che questa esperienza ci ha anche permesso di superare lo schema classico di lezione frontale, con i ragazzi che da semplici fruitori di conoscenza diventano ricercatori, sviluppando la capacità di lavorare in team”. Sottolineando l’importanza della formazione e dell’informazione in tema ambientale, la dirigente scolastica è entrata nel vivo del progetto “nZEB”. “I ragazzi hanno effettuato ricerche sulla sede di piazza Dante – aggiunge -, di proprietà del Comune ma gestito dalla Provincia di Viterbo, con quindi un coinvolgimento diretto delle istituzioni locali. Spero vivamente che la nostra esperienza sia un punto di partenza anche per altre scuole e proprio in quest’ottica abbiamo chiesto un finanziamento all’Unione europea, in collaborazione con altri istituti di tutta Europa, in modo da avere anche risorse per poter fare interventi strutturali finalizzati al risparmio energetico”.

“Ambiente ed Edilizia scolastica rientrano ancora tra le competenze delle Province dopo la riforma – dichiara il presidente Meroi – e siamo lieti di aver subito sposato questo progetto che riguarda questi due settori. Iniziative sul territorio le istituzioni ne fanno tante, ma non sempre hanno un seguito: in questo caso, invece, assistiamo ad un aspetto tecnico e operativo veramente concreto. ‘nZEB’ dimostra che se si fanno rete e sinergia arrivano i risultati, speriamo quindi che dall’Europa arrivino anche i finanziamenti per coinvolgere anche altri soggetti. Credo che l’aspetto più rilevante di questo programma – conclude il presidente della Provincia – sia il fatto che temi come la tutela dell’ambiente attraverso il risparmio energetico nascano sui banchi delle scuole e vengano promossi dagli studenti stessi per creare una cultura ambientale più consapevole”.
 




VITERBO: L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE REPLICA AL CONSIGLIERE MARINI

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo la replica dell'amministrazione comunale alle dichiarazioni del consigliere Marini sulla decadenza dei consiglieri comunali.

"Nessuna malafede politica sulla vicenda riguardante la decadenza dei consiglieri comunali, consigliere Marini. Per l'ennesima volta ci troviamo a gestire situazioni irrisolte o create dalla sua amministrazione e a far fronte a danni provenienti dalla gestione della partecipate a cura di amministrazioni comunali di cui anche lei ha fatto parte. Se non ci fosse stato il problema del contenzioso in essere tra il Comune di Viterbo e l'assicurazione, derivante dalle precedenti amministrazioni, l'ente avrebbe in cassa i soldi che una sentenza, immediatamente esecutiva, emanata dalla Corte dei Conti, ha sancito. Il problema si è concretizzato durante il suo mandato. Problema che avrebbe potuto risolvere anziché crearlo. Invece ha prevalso la solita sciatteria e ciò che ne è derivato come al solito è stato scaricato su questa amministrazione. I due fatti restano comunque distinti. La prossima udienza per il contenzioso civile tra l'assicurazione e il Comune si terrà tra un anno. Ammesso che la causa si concluda in tempi celeri, cosa fa il comune? Rinuncia a un credito certo ed esigibile riconosciutogli dalla Corte dei Conti? Se il giudizio rimanesse pendente per anni, come è molto probabile, cosa fa il Comune? Fa prescrivere il suo diritto/dovere di incamerare le somme? L'iter deve andare avanti nel rispetto della norma. L'assicurazione, se condannata a pagare, rifonderà i suoi assicurati (ex e attuali amministratori). Non diffondiamo informazioni tendenziose e non rispondenti alla realtà. Resta invece il fatto che esiste una sentenza della Corte dei Conti immediatamente esecutiva, che riconosce al Comune un credito certo, liquido ed esigibile. E se il Comune non ne avesse tenuto conto non avrebbe tutelato l'ente e la totalità dei suoi contribuenti. Ė un dovere, non una scelta discrezionale. Ė chiaro che c'è chi vuole buttare in politica ciò che è prettamente tecnico. Un atto di gestione. Nessuna vittima sacrificale, nessun complotto contro qualcuno. Il Comune è tenuto a rispettare la sentenza per tutti i 10 condannati, oltre a tenere un comportamento equo e coerente verso tutti i coinvolti, che siano dentro o fuori l'amministrazione. Il Comune non è quello di vent'anni fa dove certe volte c'era la tentazione, oltre alla possibilità, di aggiustare le cose con le mani. Oggi non è più così. Esistono leggi che vanno rispettate e per avere la certezza che questo avvenga c'è una netta separazione tra la gestione delegata ai dirigenti, e gli atti di indirizzo, di competenza degli amministratori. Guai a voler far credere ai cittadini che siano in atto persecuzioni o complotti ai danni dei consiglieri comunali interessati o degli altri che condividono lo stesso destino, o che siano gli amministratori a gestire in maniera politica e/o discrezionale tali vicende. Caro consigliere Marin la carità pelosa se la risparmi, se avesse voluto tutelare gli allora consiglieri avrebbe potuto farlo, impedendo che si verificasse il problema con l'assicurazione. La sua mancanza ha prodotto un contenzioso. Esistono tutte le possibilità di affrontare la situazione all'interno dei confini obbligati della legge. Ė patetico il tentativo di ergersi a difensore politico per tali vicende, un'amministrazione seria ha il compito di tutelare tutti gli interessi e i diritti compresi quelli degli amministratori e non più tali, ricaduti in tale situazione. Ovviamente come è d'obbligo l'interesse pubblico dell'ente e quindi dei cittadini".

 




VITERBO, MALFATTORI ALL'OPERA: ATTENZIONE ALLE TRUFFE

Redazione

Viterbo – Continua l’attività di prevenzione svolta dai militari dell’Arma dei Carabinieri in tutta la provincia di Viterbo per combattere il fenomeno delle truffe ad anziani, ma continuano ad arrivare denunce di nuovi escamotage per carpire la buona fede e truffare ignari anziani. L’ultimo episodio è quello accaduto venerdì scorso quando due donne, apparentemente 45nni, hanno finto di raccogliere fondi per aiutare i malati terminali e si sono introdotte nell’abitazione di due sorelle una 79nne e la seconda 83nne e fingendo la vendita di uova di Pasqua, con artifici e raggiri, distraendole si sono impossessate di vari monili in oro e della somma contante presente nell’appartamento per poi darsi alla fuga.
Sembra necessario quindi richiamare l’attenzione della cittadinanza di tutta la Provincia affinché, soprattutto gli anziani ma non solo, affinino l’attenzione su eventuali sconosciuti che in qualsiasi modo si presentino alla porta di casa e con qualsiasi motivazione chiedano di entrare per un parlare o presentare qualcosa.

Il consiglio è quello di non far entrare nessuno in casa ma di riceverli esclusivamente all’esterno delle abitazioni e possibilmente in compagnia di amici, conoscenti o familiari in modo da scoraggiare i malintenzionati. Nel caso in cui si abbia il sospetto, anche minimo, di una truffa di chiamare immediatamente il 112 e chiedere l’intervento dei Carabinieri   che saranno ben lieti di verificare la veridicità della proposta e nel contempo dare ogni utile consiglio per scoraggiare eventuali tentativi di truffa..