VITERBO: IL MALTEMPO FRENA L'ASSEMBLAGGIO DELLA MACCHINA DI SANTA ROSA

Redazione

Viterbo – Il maltempo frena i preparativi della più grande ricorrenza di Viterbo. "Considerate le avverse condizioni meteo previste per oggi19 agosto, si è deciso di posticipare a giovedì 20 agosto l'assemblaggio della Macchina di Santa Rosa. Confermati i divieti previsti anche per la giornata di oggi (ord. 262 e 263/2015 della Polizia Locale), così come le fasi del montaggio. Durante la giornata verranno assemblate le varie sezioni che compongono Gloria; la sera, alle ore 21, si procederà alla collocazione della statua di Santa Rosa in cima alla Macchina, dopo la benedizione da parte del vescovo Fumagalli". Lo comunica in una nota il Comune di Viterbo.




ORIOLO ROMANO: L'OPPOSIZIONE DENUNCIA GRAVI IRREGOLARITA' NEL BILANCIO COMUNALE

Redazione
 
Oriolo Romano (VT)
– Il consigliere comunale di minoranza,  Stefano Gasperini aveva già contestato in aula il bilancio comunale di previsione 2015 votato dalla assise nei primi di agosto, ma ora mette tutto “nero su bianco” e la prossima settimana partirà il ricorso indirizzato alla Corte dei Conti ed al Prefetto.

Secondo il consigliere, il documento contabile approvato dall'amministrazione Carones è irregolare perchè da un punto di vista strettamente formale non ha i requisiti, previsti dalla legge, «di veridicità e di attendibilità». Nel bilancio, secondo il consigliere, sono state imputate delle entrate relative alla voce TARI che non possono più essere inserite in quanto, sempre secondo Gasperini, il Consiglio comunale del 7 agosto non ha Deliberato l’approvazione della tariffa per l’anno 2015, di conseguenza, alla luce della recente giurisprudenza affermatasi in materia (Consiglio di Stato sentenze n. 3808/2014, n. 3817/2014 e n. 4909/2014), il Comune non può più chiedere la tassa sui rifiuti ai cittadini e la somma imputata alle entrate voce TARI – tassa sui rifiuti non può essere inserita nel bilancio di previsione.

"Il fatto che il Consiglio comunale abbia ritirato la Delibera di approvazione delle aliquote TARI dell’anno 2015 – afferma il Consigliere Gasperini – è una vittoria del gruppo Uniti per Oriolo che ha subito preso atto dell’illegittimità della proposta ed ha interpellato immediatamente la Prefettura di Viterbo chiedendone l’immediato intervento e lo stralcio del punto all’ordine del giorno. Se il nostro gruppo di minoranza non fosse intervenuto, – prosegue il consigliere – siamo convinti che la Delibera sarebbe passata in Consiglio anche se evidentemente illegittima. Su questo aspetto possiamo dire che l’Amministrazione Carones si è dimostrata per quello che è, principianti allo sbaraglio, infatti non si capisce perché non hanno rispettato i termini fissati dalla legge di stabilità 2014 (Legge n. 147 del 27/12/2013) Art. 1, comma 683 che prevede: “il consiglio comunale deve approvare, entro il termine fissato da norme statali ed entro il termine per l’approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani”

"Adesso bisogna informare i cittadini – ha inoltre dichiarato il consigliere Gasperini – che il Comune non può più pretende il pagamento della TARI dell’anno 2015 per due motivi già ravvisati nella seduta del Consiglio comunale, primo non è stata Deliberata la tariffa per l’anno 2015 come prevede la legge nazionale ed il regolamento locale all’art. 8, secondo in mancato rispetto dell’art. 24 comma 3 del regolamento comunale che prevede per l’anno 2015 il pagamento in quattro rate trimestrali, mentre il Comune di Oriolo Romano, incurante dei diritti dei cittadini, ha inviato soltanto tre rate.
Del resto quello che affermiamo può essere verificato da tutti i cittadini, infatti il Comune di Oriolo Romano non può neanche pubblicare sull’apposito sito web del MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze – la Delibera ed il regolamento della TARI per l’anno 2015. Con buona pace della tanto declamata trasparenza, che il nostro Comune sistematicamente calpesta in modo arrogante e vergognoso !!! Noi diciamo che i tributi devono essere pagati, nella misura e modalità stabilite dalle leggi. Ed è di tutta evidenza che il Comune di Oriolo Romano quelle modalità imposte dalla legge non le ha rispettate. E’ vero, il legislatore nazionale ha lasciato ai Comuni la potestà di applicare e graduare i tributi locali, tra cui la TARI, fissando però dei paletti e delle regole a tutela dei cittadini-contribuenti, non certamente per “schiribizzo”. Conseguenza è che il Comune di Oriolo Romano non può riscuotere la tassa sui rifiuti. Quando si mettono le mani nelle tasche dei cittadini, specie in questi tempi di crisi e di ristrettezze per le famiglie, occorre farlo nel rigoroso rispetto delle leggi. A tale scopo il gruppo Uniti per Oriolo informa che a breve sarà pubblicato un fac-simile di lettera, che ogni contribuente che si ritiene leso e liberamente intende tutelarsi, può inoltrare al Comune perché restituisca la bolletta versata. Questo perché, lo vogliamo ribadire con forza, noi non diciamo che i tributi non devono essere pagati, ma le relative “bollette” devono essere richieste nel rispetto delle leggi nazionali. Detto ciò, – conclude Gasperini – si pone un evidente problema di legittimità del bilancio di previsione approvato lo scorso 7 agosto in quanto lo stesso organo di revisione dei conti ha rilasciato il parere favorevole sulla proposta di bilancio comunicando a pag 14 alla voce TARI che il Consiglio comunale doveva approvare le tariffe entro il termine fissato dalla legge nazionale. Per una tutela di tutti i cittadini di Oriolo Romano il Consigliere Gasperini ha già dichiarato in Consiglio che sarà chiesto un controllo da parte della Corte dei Conti e sarà chiesta una ispezione contabile da parte della Ragioneria Generale dello Stato al fine di una migliore valutazione dello stato della contabilità del Comune di Oriolo Romano".  




TARQUINIA, IMPOSTE E FAMIGLIE IN DIFFICOLTA': L'IDV LANCIA IL "BARATTO AMMINISTRATIVO"

Redazione

Tarquinia (VT) – “Il baratto amministrativo per aiutare le famiglie locali in difficoltà nel pagamento delle imposte”. Una proposta che viene lanciata da Silvia Boschi, referente locale IDV e Gabriele Tonicchi, Segretario Regionale dei giovani dell’IDV. “In questo periodo di grande crisi economica si vedono sempre più famiglie che non riescono ad avere una vita dignitosa, parecchie persone perdono il lavoro finendo per vivere sotto la soglia della povertà. –affermano- Vorremmo portare all’attenzione dell’amministrazione comunale, in particolare nelle figure del Sindaco Mazzola e del Vicesindaco Bacciardi, anche alla luce della crescente pressione fiscale che grava sulle famiglie tarquiniesi, la oramai palese ed insormontabile difficoltà nel corrispondere nelle casse comunali gli importi delle tasse”.

Da qui la proposta del baratto amministrativo già attuata in numerosi comuni non soltanto del Lazio ma di tutta Italia. Pulizia, abbellimento delle aree verdi, di piazze e strade ma anche manutenzione e ancora recupero di aree e beni immobili inutilizzati. Rendere più belle e pulite le proprie città diventerebbe più facile, garantendo anche a chi ha difficoltà di far quadrare i conti di mettersi a posto col fisco, barattando le tasse con la propria prestazione manuale. “Riteniamo che attuando questa proposta prevista nel Decreto Sblocca Italia si potrebbe venire concretamente incontro alle difficoltà di tante famiglie attraverso la prestazione di un servizio gratuito che andrebbe a ridurre o addirittura a cancellare il debito. Questo avrebbe anche un positivo riscontro del Comune che potrebbe migliorare i servizi”. Un sistema che farebbe contento chi, magari essendo disoccupato, ha tempo a disposizione e debiti insoluti. Le tasse dovute, in questo caso, sarebbero trasformate in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. La legge lo consente. Secondo quanto stabilito dall'art. 24 della Legge n° 164 del 2014 “I Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. “L’IDV –conclude Gabriele Tonicchi- da sempre è vicino ai problemi dei cittadini e chiede a gran voce che la proposta venga vagliata accuratamente dai nostri amministratori. Tarquinia deve dare un segnale forte aiutando chi in questo momento, non ha i mezzi per ottemperare ai propri doveri, ricordandoci sempre che un popolo ha anche i diritti”.
 




VETRALLA: LO STORICO CASTELLO DI CAMPO GIORDANO APRE LE PORTE AI VISITATORI

di Giuseppa Guglielmino
Vetralla (VT)
– Per il quinto anno consecutivo il Festival Quartieri dell’Arte anticipa il suo programma in una location inedita della Città di Vetralla. Quest’anno la scelta è caduta sul Castello di Campo Giordano che fu luogo di soggiorno, tra gli altri, di papa Alessandro VI Borgia. E lì il prossimo 14 agosto, a partire dalle 20,30, Gian Maria Cervo, direttore artistico del Festival e Alessio Di Clemente, protagonista di allestimenti classici e contemporanei a teatro e di popolari programmi televisivi, offriranno un aperitivo di ferragosto agli spettatori di QdA, accompagnandolo con letture di brani rinascimentali, letti su tappeto sonoro realizzato dall’attore e consulente musicale Camillo Ventola.

E’ un’occasione unica per visitare lo storico Castello vetrallese, normalmente chiuso al pubblico generale (l’ingresso è gratuito fino all’esaurimento dei posti disponibili; si consiglia di prenotare all’indirizzo ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com ). Per raggiungere la location basta recarsi in via Campo Giordano 33.
La serata di QdA sarà l’occasione per annunciare la grande festa di “Corpus 1462”, una rievocazione in chiave moderna, prevista per fine agosto, della grandiosa processione che proprio il cardinale Rodrigo Borgia (futuro papa Alessandro VI) co-organizzò con papa Pio II e con la corte pontificia nella seconda metà del XV secolo a Viterbo. “Fu il più grande evento del teatro medioevale” dice Cervo “e cambiò letteralmente il volto della Città. Portici e profferli dell’attuale Corso Italia e dell’attuale via San Lorenzo furono abbattuti per permettere il passaggio degli apparati processionali, cieli di stoffa coprirono l’intero percorso della parata, dalle fontane sgorgò vino. Ancora oggi in Città ci sono opere pittoriche, fontane e stemmi che ricordano l’evento quattrocentesco. Noi cambieremo la Città in maniera più concettuale, laica e postmoderna ma alla fine di ogni edizione di “Corpus 1462” doneremo un oggetto-testimone ai viterbesi.”
Michele Vittori delegato alla cultura del Comune di Vetralla esprime la sua soddisfazione per l’evento: “Continua, con la collaborazione tra il Comune di Vetralla e il Festival, il percorso di riscoperta di luoghi desueti o poco noti agli stessi vetrallesi, che si dimostrano invece perfette location per eventi culturali. Quest’anno ad offrire ospitalità al progetto Vetralla di Quartieri dell’Arte sarà la famiglia Grassi, che aprirà uno dei siti più ricchi di storia del paese. Villa o insediamento romano (come dimostra il patronimico dal quale deriva il proprio nome) e poi importante centro agrario, il castello fu dimora di grandi famiglie aristocratiche e ospitò figure importanti del rinascimento italiano e Pontefici. Uno scenario perfetto per ambientare una lettura dei testi meno noti dell’Aretino. Ancora una volta Vetralla investe su un progetto di ampio respiro, guardando allo sviluppo di un territorio che non può rinunciare alla cultura in senso ampio”.




MARTA, OPERAZIONE GAMBLING: SEQUESTRATA UNA SECONDA SALA SCOMMESSE

Redazione

Marta (VT) – I Carabinieri della Stazione di Marta, nell’ambito della più vasta operazione denominata Gambling , coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria hanno effettuato il sequestro di una sala scommesse operante nella cittadina viterbese.
L’attività, che nasce dalla disarticolazione di un’associazione a delinquere di tipo mafioso legata alla “ndrangheta” ha visto oltre l’esecuzione in Italia e all’estero di 29 misure cautelari in carcere e 13 misure cautelari agli arresti domiciliari, anche il sequestro preventivo di alcune società operanti nel territorio nazionale e all’estero. In questo ambito sono state sottoposte a sequestro le sale scommesse, ovunque operanti, nel territorio nazionale accusate di riciclaggio di danaro derivante da attività illecita.
I Carabinieri hanno posto sotto sequestro i locali della sala scommesse appartenente ad una delle società incriminate apponendo i sigilli in attesa degli accertamenti ed alle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria mandante. E’ la seconda sala scommesse posta sotto sequestro nel territorio della Provincia di Viterbo dopo quella di Oriolo Romano dello scorso 27 luglio. 

 




ORIOLO ROMANO, NDRANGHETA E OPERAZIONE GAMBLING: SEQUESTRATA SALA SCOMMESSE

Redazione
Oriolo Romano (VT) – I Carabinieri della Stazione di Oriolo Romano, nell’ambito della più vasta operazione denominata Gambling, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria hanno effettuato il sequestro di una sala scommesse operante nella cittadina viterbese.
L’attività, che nasce dalla disarticolazione di un’associazione a delinquere di tipo mafioso legata alla “ndrangheta” ha visto oltre l’esecuzione in Italia e all’estero di 29 misure cautelari in carcere e 13 misure cautelari agli arresti domiciliari, anche il sequestro preventivo di alcune società operanti nel territorio nazionale e all’estero. In questo ambito sono state sottoposte a sequestro le sale scommesse, ovunque operanti, nel territorio nazionale accusate di riciclaggio di danaro derivante da attività illecita.
I Carabinieri hanno posto sotto sequestro i locali della sala scommesse appartenente ad una delle società incriminate apponendo i sigilli in attesa degli accertamenti ed alle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria mandante.

L’operazione Gambling.

All’alba dello scorso 22 luglio 2015, personale dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Squadra Mobile della Polizia di Stato e della D.I.A. di Reggio Calabria unitamente allo S.C.I.C.O. e al Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della GDF hanno effettuato su tutto il territorio nazionale un’imponente operazione, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, volta all’esecuzione di nr. 28 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nr. 13 misure cautelari degli arresti domiciliari, nr. 5 divieti di dimora, nr. 5 obblighi di presentazione alla p.g., nonché al sequestro di nr. 11 società estere, n. 45 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse operanti sul territorio nazionale, di oltre n. 1500 punti commerciali per la raccolta di giocate, di n. 82 siti nazionali e internazionali di “gambling on line” e di innumerevoli immobili, il tutto per un valore stimato pari a circa 2 miliardi di euro.

L’attività d’indagine complessivamente posta in essere ha permesso di portare alla luce un’associazione per delinquere di stampo mafioso con proiezione transnazionale – costituita da soggetti appartenenti all’organizzazione criminale denominata ‘ndrangheta – che avvalendosi di società estere di diritto maltese ha esercitato abusivamente l’attività del gioco e delle scommesse sull’intero territorio nazionale, così riciclando ingenti proventi illeciti.

Lo schema criminale. Invero, l’associazione criminale – attraverso lo schermo di imprese operanti nel mercato dei giochi e delle scommesse a distanza e dislocando in Stati esteri i server per la raccolta informatica delle giocate e la loro gestione – ha aggirato la normativa che regola il settore, realizzando consistenti profitti, poi reinvestiti per l’acquisizione di ulteriori imprese e licenze estere e nazionali per l’esercizio ancora più esteso e remunerativo delle attività.

In particolare, l’attività investigativa ha consentito di accertare che la raccolta “da banco” dei giochi e delle scommesse si è concretata attraverso una ramificata rete di agenzie che sono state inquadrate, simulatamente, come meri Centri di Trasmissione Dati (CTD) collegati a “bookmaker” esteri (autorizzati a operare la raccolta a distanza in forza di apposite licenze rilasciate dalla competente Autorità maltese) da un apparente “contratto di prestazioni di servizi”.

Difatti, la raccolta delle giocate – attraverso più siti internet di scommesse “on line” (sia “.it” che “.com”) – non è avvenuta attraverso una transazione on-line in quanto le poste dei giocatori sono state acquisite in contanti o tramite assegni direttamente consegnati al gestore del punto commerciale dislocato sul territorio. Il contratto di gioco e scommessa, perciò, si è perfezionato interamente sul territorio dello Stato ed è stato direttamente gestito dal punto commerciale affiliato all’associazione criminale, che poi ha trasferito le somme – compensando le perdite con le vincite e al netto della propria provvigione – alla direzione amministrativa dell’associazione, allocata all’estero.

La diffusione del “brand”. La diffusione dei brand con cui ha operato l’organizzazione è stata garantita da una rete commerciale strutturata gerarchicamente, rappresentata anche da imprese colluse con la camorra e la mafia, che ha distribuito provvigioni a cascata ai partecipi (secondo un criterio economico connesso al ruolo ricoperto).

Tale organizzazione piramidale si è proposta sul mercato web con diversi “siti di casinò” o “circuiti di gambling”, ognuno dotato di una propria “skin”2. I titolari sono stati coadiuvati da un gruppo dirigente che ha tenuto le relazioni tra la struttura tecnico-informatica allocata all’estero e quella amministrativa che ha gestito le affiliazioni delle sale giochi e la raccolta delle scommesse sul territorio.

Di quest’ultima hanno fatto parte, innanzitutto, i c.d. “master”, cioè coloro che hanno assolto compiti di promozione del “prodotto” da commercializzare per specifiche aree territoriali di riferimento. Alle dipendenze dei “master” si sono collocate le “agenzie” (che il più delle volte sono titolari di un PDC, anche chiamato “punto gioco”, dal quale deriva anche il termine identificativo “P.J.”) alle quali fanno riferimento i singoli giocatori (nell’ambiente definiti anche “cliente finale” o “end user”), spesso reclutati dalle stesse “agenzie” (che in tal caso assumono la denominazione di “father”) in base a determinati requisiti di “affidabilità”.

Castelli di carta. Il titolare dell’agenzia ha usufruito di uno o più “conti di gioco” (conto “master” o conto di gioco intestato a soggetto compiacente) per consentire on line l’effettuazione delle scommesse o la partecipazione a tornei di poker da parte di una terza persona (il “cliente finale”) che non ha un conto gioco proprio. In pratica, il cliente, senza registrarsi, effettua la puntata tramite un “conto di gioco” nella disponibilità dell’agenzia che gli rilascia una ricevuta. L’eventuale vincita viene, poi, pagata dal PDC in contanti (anticipando, quindi, le relative somme per conto del “bookmaker”, che in ogni caso ha messo a disposizione dell’agenzia un “fido” per consentire le giocate). C

Ciò in spregio alla normativa di settore che esclude in modo categorico la circolazione di denaro contante, sia per quanto concerne i singoli giocatori, che per i concessionari dei PDC ai quali non spetta alcuna forma di “fido” da parte del gestore del sito. Infatti, il “conto gioco” – in base alla regolamentazione dei giochi on line – deve essere aperto in base a delle specifiche modalità di identificazione che lo rendono, pertanto, strettamente personale.

Gli accrediti e gli addebiti debbono essere esclusivamente eseguiti on line, mediante i sistemi di pagamento telematici. Viceversa, con il sopra descritto sistema fraudolento le agenzie hanno posto in essere una vera e propria “intermediazione” illecita tra il “bookmaker” e il cliente integrante gli estremi dell’esercizio abusivo di raccolta delle scommesse.

In sostanza, dietro le imprese schermo, che facevano apparire sussistenti i requisiti previsti dalla normativa in materia di giochi e scommesse, si è celata l’offerta al pubblico e la gestione di siti che hanno consentito – aggirando le inibizioni dell’AAMS – l’accesso al gioco illecito.

Delocalizzare il crimine, localizzando il business. Con tale modus operandi l’associazione criminale si è sottratta al pagamento dell’imposta unica sulle scommesse, ottenendo un ingiusto profitto a danno dello Stato Italiano, e ha conseguito in Italia utili d’impresa, riconducibili a una stabile organizzazione occulta, che sono stati sottratti al pagamento delle imposte dirette, omettendo di presentare la prescritta dichiarazione ai fini dell’imposta sul reddito delle società (I.R.E.S.), per di più riciclando un’enorme massa di denaro “sporco” attraverso l’utilizzo di conti di gioco intestati a persone compiacenti ovvero inconsapevoli.

Il nucleo originario dell’organizzazione criminale si è formato sul territorio reggino, ove i soggetti sono nati e cresciuti (anche sotto il profilo dell’esperienza professionale e criminale), ove si sono conosciuti e hanno ideato il sistema illecito sopra descritto.

L’associazione, che controlla società in Austria, in Spagna e in Romania ed è attiva con una base stabile a Malta, in passato ha operato utilizzando anche licenze delle Antille olandesi, di Panama e della Romania. Essa ha, pertanto, mutato la propria sede di interessi a seconda del Paese più conveniente dal punto di vista fiscale, mantenendo però sempre il centro decisionale e operativo a Reggio Calabria.

L’attività investigativa svolta sinergicamente dalle Forze di polizia ha, in più, consentito di accertare come non solo alla suddetta rete commerciale abbiano preso parte numerosi rappresentanti delle cosche di ‘ndrangheta operanti sul territorio, ma soprattutto come il metodo mafioso abbia costituito una sistematica modalità attraverso la quale indurre gli imprenditori impegnati nella gestione di sale e scommesse a distanza – qualora la semplice evocazione (esplicita o implicita) del casato di ‘ndrangheta non fosse stata sufficiente, anche con pressioni intimidatorie – a installare i software o ad attivare i sistemi informatici necessari per connettersi e fare giocare i clienti sui siti gestiti dall’associazione criminale.

La figura chiave. Nelle indagini un ruolo di primissimo piano ha assunto la figura di Mario Gennaro il quale – proprio grazie all’efficienza della suddetta rete commerciale da lui governata – ha acquisito un prestigio imprenditoriale che gli ha fatto guadagnare un ruolo di vertice nelle imprese estere impegnate nel settore commerciale. In tal modo, lo stesso ha finito per rappresentare gli interessi non più della sola cosca originaria di appartenenza (cosca Tegano), ma dell’intera ‘ndrangheta provinciale – allettata dagli imponenti flussi economici generati da quelle attività imprenditoriali che oltre a consentire lauti guadagni, hanno agevolato il riciclaggio del denaro sporco – che si è infiltrata così nel sistema nazionale e internazionale dei giochi e delle scommesse on line.




VETRALLA: LA MACCHINA AMMINISTRATIVA E LA MISSIONE DEL SINDACO

di Gennaro Giardino
Vetralla (VT)
– " …La politica non serve più di tanto, al primo posto c'è la conoscenza della macchina amministrativa, poi del territorio e saper valutare le priorità nella scala dei bisogni del cittadino". Questo quanto dichiarato dal sindaco di Vetralla in un'intervista riportata su alcuni quotidiani.
Verrebbe da chiedere al Sindaco di Vetralla, su quali basi viene fatta questa netta distinzione, visto che il termine politica che deriva da “polis”, fin dai tempi di Platone, è l'arte di amministrare la cosa pubblica, che la “macchina amministrativa” è soltanto uno strumento di quest'arte. La politica è anche l'arte di guadagnare consensi dai cittadini i quali sperano che, la riposta fiducia, si traduca in una gestione che soddisfi i bisogni di chi vuole vivere in una cittadina in condizioni ottimali. Non mi sembra che il Sindaco di Vetralla, come tantissimi altri sindaci d'Italia, sia stato eletto per aver presentato un curriculum vitae nel quale si certifica “la conoscenza della macchina amministrativa”.  Il primo ruolo di un sindaco è di ascoltare i bisogni dei cittadini e attivarsi (possibilmente) per soddisfarli, se vanno a beneficio di tutta la collettività. Sicuramente sono deprecabili le critiche condite di insulti, ma sono comunque delle voci di protesta che non possono essere tacciate con indifferenza.  In una piccola cittadina come Vetralla, che non è certamente Milano o Roma o tante altre grandi città, il sindaco non dovrebbe aspettare che arrivino le proposte in Comune come i Baroni medievali accoglievano le preghiere  del volgo. Il sindaco di una piccola città ha il dovere di uscire dal “Palazzo” e incontrare i cittadini nella loro quotidianità. Dovrebbe interessarsi direttamente delle esigenze degli operatori economici, dovrebbe in prima persona controllare il buon esito dei lavori pubblici, dovrebbe cercare gli esponenti del mondo della cultura e dell'arte per raccogliere idee che possano fare di Vetralla un centro di attrazione turistica, tutto questo dovrebbe farlo in prima linea con l'ausilio attivo e concreto dei suoi assessori. 

Nell'intervista rilasciata dal primo cittadino di Vetralla afferma che Internet e Fecebook fabbricano protagonisti che non hanno letto neanche un copione, dimenticando che anche questi sono diventati uno strumento politico, alla stessa stregua delle manifestazioni di piazza e dei comizi di un tempo. Se si minimizza sulle critiche espresse in diverse forme dai cittadini, è segno che non si hanno risposte da dare e che, probabilmente, la “macchina amministrativa” ha bisogno di un cambio di olio per non gripparsi.

E' opportuno ricordare che il ruolo di sindaco non è mai stato un mestiere, altrimenti vi si accederebbe per pubblico concorso, il ruolo di sindaco è una missione che prevede l'assunzione di responsabilità (l'etimologia della parola responsabilità è saper dare risposte), quindi il Sindaco di Vetralla dovrebbe dare più risposte piuttosto che trincerarsi in difesa dalle critiche dei cittadini.




CAPRAROLA: ARTE MUSICA E NATURA SI INCONTRANO CON ALL'ECO SOUND FEST 2015

Redazione
Caprarola (VT)
– Tra uno dei borghi più belli d’Italia e la Riserva naturale del Lago di Vico, il 24 e 25 luglio torna a prendere vita uno degli eventi più attesi a Caprarola: l’Eco Sound Fest.
Il festival è a ingresso gratuito e si svolge nel parco delle Ex Scuderie Farnese, dov’è possibile rivivere quell’atmosfera che la gioventù riuscì a creare nell’era storica dei festival: convivere in nome di un ideale musicale e proporre un nuovo stile di vita. La Pro Loco Giovani, in collaborazione con il Comune di Caprarola, non si impegna soltanto a promuovere arte e cultura, ma cerca da tre anni di sensibilizzare la collettività al rispetto e alla tutela dell’ambiente. L’evento si distingue, difatti, per la corretta politica di smaltimento dei rifiuti, l’utilizzo quasi esclusivo di materiali ecocompatibili, la somministrazione di cibi preparati perlopiù con prodotti enogastronomici a km zero e provenienti da agricoltura contadina; la realizzazione dell’ornamento del luogo è inoltre basata sul riciclo creativo in grado di creare un’atmosfera pittoresca… Venire per credere!
Entrambe le serate hanno inizio alle 18 con la possibilità di gustare deliziosi piatti (trofie al pesto con granella di nocciole di Caprarola, trofie all'amatriciana, salsicce, hamburger, verdure grigliate e patatine fritte) grazie al supporto del team della Pro Loco Caprarola che metterà al servizio la sua esperienza in campo culinario riuscendo a soddisfare ogni tipo di esigenza.
 

I concerti cominciano alle 20,30 e sono aperti da band locali ed emergenti per arrivare in un crescendo di emozioni a quelle affermate a livello nazionale. Il 24 luglio si apre con i Senza Tetto, band dal sound rock & blues miscelato con parole taglienti e provocatorie, nata nel 2013 con una nuova formazione, dopo una breve esperienza nel 2012; i loro testi sono in italiano per far arrivare dritto al punto il significato delle parole contenute nelle canzoni. Ciò che succede tutti i giorni è pane quotidiano e fonte di ispirazione per le canzoni dei Senza Tetto, che raccontano storie contemporanee e disagi sociali sempre lavorando su giochi di parole e sull'ironia. A seguire gli Area765, che nascono nel 2011 in seguito allo scioglimento dei Ratti della Sabina da cui prendono l’esperienza storica di un progetto musicale che dal 1996 al 2010, partendo dalla piccola provincia di Rieti, ha saputo imporsi sulla scena musicale italiana con passi misurati e regolari che si traducono in 6 album in studio e oltre 700 concerti. Nei live vivono una buona parte di quei brani che hanno contribuito alla storia e al successo dei Ratti della Sabina.
Per concludere, the Cyborgs, nati nel 2010; si fanno chiamare "0" e "1" come i simboli del codice binario, che rappresentano l’inizio e la fine dell’uomo. Dal codice binario ha inizio l’era tecnologica, e con lo sviluppo tecnologico l’uomo, in futuro, si autodistruggerà. Stanno viaggiando ovunque comunicando i loro ideali attraverso il Blues, cercando di smuovere le coscienze, predicando un ritorno al passato e alla semplicità. Cantano spesso del futuro, profetizzando e descrivendo i cambiamenti della razza umana nel corso del tempo. Disordine, caos, inquinamento e ribellione dell’uomo e della natura.
Il 25 luglio vede come primi ospiti i Kubyz, che fanno della spontaneità il loro strumento primario, senza porre alla musica schemi o recinti.
Torna Il Movimento, band vincitrice della scorsa edizione del Festival, nata a Roma nel 2007 dalla spinta dell’insoddisfazione cronica, dal disprezzo per la staticità morbosa. Raccontano la rabbia di chi non ha più forze per gridare, di chi non crede più, di chi si nasconde.
Proseguono i 3chevedonoilrE, un gruppo musicale pop-rock italiano fondato a Roma alla fine del 2003. Dicono di loro stessi: «L’amore per la “forma canzone” ha sempre caratterizzato tutto il nostro bisogno di trasmissibilità: pensiamo che anche i concetti più difficili possono passare in menti semplici. E quindi non serve più parlarsi addosso per darsi ragione o millantare di essere artisti solo perché si gira a piedi nudi per “sentire l’anima del mondo”(!). Per questo tendiamo a sorridere di tutto ciò che è serio e cerchiamo di guardare oltre il profilo delle convenzioni, sghignazzare sulle classiche sonorità rock a favore della “sorpresa” cercando di proporre spesso una non consueta struttura di un brano apparentemente leggero».

La chiusura del festival è affidata ai Linea 77, che nascono a Torino nel 1993 e prendono il nome dalla linea degli autobus che li portava in sala prove, emblema di una band che in più di vent’anni di carriera non ha mai smesso di macinare kilometri su kilometri per tutta l’Europa e oltre. Il suono della band ha attraversato molteplici fasi, ma ha sempre mantenuto una innegabile qualità: sia le hit underground degli esordi che i singoli in rotazione in tutte le radio hanno aiutato la band ad alimentare il loro status di figura fondamentale del rock urbano in Italia. Il frutto degli anni passati sui palchi è la linfa dell’attuale seconda vita/line up dei Linea77, tornati capostipiti dell’underground italiano con il nuovo album OH!, un disco nato per far saltare il pubblico sotto il palco che rappresenta tutto quello che la band è oggi: un ritorno alle origini sincero, prepotente e sfacciato.
A Daniele L. Bianchi, prestigioso fotografo di eventi musicali, il compito di immortalare entrambe le serate.
La location è munita di uno spazio creativo e un’area expo, dove quest’anno l’associazione è lieta di ospitare Gabriele Ordine, giovane viaggiatore e fotografo "street" autodidatta, con un grande desiderio: «Vorrei che chi osserva le mie foto abbia l'impressione di vivere in prima persona quello sguardo, quell'espressione, quel momento catturato in strada o in una piazza come se si fosse lì presenti in quel preciso istante. Con le mie fotografie mi piacerebbe trasmettere il desiderio di conoscere, di viaggiare, di esplorare, di muoversi e di restare in costante movimento nelle diverse realtà del mondo, con lo spirito sempre vivo e pronto a vibrare di fronte a ciò che ancora non abbiamo esplorato».
I più avventurosi possono piantare le proprie tende nell’area campeggio gratuita, provvista di toilette e docce, così da poter godere appieno della rigenerante aria del festival.
 




VITERBO: DUE ARRESTI E DIVERSE DENUNCE SUL TERRITORIO PROVINCIALE DURANTE IL FINE SETTIMANA

Redazione
Viterbo – Nei giorni di venerdì sabato e domenica i Carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo hanno intensificato l’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, alla commissione dei furti ed alle stragi del sabato sera, con servizi a largo raggio svolti in tutto il territorio. Il bilancio è stato più che positivo in modo particolare sono state tratte in arresto due persone:
–    a Viterbo i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno arrestato un uomo di 23 anni del luogo trovato in possesso durante una perquisizione personale di circa 20 grammi di haschish già suddivisa in singole dosi. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di ritrovare ulteriori 70 grammi della stessa sostanza già divisa in singole dosi, nonché materiale per il confezionamento delle stesse;
–    a Montalto di Castro i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto, durante un posto di controllo, un uomo 29nne residente a Canino che pur essendo sottoposto agli arresti domiciliari stava tranquillamente recandosi a mare. Al controllo dei militari l’uomo ha ammesso subito la sua condizione ammettendo candidamente di volersi recare sulla spiaggia per combattere la calura dei questi giorni;

Ancora sono state denunciate:
–    sempre a Montalto di Castro un 31nne di Bolsena, già con numerosi precedenti di polizia,  perché fermato a bordo della propria autovettura in evidente stato di ebbrezza alcolica;
–    un 40nne trovato alla guida del proprio autoveicolo con patente di guida palesemente contraffatta poiché revocata;
–    un 24nne di origini romene per essere stato sorpreso alla guida di un veicolo sprovvisto della patente di guida poiché mai conseguita ed in evidente stato di ebbrezza per la quale si è rifiutato di sottoporsi ai relativi controlli;
–    a Viterbo un cittadino romeno 23nne per furto aggravato. L’uomo è stato fermato con un telefono cellulare asportato ai danni di un uomo che lo aveva lasciato incustodito per qualche momento sul sedile del proprio ciclomotore;
–    a Oriolo Romano un uomo 78nne del luogo che si era reso responsabile di un furto all’interno di un esercizio commerciale di un vaso contenente funghi porcini;
–    a Barbarano Romano un 31nne di Ronciglione che aveva danneggiato ed asportato da una autovettura in sosta le borchie copricerchi e l’antenna ai danni della sua ex convivente con la quale aveva interrotto la relazione sentimentale;
–    sempre a Barbarano Romano un uomo 63nne responsabile del taglio e della raccolta di erbe  su un appezzamento di terreno di proprietà del Comune che non aveva rilasciato la prevista autorizzazione.

Durante i vari servizi svolti sono stati segnalati all’Ufficio Territoriale del governo 8 giovani fermati con sostanza stupefacente per uso personale, in totale sono stati sequestrati 10 grammi di haschish, 5 grammi di marijuana, e 8 grammi di eroina.
Infine, sono stati controllati 230 veicoli, identificate 320 persone, elevate 90 contravvenzioni al codice della strada per un totale di 4.900,00 euro, e sottratti 300 punti dalle patenti di guida .
 




VITERBO: LA ASL SCENDE IN CAMPO PER L'EMERGENZA CALDO

Redazione

Viterbo – "Nell'ambito del 'Piano operativo della Regione Lazio di intervento per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calorè, la Asl di Viterbo ha predisposto una serie di azioni, in particolare, a sostegno della popolazione fragile e dei soggetti a rischio maggiormente colpiti dalle temperature elevate che si stanno verificando in questi giorni anche nella Tuscia". Lo comunica una nota dell'Asl Viterbo. "Nello specifico – aggiunge – è stato attivato un sistema di comunicazione in tempo reale, tramite degli alert in caso di condizioni meteorologiche critiche, tra i distretti sanitari aziendali e i medici di medicina generale, le direzioni sanitarie delle struttura ospedaliere, gli operatori che si occupano di assistenza domiciliare intergrata e le Rsa che ospitano le persone anziane. I distretti sanitari, inoltre, stanno comunicando ai medici di medicina generale, al personale che assiste gli anziani in casa e ai responsabili delle strutture che ospitano gli anziani non autosufficienti le specifiche raccomandazioni predisposte dal Ministero della salute, tramite la campagna 'Estate sicurà". "Per tutta la popolazione del Viterbese, nella home page del portale aziendale www.asl.vt.it, è stata realizzata una pagina specifica dal titolo 'Estate sicura, come vincere il caldò, con alcune raccomandazioni che vanno dai consigli generali a diverse indicazioni per specifici target di popolazione: dalle donne in gravidanza a chi si deve mettere in viaggio proprio in questi giorni, fino ai proprietari di animali domestici. La Asl di Viterbo, infine, ricorda, che il Ministero della salute, per fronteggiare l'emergenza caldo, ha attivato, a partire dal 6 luglio il numero di pubblica utilità 1500 'Estate sicura, come vincere il caldò. Il servizio è gratuito e attivo tutti i giorni dalle 9 alle 18, sabato e domenica compresi".




TARQUINIA, MUSEO ARCHEOLOGICO: TAGLIO DEL NASTRO PER LA SALA DEI CAVALLI ALATI

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Tarquinia (VT)
– È stata inaugurata sabato mattina la sala dei Cavalli Alati, nel Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia. L’allestimento del nuovo spazio e il complesso spostamento dell’opera sono stati realizzati dalla Fondazione Etruria Mater, con il contributo di Enel spa.

Insieme al sindaco Mauro Mazzola, sono intervenuti il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, l’on. Giuseppe Fioroni, il soprintendente per l’Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale Alfonsina Russo Tagliente, il presidente della Fondazione Etruria Mater Silvia Grassi Pottino, il responsabile generazione Energia Elettrica Italia Giuseppe Molina. «Voglio esprimere la mia gratitudine a tutti i presenti e rivolgere un particolare riconoscimento alla Soprintendenza, alla Fondazione Etruria Mater e a Enel. – ha detto il primo cittadino – Inauguriamo la sala dei Cavalli Alati: l’altorilievo, emblema della città, ritorna in mostra laddove fu accolto dopo il ritrovamento, in uno spazio espositivo che ne officerà incanto e unicità.

Il museo vanta un’eccezionale collezione di reperti e anno dopo anno il numero dei visitatori è in costante crescita. Ho profonda stima del ministro Franceschini, perché ha voluto mettere la cultura al centro di tutto, riconoscendone il valore per il nostro Paese, quale fonte di crescita economica e di turismo. Inoltre lo ringrazio per la telefonata intercorsa in cui mi comunicava il ritrovamento del dio Mitra e dell’impegno di riportare l’opera a Tarquinia, dove è stata ritrovata. Il suo rientro merita di essere celebrato con magnificenza e questo implica la necessità di creare un decoroso allestimento della sala che andrà a custodire un bene così prezioso. Il Comune collabora attivamente per preservare il patrimonio e per renderlo fruibile. Ma da solo, non può farcela, perché gli ulteriori tagli introdotti dalla legge di stabilità rendono arduo far quadrare i conti, e le esigue risorse ci sottopongono a continue difficoltà e dinieghi. E è quindi importante il sostegno del Ministero per predisporre la sala che accoglierà il dio Mitra. Infine, ampliando lo sguardo, come sindaco e presidente della Provincia di Viterbo è altrettanto importante il sostegno del Governo per chi è quotidianamente in prima linea a battersi per non tagliare i servizi fondamentali ai cittadini e per riuscire a chiudere i bilanci».