Presepe vivente di Bolsena, uno spettacolo nello spettacolo
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Capranica, domenica l’inaugurazione del villaggio di Natale in miniatura
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L’Orchestralunata in concerto al BolsenArte Winter
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Vignanello, beccata a rubare all’interno della scuola: in manette una 52enne con precedenti
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Viterbo, esplode casa accoglienza per richiedenti asilo: 31 persone ferite. Uno grave
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La Procura indaga per “disastro colposo”
Un’esplosione si è verificata intorno all’una della scorsa notte e ha completamente distrutto la palazzina che ospitava la casa accoglienza della società Ospita nella zona industriale di San Lorenzo Nuovo, in provincia di Viterbo.
L’edificio è collassato su se stesso travolgendo le 31 persone che si trovavano alloggiate nei mini appartamenti al suo interno. Si tratta di richiedenti asilo, per lo più, uomini ma anche donne senza bambini. Sono tutti rimasti feriti, sembra non in maniera grave, tranne uno di loro che è stato trasportato in elicottero a Roma, dove si trova ricoverato in coma e intubato.
Distrutte anche la falegnameria e l’azienda vinicola che adiacenti alla struttura. Sul posto tre elicotteri del 118 hanno trasportato i feriti negli ospedali di Viterbo, Montefiascone, Siena e Roma. Presenti anche varie unità di vigili del fuoco da Viterbo e Tarquinia. I pm di Viterbo, coordinati dal procuratore Paolo Auriemma, hanno aperto un fascicolo di indagine in relazione all’esplosione che ha causato il crollo di una palazzina a San Lorenzo Nuovo che ospitava migranti. Al momento i magistrati procedono per il reato di disastro colposo.
Ancora non sono chiare le cause che hanno innescato l’esplosione. Il prefetto di Viterbo Antonio Cananà ha convocato per oggi pomeriggio una riunione d’emergenza per fare chiarezza sull’accaduto.
“All’interno della struttura non esistevano impianti a gas – hanno spiegato gli amministratori di ‘Ospita’ – sia per il riscaldamento che per l’uso cucina, dovremo appurare le origini dell’esplosione, noi ci riteniamo parte lesa.”
La procura procede per “disastro colposo”
I pm di Viterbo, coordinati dal procuratore Paolo Auriemma, hanno aperto un fascicolo di indagine in relazione all’esplosione che ha causato il crollo di una palazzina a San Lorenzo Nuovo che ospitava migranti. Al momento i magistrati procedono per il reato di disastro colposo. Il pm di turno ha effettuato un sopralluogo.
Bolsena, tutto pronto per il mercatino dell’usato “Sgombera tutto”
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Viterbo, un supermercato della droga in pieno centro storico: arrestati due nigeriani
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In un animato pomeriggio nel cuore del centro storico di Viterbo, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, in collaborazione con il locale Comando Stazione, hanno attivato un decisivo servizio per porre fine all’illecita attività di vendita di sostanze stupefacenti.
Questa operazione ha permesso di smantellare un punto di spaccio gestito da due cittadini di nazionalità nigeriana, di 31 e 36 anni, che operavano come capi di una rete di distribuzione di droga all’interno di un edificio situato in una viuzza laterale alla via principale del Corso.
L’Arma di Viterbo ha risposto con fermezza alle segnalazioni della comunità locale che lamenta un problematico aumento della micro criminalità urbana che minaccia la serenità delle persone che abitano nella zona centrale della città.
L’avvio delle indagini risale a diversi giorni fa, quando i Carabinieri sono stati allertati riguardo ad individui che operavano all’interno di uno stabile situato accanto alla via più frequentata della città, coinvolti in attività illegali di spaccio di droga destinata a tossicodipendenti. La svolta cruciale si è verificata lunedì, quando la Sezione Operativa ha varcato la soglia della cosiddetta “tana del lupo” trovandosi faccia a faccia con un marcantonio di origini africane che alla vista dei Carabinieri ha subito manifestato disagio disfacendosi di una dose di cocaina che teneva in mano cercando precipitosamente di rifugiarsi all’interno del suo appartamento.
Qui tutto si è reso più complicato in quanto il fuggitivo ha cercato energicamente di chiudere la porta per proteggersi, senza tenere conto delle conseguenze per gli agenti che cercavano di impedirglielo. Alla fine, dopo un momento di forte tensione, i carabinieri sono riusciti ad entrare, ma il malvivente si è opposto con tutte le sue forze in una furiosa colluttazione. All’interno dei locali era presente anche un altro nigeriano socio del violento spacciatore, nonché à una coppia di assuntori cronici che stava consumando droga.
Nel frattempo, una gazzella della Radiomobile è giunta in soccorso, contribuendo a ristabilire la calma. Durante la perquisizione dell’abitazione sono state rinvenute diverse dosi di eroina, cocaina, hashish e marijuana, oltre a una bilancia di precisione e una somma superiore a duemila euro in banconote di vari tagli, occultata in svariati nascondigli, tra cui nei calzini e nel tubo della cappa della cucina.
I due stranieri, con precedenti specifici sono stati arrestati e nell’udienza di convalida l’A.G. di Viterbo, basandosi sui granitici elementi di prova raccolti dai Carabinieri ha aperto i cancelli del carcere per entrambi.
L’eroina confiscata è stata identificata come “Brown Sugar,” una tipologia di eroina prodotta principalmente in paesi come Iran, Pakistan, India, Nepal e, soprattutto, Afghanistan. Questa variante specifica è conosciuta come eroina nº 3, in virtù dei tre processi di raffinazione necessari per la sua produzione. Purtroppo, l’uso di questa sostanza comporta gravi conseguenze sia a livello fisico, psicologico che sociale. Tra gli effetti più insidiosi si annovera il cosiddetto “rush,” che spinge gli individui all’incessante ricerca della sostanza, contribuendo a creare una pericolosa dipendenza. In caso di overdose, l’uso di questa droga può rivelarsi letale.
Per il 31enne che ha opposto resistenza, l’autorità giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari, per l’altro l’obbligo di dimora nel comune di Viterbo e l’obbligo di rimanere nel proprio domicilio dalle 21.00 alle 06.30.
Questo risultato costituisce un notevole successo per l’Arma dei Carabinieri di Viterbo, che ha dimostrato una volta di più il suo impegno costante nella lotta contro il crimine e nella tutela della sicurezza pubblica. La cittadinanza potrà quindi essere un po’ più tranquilla sapendo che un pericoloso punto di distribuzione di sostanze stupefacenti è stato definitivamente smantellato, e che i responsabili sono stati condotti di fronte alla giustizia.
Viterbo, al via le celebrazioni per i 100 anni dello scautismo
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Nepi, rintracciato e denunciato truffatore 70enne
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Rintracciato e denunciato dai Carabinieri il truffatore 70enne che aveva avvicinato una donna anziana, con il solito inganno del nipote che aveva contratto un importante debito: uno schema sempre identico con l’epilogo, purtroppo, il più delle volte anche.
La 74enne residente a Nepi aveva risposto alla telefonata attraverso cui i malfattori, presentandosi come sedicente direttore dell’ufficio postale, la informavano del debito da saldare e poi, simulando la voce del nipote, l’avevano fatta convincere dal ragazzo del fatto che la madre – ossia sua figlia – fosse stata portata via dai carabinieri.
L’anziana donna, colta dalla paura e dalla confusione, aveva consegnato senza battere ciglio monili in oro e bancomat con relativo pin, credendo di salvare cosi l’inimmaginabile situazione in cui lei e i suoi cari erano inaspettatamente piombati.
In seguito constatato l’inganno di cui era rimasta vittima, la donna aveva denunciato tutto ai carabinieri, che immediatamente avevano fatto scattare le attività di indagine.
Attraverso le immagini visionate dal sistema di videosorveglianza comunale e un’analisi accurata, fotogramma dopo fotogramma, i militari erano inizialmente risaliti alla targa, che dagli accertamenti conseguenti era risultata oggetto di lungo noleggio e di una serie di sub-noleggi, tutti passaggi che, ricostruiti con pazienza, hanno portato al nome dell’ultimo della serie. Ed è cosi che è stato individuato un 70enne di Napoli che, escusso dai carabinieri, è più volte caduto in contraddizione, facendo scattare il deferimento a suo carico per truffa.
Civita Castellana, arsenico oltre i limiti nell’acqua: scatta l’ordinanza di non potabilità
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Civita Castellana – Arsenico oltre i limiti, scatta l’ordinanza di non potabilità su tutto il territorio comunale sino a nuove disposizioni e nelle more della esecuzione di nuovi accertamenti analitici.
“Il Dipartimento di prevenzione servizio igiene alimenti nutrizione della Asl ci ha comunicato oggi l’esito delle analisi chimiche eseguite dall’Arpa Lazio – spiega il primo cittadino, Luca Giampieri, che ha firmato l’ordinanza -, dalle quali risulta il superamento per il parametro arsenico dei limiti fissati nei punti di prelievo della fontana pubblica in piazza San Clemente (arsenico 16 µg/l) e della fontana pubblica di via XII settembre (arsenico 15 µg/l)”.
“Pertanto ho immediatamente predisposto il divieto di potabilità fino a che nuovi esami non riveleranno che i livelli di arsenico nell’acqua sono tornati nella norma – conclude il sindaco -. Ricordo che i punti di approvvigionamento dislocati sul territorio comunale sono attivi ed erogano acqua potabile”.
Tarquinia, iniziano i preparativi per il presepe vivente
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