TARQUINIA: COMPLEANNO PER IL PROGETTO "ALZHEIMER"

Redazione

Tarquinia (VT) – È stato festeggiato sabato 15 giugno, presso il centro socio riabilitativo “Luigi Capotorti”, il primo anno del “Progetto Alzheimer”. Erano presenti il sindaco Mauro Mazzola, l’assessore ai Servizi Sociali Enrico Leoni e il direttore del Distretto 2 dell’Ausl di Viterbo, dott.ssa Fabiola Cenci. Finanziata dall’Amministrazione Comunale, l’iniziativa è coordinata dal Distretto 2 dell’Ausl di Viterbo, che si avvale della Cooperativa Alice. Il “Progetto Alzheimer” coinvolge un gruppo di otto persone residenti a Tarquinia, seguite da un’equipe di medici, psicologi, assistenti sociali, terapisti occupazionali e operatori sociosanitari. Il percorso riabilitativo ha la finalità di contrastare la progressiva perdita delle abilità cognitive, di mantenere costante la capacità di svolgere le attività quotidiane e di offrire un sostegno alle famiglie. «Voglio ringraziare i professionisti che in questi dodici mesi ha svolto un lavoro straordinario. – ha dichiarato il primo cittadino – Continueremo a garantire il nostro sostegno, per erogare un servizio indispensabile ai pazienti e ai parenti». «L’iniziativa ha una forte valenza sociale. – ha affermato l’assessore Leoni – Con questo progetto si vuole migliorare la qualità della vita dei malati, con attività specifiche, e dei familiari, attraverso momenti d’incontro e d’informazione utili ad accrescere la consapevolezza sui disturbi provocati dalla patologia». «Ringrazio l’Amministrazione Comunale per l’aiuto che offre. – ha detto la dott.ssa Cenci – Il nostro “Progetto Alzheimer” è un modello preso da esempio da altre realtà regionali». La demenza di Alzheimer è causata da un’alterazione delle funzioni cerebrali, la quale implica serie difficoltà per il malato nel condurre una vita normale. Colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.




CAPRAROLA: "MUSICA IN FESTA 2013" SCALDA I MOTORI

Redazione

Caprarola (VT) – Evento da non perdere sabato 22 giugno e domenica 23 giugno 2013 con “La Musica in Festa nelle Sale e nei Giardini del Palazzo Farnese di Caprarola” la prestigiosa rassegna musicale giunta alla IV edizione organizzata dall’Associazione Culturale Ottavia, per la direzione artistica di Michela Caruso.

Un fine settimana all’insegna della buona musica con quattro concerti in due giorni, tutti ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Nelle sale e nei giardini del capolavoro architettonico del Vignola, vanto di tutto il Viterbese, si ripropone anche per il 2013 una “una stagione musicale”, nata nello spirito della Festa Europea della Musica, che vede l’adesione del Ministero dei Beni e Attività Culturali. Il programma è molto vasto ed originale con proposte musicali non scontate.

Un omaggio alla grande musica melodrammatica, e non poteva essere altrimenti, è quello dedicato a Giuseppe Verdi, nel bicentenario della sua nascita con un concerto nel corso del quale verranno pagine celebri delle sue opere.

Musica in Festa si svolge in collaborazione con il Comune di Caprarola – Assessorato alla Cultura, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio, con il patrocinio della Provincia di Viterbo, con il contributo della Fondazione Carivit – Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo e di Studio 12 – Associazione culturale diretta da Isabella Peroni.

L’edizione 2013 di Musica in Festa oltre di godere degli spazi rinascimentali dello splendido Palazzo Farnese permette poi di andare alla scoperta degli splendidi giardini sul retro della Palazzina del Piacere che saranno eccezionalmente aperti anche in notturna. L’intensa due giorni di musica inizia sabato 22 giugno alle 21.15 con le sonorità barocche dell’Ensemble diretto da Rosario Cicero. Domenica 23 giugno alle 12 è in programma il concerto del Pizzico Ensemble che propone sonorità da strumenti antichi come mandola e clavicembalo. Alle 16 poi tutto Verdi con il concerto per il bicentenario della nascita. Quindi in chiusura alle 17,30 il Trio Miesavì con un repertorio di riscoperta musicale che va dalle villanelle alla napoletana, alle tammurriate e ai balli di autori dei secoli XVI e XVII. 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE IL PROGRAMMA ]




VITERBO: LE ASSOCIAZIONI CRITICHE SULLA DELEGA ALLA CULTURA ASSEGNATA A BARELLI

Redazione

Viterbo – Primi grattacapo per il neo sindaco Michelini che pare abbia fatto una scelta poco condivisa. La delega alla Cultura assegnata all'Avvocato Giacomo Barelli ha creato non pochi mal di pancia. Ecco la lettera delle associazioni al primo cittadino.

Egregio sindaco,

in quanto rappresentanti di alcune delle realtà culturali ed associative che operano nel territorio di Viterbo, ci sentiamo in dovere di chiederle con forza chiarimenti sulla delega alla Cultura assegnata all’avvocato Giacomo Barelli. Si tratta, a nostro avviso, di un evidente affronto alla città e alla sua dignità culturale e a quanti tra noi in buona fede le hanno accordato un sostegno immaginando un’inversione di rotta nelle politiche culturali a Viterbo.

Nulla di personale nei confronti dell’avvocato Barelli, ma con questa nomina si pone un serio problema di conflitto di interessi e si viene a determinare una situazione per cui Viva Viterbo, che ha alla sua testa Filippo Rossi, il quale pochi giorni fa si è presentato alla conferenza come direttore artistico di Caffeina, dovrebbe valutare della bontà artistico-culturale di Caffeina stessa, assegnando fondi e benefici all’iniziativa.

Chiediamo quindi di rivedere questa decisione, disponendo il ritiro della delega in modo che questa vistosa anomalia cessi immediatamente.

E’ il primo, e se non dovesse cambiare la situazione, anche l’ultimo, atto di fiducia che come operatori culturali facciamo nei suoi confronti sperando che quanto da lei disposto sia soltanto il frutto di un clamoroso abbaglio.

La salutiamo cordialmente

Arci comitato provinciale Viterbo

Quartieri dell’Arte

Il Salotto delle Sei

Funamboli

Ludika

Medioera

Pro loco Viterbo

Associazione Fwa elettrofaul

Associazione culturale Maninalto

Tetraedro associazione




LEGGE RIFIUTI ZERO: SUPERATE LE 50MILA FIRME IN 2 MESI. LA NOTA DI MASSIMO PIRAS

Massimo Piras 

La proposta di Legge Rifiuti Zero è dal 27 marzo 2013 una realtà concreta ed uno strumento decisivo per costruire una fase di lotta anche in Parlamento e soprattutto nei territori dopo un iter che è partito a giugno del 2012 da una mia proposta pubblica alla assemblea alla Sapienza a Roma che è stata poi pienamente accolta dall’intera Rete nazionale rifiuti zero e dagli alleati movimenti per i Beni Comuni che hanno dato il loro sostegno, come il Forum Italiano Acqua Pubblica ed i Coordinamenti sull’Energia Sostenibile e sulla Mobilità Sostenibile.

Dopo decenni di vertenze locali contro discariche ed inceneritori, vertenze in cui i comitati e le associazioni si sono dovuti spesso appellare a ricorsi al TAR contro l’applicazione di leggi che consentono tuttora di continuare a distruggere ambiente e salute con questi impianti tossici, questo passaggio avviene a seguito del nuovo atteggiamento del Parlamento Europeo del 2012 con la risoluzione “per una Europa efficiente verso il recupero di materia”.

A fronte di un lavoro di ben otto mesi di elaborazione, con due assemblee nazionali a Roma, e con la partecipazione iniziale di ben 150 Comitati ed associazioni specifiche sia locali che nazionali abbiamo visto crescere costantemente la partecipazione e le proposte di integrazione e modifica ad una bozza che ha visto almeno una decina di versioni via via aggiornate con un confronto avvenuto sia su piattaforma condivisa googlegroups che con le due assemblee partecipate.

A questo confronto sin dall’inizio si sono sottratti una decina tra comitati laziali e campani che avevano tentato, con l’assemblea alla Sapienza di giugno a Roma, di lanciare un “movimento nazionale” che ben presto è naufragato per mancanza di partecipazione ulteriore ed ha tentato una ulteriore acrobazia nel lanciare un “Coordinamento nazionale rifiuti ed energia” avendo già compreso che la battaglia già avviata contro le Centrali a biomassa “agricole” prometteva meglio di quella sui rifiuti. Tra questi spiccava sin dall’inizio quello NoInc di Albano, da sempre contrario a qualsiasi “proposta di legge o referendum”, e che quindi non si vede per quale motivo OGGI invece si dovrebbe preoccupare di avversare una proposta di legge veramente popolare, ma che forse gli ha sottratto la visibilità e soprattutto la credibilità dovuta al fatto che le barricate non bastano da sole a contrastare la lobby inceneritorista ma occorre anche una concreta “proposta alternativa”.

Ovviamente del tutto legittimamente ma anche astutamente hanno ritenuto di fare una vera e propria operazione di “sommatoria” tra la vertenza preesistente già da tempo nel Centro e Nord Italia contro le Centrali a biomassa “agricole”, battaglia che ha una sua piena e concreta validità per contrastare l’abbandono dell’agricoltura tradizionale per coltivare mais per fare biogas, con vertenze locali contro impianti di digestione anaerobica per rifiuti partendo dalla base che il processo tecnico di base è lo stesso sebbene sia evidente a chiunque conosca il problema che hanno norme di legge, procedure tecniche e problemi del tutto diversi. 

Ma tant’è ecco il “No Biogas”, slogan facile facile che non necessita di spremersi troppo le meningi sul fatto che se da una parte difendiamo il territorio agricolo dall’altra continueremmo a mandare il rifiuto organico che non riusciamo a “compostare”  in discarica per l’80% dei casi, producendo lo stesso biogas ma libero in atmosfera ed il percolato nelle falde idriche !!! Un dettaglio per loro di poco conto, evidentemente, se non ci si pone neppure il problema di provare a capire che la digestione anaerobica esiste in Italia da decenni e NON è neppure lontanamente assimilabile all’incenerimento, come pure hanno provato a sostenere questi “professionisti della barricata”.

Ovviamente nella stesura della Legge Rifiuti Zero non potevamo certo ignorare i dei sistemi di trattamento “naturali” della frazione organica, in quanto ENTRAMBE sono reazioni prodotte da batteri che esistono da prima della razza umana, sia quella Aerobica già noto nel Lazio che quella Anaerobica già nota nel Nord ma di recente avvio anche nel Lazio. 

Sul primo sappiamo molto bene che ha dei grossi limiti di applicazione, infatti oggi si tratta appena il 20% della frazione organica, in quanto richiede di miscelare all’organico sino al 40% di frazione “verde o strutturante”(potature, cippato ligneo) che nelle grandi città non è disponibile ed in quanto questi impianti hanno in genere grossi problemi di cattivi odori dati dallo sviluppo di gas nella fermentazione che anche i biofiltri spesso non riescono a trattenere con il risultato che molti residenti ne chiedono poi la chiusura anche se sono posti in aree agricole. Hanno infatti necessità di grandi aree di trattamento, circa due metri quadrati a tonnellata trattata cioè 6 ettari per 30mila tonnellate, e consumano una quantità enorme di energia, circa 70 Kwh per tonnellata trattata quindi circa 2 MegaWh per 30mila tonnellate, che da qualche parte dovrà essere prodotta bruciando magari altro carbone !!!

Sul secondo sappiamo altrettanto bene che oggi operano con modalità inaccettabili, in quanto il biogas prodotto (metano al 60% ed anidride carbonica al 39% e poco altro) viene bruciato in loco con emissioni in atmosfera per produrre energia elettrica che viene pagata tre volte dal GSE come fosse da fotovoltaico e che il restante residuo “digestato” non ha ancora un obbligo di essere trattato successivamente in aerobiosi per il suo recupero come compost in agricoltura.

Quindi avendo ben chiaro che le Centrali a Biomassa “agricole” sono autorizzate con il D. Lgs. 28/2011 sulla produzione di Energia da fonti rinnovabili ma NON attengono alla normativa sui rifiuti, al fine di evitare di mandare in discarica i rifiuti organici ”differenziati” laddove fosse impossibile il compostaggio aerobico, abbiamo inteso affrontare la modifica radicale del processo di digestione anaerobica per renderlo compatibile con il principio del Recupero totale di Materia e proponendolo:

1) Azzerando totalmente la combustione e le incentivazioni oggi già previste e normate con Decreto per la produzione di elettricità, che oltretutto recupera solo un terzo del contenuto energetico del biogas e spreca gran parte del calore prodotto non essendoci una utilizzazione concreta nell’impianto se non per una parte minoritaria, mantenendo solo una teorica e già prevista incentivazione alla pura “produzione” di biometano da rifiuti organici differenziati come materia ma che oggi non ha ancora il necessario Decreto ministeriale attuativo,

2) Prevedendo la totale purificazione del biogas a BIOMETANO, con processi che consentono di arrivare sino al 97% di metano puro, con vari sistemi ad esempio con il lavaggio ad acqua che è un processo semplice e non inquinante, da immettere nella Rete pubblica del gas naturale o per venderlo in distributori per uso autotrazione come già avviene in almeno cinque nazioni europee da dieci anni. Si prevede solo che una quota di BIOMETANO possa essere utilizzata in combustione per produrre il calore e l’elettricità per l’impianto stesso.  

3) Prevedendo piccoli impianti per bacini di 150-200mila abitanti, evitando i grandi complessi industriali, al fine di favorire la “filiera corta di gestione” di rifiuti provenienti dalla Raccolta porta a porta, che possano trattare solo la FORSU – Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani DIFFERENZIATA, che è quella che con l’avvio “per legge” o nei fatti della Raccolta porta a porta dovremo comunque trattare,

4) Con modalità “accelerata” che preveda il rilascio della autorizzazione entro e non oltre un anno compresa la V.I.A., dal momento che questi impianti sia Aerobici che Anaerobici se operano entro le 36mila tonnellate/anno oggi sono già autorizzati con la procedura “semplificata”dalla attuale Legge 152/2006.

Ora a fronte di questa serie di ragionamenti ci si aspetta anche una eventuale critica ma con le dovute argomentazioni a supporto, non certamente una serie di dichiarazioni false, infondate e che mescolano insieme alle problematiche oggi già esistenti le stesse proposte alternative contenute nella Legge Rifiuti Zero, di cui spesso i suoi detrattori confessano candidamente di non aver neppure letto il testo ma magari solo il “famoso articolo 14”, lettura che se scollegata dalla conoscenza degli tabella 4, 5, 10, 11, 17, 18 non solo non si  inquadra ma si dicono solenni falsità.

Rigettiamo al mittente quindi qualsiasi accusa di gestione non trasparente della proposta di legge, qualsiasi tentativo di delegittimare scelte tecnologiche che non siano corredate dagli opportuni studi scientifici visto che abbiamo illustrato e sono scaricabili dal sito le nostre argomentazioni illustrate anche al Convegno nazionale a Roma sabato 1 giugno e qualsiasi provocazione fatta da sedicenti ecologisti ”da tavolino” che sinora hanno prodotto l’ottimo risultato della realtà attuale non avendo mai prodotto un modello concreto ed attuabile di trasformazione civile ed industriale.

Comunichiamo che l’aver raggiunto e superato l’obiettivo delle 50 mila firme richieste per il deposito in soli due mesi, avendo altri tre mesi a disposizione per triplicare il risultato, evidentemente ha spaventato chi pensava che non si sarebbero mai raggiunte le firme necessarie per portare anche in Parlamento una battaglia di civiltà che non accetta più né posizioni dogmatiche né tantomeno posizioni lobbystiche di chi vuole mantenere di fatto lo status quo.




VETRALLA (VT), GIRO D'ITALIA HANDBIKE: PAOLO BARONCINI CONTINUA A VINCERE E A INDOSSARE LA MAGLIA ROSA

Redazione

Vetralla (VT) – Il Campione Vetrallese Paolo Baroncini continua ad essere primo in classifica maglia rosa, Baroncini in contatto con Gennaro Giardino referente del Comitato  Associazioni sportive di Vetralla riferisce: “anche dopo la gara di domenica scorsa  a Pavia continuo ad essere primo in classifica, maglia rosa, la gara e stata molto dura e tecnica ti dico solo che ci sono stati 2 rovesciamenti in una doppia curva in discesa dove si raggiungevano anche i 35/36 km orari il mio tempo a fine gara è stato "30 km in 0:51:48,2 con la media di 34,749" e poi anche a Pavia sul podio si è imposto il nome di Vetralla ciao alla prossima cioè il 14 luglio a somma lombardo”.

La tappa, organizzata da A.S.D. Gruppo Ciclistico con il patrocinio del Comune, della Provincia di Pavia e della Regione Lombardia, rientra nel “Terzo Trofeo Città di Pavia”.  Da considerare la fattibilità del circuito grazie alla collaborazione di Social Partners come l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Fondazione Telethon, il patrocinio del Coni, del Comitato Italiano Paralimpico e della Federazione Ciclistica Italiana. Il Giro d’Italia di Handbike rappresenta la perfetta sintesi tra agonismo e aggregazione sociale.

Gennaro Giardino a nome suo e di tutte le associazioni sportive vetrallesi manda un in bocca al lupo a Paolo per gli ottimi meriti che sta ottenendo con vero spirito di sacrificio sportivo, un esempio di come si possa amare lo sport  e si possa raggiungere con sacrificio e forza di volontà anche le mete più alte, che spesso sembrano impossibili.




VITERBO: AL VIA LA MESSA IN SICUREZZA DELLA CASSIA E DELLA FLAMINIA

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Redazione

Viterbo – A partire dalla mattinata di giovedì inizieranno i lavori di messa in sicurezza e asfaltatura della strada regionale Flaminia, in località Sassacci.  “La situazione critica in cui verte quel tratto di strada regionale – ha aggiunto il presidente della Provincia Meroi – ci impone di intervenire effettuando i lavori con i nostri soldi, pur non avendo alcuna competenza su quel tratto di strada. Si tratta di un’altra assunzione di responsabilità da parte della nostra amministrazione che pur non avendo titolo si fa di nuovo carico di sistemare arterie stradali particolarmente trafficate della nostra provincia”.

Una decisione presa a seguito delle tante sollecitazioni arrivate dal territorio: “In particolare dai consigliere appartenenti al gruppo Fratelli d’Italia che si sono fatti promotori di forti azioni di sensibilizzazione. Anche il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli – ha aggiunto Meroi – ha richiesto un intervento in tal senso”.  Inoltre, la Provincia di Viterbo effettuerà l’installazione di un semaforo sulla Cassia Sud all’altezza dell’incrocio per Vejano, un provvedimento importante e richiesto ad alta voce da molto tempo. “Su quell’incrocio – ha sottolineato, l’assessore provinciale ai Lavori pubblici e Viabilità, Gianmaria Santucci – è ferma intenzione della nostra amministrazione e dell’Astral di realizzare una rotonda per rendere più sicuro il tratto di strada. Purtroppo, però, a causa dell’ostilità di alcuni proprietari dei terreni circostanti siamo stati costretti a tamponare la situazione con l’installazione dell’impianto semaforico. Si spera, ovviamente, di riuscire a sbloccare l’iter il prima possibile per procedere alla realizzazione definitiva della nuova opera”.




VITERBO: CRITICA LA SITUAZIONE DEI 38 LAVORATORI DI ESATTORIE S.P.A.

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Redazione

Viterbo – Il partito Fondazione di Santucci incalza subito il neo sindaco, assegnando un compito abbastanza urgente: risolvere la situazione dei lavoratori di Esattorie Spa. “Auspichiamo che la nuova amministrazione comunale accolga il grido d’allarme dei 38 lavoratori di Esattorie Spa – dicono i membri di Fondazione –  e provveda, quanto prima, a trovare una soluzione definitiva a questa grave situazione. I lavoratori che da tre mesi non prendono lo stipendio e non prenderanno la quattordicesima, a fine mese rischiano di essere licenziati, serve che il Comune si rimbocchi le maniche e trovi una soluzione, magari valutando la possibilità di internalizzare il servizio. Una risoluzione che è stata presa in considerazione anche dal Comune di Isernia, dove Esattorie Spa sta analogamente attraversando un periodo critico; ciò crediamo che si possa fare anche a Viterbo. D’altronde, in questo modo si darebbe la possibilità ai dipendenti di avere finalmente un posto di lavoro fisso, risolvendo una grossa problematica sociale. Inoltre, si assicurerebbe la regolare erogazione di un servizio pubblico come quello della riscossione dei tributi. E’, infatti, impensabile e passibile di normativa penale una interruzione di un servizio fondamentale per la sopravvivenza delle istituzioni locali”.




LAZIO, GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA: COMITATI, SINDACI E RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI: "SUBITO AL VIA IL PERCORSO PER L'APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE”

La discussione è partita dalle criticità del territorio Viterbese, a partire "dall'emergenza arsenico", per articolarsi intorno alla proposta di legge regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, presentata da comitati e sindaci della regione.

 

Redazione

Capranica (VT) – Si è svolto sabato 8 giugno a Capranica (VT), l'incontro pubblico "ACQUA: Gestione Pubblica e Partecipata a Tutela della Democrazia e della Salute", organizzato dal Coordinamento Regionale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che ha visto la partecipazione di comitati, sindaci e rappresentanti delle istituzioni della regione Lazio.

La discussione è partita dalle criticità del territorio Viterbese, a partire "dall'emergenza arsenico", per articolarsi intorno alla proposta di legge regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, presentata da comitati e sindaci della regione.

L'incontro ha permesso di condividere alcune tappe del percorso futuro, a partire dalla richiesta rivolta al Presidente del consiglio regionale di affidare quanto prima il testo di legge alla commissione competente, in modo da poterne avviare entro giugno la discussione. Ricordiamo infatti che la Regione dovrà legiferare in materia entro marzo 2014, se entro quella data non verrà approvata una legge che rispetti tutti i principi espressi nella proposta di legge popolare, quest'ultima dovrà essere sottoposta a referendum propositivo regionale. Il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio, Enrico Panunzi, nel suo intervento in assemblea ha assunto pubblicamente l'impegno di attivare il percorso di discussione della legge non appena riceverà il testo dal Presidente del Consiglio, dichiarando di condividere pienamente incipi in esso contenuti e di auspicare una sua rapida approvazione. 

Anche l'Assessore all'Ambiente, Fabio Refrigeri, durante l'incontro con i comitati dell'acqua svoltosi lo scorso 23 maggio, si è detto pienamente d'accordo sull'avvio di un tavolo tecnico partecipato che permetta di entrare nel merito della proposta di legge e dei suoi articolati tecnici, prendendosi l'impegno di avviarlo entro la prima metà di giugno; l'assemblea di Capranica ricorda quindi all'Assessore l’impegno preso, ribadendo la necessità di realizzare un nuovo incontro quanto prima. Tale lavoro di approfondimento, da portare avanti insieme ai consiglieri che si sono resi e che si renderanno disponibili, sarà necessario anche per affrontare alla radice la questione arsenico, affinché questa cessi di essere un'eterna emergenza, ma si avvii verso una soluzione idrologicamente ed economicamente sostenibile e definitiva, che chiami in causa tutti gli enti gestori per le loro responsabilità e mancati investimenti. Su questo tema è stato presentato dal Prof Saladino dell’Università della Tuscia il progetto di monitoraggio dei danni provocati dall’arsenico sulle persone e sull’ambiente, per il quale si sta già costituendo una rete di associazioni ed enti di ricerca nell'ottica della condivisione e scambio di competenze.

La proposta di legge regionale, sottraendo l'acqua alle logiche di mercato, contribuirà a mettere un freno alla vergognosa pratica dei distacchi per morosità, regolarmente attuati da tutte le società gestrici del Lazio, anche nei casi in cui i cittadini si autoriducono le bollette a seguito dell’apertura di un contenzioso; è questo il caso di Talete SpA che fornisce addirittura “acqua non destinabile ad uso umano”, pretendendone comunque il pagamento. Si invita quindi la Talete a rispettare il diritto dei cittadini e a sospendere qualsiasi iniziativa in atto verso coloro che hanno effettuato l'autoriduzione del canone, rimborsando ai cittadini il 50% del canone pagato, come prescrivono le leggi in caso di distribuzione di acqua non potabile.  A Talete SpA viene anche chiesto un “audit sociale” del debito che dopo anni di spese indiscriminate la porta sull’orlo della bancarotta. 

La fine della subordinazione al profitto consentirà anche di mettere ordine al sistema delle concessioni dello sfruttamento delle fonti di approvvigionamento, per andare verso una distribuzione della risorsa idrica che rispetti la sostenibilità ambientale e la solidarietà idrica tra territori, mettendo fine alle gravi illegittimità attualmente in essere nella nostra regione principalmente legate alle grandi derivazioni gestite da ACEA; il prossimo appuntamento lanciato dal coordinamento sarà proprio nei pressi delle Sorgenti del Peschiera gestite dalla multinazionale romana in assenza di concessione dal 1996. 

In occasione della seconda candelina della vittoria referendaria, che spegneremo idealmente il 12 giugno, esprimiamo quindi un desiderio collettivo, che ha tutte le carte in regola per diventare realtà: che il terzo compleanno dei referendum venga festeggiato con un brindisi di acqua ripubblicizzata in tutta la Regione Lazio!




VITERBO, CROLLA LA ROCCAFORTE DEL CENTRODESTRA: MICHELINI IN VANTAGGIO CON IL 61%

Redazione

Viterbo – Si prefigura una vittoria del centrosinistra. Ad un terzo delle sezioni scrutinate dal Viminale, 30 su 66, Leonardo Michelini, candidato al Comune per il centrosinistra è in vantaggio su Giulio Marini, sostenuto dal centrodestra, con il 61,43% contro il 38,57%.  “Il risultato di Viterbo, città roccaforte per la destra dove ha governato per 21 lunghissimi anni, rappresenta una vittoria storica per il centrosinistra e per le forze civiche di una città meravigliosa, purtroppo umiliata dalla brutta politica di una destra senza un progetto, concentrata sulla gestione del potere – Ha dichiarato Enrico Gasbarra segretario del Pd Lazio – A Leonardo Michelini invio le congratulazioni più sentite e gli auguri di buon lavoro nella certezza che grazie alla sua esperienza, alla sua conoscenza della città e alla sua autorevolezza saprà, – conclude il segretario regionale del Pd – con il sostegno di tutta la maggioranza, risollevare la città e dare un nuovo futuro ai viterbesi ”.




TARQUINIA, IL SINDACO TUONA CONTRO LEGAMBIENTE E TOURING CLUB

Redazione

Tarquinia (VT) – “Ancora una vola  Legambiente e Touring Club non rendono giustizia alla nostra cittadina, così si danneggia l'economia locale. Un vero affronto questo per chi lavora duramente e si adopera per valorizzare le proprie attività, come per questa amministrazione che tanto ha fatto e continua a fare per valorizzare la nostra bella Tarquinia”.  Il Sindaco Mauro Mazzola interviene duramente dopo la consueta pubblicazione ad opera dell'associazione ambientalista delle famose “vele”, che contrassegnano i mari e le località più appetibili. “Siamo veramente stufi – continua il Sindaco – mi domando perché ci si ostini a voler affossare i nostri operatori balneari e commerciali. Forse non piace la mia mancanza di collaborazione? Ogni anno scrivo a Legambiente chiedendo i parametri di tali giudizi. Cosa deve fare una cittadina per ottenere il merito, più di quanto questa amministrazione non stia facendo?”. Il primo cittadino passa quindi a specificare le azioni messe in campo dall'amministrazione:  “Tarquinia è stata l'unica cittadina che ha risolto il problema dell'arsenico e lo ha fatto autonomamente – spiega – di anno in anno abbiamo varato tutta una serie di azioni per migliorare la qualità del nostro mare, oggi le nostre acque sono pulite.

Abbiamo anche localizzato sul litorale una spiaggia per i cani. Abbiamo rafforzato la pulizia anche al Lido ed abbiamo aperto un'area ecologica e promosso la differenziata. Abbiamo fatto una lotta serrata all'abusivismo edilizio, varato lavori di risistemazione del Lido. Gli operatori stanno limitando enormemente i prezzi. Insomma, cosa dobbiamo fare di più, per avere il plauso di Legambiente? Perché l'associazione ambientalista non risponde a questa mia domanda, che gli pongo ogni anno tramite missiva? Ricordate e siate consapevoli che con questo modo di operare state danneggiando la nostra cittadina”.

LEGGI ANCHE:

TARQUINIA, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PRESENTA UN ESPOSTO CONTRO LEGAMBIENTE

TARQUINIA, IL COMUNE CITERA' PER DANNI ALL'IMMAGINE LEGAMBIENTE




MONTALTO DI CASTRO, SEDE IPSEOA: TAGLIO DEL NASTRO PER SETTE NUOVE AULE

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} Redazione

Montalto di Castro (VT) – Terzo taglio del nastro in pochi mesi alla sede distaccata di Montalto di Castro dell’Ipseoa “Alessandro Farnese” di Caprarola. Il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, l’assessore all’Ediliza scolastica, Giuseppe Fraticelli, il sindaco di Montalto di Castro, Sergio Caci, e la dirigente dell’istituto, professoressa Andreina Ottaviani, hanno inaugurato sette nuove aule a disposizione degli studenti. I lavori, iniziati solo qualche mese fa, sono stati portati a termine dalla Provincia a tempo di record, consegnando all’istituto una struttura rinnovata, completamente a norma sotto ogni profilo, spaziosa, luminosa e rispettosa di tutti i parametri di sicurezza. Una struttura ampliata e migliorata, pronta a far fronte all’enorme incremento di iscritti dell’alberghiero: dai 30 alunni del primo corso, infatti, ora nella sede di Montalto dell’“Alessandro Farnese” si è passati a 200 studenti. “Dove si cresce, non solo in strutture e numeri ma anche e soprattutto in qualità, la Provincia di Viterbo ha il piacere di esserci – affermano Meroi e Fraticelli –. Qui ci sono tanti alunni di valore che vincono premi e una dirigenza e un corpo insegnanti che stanno facendo un ottimo lavoro. L’amministrazione provinciale è vicina a questa bella realtà ed oggi siamo qui a dimostrare che in breve tempo e senza tante chiacchiere abbiamo mantenuto un impegno in favore dei ragazzi, affinché possano proseguire al meglio il loro percorso formativo. Speriamo di poter presto tornare a tagliare altri nastri, a celebrare altri premi e a certificare che l’Ipseoa di Caprarola e di Montalto è diventato un polo di eccellenza e di riferimento per l’intero settore alberghiero”.