VITERBO EMERGENZA GESTIONE IDRICA, TALETE VICINA AL DEFAULT: MEROI CHIEDE AIUTO A ZINGARETTI

A.P.

Viterbo – Il presidente della provincia di Viterbo Marcello Meroi, ha deciso di scrivere al presidente Nicola Zingaretti per cercare di risolvere i problemi di gestione dell'acqua affidati alla società Talete Spa. Talete è vicina al default: mantenere il livello dei servizi e anche i posti di lavoro è diventato molto difficile. Le cause, secondo Meroi, sarebbero dovute all'inerzia, in questo ultimi anni, da parte della Regione che non avrebbe inteso risolvere i problemi nonostante ne avrebbe avuto facoltà (afferma il presidente Meroi). Per questo il presidente della Provincia di Viterbo ha chiesto urgentemente la convocazione di un tavolo. Ora si vedranno le prossime azioni della Regione in merito. Ecco il testo della missiva:

 

Egregio Presidente,

Torno a sollecitare la Tua attenzione su un’altra grave problematica che coinvolge il nostro territorio. Si tratta della gestione del servizio idrico integrato affidato alla società Talete spa, partecipata dalla Provincia e dai Comuni dell’Ato 1 Lazio Nord. A causa di varie e diverse problematiche che si sono trascinate negli anni e che la Regione non ha voluto affrontare con la necessaria determinazione, nonostante avesse i poteri e l’autorità per risolverle, oggi la società ha raggiunto livelli di criticità tali da mettere a rischio la propria sopravvivenza con gravissime ripercussioni sul destino occupazionale dei lavoratori e sull’efficienza stessa del servizio.

Più volte in questi anni, con le diverse giunte regionali che si sono susseguite, si è tentato di trovare delle soluzioni che potessero contemplare due diverse esigenze: il superamento definitivo della frammentazione gestionale, con il trasferimento dei servizi ancora in capo a Comuni e ad altre società di gestione, al gestore unico integrato così come previsto dalla legge; l’individuazione di un percorso economico in grado di ripianare il deficit accumulato negli anni dalla Talete proprio a causa di tali criticità, consentendo alla Società di completare la presa in carico di tutti i servizi, entrando definitivamente a regime. Vista la assoluta gravità della situazione le organizzazioni sindacali  sono tornate a sollecitare la convocazione di un tavolo tecnico fra Regione, Provincia, Comuni e parti sociali, per avere chiarimenti in merito al futuro del servizio e dei dipendenti della Talete, costretti oggi a vivere in uno stato di completa incertezza e precarietà.

Con la presente sono quindi a sollecitare da parte Tua la convocazione di questo tavolo tecnico istituzionale dove poter discutere del problema e delineare le possibili strategie risolutive.
Certo della tua disponibilità al riguardo, ti saluto cordialmente

Marcello Meroi
Presidente della Provincia di Viterbo
 

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VITERBO, IN ARRIVO DALLA REGIONE ALTRI 7 MILIONI DI EURO PER LA PROVINCIA

Redazione

Viterbo – “Altri sette milioni di euro saranno presto trasferiti a Palazzo Gentili dalla Regione Lazio”. Ne dà notizia il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, che ieri mattina, anche in qualità di presidente dell’UPI Lazio, ha partecipato ad un incontro alla Pisana con l’assessore regionale al Bilancio, Alessandra Sartore. Alla riunione hanno partecipato anche i rappresentanti di tutte le Province del Lazio.

“Avevamo chiesto questo incontro al presidente Nicola Zingaretti – spiega Meroi – per discutere di un necessario maggiore trasferimento di risorse regionale alle Province in particolare, e a tutti gli enti locali in generale, in virtù della quadratura dei bilanci e del rispetto del patto di stabilità. Credo che in questi giorni sia stato fatto un lavoro importante da parte di tutti i soggetti interessati, un lavoro condiviso portato avanti con uno spirito di grande solidarietà istituzionale che mi auguro si possa riscontrare anche in altre situazioni di confronto in futuro. Ringrazio sentitamente l’assessore Sartore per l’impegno profuso e soprattutto per l’ottima opera di mediazione con il Comune di Roma, che ha accettato di rinunciare ad una parte degli importi dovutigli dalla Regione in favore delle Province”.

Anche tra le amministrazioni provinciali presenti all’incontro è stato applicato in maniera esemplare il principio di sussidiarietà nella ripartizione dei fondi spettanti a tali Enti. “La Provincia di Roma ha accettato di cedere parte dei trasferimenti regionali a quelle di Viterbo, Latina e Frosinone – continua il presidente Meroi -, che si divideranno equamente tali ripartizioni, mentre tutte le Amministrazioni si sono trovate d’accordo nel riconoscere la necessità di far pervenire un contributo maggiore alla Provincia di Rieti, che si trova in una situazione di più grave difficoltà. A Viterbo, dunque, arriveranno altri sette milioni di euro, oltre ai cinque che sono già stati trasferiti nei giorni scorsi: ciò grazie alla virtuosa solidarietà istituzionale che ha caratterizzato l’incontro di oggi ed alla disponibilità dei colleghi di Frosinone e soprattutto del Presidente della Provincia di Latina Cusani, che hanno voluto dividere le risorse  paritariamente con Viterbo".

Il presidente Meroi, in veste di rappresentante UPI, ha inoltre chiesto un nuovo colloquio con il Governatore Zingaretti. “Credo sia pero' necessario confrontarci nuovamente con il presidente – aggiunge – perché riteniamo che la Regione Lazio, quando si tratta di corrispondenza dei fondi agli Enti locali, non possa politicamente continuare a considerare le Province alla stregua dei piccoli Comuni, i quali tra l’altro già beneficiano delle risorse delle amministrazioni provinciali attraverso gli interventi che queste operano sui territori”.

“Anche alla luce della sentenza della Consulta di due giorni fa – conclude Meroi – è impossibile proseguire con la consuetudine del taglio sistematico dei finanziamenti alle Province, a cui va riconosciuto il ruolo oggettivo di enti territoriali che meglio hanno saputo gestire le risorse pubbliche: lo dicono i dati inconfutabili degli studi statistici e della Corte dei Conti. Il colloquio con il presidente Zingaretti, che sono certo si svolgerà con lo stesso spirito solidale e costruttivo che ha contraddistinto la riunione di questa mattina, servirà a chiarire la posizione politica della Regione in merito a questo tema e alla luce delle prescrizioni della Corte Costituzionale”.




VITERBO, I PRODOTTI DELLA TUSCIA APPRODANO NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Redazione

Viterbo – Vini, biscotti, pane, olio, formaggi e miele sono i prodotti tipici di qualità del Marchio Tuscia Viterbese promossi nella grande distribuzione nel Lazio di Unicoop Tirreno dal 4 al 17 luglio, grazie all’iniziativa della Camera di Commercio di Viterbo. 

L’azione promozionale coinvolge quattro Ipercoop presenti nella regione collocati al Centro commerciale Casilino e Euroma 2 (Roma), al Centro commerciale Aprilia 2 (Aprilia) e al Centro commerciale Tuscia (Viterbo).

“Si tratta di un progetto pilota – dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – che intende offrire alle nostre aziende l’opportunità di confrontarsi con un mercato nella maggior parte dei casi nuovo. È evidente che sulla base dei riscontri che avremo non solo ripeteremo questa iniziativa, ma valuteremo la possibilità di estenderla ad altre catene della grande distribuzione. Nello specifico ringrazio i funzionari di Unicoop Tirreno per la loro collaborazione che ci consente di dare ai nostri prodotti e al territorio un’elevata valorizzazione”. 

All’interno degli ipermercati i prodotti delle aziende licenziatarie del Marchio collettivo Tuscia Viterbese sono esposti in un apposito corner, ben riconoscibile dalla inconfondibile “doppia T” e legati alla campagna “S.P.Q.L. – Solo Prodotti di Qualità Laziale”, pubblicizzato anche attraverso un ampia diffusione di volantini nelle abitazioni.

Queste le di 17 imprese licenziatarie del Marchio Tuscia Viterbese presenti con i loro prodotti nei supermercati Ipercoop: Alta Tuscia Formaggi di Bagnoregio, L’Olivaia di Nepi, Nepipan di Nepi, Cantina Oleificio Sociale di Gradoli, Cerenini Marco di Tarquinia, Frantoio Paolocci di Vetralla, Villa Chiarini Wulf di Vetralla, Cantina di Montefiascone, Cooperativa Olivicola di Canino, Formaggi Chiodetti di Civita Castellana, Frantoio Archibusacci dal 1888 di Canino, La Biscotteria Etrusca di Viterbo, Tusciapi di Viterbo, I Buonatavola Sini di Nepi, Primavalle Formaggi di Acquapendente, Frantoio Battaglini di Bolsena e Viticoltori Colli Cimini di Vignanello




VITERBO, LA PROVINCIA ADOTTA IL NUOVO PIANO FAUNISTICO VENATORIO

Redazione

Viterbo – Il Consiglio provinciale  ha adottato ieri mattina all’unanimità il nuovo Piano Faunistico Venatorio, presentato ed illustrato in aula dall’assessore all’Agricoltura e alla Caccia Luigi Ambrosini. Il Piano, il cui iter di elaborazione ha avuto avvio nel 2004, è stato realizzato dalla Provincia con il contributo determinante del DAFNE (Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia) dell’Università degli Studi della Tuscia sotto il coordinamento del professor Andrea Amici.

La stesura del Piano si è resa necessaria per uniformare la regolamentazione provinciale in materia con le normative nazionali e regionali, e per stabilire un equilibrio fra l’esigenza di conservazione del patrimonio faunistico, la valorizzazione delle aree naturali, dei parchi e delle riserve, lo svolgimento dell’attività venatoria e la tutela delle colture agricole danneggiate dalla costante proliferazione dei cinghiali. 

“Il Piano – ha spiegato l’assessore Ambrosini – ha vissuto una lunga ed articolata gestazione caratterizzata da un’ampia concertazione con tutte le realtà interessate. Da un’analisi attenta e dettagliata della situazione e delle necessità territoriali si è passati alla fase pratica, attraverso il confronto attivo con il mondo agricolo, ambientale e venatorio, raccogliendo proposte e suggerimenti, valutati e recepiti nella predisposizione dello strumento. Particolare attenzione – ha specificato l’assessore – è stata posta sulla problematica relativa ai danni provocati dai cinghiali alle colture agricole. Nel 2012 sulle aree provinciali l’entità dei danni ammontava a 460mila euro, l’anno precedente addirittura a 580mila euro. Cifre eccessive per un Ente come il nostro che si trova a fare i conti con ristrettezze economiche sempre più insostenibili. Il Piano quindi, nel pieno rispetto delle direttive nazionali e regionali, definisce una seria pianificazione, con l’obiettivo di tutelare gli interessi economici della Tuscia. A tale scopo vengono delineati i confini delle zone soggette all’attività venatoria e delle aree di ripopolamento e cattura, stabilendo il giusto equilibrio fra la conservazione del patrimonio faunistico e le necessarie misure di salvaguardia dell’agricoltura, attraverso precise azioni di contenimento della specie cinghiale. Il tutto in un’ottica di assoluta compatibilità ambientale”. 

Un Piano che è passato ripetutamente al vaglio ed alla discussione del Comitato tecnico faunistico provinciale e della Commissione Agricoltura della Provincia di Viterbo. “L’approvazione all’unanimità del Consiglio provinciale è la migliore certificazione di un percorso di concertazione utile e costruttivo” ha concluso Ambrosini.

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BASSANO ROMANO, SCORIE INCENERITORI NEI MATTONI DI CASA NOSTRA?

Luca Pagni

Bassano Romano (VT) – Rischi ambientali ed alla salute degli uomini, scaturirebbero dall'uso di ceneri e scorie per produrre conglomerati cementizi come chiede di poter fare la Tuscia Prefabbricati a Bassano Romano. 

Il progetto industriale è stato sospeso dalla Provincia di Viterbo in attesa di cambio destinazione d'uso e del certificato di agibilità, delle strutture ex Colacem. Nel caso di specie, tali documenti andranno richiesti direttamente  al Comune di Bassano Romano, che ha già espresso vari pareri negativi, sia tecnici che di volontà politica, fin dal 2010. 

Sono stati presentati Ricorsi al Tar sia dal Comune che da alcuni imprenditori agricoli e turistici e da associazioni varie, per scongiurare un disastro ambientale a ridosso della linea ferroviaria Fl3 Roma Viterbo, di zone turistiche e di aree verdi protette da vincoli anche europei. Questo per non parlare di ippovie e di coltivazioni di patate ed olii Dop, che potrebbero essere contaminate da un progetto industriale che si trova nel bel mezzo di una riserva di caccia e di aree destinate a pascolo dell'Università Agraria, tutelate dalla Legge Galasso. 

Inoltre il progetto di recupero di rifiuti non pericolosi per la realizzazione di conglomerati cementizi in CLS, ad oggi non sembra poter garantire la salubrità di aria, terra ed acqua, non essendo state previste la campanatura dei nastri trasportatori ne la sigillatura dei camion che ogni giorno dovrebbero trasportare 158 tonnellate di materiali vari, tra cui polveri di carbone potenzialmente cancerogene, sulla strada della stazione che non ha 8 metri di carreggiata e già presenta punti di cedimento sulla ferrovia e sulla strada provinciale sottostante.

Nonostante tutto la Regione Lazio ha ritenuto di non assoggettare il progetto a Valutazione di Impatto Ambientale, riconoscendo all'iter autorizzativo la via semplificata.

Secondo l 'Arpa:

“Nel valutare i possibili recuperi delle scorie prodotte dall’incenerimento dei rifiuti bisogna porre attenzione alle possibilità di inquinamento del suolo, sottosuolo e acque sotterranee e superficiali, dovuto appunto alla presenza dei metalli pesanti e dei cloruri. 

Intanto la Colacem attesta che il cemento con polveri e scorie sarebbe più resistente.

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VITERBO: GLI ARBITRI VITERBESI CLAUDIO PETRELLA E GIANLUCA SILI PROMOSSI ALLA CAI.

Redazione

Viterbo – Due medaglie si aggiungo al palmares della sezione di Viterbo dell’associazione italiana arbitri. Infatti, i fischietti viterbesi Claudio Petrella e Gianluca Sili sono stati promossi nella Cai, commissione arbitri interregionali, intermedia tra i campionati regionali e la serie D. 

Si tratta del primo gradino per la ribalta a livello nazionale. Gli arbitri di questa categoria sono chiamati a misurarsi in gare di Eccellenza e Promozione, ma in altre regioni italiane. Notoriamente le gare più difficili sono assegnate agli arbitri della Cai e da oggi Petrella e Sili ne fanno parte.

La notizia è stata ufficializzata nel pomeriggio di ieri, 2 luglio 2013, al termine della consueta conferenza stampa di fine stagione sportiva dell’associazione italiana arbitri tenuta dal presidente nazionale Marcello Nicchi.

Parole di elogio e di estrema soddisfazione giungono dal presidente sezionale Luigi Gasbarri. “Claudio e Gianluca – afferma – hanno meritato tutto questo fin dall’inizio del campionato regionale di Eccellenza e Promozione laziale. Hanno gestito con professionalità e passione tutte le gare per le quali sono stati designati e da domani dirigeranno in tutta Italia, a disposizione del primo organo tecnico nazionale. L’augurio – conclude – è di vederli scalare quanto prima tutti gli altri gradini. Bravi i miei ragazzi, continuate così”. 

Infine, un particolare ringraziamento va all’arbitro di Lega Pro Emanuele Brodo e all’assistente di serie D Antonio Leonetti, che sono stati dismessi dal loro ruolo ma che certamente troveranno altre posizioni, anche dirigenziali, all’interno dell’associazione.




VITERBO, EMERGENZA IDRICA. FEMCA CISL / UST CISL: "ALLARME CONDIZIONE TALETE"

Redazione

Viterbo – La FEMCA (Federazione Energia, moda, chimica e affini) CISL e la UST CISL di Viterbo lanciano l’allarme in merito alla condizione in cui versa l’azienda idrica Talete e tutto il comparto idrico del Lazio.

"Da anni, ormai, la situazione delle imprese che operano negli Ambiti Territoriali Ottimali per garantire il servizio idrico nel Lazio si è resa decisamente preoccupante, nonostante gli sforzi profusi da tutti i lavoratori, impegnati a garantire il funzionamento degli impianti, in un contesto caratterizzato da difficoltà notevoli. – dichiara in una nota il portavoce Femca Cisl e della Ust Cisl di Viterbo – Talete, infatti, ha accumulato un pesante debito finanziario che non riesce ad onorare, mettendo a rischio la continuità del servizio e la stabilità dell’occupazione degli addetti ai lavori. Si continua ad operare in un quadro contraddistinto da condizionamenti e rigidità burocratiche che non favoriscono di certo la piena e completa operatività aziendale. Per questi motivi non è più rinviabile l’avvio di un confronto approfondito in merito alle intenzioni della Talete S.p.a. sul territorio di Viterbo, volto ad affrontare e risolvere una volta per tutte le varie problematiche inerenti il servizio idrico, le modalità di gestione dello stesso e le necessarie tutele e garanzie dell’occupazione. Anche per le altre aziende che operano nel Lazio, le cose non vanno meglio: in tutti gli ATO regionali registriamo situazioni di difficoltà, sommate a crescenti squilibri finanziari e gestionali.

A fronte di queste criticità, la risorsa idrica fornita ai cittadini registra un notevole regresso sia nella qualità che nella quantità, come evidenziato anche dalla spinosa questione della presenza di alte concentrazioni di arsenico nell’acqua. Sul versante depurazione, infatti, Viterbo ed il Lazio sono lontani dagli standard ottimali che il servizio dovrebbe avere. – La nota conclude – È pertanto necessario sollecitare la Regione affinché venga riformato il settore, così da superare le complessità oggi evidenti e rilanciarlo attraverso una nuova legge regionale in grado di: restituire certezza operativa alle aziende interessate, consentire gli investimenti resisi improcrastinabili e fornire, in definitiva, un servizio di qualità a tutti gli utenti".




VITERBO: PROFESSIONISTA DELLA TRUFFA RAGGIRA 84ENNE. ARRESTATO AL TERMINE DI UN INSEGUIMENTO

Redazione

Viterbo –  I Carabinieri della Stazione di Viterbo,  coordinati dal Luogotenente Iannaccone, hanno arrestato D.M.V., napoletano 46enne pluripregiudicato, per truffa aggravata.

Ieri mattina l’uomo, recatosi a Viterbo per mettere a segno l’ennesima truffa, dopo aver individuato la sua “vittima”, un pensionato di 84 anni che passeggiava nei pressi della sua, è entrato in azione.

Con fare gentile e rassicurante il truffatore ha sconfitto l’iniziale diffidenza del pensionato riuscendo a fargli credere di essere stato incaricato dalla figlia di riscuotere la somma di 2800 euro per il pagamento del premio di un’assicurazione.

Nonostante il truffatore napoletano fosse molto convincente, a fronte di una richiesta così importante di denaro, l’ottantaquattrenne, inizialmente diffidente, riferiva al suo interlocutore di non avere quella somma. A quel punto D.M.V. faceva scattare la seconda fase del suo tranello e, chiamando al cellulare una donna sua complice, la passava all’anziana vittima dicendogli che si trattava della figlia. Il pensionato a quel punto, ritenendo che dall’altra parte del telefono ci fosse realmente la figlia, che gli confermava che avrebbe dovuto consegnare i 2800 euro per suo conto all’uomo che aveva innanzi, chiedeva al truffatore di essere accompagnato alla sua banca per poter prelevare la somma pattuita.

Ricevuto il denaro all’esterno della banca D.M.V. ringraziava il pensionato e si allontanava rapidamente a bordo di un’utilitaria in direzione della Cassia Cimina, per far perdere le sue tracce.

Ma a monitorare i loschi movimenti del truffatore c’era il Luogotenente Iannaccone, con i suoi Carabinieri, che notata a presenza nel territorio del pregiudicato, lo aveva seguito a distanza per tutta la mattinata.

Quando i militari hanno avuto la sicurezza che l’uomo avesse effettuato l’ennesima truffa ai danni di un anziano, si sono messi immediatamente all’inseguimento del napoletano che prima di arrendersi ha provato a fuggire percorrendo la Cimina a folle velocità.

Recuperata per intero la somma sottratta al malcapitato pensionato i Carabinieri lo hanno invitato presso la sede del Comando Provinciale per restituirgliela immediatamente. L’ottantaquattrenne, commosso e felice per aver recuperato i propri risparmi, ancora incredulo di quanto gli era capitato, ha ringraziato di cuore tutti i Carabinieri.

D.M.V. è stato tradotto presso il carcere di Viterbo.




ACQUAPENDENTE, LA FOLLIA VIOLENTA DI UN AGRICOLTORE: TENTA DI UCCIDERE UN PENSIONATO

Redazione

Acquapendente (VT) – I militari della Stazione Carabinieri di Acquapendente, in questo periodo guidati dal Maresciallo Costantino, hanno tratto in arresto in flagranza un agricoltore della zona, sessantacinquenne, incensurato, resosi responsabile di un tentato omicidio nei confronti di un pensionato. 

L’autore del reato, appena uscito di casa, si poneva alla guida della propria vettura e percorrendo una strada poderale notava in lontananza la vittima che in quel momento era intenta ai margini della carreggiata insieme a due braccianti nell’eseguire lavori agricoli presso il suo fondo.

A quel punto l’uomo, spinto da vecchi rancori e contrasti personali, premendo con decisione l’acceleratore del mezzo, puntava contro il malcapitato. Notando arrivare a grande velocità la vettura, la vittima cercava di schivarlo ma non riuscendoci in quanto veniva colpito al fianco. Il veicolo, che dopo l’impatto perdeva lo specchio retrovisore sinistro, si allontanava a velocità sostenuta dileguandosi nelle campagne circostanti. Il pensionato veniva soccorso dal “118” e trasportato presso l’ospedale di Acquapendente dove gli veniva emessa una prognosi di giorni 30 per le lesioni riportate.

Immediatamente allertati, i Carabinieri della locale Stazione raccoglievano sul posto i primi elementi utili per la ricostruzione della dinamica del fatto riuscendo a risalire al proprietario dell’auto investitrice. 

Le immediate ricerche permettevano ai militari di rintracciare l’agricoltore mentre fuggiva a piedi lungo una strada sterrata in una località rurale poco distante; lo stesso alla vista dei Carabinieri tentava di nascondersi dietro degli arbusti. Inoltre i militari rinvenivano in un terreno isolato il veicolo, che era stato opportunamente occultato, lasciato in stato di abbandono, con le chiavi all’interno dell’abitacolo.

L’autore dell’insano gesto veniva condotto in caserma ove confessava il reato appena commesso; lo stesso veniva tratto in arresto per tentato omicidio e, su disposizione della Procura di Viterbo, tradotto presso la Casa Circondariale di Viterbo.




VITERBO, OLIO DOP: QUANDO LA QUALITÀ VALORIZZA LA TIPICITÀ

Redazione

Viterbo – La Camera di Commercio di Viterbo organizza per martedì 2 luglio, ore 16,30, il workshop tematico “OLIO DOP: quando la qualità valorizza la tipicità”, in programma in via Fratelli Rosselli n. 4. L’incontro ha lo scopo di stimolare la riflessione sugli aspetti caratterizzanti la valorizzazione della tipicità locale attraverso lo strumento della Dop. “Per il sistema agroalimentare – dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – puntare sulla qualità sta diventando una scelta obbligata, soprattutto in un contesto in cui le possibilità di recuperare margini di competitività sul fronte della produttività attraverso la compressione dei costi di produzione sono piuttosto limitate”. A introdurre i lavori del workshop sarà il presidente Ferindo Palombella. A seguire Carlo Hausmann, direttore dell’Azienda Romana Mercati della Camera di Commercio di Roma, approfondirà il tema della Tutela e Valorizzazione della Dop. Eutizio Gentili, Capo Panel VT/1 parlerà del Metodo per la valorizzazione organolettica dell’olio d’oliva, mentre Maria Teresa Frangipane, Capo Panel VT/2 si soffermerà su Difetti dell’olio d’oliva: conoscerli per evitarli. Federica Ghitarrari, dirigente della Camera di Commercio, illustrerà il Piano di controllo DOP Canino: novità in materia di etichettatura. Durante l’incontro i titolari dell’Azienda agricola Pruneti di San Polo in Chianti, porteranno una testimonianza sulla loro esperienza di produzione e commercializzazione di olio Dop in Toscana.




TARQUINIA, PERICOLOSO LATITANTE FINALMENTE PRESO DAI CARABINIERI.

Redazione

Tarquinia (VT) – Furto sventato, dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tuscania, coordinati dal maresciallo Clementucci, all’interno di uno stabilimento industriale.

I militari, durante uno dei consueti servizi di vigilanza, rafforzata con l’approssimarsi della stagione estiva, sorprendevano un 50enne mantovano, pluripregiudicato, mentre asportava dall’interno della citata struttura diversi macchinari, attrezzatura e materiale industriale di elevato valore.

Lo stesso, a bordo di un furgone, risultato rubato, alla vista dei carabinieri tentava invano di darsi alla fuga. subito dopo essere stato bloccato e una volta recuperata l’intera refurtiva, venivano svolti sul suo conto immediati accertamenti che permettevano di appurare che la persona oggetto del controllo, altri non era che un pericoloso catturando, in fuga da diversi anni, in quanto colpito da una condanna a piu’ di 25 anni di carcere per reati quali sequestro di persona, rapina, armi, reati contro il patrimonio, stupefacenti e altro.

Lo stesso, per sottrarsi ai controlli, utilizzava dei documenti con generalita’ false che non ha esitato ad esibire. stavolta pero’ non gli e’ andata bene. la scrupolosita’ dei militari dell’aliquota radiomobile, reparto quest’ultimo comandato dal maresciallo Sansone, ha portato alla luce, mediante accertamenti sulle impronte digitali e sui prefati documenti poi sequestratigli, la falsa identita’ del catturando, per il quale finiva la fuga e scattavano le manette.

Lo stesso attualmente si trova recluso presso il carcere di Civitavecchia a disposizione dell’A.G. mandante.